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andrea
Tifoso Juventus-
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sondaggio Andrea Cambiaso dovrebbe essere ceduto al Manchester City?
andrea ha risposto al topic di zlataniere in Juventus Forum
In Senegal sono contrari https://x.com/JuventuSenegal/status/1880040386867126456?t=LVjr_4NBNZhkLuPggqfkHg&s=19- 465 risposte
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Andrea Cambiaso rinnova il suo contratto con la Juventus fino al 2029
andrea ha risposto al topic di ManRay in Archivio Calciomercato
Ma il City non dovrebbe temere la retrocessione, la penalizzazione, l'esclusione dalle Coppe? -
« Due gol al Liverpool, fu la mia Supercoppa Sì, ero bello di notte ma anche di giorno...» L’ex campione polacco ricorda la finale sotto la neve del 16 gennaio di 40 anni fa: «Grazie a me Platini ha vinto tre volte la classifica cannonieri. L’Heysel tragedia a livello umano e dolore sportivo» di Andrea Di Caro · 16 gen 2025 L’Amburgo ci negò tre Coppe di fila Il mio grande rimpianto non è stato Roma-Lecce, ma Italia-Polonia «Sono passati 40 anni, ma certi momenti rimangono per sempre ed è sempre un’emozione ricordarli». Quel 16 gennaio 1985, “il bello di notte” fu addirittura bellissimo. Zibì Boniek riavvolge il nastro : «Faceva un freddo cane, aveva nevicato tanto, si riuscì a spalare il campo con l’aiuto dei tifosi, ma intorno era tutto bianco. Il Comunale di Torino però era pieno lo stesso. Supercoppa europea Juventus-Liverpool, gara secca. Gli inglesi erano forti, avevano vinto la Coppa dei Campioni contro la Roma l’anno prima, noi la Coppa delle Coppe col Porto. Giocammo con un pallone rosso anche per esigenze televisive: prima erano bianchi con tasselli neri e rischiava di confondersi con il bianco della neve. Vincemmo 2-0 e segnò una doppietta un giocatore polacco che queste partite non le sbagliava quasi mai...». Non a caso l’Avvocato Gianni Agnelli la chiamava il bello di notte... «I grandi giocatori non sono quelli che decidono le partitelle di allenamento il giovedì, ma le gare importanti, come le finali. E quelle quasi sempre si giocavano la sera. In quattro finali europee contro Amburgo, Porto e due volte il Liverpool, la Juve segnò cinque gol, tre furono miei e causai io il rigore all’Heysel, anche se il fallo subito era fuori aerea. Ma lasciatemi dire una cosa...». Prego... «Io ho giocato sei stagioni in Italia, quattro volte sono finito nella top 11 finale della serie A. E si giocava alle 15. Io sono stato bello anche di giorno…». Alla Juve ha vinto un campionato, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa, una Coppa dei Campioni. Soddisfatto o si poteva fare ancora meglio? «Soddisfatto anche se sono certo che se quella Juve avesse giocato dieci volte la finale con l’Amburgo ad Atene nel 1983, sette volte avrebbe vinto, due pareggiato e una perso. Purtroppo uscì proprio quella partita su dieci... Eravamo molto più forti. Se avessimo vinto sono certo che avremmo alzato tre Coppe dei Campioni di fila e qualche Intercontinentale. Non mi so spiegare invece cosa accadde». Anche in A quell’anno la Juve era favorita: c’era il blocco azzurro che vinse i mondiali di Spagna più Boniek e Platini. Ma la spuntò la Roma. «Sulla carta eravamo più forti, tanto è vero che battemmo la Roma sia all’andata sia al ritorno. Ma dall’altra parte c’erano Falcao, Conti, Pruzzo, Di Bartolomei, Vierchowood.... Era una grande squadra anche quella e vinse meritatamente». Dopo la Supercoppa incontraste nuovamente il Liverpool nella finale della Coppa dei Campioni all’Heysel il 29 maggio 1985: una ferita che non si rimarginerà mai. «Una partita che fummo costretti a giocare per permettere di riorganizzare la sicurezza intorno allo stadio. Non volevamo disputarla. In quei casi, se vinci sei stato cinico, se perdi non hai onorato le vittime. L’atmosfera era surreale. Quando la palla andava fuori, c’erano i poliziotti a bordo campo con i cani, una curva era crollata. Ma giocammo tutti e 22 senza fare nessun accordo, ognuno col suo stato d’animo, provando a vincerla». Il fallo da rigore che regalò la vittoria fu commesso su di lei, ma un metro fuori area. «Sì e mi dispiacque molto. Se non fossi stato falciato avrei segnato io, ero solo davanti a Grobbelaar, con la porta spalancata. Andavo a cento all’ora, potevo mettere la palla dove volevo. Quella è una partita di cui nessuno può andare orgoglioso e mi ha lasciato un enorme dolore per la tragica morte di 39 persone, ma anche un grande dispiacere dal punto di vista sportivo perché io volevo vincere, in una gara normale, quella Coppa dei Campioni ed esserne fiero. Sono certo che ci saremmo riusciti perché avevamo calciatori e un modo di giocare ideali per fare male al Liverpool e alla loro statica difesa a quattro». Si discusse sull’opportunità di alzare la Coppa al rientro, scendendo le scalette dell’aereo. «Io già non c’ero più. Dopo la partita, la mia ultima con la Juve, presi un aereo privato per raggiungere a Tirana la Polonia impegnata nelle qualificazioni Mondiali. Non voglio giudicare gli altri, ricordo solo che devolsi tutto il mio sostanzioso premio vittoria alle famiglie delle vittime». Quell’estate passò alla Roma, mantenendo una promessa fatta al presidente Viola, e divenne il secondo polacco più famoso della Capitale dopo Papa Wojtila... «Non scherziamo, lui è stato un gigante della Storia. Furono tre anni bellissimi anche se vinsi solo una Coppa Italia, perdendo lo scudetto del 1986 nella famosa gara col Lecce. Partimmo male, poi rimontammo la Juve grazie a un calcio straordinario, il più bello che abbia mai giocato. In mezzo al campo c’erano Conti, Ancelotti, Cerezo, Boniek, in attacco Graziani e Pruzzo…». A cui lei fece tanti assist. «Si dice spesso che, alla Juve, Platini facesse fare i gol a me. Era vero il contrario. Grazie a me Michel vinse tre volte di fila il titolo di capocannoniere dal 1983 al 1985. Poi sono andato alla Roma e, guarda caso, nel 1986 lo vinse Pruzzo… Io ero più centrocampista che attaccante ed ero altruista, ne ho fatti fare di gol». ► Roma-Lecce è stato il grande rimpianto della sua carriera? «Mi consenta una premessa. Sento sempre parlare del gol annullato a Turone a Torino con la Juve e mai di quello regolarissimo annullato contro il Lecce sull’1-0 per noi. Sul 2-0 il Lecce non avrebbe mai vinto. Detto questo, il grande rimpianto è stato un altro: aver saltato la semifinale del Mondiale ‘82 Italia-Polonia per una ingiusta squalifica». ► L’Italia era intrisa di magia, c’era la favola di Rossi: pensa che con lei sarebbe andata diversamente? «Le giro la domanda, ma immagini il contrario: io in campo e Rossi in tribuna, è sicuro che avrebbe vinto l’Italia?». Lei è rimasto a vivere a Roma e si è spesso dichiarato romanista. Negli anni il suo rapporto con la Juventus si è rovinato, tanto che le è stata tolta la Stella col suo nome allo Stadium. «Per tre anni ho dato tutto alla Juve. Pago qualsiasi cifra se si trova una mia dichiarazione contro la Juventus società, i giocatori, i tifosi. Io ho contestato solo l’operato di chi l’ha gestita in certi anni: Moggi e Giraudo. Della Stella tolta non deve chiedere a me ma ad Andrea Agnelli, decise lui». ► Si consoli così: molti non sanno tutti i nomi dei giocatori a cui è stata assegnata, ma tutti sanno che a Boniek, che la meritava, è stata tolta. «Ha ragione… Ma poi non è così importante. Quel che ho fatto con la Juve resta. Con o senza Stella»
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Arkadiusz Milik e il recupero che oramai non esiste più
andrea ha risposto al topic di Crimson Ghost in Juventus Forum
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Ho visto in un filmato che prende la palla
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Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
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Thiago Motta, mister X della Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
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Quanti punti in più avremmo con Bremer in campo?
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[ Serie A Enilive ] ATALANTA - JUVENTUS 1-1 (54’ Kalulu, 78’ Retegui)
andrea ha risposto al topic di Tiger Jack in Live Juve
Alla fine caliamo perché è da tempo che siamo contati- 1453 risposte
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Ufficiale: Kolo Muani è un nuovo giocatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di wannabe in Archivio Calciomercato
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Ufficiale: Kolo Muani è un nuovo giocatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di wannabe in Archivio Calciomercato
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Thiago Motta, mister X della Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
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INTERVENTO DI ANDREA AGNELLI SU JUVE E SUPERLEGA, PAG.86
andrea ha risposto al topic di Bradipo76 in Juventus Forum
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Samuel Mbangula: l'ala belga della Next Gen alla conquista della Juventus
andrea ha risposto al topic di Chevere in Juventus Forum
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REGALO PER MOTTA: IL TERZINO D’ATTACCO ORA KOLO MUANI E DUE DIFENSORI Operazione da 12 milioni più bonus, sarà a Torino tra domani e giovedì Pressing per la punta del Psg di Fabiana Della Valle · 14 gen 2025 Tutti lo vogliono e la Juventus se lo piglia. Alberto Costa, all’anagrafe Alberto Oliveira Baio, nelle ultime settimane è diventato uno dei giocatori portoghesi più richiesti sul mercato. Lo volevano lo Sporting e il Benfica, lo hanno seguito la Roma e il Brighton ma alla fine indosserà la maglia della Juventus. Cristiano Giuntoli ha messo la freccia su tutte le altre pretendenti e in poco tempo ha portato a dama l’affare. La trattativa ormai è in dirittura d’arrivo, il terzino destro del Vitoria Guimaraes potrebbe arrivare a Torino già nelle prossime ore, appena i due club avranno messo a punto gli ultimi dettagli: tra domani e giovedì potrebbe sostenere le visite mediche, in tempo per aggregarsi al gruppo per la gara casalinga con il Milan (in programma sabato alle 18 all’Allianz Stadium). Sarà un trasferimento a titolo definitivo per una cifra complessiva inferiore ai 15 milioni di euro (12 più 2 di bonus non così facili da raggiungere). Decisivo l’ultimo rilancio dei bianconeri, che avevano fretta di allungare la rosa di Thiago Motta, ristretta drasticamente - soprattutto in difesa - dagli infortuni. Un acquisto giovane (21 anni) e low cost (Costa guadagnerà 500 mila euro) che andrà a rimpolpare il reparto arretrato della Signora, in attesa di altri innesti: l’arrivo del portoghese infatti non esclude quello di un altro centrale o addirittura due (questa è l’idea della Juventus) per garantire all’allenatore più soluzioni, visti anche i tanti impegni tra campionato, coppe e la coda del Mondiale per club. Spinta, assist e gol Il bianco e il nero, gli stessi colori indossati finora al Vitoria Guimaraes, club in cui è cresciuto, firmando a 17 anni un contratto triennale, devono averlo convinto a lasciare il suo porto sicuro, per cui finora aveva detto tanti no ad altrettanti corteggiatori. La Juventus però è un’occasione che non ci si può lasciare scappare, soprattutto se si è giovani, talentuosi e ambiziosi. Numero 22 sulle spalle (che a Torino dovrà cambiare, visto che è già di proprietà di Weah), fisico imponente (186 centimetri) e buona tecnica. Duttile e dinamico, a Motta piace per la sua inclinazione offensiva. Finora un gol e 3 assist in questa prima parte di stagione in cui ha collezionato 21 presenze. Altri due rinforzi Il portoghese è solo uno stuzzichino nel mercato di gennaio bianconero, che nei piani del club si arricchirà presto di nuove portate. Giuntoli punta a portare a Torino altri due difensori e un attaccante e i contatti proseguono incessanti su diversi fronti. Per il reparto arretrato il preferito resta lo slovacco David Hancko del Feyenoord, che però costa 30 milioni. Un’operazione che potrebbe avere tempi lunghi e concretizzarsi negli ultimi giorni di mercato. Nel frattempo i bianconeri restano in corsa per Antonio Silva del Benfica e non mollano il milanista Fikayo Tomori, per cui sono disposti a un’offerta sui 25-30 milioni per un prestito condizionato a una serie di obiettivi. Rischia di raffreddarsi invece la pista Ronald Araujo a causa delle resistenze del Barcellona: i blaugrana potrebbero opporsi alla cessione dopo l’infortunio di Inigo Martinez. Nei radar della Signora è finito anche il georgiano dell’Empoli Saba Goglichidze. Attesa Kolo Muani Sul fronte attaccanti, il nome più caldo è quello di Randal Kolo Muani, attaccante francese in uscita dal Psg. Per la Juventus sono ore di attesa: i bianconeri vorrebbero il giocatore in prestito e il Psg ha aperto a questa opzione, con la possibilità di contribuire al pagamento di una parte dell’ingaggio. Il rischio è rappresentato da altri club interessanti al francese, per esempio il Tottenham, che come la Signora è in forte pressing sulla punta (in corsa pure il Manchester United): in caso di offerta economica più convincente (come un acquisto a titolo definitivo) la Juventus passerebbe in seconda fila. I contatti proseguono giornalmente e Giuntoli resta vigile e speranzoso. Intanto alla Continassa aspettano il primo rinforzo di gennaio, Alberto Costa.
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Costretti a tifare il Napoli purché non vinca l'Inter: come siamo messi 🤦
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Per un po' l'aquila Olimpia non volerà sullo stadio Olimpico https://www.dagospia.com/cronache/guardate-juan-bernabe-teneva-alzato-non-era-braccio-l-intervento-421039
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[ Serie A Enilive ] ATALANTA - JUVENTUS 1-1 (54’ Kalulu, 78’ Retegui)
andrea ha risposto al topic di Tiger Jack in Live Juve
Analisi tecnico -tattica: domani sono c***i!- 1453 risposte
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«La burrata a Platini, la maledizione negli Usa, adesso sto in Sudafrica e porto l’Italia qui» «Con un colpo di fortuna sono diventato un difensore di livello. Con la Juve ho vinto tanto, ma il meglio l’ho dato con il Genoa di Bagnoli: una squadra miracolosa» di Giulio Di Feo · 13 gen 2025 Trap mi chiamava il Terruncello, a New York vivevo sulla Fifth Avenue. Il calcio non mi manca, ora mi occupo solo di import-export Nicola Caricola, una delle più belle storie di import-export targate Italia, risponde dal Sudafrica ma con la mente è ancora dove tutto è cominciato. ► Bari, quartiere Madonnella, i fratelli Caricola. «Sei, tutti difensori, solo in due facciamo carriera. Ci faccia caso, nelle figurine io sono Caricola II. Mio fratello Carmine era al Taranto, fino in C». ► Lei è quello con i piedi migliori, però. «Sì, all’inizio facevo la mezzala, poi il terzino, poi il centrale. E ho una gran botta di c...». ► Cioè? «Cresco al Bari nella Primavera di Catuzzi. Quando esonerano Renna lui prende la squadra, la salva in B, lo confermano e chiama 7-8 di noi. I centrali titolari, Sasso e Canestrari, vogliono più soldi e se non firmano il contratto non possono giocare. Arriva la Coppa Italia, Catuzzi ha soltanto me. Quarantamila allo stadio contro il Napoli. I liberi: da una parte io, dall’altra Krol. Faccio un partitone contro Palanca e non esco più». ► Esce solo per andare a Torino. «Mi faccio un nome, prendo il posto di Baresi nell’Under 21. Un giorno mi chiama Matarrese e mi dà un biglietto aereo. Io sono convinto di andare all’Inter, invece c’è scritto Torino: mi aveva venduto durante la finale di Coppa dei Campioni Juve-Amburgo. Però non si deve sapere, è periodo di elezioni, la Juve mi aspetta per il Mundialito “ma mi raccomando, dì a tutti che sei in prova”». ► L’ingresso nel mondo Juve. «La prima persona che vedo è l’Avvocato: “Ho sentito parlare molto bene di lei”. Poi l’ufficio di Boniperti, i campioni in spogliatoio, da Zoff a Paolo Rossi. Sono un ragazzino che viene da Bari, “Sto sognando”, mi dico». ► Si dice che Platini si presentò a lei dicendo: “Tu eri quello che mi marcava in Coppa Italia? Strano, non ricordo…”. «Questa non ce l’ho presente, so che ogni volta che tornavo a Bari mi chiedeva di portargli le burrate e le mozzarelle. Sia lui che il Trap, che mi chiamava il terruncello ». ► Bilancio in bianconero? «Quattro stagioni, due scudetti, una Coppa dei Campioni, davanti a me c’erano Gentile, Cabrini, Scirea, Brio eppure ho fatto 70 partite. Lo considero un grande traguardo, anche se il meglio l’ho dato al Genoa. A Torino ero una riserva di lusso, in rossoblù sono stato protagonista. Ma all’inizio è stato difficile: venendo dalla Juve mi aspettavo che gli arbitri mi tutelassero, invece come dicevo mezza cosa partiva il cartellino...». ► Il Genoa di Bagnoli... «Una squadra miracolosa. Peccato aver visto dalla panchina le partite con il Liverpool, ero infortunato, ma ci siamo arrivati perché io e Skuhravy avevamo fatto un miracolo contro l’Oviedo: 1-0 in Spagna, poi 3-1 in casa con gol nostri nel finale». ► E qui veniamo all’export. «La mia compagna dell’epoca, madre dei miei figli, è una top model che lavora a New York. Leggo che sta iniziando un nuovo campionato lì e mi propongo a Charlie Stillitano, presidente dei Metrostars: “Vorrei venire negli Usa, ma è una scelta di vita, accetterei solo la Grande Mela”. Mi prende». ► Così diventa uno dei primi calciatori dell’Mls: che calcio è? «Pare football, tutto fisico, pure in allenamento certe botte...». ► E la sua New York invece? «Favolosa. Il terruncello vive sulla Fifth Avenue. E poi il Giants Stadium, i pomeriggi con mio figlio appena nato a Central Park o allo zoo, i ristoranti di lusso...». ► Però c’è la maledizione. Se New York nel calcio non vince niente si dice che è colpa di “The curse of Caricola”... ► Una stagione di Mls e smette. «Un autogol clamoroso. Prima di campionato, diretta tv, 60mila spettatori contro i New England di Galderisi, arriva un cross, invece di rinviare la butto nella nostra porta. Dopo una ventina di anni mi chiama la Cnn e mi chiede se può intervistarmi. Arrivano e scopro che l’intervista è sul curse. Il bello è che manco sapevo cosa volesse dire curse. Poi spiego che può capitare, nel calcio...». «Ho due anni di contratto, ma intensità e infortuni si sentono, una mattina mi alzo e non ho più voglia. Siamo in ritiro a Coverciano con i Metrostars, lo dico a Donadoni, mio compagno di camera, e poi all’allenatore Parreira. “Ci sono problemi?”, mi fa. E io: “No, mister, da oggi sono la persona più felice del mondo”. Prendo il primo aereo e torno a New York dalla famiglia». ► Da vent’anni vive in Sudafrica, come c’è arrivato? «La mia compagna sudafricana, vuole tornare e le dico: andiamo. In Italia ero team manager del Genoa, lì cosa faccio? Un giorno ordino un caffè al bar, fa schifo e mi viene l’illuminazione: porto qua il caffè italiano. Quello in cialde in Sudafrica non c’è. Faccio due conti: se una famiglia fa 10 caffè al giorno e io metto la macchinetta in casa di 100 amici, ho fatto il business. E così è. Dieci anni dopo vendo a un’azienda quotata in borsa e resto come manager. Ma da un paio di mesi mi sono messo in proprio. Ho fondato Sapori, importo formaggi, pomodori, pasta, il meglio del Made in Italy». ► Il calcio le manca? «No. Ho smesso perché ho voluto, non ho avuto la fase discendente che tanti hanno». ► Insomma, se ora Platini vuole la burrata da lei... «Gliela mando subito. Ma meglio se viene a trovarmi. Ci siamo visti qui nel 2010, per il Mondiale».
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Alberto Costa è un nuovo giocatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di wannabe in Archivio Calciomercato
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Danilo è ai saluti: si tratta a oltranza Fagioli, tentazione Arabia Saudita Il difensore potrebbe risolvere il contratto dopo la trasferta del 25 in casa del Napoli Per l’azzurro resta viva anche la Premier di Matteo Nava · 13 gen 2025 L’ex capitano Proseguono i colloqui tra il club e il brasiliano: difficile chiudere prima del big match Douglas Luiz Il centrocampista piace a Fulham e Nottingham Forest ma ora potrebbe giocare molto di più Per milioni di tifosi della Juventus che sognano delle operazioni in entrata che possano aiutare la squadra a uscire dal torpore di risultati mediocri, c’è una società ben conscia che non esiste una sessione di calciomercato senza trasferimenti in uscita. Su questo fronte l’uomo attorno a cui sta ruotando l’attenzione della dirigenza da un paio di settimane è Danilo, messo fuori rosa prima della trasferta di Supercoppa Italiana in Arabia Saudita e destinato alla risoluzione consensuale del contratto con alcuni mesi d’anticipo sulla scadenza naturale. I nomi caldi I colloqui tra l’entourage del brasiliano e il club stanno continuando di settimana in settimana e attualmente la sensazione è che la stretta di mano e il conseguente amaro addio dell’ormai ex capitano bianconero possano concretizzarsi nell’ultima settimana di gennaio. Si tratta di un termine temporale che cadrebbe dopo la partita di campionato di sabato 25 gennaio in casa del Napoli, quindi, forse non a caso la più probabile destinazione del difensore. Chi è ancora parte del gruppo di Thiago Motta pur continuando a giocare pochissimo è Nicolò Fagioli, escluso anche dal derby di due giorni fa nonostante una rosa ridotta all’osso. Per concretizzare una cessione del centrocampista, però, all’evidenza del ridottissimo feeling con l’allenatore si deve abbinare l’offerta concreta di un club interessato a investire su di lui: se la Premier League resta un mercato da tenere d’occhio perché in Inghilterra ci sono parecchi estimatori di Fagioli, sono ultimamente in crescita le quotazioni della Pro League saudita. La tentazione rischia di diventare forte per tutti gli attori in causa, perché i maxi ingaggi sono la regola e perché anche il costo del cartellino (2530 milioni di euro) può essere raggiunto senza problemi dai portafogli d’Arabia. Va ricordato ovviamente che ogni centesimo eventualmente incassato dalla Juventus per Nicolò sarebbe una plusvalenza pura, perché il calciatore è arrivato a Torino dalla Cremonese ai tempi delle giovanili, ormai dieci anni fa nel 2015. Gli altri Sempre da oltre il canale della Manica continuano poi ad arrivare segnali di interesse per Douglas Luiz, con il Fulham e il Nottingham Forest in prima fila, però in casa Juventus non c’è alcuna intenzione di svendere il secondo acquisto più costoso dell’estate dopo Teun Koopmeiners. Eventuali negoziazioni potrebbero aprirsi soltanto a fronte di un’offerta ritenuta importante, a maggior ragione ora che l’ex Aston Villa potrebbe tornare nelle rotazioni dopo la prima prestazione davvero convincente della sua stagione, contro il Torino. Merita poi un accenno anche Samuel Mbangula, sondato nelle scorse settimane da alcuni club stranieri: pure lui è tornato a giocare con continuità, salvo sorprese una cessione non è quindi nei piani. Prosegue invece il pressing degli austriaci dello Sturm Graz per l’olandese Livano Comenencia, esterno classe 2004 arrivato due anni fa dal Psv Eindhoven e ora aggregato alla Next Gen: è in scadenza a giugno, la cessione è tutt’altro che improbabile.
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In soccorso di MOTTA LA JUVE HA FRETTA IN ARRIVO COSTA ATTESA KOLO MUANI di Fabiana Della Valle · 13 gen 2025 Il nome nuovo In difesa si punta al doppio colpo: oltre Hancko, Araujo, Silva e Tomori, spunta Goglichidze Pronti 12 milioni per il terzino destro del Vitoria Guimaraes: il sì in pochi giorni Passi avanti anche per l’attaccante francese I numeri in questo momento è meglio non guardarli perché sono poco rassicuranti. Raccontano che la Juventus dei 12 pareggi su 19 partite è la peggiore degli ultimi 14 anni e ha il record negativo di vittorie in Serie A, 7 come nel 1998-99. Peggio ancora se si guarda il calendario, che parla di un gennaio terribile tra campionato e Champions, con Atalanta, Milan, Napoli e in mezzo Bruges e Benfica, tutto nei prossimi 16 giorni. Thiago Motta è in difficoltà e in suo soccorso arriva il mercato. Tra l’allenatore e Cristiano Giuntoli c’è totale sintonia, il club sta con il tecnico e lo shopping di gennaio lo conferma, con l’uomo mercato dei bianconeri impegnato su più fronti per regalare rinforzi al suo timoniere. Il più vicino è Alberto Costa, un affare cotto e mangiato un po’ come era stato Cabal quest’estate (uno dei giocatori da rimpiazzare, out con Bremer per tutta la stagione) e anche low cost, poi Giuntoli conta di stringere per Randal Kolo Muani, attaccante francese del Psg, e tenterà l’assalto per un altro difensore, pescando tra David Hancko del Feyenoord (il preferito di Motta), Ronald Araujo del Barcellona e Antonio Silva del Benfica. Tutti nomi già noti, tra cui va inserito anche il milanista Fikayo Tomori, per cui non si sono perse le speranze, mentre la new entry è il georgiano dell’Empoli Saba Goglichidze. Malumori e unità di crisi Il momento è delicato e il direttore tecnico vuole agire in fretta, perché gennaio rischia di essere un mese decisivo. Tante sfide ravvicinate, tutti scontri diretti per il quarto posto, che adesso è distante tre punti (con una partita da recuperare) e quindi ampiamente alla portata malgrado l’andamento lento del girone d’andata. Il 2025 non è iniziato nella maniera giusta, con l’eliminazione in Supercoppa e il pari nel derby, ma l’obiettivo comune di squadra e dirigenza è dare una sterzata decisa, ritrovando il successo e anche la fiducia. Quando i risultati non arrivano i malumori si amplificano. Motta è uomo dalle scelte forti (come dimostrano i big messi fuori rosa, da Chiesa in estate fino a Danilo di recente), che però non sempre vengono digerite bene dai suoi uomini. Qualche muso lungo c’è stato (da Gatti che è stato privato della fascia da capitano a Fagioli che vede pochissimo il campo fino a Vlahovic infastidito dalle ripetute sostituzioni e Douglas Luiz scontento per il poco utilizzo) ma la squadra crede ancora nel progetto, tanto che nei giorni scorsi attraverso Locatelli, il capitano dell’ultimo periodo, ha chiesto un confronto con Motta per uscire tutti insieme da un momento di difficoltà. Il tecnico dovrà riportare serenità e ridare certezze alla truppa oltre a trovare accorgimenti tattici per subire meno gol (6 nelle ultime 4 partite) ed evitare altre rimonte come successo negli ultimi 3 match. Costa-Kolo Muani Al resto ci penserà Giuntoli, pronto a correre ai ripari per aggiustare la Juventus costruita in estate e ammaccata dalla sfortuna. In difesa la coperta è diventata ancora più corta con l’uscita di Danilo, fuori rosa e sul mercato. Nelle ultime ore il club si è mosso per Alberto Costa, terzino del Vitoria Guimaraes, 21 anni. Un’operazione da 12-13 milioni di euro ormai in dirittura di arrivo. Se per il giovane portoghese siamo ai dettagli (la fumata bianca potrebbe arrivare già a metà settimana), filtrano buone sensazioni anche per l’attaccante: Kolo Muani non è stato convocato dal Psg per la sfida con il Saint Etienne e la Juventus spera di avere una risposta positiva a breve. L’accordo con il giocatore per il trasferimento in prestito c’è, il timore è che arrivi un club pronto ad acquistarlo. Quanto al secondo difensore, Giuntoli tenterà un altro affondo per Hancko (ma servono 30 milioni), attende risposte dal Benfica per Silva e dal Barcellona per Araujo (che ieri col Real è entrato al posto dell’infortunato Martinez), tornerà alla carica per Tomori e intanto pensa a un altro affare low cost, il ventenne Goglichidze dell’Empoli.