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andrea

Tifoso Juventus
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  2. DOUGLAS LUIZ C’È JUVE, ORA THURAM CON I SOLDI DI KEAN E POI KOOPMEINERS di Fabiana Della Valle · 28 giu 2024 Triplo colpo Il francese affare da 20 milioni e con Koop sarebbe super centrocampo Un colpo, poi un altro con l’obiettivo di arrivare a tre prima della fine del mercato. La Juventus procede spedita nel restyling del centrocampo, un reparto che Thiago Motta vuole dinamico, solido e ricco di gol. Per questo motivo Cristiano Giuntoli in questo momento sta concentrando le sue attenzioni sulla mediana, che potrebbe cambiare pelle parecchio nella prossima stagione. Oggi può essere il giorno dell’ufficialità di Douglas Luiz, play brasiliano dell’Aston Villa che si trasferirà a Torino nell’ambito di uno scambio a tre con Samuel Iling Junior ed Enzo Barrenechea più conguaglio a favore degli inglesi. Un affare da 60 milioni (tanto è valutato il mediano della Seleçao) da ufficializzare dopo l’esito delle visite mediche, che il giocatore ha sostenuto ieri a Las Vegas, dove è impegnato in Coppa America con la sua nazionale, insieme agli altri bianconeri Danilo e Gleison Bremer. Poi partirà l’assalto a Khephren Thuram, figlio dell’ex juventino Lilian e fratello dell’interista Marcus, che la Signora conta di chiudere la prossima settimana, e infine si cercherà l’ultimo miracolo: regalare al nuovo allenatore Teun Koopmeiners, tuttocampista dell’Atalanta che farebbe fare il salto di qualità alla mediana della Signora. Rabiot nì? C’è Thuram Alle tre novità vanno aggiunti Manuel Locatelli e Nicolò Fagioli, non Weston McKennie che dopo aver detto no all’Aston Villa deve trovarsi un’altra sistemazione perché non rientra nei piani di Thiago né della società (ha il contratto in scadenza nel 2025 e la Juventus non vuole perderlo a zero). In dubbio Fabio Miretti, che potrebbe restare o andare in prestito, mentre è sempre più difficile la permanenza di Adrien Rabiot, che nonostante la sostanziosa proposta della Juventus (un biennale con opzione per il terzo a 7,5 milioni di euro netti a stagione) non ha ancora dato una risposta. A questo punto potrebbe essere la Juventus a cambiare strategia, rivolgendosi altrove. A dire il vero Giuntoli lo sta già facendo, perché ha iniziato già da un po’ a trattare per Thuram junior con il Nizza, dopo aver strappato il sì del giocatore. L’accordo si può chiudere tra i 18 e i 20 milioni, magari con l’inserimento di una contropartita tecnica: i bianconeri potrebbero offrire Joseph Nonge Boende, centrocampista classe 2005 che ha esordito in Serie A nella scor I bianconeri puntano sulla rivoluzione della mediana: oggi il brasiliano può essere ufficiale, la prossima settimana il club punta a chiudere per il figlio d’arte sa stagione con Massimiliano Allegri. Il d.t. della Juventus punta sulla volontà del giocatore e anche sul contratto in scadenza nel 2025, che costringe il club francese (partito da una valutazione molto alta) ad abbassare le pretese. Il fatto di aver deciso di andare a prescindere su Thuram, considerato un investimento di grande prospettiva (ha 23 anni) è la conferma che il club non fa più tanto affidamento su Rabiot. Il francese aveva promesso una risposta prima dell’Europeo invece non si è ancora fatto vivo. Così i bianconeri hanno scelto di anticipare i tempi per il figlio d’arte. Un aiutino può arrivare anche dal trasferimento di Moise Kean alla Fiorentina, che dovrebbe portare alla Juventus 13 milioni più 5 di bonus, utili da poter reinvestire subito su Thuram. Il trio perfetto Khephren è più un incontrista che però sa anche inserirsi. È dinamico e con una buona progressione e tra le sue specialità c’è il recupero palla. Non fa tanti gol (un solo centro nell’ultima stagione) ma a quelli ci penserà Douglas Luiz, 10 centri nel 2023-24 tra Premier e coppe. Il brasiliano segna e fa segnare, ma è anche uno che corre, recupera palloni e s’inserisce in area. Oltre a impostare il gioco, dettando i tempi alla manovra. Nella testa di Thiago Motta i due faranno coppia nella mediana a due, con Koopmeiners alle spalle di Dusan Vlahovic nel 4-2-3-1. La ciliegina Koop ha qualità e grande duttilità tattica, con il suo mancino conclude da fuori area e calcia i rigori: nell’ultima stagione con l’Atalanta ha chiuso con 15 reti (di cui 12 in Serie A). Sarebbe la ciliegina sulla torta di un centrocampo che punta ad elevarsi ad altezza... Inter. Il difficile sarà trattare con l’Atalanta, che chiede 60 milioni. La Juventus valuta il giocatore non più di 40 e non intende andare oltre questa cifra. Nel frattempo però serviranno altre cessioni (Dean Hujisen il primo della lista) per poter partire all’assalto dell’olandese.
  3. Juve, Adeyemi o Sancho per accendere Vlahovic Yildiz c’è, Chiesa rischia Giuntoli pronto a rivoluzionare il reparto: Kean ai saluti, si cerca una soluzione per Kostic e Milik di Filippo Cornacchia TORINO · 27 giu 2024 Soulé spera L’argentino piace a Motta e sarà sacrificato solo per una super offerta Weah resta in bilico L’arredamento del centrocampo è ben avviato e adesso la Signora può iniziare a concentrarsi anche su quello dell’attacco. Cristiano Giuntoli sta plasmando la nuova Juventus stanza per stanza, reparto per reparto. Il d.t. bianconero, in accordo con il nuovo tecnico Thiago Motta, ha destinato il grosso del budget alla mediana, considerato il restyling prioritario. Così, dopo il colpo Douglas Luiz dall’Aston Villa (in giornata le visite mediche a Las Vegas), i bianconeri stringono per Khephren Thuram (Nizza) e preparano l’assalto a Teun Koopmeiners (Atalanta). Per rinforzare il settore ali/ punte, Giuntoli dovrà sfruttare ancora di più creatività e idee. Più si vende e più si può investire. Progetto tanto rivoluzionario quanto ambizioso. Thiago Motta ripartirà da Dusan Vlahovic e da Kenan Yildiz. Il bomber serbo, reduce da un Europeo da dimenticare (0 gol e fuori ai gironi), sarà uno dei primi big a conoscere il nuovo allenatore: alla Continassa si rivedrà nel giro di tre settimane. La stellina turca, invece, è uno dei pochi giocatori considerati intoccabili. La Juventus ha già avviato i contatti con il nuovo entourage del 19enne ex Bayern: l’obiettivo è blindarlo fino al 2029. Accanto a Dusan e a Kenan, può succedere di tutto. Compreso che il reparto venga ribaltato interamente. Il primo ad augurarselo è Motta, che in realtà si terrebbe stretto anche Matias Soulé, rientrato a Torino dopo il prestito positivo a Frosinone: 11 gol in A. L’allenatore italo-brasiliano, però, ha capito perfettamente la situazione ed è consapevole che, di fronte a una super offerta (30-35 milioni), il sacrificio del fantasista argentino sarebbe inevitabile. Nel mirino Thiago, oltre a una bella rinfrescata generale, aspetta almeno due ali. O comunque un esterno offensivo e un jolly d’attacco in grado di giocare sia largo che da vice Vlahovic. Per tutti questi motivi, la Juventus ha puntato i radar su Karim Adeyemi, 22enne multiruolo vicecampione d’Europa con il Borussia Dortmund. Il tedesco può giocare a destra, a sinistra e anche al centro. Per i gialloneri non è intoccabile, ma neppure troppo in saldo. Difficile pensare a un investimento inferiore ai 30 milioni, anche perché il Borussia Dortmund con i soldi di Adeyemi vorrebbe provare a riprendersi definitivamente Jadon Sancho. L’ala inglese, rientrata dal prestito in Bundesliga, è fuori dal progetto del Manchester United. Sancho al Dortmund potrebbe liberare Adeyemi per la Juve, che con i tedeschi potrebbe giocarsi la carta Huijsen (piace anche a Bayern e Stoccarda). Ma il mercato è all’inizio e gli incroci in questa fase sono tanti: in fila per Sancho, anche se solo per il prestito, si è messo pure Giuntoli. E, sempre dallo United, il d.t. juventino ha preso il “numerino” anche per Mason Greenwood, rinato al Getafe e pronto a lasciare nuovamente l’Inghilterra. La Juventus, dopo aver incassato la disponibilità di Greenwood, aspetta che il traffico e le richieste dei Red Devils (40 milioni) diventino più umane. Altrimenti guarderà altrove. Tanti i sondaggi nell’ultimo periodo: dal costoso Oyarzabal (Real Sociedad) ad Alvaro Morata (Atletico). Le cessioni Uno esce e uno entra. Il primo a salutare dovrebbe essere Moise Kean, il quale nelle ultime ore ha trovato l’intesa con la Fiorentina: adesso i due club cercano un compromesso sul cartellino. La Juventus spera di incassare 15 milioni dall’azzurro e quasi il doppio da Federico Chiesa, considerato sacrificabile da Thiago Motta e con il contratto in scadenza nel 2025. Senza rinnovo, sempre più in salita, sarà divorzio immediato: il Bayern è vigile su Fede, ma attenzione al Manchester United e ai possibili incastri con Greenwood o Sancho. Alla Continassa vorrebbero trovare una soluzione anche per Arek Milik e Filip Kostic, entrambi attualmente ai box dopo i problemi al ginocchio subiti prima e durante l’Europeo. Infortuni non gravi. Per il serbo si punta sul Fenerbahce di Mourinho. Milik è stato proposto al Bologna e magari se ne riparlerà più avanti. Resta in bilico anche Timothy Weah.
  4. andrea

    Calafiori

    https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/dagonews-come-ha-fatto-roma-perdere-riccardo-calafiori-che-ha-399748.htm
  5. Il Newcastle piomba su Gatti Signora tra Kiwior Calafiori e Todibo La rivelazione del Bologna rimane il prescelto. Sondaggio per il francese che non andrà allo United E il polacco è sempre in lista di Filippo Cornacchia TORINO · 26 giu 2024 La Premier prova a strappare alla Signora un pezzo del muro dell’ultima stagione. Il Newcastle ha messo nel mirino Federico Gatti, in questo periodo impegnato all’Europeo con l’Italia di Spalletti. I Magpies non hanno ancora formulato un’offerta alla Juventus, però hanno intensificato in sondaggi. Nei salotti d’Oltremanica si vocifera di un interesse concreto dopo gli ultimi confronti interni al club e di una proposta che potrebbe far tentennare il dt Cristiano Giuntoli. Se i propositi attuali (25-30 milioni con i bonus) evolveranno in una mail ufficiale, come minimo alla Continassa dovranno chiedere tempo per ragionare e farsi due calcoli. Giuntoli aspetta e nel caso non farà sconti per l’azzurro, considerato un elemento prezioso tanto in campo quanto nello spogliatoio. Già, il nome di Gatti non rientra nella lista dei giocatori considerati in uscita dalla dirigenza e da Thiago Motta. Ma mai come in questo momento storico tutto ha un prezzo in “casa Juve”. E se davvero il Newcastle superasse quota 30 milioni, la resistenza dei bianconeri verrebbe messa come minimo a dura prova. A quel punto potrebbe succedere di tutto. Compreso il sacrificio in nome del bilancio e la successiva ricerca di un nuovo difensore. Il primo nome per distacco resta Riccardo Calafiori, jolly del Bologna e assoluto protagonista dell’Italia all’Europeo. A ruota dell’azzurro resiste la candidatura di Jakub Kiwior (Arsenal), già allenato da Thiago Motta ai tempi dello Spezia. Ma tra un discorso e l’altro per Khephren Thuram del Nizza, i bianconeri hanno chiesto informazioni per il compagno di squadra Jean-Clair Todibo, fresco di fumata nera con il Manchester United. Il pupillo di Thiago Il prescelto della Juventus resta Riccardo Calafiori, nel mirino a prescindere dal futuro di Gatti. Nei piani bianconeri, la rivelazione del Bologna non sarebbe un sostituto, ma una ciliegina da aggiungere all’attuale reparto. Alla Continassa non hanno perso le speranze di arrivare all’azzurro, ma hanno capito che la strada si sta facendo più in salita. All’effetto Europeo si aggiunge la freddezza del Bologna, che per il momento non sembra nemmeno disponibile a sedersi per ascoltare. Il tempo per riaprire i discorsi, non manca: due mesi nel mercato sono un’infinità. E se davvero la Juventus si trovasse tra le mani un inaspettato assegno da 2530 milioni per Gatti, gli argomenti per tentare il club rossoblù sicuramente sarebbero maggiori. Sondaggi La realtà attuale, però, obbliga Giuntoli e Thiago Motta a valutare anche piste alternative. Così, a margine dei discorsi per Thuram Jr del Nizza, la Juventus si è aggiornata sul caso Todibo. Il francese nei giorni scorsi è stato molto più che virtualmente del Manchester United. Trasferimento già definito sulla base di 40 milioni, ma poi bloccato dalla Uefa per una questione regolamentare. Il Nizza e lo United hanno la stessa proprietà (Ineos) e la prossima stagione saranno entrambe protagoniste in Europa League. Tradotto: affari vietati. L’operazione è saltata, ma difficilmente Todibo resterà a Nizza. Così la Juventus, in contatto da tempo con l’entourage dell’ex Barcellona, si è informata sui nuovi programmi del centrale cresciuto nel Tolosa. Todibo è considerato un’alternativa a Calafiori, come Kiwior. Il polacco potrebbe arrivare anche in caso di permanenza di Gatti (la Juve spera nel prestito dall’Arsenal), mentre l’assalto al francese sarebbe possibile soltanto in caso di cessione di Gatti o di Gleison Bremer.
  6. Spallettileaks Di Massimo Gramellini · 26 giu 2024 C’è un Assange negli spogliatoi della Nazionale. Sarebbe servito di più un centravanti, ma tant’è. Lo Spalletti dagli occhi di bragia, caratterialmente quanto di più simile a Cacciari proponga il mondo del calcio, si è spinto un passo oltre Gesù: non ha detto che qualcuno dei suoi lo tradirà, ma che l’ha già fatto. Lo spione, la talpa, ovvero la fonte benedetta per i cronisti tenuti a distanza come dei paria — lontani i tempi in cui potevamo intervistare Vialli e Baggio tra i fumi delle docce — avrebbe osato spifferare il segreto peggio custodito dell’umanità: che il c.t. condivide le sue scelte con i senatori della squadra. Esattamente come tutti i c.t. che lo hanno preceduto (chiedere a Rivera, rimasto fuori dalla finale del 1970 per volontà dei compagni, nonostante il mitologico gol alla Germania). A Spalletti la rivelazione non è andata giù: ci ha visto un attentato alla sua autorità, con ciò commettendo due passi falsi. Il primo è che adesso tutti si chiedono se sia davvero lui a fare la formazione (però chi altri potrebbe volere Di Lorenzo titolare?). Il secondo è di avere aperto una caccia alle streghe col rischio di spaccare lo spogliatoio, anziché ricompattarlo come Bearzot e Lippi, che il nemico ebbero cura di sceglierlo sempre all’esterno: i dirigenti, gli arbitri, il mondo intero e, in mancanza di meglio, i giornalisti. Senza contare che uno aveva in squadra Conti-Tardelli-Rossi e l’altro De Rossi-Pirlo-Totti. O Del Piero, a scelta. Altro che Assange.
  7. https://x.com/mike_fusco/status/1805477866588504278?t=G4UK2vslf0nRJBI0yZWOJw&s=19
  8. andrea

    Calafiori

    https://x.com/SandroSca/status/1805543832844485067?t=4y59_0Mcg4EzEpWr4wnBsA&s=19
  9. https://www.calcioefinanza.it/2024/06/25/juventus-consulente-causa-procura/
  10. Il “pezzotto” resiste Il 15% degli italiani lo utilizza per lo sport Righetti di Dazn: «Fenomeno da sconfiggere. Ogni giorno regalati oltre 700mila euro alla criminalità» di Mario Canfora ROMA · 25 giu 2024 Molto si è fatto. Ma tanto ancora si dovrà fare. Il fenomeno della pirateria è ben lontano dall’essere debellato, le perdite a livello economico per il settore sport restano sempre ingenti nonostante qualche leggero segnale di un’inversione di tendenza. L’indagine sulla pirateria audiovisiva in Italia nel 2023, fatta da Ipsos per conto di Fapav-Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, mette a nudo il solito mondo dei furbetti. Furbetti che nemmeno capiscono la gravità della violazione. Pensate che il 53% della popolazione italiana ritiene di non creare danni rilevanti piratando, e il 59% non è consapevole che, a causa della pirateria, i lavoratori dell’industria audiovisiva rischiano di perdere il posto di lavoro. Da brividi poi il dato dei giovanissimi: l’incidenza della pirateria nella fascia 10-14 anni è del 45% per complessivi 21 milioni di atti di pirateria. Almeno uno Gli adulti che nel 2023 hanno commesso almeno un atto di pirateria (la perdita di fatturato per l’economia italiana è stimata in 2 miliardi di euro) fruendo illecitamente di film, serie/fiction, programmi o sport live sono il 39%: i film sono i contenuti più piratati (30%), lo sport live è al 15% (stabile rispetto al 2022). È poi da circoletto rosso il dato dei 285 milioni (+18 milioni rispetto al 2021) che rappresentano il danno economico dei soldi sottratti allo sport. In totale si stimano circa 319 milioni di atti di pirateria (in lieve calo sui 345 milioni del 2022), con lo sport live che incide per l’11%. I pirati sono in maggioranza tra gli Under 35, con un buon livello di istruzione (22% di laureati) e sono più concentrati nel sud del Paese e nelle isole. Sanzioni «La pirateria è un fenomeno criminale e va sconfitta. Il consenso a livello istituzionale è esteso, e non è banale trovarlo, ma è importante essere tempestivi: ogni giorno che passa regaliamo alla criminalità oltre 700mila euro - spiega Romano Righetti, General Counsel di Dazn Italia -. Chi offre e vende pirateria è un’organizzazione criminale sofisticata: anche se la piattaforma ha oscurato migliaia di siti illegali (18mila solo nei sei mesi del 2024, ndr), i pirati potrebbero essere in grado di aggirare il sistema legale in tempi brevi. Per rendere la piattaforma più efficace occorrerebbe la collaborazione da parte di alcune realtà che consentono a chi offre la pirateria di rendersi invisibili. Questi soggetti devono concorrere ad una corretta applicazione della legge dello Stato italiano, sia a livello amministrativo, Bisogna utilizzare gli indirizzi ip di chi vende e compra pirateria e procedere con le sanzioni. Serve che tutti si schierino: presidenti, dirigenti, tesserati, perché i tifosi seguono quello che fanno i loro idoli. Questo passaggio insieme alla collaborazione da parte degli intermediari, l’utilizzo dell’indirizzo ip, il rafforzamento delle operazioni fatte dalle forze dell’ordine, il sequestro per equivalente insieme alla moral suasion, permetterebbero un contrasto davvero efficace».
  11. Thuram A TUTTI I COSTI AVANTI SU KHEPHREN LA JUVE STRINGE PER IL FIGLIO D’ARTE IN ATTESA DI RABIOT I bianconeri insistono per il mediano del Nizza Può arrivare anche in caso di rinnovo di Adrien di Filippo Cornacchia GETTY · 25 giu 2024 Un, due, tre… nuovo centrocampo! Più che un gioco di strada, quella della Juventus è una vera e propria rivoluzione. Cristiano Giuntoli si è assicurato Douglas Luiz dall’Aston Villa (l’ufficialità entro il weekend), ma non si ferma. In attesa di sferrare l’assalto a Teun Koopmeiners (Atalanta), che resta il grande obiettivo dell’estate, il manager juventino avanza su Khephren Thuram. Il mediano del Nizza, fratello piccolo dell’interista Marcus e figlio dell’ex difensore Lilian, in un primo momento era considerato il prescelto per l’eventuale eredità di Adrien Rabiot, in scadenza di contratto e fra cinque giorni libero da qualsiasi impegno con la Signora. I contatti degli ultimi giorni con l’entourage di Thuram Jr - e quelli indiretti con il club francese - hanno invece convinto la Juventus che l’opportunità è grande e vale comunque uno sforzo. Così alla Continassa hanno deciso di voler arrivare in fondo per Khephren a prescindere da quello che sarà il futuro di Rabiot. Giuntoli, incassata la disponibilità del ragazzo al trasferimento a Torino, vuole arrivare al traguardo in ogni caso. Se poi Rabiot, che in questo momento appare sempre più lontano dalla Juventus, dovesse stupire tutti e accettare il rinnovo, Thiago Motta terrà entrambi i francesi e a quel punto verrebbero fatte altre scelte a centrocampo. Strategia Valutazioni e scenari futuri. In questo momento i bianconeri non si fanno troppe illusioni su Rabiot, apparso un po’ freddo nelle ultime dichiarazioni dal ritiro della Francia, e al contrario sono sempre più fiduciosi sul fronte Khephren Thuram. Se l’accordo con gli agenti va ancora perfezionato, ma non sembra un problema, adesso Giuntoli dovrà trovare un’intesa sul cartellino con Florian Maurice, il nuovo direttore sportivo del Nizza. I due dirigenti si conoscono da diversi anni e si sono già incrociati quando lavoravano rispettivamente per Napoli e Rennes. I rapporti sono buoni e un compromesso interessa ad entrambi. Il Nizza è partito da una iniziale richiesta di 30-35 milioni, confidando in un’asta europea, ma ha soltanto una priorità: evitare di perdere il centrocampista fra un anno a parametro zero ( scadenza 2025). Giuntoli, dopo i primi contatti, spera di poter ingaggiare Khephren per una cifra tra i 18 e i 20 milioni più bonus. Le mediazioni sono al lavoro per avvicinare le parti e arrivare all’intesa totale in tempi rapidi. Due vie La Juventus non sembra avere così fretta. Alla Continassa da un lato, prima di una nuova fase di shopping, vorrebbero fare cassa con qualche altra cessione dopo quelle di Kaio Jorge (Cruzeiro), Barrenechea e Iling Jr (entrambi all’Aston Villa nell’affare Douglas Luiz). Ma dall’altro i bianconeri vorrebbero provare a blindare in fretta l’operazione per evitare il traffico di luglio dei ricchi club inglesi e l’eventuale inserimento di qualche altra società. A partire da quello dell’Inter, alle prese con il caso Calhanoglu-Bayern e in ottimi rapporti con la famiglia Thuram dopo l’impatto positivo del fratello maggiore Marcus in nerazzurro. Giuntoli sta valutando la strategia per avvicinarsi alle richieste del Nizza. Dall’acquisto in contanti, con un assegno da 18-20 milioni più bonus, all’inserimento di una contropartita tecnica. Accanto alla candidatura di Moise Kean, che in Ligue1 ha lasciato un buon ricordo grazie ai 17 gol segnati nel 2020-21 con il Paris Saint Germain, c’è quella di Nonge, mediano classe 2005 cresciuto nella Next Gen e lanciato nella passata stagione da Massimiliano Allegri. Possibili carte in attesa della trattativa vera e propria tra Giuntoli e Maurice. Primo colpo Intanto è ormai questione di pochi giorni per l’ufficializzazione di Douglas Luiz. Giovedì il centrocampista verdeoro sarà a Las Vegas con il Brasile per la Coppa America e tra un impegno e l’altro con la nazionale effettuerà le visite mediche indispensabili per arrivare alla fumata bianca, attesa entro il weekend. Il secondo rinforzo in ordine di tempo sarà il portiere Michele Di Gregorio, prenotato in tempi non sospetti dal Monza. L’italiano raccoglierà l’eredità di Szczesny, a un passo dagli arabi dell’Al-Nassr.
  12. Gol meraviglioso Ma serve il pressing E ora Spalletti lavori sulla testa Arrigo Sacchi 25 giu 2024 Io non credo alla fortuna, non ci ho mai creduto. Il gol di Zaccagni, meraviglioso per l’esecuzione, è un premio all’impegno, perché gli azzurri hanno dimostrato, pur tra mille difficoltà, di crederci sempre, di non mollare nonostante i tanti errori commessi. Adesso, però, affinché questa splendida rete che ci manda agli ottavi di finale contro la Svizzera rappresenti una svolta positiva, bisogna che i ragazzi di Spalletti si diano una svegliata. Sì, avete capito bene: una svegliata! Perché a me, a tratti, sono parsi timorosi, contratti e, di conseguenza, poco reattivi. Ora si devono mettere da parte queste paure, si deve prendere coraggio, si deve aggredire l’avversario, chiunque esso sia. Ci siamo presi uno spavento incredibile, abbiamo avuto la forza di restare in piedi fino all’ultimo secondo, e quindi è necessario che si cambi registro e s’imbocchi la strada giusta. Realisti Se guardiamo il risultato è logico che noi italiani dobbiamo esultare. Ma guai a noi se cominciamo a sognare! Teniamo i piedi per terra, per favore, e analizziamo bene quello che è accaduto. Nel primo tempo la Croazia ci ha messo sotto, inutile negarlo. Gli azzurri erano poco compatti, molto sfilacciati tra i reparti, le marcature sempre approssimative nonostante Spalletti avesse inserito un difensore in più. E poi, non mi stancherò mai di dirlo, l’Italia non fa pressing, e al giorno d’oggi se non fai pressing vai poco lontano. A centrocampo avevano tre giocatori, Jorginho Barella e Pellegrini, che prima di ogni passaggi toccavano il pallone almeno tre o quattro volte di più del dovuto. Ovvio che, così facendo, le azioni di uscita dalla nostra difesa risultassero più macchinose e più facilmente arginabili dai croati. Barella non mi è parso in grande serata, Pellegrini si vede che è stanco dopo una stagione particolarmente intensa, Jorginho non ha più i ritmi di un tempo: è l’evidenza delle cose. Siamo riusciti, qualche volta, a spingere con gli esterni, Di Lorenzo da una parte e Dimarco dall’altra, però non abbiamo mai dato continuità a questi tentativi. In più la coppia di attaccanti, forse anche perché poco affiatata, non si è mossa con i giusti sincronismi. Retegui ha fatto pochissimo, e anche Raspadori, che conosco bene, ha combinato poco. Con un quadro simile era difficile costruire qualcosa di positivo. Errori Nel secondo tempo, appena tornati in campo dopo l’intervallo, abbiamo commesso lo stesso errore d’inizio partita: molli, svagati, e così la Croazia è partita forte e ci ha messo in difficoltà. Donnarumma ha fatto un intervento strepitoso sul rigore di Modric, e allora ho pensato: forse adesso ci svegliamo. Invece no: cross dalla trequarti, altra dormita della difesa e gol della Croazia. Mi chiedo: possibile commettere due errori come quelli di Frattesi sul rigore e di Bastoni sulla rete di Modric? In certi casi è necessario essere più attenti, più reattivi. Mosse ok Le sostituzioni di Spalletti, se dobbiamo guardare al risultato ottenuto (gol del subentrato Zaccagni), hanno prodotto qualcosa di positivo, però io mi aspetto molto di più da questo gruppo. So che non c’è tempo per lavorare, che non mi possono fare i miracoli, ma un maggiore coraggio vorrei vederlo sul campo. Scamacca, quando è entrato, si è mosso un po’ di più del solito, e questo è un fattore positivo. Chiesa, ogni volta che entra in possesso del pallone, sembra che debba spaccare il mondo e poi, invece, non combina granché: ha grandi qualità che deve imparare a sfruttare meglio. Ma in generale è tutta la Nazionale che deve credere di più in se stessa. Mi è piaciuta moltissimo l’azione di Calafiori che ha portato al gol del pareggio. Un’azione fatta con personalità, con coraggio, con tecnica. Ecco, è da qui che si ripartire. La crescita degli azzurri si deve appoggiare su questi episodi. E in mezzo al campo bisogna tocchettare di meno e aggredire di più, perché quando aggredisci e rubi il pallone gli avversari vanno in tilt e tu, invece, ti esalti. L’aspetto psicologico è spesso determinante e su questo Spalletti lavorerà per ottenere quel salto di qualità che tutti si aspettano.
  13. https://x.com/LiveSpinoza/status/1805337077296369712?t=B001WnyA5ZLlHfmTTfDgKA&s=19
  14. https://x.com/OptaPaolo/status/1805306794899636231?t=MDtz25WQKzOcJMRNVW-yjw&s=19
  15. Vi piacerebbe questa seconda maglia? https://x.com/fabiodelux/status/1805219914925457700?t=20lWJlotNKeBasVYNPY1eA&s=19
  16. Stallo per Calafiori, nuovo sondaggio per Kiwior f.c. · 24 giu 2024  TORINO. La Juventus, pezzo dopo pezzo, sta cambiando volto. Se in porta si aspetta solo l’ufficializzazione di Michele Di Gregorio (Szczesny andrà in Arabia, all’All-Nassr), a centrocampo sarà rivoluzione: dopo Douglas Luiz (Aston Villa), i bianconeri stringono per Khephren Thuram (Nizza). Ma il grande obiettivo, a prescindere dal sempre più difficile rinnovo di Adrien Rabiot (in scadenza), resta Teun Koopmeiners dell’Atalanta. Alla Continassa considerano il tuttocampista olandese la ciliegina, l’uomo in grado di far compiere il salto di qualità alla mediana. L’accordo con la Dea non è scontato, ma i bianconeri un tentativo lo effettueranno. L’altro pallino di Thiago Motta è Riccardo Calafiori, trasformato da terzino in centrale durante la cavalcata Champions vissuta insieme a Bologna. Per il momento i rossoblù non sembrano voler abbassare il muro sull’azzurro, protagonista anche con l’Italia all’Europeo. La Juve non perde le speranze, confidando nel fattore tempo, ma intanto continua a valutare delle possibili alternative. Il “piano B” preferito resta Jakub Kiwior, jolly mancino già allenato da Motta allo Spezia. Negli ultimi giorni ci sono stati dei nuovi contatti. La Juve punta al prestito dall’Arsenal.
  17. La Juve incassa l’ok e tratta con il Nizza Rabiot è più lontano Dopo il colpo Douglas, avanza anche Khephren Si cerca l’intesa col club per anticipare le rivali di Filippo Cornacchia TORINO · 24 giu 2024 Il neo acquisto Il brasiliano sosterrà le visite mediche giovedì a Las Vegas, dove si trova con la nazionale La Juventus tira dritto e anticipa Adrien Rabiot. Piazzato il colpo Douglas Luiz (Aston Villa), i bianconeri cambiano marcia per Khephren Thuram del Nizza. I contatti sono proseguiti anche nel weekend. Il d.t. bianconero Cristiano Giuntoli, in attesa della risposta di Rabiot - il contratto scade fra 6 giorni -, ha incassato la disponibilità di Thuram Jr a trasferirsi a Torino, città in cui ha già vissuto da bimbo quando il padre Lilian giocava nella Juventus. Un passo non ancora decisivo, ma sicuramente importante. L’interesse mostrato dal figlio d’arte rafforza la posizione dei bianconeri, che ovviamente non sono gli unici ad aver fiutato le qualità del 23enne centrocampista e soprattutto l’opportunità di ottenere uno sconto dal Nizza grazie alla situazione contrattuale (scadenza 2025). Alla Continassa vogliono stringere i tempi per evitare il traffico inglese di luglio e nuovi inserimenti pericolosi. A partire dall’eventuale entrata in scena a dell’Inter, alle prese con il caso Calhanoglu-Bayern e in ottimi rapporti con la famiglia Thuram grazie al trasferimento di un anno fa e all’impatto positivo del fratello Marcus in nerazzurro. Si tratta La Juventus punta a perfezionare in tempi brevi l’accordo con l’entourage di Thuram Jr e l’intesa con il Nizza. In Costa Azzurra partono da una richiesta di 25 milioni più bonus e sperano in un’asta internazionale, ma la priorità è quella di evitare l’autogol finanziario: ossia perdere Khephren nel 2025 a zero. Per tutti questi motivi, i bianconeri, tramite i soliti intermediari, sperano di abbassare le richieste: 1820 milioni con i bonus. Oppure l’inserimento di una contropartita come Moise Kean, pure lui in scadenza nel 2025 e già protagonista in Ligue 1: nel 2020-21 realizzò 17 gol con il Psg. Il piano B Khephren è nato a Reggio Emilia pochi mesi prima del trasferimento del papà dal Parma alla Juventus ed è attratto dalla possibilità di testarsi in Serie A come il fratello Marcus. Giuntoli vuole arrivare al traguardo per Thuram Jr e ha chiesto all’entourage del ragazzo soltanto un pizzico di pazienza. Prima di affondare, il d.t. bianconero ha l’esigenza di fare cassa. Potrebbe bastare anche l’addio di Rabiot. L’investimento per Khephren Thuram, tra cartellino (18-20 milioni) e salario, sarebbe controbilanciato dal risparmio dell’importante stipendio di Adrien (7,5 milioni netti più bonus). Tecnicamente, a maggior ragione dopo l’arrivo di Douglas Luiz (giovedì le visite mediche a Las Vegas, dove si troverà col Brasile), Thuram Jr è considerato il prescelto per sostituire l’ex Psg. Ma le vie del mercato a volte sono imprevedibili, così alla Continassa a priori non escludono nulla. Nemmeno l’eventualità di acqui s ta re Thuram Jr pure in caso di rinnovo di Rabiot. Dipenderà dalle cessioni. La coppia italiana Roberto De Zerbi- Giovanni Rossi, pronta a ritrovarsi a Marsiglia dopo gli anni insieme al Sassuolo, presto potrebbe effettuare un tentativo per convincere Manuel Locatelli a raggiungerli. Provarci, non significa sempre riuscirci. Lo juventino, almeno per ora, si vede ancora a Torino.
  18. IL LINGUAGGIO È CREATIVO MA DA CAPIRE ... Il c.t. resta in albergo a studiare partite e appunti La sua visione moderna non sempre facile da seguire dal nostro inviato Fabrizio Roncone · 23 giu 2024 La riaggressione feroce La ricomposizione Il tornare a casa. Studio ordine e preparazione Siamo a cena nel ristorante Acqua, forse il migliore avamposto culinario italiano della Renania Settentrionale-vestfalia. Lo chef è il fratello del proprietario, un certo Sandro, sono napoletani, e se gli chiedi un piatto di spaghetti al pomodoro, te lo preparano senza aggiungerci la senape, o la noce moscata, o tutto insieme più qualche cetriolino, perché i tedeschi vanno pazzi per i cetriolini. Fuori piove, acqua a secchiate, ma dentro c’è una bella atmosfera, accogliente, e così lo sguardo scorre sulle tavolate, dove siedono molti dei nostri calciatori azzurri, venuti a trascorrere qui la serata di libertà che gli ha concesso Luciano Spalletti. Laggiù, c’è il gruppetto romano: con Pellegrini, Cristante, Mancini, El Shaarawy e Zaccagni, ai quali s’è aggiunto Di Lorenzo, il capitano del Napoli (ancora per poco, dicono). Sulla sinistra, c’è Darmian con la famiglia. Donnarumma è in compagnia di alcuni amici. Fagioli e Gatti scherzano con due ragazze («Sono le cugine»). Quasi tutti, entrando, sono andati ad omaggiare Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky e autentica autorità in tema di calcio mercato. E di questo parlano gli azzurri: un po’ di mercato, chi va, chi resta, chi prolunga il contratto, e poi di orologi, macchine, delle vacanze che nessuno sa quando potranno cominciare. Perché la tremenda domanda che aleggia è: con la Croazia vinciamo? Riusciremo a qualificarci per gli ottavi di questo Europeo? A 23 chilometri da qui, al centro di una foresta, c’è l’uomo che sta cercando di trovare la risposta. Il cittì è rimasto a Iserlohn, sede del ritiro azzurro. Chiuso nella sua camera d’albergo, alla luce bianca di una lampada, chino sul tavolo e lì che consulta i dati della partita in cui la Spagna ci ha preso a pallate (chi ha corso di più, chi meno, il numero dei contrasti persi e dei passaggi sbagliati) e riempie fogli di frecce e cerchietti. Ogni tanto, apre uno dei suoi quaderni. I suoi famosi, preziosi quaderni. E legge. Su quegli appunti c’è la vita di un allenatore che studia. Che non si accontenta. Che non si è mai fatto bastare il puro genio tattico, il talento di vedere posizioni e binari di gioco che gli altri non vedono: Spalletti approfondisce, curiosa nel calcio altrui e lo elabora, prova a migliorare il proprio, sempre immerso in una pignoleria prossima all’ossessione. Uno schema banale lo avvilisce. Invece lo eccita inventare (tipo certe difese «rotanti» a tre e mezzo, oppure Totti falso nove, Brozovic playmaker e Lobokta bussola vivente, quando al Maradona pensavano di guardare il Napoli alla play-station). Sta cercando di stupirci anche stavolta. Qualcuno, però, inizia a soffiare critico: in azzurro non si crea, non c’è tempo. Può darsi ci sia una porzione di verità. Ma non sempre è stato così. Arrigo Sacchi dette la sua impronta. E pure Cesare Prandelli, con quel centrocampo formato da registi (Pirlo, De Rossi, Marchisio, Motta e Montolivo). La sensazione diffusa è che qui, in Germania, Spalletti stia comunque tentando di portare la Nazionale in una dimensione ultra moderna. È visionario? Forse. Rischia? Sì. Però ci crede, come crede in tutte le cose che dice. E in come le dice. Il suo linguaggio creativo, pieno di suggestioni, nasce da riflessioni profonde. Il cittì è convinto che non esista più un sistema di gioco fisso (4-3-3, piuttosto che 4-2-3-1, o via dicendo). Ma che esistano strutture di gioco diverse nelle varie fasi. È questo il suo «calcio relazionale»: il calciatore deve sapersi adattare alle situazioni. Mentre nel calcio «posizionale» si colloca in posizione vantaggiosa e da quella si muove, in quello «relazionale» è dai suoi stessi movimenti e da quelli degli avversari che nascono le linee di passaggio. In questo, il pressing è fondamentale: ecco allora la «riaggressione feroce» (quando si perde palla) e la «ricomposizione» o, meglio, il «tornare a casa», che poi significa non farsi trovare sbilanciati. Pronti a «ordine, studio e preparazione»: cioè a risistemarsi per partire alla conquista del pallone. Dobbiamo essere «legati». È un calcio faticoso, di corsa e di aiuto reciproco. «Andremo lì vestiti bene, noi si veste Armani, ma siamo disposti a sporcarci». Lo avrete sentito: «Possiamo anche decidere di farli entrare. Dipende dalle nostre distanze, da dove sei con il blocco della squadra in quel momento». Infatti, «a qualche giocatore gli si chiede d’essere bifasico». Tutto questo contro la Spagna non ci è riuscito. Per la qualità del gruppo, che è quella che è, certo: ma — a ripensarci — forse pure perché molti azzurri, nel tentativo di accontentarlo, giocano senza allegria, preoccupati. Anche adesso, in questo ristorante. Facce un po’ grigie. Di Lorenzo e Cristante alla cassa, per il conto. Scusate, ragazzi, un dubbio: ma voi, Spalletti, siamo sicuri che lo capite?
  19. Quello per quattro lire turche in più di ingaggio se ne va
  20. https://x.com/andreavianel/status/1804427354233581927?t=E-eoLLekCYfkuqnycM4OHg&s=19
  21. https://fondazionejb.com/gravina-una-giustizia-sportiva-rapida-incisiva-e-a-senso-unico/
  22. andrea

    Weston McKennie

    https://x.com/mirkonicolino/status/1803803111489675310?t=DwOGar30zFGAD0QPl6dPjA&s=19
  23. https://x.com/capuanogio/status/1803746236639428658?t=qDF5_KAGM56WgQM_AVGnrA&s=19
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