andrea
Tifoso Juventus-
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[ Ottavi di finale ] SVIZZERA - ITALIA
andrea ha risposto al topic di Tiger Jack in 2024 UEFA European Football Championship
Come si vive Svizzera-Italia nel Canton Ticino https://www.ultimouomo.com/svizzera-italia-ticino-rivalita/ -
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andrea ha risposto al topic di Tiger Jack in 2024 UEFA European Football Championship
Campionato mediocre, formazione assente: i guai del calcio italiano DIARIO DI UN INSIDER · 1 lug 2024 Conosco il calcio da molti anni. Ho avuto ruoli importanti. Conosco tutti i principali protagonisti del mondo del pallone. E ieri ho scritto alcuni appunti sull’uscita della nazionale in maniera becera dall’europeo: 2010 usciti al girone dei mondiali con la Slovacchia, 2014 usciti al girone con Honduras, 2018 non qualificati, 2022 non qualificati. Questi gli ultimi risultati ai mondiali. E nessuno che si dimette. Anzi. Presidente federale che viene promosso a vice presidente dell’Uefa grazie ai servizi resi all’Uefa. Niente riforme dei campionati, no metodologia tecnica al settore giovanile, solo comunicazione e politica, così facendo abbiamo asciugato la piantina. E continuiamo ad asciugarla, non ci interessa annaffiarla e non sappiamo nemmeno come si fa. Non esportiamo calciatori di livello come i francesi e non abbiamo squadre di livello come spagnoli, tedeschi e inglesi. Altri esempi sono Portogallo e Olanda paesi di 10 milioni di abitanti che con la sola formazione e senza squadre di alto livello creano calciatori in quantità industriale e li esportano nelle migliori squadre del mondo. Queste federazioni hanno sviluppato negli ultimi 20 anni centri sportivo federali di primo livello, centri sportivi dei club di primo livello, insegnanti di primo livello, hanno viaggiato formandosi, confrontandosi e studiando calcio e statistiche in tutto il mondo noi non abbiamo un centro ricerca e sviluppo né in federazione né in nessuno dei nostri club. Purtroppo questo è il nostro calcio, lo dico addolorato, e quelli che ne pagheranno le conseguenze saranno i ragazzi che non avranno modelli a chi ispirarsi (c’è chi ha avuto i mondiali dell’82, altri hanno avuto quelli del 2006) loro di chi appendono il poster in camera o seguono su Instagram, per essere moderni? Barella, Frattesi, Fagioli, Scamacca? Chiudo facendo notare che la Svizzera aveva Sommer che gioca nell’Inter, Akanji nel City, Chaka nell’Arsenal per una vita e ora al Leverkusen dove ha vinto tutto quest’anno, Schar nel Newcastle. Noi, tra i big, solo Donnarumma, e se vogliamo anche Jorginho. Altri restano nella comfort zone di un campionato purtroppo mediocre come quello italiano, dove giocano calciatori che il livello internazionale non sanno neanche cos’è. Vogliamo parlare di Scamacca rimandato indietro dopo un anno di Premier? Li cresciamo male, li istruiamo male e li facciamo diventare molto più bravi di quello che in realtà sono. Guardiamo in faccia la realtà per provare a ripartire. -
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«Siamo messi male, questa Nazionale non ha dato niente Manca un’etica forte» Sacchi: «Sistema da riformare, ma lo diciamo da anni». Dal nostro inviato Carlos Passerini · 1 lug 2024 Ripartire da Spalletti Spalletti non è l’unico responsabile, giusto ripartire da lui. Saprà fare tesoro degli errori» «Siamo messi male, molto male. Perché puoi non essere un campione, ma devi dare tutto. E invece questi giocatori non hanno dato niente». Arrigo Sacchi è deluso e amareggiato. Come milioni di italiani, che sabato hanno assistito a una delle peggiori partite della storia azzurra. Per l’eliminazione, ma soprattutto per lo spirito inesistente di una squadra arresasi già prima di giocare. Cosa l’ha delusa di più? «Un’eliminazione così è inaccettabile. Si può perdere, ma si deve dare sempre un esempio di dignità e di orgoglio. La Nazionale ha il dovere di mandare un messaggio che va oltre il calcio, a tutto il Paese. Manca un’etica forte». Si sarebbe aspettato le dimissioni di Spalletti? «No. Ha le sue colpe, questo è sicuro, perché tutti sono responsabili. Ma non è l’unico. E dando la colpa solo a lui, pensando di risolvere tutto trovando un unico responsabile, soluzione tipicamente italiana, si continuerà a sbagliare. Mi spiace per Luciano: è un bravo allenatore. Quando entri in un frullatore così, ne esci a pezzi». C’è un consiglio che sente di dargli, da collega e soprattutto da ex c.t. azzurro? «È giusto ripartire da lui perché è uno stratega. Farà tesoro degli errori, ne sono certo. Ma ora deve puntare solo su calciatori che ritiene ideali alle sue idee di gioco. Deve andare per persuasione e percussione, con un progetto definito e senza paure. Prima di tutto però deve puntare su uomini giusti, con valori morali solidi. Occorrono ragazzi affidabili e intelligenti. Siamo messi male, servono scelte forti e coraggiose». E anche una riflessione ampia, che coinvolga tutto il sistema, senza nascondersi. «Il problema è che siamo vecchi. Come Paese. E il calcio è semplicemente lo specchio del Paese. Chi deve decidere è così preso dagli aspetti politici che non pensa mai alla tecnica, al pallone, nel senso stretto. Al centro del dibattito ci deve essere il gioco». Come se ne esce? Il sistema va riformato? «Serve un rinnovamento, siamo rimasti fuori due volte dal Mondiale. Ma quante volte lo abbiamo ripetuto? Poi però non facciamo niente. In Germania hanno 24 centri federali. In Francia 16. La Svizzera 3. Noi uno, costruito nel 1957. Senza strutture non c’è progettualità. Senza progettualità non c’è crescita». Gli svizzeri sono diventati forti, noi siamo diventati scarsi. Come è successo? «Quando nel 2010 sono entrato in Figc come coordinatore tecnico, a ogni partita contro i ragazzini svizzeri prendevamo 3-4 gol. Così sono andato da loro, per capire. Noi facevamo due giorni di allenamento, di corsa. Loro, avendo tre centri federali che raccolgono ragazzi ogni 80-90 km, lavoravano una settimana intera. È così che si cresce». Si ha la sensazione che corrano tutti più di noi. «Per fare il pressing giusto, quello che ti fa vincere le partite, servono tempistiche corrette, distanze corrette, un gruppo organico, valori morali. Il pressing va allenato. Ci sono giocatori che costano 70 milioni. Ma non sanno pressare. Non conta quanto costi, ma quanto vali». C’entra anche il fatto che in serie A il minutaggio degli stranieri arriva al 65%? «Il problema non sono gli stranieri, ma gli stranieri mediocri. Tolgono spazio ai giovani italiani senza accrescere il livello, anzi lo abbassano. Rileggete la storia: ogni volta che abbiamo favorito l’invasione di giocatori dall’estero, l’italia è andata in difficoltà». Giocatori scadenti, allenatori fortissimi. Siamo più bravi a insegnare che a fare? «Come eccellenza, sì. Alcuni stanno tracciando una strada, attraverso il gioco: Gasperini, Sarri, Italiano, De Zerbi. Ma il problema è alla base. Servono allenatori che guardano al futuro. Serve formare i maestri, soprattutto nei settori giovanili, nelle scuole calcio. Altrimenti succede come l’altra sera: professionisti strapagati che non sanno cosa fare col pallone tra i piedi». Il quadro è cupo. Dobbiamo rassegnarci? «Il calcio dà sempre un’altra occasione, è la sua bellezza. A patto però di cambiare idee, con umiltà. Si può fare. L’abbiamo già visto altrove, in altri Paesi. Ma per farlo ci dobbiamo rinnovare, puntando sul gioco, sui fatti e non sulle parole. Sul merito e non sul clientelismo. Ma il segreto del successo è solo uno». Quale? «Giocare di squadra. Solo così si vince». -
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Siamo usciti perché non ha giocato Calafiori: quindi costerà come il pil della Norvegia -
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Il vantaggio dell'eliminazione: domani sono tutti a Ibiza -
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Hanno inquadrato la Cupola in tribuna -
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Il bar degli Europei
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Dicono che gioca Fagioli -
Gli epurati di Motta FUORI DALLA NUOVA JUVE DA RUGANI A KOSTIC E MILIK SONO SETTE I BOCCIATI Non faranno parte del gruppo già dal ritiro anche Arthur, McKennie e De Sciglio Per Kean è fatta con la Fiorentina di Marco Guidi · 29 giu 2024 Tu resti, tu resti, tu… no. Thiago Motta non ha ancora messo piede alla Continassa, ma ha già bene in testa la Juventus del futuro. Si sente quotidianamente con il direttore tecnico Cristiano Giuntoli, confrontandosi con lui e accogliendo di buon grado gli aggiornamenti di mercato. Dopo Di Gregorio in porta e Douglas Luiz, aspetta Khephren Thuram, altra pedina essenziale nel progetto di ricostruzione della mediana. Ma la Juve si sta muovendo alla grande pure in uscita. E Thiago sa bene come gli acquisti d’ora in avanti dipenderanno molto dalle cessioni. In questo senso, il nuovo tecnico bianconero ha già diramato una lista di sette nomi che considera fuori dal progetto, da aggiungere comunque ad altri che saranno ceduti ugualmente, per esigenza di cassa oppure offerte convenienti. Calciatori che, anche se dovessero essere ancora di proprietà della Juve a luglio quando la squadra si ritroverà per preparare la stagione, saranno ciononostante ritenuti degli esuberi cui trovare una sistemazione, consentendo un discreto risparmio sugli ingaggi, oltre che introiti per i cartellini. Di quanti soldi parliamo? Sulle valutazioni deciderà il mercato, ma sugli stipendi si può azzardare una stima: oltre 30 milioni lordi. I sette Praticamente fuori rosa? Si vedrà, anche se difficilmente prenderanno parte al ritiro con il resto dei compagni. Il primo della lista è Moise Kean, in procinto di passare alla Fiorentina. Fuori uno, direbbero i maligni. E nelle casse della Juve 13 milioni di euro più 5 di eventuali bonus. Il centravanti poi aveva ancora un anno di contratto a 2,5 milioni netti. Ma non è l’unico attaccante di troppo. Motta considera un esubero pure Arek Milik. Il polacco, che ha saltato per infortunio l’Europeo, è ritenuto poco “fresco” e quindi poco utile alla causa. Piazzarlo significherebbe risparmiare circa 6 milioni di stipendio lordo, a stare bassi. Il mancato trasferimento all’Aston Villa non cambierà il futuro di Weston McKennie: l’americano è fuori dal progetto, nonostante l’anno di contratto rimasto con la Juve. Come lui anche Mattia De Sciglio e Filip Kostic. La sorpresa, invece, porta il nome di Daniele Rugani. Il centrale difensivo, fresco di matrimonio con Michela Persico, ha rinnovato (al ribasso) con la Signora poco più di un mese fa. Eppure, per Thiago non è da considerare nel gruppo squadra. L’ultimo degli epurati è un cavallo di ritorno: Arthur. Il brasiliano, che rientra dal prestito alla Fiorentina, non avrà una nuova chance in bianconero. E calcolato lo stipendio lordo da oltre 7 milioni piazzarlo altrove sarebbe tanta roba. Gli altri Il mercato in uscita della Juve, però, non si ridurrà a questi sette, che da soli abbasserebbero il monte ingaggi di oltre 30 milioni, non contando ovviamente i nuovi stipendi in entrata. Un big come Wojciech Szczesny, per esempio, è da tempo vicino all’Al Nassr e la sensazione è che l’affare si faccia prima o poi. Alla Juve andrà relativamente poco per il cartellino (4 milioni?), ma il risparmio sull’ingaggio è addirittura in doppia cifra (circa 12 milioni). Alex Sandro ha già salutato (con il suo ingaggio da 12 lordi), così come Barrenechea, Iling Junior e Kaio Jorge. Il prossimo, come detto, sarà Kean. Ma le esigenze di cassa suggeriscono la partenza di Dean Huijsen, su cui oltre a inglesi (Newcastle) e tedesche (Dortmund e Leverkusen), c’è da registrare l’interesse del Psg. Chiesa e Soulé Le due situazioni più complesse, oltre ovviamente a quella di Adrien Rabiot (il francese ha sul piatto la proposta della Juve, ma prenderà tempo almeno sino alla fine dell’avventura all’Europeo), sono quelle di Federico Chiesa e Matias Soulé. Il figlio di Enrico ha il contratto in scadenza nel 2025 e le negoziazioni per il prolungamento sono in stand by. Senza un accordo, più facile la cessione della permanenza. L’argentino piace molto a Motta, ma in caso di offerte di un certo tenore (al momento 40 milioni, dopo forse anche meno...) sarebbe complicato dire no. Anche per finanziare un mercato in entrata che è appena cominciato: Koopmeiners, Greenwood e altri aspettano.
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Come il Napoli comprò Maradona quarant'anni fa https://www-leggo-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.leggo.it/AMP/sport/maradona_napoli_ferlaino_cosa_ha_detto_oggi_27_6_2024-8207592.html?amp_gsa=1&_js_v=a9&usqp=mq331AQGsAEggAID#amp_tf=Da %1%24s&aoh=17195843739167&csi=0&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&share=https%3A%2F%2Fwww.leggo.it%2Fsport%2Fcalcio%2Fmaradona_napoli_ferlaino_cosa_ha_detto_oggi_27_6_2024-8207592.html
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Il tabellone della fase finale
andrea ha risposto al topic di PiemonteBianconero in 2024 UEFA European Football Championship
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[ E. B. A. T. ] Essere Bianconeri a Torino III
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
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NEFANDEZZE MEDIATICHE E ANTIJUVENTINISMO VARIO
andrea ha risposto al topic di Bradipo76 in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
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