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andrea
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Koop avanza Per Adeyemi insidia Chelsea f.c. · 6 lug 2024 Avanti con il centrocampo e con Teun Koopmeiners. La Juventus, tessera dopo tessera, sta ridisegnando la mediana ad immagine e somiglianza di Thiago Motta. Dopo Douglas Luiz (Aston Villa) e Khephren Thuram (Nizza), i bianconeri insistono per il tuttocampista olandese, considerato la ciliegina finale. Alla Continassa, forti del gradimento di Koopmeiners, non vorrebbero spingersi oltre quota 40-45 milioni con i bonus. A Bergamo, invece, puntano a incassare almeno 5560 milioni. Le mediazioni sono al lavoro per avvicinare le parti e arrivare alla fumata bianca. In ogni caso, la Juventus prima di affondare ha bisogno di mettere a segno qualche cessione. A partire da Federico Chiesa e Dean Huijsen, rientrato dal prestito alla Roma e corteggiato da Stoccarda, Borussia Dortmund e Bayern. Insidia Chelsea Antenne sempre dritte anche sulle ali per lanciare il 4-2-3-1/4-3-3 che ha in mente Thiago Motta. Contatti, sondaggi e incontri proseguono. Le idee sono tante, ma in questo momento sono tre i nomi che sembrano convincere di più i bianconeri: Jadon Sancho e Mason Greenwood, entrambi di proprietà del Manchester United, e Karim Adeyemi del Borussia Dortmund. Sul jolly tedesco dei vice campioni d’Europa si è fatto avanti anche il Chelsea: un’insidia in più per la Juventus.
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Abraham Juve CONTATTO UN ALTRO 9 PER MOTTA SPUNTA L’INGLESE COME VICE VLAHOVIC I bianconeri sondano la Roma per avere in prestito l’attaccante: Tammy può prendere il posto di Milik di Filippo Cornacchia · 6 lug 2024 La Juventus si guarda intorno per rinforzare anche l’attacco. L’ultima pista per il ruolo di vice Vlahovic porta a Tammy Abraham. I bianconeri nei giorni scorsi hanno sondato la disponibilità dell’inglese e della Roma. Un contatto esplorativo per approfondire la situazione dell’ex Chelsea e capire gli eventuali margini di manovra per un prestito secco o con diritto di riscatto. Non c’è ancora una trattativa, ma Abraham è più che un’idea per la Signora. Se evolverà in qualcosa di più serio e concreto, si capirà nelle prossime settimane. Già, perché prima di affondare sul centravanti di scorta da alternare a Dusan Vlahovic, il d.t. Cristiano Giuntoli ha almeno due priorità: concludere la ristrutturazione del centrocampo aggiungendo Teun Koopmeiners a Douglas Luiz (già ufficializzato) e Khephren Thuram (la prossima settimana le visite mediche). E soprattutto mettere a segno nuove cessioni per fare cassa e sbloccare altrettanti rinforzi. La formula vale un po’ per tutti i reparti: uno esce e uno entra. Dopo l’addio di Moise Kean (in giornata le visite con la Fiorentina, affare da 13 milioni più 5 di bonus), la Juventus ha bisogno di trovare una sistemazione ad Arek Milik per far spazio in rosa e nel monte-stipendi ad Abraham. In attesa di capire se la punta polacca, al momento alle prese con la riabilitazione post intervento al menisco, ripartirà dalla Turchia (Besiktas) o dall’Inghilterra, alla Continassa iniziano a portarsi avanti con i lavori. E Abraham, rientrato a fine stagione dopo il brutto ko ai legamenti del campionato precedente, è un nome che a certe condizioni stuzzica i bianconeri. L’ex Chelsea sarebbe più che un semplice vice, proprio come da richiesta di Thiago Motta. Il nuovo allenatore della Juventus punta a una rosa di tutti potenziali titolari per creare quella competizione interna indispensabile per alzare il livello. Senza contare che la Signora nel 2024-25 disputerà ben cinque competizioni: campionato, Coppa Italia, Super Champions, Supercoppa italiana e Mondiale per club. Concorrenza Milan Abraham non è l’unico profilo nei radar (in lista c’è anche Retegui del Genoa), ma la Juventus spera che possa diventare quello più conveniente. L’ex Chelsea nel 2023-24 ha collezionato 321’ e un gol in giallorosso. Ma nella prima stagione con la Roma, quella culminata con il trionfo in Conference, ha chiuso a quota 27 reti. L’idea Abraham-Juve è nata a margine dei colloqui diretti – e soprattutto indiretti - con la Roma, che continua a seguire con interesse l’evoluzione del caso Federico Chiesa-Juve. I bianconeri si sono informati per il prestito del centravanti. A Trigoria sono disposti a cedere l’ex Chelsea, nel mirino anche del Milan e di diversi club di Premier, però non in affitto. Valutazioni Chiesa può diventare la chiave futura per Abraham? Federico, fresco di delusione europea con l’Italia, in questo momento vuole prendersi del tempo per capire la sua posizione nella nuova Juventus e il mercato che potrebbe avere all’estero. Se per Thiago Motta è sacrificabile, i bianconeri senza rinnovo di contratto (quello attuale scade nel 2025) non vogliono correre il rischio di perdere l’ex viola a zero fra dodici mesi. Per tutti questi motivi, il divorzio sembra sempre più probabile. Chiesa, tramite il suo entourage, non ha chiuso a priori all’eventualità di raggiungere Dybala e De Rossi alla Roma, ma è attirato dall’estero e vuole prima verificare la concretezza degli interessi di Manchester United (possibile scambio con Sancho o Greenwood, sul quale ci sono anche Lazio e Marsiglia), Chelsea, Liverpool e Bayern Monaco. Se il centrocampo è già stato rivoluzionato, è in programma una discreta rinfrescata anche in avanti. Accanto a Dusan Vlahovic e all’intoccabile Kenan Yildiz, per il quale proseguono i discorsi per il rinnovo fino al 2029, può succedere di tutto entro il 30 agosto. Il sacrificio di Chiesa, valutato intorno ai 25 milioni più bonus, consentirebbe a Giuntoli di provare ad evitare quello di Matias Soulé. Thiago Motta vorrebbe dar fiducia al giovane talento argentino, però è consapevole che di fronte a una offerta irrinunciabile (intorno ai 30-35 milioni con i bonus) sarebbe inevitabile l’addio del fantasista, rientrato a Torino dopo gli 11 gol segnati nel prestito al Frosinone.
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[ Quarti di finale ] Portogallo - Francia
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in 2024 UEFA European Football Championship
Gli manca uno Scamacca lì davanti -
[ Quarti di finale ] Spagna - Germania
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in 2024 UEFA European Football Championship
A me Luisito Suarez, Camacho e Santillana -
Super Juve al centro KOOPMEINERS ASPETTA LA SIGNORA GIUNTOLI PRONTO CON L’OFFERTA I bianconeri possono investire 40 milioni per l’olandese, ma prima serve una cessione L’Atalanta ne vuole incassare 60 di Fabiana Della Valle TORINO · 5 lug 2024 Teun Koopmeiners aspetta la Signora. Saltato l’Europeo con l’Olanda per colpa di un problema all’inguine accusato durante il riscaldamento del match amichevole contro l’Islanda, adesso si sta godendo le vacanze con la fidanzata Rosa e nel frattempo attende notizie da Torino, dove Cristiano Giuntoli sta lavorando per lui. Non è un mistero che il centrocampista dell’Atalanta abbia già detto sì alla Juventus, disponibile a indossare il bianconero per uno stipendio di circa 4 milioni a stagione (più bonus), adesso arriva però la parte più difficile per il dirigente: convincere la Dea a privarsi di uno dei protagonisti della scorsa stagione, conclusasi con il trionfo in Europa League contro il Bayer Leverkusen. Alla Continassa stanno preparando l’offerta giusta: Giuntoli è pronto a mettere sul piatto 40 milioni di euro, prima però bisognerà cedere qualcuno per poter fare un investimento così importante. Super mediana La caccia a Koopmeiners ha radici lontane (la Juventus ha iniziato a corteggiarlo già a gennaio) e conferma la volontà della Signora di potenziare un reparto in particolare, il centrocampo. Presi Douglas Luiz e Khephren Thuram, che nella testa di Thiago Motta saranno le due pedine davanti alla difesa, manca ancora la ciliegina sulla torta per rendere il reparto competitivo per lo scudetto. Nella scorsa stagione in mezzo sono mancati idee, leadership e gol, indispensabili perché la terra di mezzo torni a essere un punto di forza e non una debolezza per la Signora. Il brasiliano avrà compiti di regia, il figlio d’arte ci metterà il fisico, Koop porterebbe quel misto di qualità e quantità che lo rende un giocatore versatile e completo. Un tuttocampista che Thiago vede bene come trequartista nel suo 4-2-3-1, alle spalle di Dusan Vlahovic, pronto a inserirsi e a sfruttare tutto il suo potenziale in area (15 reti nel 2023-24). Signora in pole La Juventus si è mossa per tempo con il giocatore, che vorrebbe restare in Italia e sarebbe entusiasta all’idea di trasferirsi a Torino. Grazie all’ottima stagione, sull’olandese si erano accesi i riflettori della Premier League (con il Liverpool in pole) ma al momento all’Atalanta non sono arrivate le offerte irrinunciabili che ci si aspettava. Così Koopmeiners, che mette la Juventus davanti a tutto, resta in fiduciosa attesa. Offerta e cessioni L’Atalanta invece preferirebbe venderlo all’estero e non a una diretta concorrente in Serie A, però dovrà fare i conti anche con la volontà di Koop, soprattutto se non arriverà nessun club disposto ad accontentarla. I bergamaschi partono da una valutazione di 60 milioni, considerata troppo alta per la Juventus, che vorrebbe chiudere a 40 e con 40 si presenterà inizialmente. L’idea di poter inserire delle contropartite (si era parlato di Dean Huijsen, centrale di difesa rientrato dai 6 mesi in prestito alla Roma) non sembra destinata a decollare, così Giuntoli sta ragionando sull’offerta cash, magari sacrificando proprio Huijsen, che ha parecchi estimatori tra Germania, Francia e Inghilterra. I bianconeri vorrebbero cederlo per non meno di 30-35 milioni: tanti sondaggi ma ancora nessuna trattativa concreta. L’altro sacrificato potrebbe essere Matias Soulé, che Thiago Motta vorrebbe tenere, ma è consapevole che di fronte a un’offerta importante (35-40 milioni) sarebbe impossibile dire di no. Nella lista dei partenti ci sono anche Arek Milik, Filip Kostic e Weston McKennie mentre resta da definire il futuro di Federico Chiesa, che ha un contratto in scadenza nel 2025: senza rinnovo (con taglio dell’ingaggio) finirà inevitabilmente sul mercato. Terzo colpo L’attesa di Koopmeiners è condivisa anche da Thiago Motta, pure lui in vacanza ma già con una data stabilita per il suo sbarco a Torino: mercoledì 10 partirà la nuova stagione alla Continassa, il tecnico arriverà nel capoluogo piemontese qualche giorno prima per prendere contatto con la nuova realtà. E anche per fare il punto sul mercato con il suo d.t.: dopo Douglas Luiz e Thuram, Thiago attende l’ultimo squillo.
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Assalto a Koop Dopo Douglas Luiz e Thuram Junior caccia all’ultimo tassello: l’arrivo di Zaniolo alla Dea favorisce l’uscita di Koop di Fabiana Della Valle · 4 lug 2024 Non c’è due senza tre. Dopo Douglas Luiz e Khephren Thuram, i primi due colpi messi a segno dalla Juventus in questo primo squarcio del mercato estivo, Cristiano Giuntoli punta deciso su Teun Koopmeiners, tuttocampista olandese dell’Atalanta che sarebbe la ciliegina sulla torta del centrocampo della Signora. La tessera del puzzle in bianco e nero che manca a Thiago Motta per avere una mediana ad altezza Inter, grazie alla quale i tifosi potranno ricominciare a sognare lo scudetto. La rivoluzione thiaghiana, che punta a rimettere il pallone (e il gioco) al centro del villaggio, parte della terra di mezzo, il reparto più in sofferenza nell’ultima stagione, destinato a cambiare profondamente pelle. Con il placet del nuovo allenatore sono arrivati un play brasiliano dall’Aston Villa e un equilibratore-figlio d’arte dal Nizza. Nei piani di TM saranno loro i due davanti alla difesa che s’alterneranno con Manuel Locatelli e Nicolò Fagioli (Motta vuole due giocatori per ogni ruolo ed entrambi devono essere dei potenziali titolari), mentre il Robo-Koop della Dea dovrebbe andare a occupare la casella sulla trequarti, alle spalle del centravanti Dusan Vlahovic. Tecnica, duttilità e personalità al servizio della Signora, per aumentare il potenziale di assist e gol. Koopmeiners (15 centri nella scorsa stagione tra campionato e Coppa Italia) potrebbe essere l’ultimo, in ordine di tempo, dei tre moschettieri della mediana a sbarcare a Torino ma in realtà è sempre stato il primo della lista di Giuntoli, che a gennaio aveva tentato l’approccio con l’Atalanta, ricevendo però un secco no alla cessione. Adesso il d.t. bianconero è pronto a tornare alla carica con un’offerta importante e forte dell’accordo già raggiunto con il giocatore. Prima però dovrà cercare di piazzare qualcuno dei suoi gioielli, perché per l’olandese servono come minimo 40 milioni. Lasciapassare Zaniolo L’ottimismo è crescente, anche perché in fondo l’Europeo saltato da Koop (causa infortunio) ha giocato a favore della Juventus. All’Atalanta (che valuta il giocatore 60 milioni) finora non sono arrivate le offerte monstre dalle big inglesi che il club si aspettava e perciò i bianconeri possono fare la loro mossa. In più i bergamaschi nel frattempo hanno preso Nicolò Zaniolo, esterno/trequartista, e questo potrebbe essere un segnale che qualcuno partirà. Di sicuro la Juventus vuole Teun e lui ha già dato il suo ok a trasferirsi a Torino. I rapporti tra Giuntoli e l’agente del giocatore, Bart Baving, sono buoni ed esiste già un principio d’accordo sulla base di un ingaggio di circa 4 milioni (bonus esclusi). Non resta che convincere l’Atalanta con l’offerta giusta. A caccia di cessioni Giuntoli, dopo aver piazzato Kean (alla Fiorentina) e Kaio Jorge (al Cruzeiro) e aver inserito Barrenechea e Iling Junior nell’operazione Douglas Luiz, adesso punta a vendere bene Dean Huijsen, difensore centrale 19enne che ha fatto gli ultimi 6 mesi in prestito alla Roma e che la Juventus valuta sui 30-35 milioni. Finora tanti sondaggi (dal Psg al Borussia Dortmund fino alla Premier) ma nessuna offerta concreta. Chissà che il d.t. non provi a inserirlo nella trattativa per Koopmeiners: di sicuro Gasperini sarebbe l’allenatore giusto per valorizzarlo. Nella lista dei partenti ci sono anche Matias Soulé, che Thiago vorrebbe tenere ma sa che sarà impossibile di fronte a una buona offerta (40 milioni), Weston Mc Kennie (a scadenza nel 2025: dopo aver detto di no all’Aston Villa si cercano nuovi acquirenti), Arek Milik e Filip Kostic. Ai bianconeri basterà racimolare un tesoretto da aggiungere alla parte cash per far partire l’offensiva. A Giuntoli la fantasia non manca, troverà di sicuro una formula creativa per provare ad accontentare il suo allenatore.
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Il bar degli Europei
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in 2024 UEFA European Football Championship
Basta tattica ai baby Allenare la tecnica Scuole per istruttori di Fabio Licari · 3 lug 2024 L’obiettivo Lo scopo dell’istruttore sarà allenare il singolo esaltandolo nel collettivo Supercorso A Coverciano potrebbe nascere un Supercorso per allenatori delle giovanili Da domani si cambia. Domani, non dopodomani. Impossibile dire “come”, la botta è stata forte e stiamo ancora barcollando, ma almeno tutti hanno capito non si può più perdere tempo, c’è il baratro oltre la siepe. «La reazione sia immediata», hha detto ieri Prandelli alla giornalaccio rosa, suggerendo un paio di strade drastiche per recuperare il ritardo. Il calcio corre, bastano cinque anni rivoluzionari per ribaltare la situazione, abbiamo storia e cultura. In federazione si lavora già al futuro. Con la collaborazione di Leghe, club, allenatori. Tutti. O è finita. Questo è l’anno zero. Basta tattica E sono tutti d’accordo su una cosa: la tattica ossessiva inculcata ai ragazzi uccide il talento. Nel breve aiuta di sicuro, ma illude. Le nostre Under vincono in Europa perché il gioco è organizzato come nelle prime squadre. Ma il saldo alla lunga è negativo: alleniamo squadre, non giocatori. Così, arrivati a vent’anni, i nostri sono “tattici” confinati in panchina mentre gli altri, che hanno sviluppato intanto il talento individuale, libero, affinando la tecnica, giocano nei club. Non ci sono centravanti perché non si insegna a fare il 9, ma a far salire la squadra, a dialogare con la mezzala, non a tirare in porta. Il portiere dovrà tornare a imparare come si para, non a giocare con i piedi e impostare dal basso: questo viene dopo. A ciascuno il suo mestiere. Nuovi allenamenti Gli istruttori del futuro dovranno seguire una metodologia moderna che alleni il singolo esaltandolo “nel” collettivo, non il collettivo. Oggi si lavora un po’ come in laboratorio: passaggi, schemi, costruzione, ma non c’è il duello, lo “scontro”, la difficoltà della partita. Si obbligano i ragazzi a memorizzare schemi e situazioni, rallentandoli, invece di dare libertà e attivare l’inconscio, l’istinto, che può essere canalizzato nella creatività. Quello che gli allenatori federali notano è il calo tecnico dai quindici ai diciannove anni. I ragazzi disimparano. Seconde squadre Prandelli ha proposto la nascita di una squadra, un Club Italia, da iscrivere in Serie B o C come la Juve Next Gen o Milan e Atalanta Under. Dovrebbe essere la federazione a farsi carico di quei ragazzi che, arrivati a vent’anni, si ritrovano senza squadra e si perdono alle porte del sogno. Non giocano, perdono ritmo, si deprimono. Così sarebbero valorizzati anche per i club. Non facile però. Un problema, per dire, sarebbero le convocazioni: e se poi le prime squadre ne hanno bisogno la domenica? Le seconde squadre in un campionato vero sarebbero la soluzione ideale. Anche per evitare la fuga dei talenti all’estero, dove è il giocatore al centro, non la squadra. E dove l’obiettivo, più che vincere un torneo giovanile, è creare un gruppo che in qualche anno vinca in Serie A. Il problema è che tanti club vedono il settore giovanile come un costo. Incentivi Pensare di obbligare le giovanili a schierare un minimo obbligato di italiani è impossibile: qui comanda il mercato. Per i giudici Ue, il totem è la concorrenza economica, non contano aspetti sociali o altro, ma il codice piegato al liberismo. E comunque le nostre giovanili sono ricche di stranieri modesti e la politica aiuta a comprarne di più. Si può attenuare il problema con una mossa: riconoscendo incentivi economici ai club che promuovono giovani italiani convocati nelle Under, in proporzione alle selezioni. Non servono cifre folli, ma un settore giovanile può sognare così di autofinanziarsi e puntare sugli italiani. Scuole per allenatori Si potrebbe intervenire anche su Coverciano. Grande scuola tattica per creare De Zerbi, Palladino, Italiano, tecnici preparatissimi per prime squadre. Ma il Coverciano dei grandi, con le sue tesi sul 4-33, potrebbe essere affiancato da un Supercorso per allenatori delle giovanili. I sussidiari degli istruttori dei ragazzi devono essere aggiornati, se non riscritti. Camarda e Yamal hanno quasi la stessa età, ma pensare che possano essere gli stessi è quasi impossibile. Yamal sta lavorando sulla tecnica da quando ha cominciato. Camarda e gli altri azzurrini no. Svoltiamo, finalmente? -
Il bar degli Europei
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in 2024 UEFA European Football Championship
Ma una giovane Italia C’È GOLEADOR CAMARDA NDOUR LA MEZZALA NATALI IL CENTRALE SI PUÒ SOGNARE SE... di Fabio Licari · 3 lug 2024 NELL ’IMMEDIATO Sulla scia di Calafiori, presto entreranno nel giro Casadei, Fabbian, Miretti, Baldanzi e i 2004 Kayode, Koleosho, Hasa Abbiamo un bacino da valorizzare: ragazzi dal 2002 al 2008 in tanti ruoli. Le Under vincono, i grandi no. Perché? Da Calafiori a Camarda. Dal 2002 al 2008, tutti quelli in età di Under che sono già in Nazionale o possono arrivare. Kayode e Ndour, Zeroli e Palestra, Pafundi e Liberali, Ciardi e Natali. Abbondanza di centrali, tante mezzali, dall’attacco possono arrivare grandi gioie ma bisogna attendere e sperare che la tecnica torni al centro del progetto. 2002-08: sette anni, a quell’età, sono un periodo infinito, qualcuno può compiere il grande salto, altri, purtroppo, scomparire, “vittime” di un sistema che spesso abbandona alle porte della prima squadra. Politica e federazione devono cambiare le regole del gioco. I giovani ci sono. Vediamo tra se manterranno le promesse o il sistema li avrà sedotti e abbandonati. Calafiori comanda Può far sorridere che nella lista dei “saranno famosi” ci siano anche 2002 e 2003, ma questa è l’Italia e si è giovani fino un’età indefinita. Calafiori (Bologna, 2002) è un centrale-esterno unico, un play arretrato con tendenza all’incursione, già titolare in Nazionale. Un’eccezione. Nel suo ruolo, con testa da regista, c’è Scalvini (Atalanta. 2003). A sinistra Udogie (Tottenham, 2002), vera forza della natura. Arriveranno Baldanzi (Roma, 2003), un 10 con qualche limite fisico; Fabbian (Bologna, 2003), trequartista-attaccante; Casadei (Leicester, 2003), mezzala d’incursione; e Miretti (Juve, 2003), talento e incursioni. Fazzini (Empoli, 2003) è un mediano-mezzala fatto è finito, vediamo se fa il salto. Prati (2003) è un pivot già titolare del Cagliari. Volpato (Sassuolo 2003) ha classe ma deve imparare a fare le due fasi. Ndour e i 2004 Grandi aspettative per Ndour (Psg, prestito al Braga), mezzala di grande potenza, incursore, alto uno e novanta, prototipo di 8 europeo moderno se mantiene le promesse. Kayode (Fiorentina) è sul taccuino di Spalletti: corsa straripante, stra maturità tecnica però da completare. Koleosho (Burnley),ala veloce, ambidestro, dribbling, sarebbe una soluzione zion oggi rara. Hasa (Juve) ha colpi da mezzala-trequartista di personalità e regia. Samuele Vignato (Monza) è un 10. Zeroli e i 2005 Gente di diciannove anni, nel calcio di oggi, non dovrebbe aver problemi a giocare in campionato. Nel Milan hanno avuto un po’ di spazio Zeroli, mezzala dal fisico potente, e Bartesaghi, terzino sinistro con buon senso della posizione. Nei radar Manè, centrale passato dalla Samp al Borussia Dortmund che di solito sui giovani non sbaglia. In fascia il più promettente è Palestra, terzino destro dell’Atalanta. Chiarodia, altro centrale tedesco (Moenchengladbach), deve riprendere a crescere. Ciammaglichella è una mezzala tecnica che quest’anno proverà a ritagliarsi uno spazio nella prima squadra del Toro. Attese risposte da Pio Esposito, Inter, in attesa di squadra: è l’unico 9 in prospettiva. Pafundi e i 2006 Pafundi è uno dei paradossi del nostro calcio. Debutta in Nazionale con Mancini a 16 anni, prima di giocare con l’Udinese che gli concede spiccioli di presenze in quasi tre stagioni e lo manda a crescere al Losanna. Ora torna in Italia, piccolo e di talento, seconda punta o ala. Fatica da trequartista perché torna poco, ha colpi da fenomeno. Del 2006 è Leoni, centrale Samp, fisico strutturato, non veloce. Ciardi e i 2007 L’U17 campione d’Europa ha esibito qualche gioiello di prospettiva. Mosconi (Inter) può fare la prima e la seconda punta: ha giocato con Camarda. Liberali( Milan) è un trequartista offensivo attaccante di profondità. A Costacurta ricorda Foden. Infine Ciardi, trequartista del Salisburgo: grandi colpi. Nello stesso ruolo Della Rovere (dalla Cremonese al Bayern), grande tecnica, corsa, deve allenare il carattere. Camarda e i 2008 Due promesse su cui tutti giurano: uno è Camarda (Milan), attaccante moderno, prima punta di movimento, dinamismo straordinario, fisico, di varie categorie superiore alla sua età. Entrerà in prima squadra. Se cresce bene arriva al top. E Natali, figlio d’arte, strappato dal Leverkusen al Barcellona: in prospettiva il miglior centrale azzurro. In Germania, maglia Dortmund, c’è un altro centrale: Reggiani. Infine Longoni (Milan), portiere del futuro, protagonista all’Euro U17. Non siamo proprio disperati. C’è una giovane Italia. Da valorizzare. -
UFFICIALE: Michele Di Gregorio è un giocatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di Morpheus © in Archivio Calciomercato
Rispetto al polacco Di Gregorio è un downgrade (Sandro Sabatini) Probabilmente sì (Massimo Zampini)- 372 risposte
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UFFICIALE: Thiago Motta è il nuovo allenatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Archivio Calciomercato
TATTICA, INTENSITÀ E FORZE FRESCHE PER UNA JUVE AL TOP Con Thiago il pallone torna al centro di tutto: la sua filosofia è plasmare i giovani e stimolare i big di Fabiana Della Valle TORINO · 3 lug 2024 Il conto alla rovescia è già cominciato. La nuova era targata Thiago Motta inizierà il 10 luglio alla Continassa, dove la squadra si radunerà per preparare la stagione 2024-25. L’allenatore bianconero si sta godendo gli ultimi scampoli di vacanza con la famiglia e sbarcherà a Torino qualche giorno prima per cominciare a prendere contatto col mondo Juve. Motta non ha mai giocato per la Signora ma ha la stessa mentalità vincente e la voglia di riportare in alto un club abituato a primeggiare. Dopo tre anni di grigiore, illuminati solo da una Coppa Italia, l’ambizione è tornare a tenere testa all’Inter, destinata a essere ancora la favorita in Serie A. I principi Con Thiago si cambierà modulo: che sia 42-3-1 o 4-3-3, il tecnico punterà soprattutto sulle idee. Al centro di tutto c’è il pallone, una filosofia che Motta ha fatto sua studiando il Barcellona all’olandese di Van Gaal e Rijkaard. Si ripartirà dall’indirizzo della pressione avversaria, dall’occupazione dello spazio e dal coraggio nelle scelte. Non ci saranno più ruoli determinati, ma funzioni a seconda della zona di campo e della situazione. Un esempio su tutti: Calafiori (non a caso uno degli obiettivi bianconeri) che al Bologna da difensore si trasformava spesso in invasore correndo in avanti e partecipando alla manovra quasi con compiti di regia. Per fare densità, attirare la pressione avversaria in un punto e colpire poi nello spazio lasciato libero, i giocatori devono saper leggere le situazioni e reagire di conseguenza, con movimenti coordinati e simultanei. Come colmerà il gap Thiago a Bologna ha fatto un piccolo miracolo, conquistando una storica qualificazione alla Champions. Alla Juventus c’è una pressione ben diversa e anche se l’obiettivo dichiarato sarà sempre il quarto posto (economicamente indispensabile per il club), c’è comunque il desiderio di tornare a essere competitivi per lo scudetto. Proposito ambizioso, visto che la Signora ha chiuso a 23 punti dalla capolista Inter, nonostante le abbia tenuto testa per tutto il girone d’andata. Thiago è stato scelto per la sua visione tattica moderna e per la capacità di valorizzare i giovani. Con lui gioca chi si allena meglio: nessun posto fisso garantito, nemmeno per i veterani. Non vuole giocatori che si considerino arrivati, per lui sono tutti potenziali titolari. E in allenamento chiede intensità massima che poi va riprodotta in partita. I nuovi La versatilità è uno dei parametri più importanti nella scelta dei giocatori. Per questo Thiago ha benedetto l’arrivo di Douglas Luiz e Thuram Junior, che daranno nuova vita a uno spento centrocampo e garantiranno duttilità, così come quello del portiere Di Gregorio, bravo a giocare coi piedi e quindi perfetto per un tecnico che ama iniziare l’azione da dietro. Nella sua Juve ideale mancano un esterno offensivo, un trequartista, un centrale dai piedi buoni e un terzino. Nel frattempo Mago Thiago s’adatterà con quello che ha.- 429 risposte
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Doppia strada per Sancho Idea scambio o in prestito di Matteo Nava · 3 lug 2024 Mentre la nuova mediana della Juventus di Thiago Motta sta prendendo definitivamente forma proprio in questa prima settimana di luglio, Cristiano Giuntoli continua a lavorare anche per la trequarti. Nei desideri dell’allenatore ci sono un paio di innesti e, se per Teun Koopmeiners dell’Atalanta serve una trattativa che porti a limare le alte richieste del club bergamasco, per Jadon Sancho la missione è studiare una formula che possa rendere l’affare conveniente per tutti e sostenibile economicamente per i bianconeri. Rompicapo Il 24enne nato a Londra è rientrato dal prestito al Borussia Dortmund ed è di proprietà del Manchester United: ora lo scoglio è duplice. Il trequartista costa, sia come ingaggio che come investimento economico per un eventuale acquisto a titolo definitivo. L’obiettivo della Juventus è quindi di trovare l’incastro perfetto per portare l’operazione in porto e in questo momento le stradeade percorribili sono due. La primama è quella del prestito, che ovviamenteviamente per-permetterebbe di aggiraregirare la valuta-valutazione dei Red Devils di 40-50 milioni di euro per Sancho. Si tratta dell’impalcaturacatura che era già pronta nella scorsa sessione invernale di calciomercato,omercato, senza che poi si finalizzasselizzasse perché il nazionale ingleseese mal si inca-incastrava nel 3-5-2 didi Massimiliano Allegri, che non aveva ritenuto funzionale il calciatore.ciatore. Adesso la guida tecnicaa è cambiata e con lui il modulo,o, ora più San-Sancho-friendly. Giuntoliuntoli potrebbe quindi riallacciare i contatti proponendo di tornare all’intesa di gennaio, con l’esterno a Torino per tutto il 2024-2025 e una parte di ingaggio (8,5 milioni di euro a stagione) pagata dal Manchester United. La carta Chiesa La seconda opzione resta invece uno scambio tra Red Devils e Juventus, la cui fattibilità è ovviamente tutta da verificare con la controparte inglese. Federico Chiesa ha ancora un anno di contratto e finirà di fatto sul mercato se non decollerà la trattativa per il rinnovo. È un calciatore che può piacere in Premier League e permetterebbe di rendere avvicinabile le richieste del Manchester United per Sancho. Il calciatore dovrebbe comunque andare incontro ai bianconeri rivedendo al ribasso il proprio stipendio. In ogni caso questa opzione resta attualmente secondaria, prima di tutto perché Giuntoli e il procuratore di Chiesa, Fali Ramadani, devono confrontarsi per capire i margini per un prolungamento di contratto che escluderebbe l’addio.
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SUPER centrocampo THURAM, SÌ DA 25 MILIONI LA JUVE METTE SU MUSCOLI Giuntoli chiude con il Nizza. Dopo Douglas Luiz, un altro colpo per Motta: con Khephren dinamismo, inserimenti e forza di Fabiana Della Valle TORINO · 3 lug 2024 Cristiano Giuntoli non ama le perdite di tempo. Quando punta un obiettivo e fiuta la possibilità di andare fino in fondo il d.t. bianconero va giù dritto come un caterpillar. Così in una settimana scarsa ha rivoluzionato il centrocampo della Juventus, prendendo prima Douglas Luiz, play brasiliano dell’Aston Villa, e adesso Khephren Thuram, mediano francese del Nizza, figlio dell’ex difensore bianconero Lilian e fratello dell’attaccante interista Marcus. Operazione chiusa con successo dopo una due giorni di full immersion con il club francese, tra telefonate e scambi di mail. Come sempre succede in questi casi le parti si sono venute incontro per chiudere a 20 milioni più 5 di bonus, una cifra che soddisfa entrambe. Il giocatore, che prima del prestigioso autografo dovrà sostenere le visite mediche di rito, firmerà un contratto di 5 anni a 2,5 milioni di euro a stagione. Inizia a prendere forma la nuova terra di mezzo della Signora, che nei piani di Thiago Motta deve diventare il centro nevralgico della squadra, capace di distruggere e costruire. Douglas Luiz avrà compiti di regia, Thuram Junior è più incontrista ma ha fisico e corsa e da buona mezzala ha i tempi giusti degli inserimenti. In più il neo allenatore bianconero potrà contare su Manuel Locatelli e Nicolò Fagioli, mentre Weston McKennie è in uscita. Da definire la situazione di Fabio Miretti, che non dispiace al tecnico ma potrebbe anche partire (dipenderà dai movimenti di mercato) e quella di Adrien Rabiot, che di fatto non è più un giocatore della Juventus (il suo contratto è scaduto il 30 giugno) ma non ha ancora risposto alla proposta di rinnovo della Signora. Ritorno a Torino Per Khephren, attualmente impegnato con la nazionale olimpica in vista dei Giochi di Parigi, Torino sarà il più classico dei deja vu: nato a Reggio Emilia quando suo padre giocava nel Parma, a pochi mesi si è trasferito in Piemonte con tutta la famiglia per seguire Lilian, nel frattempo tesserato dalla Juventus, e lì ha vissuto fino all’età di 5 anni. A Torino ha conosciuto il calcio e si è innamorato del pallone accompagnando papà agli allenamenti e allo stadio, con la possibilità di conoscere e frequentare tanti campioni. Adesso ci tornerà per fare il salto di qualità dalla Ligue 1 alla Serie A, ma soprattutto per costruirsi una carriera vincente come quella del fratellone Marcus, che al primo anno italiano ha festeggiato lo scudetto con l’Inter. Scudetto per cui i bianconeri contano di ricominciare a essere competitivi grazie al cambio di timoniere e a un restyling della rosa bianconera, che Giuntoli sta portando avanti compatibilmente con le limitate risorse economiche a sua disposizione. Investimento Thuram è un giocatore che la Juventus aveva messo sotto osservazione già da un po’, ma l’accelerata è arrivata nelle ultime settimane, complici da una parte la cessione di Moise Kean alla Fiorentina (13 milioni di euro più 5 di bonus), che ha portato soldi freschi nelle casse bianconere, dall’altra la situazione di stand by creatasi con Rabiot, che ha deciso di aspettare la fine dell’Europeo per sciogliere il nodo futuro. Così Thuram, che inizialmente era considerato un piano B in caso di risposta negativa di Adrien, è diventato un piano A, che la Juventus ha voluto acquistare a prescindere perché considerato un investimento vantaggioso. Khephren è giovane (23 anni), piace a Thiago Motta ed è considerato duttile e con ampi margini di crescita. Il Nizza chiedeva inizialmente 30, la Juventus offriva 20 (bonus compresi), i due club si sono trovati a 25. Operazione cotta e mangiata, con grande soddisfazione di papà Lilian, che finalmente potrà applaudire un altro Thuram in maglia bianconera. Lui alla Juventus indossò il 21, che attualmente però è di proprietà di Fagioli. Khephren al Nizza nelle ultime due stagioni aveva scelto la 19, casacca prestigiosa che un anno fa è stata lasciata libera da capitan Leonardo Bonucci. Chissà se il nuovo mediano della Signora deciderà di mettersi sulle spalle lo stesso numero o preferirà cambiare. L’importante è che Thiago Motta possa contare anche su di lui per rivoluzionare la Signora.
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[ E. B. A. T. ] Essere Bianconeri a Torino III
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
https://x.com/juventusfans/status/1808172487378706765?t=MFT-AHvgqq5hAFdrztarJQ&s=19 -
Con Oaktree si respira: a giugno no plusvalenze Ora garantisce il fondo Continuerà il contenimento dei costi, ma non verrà intaccato il valore della rosa E senza patemi di Marco Iaria · 2 lug 2024 L’altro ieri è suonato il gong per il bilancio 2023-24. A giugno non sono state realizzate plusvalenze, pertanto la perdita (in miglioramento dal -85 del 2022-23) dovrebbe aggirarsi tra i 40 e i 50 milioni. È un piccolo segnale del nuovo corso di Oaktree. Il fondo Usa avrebbe potuto chiedere al management qualche operazione in uscita per evitare di ripianare il deficit. Non l’ha fatto e, presumibilmente, dovrà effettuare un apporto di capitale in autunno: 22 milioni sono stati coperti dalla conversione di un vecchio credito di Zhang, ma va pure ripianato il rosso rinviato sfruttando una norma Covid. L’orizzonte della proprietà è di medio-lungo termine: non c’è fretta di rincorrere il ritorno dell’investimento. Ma i principi di una gestione tesa alla sostenibilità, quelli valgono da subito. Cassa La differenza con gli ultimi anni autarchici? L’Inter deve far quadrare i conti ma, finanziariamente parlando, non ha più il fiato corto. Il maxi-prestito da 275 milioni più interessi caricato sulla controllante è stato cancellato con l’escussione del pegno: il creditore è diventato l’azionista. Vero che l’Inter era solo l’oggetto (o meglio, la garanzia) del finanziamento ma quella spada di Damocle pendeva sulle prospettive e sulle strategie del club. Ora resta il bond da 415 milioni, la cui scadenza nel 2027 offre tutto il tempo per valutare cosa fare. L’Inter non ha urgenze di cassa. E la proprietà, che vanta asset in gestione per 192 miliardi di dollari, offre tutte le assicurazioni in termini di eventuale supporto. Un aspetto importante, questo, anche per la campagna trasferimenti. Sul mercato Oaktree è ben consapevole di non depauperare la rosa nerazzurra, presupposto per lo sviluppo dei ricavi. Anche a costo di qualche sforzo iniziale. Così il presidente Beppe Marotta, sul mercato, si sta muovendo su un doppio binario: mantenere alta la competitività - quindi nessuna cessione di big - e allo stesso tempo rispettare un equilibrio tra acquisti e cessioni e, soprattutto, continuare a contenere il “costo squadra”. Questo parametro, dato dalla somma tra stipendi dei tesserati e ammortamenti dei “cartellini”, è il termometro di tutta la gestione. Il solo monte-ingaggi è, ad oggi, in aumento nel 2024-25, alla luce dei rinnovi di Lautaro, Barella e Inzaghi (ed entrerà a regime quello di Dimarco): parliamo di circa 14 milioni in più che raddoppiano con gli arrivi a parametro zero di Zielinski e Taremi, ma che vengono in parte compensati dalle uscite di Cuadrado, Sanchez, Sensi, Klaassen, Audero (17 milioni risparmiati). Tuttavia, se calcoliamo anche gli ammortamenti, tra contratti prolungati e giocatori svincolati, il saldo rispetto al 2023-24 diventa positivo per un paio di milioni (in caso di svalutazione di Correa al 30 giugno 2024, il risparmio sarà maggiore). Più ricavi Siamo solo all’inizio del mercato e molto altro succederà, soprattutto con le operazioni di contorno. In ogni caso, la linea è tracciata: muoversi sulla strada della sostenibilità. Peraltro, i ricavi della prossima stagione beneficeranno degli introiti del Mondiale per club (col dubbio se inserirli tutti nel 2024-25 o a metà con il 2025-26) e dei maggiori proventi commerciali: il nuovo main sponsor Betsson porterà una ventina di milioni in più rispetto all’anno scorso. Di conseguenza, il bilancio al 30 giugno 2025 dovrebbe confermare il trend di riequilibrio contabile. Già nel 2023-24, se non ci fossero stati i pesanti interessi, l’utile sarebbe stato vicino. L’obiettivo è centrarlo entro il 2026.
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Sancho mette la freccia Nuovo sì alla Signora Giuntoli punta al prestito La Juve lo aveva preso a gennaio ma Allegri bloccò tutto. Lo United vuole 40 milioni di Fabiana Della Valle TORINO · 2 lug 2024 Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. La canzone di Antonello Venditti che tanto piace ad Adriano Galliani, uno che di calcio e di grandi acquisti se ne intende, sembra perfetta per Jadon Sancho, attaccante del Manchester United che negli ultimi 6 mesi ha indossato la maglia del Borussia Dortmund. In prestito e con una parte di stipendio pagata dal Manchester United, il suo club di appartenenza, le stesse condizioni che aveva ottenuto Giuntoli dal club inglese, ma l’operazione fu stoppata da Allegri, che non riteneva il giocatore funzionale al suo modulo, il 3-5-2. Adesso l’esterno inglese è tornato di moda, perché con Thiago Motta si passerà a un nuovo sistema di gioco (4-2-3-1 o 4-33) e le ali servono eccome. Per questo il d.t. bianconero è tornato alla carica, strappando nuovamente il sì di Sancho, così come era accaduto in inverno. Idea prestito Il difficile sarà trattare con lo United, che lo valuta intorno ai 40-50 milioni. Una cifra che la Juventus ritiene troppo elevata, per questo motivo punta a un nuovo prestito. Sarebbe un gran colpo, perché il 24enne inglese si è messo in mostra con i tedeschi, arrivando fino in finale di Champions League, ed è considerato da Thiago Motta funzionale alla sua idea di calcio. Ritenuto uno dei maggiori talenti della sua generazione, Sancho si muove prevalentemente sulla corsia di destra, è veloce e bravo sia nel dribbling sia nelle ripartenze. Ci vorrà tempo e pazienza, perché difficilmente la trattativa si potrà concludere nel giro di poco. Di sicuro l’esterno, tornato alla base dopo la positiva esperienza in Germania, non rientra nei piani dello United, che lo ha già messo sul mercato, provando a offrirlo sia in Bundesliga sia in Premier League. Né il Borussia Dortmund (che lo rivorrebbe ma non a quelle condizioni) né gli altri club interpellati (dal Manchester City all’Arsenal fino al Chelsea) si sono dimostrati interessati ad aprire un tavolo partendo da una cifra così elevata. Una situazione di stallo che potrebbe favorire la Juventus, perché più il tempo passa più lo United dovrà abbassare le pretese, magari arrivando ad aprire al prestito. Lo scambio con Chiesa L’altro limite è rappresentato dall’ingaggio: Sancho guadagna 8,5 milioni di euro netti a stagione, troppi per una Signora che punta ad abbassare il monte ingaggi, perciò per trasferirsi a Torino dovrebbe abbassare le pretese oppure il Manchester dovrebbe pagare parte dell’ingaggio. L’altra strada è provare a inserire Federico Chiesa nella trattativa, imbastendo uno scambio tra l’azzurro e l’inglese. Fede ha un contratto in scadenza nel 2025 e senza rinnovo finirà sul mercato. In più Thiago Motta non lo considera una prima scelta. Nei prossimi giorni è probabile che Giuntoli e il suo procuratore, Fali Ramadani, si facciano una chiacchierata per capire quali sono le intenzioni del giocatore. Gli altri Restano nel mirino Mason Greenwood, esterno dello United che nell’ultima stagione si è rilanciato al Getafe, e Karim Adeyemi, ala del Borussia Dortmund. Tutti profili graditi al nuovo tecnico ma con valutazione alta (40 milioni). Sondaggio anche per Xavi Simons, che potrebbe lasciare ancora il Psg in prestito dopo l’ultima stagione al Lipsia: il giocatore però non è tra le priorità di Thiago Motta.
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[ Ottavi di finale ] Portogallo - Slovenia
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in 2024 UEFA European Football Championship
L'ha tirato malissimo, si è mosso in anticipo, poteva spiazzarlo facilmente -
[ Ottavi di finale ] Francia - Belgio
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in 2024 UEFA European Football Championship
https://x.com/TrollFootball/status/1807843707003064377?t=nuryIX8v2XWecyqxvjrSVg&s=19 -
[ Ottavi di finale ] SVIZZERA - ITALIA
andrea ha risposto al topic di Tiger Jack in 2024 UEFA European Football Championship
Un po' di dati interessanti https://www.panorama.it/calcio/italia-giocatori-stranieri-serie-a-percentuale -
[ Ottavi di finale ] SVIZZERA - ITALIA
andrea ha risposto al topic di Tiger Jack in 2024 UEFA European Football Championship
Calciatore preferito di Kean: si spiegano molte cose -
[ Ottavi di finale ] SVIZZERA - ITALIA
andrea ha risposto al topic di Tiger Jack in 2024 UEFA European Football Championship
Si contenga, cribbio! -
NEFANDEZZE MEDIATICHE E ANTIJUVENTINISMO VARIO
andrea ha risposto al topic di Bradipo76 in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
https://x.com/MCriscitiello/status/1807761142145548706?t=d6wqldhfhmTdvhOM7xDz7w&s=19 -
https://x.com/OptaAce/status/1807791226613030953?t=ZDtyKMh_uscdGAkSSzn4dw&s=19