Vai al contenuto

andrea

Tifoso Juventus
  • Numero contenuti

    3788
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Days Won

    1

Tutti i contenuti di andrea

  1. SOULÉ E HUIJSEN AI SALUTI AFFONDO PER TODIBO E KOOP Giuntoli pronto a incassare 50 milioni dai due talenti: ecco la spinta per regalare a Motta anche il francese e l’olandese di Filippo Cornacchia INVIATO A HERZOGENAURACH (GERMANIA) · 25 lug 20 I prossimi colpi della Juventus sono lontani due chiamate, al massimo due mail, che potrebbero già arrivare nelle prossime ore. Al più tardi entro il week-end. La Signora aspetta la conferma ufficiale del doppio incasso Huijsene Soulé per dare l’assalto al quinto e al sesto colpo dell’estate, che dovrebbero essere il difensore Jean-Clair Todibo (Nizza) e il tuttocampista Teun Koopmeiners (Atalanta). A meno di una svolta improvvisa per una delle ali nel mirino: da Galeno (Porto) ad Adeyemi (Borussia Dortmund) fino a Francisco Conceiçao (sempre del Porto). I bianconeri, grazie ai passi mossi nell’ultima giornata, sono a punto per una nuova fase di shopping dopo gli acquisti del portiere Di Gregorio (dal Monza), dei centrocampisti Douglas Luiz (Aston Villa) e Khephren Thuram (Nizza) e del difensore Cabal (Verona). E la sensazione, addii di Chiesa, McKennie e Kostic permettendo, è che Todibo&C. non saranno nemmeno gli ultimi rinforzi della collezione estiva. Doppia svolta Il direttore tecnico Cristiano Giuntoli, pezzo dopo pezzo, sta smontando e rimontando la Juventus a immagine e somiglianza del nuovo allenatore Thiago Motta. I bianconeri sono blindatissimi a Herzogenaurach, nel quartier generale dell’Adidas, ma il cellulare di Giuntoli di “ritiro” ne fa davvero poco. Anche ieri il dirigente toscano è passato da una telefonata all’altra. L’unica pausa durante l’allenamento del pomeriggio, per la prima volta aperto ai tifosi e ai dipendenti dell’azienda tedesca, quando Giuntoli ha camminato a lungo sul campo in compagnia di Thiago Motta – e anche dell’a.d. Maurizio Scanavino – aggiornandoli sulle novità legate alle trattative. Novità importanti sul fronte cessioni: Matias Soulé è sempre più vicino alla Roma, decisa a compiere un imminente sforzo per avvicinarsi alle richieste della Juventus (35 milioni tra parte fissa, bonus e percentuale sulla futura rivendita). Il fantasista argentino continua ad allenarsi in Germania, ma da un momento all’altro potrebbe ricevere il via libera per anticipare il rientro in Italia. Dean Huijsen, invece, non è stato nemmeno convocato per il ritiro tedesco e ha sfruttato questi giorni per lavorare alla Continassa e valutare il proprio futuro. La Juventus punta a incassare 18 milioni più il 20% della futura rivendita. Adesso Huijsen deve scegliere tra Bournemouth (in leggero vantaggio), Monaco e Stoccarda. Prima Todibo Giuntoli attende la doppia fumata bianca per cambiare nuovamente marcia in entrata. L’obiettivo del d.t., fedele alla regola “uno esce e uno entra”, è quello di proseguire la rivoluzione garantendo a Thiago Motta i centimetri di Todibo in difesa e la qualità di Koopmeiners a centrocampo. I discorsi con il Nizza sono già ben avviati. In Costa Azzurra da qualche giorno si sono arresi alla volontà del centrale transalpino. Todibo vuole soltanto la Juventus e lo ha fatto presente a più riprese ai propri dirigenti. Così alla fine il Nizza ha fatto un passo importante verso i bianconeri aprendo alla formula del prestito oneroso con diritto-obbligo di riscatto. Un’operazione complessivamente da 30-35 milioni più bonus, ma diluita nel tempo. Un’intesa di massima verbale c’è, ma ora i due club dovranno trasformare le parole in contratti. Todibo non vede l’ora di raggiungere a Torino l’ex compagno Thuram. Velocizzare i tempi potrebbe convenire a tutti. Se il Nizza vuole chiudere entro fine mese per evitare di dover versare a Todibo anche la mensilità di agosto, Motta spera di avere l’ex Barcellona in tempi brevi, magari già la prossima settimana quando i tre brasiliani (Danilo, Bremer e Douglas Luiz) e Yildiz rientreranno dalle vacanze e si alleneranno alla Continassa. Affondo Koop La Juventus ha intenzione di stringere i tempi anche per Teun Koopmeiners, il grande obiettivo dell’estate di Giuntoli. Provarci, non significa sempre riuscirci nel mercato. A maggior ragione quando di fronte si ha un club solido come l’Atalanta. I bianconeri, forti del gradimento del calciatore, del budget stanziato a inizio mercato per l’olandese (40-45 milioni) e delle nuove cessioni, sono pronti a compiere un primo tentativo concreto e ufficiale in questi giorni. Difficilmente la Juventus raggiungerà i 55-60 milioni richiesti dai nerazzurri. Le mediazioni sono al lavoro per trovare un compromesso, magari attraverso bonus e percentuali sulla futura rivendita.
  2. https://x.com/DIABOLIK_7/status/1816100406763647235?t=iLMWIBRdVzU3lYwAXHkDCA&s=19
  3. Leny Yoro allo United per settanta milioni di euro https://www.ultimouomo.com/leny-yoro-chi-e-come-gioca-nuovo-acquisto-manchester-united-giovane-talento-francese
  4. SOULÉ A TUTTI I COSTI ROMA IN PRESSING SULLA JUVE L’ACCORDO È VICINO · 24 lug 2024 La percentuale di rivendita è la chiave per colmare la distanza tra i due club Alla fine l’operazione dovrebbe vedere la luce nel giro di 48 ore. Le prossime. Senza ultimatum o prove di forza. Matias Soulé, in uscita dalla Juve da settimane, vuole la Roma a tutti i costi. E i suoi sentimenti, accompagnati dall’ultima offerta dei Friedkin di 25 milioni di euro più 4 di bonus e anche da una percentuale di rivendita a favore dei bianconeri, dovrebbero prevalere su ogni altro aspetto. L’argentino ha esternato il suo stato d’animo pure ieri all’agente Martin Guastadisegno, che ha raggiunto Matias in ritiro in Germania e lo ha rassicurato. Con tanto di foto social con su scritto: «Trankiiiiiiii». Ovvero: «Tranquillo». Mossa finale Il trequartista ha ribadito la volontà di legarsi alla Roma perché gioisce al pensiero di essere atteso nella Capitale: desiderato non solo dal tecnico Daniele De Rossi e dagli amici Leandro Paredes e Paulo Dybala, ma da una tifoseria intera. La sintesi, insomma, è: o vado alla Roma per diventare un giocatore importante o resto alla Juve. Alla quale, va ricordato, Soulé è legato ancora da due anni di contratto. L’ipotesi paventata del West Ham (che nel frattempo sembra aver virato su Crysencio Summerville del Leeds) non rientra nei piani dell’argentino, che ha già informato il d.t. Cristiano Giuntoli delle sue intenzioni. La posizione al momento ferma della Juve, disposta a trattare solo sulla base di un’offerta di almeno 30 milioni, potrebbe essere quindi superata, nelle prossime ore, proprio per effetto di un’ulteriore mossa della Roma. Legata, appunto, alla percentuale di rivendita dell’argentino Ecco perché le prossime 48 ore saranno decisive per colmare le distanze e accontentare il ragazzo, pronto a firmare un quinquennale da 2,5 milioni a stagione in giallorosso.
  5. Sudore, bici e basket Motta, un ritiro blindato nel campus dell’Adidas Impianti d’avanguardia, campi perfetti e isolati Ieri l’unica uscita dal centro per una cena di squadra Oggi un allenamento aperto Di Filippo Cornacchia INVIATO A HERZOGENAURACH GETTY · 24 lug 2024 Più comodo rispetto alle tournée in Asia e Stati Uniti, ma più blindato dei classici ritiri in montagna del passato. La Juventus da sabato – e sarà così fino all’amichevole di venerdì a Norimberga – si è “chiusa” nel quartier generale dell’Adidas a Herzogenaurach, in Baviera. Un modo per isolarsi – il centro sportivo è all’interno del campus Adidas, ma è ben separato dagli uffici e dagli altri locali – e al tempo stesso lavorare meglio a tutti i livelli. Perché mentre Thiago Motta e il fidato preparatore atletico Colinet fanno sudare i bianconeri a suon di doppi allenamenti nei due campi sperduti tra gli alberi o nella palestra di ultima generazione, l’a.d. Maurizio Scanavino e l’area commerciale ne approfittano per riunirsi e rafforzare il feeling con i colleghi di Adidas, lo sponsor tecnico. Una vera e propria full immersion. L’idea della Juventus è nata per evitare una nuova tournée negli Usa all’inizio di una stagione infinita (e con 5 competizioni), che tra giugno e luglio 2025 si concluderà proprio negli Stati Uniti con il Mondiale per club organizzato dalla Fifa. L’esperimento tedesco sta funzionando, tanto che negli ambienti bianconeri non scartano l’idea di ripeterlo in futuro. La cena di squadra La Juventus si è insediata sabato, dando il cambio al Newcastle. Durante l’Europeo, invece, il centro sportivo dell’Adidas è stato il quartier generale della Germania. E un anno fa anche l’Ajax si era allenata a Herzogenaurach. Le strutture sono moderne, i campi curati e comodi per i giocatori, che in questi giorni soggiornano in loft singoli. La zona squadra, che oltre ai due campi comprende anche il ristorante, la palestra e una piccola piscina scoperta, è ben divisa dal resto del complesso e sorvegliata giorno e notte dagli steward. Un vero e proprio ritiro, anche mentale. Uniche concessioni i giri in bicicletta per l’intero quartier generale, comprese le zone frequentate dai dipendenti dell’azienda tedesca. O le sfide a basket. Ieri Thiago Motta ha concesso un pomeriggio libero e i portieri (Di Gregorio, Perin, Pinsoglio) e Locatelli si sono affrontati a canestro. Un modo per cementare il gruppo, come la cena dirigenti-staff-giocatori organizzata in un ristorante di sushi di Norimberga in serata, prima (e forse) unica uscita fuori porta del ritiro tedesco. Intanto oggi Thiago Motta aprirà per la prima volta l’allenamento ai tifosi. Una sorta di prova generale in vista del debutto stagionale della nuova Juventus: venerdì pomeriggio i bianconeri giocheranno in casa del Norimberga allenato dall’ex laziale Miroslav Klose.
  6. GALENO vuole la JUVE Il brasiliano ha estimatori in Premier ma è attratto da Motta Il Porto obbligato a vendere: il jolly potrebbe così essere meno costoso di Adeyemi Di Filippo Cor­nac­chia INVIATO A HERZOGENAURACH (GERMANIA) · 24 lug 2024 La Signora vuole rifarsi le ali. Un po’ come cambiare gomme all’auto per essere più affidabile e veloce alla partenza del campionato. Contatti e sondaggi proseguono anche dal ritiro tedesco di Herzogenaurach. Il direttore tecnico Cristiano Giuntoli e Thiago Motta, spesso insieme nel quartier generale dell’Adidas, hanno in testa soprattutto due nomi: Karim Adeyemi del Borussia Dortmund e Galeno del Porto, seguiti a ruota da Francisco Conceicao (sempre del Porto). Profili tanto forti quanto ambiziosi, attualmente in vetta alle preferenze dopo il raffreddamento della pista Jadon Sancho (Manchester United). Provarci, non significa sempre riuscirci nel mercato. Molto, se non tutto, dipenderà dalle aperture dei rispettivi club e da quanto la Juventus riuscirà a monetizzare gli addii di Matias Soulé (Roma o Leicester) e di Federico Chiesa, ieri di nuovo alla Continassa ma mai così lontano dalla Signora come in questo momento. L’idea della Juventus, al netto delle cessioni, sarebbe quella di ingaggiare due ali al prezzo di una. Un investimento più un prestito con diritto/obbligo. Giuntoli, in attesa di scegliere e affondare per uno tra Adeyemi e Galeno, sta tenendo i piedi in tante scarpe diverse. L’uomo mercato della Juventus da un lato continua a marcare il tedesco vice campione d’Europa col Dortmund, ma contemporaneamente si sta muovendo con decisione anche per il jolly brasiliano con passaporto portoghese. Un primo risultato importante, seppur non ancora decisivo, i bianconeri lo hanno già ottenuto. Galeno vanta diversi estimatori in Premier League, ma in questo momento ha chiesto al suo entourage di privilegiare la Juventus. Non varrà ancora come una polizza assicurativa, però suona come un primo sì deciso. Senz’altro un ottimo biglietto da visita per Giuntoli in vista della trattativa con il Porto del nuovo presidente Villas Boas. L’assist Se a Dortmund non sembrano voler abbassare il muro giallo per Adeyemi, a Oporto si respira un’aria completamente diversa. Il Porto è sempre stata una bottega cara, proprio come il Borussia Dortmund, ma questa è un’estate diversa dalle parti del Do Dragao. Alla storica svolta presidenziale, con Villas Boas che ha preso il posto di Pinto da Costa, è seguito un accordo da lacrime e sangue con la Uefa per rientrare nei paletti del fair play finanziario. Tradotto: il Porto ha bisogno di vendere alcuni dei suoi pezzi entro la fine di agosto. E Galeno è uno dei maggiori indiziati. Di fatto la Juventus si trova in una situazione simile a quella vissuta a giugno con l’Aston Villa, costretto a sacrificare Douglas Luiz per rispettare i parametri finanziari della Premier League ed evitare una penalizzazione. Galeno ha una clausola da 60 milioni, ma in Portogallo sono convinti che alla fine ne potrebbero bastare anche meno di 40 (magari 30-35 milioni più bonus). La Juventus, dopo aver drizzato le antenne, ha gettato i primi ami. Uno lo ha raccolto Galeno stesso, sempre più attratto dalla possibilità di unirsi alla squadra di Thiago Motta. Le mediazioni sono già al lavoro per abbassare le pretese del Porto e agevolare una trattativa con i bianconeri. Alternative Galeno è l’ala del Porto che più intriga Thiago Motta, ma al Do Dragao possono vantare una vetrina di esterni d’attacco da fare invidia. La Juventus nelle scorse settimane ha preso informazioni anche su Pepé e Francisco Conceicao, il figlio dell’ex laziale Sergio. Il nome di “Chico”, reduce da un gol a Euro2024 con il Portogallo, è emerso durante i colloqui tra Giuntoli e Jorge Mendes, l’agente che nel 2018 ha portato Cristiano Ronaldo alla Juventus. Conceicao Jr è un’alternativa di Adeyemi e Galeno, attualmente in prima fila, ma a differenza del tedesco del Borussia Dortmund e del compagno di squadra potrebbe muoversi anche in prestito. Le cifre Galeno ha una clausola rescissoria da 60 milioni, ma potrebbero bastarne molti meno
  7. Lettera al Corriere della Sera «Io disabile, l’odissea per restituire il decoder» 24 lug 2024 Sono disabile al 100%, affetto dal morbo di Parkinson. Ero abbonato a una nota piattaforma digitale e avevo deciso di recedere dal contratto. Dovevo restituire il decoder presso un loro punto di ritiro. Ma sono disabile e il primo punto di ritiro è a 40 km, ho pensato di farlo tramite corriere. Oggi mi telefona il punto di ritiro dicendo che non possono aprire il pacco senza la presenza del titolare o di un suo delegato. Non è servito spiegare la situazione. Vorrei fare i complimenti alla nota piattaforma per la sua politica nei confronti dei disabili. Dove è il rispetto nei confronti dei più deboli? Fabrizio
  8. Ho sbagliato, il profilo giusto è questo pubblica video e telefonate di Calciopoli https://x.com/marcocento83761/status/1815443555160035685?t=IKHX5w63qsUgHfktuaWLNQ&s=19
  9. https://www.panorama.it/calcio/juventus-mercato-spese-bilancio-elkann
  10. JUVE blitz per Adeyemi GIUNTOLI PRONTO AL VIAGGIO A MONACO A CASA DI KARIM PER UN NUOVO SÌ I bianconeri sfruttano il ritiro in Germania anche per il mercato: il Borussia fa muro Galeno l’alternativa di Filippo Cornacchia INVIATO A HERZOGENAURACH (GERMANIA) · 23 lug 2024 Non solo ali La Signora aspetta di fare cassa con Soulé e Huijsen, poi assalto a Todibo e Koopmeiners Monaco di Baviera e Herzogenaurach, dove si sta allenando la Juventus in questi giorni, sono divise da meno di duecento chilometri. Due ore scarse in auto. Un assist troppo invitante per un “fantasista” del mercato come Cristiano Giuntoli. Monaco non è soltanto la città del Bayern, ma è anche la residenza della famiglia e dell’entourage di Karim Adeyemi, il 22enne jolly d’attacco del Borussia Dortmund nel mirino della Juve. Il d.t. bianconero sta sfruttando il ritiro in Germania per stare vicino alla squadra, a Thiago Motta e condividere con l’a.d. Maurizio Scanavino e con tutta la dirigenza gli sviluppi delle trattative, gestite fino a tarda ora al telefono. Ma Giuntoli è un dirigente imprevedibile e in perenne movimento, fatica a stare fermo nello stesso posto anche se si tratta di un gioiellino con ogni tipo confort come il quartier generale dell’Adidas. Così il manager toscano, tramite i soliti intermediari, si è mosso per verificare la fattibilità di un blitz a Monaco prima del rientro in Italia e l’idea non è dispiaciuta alle persone vicine ad Adeyemi, tutt’altro che insensibili alla corte della Juventus. Una toccata e fuga di poche ore, giusto il tempo per confermare anche di persona l’interesse per il tedesco, in cima alla “lista ali” della Continassa assieme a Galeno del Porto. Un modo per rafforzare il feeling con l’entourage del giocatore. Adeyemi, invece, in questo momento è fisicamente lontano anche dalla Germania: è impegnato con i vice campioni d’Europa nella tournée in Asia. Nodo Borussia La Juventus nei giorni scorsi ha già incassato una disponibilità di massima da parte dell’ex Salisburgo. L’apertura di Adeyemi, nei radar anche del Chelsea, non è però ancora sufficiente per arrivare al traguardo. Lo scoglio principale è rappresentato dal Borussia Dortmund e si è capito una volta di più dalle dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore dal dirigente giallonero Lars Ricken: «Non abbiamo mai aperto alla cessione di Karim». In realtà, Adeyemi è consapevole di non essere intoccabile, ma per il momento dalle parti di Dortmund non fanno sconti. Almeno 40-45 milioni più bonus. Tutt’altro che uno scherzo per la Juve. Giuntoli, una volta fatta cassa con le cessioni di Soulé (Roma, Leicester o West Ham) e Huijsen (Monaco, Aston Villa, Stoccarda, Wolfsburg), si è dato come priorità quella di regalare a Thiago Motta prima di ogni altra cosa Teun Koopmeiners (Atalanta) e il difensore Jean-Clair Todibo (Nizza). Per tutte queste ragioni, i bianconeri da un lato si preparano al “dentro o fuori” per Adeyemi, ma dall’altro continuano a lavorare su piste alternative. A partire da quella di Galeno del Porto. Da Galeno a Conceicao Jr Al Do Dragao, a differenza del passato e del Borussia Dortmund, hanno la necessità di vendere alcuni pezzi per rientrare nei parametri del fair play finanziario della Uefa. Il nuovo presidente Villas Boas non regalerà i suoi gioielli, ma potrebbe essere più aperto a valutare qualche sconto o addirittura delle formule più creative. Galeno, seguito anche da alcuni club di Premier, vuole dare la precedenza alla Juventus e a Thiago Motta, uno dei suoi principali sponsor alla Continassa. Galeno è brasiliano, ma è in possesso del passaporto portoghese. Condizione necessaria per la Juventus, che ha già occupato i due slot per i giocatori “extracomunitari” con gli acquisti del giovane montenegrino Adzic e di Douglas Luiz, brasiliano ex Aston Villa. Adesso la Signora può eventualmente ingaggiare dall’estero soltanto un giocatore inglese/albanese. Il maggior indiziato sembrava essere Jadon Sancho, possibile prestito last minute dal Manchester United. Ma un po’ la pace tra l’ex Dortmund e il tecnico olandese Ten Hag e un po’ l’entrata in scena del Psg hanno complicato non poco i piani dei dirigenti bianconeri. Così, oltre ad Adeyemi e Galeno, alla Continassa continuano a tenere le antenne dritte anche su un’altra ala del Porto: Francisco Conceicao, uno dei figli dell’ex laziale Sergio.
  11. Seguite quello che pubblica su Calciopoli Marco Centoni? https://x.com/marcocento83761/status/1815443555160035685?t=IKHX5w63qsUgHfktuaWLNQ&s=19
  12. andrea

    Qualche idea salva Italia

    Solo in Italia il pallone è per ricchi, il confronto con l’estero: la scuola del Real costa la metà di quella della Roma | Inchiesta sul calcio in crisi https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/21/la-scuola-del-real-madrid-costa-la-meta-di-quella-della-roma-inchiesta-sul-calcio-italiano-in-crisi/7629194/?gaa_at=la&gaa_n=AWsEHT5Wu0IcjJyKLDl0czY9gJlbPtt3TQ7WiR624xGl_GTYBNSC319nyJypz4Q9_AQ%3D&gaa_ts=669e2d3b&utm_source=newsshowcase&utm_medium=discover&utm_campaign=CCwQ2JTFgMixoJ-XARiF9-Odx9uMuqgBKikIMBDkj-GSsq3d1xAYzYS38YP057uqASoQCAAqBwgKMJzhoQkw_oqXAg&utm_content=related&gaa_sig=os2qwgHJ9iLgZoRc0PVIl7GLHti2dn4225FeT7OM0ZIauA74bXEcQBcd0vPlHYoeTQQrs01FXKie4zG6SZNV8Q%3D%3D
  13. andrea

    Simone Dell'Agnello

    Bomber... tentatore DA ETO’O ALL’ISOLA DEI TRADIMENTI ORA DELL’AGNELLO FA I GOL IN TV Capocannoniere del Viareggio con l’Inter, poi l’infortunio e le serie minori. L’ex attaccante tra i protagonisti di “Temptation Island” Di Furio Zara - 22 lug 2024 Meritavo la Serie A. Ho sbagliato ad andare da livornese in prestito al Livorno, non mi hanno perdonato nulla Mi sarebbe piaciuto avere qualcuno che mi insegnasse il calcio degli adulti. L’ho imparato sulla mia pelle Simone Dell’Agnello nello show ha conquistato Siria, ma sogna ancora un futuro nel calcio A 18 anni si allenava con i giocatori del Triplete, poi l’Inter l’ha mollato Dalla zona mista alla zona privè: vita, opere e tentazioni di Simone Dell’Agnello che sognava di diventare una figurina e si è scoperto un figurino, però di successo, in quel reality che tra scenate da melodramma napoletano, urla belluine, lacrime flambé e pianti a fontanella, drammi posticci e bellone/i con pose troppo plastiche per sembrare vere, pittoreschi insulti e vanità a favore di telecamera, racconta le dinamiche di coppia quando la coppia è in crisi e la tentazione è un gol a porta vuota: stiamo parlando di “Temptation Island” e dei milioni di telespettatori che convoca ogni volta davanti al focolare televisivo, come e più di una semifinale di Champions League. L’idolo Eto’o e i sogni Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, Simone prometteva bene, aveva discrete possibilità di sfondare. Il salto di qualità sembrava alla sua portata. Nei sogni mostruosamente proibiti di quando aveva diciotto anni, al fianco del calciatore che è oggi diventato un tentatore - qualsiasi cosa voglia dire - c’era Eto’o che gli chiedeva l’uno-due e Sneijder che dettava il lancio e favoriva la sua corsa, oggi di anni Simone ne ha trentadue e c’è tale Siria che gli si avvicina pericolosamente offrendo sorrisi complici che alludono ad acrobatici esercizi da svolgersi rigorosamente in coppia, previo svincolo dalla squadra precedente, leggi tale Matteo con cui è fidanzata da sette anni. La vita in fondo è un cambio di ruolo, bisogna saper scegliere il proprio. A Simone sono bastate poche puntate per guadagnare quella notorietà che nella vita precedente ha solo sfiorato. Il suo curriculum da calciatore è quello di tanti altri, una riga dopo l’altra, stagioni cominciate con grandi aspettative cui ne sono seguite altre meno gratificanti, con numeri sempre più esigui alla voce “presenze” e “gol” e con un rimpianto che striscia, anno dopo anno perché a spezzare il sogno - nel caso di Simone Dell’Agnello - ci ha pensato un infortunio al crociato. Il Viareggio Nel marzo del 2011 Dell’Agnello è nella foto di gruppo dell’Inter che vince il torneo di Viareggio. Non solo: si laurea capocannoniere del torneo con 7 reti, alla pari di Giuseppe De Luca del Varese, davanti - per dire - a Maurito Icardi e Simone Zaza. Dell’Agnello è il grande mattatore della finale, che l’Inter gioca contro la Fiorentina. 2-0 per i nerazzurri, la doppietta è la sua. Nella squadra allenata da Claudio Pea ci sono due ragazzi che faranno carriera e che da tempo frequentano la Serie A: Cristiano Biraghi e Davide Faraoni. Tra tutti, però, il predestinato sembra essere proprio Dell’Agnello. Ma le stelle non gli sono amiche. Come detto si infortuna, l’Inter lo molla. Finita prima di cominciare. Da allora il ragazzo ha frequentato per oltre un decennio le aree di rigore del calcio di provincia di Serie C e D, tra Livorno - dove è nato trentadue anni fa - e Savona, Cuneo e Como, Foggia e Grosseto fino all’ultima tappa, l’anno scorso, in Sardegna, con il Budoni, club abbandonato a dicembre. Giusto chiuderla lì, giusto rimettersi in gioco altrove. Nuova vita e successo tv E così, nella parabola di vita che l’ha portato dal calcio al reality hanno trovato dimora prima le ambizioni e poi le frustrazioni di chi comincia a rincorrere un pallone sognando San Siro e si ritrova a dover fare i conti con coetanei che si fanno le corna e le giustificano sfoderando un dialetto indecifrabile come la lingua minoica che si parlava nell’antichità a Creta. Nella variopinta tribù di belle e bestie, rospi e principesse, il nostro Simone - pur rispondendo perfettamente ai canoni del guappo televisivo con i muscoli oliati, il labbro corrucciato, l’espressione pensierosa e lo sguardo perduto in sovrumani silenzi e profondissima quiete - si sta facendo apprezzare per una naturale attitudine alla comprensione di chi ha di fronte, nel caso l’abbiate dimenticato: la signorina Siria. Ricucire Chi se lo ricorda da calciatore, con il capello nero e fluente e i lineamenti dolci dei vent’anni, faticherà a riconoscerlo oggi: capelli corti e ossigenati di biondo, mascella affilata, posa da duro con il cuore tenero. Simone ha annunciato che sogna comunque un futuro nel calcio, vorrebbe a suo modo ricucire la sua storia spezzata. Nell’attesa ha conquistato la bella Siria, destreggiandosi abilmente in un dribbling tra i sentimenti suoi, di lei e dell’altro. Tra un tradimento e un meme, tra gelosie tossiche e vortici emotivi da IIIª C, Simone Dell’Agnello ha già vinto la sua partita. Ma nessuno osi chiedere tre volte il falò per il confronto immediato.
  14. PALLONE, RITMI ALTI E TANTO SACRIFICIO THIAGO ACCELERA E RILANCIA LOCATELLI In Germania il tecnico cerca l’intensità con allenamenti brevi, ma a tutto gas. Il centrocampista in forma, Adzic la sorpresa Di Filippo Cornacchia INVIATO A HERZOGENAURACH (GERMANIA) · 22 lug 2024 Voglio una squadra orgogliosa e felice dopo ogni partita Sono arrivato al momento giusto, in tutti i top club si deve vincere Il silenzio del quartier generale dell’Adidas, immerso nel verde e di domenica privo anche del brusio del su e giù in bicicletta dei dipendenti della multinazionale tedesca, è squarciato dalle urla di incitamento che arrivano da uno dei due campi in cui suda la Juventus in questi giorni di ritiro tedesco. Intensità e aggressività sono il sottofondo musicale degli allenamenti. Può cambiare l’accento e il tono di voce: si va da quello più basso, pacato e con cadenza brasiliana di Thiago Motta a quello più alto, energico e francese di Simon Colinet, molto più che un preparatore atletico per l’ex allenatore del Bologna. I comandamenti, però, sono quelli. Motta, in attesa del rientro degli ultimi nazionali (Bremer, Danilo, Douglas Luiz e Yildiz) e di 3-4 rinforzi (Todibo, Koopmeiners, Adeyemi/Galeno), sta sfruttando la trasferta in Germania per costruire le fondamenta della sua Signora. Una scossa totale. Gli aspetti tecnico- tattici (4-23-1/4-3-2-1) si mischiano a quelli caratteriali. Thiago vuole una squadra formata da giocatori con l’attitudine a sacrificarsi per il gruppo. Uno per tutti, tutti per uno: per competere contro tutti, anche contro l’Inter. Alta intensità e scelte forti Thiago è l’allenatore della Juventus da 40 giorni, ma in campo lavora da meno di due settimane. Prima alla Continassa e adesso a Herzogenaurach, vicino a Norimberga, ma sempre a tavoletta. Due allenamenti al giorno, non lunghi: tra i 60 e i 75 minuti. Pause brevi, per tenere alta l’intensità e avvicinarsi al clima da partita. E palla quasi sempre presente, anche nelle sedute atletiche. Mantenere alto il ritmo in tutte le gare non sarà facile, ma il segnale che arriva dalla preparazione bianconera è quello. Alta intensità abbinata a un buon palleggio e alla determinazione nei contrasti e nei duelli, addestrati con esercizi diversi. Un po’ come all’alba del ciclo dei nove scudetti, iniziato da Antonio Conte con una tournée massacrante negli Stati Uniti, nel quartier generale dell’Adidas si prospettano giorni altrettanto duri per i bianconeri dopo l’antipasto tutt’altro che leggero della Continassa. Le tante novità, però, sono vissute dallo spogliatoio come una ventata d’aria fresca. Siamo soltanto all’inizio, ma per il momento il clima positivo sembra far passare in secondo piano la fatica. E anche le scelte forti della società, che ha condiviso con Motta non soltanto gli acquisti (Di Gregorio, Douglas Luiz, Thuram Jr, Cabal), ma anche i “tagli” illustri. Se la Juve che ha in testa Thiago si allena in Germania, ce ne è un’altra che è in vendita ed è stata lasciata alla Continassa o in vacanza: da Szczesny a Milik e Kostic, da Rugani, De Sciglio e Huijsen fino a McKennie… E Chiesa, seppur in permesso matrimoniale, non è mai sembrato così lontano dalla Juve. Rivalutati Intanto Motta qualche “acquisto” se lo costruendo anche in casa. Quello più importante potrebbe essere Manuel Locatelli. L’ex milanista, dopo la dolorosa esclusione dall’Europeo, si è presentato in ritiro in forma e con un piglio diverso. Thiago ha apprezzato la voglia di Manuel, di fatto uscito dai discorsi di mercato. Niente Marsiglia: resterà a Torino. E se Cambiaso, pupillo già a Bologna, è considerato una garanzia, c’è fiducia anche per il salto di qualità di Fagioli, Miretti, Gatti. E attenzione al giovane Adzic. Motta è cresciuto alla scuola Barcellona, quella dove si guarda al talento e non all’età. Se Yildiz (classe 2005) sarà grande protagonista, Adzic (2006) potrebbe rivelarsi prezioso prima del previsto. Soulé, invece, è ai saluti: Roma o Leicester, ormai è questione di giorni.
  15. PRESSING TODIBO IL NIZZA HA FRETTA SI PUÒ CHIUDERE IN POCHI GIORNI Dopo l’apertura al prestito, ora i francesi vogliono risparmiare lo stipendio di agosto di Fabiana Della Valle · 22 lug 2024 T come Thiago Motta, il nuovo allenatore della Juventus, l’uomo chiamato a riportare gioia a Torino e anche a risollevare le sorti di Madama. T come Thuram, fratello di Marcus e figlio di Lilian, una delle novità a centrocampo della stagione 2024-25. T come Todibo, che di nome fa Jean-Clair, è francese come Khephren, ha condiviso con lui l’esperienza al Nizza e a breve potrebbe raggiungerlo in terra sabauda, per puntellare la difesa e mettere centimetri e fisicità a protezione della porta bianconera. Todibo è il più vicino a vestire la casacca a strisce perché l’asse con il Nizza è caldo e la trattativa sembra essere arrivata a un punto di svolta. Merito del giocatore, che facendo pressioni sul club è riuscito a ottenere l’apertura al prestito — inizialmente categoricamente rifiutato dai francesi — a patto che sia oneroso e l’acquisto venga solo posticipato, ma resti garantito. Una formula che potrebbe accelerare la fumata bianca e favorire il trasferimento del colosso francese entro la fine del mese, permettendo così al Nizza di risparmiare un mese di stipendio. La formula Cristiano Giuntoli e il suo omologo Flaurian Maurice, uomo mercato dei francesi, stanno ragionando su un’operazione da 35 milioni di euro tra affitto immediato, riscatto nel 2025 e bonus. In pratica la Juventus garantirebbe subito al Nizza una cifra sostanziosa per il prestito (tra i 7 e i 10 milioni) e pagherebbe il resto tra 12 mesi, arrivando molto vicino alla richiesta iniziale di 40 milioni di euro. In casa bianconera hanno accolto in maniera molto positiva l’apertura, ma prima di poter mettere tutto nero su bianco devono cedere. Il candidato è Dean Huijsen, centrale 19enne rientrato dal prestito alla Roma e considerato uno dei sacrificabili. Cessione Il ragazzo è rimasto alla Continassa invece di partire con i compagni per la mini tournée in Germania e nel frattempo proseguono i contatti con vari club, soprattutto tedeschi (Stoccarda e Wolfsburg) ma resta in corsa anche il Psg. Giuntoli conta di incassare 20-25 milioni dalla cessione per dirottarli sul centrale francese, che ha fretta di rag giungere l’amico Thuram Junior a Torino. Fisico e tecnica Se tutto andrà secondo i piani, i due club potranno stringersi la mano entro la fine del mese con reciproca soddisfazione: il Nizza non dovrà pagare un’altra mensilità a Todibo e la Juventus potrà averlo a disposizione per inizio agosto, quando saranno tornati anche i brasiliani Danilo, Bremer e Douglas Luiz e Yildiz, gli ultimi a rientrare dopo gli impegni di Coppa America e all’Europeo. Così Thiago Motta avrà un po’ di tempo per testare il centrale prima dell’inizio del campionato (19 agosto contro il Como all’Allianz Stadium). Todibo è destro ma sa giocare a sinistra, è dotato di un fisico imponente (190 centimetri d’altezza) ma è anche tecnico. La stazza lo aiuta nel gioco aereo ed è utile sui calci piazzati. E’ bravo a marcare ma pure a uscire con la palla e grazie alla sua duttilità può essere impiegato anche a centrocampo. Non è un mistero che Thiago Motta apprezzi i giocatori che sappiano fare più cose, come ha dichiarato lui stesso nella conferenza stampa di presentazione. A Torino Todibo troverà Bremer, Danilo e Gatti come compagni di reparto mentre Daniele Rugani (rimasto pure lui alla Continassa) è sul mercato. Da valutare Tiago Djalò, arrivato a gennaio dal Lilla, che potrebbe restare oppure andare in prestito. Prima che entrasse in scena la Juventus, JeanClair è stato vicino al Manchester United, operazione poi bloccata dalla Uefa perché i due club hanno lo stesso proprietario, e al West Ham. Adesso però si è promesso alla Signora, con cui ha già un accordo per un quinquennale da circa 2 milioni di euro all’anno (bonus esclusi) e non vede l’ora di iniziare la nuova avventura.
  16. Da Huijsen a Szczesny fino a Milik e Kostic Una squadra in esubero Molti rimasti alla Continassa o in ferie “forzate”: quale futuro per loro? di Filippo Cornacchia INVIATO A HERZOGENAURACH (GERMANIA) · 21 lug 2024 C’è una Juve in Germania e un’altra che si divide tra la Continassa e le ferie “forzate”. La prima è quella che Thiago Motta da ieri sera ha portato in ritiro a Herzogenaurach, vicino a Norimberga, e che sfrutterà questa settimana per alzare il ritmo in vista dell’inizio del campionato. La seconda, invece, è quella dei bianconeri sul mercato e con le valigie in mano. Una vera e propria formazione. A partire dal portiere Szczesny, già sostituito da Michele Di Gregorio. Al polacco è stato concesso un supplemento di ferie finalizzato all’addio: Monza, Arabia e Premier restano le ipotesi più concrete. Niente Germania e allenamenti a Torino anche per Mattia De Sciglio e Daniele Rugani. Per il toscano si sono fatti avanti alcuni club arabi e un sondaggio lo ha effettuato anche il Bologna. Non è salito sul volo per Norimberga neppure Dean Huijsen, al centro di diverse trattative: Monaco, Stoccarda, Bournemouth e Wolfsburg. La Juve ha deciso di sacrificarlo per fare cassa e finanziare l’affare Todibo (Nizza) e il centrale dell’Under 21 spagnola sta valutando la proposta migliore. Gli altri Alla Continassa pure Arthur, rientrato dal prestito con la Fiorentina: possibile un ritorno in Premier. Vacanze prolungate, invece, per Weston McKennie: la speranza della Juventus è quella di trovargli una sistemazione in fretta (il contratto scade nel 2025) dopo il “no, grazie” del giocatore all’Aston Villa ai tempi dell’affare Douglas Luiz. In Germania non sono andati nemmeno Arek Milik e Filip Kostic, vicini al rientro dopo gli acciacchi di giugno e sul mercato. E non ci andrà Federico Chiesa, che ieri ha sposato la sua Lucia. L’azzurro, mai così lontano dalla Juve come in questa estate, godrà di un paio di giorni di permesso matrimoniale e dal 23, anche per motivi logistici, riprenderà gli allenamenti direttamente alla Continassa. In ritiro è andato Matias Soulè. Però le trattative con Roma e Leicester proseguono e in caso di fumata bianca l’argentino potrebbe lasciare la Germania prima del 26 luglio.
  17. YILDIZ futuro JUVE UN TALENTO TOTALE CHE PIACE A MOTTA PRONTI IL RINNOVO E IL NUMERO 10... In cantiere il prolungamento del contratto fino al 2029. E sarebbe felice se il club gli assegnasse la maglia dell’idolo Del Piero Di Filippo Cornacchia INVIATO A HERZOGENAURACH (GERMANIA) · 21 lug 2024 La nuova Juventus di Thiago Motta inizierà a prendere forma in questi giorni nel luogo in cui Kenan Yildiz ha battuto il suo primo record. La stellina turca, quando era soltanto un bambino di 10 anni, accompagnato da mamma e papà raggiunse Herzogenaurach, a circa un’ora e mezza di auto dalla casa di Ratisbona. E nel quartier generale dell’Adidas in Germania, lo stesso in cui Vlahovic e compagni si alleneranno questa settimana, firmò il suo primo contratto con il marchio tedesco. Uno dei tanti primati di precocità del 19enne ex Bayern, tuttora lo straniero più giovane a segnare con la maglia della Signora. Yildiz, protagonista all’Europeo con la Turchia rivelazione di Montella, a inizio settimana ha fatto un blitz alla Continassa per presentarsi al nuovo allenatore Thiago Motta e per salutare i compagni in vista della partenza per Herzogenaurach. L’Adidas, di cui Yildiz è testimonial anche adesso, è stata una delle prime a credere in lui e come la Juventus ha in mente grandi progetti anche per il futuro. Il turco in questi giorni non è in Germania con i compagni, ma è un po’ come ci fosse. Messaggi nella chat di squadra e chiamate, non mancheranno. E chissà che l’aria di Herzogenaurach, già sede di un importante contratto, non dia la spinta decisiva alla Juventus e a Yildiz per arrivare in tempi brevi al traguardo del rinnovo. Le contrattazioni con il nuovo entourage del turco continuano, l’intesa totale ancora non c’è ma i discorsi proseguono (in agosto nuovo summit per trovare un possibile compromesso) e l’obiettivo è comune: legarsi ancora di più, allungando l’attuale accordo dal 2028 al 2029. La Juventus vede nell’immenso talento di Kenan – e nel suo volto pulito – i tratti del potenziale campione su cui costruire il futuro. E Yildiz sogna di emulare il suo idolo Alessandro Del Piero, numero 10 e leggenda dei bianconeri. Presto o tardi, ma soltanto dopo la blindatura fino al 2029, alla Continassa sono pronti a far compiere all’attaccante il grande passo. Kenan non chiederà mai il 10. Ma se la società decidesse di investirlo di questa ulteriore responsabilità, lui non si tirerebbe indietro. Il piano Thiago Yildiz non c’è in Germania, ma si sente comunque. Herzogenaurach e Jesolo, dove l’attaccante è stato avvistato in vacanza con la famiglia nelle ultime ore, non sono mai state così vicine. Thiago Motta ha un debole per il turco e durante la conferenza di presentazione non lo ha neppure tanto tenuto nascosto. L’allenatore italo-brasiliano è rimasto colpito dal primo contatto con Kenan e adesso non vede l’ora di vederlo in campo a fine mese. Yildiz, arrivato fino ai quarti di Euro2024 e reduce dall’intervento al setto nasale, si tiene in forma in questi giorni di relax, ma alla squadra si unirà dal 30 luglio assieme ai brasiliani Danilo, Douglas Luiz e Bremer. Tecnicamente Kenan non è un nuovo acquisto, ma di fatto si candida per essere uno dei colpi più importanti dell’era Motta. Se Allegri ha lanciato il turco (4 reti nel 2023-24), Thiago punta a portarlo a un livello superiore per farne uno degli uomini simbolo della sua Signora. «Ha un gran talento ed è un ragazzo fantastico, potrà giocare in tante posizioni e darci una grande mano», ha spiegato il tecnico. Un po’ attaccante esterno partendo da sinistra, un po’ seconda punta/trequartista e magari anche “falso nove”. Talento totale - e di qualità - per un calcio totale come quello dell’ex allenatore del Bologna. Intoccabile Toglietemi tutti, ma non Yildiz. Thiago Motta, durante le prime riunioni con la Juventus, non ha neanche dovuto dirlo perché alla Continassa la pensano tutti così. A partire dal d.t. Cristiano Giuntoli che stravede per il ragazzo – e non solo per il calciatore – e alla fine farà uno sforzo per arrivare alla fumata bianca per il rinnovo fino al 2029. L’era degli intoccabili è finita da un po’ alla Juventus. Ma Kenan, almeno per il momento, è considerato una delle poche eccezioni. I bianconeri lo hanno ribadito anche al Chelsea, che però non sembra arresosi ancora del tutto all’idea di non riuscire ad acquistarlo.
  18. «Bravo eppure umile Non sente nemmeno la differenza d’età» Il ct dell’Under 19 esalta il milanista dopo la doppietta all’Europeo: «Davanti ha un percorso di successo» di Giulio Di Feo · 20 lug 2024 Francesco sa già sfilare benissimo dietro l’uomo, si muove bene Per la Serie A gli manca ancora la forza per reggere certi scontri fisici Milan Futuro accelererà il suo processo di crescita Non è che l’appetito vien mangiando, è che la parola sazietà a Bernardo Corradi manco gliela devi nominare: «Un concetto lontano anni-luce da questo gruppo», dice orgoglioso. Dopo due vittorie nelle prime due partite, la semifinale e la qualificazione al Mondiale di categoria raggiunte, uno potrebbe pensare che tirare il fiato sia lecito, invece l’Italia Under 19 campione d’Europa in carica punta decisa al bis. «Sono ragazzi che hanno fame, entusiasmo, voglia di stare insieme. Non sono mai stato così in difficoltà come con questa squadra nello sceglierne undici da mandare in campo. Li avete visti contro l’Irlanda del Nord? Tutti uniti a cantare l’inno, anche in panchina. Avevano e hanno una gran voglia di stare in Nazionale, e ovviamente più ci stiamo e meglio è...». ► Francesco Camarda. Prima partita da riserva, solo 5’. Seconda da titolare: doppietta. «Ha tirato la carretta tutto l’anno tra Youth League, campionato e un Europeo U17 da protagonista finito a giugno, così gli abbiamo concesso il giusto riposo. A quest’età vanno lasciati un po’ liberi di testa, non sono robot. Ci ha raggiunti una settimana prima, in forma fisica perfetta. Francesco è un ragazzo di valore, i suoi numeri sono sotto gli occhi di tutti, si è inserito benissimo in questo gruppo perché già abituato al calcio della Primavera e facilitato dalla presenza in squadra di un blocco Milan forte. Certi calciatori della sua età oggi hanno tutto e subito e uno è portato a immaginarseli che fanno i fenomeni, lui invece si è approcciato con tanta umiltà, tutti gli vogliono bene. E poi, se uno è bravo, la differenza di età la noti fino a un certo punto...». ► Durante l’Europeo dei grandi, alla ricerca di cause del flop azzurro, si ripeteva spesso: la differenza tra la Spagna e l’Italia è che lì Yamal è titolare nel Barça e da noi Camarda non lo è nel Milan. «Su questo penso che il ruolo e l’ambiente dove cresci contino tanto. Yamal ha un talento enorme, nato e formato in un sistema basato da tempo su certi principi, che gioca in una prima squadra molto forte dove nel suo ruolo in certi momenti della partita ti trovi in “uno contro uno” in pieno dominio della gara, e questo ti facilita. Uno Yamal, ma anche un Pafundi, hanno velocità unite alla tecnica che possono far valere subito in un certo ambito. Camarda invece fa la prima punta, che è un ruolo molto fisico e quindi il gap lo senti di più: devi usare i muscoli, far salire la squadra, fungere da vertice, andare in area e sgomitare tra difensori trentenni di uno e novanta...». ► Non è così semplice... «Mi ricordo l’esordio in A di Camarda con la Fiorentina, è emblematico: prima palla in uscita, lui fa un movimento perfetto da attaccante di razza, fa finta di andare lungo e viene incontro al pallone, posiziona il corpo nella maniera giusta per proteggerlo, arriva Milenkovic e con un colpo d’anca lo sposta di 4 metri. Ecco, magari gli manca ancora la forza per reggere certi scontri fisici. Però sa già sfilare benissimo dietro l’uomo, si muove bene, si appoggia e riparte, ha caratteristiche che gli tratteggiano davanti un percorso di successo». ► Come vede il percorso che sta facendo al Milan? «Credo che i rossoneri lo stiano gestendo in maniera spettacolare. E che un’esperienza nella seconda squadra, il Milan Futuro, gli darà ulteriori possibilità di accelerare il percorso che lo sta portando ad affermarsi». ► «Capisco che possano essere una spesa non piccola a bilancio, ma ogni grande club dovrebbe averne una. Si è visto nel momento di crisi della Juve: dalla NextGen sono usciti 4-5 profili che poi si sono ritrovati in pianta stabile in prima squadra. Lo stesso all’Atalanta, penso a Matteo Palestra che ha fatto un anno di C e ora è in ritiro a giocarsi le sue carte». Le squadre B servono a questo, insomma. ► Un altro dei suoi ragazzi che si appresta a giocare nel Milan Futuro è Kevin Zeroli. Fisicamente già da Serie A, per molti... «Il calcio di oggi è uno sport per atleti. Trent’anni fa se non avevi grandi doti fisiche ma avevi la tecnica, a calcio giocavi. Oggi no, gli attaccanti devono saper difendere e i difensori saper attaccare, anche chi è dotato tecnicamente deve avere qualità atletiche non banali. O sei come Pafundi, che al talento che gli ha dato il Signore abbina delle doti di velocità estreme. E pure lui sta lavorando parecchio sul fisico: baricentro basso, difficile da buttare giù... Pafundi merita, come tutti, la possibilità di giocare e sbagliare, si migliora solo attraverso gli errori». ► Nell’ultima parte di stagione Pafundi era in Svizzera, e lei ha una coppia di centrali, Chiarodia e Mané, che viene dalla Bundesliga. Che differenze trova rispetto ai nostri? «Non ne vedo di enormi. Sa dove si vedono le differenze? Tra chi gioca e s’allena stabilmente in prima squadra e chi no: ritmo più alto, diversa attenzione ai particolari. La prima squadra è un lavoro, una battaglia, niente scherzi né cali di tensione, se gioco io non giochi tu, c’è competizione». ► Chi preferisce in semifinale, Francia o Spagna? «Intanto ci volevo arrivare (ride, ndr). Ora lasciamo che decida il destino, tanto quelli forti devi comunque affrontarli se vuoi vincere».
  19. Thiago mette Vlahovic al centro della Signora Più palloni e meno corse Motta prepara più rifornimenti per il serbo e nuove ali: da Adeyemi a Galeno. Ma non Soulé: la Roma tenta il rilancio di Filippo Cornacchia TORINO · 20 lug 2024 Più dialogo e più compagni accanto, meno metri da percorrere e più gol. Suona più o meno così la “missione Vlahovic” di Thiago Motta. L’allenatore bianconero vuole mettere il bomber serbo al centro della sua Juventus per renderlo ancora più spietato sottoporta, la sua specialità. «Dusan è un grande attaccante, ma il talento ha bisogno della squadra. Quando c’è spirito di squadra, i talenti emergono e sono sicuro disputeranno una grande stagione», ha detto l’italo-brasiliano durante la conferenza di presentazione dell’altro giorno. Ieri Thiago Motta ha incontrato per la prima volta DV9, arrivato a Torino con il primo gruppo di nazionali, e oggi con l’inizio del ritiro tedesco di Herzogenaurach comincerà a lavorare nel dettaglio con il suo nuovo centravanti. Nel suo habitat «Vlahovic sarà più coinvolto nel gioco di Thiago Motta e potrà segnare anche 30 gol», ha pronosticato Cesare Prandelli, allenatore tanto del serbo alla Fiorentina quanto di Motta ai tempi dell’Italia vicecampione d’Europa 2012. Le lezioni private – e di squadra – inizieranno in Germania. Thiago non vuole fare di Vlahovic un clone di Zirkzee, attaccante di punta del suo Bologna dei miracoli. Questione di caratteristiche: Dusan e Joshua sono troppo diversi. Piuttosto vuole esaltare al massimo le qualità di Vlahovic. Un po’ affinando certi colpi di Dusan e un po’ coinvolgendolo maggiormente nel gioco. La sensazione, in attesa dei primi esperimenti sul campo, è che Thiago cercherà di accompagnare il serbo con più giocatori d’inserimento e d’assalto. Un modo per ridurgli i metri da percorrere e aumentargli i rifornimenti dalla corsie esterne o attraverso le imbucate centrali. Il tutto per far sentire Vlahovic meno isolato e più vicino alla porta, il suo habitat naturale. E magari trasformare in realtà la profezia di Prandelli. La Roma e Soulé Dusan sarà supportato da Kenan Yildiz, ma non da Soulé: l’argentino verrà sacrificato in nome del bilancio. La Roma, forte del gradimento dell’ex Frosinone, è pronta ad alzare nuovamente l’offerta per provare a superare la concorrenza di Leicester e West Ham e ottenere il sì della Juventus, che punta a incassare almeno 30 milioni più 5 di bonus. Sono ore decisive per il fantasista sudamericano che, almeno per il momento, dovrebbe andare in Germania con la Juventus in giornata. Adeyemi e Galeno La cessione di Soulé consentirà a Cristiano Giuntoli di dare l’assalto a un paio di ali: da Adeyemi (Borussia Dortmund) a Galeno (Porto) fino a Jadon Sancho (Manchester United), per il quale si spera in un prestito last minute. Il jolly tedesco e quello brasiliano (ma con passaporto portoghese) sono alternativi ma entrambi al centro dei pensieri dei dirigenti bianconeri, che hanno già incassato una disponibilità di massima da parte di entrambi i giocatori. Diversa, almeno per ora, la posizione del Borussia Dortmund e del Porto. Se i vicecampioni d’Europa non sembrano voler concedere sconti (per Adeyemi si parla di almeno 4050 milioni), i portoghesi hanno bisogno di fare cassa per il fair play finanziario. Così Galeno potrebbe costare anche meno dei 40 milioni richiesti finora dal Porto.
  20. Todibo c’è la chiave IL DIFENSORE PRESSA LA JUVE SI MUOVE E ADESSO IL NIZZA APRE AL PRESTITO Di Filippo Cornacchia e Alessandro Grandesso · 20 lug 2024 Niente ritiro Lo juventino non va in Germania: Monaco e Stoccarda cercano l’intesa con i bianconeri I francesi vogliono garanzie sul riscatto e hanno fretta, proprio come il centrale Ma Giuntoli prima deve cedere Huijsen La Juventus e Jean-Clair Todibo sono sempre più vicini. Merito dei contatti delle ultime ore sulla tratta Torino-Nizza. Il dt bianconero Cristiano Giuntoli e il collega rossonero Flaurian Maurice, già protagonisti dell’affare Khephren Thuram, hanno trovato un primo punto d’incontro “spinti” dalla ferrea volontà del difensore francese di raggiungere la Signora. Todibo, dopo aver perso il treno del Manchester United (trasferimento in “famiglia” bloccato dalla Uefa per questioni regolamentari), vuole salire su quello della Juve e lo ha ribadito in modo diretto al Nizza. Così in Costa Azzurra hanno ammorbidito le richieste e aperto a una formula creativa più abbordabile per Giuntoli. I bianconeri, dopo aver ricevuto un «no, grazie» all’ipotesi di un prestito con diritto e all’inserimento del giovane Nonge come contropartita, hanno ricevuto segnali incoraggianti dal Nizza per una sorta di acquisto in leasing. Prestito sì, ma piuttosto oneroso (7-10 milioni subito) e di conseguenza garantito fra dodici mesi. Operazione complessivamente da 35 milioni tra affitto immediato, riscatto finale nel 2025 e bonus. Un passo importante, ma non ancora risolutivo verso la Juventus e Todibo. Alla Continassa hanno registrato la buona notizia e, una volta sbloccata qualche nuova cessione (a partire da quella di Huijsen), si preparano a formulare un’offerta vera e propria. Il Nizza, visto il pressing del 26enne centrale ex Barcellona, vorrebbe arrivare alla fumata bianca entro la fine del mese. Un po’ per non correre il rischio di trasformare un caso di mercato in un vero e proprio tormentone estivo. E un po’ per evitare di dover pagare a Todibo la mensilità di agosto. La Juventus, che oggi partirà per il ritiro tedesco, sembra avere meno fretta e confida nel gradimento del giocatore per strappare condizioni ancora migliori. Intanto i contatti proseguono e la pista si scalda. Thiago Motta “vede” più vicino il quinto rinforzo dopo quelli di Michele Di Gregorio (Monza), Douglas Luiz (Aston Villa), Khephren Thuram (Nizza) e Juan David Cabal (Verona). Il retroscena Una svolta importante dopo quanto successo sul fronte inglese. Nelle scorse settimane, infatti, anche il West Ham aveva fatto di Todibo la priorità, e il difensore francese non era contrario a un approdo in Premier, assecondando così anche un’operazione vantaggiosa per il Nizza. Almeno a prima vista. Il West Ham si era fatto avanti con una proposta da 35 milioni, di cui 5 di bonus. Il club transalpino, però, l’ha bocciata puntando ai quaranta milioni. Troppo anche per gli inglesi che hanno virato su Max Kilman, prelevato dal Wolverhampton per 47 milioni. Manovra che ha soltanto fatto innervosire Todibo. Il centrale allora ha alzato la voce imponendo la scelta personale della Juventus, nonostante il tentativo inglese di trovare una soluzione attraverso un prestitoponte e un riscatto a 36 milioni. Prospettiva interessante per il Nizza, ma non più per Todibo, determinato a raggiungere Thuram Jr sotto la Mole. Per sbloccare la situazione, e far ripartire i contatti sulla tratta Torino-Nizza, è dovuto intervenire anche Jean-Claude Blanc, ex presidente della Juve e ormai alla guida del Manchester United del miliardario Jim Ratcliffe, proprietario anche del club della Costa Azzurra. Solo così si è riattivato il canale tra Francia e Italia. Huijsen, niente ritiro Alla Continassa, prima di poter chiudere, hanno bisogno di fare cassa con l’addio di Huijsen. Giuntoli prosegue nella strategia di questa prima fase: uno esce e uno entra. Il difensore dell’Under 21 spagnola, reduce dal buon prestito alla Roma, è il maggior indiziato a liberare lo spazio in rosa per Todibo. Non a caso Huijsen, corteggiato da Monaco e Stoccarda, non farà parte della comitiva juventina che da oggi al 26 luglio andrà in ritiro in Germania, a Herzogenaurach. In attesa di arrivare al traguardo per Todibo, il preferito di Thiago Motta dopo il pupillo Riccardo Calafiori (Bologna), i bianconeri continuano a cautelarsi monitorando le possibili alternative: da Lacroix (Wolfsburg) a Langlet (Barcellona).
  21. https://x.com/fondazionejb/status/1814329470305640832?t=0mtOlb-MhmqzQ4qJ8mVlUQ&s=19
  22. https://www.ultimouomo.com/calciomercato-juventus-chi-e-come-gioca-cabal
  23. https://www.ultimouomo.com/10-statistiche-notevoli-di-euro-2024
  24. https://www.panorama.it/calcio/juventus-plusvalenze-processo-prove-pc-telefoni-giudice
×
×
  • Crea Nuovo...