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andrea
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UFFICIALE: Teun Koopmeiners è un nuovo calciatore della Juventus
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LA JUVENTUS INSISTE L’ATALANTA NON TRATTA L’OLANDESE SI TIRA FUORI Il giocatore ha presentato un certificato medico dopo il no della Dea ad aprire la trattativa coi bianconeri di Fabiana Della Valle - 9 ago 2024 Koopmeiners Fino alla scorsa settimana, tutto bene: poi ha deciso di andare alla Juventus Teun ha un accordo con la Juve, si sente stressato e ha deciso di non giocare e di non allenarsi più La società ha assunto un atteggiamento molto fermo, si sente ricattata da questa situazione Da telenovela dell’estate a caso dell’estate il passo può essere breve. Teun Koopmeiners lo è diventato dopo le parole del suo allenatore Gian Piero Gasperini all’Eco di Bergamo: «Ha già un accordo con la Juventus, si sente stressato e ha deciso di non giocare e di non allenarsi più con noi». Koop vuole la Signora, ricambiato, ma di mezzo c’è la Dea che non sembra affatto intenzionata a farsi da parte: «L’Atalanta ha assunto un atteggiamento molto forte perché si sente ricattata da questa situazione», ha aggiunto Gasp. Dopo mesi di corteggiamento sotterraneo, adesso si è arrivati alla resa dei conti: da una parte la Juventus, decisa a regalare a Thiago Motta il centrocampista perché la mediana faccia il definitivo salto di qualità, dall’altra il club bergamasco che continua a fare muro di fronte alle richieste dei bianconeri. In mezzo il mancino olandese, che a un certo punto ha evidentemente deciso di forzare la mano per cercare di uscire da una lunga fase di stallo. Lo strappo La vicenda è nota: Koop è un pallino di Cristiano Giuntoli, che lo aveva messo nel mirino già ai tempi del Napoli. E proprio al Napoli l’Atalanta ha detto no un’estate fa a un’offerta da 48 milioni di euro. Koop è rimasto, aiutando la Dea a conquistare la qualificazione alla Champions League (segnando 15 gol) e a vincere l’Europa League, il suo primo trofeo, incassando però la promessa che a fine stagione il club bergamasco lo avrebbe lasciato partire di fronte a un’offerta congrua e a una società di suo gradimento. Offerta congrua però per la Dea sarebbe stata di 60 milioni, cifra che i bianconeri non sarebbero disposti a spendere. Dopo mesi di silenzio (cosa che ha indispettito la dirigenza atalantina, che si sarebbe aspettata ben prima una telefonata dal direttore tecnico bianconero) nell’ultimo periodo ci sono stati i primi contatti tra i due club. La Juventus ha comunicato alla Dea di voler acquistare il giocatore ma finora non c’è stata alcuna apertura a trattare da parte della famiglia Percassi, secondo cui la Juventus si sarebbe presentata fuori tempo massimo. Motivo per cui a un certo punto Koopmeiners — che ha già un accordo con la Juventus per un contratto da circa 4 milioni di euro a stagione — avrebbe deciso di far valere la famosa promessa e di rompere con il club. Koop separato in casa Il giocatore ha presentato un certificato medico per motivi di salute, a conferma di quanto detto da Gasperini (il tecnico ha parlato di stress) e mercoledì e ieri non si è allenato. Oggi l’olandese non parteciperà all’ultimo test prima della Supercoppa Europea e — a meno di clamorose sorprese — non ci sarà neppure contro il Real Madrid. La sensazione è che si sia arrivati a un punto di non ritorno e che nei prossimi giorni si dovrà per forza arrivare a una svolta, in un senso o nell’altro. Muro bergamasco La Juventus ha fatto la sua mossa ed è disponibile a trattare, senza però spingersi fino ai 60 milioni ma prima l’Atalanta dovrà aprire alla cessione. Finora non lo ha fatto, in ogni caso la cifra messa sul piatto dai bianconeri (non oltre i 50 milioni) al momento non pare sufficiente a far cambiare idea alla Dea. Giuntoli potrebbe alzare l’offerta di qualche milione ma difficilmente potrà arrivare a ciò che chiedono i bergamaschi. Per i Percassi però più che una questione di soldi pare essere diventata una questione di principio: adesso non ci sarebbero più i tempi per trovare un sostituto all’altezza. A Bergamo i tifosi non l’hanno presa bene, scagliandosi contro il giocatore, accusato di ingratitudine, e chiedendo all’a.d. Luca Percassi di tenerlo a Zingonia, anche a costo di mandarlo tutte le domeniche in tribuna. D’altronde il dirigente non troppo tempo fa aveva dichiarato che la cessione di Koopmeiners «non è mai stata prevista dalla società». Dall’altra parte però l’olandese già in primavera aveva chiarito i suoi progetti futuri in un’intervista rilasciata al Telegraaf: «Già l’anno scorso c’era un concreto interesse da parte del Napoli, però alla fine i club non si sono trovati. Ho detto all’Atalanta che nella prossima estate voglio trasferirmi. Ma deve presentarsi qualcosa di veramenLa situazione Giuntoli può spingersi fino a 50 milioni ma per i Percassi si è mosso troppo tardi Le strategie Dopo le dichiarazioni di Gasperini, si è arrivati al punto di non ritorno. L’Atalanta pare intenzionata a rimanere ferma sulle proprie posizioni, rifiutando di trattare con la Juventus come è accaduto fino a questo momento, e portando avanti il braccio di ferro con il giocatore, tenendolo a Bergamo anche contro la sua volontà. La Signora invece proverà ad aprire un dialogo con i bergamaschi e a buttare giù il muro, anche per dimostrare al giocatore che ci tiene davvero a lui. E Koop dovrà decidere se continuare a chiamarsi fuori o tornare ad allenarsi. Niente piano B La Juventus insegue Koop praticamente da sempre e non s’arrenderà ora, dopo l’assist del giocatore. Al momento non ha un piano B e se alla fine l’olandese dovesse sfumare, non è da escludere che si decida di utilizzare la cifra destinata a Koop per investire sull’attacco andando a prendere due esterni (in pole Nico Gonzalez della Fiorentina e Galeno del Porto), visto che il reparto offensivo va rinforzato. Di sicuro nei prossimi giorni qualcosa succederà. I giocatori che diventano «casi» nel calcio non sono una novità, ma ci sono diversi modi per risolverli.- 1241 risposte
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Lyles ha fatto un'entrata in pista da vero sborone -
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Hanno vinto i magliari -
UFFICIALE: Douglas Luiz Soares de Paulo è un nuovo giocatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di Diogene il Cinico in Archivio Calciomercato
Ecco Mister 50 milioni «Per questi colori ho lasciato la Premier» Il brasiliano: «Sento la responsabilità, non sarà facile. Nei videogiochi usavo Nedved e Davids» di Matteo Nava · 8 ago 2024 Quando aveva 12 anni, Douglas Luiz aveva già ben chiara l’importanza della Juventus. Se giocava ai videogame sceglieva i colori bianconeri, soprattutto per Pavel Nedved ed Edgar Davids, anche se non è per l’olandese che ha optato per la numero 26: «Lui era iconico con i suoi occhialini, ma è più una coincidenza. La 6 è di Danilo e ci vuole rispetto per chi è già qua, ma nel 26 c’è comunque quel numero, oltre a essere la mia età». Il centrocampista si è presentato in conferenza stampa, ma i tifosi lo hanno già ammirato in amichevole contro Brest e Next Gen, con a referto due assist e qualche giocata a effetto: «Mi hanno impressionato la grandezza del club, lo stadio e la passione della gente. Non c’è stato bisogno di convincermi, la storia della Juve parla da sola e qualsiasi giocatore vorrebbe questa possibilità. Appena ho sentito della proposta ho dato l’ok agli agenti e abbiamo lavorato per un esito positivo». Fattore Brasile Il fatto che ritrovi in rosa due compagni di Seleçao non è un caso, come ha ammesso lo stesso Douglas Luiz: «Hanno aiutato molto nella trattativa. Ogni giorno che mi svegliavo Danilo mi diceva “Forza Juve”, mi ha spinto a venire qua. È una motivazione in più quando qualcuno dice che puoi fare la differenza». La nazionalità verdeoro, peraltro, è condivisa anche con l’allenatore Thiago Motta con cui parla portoghese: «Sembra che ci conosciamo da tempo, è giovane e dà la libertà di comunicare liberamente, di parlare di tattica e del gioco. Mi piace stare vicino alla porta, ma non ho preferenze e se devo essere più difensivo non ho problemi. Lavoro sulla versatilità sin da giovane». Spalle larghe Sembra tutto rose e fiori nella sala stampa dell’Allianz Stadium, ma Douglas Luiz conosce le aspettative che lo circondano: «Giocare qua non può essere facile e sento la responsabilità. Il valore del mio acquisto è alto, quindi percepisco la pressione. Ma voglio anche essere d’esempio perché il gruppo è giovane: sono qui per imparare, ma anche per insegnare». Insomma, la voglia di far parte della storia della Juventus è stata più forte di ogni altra cosa, compresa la sua esperienza in Inghilterra: «La Premier League è considerato il campionato più difficile, ma l’ho lasciata per venire qua. Non dipende dalla lega, ma dal club. E comunque la Serie A non sfigura. Quando mi sarò ritirato sarà bello raccontare alla mia famiglia che ho giocato qua».- 144 risposte
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La Juve alza l’offerta e il Nizza apre Todibo è più vicino TODIBO, BLITZ E RILANCIO NUOVA OFFERTA AL NIZZA Giuntoli pronto a rivedere le condizioni del riscatto per sbloccare il prestito: il difensore si è promesso ai bianconeri di DELLA VALLE, NAVA · 8 ago 2024 Cinque reti incassate nelle prime tre uscite stagionali. Anche se nell’ultimo test (poco significativo per la verità) con la Next Gen la Juventus non ha preso gol, l’attenzione sulla fase difensiva resta alta. Anche per questo motivo Cristiano Giuntoli ha deciso di accelerare per cercare di portare a Torino il prima possibile JeanClair Todibo, centrale 24enne del Nizza, il rinforzo che serve per completare il pacchetto arretrato, da cui usciranno Daniele Rugani e Tiago Djaló, entrambi considerati da Thiago Motta fuori dal progetto bianconero. Normale che ci siano delle difficoltà iniziali, visto che la squadra è passata a difendere da tre a quattro, con una linea più alta, la costruzione dal basso e meccanismi molto differenti rispetto al passato, però numericamente manca ancora una pedina e l’uomo giusto è già stato individuato. La trattativa è stata imbastita da tempo ma nell’ultimo periodo c’è stata una fase di stallo dovuta alle diverse vedute dei due club sulla formula di acquisto. La Juventus, forte della volontà del giocatore di sposare il progetto bianconero, ha fatto un passo verso i francesi per cercare di superare l’impasse e sbloccare la situazione. Affondo bianconero Ieri l’assenza del direttore tecnico della Signora alla presentazione di Douglas Luiz non è passata inosservata. Assente giustificato perché impegnato a negoziare con il Nizza, ribadendo il fermo proposito della Juventus di acquistare il giocatore. Un blitz in piena regola, perché a una decina di giorni dal debutto in campionato (19 agosto contro il Como all’Allianz Stadium) non ci si può permettere di perdere altro tempo. La dirigenza di Madama ha già un accordo con gli agenti del difensore per un contratto di cinque anni a circa due milioni di euro (bonus esclusi) a stagione. Nelle scorse settimane ha incassato l’apertura del Nizza — che ha preso atto dei desiderata di Todibo, intenzionato a rifiutare qualsiasi altra destinazione — alla formula del prestito oneroso con il riscatto che scatta a determinate condizioni per una cifra totale di circa 30 milioni. I francesi però si sono irrigiditi di fronte alla proposta juventina di condizionare il riscatto alla qualificazione in Champions League e al 70% delle presenze. Per questo la trattativa, che sembrava in dirittura d’arrivo, si è incagliata. Nuove condizioni In casa bianconera sono ottimisti e grazie alle pressioni del giocatore, che ha fatto sapere tramite i suoi agenti di essere irremovibile (rifiutando anche il West Ham) potrebbero anche permettersi di temporeggiare. Dall’altra parte però Thiago Motta ha giustamente la necessità di avere una squadra il più vicina possibile a quella definitiva in tempi brevi. Per questo Giuntoli si è mosso di persona per cercare di accontentarlo, comunicando al Nizza la disponibilità a rivedere le condizioni del riscatto per renderle più favorevoli al club francese. Una soluzione potrebbe essere rimodulare il numero delle presenze da raggiungere e togliere la Champions come condizione necessaria. In questo modo sarebbe più facile (e anche più rapido) far scattare l’obbigo di riscatto. Koop e le ali Le parti sono al lavoro per trovare un punto d’incontro, nel frattempo la Juventus lavora pure su altri obiettivi: non è un mistero che i bianconeri puntino a rinforzare la squadra con un altro centrocampista e uno o due esterni. Per la mediana resta in corsa Teun Koopmeiners, candidato unico. Nonostante la rigidità dell’Atalanta (aumentata dopo l’infortunio di Scamacca) Giuntoli non ha rinunciato all’idea di portarlo a Torino. Ha il sì del giocatore e intende provarci, cercando di avvicinarsi ai 60 milioni chiesti dai bergamaschi (arrivando magari a 50 più bonus) e sperando che l’olandese lo aiuti ad ammorbidire la Dea. Quanto alle ali, negli ultimi giorni sono salite le quotazioni del brasiliano del Porto Galeno (con passaporto portoghese) e di Nico Gonzalez, mancino argentino della Fiorentina su cui c’è anche l’Atalanta. Operazioni in cui i bianconeri puntano a inserire delle contropartite: Djaló potrebbe essere la carta per Galeno (che ha già dato il suo gradimento alla Juventus) valutato dal Porto 35 milioni; la stessa cifra che la Viola chiede per Nico, ma per abbassare il prezzo Giuntoli potrebbe offrire McKennie o Arthur. Resta nel mirino Conceiçao Junior del Porto, con Domenico Berardi del Sassuolo (al momento infortunato) possibile idea last minute in prestito.
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Quante medaglie per l'Italia?
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Perché per la Cina il medagliere è così importante https://www.ultimouomo.com/perche-per-la-cina-medagliere-e-importante-sport-asiatici-ping-pong-badminton-cosa-ci-dicono -
Ping pong: la Cina e il resto del mondo https://www.ultimouomo.com/ping-pong-torneo-olimpico-parigi-2024-come-sta-andando-argento-truls-moregard
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Infatti oggi secondo i bookmakers eravamo i favoriti
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Quando lo facevi al prete potevi sentirlo bestemmiare
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Tra novecento anni l'uomo correrà i 100 metri in 8"99 (forse) https://www-avvenire-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.avvenire.it/amp/agora/pagine/il-record-di-mondo-e-la-scienza-che-frena-a-tutto-c-un-limite?amp_gsa=1&_js_v=a9&usqp=mq331AQGsAEggAID#amp_tf=Da %1%24s&aoh=17230695823554&csi=0&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&share=https%3A%2F%2Fwww.avvenire.it%2Fagora%2Fpagine%2Fil-record-di-mondo-e-la-scienza-che-frena-a-tutto-c-un-limite -
Galassi entra, sbaglia la battuta e torna in panchina
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Intervista al mitico Bragagna https://www.avvenire.it/amp/agora/pagine/franco-bragagna-la-voce-dellatletica -
Stasera siamo favoriti per i bookmakers, ma la vedo male
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https://x.com/alecro99/status/1821112966424518751?t=T4yc-wjGd_jmSp_hwJh1xQ&s=19
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Prima c'era più incertezza, adesso se in un set una squadra ha cinque punti di vantaggio quasi sicuramente lo vince
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UFFICIALE: Federico Chiesa lascia la Juventus e approda al Liverpool
andrea ha risposto al topic di vlataskaaaa in Archivio Calciomercato
Chiesa cerca la via Contatto col Milan ma quell’ingaggio... di Andrea Ramazzotti · 7 ago 2024 Fuori dal progetto della Juventus e invitato sia dalla società sia da Thiago Motta a trovarsi una nuova squadra, Federico Chiesa si guarda intorno e non vede la fila di formazioni pronte ad accoglierlo. Il valore del giocatore non è in discussione, ma l’ingaggio attuale (cinque milioni più bonus) e le richieste per quello futuro (almeno sei), spaventano le pretendenti. E’ successo, per esempio, quando l’agente del calciatore, Fali Ramadani, ha bussato alla porta del Milan e della Roma per sondare il terreno e capire se era possibile intavolare una trattativa. Il club giallorosso, dopo aver acquistato Soulé, non apre alla possibilità di inserire in rosa anche il figlio d’arte, mentre il Diavolo, che spostando nella posizione di trequartista Pulisic avrebbe la possibilità di ingaggiare un altro esterno (cedendo Saelemaekers), è frenato dall’incrinare gli equilibri dello spogliatoio con un altro stipendio uguale a quello di Leao. Hanno chiesto informazioni su Chiesa anche il Napoli e la Lazio (ieri Ramadani era a Roma), ma pure in questo caso l’ingaggio è un ostacolo. Dall’estero per ora nessuna offerta irrinunciabile. La Juventus per il cartellino di Federico chiede quindici-venti milioni, ma sa che, con il contratto dell’attaccante in scadenza nel 2025, non ha il coltello dalla parte del manico. Non convocandolo neppure per il match in famiglia di ieri e dichiarando che non rientra nel progetto, spera di forzare la mano alla sua uscita e, in caso di mancata cessione entro il 30 agosto, è pronta a non convocarlo fino alla riapertura del mercato a gennaio. Siamo al braccio di ferro. -
TUTTO su Nico LA JUVE CERCA LA FORMULA GIUSTA E PUÒ ARRIVARE ANCHE GALENO di Fabiana Della Valle TORINO · 7 ago 2024 La situazione Per la Fiorentina Nico non è incedibile, ma il prezzo di partenza è 35 milioni L’alternativa Il Porto ha necessità di vendere e potrebbe venire incontro alle offerte della Juventus L’argentino apre alla cessione, Giuntoli vuole inserire McKennie o Arthur. E Djalò potrebbe andare al Porto per l’esterno Un’ala, forse due. Nel giorno del debutto di Thiago Motta all’Allianz Stadium sotto gli occhi di John Elkann nella tradizionale amichevole in famiglia, la Juventus fa passi avanti sul fronte offensivo. Servono rinforzi sugli esterni e Cristiano Giuntoli sta lavorando su due obiettivi, che non è detto siano alternativi: da una parte Wenderson Galeno, brasiliano ma con passaporto portoghese (fondamentale perché i bianconeri non hanno più slot per gli extracomunitari) del Porto, dall’altra Nico Gonzalez della Fiorentina, reduce dalla trionfale Coppa America con la sua Argentina. L’idea della dirigenza bianconera sarebbe regalarli entrambi a Thiago Motta, per coprire sia la fascia destra sia la sinistra, magari inserendo delle contropartite almeno in una delle due operazioni, per abbassare il prezzo. Nel frattempo però la Juventus, che aveva sempre ragionato su uno scambio per Nico, sta valutando anche la possibilità di acquistarlo cash, soprattutto se non arriverà a Teun Koopmeiners, il grande sogno bianconero, e quindi avrà un tesoretto da destinare altrove. Sfida alla Dea Nico Gonzalez lunedì sera ha incontrato i suoi agenti poco dopo l’arrivo a Firenze. Ieri ha fatto visite mediche e allenamento e ha parlato con Raffaele Palladino. Al nuovo tecnico l’argentino avrebbe comunicato che se dovesse arrivare l’offerta giusta, per lui e per la Fiorentina, è pronto a partire. I suoi agenti sono rimasti in città ma non risultano incontri con la dirigenza. Probabile però che il giocatore, essendo al Viola Park, abbia scambiato due parole con il direttore sportivo Daniele Pradé. In ogni caso la situazione è limpida: per la società non è incedibile ma per acquistarlo ci vogliono 35 milioni. La Fiorentina preferirebbe venderlo senza scambi, la Juventus punta sulla penuria viola a centrocampo e vorrebbe proporre McKennie (scadenza 2025) e Arthur. Giuntoli si è già mosso con gli agenti di Nico ma non ancora con il club, sul ragazzo però c’è anche l’Atalanta, che al momento sembra più avanti e ha la disponibilità per prenderlo subito. Per questo i bianconeri stanno facendo valutazioni interne per capire se ci sono i margini per fare un’offerta senza contropartite alla Viola. Prima però vorrebbero sondare la disponibilità a pren dere uno dei giocatori fuori dal progetto Juve, anche se l’ingaggio di McKennie e Arthur potrebbe essere un ostacolo al trasferimento. Il brasiliano, che ha fatto l’ultima stagione in prestito alla Fiorentina con parte dell’ingaggio pagato dalla Juve, ci tornerebbe volentieri ma guadagna 5 milioni, la stessa cifra che vorrebbe percepire l’americano (con Decreto Crescita). Nico alla Juventus potrebbe avere un ingaggio sui 3,5 milioni, è mancino e Thiago Motta lo potrebbe impiegare su entrambe le fasce. Contropartita Djaló Quanto a Galeno, i contatti con i suoi agenti sono frequenti e costanti e il brasiliano ha già dato la sua disponibilità a trasferirsi a Torino. Il Porto lo valuta sui 35 milioni ma ha necessità di vendere per questioni di fair play finanziario ed è pronto a trattare. La Juventus vorrebbe partire con una proposta sui 25 milioni, magari con l’inserimento di una contropartita: il nome più gettonato è Tiago Djaló, valutato da Motta durante il ritiro ma non ritenuto pronto per giocare nella Juventus, quindi sacrificabile. Restano in corsa Conceicao Junior, sempre del Porto, e Karim Adeyemi, ma per il tedesco non ci sono state aperture da parte del Borussia Dortmund. Occhio anche a Domenico Berardi del Sassuolo, in fase di riabilitazione post infortunio, che può diventare un last minute in prestito.
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UFFICIALE: Federico Chiesa lascia la Juventus e approda al Liverpool
andrea ha risposto al topic di vlataskaaaa in Archivio Calciomercato
Alla fine Chiesa quanto prenderà di ingaggio annuo? -
Sport da Combattimento
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No, vabbè https://x.com/valeangelsback/status/1820830108657008693?t=sP017x2Qs7AE31jJDFAJbw&s=19 -
Atletica Leggera
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Giochi della XXXIII Olimpiade - Parigi 2024
Il norvegese era strafavorito -
«I Giochi sono esempio di civiltà Juve e Ferrari, ora ripartiamo» Il Ceo di Exor a Casa Italia: «La Fondazione Agnelli crede tanto nel binomio sport e istruzione» di Elisabetta Esposito · 6 ago 2024 Oggi sarò allo Stadium per la festa bianconera Le squadre forti si lasciano alle spalle il passato In Formula 1 è tutto più interessante Hamilton non verrà per godersi la pensione L’atmosfera che si respira ai Giochi lo affascina, «perché qui vedi il mondo senza divisioni, una convivenza in armonia, nonostante gli atleti siano tra loro avversari. È un esempio molto positivo di civiltà». Per questo John Elkann, dall’Olimpiade di Pechino, ha sempre voluto assistere al più grande evento sportivo che esista, portando con sé la sua famiglia. Ieri il presidente di Stellantis, Ferrari e Fondazione Agnelli, ma anche Ceo di Exor, è stato a Casa Italia per presentare un nuovo progetto realizzato assieme al Coni, ma non si è tirato indietro quando è capitato di parlare di Juventus e Ferrari. Partiamo dal principio. ► Presidente, di che progetto parliamo? «Come Fondazione Agnelli crediamo tantissimo nel binomio sport e istruzione, che non sono in antitesi come qualcuno crede, anzi, sono due elementi che si autoalimentano. Ci sono diverse ricerche che dimostrano che chi fa attività sportiva studia meglio. Per questo nel 2016 abbiamo lanciato il progetto “A scuola di sport” che ci ha permesso di portare olimpionici e paralimpionici nelle scuole di tutta Italia per dare la loro testimonianza, innescando un circolo virtuoso. Quest’anno abbiamo voluto andare oltre, legandoci al Trofeo Coni, una specie di Olimpiade under 14 che si farà in Sicilia dal 3 al 6 ottobre e che il 4 a Catania ospiterà anche il Presidente della Repubblica Mattarella. L’obiettivo è motivare i ragazzi a fare sport, stimolandoli attraverso l’esempio dei campioni e aiutandoli a inseguire i loro sogni come già stiamo facendo nel calcio con il progetto “My Kick Off in Usa”». ► Pensa davvero che l’esempio di atleti di alto livello possa cambiare le cose? «Ne sono convinto, guardate cosa è successo grazie a Sinner: prepariamoci ad una futura generazione di tennisti. Del resto quando ero giovane io eravamo tutti sciatori grazie a Tomba e Compagnoni». ► A Parigi ha visto la ginnastica artistica, con due medaglie per l’Italia, oggi sarà all’Allianz Stadium per la sfida tra Juventus e Juve Next Gen. «È una festa della famiglia bianconera, una tradizione iniziata lo scorso anno per i 100 anni del legame Agnelli-Juventus, la storia più longeva di qualsiasi sport al mondo. Sarà un bel modo per far partire la stagione, nonché la prima di Thiago Motta e dei nuovi giocatori allo Stadium. Ci saranno 40 mila persone e una grande atmosfera. Vogliamo creare un clima di condivisione, che a mio parere è alla base dello sport». ► Una volta ha detto che la Juventus è all’anno zero. Che cosa intendeva? «Per voi che significa? Che si potrebbe non vincere? Vi dico come la vedo io. Ieri allo stadio del tennis ho mostrato ai miei figli una bellissima frase di Roland Garros che dice che la vittoria appartiene a chi ha tenacia e la tenacia in fondo è non perdere la voglia di metterti in gioco quando affronti delle difficoltà. Nella vita non possono non esserci momenti duri, l’importante è prenderli positivamente e sfruttarli per fare un reset. E ripartire. Dunque l’anno zero è l’attimo in cui schiacci quel bottone e ti lasci alle spalle il passato guardando solo al domani. Questo vale in tanti ambiti della nostra vita e particolarmente nello sport. Le squadre e gli atleti forti sono quelli che hanno questa abilità, ragionare in negativo che porta a creare alibi e rischi di arrivare a pensare che tutti siano contro di te. Se non vai bene è normale che i tifosi non siano contenti». ► E adesso con Motta? «Alla fine la cosa importante è approcciare con Thiago Motta una nuova generazione. Noi oggi abbiamo una squadra giovane, lui è un allenatore giovane che è stato anche giocatore e può aiutarci a costruire. Questo serve in questo momento, perché il collettivo che la Juventus ha è straordinario e con un grande potenziale». ► Che idea ha della Serie A? «Il campionato italiano è diventato un posto di formazione per giovani alle prime armi, quelli bravi andranno in Premier League. E poi magari a fine carriera in Arabia Saudita. Dite che è un peccato? È la realtà, il vero peccato è non guardare la realtà». ► Parliamo di Ferrari e di Hamilton? «Hamilton e la Ferrari si sono trovati, lui viene da noi per vincere e noi con lui diventiamo più forti nell’anticipare quelle che sono le sfide del futuro. Parliamo di un grandissimo atleta che è molto motivato a diventare per l’ottava volta campione del mondo, come dimostrano le ultime gare. Non viene certo in Ferrari per godersi la pensione, vuole giocarsela. Del resto basta guardare i grandi dell’ultimo decennio: Djokovic, Federer, Hamilton, Ronaldo, Messi, che cos’hanno in comune? La longevità. Hanno superato con un’enorme forza di volontà i condizionamenti fisici». ► Che stagione sarà? «Quest’anno in Formula 1 c’è vera competizione, ci sono quattro scuderie che sono molto vicine l’una all’altra e questo rende tutto molto più interessante. Red Bull è partita bene, poi Ferrari, McLaren, adesso Mercedes: è un campionato finalmente aperto e con dei grandissimi piloti. Quello che conta è che si giri al massimo del proprio potenziale. Chi ha più esperienza, come Hamilton o Alonso, ha maggior regolarità. E questo può fare la differenza».
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Gleison Bremer: lesione del crociato anteriore per il difensore
andrea ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
«Juve, resto e vinco con te» «Il nuovo progetto mi ha convinto Motta è ambizioso Faremo grandi cose» di Fabiana Della Valle TORINO · 6 ago 2024 Douglas Luiz è un grande colpo, spero mi faccia fare più gol Chiellini è il mio mental coach, lui mi aiuta a capire le punte La squadra quest’anno è più adatta a giocare a quattro. Serve disponibilità da parte di tutti ma siamo sulla strada giusta Thiago ha la mia stessa mentalità: vuole sempre il massimo Giuntoli mi ha dato serenità, è un grande motivatore L’Inter è favorita, speriamo di rendere la A più equilibrata Il difensore brasiliano ha rinnovato con i bianconeri fino al 2029: «Mi volevano in tanti, ma ho detto no: sono già in un top club» Gleison Bremer ha in mano la maglia con la nuova data di scadenza e il sorriso di chi sa di aver fatto la cosa giusta: contratto prolungato fino al 2029 e clausola cancellata per la stagione in corso. Una sorta di matrimonio bis con la Signora che spegne qualsiasi sirena di mercato, come lui stesso ci racconta. «Sono molto contento — dice il difensore bianconero —, la Juventus è un grande club che mi ha fatto crescere. Qui ho scoperto la Champions e sono felice di proseguire con la Juve, una società molto ambiziosa, come me. Insieme possiamo raggiungere grandi traguardi». ► La volevano top club europei e in Arabia: il rinnovo è una definitiva blindatura? «Esatto. So che mi hanno cercato squadre importanti ma anche la Juve lo è. Sono già in un grande club, perché dovrei ricominciare da capo altrove? Qui sto benissimo e voglio vincere con questa maglia. Sono in Italia da sei anni, è la mia seconda casa». ► Sulla scelta ha pesato il nuovo corso targato Giuntoli-Motta? «Assolutamente sì, credo molto nel progetto della Juventus, so che è pluriennale e per questo ho scelto di restare a lungo. La Juve come tutte le grandi squadre ha la missione di vincere. La Coppa Italia è stato il mio primo trofeo e non voglio certo fermarmi». ► Che cosa ha portato Giuntoli alla Continassa? «Il suo arrivo mi ha dato grande serenità. Ci siamo confrontati spesso, dentro di me sapevo di poter dare ancora di più, lui mi ha spinto a non accontentarmi: è un grande motivatore». ► Che impressione le ha fatto Thiago Motta? «È molto bravo, con lui posso parlare anche in portoghese. Ha voglia di fare bene e di competere, ci stiamo allenando tanto anche a livello fisico: chi pensa che con lui si usi solo il pallone si sbaglia. Ci chiede di essere sempre al top e io mi ritrovo molto nella sua mentalità». ► Che ambizioni avete per la prossima stagione? «Il mio rinnovo arriva proprio per questo. Sarà un anno diverso, il primo con un nuovo tecnico, però è ancora presto per dire che cosa possiamo vincere. La Juve è un top club, il migliore d’Italia, di sicuro vogliamo arrivare in alto». ► Sarà il suo terzo anno in bianconero: che bilancio ha fatto? «Il primo anno è stato di ambientamento, è stato difficile per me abituarmi a giocare ogni tre giorni, sia fisicamente sia a livello mentale. Il secondo è stato migliore, abbiamo lottato per lo scudetto. Tutto questo fa parte della crescita di un giocatore, io conto di migliorare ancora molto grazie a Thiago, con cui parlo tanto. Siamo all’inizio, ora bisogna solo lavorare». ► Dopo la Coppa America l’aspetta una stagione molto dura, con la Juve impegnata in 5 competizioni. Come si è rigenerato? «Allenandomi... In nazionale ho giocato poco, sapevo che con i venti giorni di vacanza poi avrei avuto solo tre settimane per prepararmi all’inizio del campionato. Così ho deciso di restare in Brasile, tra Bahia e San Paolo, con la famiglia e ho lavorato da solo per arrivare in ritiro pronto. A mia moglie ho detto “basta aerei. Ne prenderò tanti nei prossimi mesi”». ► Che clima ha trovato alla Continassa? «Vedo la squadra più unita, non che prima non lo fosse ma abbiamo più ordine. Sarà una stagione faticosa però ora io sono più abituato a gestire certi ritmi perché sono cresciuto tanto a livello mentale. Non sono preoccupato». ► Sulla testa ha lavorato con un mental coach? «In realtà mi ha aiutato tanto parlare con Chiellini. Ci sentiamo spesso, il primo anno gli ho chiesto consigli su come potevo gestirmi quando avevo partite ravvicinate, la scorsa stagione mi è stato vicino soprattutto da gennaio in poi, quando abbiamo iniziato ad andare male in campionato. È come un fratello maggiore, è lui il mio mental coach. Mi aiuta anche a capire come posso affrontare al meglio un attaccante. Mi dà una grande mano». ► La Juventus ha una grande tradizione di difensori. In chi si rivede di più? «Sicuramente in Chiellini. Mazzarri quando arrivai dal Brasile fu il primo a tirare fuori il paragone, mi diceva sempre “tu sembri un po’ Chiellini”. È stato il mio punto di riferimento. Lo guardavo sempre, abbiamo giocato due-tre volte contro ma ero timido e mi vergognavo a parlargli. Quando sono arrivato alla Juventus gli ho chiesto se potevo prendere la sua maglia e da lì è nato un grande rapporto. Mi spiace solo non aver giocato accanto a lui». ► Con Motta difendete a quattro e con la linea molto alta. Che cosa cambia per voi e quanto è difficile abituarsi? «A livello tattico stiamo lavorando ancora poco, però la squadra quest’anno è più adatta a giocare a quattro e io lo faccio già nel Brasile. Sono arrivati calciatori nuovi, anche un portiere che gioca più con i piedi e sta alto. Serve disponibilità da parte di tutti, il mister è sulla strada giusta, anche se manca ancora qualcosa. Mi piace giocare più alto, mi sento più libero. Si vede già in allenamento e nelle amichevoli che siamo più aggressivi». ► A Bologna Thiago aveva Calafiori che oltre a difendere avanzava per impostare. Pensa di avere piede e qualità per fare quel tipo di gioco? «Perché no? È questione di allenamento: se tutti i giorni lavori per fare un certo movimento in partita ti viene naturale. L’anno scorso ogni tanto mi capitava, quest’anno sarà tutto più codificato». ► Tra i nuovi arrivi c’è Douglas Luiz, suo compagno di nazionale. Che giocatore è? «Molto forte, si è visto già nella prima amichevole. Ha talento, quando eravamo in Brasile gli ho detto che si sarebbe trovato molto bene alla Juventus. È un gran colpo, i tifosi se ne accorgeranno presto». ► Douglas batte angoli e punizioni e può propiziare tanti gol. Conta di segnare di più grazie a lui? «È stata la prima cosa che gli ho detto: devi calciare sempre tu e metterla bene in area, poi ci pensiamo noi difensori... Il primo anno avevo segnato 5 gol, la scorsa stagione 3. Punto a farne di più. Noi brasiliani porteremo gioia e allegria. Sono sicuro che sarà un grande anno e ci divertiremo». ► Napoli, Milan e Juve hanno cambiato tecnico, l’Inter invece no. Vede una A più equilibrata? «L’Inter è la favorita e riparte per vincere lo scudetto. È ancora presto, manca un mese alla fine del mercato e molte squadre si stanno rinforzando, speriamo di renderlo più combattuto».