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andrea
Tifoso Juventus-
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Perché ci serve Sancho, dice lui https://x.com/alecro99/status/1827600919673889261?t=5-XfNECdoMxh9AUrkbv84Q&s=19
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[ E. B. A. T. ] Essere Bianconeri a Torino III
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Sì, e hanno detto a Cairo di levarsi dai cujun -
JUVE SCATENATA C’È PURE L’OLANDESE GIUNTOLI INSISTE PER AVERE SANCHO Da domani attesa la chiusura con l’Atalanta: investimento da 55 milioni più bonus L’esterno può arrivare anche se resta Chiesa di Fabiana Della Valle · 26 ago 2024 Beautiful, la regina delle soap opera americane che in va in onda dal 1987 e narra la storia infinita tra Ridge e Brooke oltre alle vicissitudini della famiglia Forrester, è arrivata a superare le novemila puntate. Koopful, la telenovela italo-olandese che racconta dell’amore tormentato tra Teun Koopmeiners e la sua Signora, non raggiungerà gli stessi livelli di longevità però è stata sufficientemente lunga da riempire la nostra estate. Ormai mancano 4 giorni al termine del mercato e i tifosi della Juventus attendono di sapere se ci sarà il lieto fine. Dovranno aspettare ancora un po’, perché dopo un lungo tira e molla domani potrebbe essere il giorno giusto per arrivare alla fumata bianca. Di sicuro ci sarebbe voluto di meno a eleggere un nuovo papa e in questi mesi non sono mancati i colpi di scena, ma adesso sia il club bianconero sia il centrocampista della Dea si sentono a un passo dal traguardo. Spossati ma felici, perché l’unica cosa che conta in fondo è il risultato e i due si sono promessi amore fin dal primo incontro. Ieri c’è stata l’accelerata decisiva: la risposta che Cristiano Giuntoli attendeva dalla dirigenza bergamasca è arrivata e ha spinto decisamente verso l’alto l’asticella dell’ottimismo. E non è detto che la Juventus si fermi qui, perché Jadon Sancho resta più di un’idea e l’esterno inglese del Manchester United potrebbe arrivare a prescindere dall’eventuale addio di Federico Chiesa, sempre nei piani del Barcellona e nel mirino della Premier League. Solo la Juve «L’obiettivo della società era quello di trattenere tutti i giocatori importanti della stagione. Questa estate siamo costretti a gestire delle situazioni inaspettate che ci dispiacciono molto. Vedremo nei prossimi giorni, qualunque decisione verrà presa per il bene della società»: queste le parole di Luca Percassi, amministratore delegato della Dea, a Dazn prima del match con il Torino sulla vicenda Koopmeiners. Quando parla di «situazioni inaspettate» il dirigente bergamasco si riferisce all’ammutinamento del centrocampista, che a un certo punto ha scelto di forzare la mano mandando un certificato medico (il primo di tre). La sensazione è che ormai siamo al rettilineo finale. Dopo le resistenze dell’Atalanta, inizialmente restia ad aprire una trattativa con la Juventus e ancora fiduciosa di poter ricucire con il giocatore, ieri le due società sono tornate a parlarsi e hanno fatto il passo avanti decisivo. I bianconeri sono pronti a un investimento da quasi 60 milioni (la cifra chiesta fin dall’inizio dalla Dea): operazione in chiusura per 55 milioni più bonus, con il giocatore che non vede l’ora di raggiungere Torino e di tornare ad allenarsi. Koop è fermo da inizio agosto e avrà bisogno di un po’ di tempo per rimettersi in forma. Ha voluto fortemente la Juventus, con cui ha un accordo da tempo per un quinquennale da 4 milioni di euro a stagione e ha fatto pres- essioni sull’Atalanta affinché rispettasse la promessa fattagli un anno fa, quando il club rifiutò utò 48 milioni di euro dal Napoli. oli. «Ho detto all’Atalanta che nella lla prossima estate voglio trasferirirmi —. raccontò il giocatore a marzo in un’intervista al De Telegraaf —. Già l’anno scorso c’era era un concreto interesse da parte rte del Napoli. Ma i club non sono no riusciti a trovare un’intesa. Spepero che quest’anno invece si preresentino delle opzioni su cui riflettere. Mentirei se dicessi che he non mi arrivano notizie di un probabile interesse della Juvenntus e di alcuni club di Premier ier League». Dall’Inghilterra non si è fatto avanti nessuno in maniera concreta, la Juventus invece e sì e ha tenuto duro fino alla fine. e. Sancho resiste Mercoledì Thiago Motta spegnerà 42 candeline e Koopmeiners potrebbe be essere il regalo più gradito. L’ultimo tassello per completare un centrocampo rivoluzionato, che he ha perso Rabiot ma ha guadagnato Douglas Luiz e Thuram Junior e ora aspetta il factotum olandese. Teun diventerebbe be l’ottavo acquisto estivo della Signora e potrebbe non essere ere l’ultimo, perché Sancho resta sta un obiettivo. Molto dipenderà da Chiesa, che aspetta le mosse sse del Barcellona (costretto a liberarsi degli esuberi per poterlo scritturare) o l’inserimento di qualche club inglese, ma potrebbe anche arrivare a prescindere: se lo United dovesse aprire al prestito senza obbligo e accettare di pagare una parte dell’ingaggio dell’inglese (che guadagna sugli 8 milioni) come ha fatto la scorsa stagione con il Borussia Dortmund, Giuntoli potrebbe regalare un’altra ala a Motta prima del gong del mercato.
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UFFICIALE: Teun Koopmeiners è un nuovo calciatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di dal1982 in Archivio Calciomercato
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GIUNTOLI SPRINTA PER L’OLANDESE E SANCHO DIPENDE DAL FUTURO DI CHIESA La Juve non si ferma a Nico-Conceiçao È corsa contro il tempo per l’olandese: nuovi contatti con l’Atalanta E si spera nell’inglese fino alla fine di Filippo Cornacchia · 25 ago 2024 Il regalo per i 42 anni di Thiago Motta non sarà una sorpresa, ma nel caso sarà comunque apprezzatissimo. Cristiano Giuntoli ci lavora da mesi, almeno da dicembre, e adesso più che mai conta di incartarlo. La sirena di fine mercato suona venerdì prossimo (30 agosto), ma il dirigente toscano spera di chiudere prima per Teun Koopmeiners. Magari già in tempo per mercoledì, quando il tecnico-italo brasiliano spegnerà le candeline e sogna di trovare sopra la torta la ciliegina olandese. Pensiero condiviso con Giuntoli. Tutto (o quasi) dipenderà dall’Atalanta. I contatti con il club nerazzurro sono proseguiti anche ieri. Dopo il doppio colpo d’ala bianconero (Nico Gonzalez più Conceiçao Junior), adesso la Signora concentrerà quasi tutti gli sforzi per portare al traguardo il promesso sposo bianconero e completare al meglio la rivoluzione del centrocampo e in generale della nuova Juventus. Koop è sempre stato il grande obiettivo e lo è tuttora, a sei giorni dal gong. Alla Continassa, dopo lo strappo del giocatore con la Dea e l’intesa di massima raggiunta nei giorni scorsi con la società dei Percassi (55 milioni più bonus), è iniziata la corsa contro il tempo per arrivare al semaforo verde. Ogni ora può essere quella buona per l’ultima puntata dell’avvincente telenovela estiva, ma anche per l’addio di Federico Chiesa (Barcellona in pole) e per un rinforzo finale in avanti: a partire da Jadon Sancho del Manchester United. A oltranza Koopmeiners ha già un accordo con la Juventus (4 milioni di stipendio per 5 anni) e sta facendo di tutto per non perdere il treno della Signora. Le mediazioni sono al lavoro per sbloccare un affare da quasi 60 milioni. L’olandese da inizio agosto è separato in casa a Bergamo: ha già presentato tre certificati medici, non si allena con la squadra di Gasperini e aspetta il segnale per raggiungere Torino. Negli ambienti bianconeri, dopo i contatti incoraggianti delle ultime ore, l’ottimismo è segnalato in crescita. Il muro dell’Atalanta, anche grazie ai rilanci della scorsa settimana, sembra meno rigido. Tanto Giuntoli quanto Thiago Motta vogliono soltanto Koop in mezzo al campo e a questo punto sono disposti ad aspettarlo fino alla fine, mettendo in conto un periodo più o meno breve anche per riportarlo in condizione dopo le turbolenze e i mancati allenamenti dell’ultimo periodo. Nel mercato può succedere di tutto. Ma gli indizi, compreso l’attivismo dei nerazzurri nelle trattative, lasciano pensare che alla fine il lieto fine ci sarà. Chiesa “libera” Sancho Giuntoli, dopo essere partito in anticipo con quattro colpi tra giugno (Di Gregorio e Douglas Luiz) e luglio (Thuram Junior e Cabal), si candida per essere protagonista fino alla fine. Agosto ha già portato Kalulu (dal Milan), Nico Gonzalez (Fiorentina) e Conceiçao Junior (Porto), ma negli ambienti bianconeri si continua a lavorare per i più classici dei last minute. Oltre Koopmeiners, continuano i contatti per Sancho (Manchester United), pallino di inizio estate tornato di moda nei giorni scorsi parallelamente all’addio sempre più concreto di Federico Chiesa. Il trasferimento dell’esterno azzurro al Barcellona (o in Inghilterra) può liberare risorse economiche da destinare alla corsa finale per Sancho, a patto che a Old Trafford accettino il prestito con diritto di riscatto (senza obblighi) e il pagamento di una parte del ricco stipendio da 8 milioni netti dell’ex Borussia Dortmund.
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La Giamaica vuole convocare Greenwood. Cosa si sono fumati?
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JUVE 3 ali IN SETTE GIORNI AFFONDO PER NICO CONCEIÇAO SPINGE SANCHO ALL’ULTIMO CHE TRIS PER MOTTA Nuova offerta da 38 milioni per Gonzalez: Giuntoli accelera Non convocato il portoghese, Jadon arriva se lo United contribuisce di Giovanni Albanese e Matteo Nava · 24 ago 2024 Mancano sette giorni pieni alla fine del calciomercato, ma Cristiano Giuntoli continua a puntare in alto. Oltre all’asso Teun Koopmeiners dall’Atalanta che potrebbe sbloccarsi in extremis, il direttore tecnico vuole aggiungere al gruppo di Thiago Motta anche un tris di esterni, tutti di primo livello. Ovviamente non si tratta di un’operazione semplice, ma alcuni pianeti si stanno allineando e la frenesia della settimana conclusiva di mercato potrebbe permettere un importante upgrade alla rosa dei bianconeri. Nicolas Gonzalez dalla Fiorentina è - come si sa - l’obiettivo principale, a cui il dt vorrebbe affiancare anche Francisco Conceiçao del Porto e Jadon Sancho del Manchester United. Rialzo argentino Il primo colpo che Giuntoli intende mettere a segno è appunto Nico Gonzalez, per il quale proseguono i contatti con la Fiorentina. L’intenzione di affidarlo a Thiago Motta prima della trasferta di Verona sta svanendo (si gioca lunedì) ma la Juve proverà ad accelerare per chiudere tra il weekend e l’inizio della prossima settimana. La somma in arrivo dal prestito con obbligo di riscatto di Nicolussi Caviglia al Venezia consente di migliorare l’offerta per Nico Gonzalez: l’ultimo rilancio da ratificare al club viola è di 32 milioni garantiti, più 2 di bonus facili e altri 4 legati a obiettivi da poter raggiungere entro la fine della stagione. La Fiorentina ne chiede 40 e ha già rimbalzato il primo rilancio di 32 milioni più 5 di bonus, ma a piccoli passi i club si stanno venendo incontro per volontà del calciatore, che ha scelto la Juve e ha declinato tutte le altre proposte. Un po’ meno spediti, invece, i lavori per il passaggio di Filip Kostic alla Fiorentina: non proprio una contropartita tecnica ma un’operazione in ogni caso collegata. L’esterno serbo è una richiesta esplicita di Raffaele Palladino e la Fiorentina potrebbe acquistarlo in prestito, ma il giocatore prende tempo, volendo fare ancora qualche valutazione sull’opportunità. Il mancino guadagna circa 5 milioni lordi grazie al decreto crescita, il club viola con lui andrebbe a garantirsi un giocatore di esperienza. Proprio come Arthur, che spinge per tornare a Firenze: viene valutato però su un tavolo slegato, tra le occasioni di fine mercato. Chico e Jadon Interessanti novità arrivano anche dal Portogallo e dall’Inghilterra, assi importanti una volta che Giuntoli sarà riuscito a consegnare a Motta l’esterno della Fiorentina. Conceiçao jr, figlio dell’ex Inter Sergio, infatti non è stato convocato dal Porto per la partita di oggi contro il Rio Ave nonostante si sia allenato regolarmente negli ultimi giorni, senza problemi fisici segnalati. Sulla riva del Duero si sono subito convinti che i motivi dell’esclusione dell’ala fossero da ricondurre alle voci di mercato che lo coinvolgono e il suo allenatore Vitor Bruno ha accennato alla questione nella conferenza stampa della vigilia: «La Juventus ha fatto dei sondaggi, può essere una pista». Sul dossier di Chico - il soprannome del giocatore - è fondamentale l’impegno del procuratore Jorge Mendes, ma finora il dialogo tra le parti si è sempre arenato sul tema della formula. I bianconeri non possono che intavolare l’operazione sul prestito oneroso, ma il Porto punta a una cessione a titolo definitivo oppure a un obbligo di riscatto che da Torino preferiscono vedere soltanto come diritto di riscatto. Per Sancho, corteggiato già a gennaio, da qualche giorno si sono di nuovo intensificati i contatti con l’entourage del giocatore e il feeling con i bianconeri resta intatto. Con la fine della sessione estiva che si avvicina e il tempo che scorre, il Manchester United sta considerando di cederlo in prestito: per Jadon c’è poco spazio a Old Trafford, tanto che alla prima in Premier League non era nemmeno stato convocato. Per vestire bianconero, però, serve che i Red Devils contribuiscano pagando una parte dello stipendio. In tutto ciò va sottolineato che il triplo colpo diventa sostenibile solo in caso di partenza di Federico Chiesa: il Barcellona sembra l’occasione giusta e la Juventus punta a incassare 12-15 milioni. La sua partenza libererebbe spazio salariale - 6 milioni netti - per il terzo esterni
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[ E. B. A. T. ] Essere Bianconeri a Torino III
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Scrive un tifoso granata: La verità è che non esiste più la MARATONA , quelli che ne facevano parte ormai sono vecchi o purtroppo morti , per loro il TORO veniva prima di tutto e CAIRO non sarebbe durato cosi a lungo .... i tempi sono cambiati , vuoi perchè si è comprato qualche capetto li in curva , vuoi per le diffide /daspo che ti condizionano la vita , alla fine chi te lo fa fare , oggi con un filmato della digos sei nella *****...siamo tutti li a dire " ma gli ULTRAS dove sono che fanno ...la realtà almeno a TORINO è finita. -
Perché tutti volevano Brescianini https://www.ultimouomo.com/brescianini-chi-e-nuovo-acquisto-atalanta-come-gioca-ex-centrocampista-frosinone
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Samuel Mbangula: l'ala belga della Next Gen alla conquista della Juventus
andrea ha risposto al topic di Chevere in Juventus Forum
https://www.ultimouomo.com/samuel-mbangula-chi-e-come-gioca-motta-juventus-como -
Thiago Motta, mister X della Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
https://www.ultimouomo.com/guida-juventus-stagione-seriea-2024-25-come-gioca-squadra-thiago-motta-giocatore-da-prendere-fantacalcio -
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https://x.com/Hans14Nicolussi/status/1826939639719960883?t=3QOMMdp1_IjeoKuB_mlfDw&s=19
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KOOP all’ultima curva TEUN, SOLO JUVE GIUNTOLI ASPETTA IL SÌ NEL FINALE GONZALEZ, PRONTO UN ALTRO ASSALTO I bianconeri puntano solo sull’olandese: non esiste un piano B Obiettivo Gonzalez: pronta un’offerta al rialzo per la Fiorentina di Matteo Nava · 23 ago 2024 Koopmeiners esclude la permanenza a Bergamo: vuol far valere la promessa avuta dal club la scorsa estate Tra richiesta e offerta erta non c’è grande distanza: tanza: i bianconeri sono arrivati a 59 milioni bonus compresi Se fosse una gara di mezzofondo, si sentirebbe la campanella degli ultimi 400 metri con il pubblico che incita gli atleti a forzare i propri limiti per puntare il traguardo. Anche la trattativa per Teun Koopmeiners è all’ultimo giro, ma in questo caso non c’è nessuno ad assistere agli sforzi dei protagonisti: a sette giorni dalla fine della sessione di calciomercato il tormentone dell’estate di casa Juventus sembra infatti pronto a sbloccarsi da un giorno all’altro, alla curva finale. O meglio, anche se entro una settimana si saprà inevitabilmente quale sarà il destino del centrocampista olandese, a Torino sta crescendo il cauto ottimismo che il lungo braccio di ferro porti i risultati sperati. Qui Juventus Il direttore tecnico dei bianconeri, Cristiano Giuntoli, ha diversi motivi per rasserenarsi – per quanto possibile – nonostante il fattore aleatorio che pervade ogni giorno di calciomercato. Questa posizione non è esplicitata, ma dimostrata dai fatti: sin da quando Koopmeiners è stato messo in cima alla lista dei desideri dell’estate, un piano B non è mai esistito. Il fulcro di questa strategia “all-in” è il fatto che l’olandese sia considerato unico per caratteristiche, l’uomo ideale per contribuire in modo determinante a compiere il salto di qualità a cui il club ambisce in una stagione rivoluzionaria. Non si vuole un giocatore con le caratteristiche di Teun, si vuole proprio Teun. Non a caso, dopo il gioco delle parti nelle prime fasi della trattativa, la Juventus ha messo sul piatto i milioni di euro richiesti dall’Atalanta, più o meno. Come presupposto fondamentale per imbarcarsi in un’operazione che – si sapeva – sarebbe stata onerosa e spinosa, c’è anche il precoce e assoluto convincimento del calciatore: non solo il centrocampista considera la Juventus come unica meta possibile, ma ha anche sempre avuto tra le mani il jolly della promessa incassata ad agosto 2023: dopo il no al Napoli e il rinnovo di contratto, l’Atalanta gli aveva infatti dato la parola che, alla successiva chiamata di una big , la Dea non avrebbe ostacolato il salto di carriera di Teun. Qui Atalanta Non è andata proprio così, in realtà, perché di frizioni ce ne sono state parecchie. La bolla è scoppiata quando Gian Piero Gasperini ha rivelato in un’intervista che Koopmeiners non si era allenato, consegnando un certificato medico come giustificazione. A quel punto l’Atalanta si è irrigidita per la forzatura dell’olandese e per la tardiva offerta della Juventus: 60 milioni sul tavolo, poi si vedrà. Per lui niente Supercoppa Europea contro il Real Madrid né prima giornata di Serie A, con il secondo certificato per stress che è stato seguito dal terzo. Ora, però, qualcosa è cambiato: il terzo certificato sembra il segnale definitivo che una riconciliazione è impossibile. Il club bergamasco ci ha sperato per qualche giorno, ma a questo punto l’inscalfibile presa di posizione pare uno scivolo verso la cessione: l’Atalanta ha sul tavolo l’offerta che si aspettava, ma non ha fretta di cedere. Ora l’attenzione è sul completamento della rosa – mancano un paio di acquisti –, ma a questo punto l’ok al trasferimento pare l’esito più probabile. Magari negli ultimi giorni d’agosto. Le ali Smaltita l’andata dei playoff di Conference League, la Fiorentina tornerà in ascolto di eventuali rialzi juventini per Nico Gonzalez. Ieri sera nel pre-partita ne ha parlato il direttore generale viola Alessandro Ferrari: «Non ci sono le condizioni di base per fare l’operazione e noi non abbiamo necessità di cederlo. Aspettiamo le condizioni giuste». Senza riferimenti alle cifre, queste frasi ammiccano ai 40 milioni di euro fissati da Rocco Commisso: da lì non si scende, insomma. L’impressione è che a un paio di milioni in meno si possa chiudere la partita: dopo l’argentino Giuntoli penserà alla seconda ala, con Jadon Sancho del Manchester United in risalita oltre a Francisco Conceiçao del Porto.
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xG 0,94 https://x.com/calcioinglese/status/1826719744948588678?t=uke_Gb4G5RpCEbucmWM5CA&s=19
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Scorpione, coca e carcere Higuita, una vita in bilico L’ex portiere pagò l’amicizia con il narcotrafficante Escobar. E saltò un Mondiale di Furio Zara · 21 lug 2024 Di statura irrilevante per uno che faceva il suo mestiere, René Higuita teneva riccioli da pappone, l’aria losca del malandrino e la posa del trapper di Quarto Oggiaro. Faceva le acrobazie, come al circo. Ce lo ricordiamo tutti per quel colpo micidiale, il “Colpo dello Scorpione”. Lo inventò un pomeriggio a Wembley, durante un’amichevole che la Colombia giocò a metà Anni 90 contro l’Inghilterra. Ci voleva un bel coraggio, a farlo nel tempio del calcio. Il coraggio non gli mancava. Quando l’inglese Jamie Redknapp calciò verso la porta da ragguardevole distanza, Higuita si lasciò volutamente superare dal pallone, facendo leva sulle mani si inarcò tuffandosi in avanti col corpo e - perfettamente parallelo al terreno - alzò come un capretto le gambe, colpendo il pallone con i tacchi allineati. Un trucco mai visto prima, che lo rese ancora più famoso di quello che già era. Non sfugga ai più attenti che quando Redknapp calciò l’arbitro aveva già fischiato e il gioco era fermo. Quel colpo, in verità, diventa anche il simbolo di tutta una vita vissuta pericolosamente, in quel cornicione dove la legalità e la criminalità si mescolano fino a confondersi. Relazioni pericolose René Higuita nasce in Colombia, nel barrio di Castilla, lì dove Medellin non viene assolta dei suoi peccati, anzi. Fin da subito, le chiacchiere sulle sue relazioni pericolose ne accompagnano il percorso. È risaputa la sua amicizia con Pablo Escobar, il re dei Narcos. L’infatuazione per Escobar nasce quando il “Patròn” regala a decine e decine di campi della sua città, Medellin, l’impianto di illuminazione. Quelli trascorsi nell’Atletico Nacional, il narco-club di proprietà di Escobar, sono i suoi anni migliori, Higuita è istrionico, folle, geniale un “loco”, come da tradizione. Ha un piede dolce, quando c’è una punizione a favore va a batterla lui. Ogni tanto fa gol, con tiri a palombella. I tifosi lo idolatrano. Nell’inverno del 1989, difende la porta dell’Atletico Nacional di Medellin nella Coppa Intercontinentale del 1989, giocata a Tokyo contro il Milan di Sacchi. Un anno dopo è ai Mondiali italiani, dove incappa nel peggior pomeriggio della sua carriera al San Paolo di Napoli, nell’ottavo di finale che la Colombia - allenata da Pacho Maturana e forte di fuoriclasse come Valderrama - gioca contro il Camerun. A fregarlo è la presunzione. Si mette in testa di tentare - a quaranta metri dalla porta - un dribbling, ma quel vecchio leone di Roger Milla gli soffia il pallone e condanna i Cafeteros. Massima beffa: mentre Higuita maledice se stesso, Milla va a ballare la “Makossa”, una danza tribale, accanto alla bandierina. La partita con i Narcos Higuita è tra i calciatori - c’è anche Maradona, più gran parte della nazionale colombiana di quegli anni - che vengono arruolati e lautamente pagati dai narcos per partecipare alla famosa amichevole organizzata da Escobar a La Catedral, la prigione di lusso dove il “Patròn” ha accettato di scontare la sua pena, dopo aver raggiunto un accordo con il governo colombiano. Escobar si è consegnato alle autorità, ma ha ottenuto di non essere estradato negli Stati Uniti. È una prigione-hotel dove ci si sollazza, tra grandi abbuffate, cocaina a uso e consumo degli ospiti e prostitute. All’inizio degli Anni 90 Renè fa il mediatore di un sequestro senza avvisare la polizia. È successo che Escobar ha fatto rapire la figlia di Luis Carlos Molina, ex dirigente del Nacional. Molina, che è a conoscenza dei rapporti di Higuita con il capo del cartello di Medellin, chiede una mano al portiere. Così Higuita intercede con i sequestratori, che si fidano di lui. E, come premio per il suo lavoro, riceve da Molina l’equivalente di circa 80.000 dollari. Sono anni in cui le sue frequentazioni vengono tracciate dalla polizia. La polizia lo inchioda, la nuova legge antisequestro della Colombia prevede pene pesanti per chi si muove in quel territorio di ombre e ambiguità. Poi però il governo apre una trattativa e propone a Higuita di indicare i rifugi dove si nasconde Escobar. Higuita rifiuta. «Sono amico di Pablo, ma non sono un narcos». Finisce nel carcere “La Picota” di Bogotà, condannato a nove mesi e quindi costretto a saltare il Mondiale del 1994, torneo che per la Colombia risulterà drammatico in seguito all’omicidio - a torneo finito - del terzino Andrè Escobar, colpevole di un’autorete nella decisiva partita contro gli Usa. Al processo però la sua posizione risulta ridimensionata e il portiere viene prosciolto. Poco più di dieci anni dopo - nel 2004 - viene squalificato per doping. Gli vengono riscontrate tracce di cocaina nel sangue. Non si prende nemmeno la briga di negare. Quando Pablo Escobar, localizzato dalla DEA in un quartiere borghese di Medellin, viene ucciso il 2 dicembre 1993 dopo uno scontro a fuoco col Bloque de búsqueda, Higuita dice: «Pablo ha fatto tanto per il popolo colombiano». La condanna nel reality Il portiere più improbabile del mondo ha giocato fino a 33 anni, l’ultima stagione è datata 2009. Poi ha cominciato un’altra vita, oggi lavora come preparatore di portieri. Nella memoria degli appassionati Higuita è intrappolato nel riquadro di due pali e una traversa, sfoggia una buffa capigliatura - una sorta di mocho vileda in testa - e indossa casacche coloratissime. In Colombia è diventato, e non poteva essere altrimenti, un personaggio da reality show. Per partecipare a “Cambio Extremo” si è sottoposto a cinque interventi di chirurgia estetica. Addome, naso, contorno occhi, mento e bocca: dopo il restauro è convinto di essere più bello, beato lui.
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C'era una volta il calciomercato https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/serie-diventata-barzelletta-dopo-chiesa-zirkzee-405716.htm
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[ E. B. A. T. ] Essere Bianconeri a Torino III
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Posso dire con grande serenità che Bellanova è giusto rimanga a Torino, perché abbiamo ambizione di fare una squadra di un certo livello”. Era lo scorso 5 luglio quando il direttore tecnico del Torino, Davide Vagnati, si sbilanciò pubblicamente, parlando con i media a margine di un evento di beneficenza a Firenze. -
Thiago Motta, mister X della Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Coraggio, sacrificio e gruppo compatto: ecco la Juve di Thiago La filosofia del tecnico: premia chi dà tutto in allenamento e non teme le scelte difficili di Matteo Nava · 22 ago 2024 Il giorno libero per i calciatori è giorno libero anche per l’allenatore, che ha sfruttato il mercoledì senza allenamenti alla Continassa per una gita in montagna. Mentre Thiago Motta si godeva la vista dal Piccolo Cervino e visitava con la moglie Angela Lee il palazzo di ghiaccio di Zermatt nella Svizzera tedesca, al J Medical prendeva forma concreta la quinta aggiunta estiva alla sua rosa, Pierre Kalulu. Questa mattina il tecnico ritroverà il difensore alla Continassa alla ripresa degli allenamenti e per il francese sarà il primo passo di una full immersion impegnativa e stimolante che è la porta d’accesso a questa nuova Juventus che sta muovendo i primi passi. La partita contro il Como ha offerto il primo vero scorcio sul futuro dopo i 40 giorni di incubazione estiva: lunedì è bastata un’ora e mezza di Allianz Stadium per delineare alcuni punti cardinali del progetto tecnico e per avere conferma di altre parole d’ordine già intercettate nel recente passato, tra il ritiro in Germania e la preparazione alla Continassa. E per un’ora e mezza non si intendono i 90 minuti di partita, ma il lasso di tempo trascorso dall’ufficialità delle formazioni di Juventus-Como fino alla mezz’ora del primo tempo, circa. I primi segnali Più della scelta vincente di Samuel Mbangula ha colpito la doppia esclusione di Douglas Luiz e di capitan Danilo, due pilastri della squadra. Motta non è il tipo di allenatore che “gioca” a mandare messaggi indiretti, ma ha semplicemente ritenuto che gli undici titolari fossero gli uomini che gli avrebbero permesso di affrontare il Como al meglio. «Se lo merita, ha fatto una buona preparazione», aveva spiegato Thiago nel pre-partita riguardo l’esordiente belga. È ben chiaro a tutti che la dedizione in allenamento e l’atteggiamento sono componenti fondamentali per il tecnico, così come il sacrificio sia in settimana che in partita. Per questo motivo la fascia è finita sul braccio di Federico Gatti, che ha avuto il merito di spremere ogni energia dal suo corpo per la causa bianconera, e per questo motivo, quando si è parlato della maglia numero 10 a Kenan Yildiz, Motta ha lodato il suo «rispetto del lavoro»: ciò che serve è quello. Thiago non ha tentennato quando è dovuto passare dalla teoria alla pratica, dimostrando coraggio e sicurezza di sé: è quello che chiede a sua volta alla squadra, qualità sfoggiate per esempio nell’atteggiamento collettivo di pressing e soprattutto di riaggressione sui palloni persi. Non a caso l’1-0 è nato da un passaggio sbagliato da Manuel Locatelli, che ha subito rimediato all’errore strappando immediatamente il possesso a Federico Barba e lanciando l’azione del vantaggio. «Se vogliono la palla tra i piedi devono andare, andare e andare». Andarsela a prendere, insomma. Tutti per uno I numeri della prima partita di campionato premierebbero il 92% di passaggi riusciti, miglior squadra di Serie A in questa voce, ma in realtà le idee chiare di Motta non si condensano in concetti “piani” come il possesso palla o la precisione nelle esecuzioni. È una filosofia votata alla tridimensionalità degli atteggiamenti collettivi, dal dinamismo perpetuo alla continua ricerca delle linee di passaggio, il tutto condito dal sacrificio di ogni calciatore e dall’interpretazione “fluida” dei ruoli, in cui ognuno è a disposizione. Così il 4-2-3-1 dell’esordio aveva punti di contatto con il 4-1-4-1 delle amichevoli, il terzino è spesso chiamato ad accentrarsi in mediana in fase di costruzione e il ruolo del centravanti è fondamentale nella manovra offensiva. Sono tutti simboli di un’unica mentalità che Motta sta provando a plasmare, una mentalità che mette il gruppo al centro di tutto. È per il gruppo che si dà l’anima, è per il gruppo che ci si sacrifica o ci si mette a disposizione, è per il gruppo ci si avventa sui palloni persi. Ed è proprio in quest’ottica che Motta ha dimostrato lo spavaldo coraggio di isolare la sua rosa dai calciatori sul mercato, compresi nomi “pesanti” come Federico Chiesa: ha voluto cominciare fin da subito a lavorare soltanto con ragazzi sicuri della permanenza, dotati della testa “giusta” senza distrazioni di varia natura. Il “metodo Motta” parte da lì. -
NICO a tutti i costi AL RIALZO LA FIORENTINA CHIEDE 40 MILIONI OTTO GIORNI PER IL SÌ di Matteo Nava · 22 ago 2024 I bianconeri hanno offerto 32 milioni bonus compresi La Viola resiste, nuovi incontri in programma Poi Sancho o Conceiçao jr Juventus e Fiorentina ai due lati opposti del tavolo. In mezzo, Nico Gonzalez. Continua la lunga trattativa per il trasferimento dell’ala argentina in bianconero, con la classica situazione da bicchiere “a metà” che ben rappresenta lo stato delle negoziazioni. Ieri pomeriggio le parti si sono riaggiornate per provare a trovare una soluzione a un tormentone che da qualche settimana sta tenendo compagnia ai tifosi bianconeri e a quelli viola. Il bicchiere mezzo pieno sottolinea che le parti si sono avvicinate, quello mezzo vuoto evidenzia come la distanza non si possa ancora reputare facilmente colmabile. A dir la verità ieri è stata la Juventus a compiere il passo verso il club toscano: il direttore tecnico Cristiano Giuntoli ha superato il tetto dei 30 milioni di euro, con un’offerta sul tavolo che è arrivata a circa 32 tra parte fissa e bonus. Dall’altra parte del tavolo il muro però non solo non cade, ma nemmeno sembra smussarsi: la società di Rocco Commisso continua a chiedere 40 milioni per il nazionale argentino, mantenendo la posizione di un club che non ha necessità di vendere se non per offerte economicamente irrinunciabili. Conto alla rovescia Ovviamente ogni trattativa che si possa definire tale prevede che le controparti si confrontino per trovare un compromesso, quindi da Torino i bianconeri non perdono l’ottimismo nell’ottica di una riuscita delle negoziazioni. Il rialzo di ieri può essere interpretato come l’ennesima dimostrazione della determinazione juventina nel mettere le mani su Gonzalez per rinforzare la batteria di esterni a disposizione di Thiago Motta, ma a otto giorni dalla fine del calciomercato estivo è necessaria un’accelerata. A piccoli passi si rischia di arrivare ai minuti di recupero e invece Motta si trova senza esterno destro per via della lesione del bicipite femorale della coscia destra in cui è incappato Timothy Weah. Lo statunitense salterà le prossime due partite di campionato, ma se nella trasferta di Verona l’allenatore potrebbe riproporre Andrea Cambiaso come ala destra del 4-2-3-1 (come nel secondo tempo di JuventusComo), in casa contro la Roma il tecnico avrà già certezza della rosa con cui affronterà la stagione, perché il calciomercato sarà ormai chiuso. Almeno un nuovo esterno sarà già tesserato e l’obiettivo dei bianconeri è che quel calciatore sia proprio Nico. Al Viola Park Con la Fiorentina che questa sera comincerà la sua avventura in Conference League con l’andata del turno di playoff, ieri la squadra di Raffaele Palladino ha preparato la sfida europea. Ancora una volta Gonzalez si è allenato a parte essendosi aggregato tardi dopo la Coppa America e dovendo quindi colmare il ritardo fisico: prima della seduta ha però colpito l’occhio dei presenti l’abbraccio affettuoso dell’ala argentina con l’allenatore viola, con uno dei preparatori che l’ha accolto con un «Ben ritrovato, hermano (“fratello” in spagnolo, ndr) ». Prima della seduta lo stesso Palladino ha poi parlato della situazione che coinvolge il giocatore: «Con lui ho un grande rapporto di dialogo. Ci siamo detti quello che ci volevamo dire – ha spiegato il tecnico –, ma questa è una situazione legata al mercato, tra lui e la società. Resta inconcepibile che ci sia il mercato aperto mentre si gioca». Tra Nico e l’altro club, la Juventus, l’accordo invece è già stato trovato per un in gaggio da circa 3,5 milioni di euro: a Firenze l’attaccante si è sempre trovato bene, ma ora ha voglia di una nuova sfida e desidera trasferirsi alla Juventus. Questo non è un segreto a nessuna latitudine: a sperare nell’accelerazione della trattativa c’è anche lui. Gli altri tavoli In attesa che si sblocchi anche Teun Koopmeiners dall'Atalanta, gli occhi restano fissi pure sul secondo esterno da ingaggiare: al momento le piste calde - in prestito - sono Jadon Sancho del Manchester United e Francisco Conceiçao del Porto.
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UFFICIALE: Pierre Kalulu è un nuovo giocatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di the mentalist in Archivio Calciomercato
https://x.com/mike_fusco/status/1826333963658690621?t=xs963SBgjiCQOdPWg1gOYg&s=19- 369 risposte
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UFFICIALE: Pierre Kalulu è un nuovo giocatore della Juventus
andrea ha risposto al topic di the mentalist in Archivio Calciomercato
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