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andrea

Tifoso Juventus
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  1. MOTTA E LA RIVOLUZIONE CHE HA GIÀ CAMBIATO L’UMORE DEGLI JUVENTINI di WALTER VELTRONI · 18 lug 2024 Vanno via giocatori che non erano da Juve e arrivano talenti. Il nuovo tecnico sembra la persona giusta per aprire un ciclo L’accoglienza che i tifosi della Juve hanno riservato a Thiago Motta e Giuntoli racconta di un nuovo stato d’animo tra i sostenitori bianconeri, che sembrano ritrovare fiducia e ragionevole speranza per il nuovo campionato della loro squadra. Cosa ha determinato questo radicale mutamento d’umore? Certamente la fiducia in un allenatore che ha mostrato, dovunque sia stato, una indubbia lucidità e uno stile rigoroso e moderno. hiago allena come giocava, a testa alta. E la bellezza del calcio espresso dal suo Bologna, che univa, sciogliendo l’attuale dibattito filosofico, la qualità tecnica e i risultati concreti, sta lì a dimostrarlo. Uomo intelligente, riservato, credo sanamente determinato nei suoi convincimenti, conoscitore del calcio e valorizzatore di talenti, Motta sembra essere la persona giusta per fare quello di cui la Juventus ha bisogno oggi: aprire un nuovo ciclo. Si viene da anni difficili, pieni di terremoti. Tanto più dolorosi perché arrivati al termine di una lunga fase entusiasmante, quella della presidenza di Andrea Agnelli, il nuovo stadio, la sequenza ininterrotta degli scudetti e delle coppe nazionali con Conte e Allegri. Un ciclo al quale è solo mancato, talvolta per un soffio, il più desiderato dei trofei da parte dei tifosi bianconeri: la Champions. Gli ultimi anni sono stati invece dolorosi, pieni di problemi e di polemiche, di tensioni e di conflitti. Spesso il parafulmine è stato Allegri, che certo è sembrato faticare in questa stagione di ritorno, ma che ha fronteggiato, non dimentichiamolo, un’emergenza difficile. Va detto, a sua giustificazione, che la rosa che aveva disposizione, specie a centrocampo, era molto diversa, per usare un eufemismo, da quelle con cui aveva lavorato nelle sue prime stagioni juventine. Ingaggi assurdi, come quelli di Arthur o di Ramsey, e una serie di acquisti sbagliati hanno reso la rosa della Vecchia Signora negli ultimi anni non competitiva con quella dell’Inter e del Milan. E qui, dopo la scelta di Thiago, è il secondo motivo di soddisfazione del popolo bianconero. Giuntoli e Motta sembrano, fin qui, aver aggredito con forte decisione il problema tecnico e hanno avviato un piano di entrate e di uscite che appare non ispirato al caso, ma a una visione d’insieme, a un disegno coerente. Vanno via giocatori che, diciamoci la verità, non erano da Juve e costavano troppo di ingaggio e arrivano talenti, come Luiz e Thuram, che indubbiamente rafforzeranno la squadra dove era più debole, a centrocampo, e ridurranno la spesa per gli stipendi alzando la qualità. Il che, bisogna saperlo, è il difficile a farsi. La Juve cerca, non sarà facile vista la posizione dell’Atalanta, di completare il progetto con l’acquisto - che dovrà essere bilanciato da cessioni anche dolorose, come quelle di Chiesa e di Soulé - del più forte centrocampista avanzato che giochi in Italia, Teun Koopmeiners. Poi serviranno rinforzi in difesa, sulle fasce, e nei ruoli di completamento della rosa, anche in attacco, necessari per una formazione che dovrà affrontare cinque diverse e faticose competizioni. Se le notizie della meravigliosa giostra del calciomercato sono vere, la società bianconera si prepara a far uscire una dozzina di giocatori e a sostituirli con altrettanti, che siano più forti e costino di meno. Il che non sarà facile, soprattutto per quelli in uscita, in quanto non tutti hanno costi e ingaggi facilmente abbordabili per altre società. Per l’intanto Giuntoli si è assicurato il miglior portiere del campionato scorso e un giovane talento come Adzic. Motta l’anno scorso ha inventato il ruolo di Calafiori, ha esaltato Zirkzee, ha fatto esplodere Orsolini, Fabbian, Beukema, Posch, Ndoye, Saelemaekers, Aebischer e si è giovato, nel modo migliore, della genialità calcistica di Ferguson e di Freuler. Ha lavorato sui singoli e li ha fatti diventare una squadra. Una squadra da Champions. Per Bologna un sogno realizzato. Quella in corso alla Juve oggi è una vera rivoluzione. Una necessaria, auspicata, finanziariamente e tecnicamente opportuna “rivoluzione”. I tifosi sperano e guardano con fiducia alle prossime mosse. Se assomiglieranno alle prime di questo mercato, la Juve guidata da Thiago Motta sarà di nuovo in condizione di mostrare un calcio divertente, concreto e di competere per le prime posizioni. In Italia e in Europa.
  2. Braccio di ferro per KOOP L’ATALANTA FA MURO «NON È IN VENDITA» MA LA JUVE INSISTE E KOOPMEINERS... di Filippo Cornacchia e Giulio Saetta · 18 lug 2024 Non abbiamo mai previsto la cessione di Koopmeiners nei nostri programmi Luca Percassi A.d. dell’Atalanta Percassi Jr fa resistenza con i bianconeri, che però hanno l’intesa con l’olandese. C’è ancora distanza, ma la fiducia resta Ogni estate ha il suo tormentone e Teun Koopmeiners si candida per essere quello del 2024. La Juventus ha messo nel mirino l’olandese già a dicembre e nei prossimi 43 giorni farà il possibile per regalarlo a Thiago Motta. Provarci, non significa sempre riuscirci nel mercato. Alla Continassa restano ottimisti, forti del gradimento del tuttocampista, ma sono sempre stati consapevoli delle difficoltà. E lo sono tuttora. A maggior ragione dopo la resistenza mostrata ieri da Luca Percassi: «Colgo l’occasione – ha spiegato l’ad della Dea durante la presentazione del neoacquisto Ben Godfrey - per dire che Koopmeiners è un giocatore fondamentale per l’Atalanta. E non è mai stata prevista nei programmi della società la sua cessione. O’Riley del Celtic non è un affare legato a Koop? Abbiamo la responsabilità di seguire tanti giocatori, in tutti i ruoli. Nei programmi dell’Atalanta non è mai stata prevista una cessione di Teun, sono stato chiaro». Quello dell’Atalanta è un messaggio forte, ma non è un fulmine a ciel sereno per la Juventus. E soprattutto non cambia i piani dei bianconeri, che considerano l’allievo di Gasperini la ciliegina della campagna acquisti. Offerta irrinunciabile Comprare dai nerazzurri non è semplice e quasi mai a buon mercato. Quella della Dea è una bottega di qualità, ma cara. E Koopmeiners è uno dei gioielli più pregiati della vetrina nerazzurra. Il nodo, infatti, è rappresentato dal prezzo. A Zingonia, dopo aver rifiutato i 48 milioni del Napoli un’estate fa, non hanno la necessità di vendere l’olandese e ieri lo hanno ribadito pubblicamente una volta di più. Soltanto una proposta irrinunciabile – più vicina ai 60 milioni che ai 50 – può cambiare programmi all’Atalanta, che non per caso sta perlustrando il mercato dei jolly offensivi e dei centrocampisti: dopo gli arrivi di Zaniolo e Sulemana, le attenzioni sono puntate su O’Riley (Celtic). Signora a fuoco lento La Juventus conosce la posizione dell’Atalanta, ma almeno per ora non sembra disposta a spingersi fino a quota 60 milioni. I bianconeri valutano Koopmeiners 4045 milioni, hanno riservato una parte del budget all’assalto dell’olandese e puntano sul gradimento dell’atalantino per arrivare al traguardo. Alla Continassa sono consapevoli dei potenziali rischi, a partire dall’inserimento di una big inglese che possa soddisfare tanto Teun quanto l’Atalanta, ma in questa fase sono fermi sulle propria posizione. Esattamente come la Dea, un po’ più rigida anche perché in questi mesi si sarebbe aspettata una richiesta diretta da parte della Juventus, invece più concentrata sul corteggiamento al giocatore. L’assist del giocatore Un classico braccio di ferro di mercato. Tra la Juventus e l’Atalanta, c’è Koopmeiners. L’olandese, assente di lusso all’Europeo per infortunio, ha ripreso la stagione con Gasperini, ma è tutt’altro che indifferente alla corte della Signora, con la quale vanta già un’intesa di massima. E se tanto il d.t. Cristiano Giuntoli quanto Thiago Motta restano fiduciosi, è perché Koopmeiners non vuole perdere il treno della Juventus. Desiderio rafforzato dalla promessa che il giocatore ha incassato un anno fa dall’Atalanta. Del tipo: adesso resti (con tanto di rinnovo fino al 2017, con opzione per quello successivo) ma se la prossima estate arriva un’offerta adeguata di una big, puoi andare. La Juventus si è presentata – e per adesso è anche l’unica in corsa – e Koop non vuole farsi scappare l’opportunità. Le parti al momento sono ancora distanti, ma il tempo a disposizione è ancora molto. Più di quaranta giorni sono un’eternità nel mercato e giustificano le speranze tanto della Juventus quanto di Koopmeiners. Le mediazioni sono al lavoro per avvicinare le posizioni e creare le condizioni per una apertura vera e propria della trattativa. A volte, può bastare anche poco per sbloccare un affare. I ben informati sono convinti che i margini per un buon compromesso ci siano tutti. Probabilmente alla Continassa dovranno fare un mezzo passo verso l’Atalanta confidando che la Dea faccia lo stesso. Incontrarsi a metà strada, anche grazie ai bonus, è ancora possibile. Il rischio di andare per lunghe è concreto, ma non sembra spaventare né la Juventus né Koopmeiners, disposto ad aspettare i bianconeri fino a fine agosto. La ciliegina Thiago Motta sognava di avere l’olandese già in ritiro, ma pure lui è disposto a pazientare pur di non dover rinunciare all’uomo che considera fondamentale per completare la ristrutturazione del centrocampo avviata con gli acquisti di Douglas Luiz e Thuram Jr. Se il brasiliano sarà il cervello della nuova Juve e il francese il motore, Koopmeiners è considerato quel mix di quantità, qualità e gol (15 nel 2023-24)indispensabile per lottare con l’Inter per lo scudetto.
  3. Duttile e potente Grazie a Baroni devastante in fascia Inizio difficile all’Hellas per diversi infortuni L’anno scorso la consacrazione da terzino di Giulio Saetta · 18 lug 2024 Juan Cabal a sorpresa in bianconero, un nuovo sgambetto di mercato alla Beneamata da parte della Signora. Non è il primo né sarà l’ultimo. Due estati fa c’era stato lo sgarro Bremer, soffiato dai bianconeri sotto il naso dei nerazzurri. Andando più a ritroso, fu la Juve nel 2019 a vedersi scippare il succulento parametro zero Godin. E ancora più indietro, dieci anni fa tondi tondi, clamoroso fu come l’Inter riuscì a “rubare” Stankovic, con tanto di accordo già incassato fra la Juve e il giocatore. Versatile Ma chi è questo Cabal, terzino colombiano classe 2001 che ha indotto Giuntoli a inserirsi a sorpresa in una trattativa avviata dall’Inter con il Verona che sembrava veleggiare serena dell’Adige ai Navigli? Va detto innanzitutto che non è un terzino sinistro “puro”. Il suo ruolo naturale è quello di difensore centrale, con caratteristiche dinamiche che però lo portano a prediligere la conduzione palla anche fino alla trequarti avversaria: ottima velocità di base e muscolatura potente che consente sgroppate in progressione. Questa duttilità tattica è una sua prerogativa fin dai tempi del Nacional di Medellin con il quale ha ottenuto la sua più grande soddisfazione vincendo la Coppa di Colombia edizione 2021. È stato Marco Baroni l’anno scorso il primo a sfruttarne le doti sulla fascia mancina gialloblù. Con ottimi risultati in fatto di equilibrio tra fase difensiva e offensiva. Non è stato facile il suo primo anno a Verona, che lo aveva acquistato dal Nacional di Medellin per circa 3 milioni di euro. Prima con Cioffi e poi con Zaffaroni, Cabal in quella stagione è sceso in campo solo una decina di partite. Ha fatto tantissima panchina con l’Hellas e quasi sempre quando è stato schierato nella difesa a tre di allora, è finito addirittura a fare il braccetto di destra. Nello spareggio-salvezza contro lo Spezia è entrato per una bella mezzora al posto del totem Dawidowicz: bel segno di fiducia per il futuro. Anche se la successiva stagione agli ordini di Marco Baroni era partita sotto una cattiva stella: subito un infortunio al bicipite femorale che lo aveva tenuto fuori due mesi, poi un lento recupero con conseguente panchina durata oltre un mese. La svolta proprio contro l’Inter, squadra che fino a ieri lo ha cercato fortemente. Era il giorno della Befana, dentro nella ripresa al posto di Doig sulla fascia sinistra. Da quel momento ne è diventato l’indiscusso padrone. Per Baroni è stato uno degli uominichiave del miracolo, ottenuto dopo che la rosa è stata falcidiata dal mercato di gennaio. Lui, arrivato non da molto, si è preso sulle spalle tante responsabilità, come un veterano. Segno di grande personalità. Post premonitore Che la Juve fosse nel destino di Cabal si “apprende” solo oggi. Quando, scrollando il suo profilo social, sembra quasi uno scherzo vedere un post del piccolo Juan David del gennaio 2017, quando giocava nelle giovanili del Nacional di Medellín, che lo ritrae con indosso la maglia bianconera. Era la Juve di Allegri che a fine stagione avrebbe vinto il sesto scudetto consecutivo. In difesa, davanti al totem Buffon, una BBC nel pieno della forma. Davanti, proprio da gennaio Allegri che si inventa la svolta a “cinque stelle” schierando contemporaneamente Pjanic, Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain e scavando un solco sulle inseguitrici Napoli e Roma. Una Juve d’assalto come quella che sta nascendo nelle mani di Thiago Motta. E con un Cabal in più nel motore.
  4. JUVE c’è anche CABAL ECCO IL TERZINO PER MOTTA LA SIGNORA FA IL BLITZ E SI ACCORDA COL VERONA Giuntoli rilancia e trova l’intesa prima dell’Inter: 10 milioni Il jolly colombiano è il quarto colpo: oggi visite e firma di Filippo Cornacchia e Fabiana Della Valle TORINO · 18 lug 2024 Cotto e mangiato. Dopo Michele Di Gregorio, Douglas Luiz e Khephren Thuram, Cristiano Giuntoli, che ormai è stato ribattezzato il cuoco dai suoi tifosi, ha sfornato in poche ore la quarta prelibatezza del mercato bianconero: Juan Cabal, terzino colombiano del Verona che ormai sembrava destinato a indossare la maglia nerazzurra. Invece l’uomo mercato della Signora ha piazzato la zampata decisiva, con un rilancio che ha convinto l’Inter a farsi da parte, lasciando campo libero alla Juventus. Operazione confezionata in un lampo, anche se in realtà Giuntoli si era mosso già qualche giorno fa, quando aveva capito che il club campione d’Italia aveva intenzioni serie, chiedendo informazioni all’Hellas sul giocatore. Ieri è arrivata l’offerta che ha chiuso i giochi: 10 milioni più 2 di bonus, a quel punto l’Inter — che aveva messo Cabal in stand by — si è defilata, facendo sapere di non avere intenzione di partecipare ad aste, e la Signora ha avuto campo libero. Oggi il nuovo rinforzo di Thiago Motta è atteso a Torino per le visite mediche: se non ci saranno intoppi sarà subito a disposizione del tecnico e sabato potrà partire insieme ai nuovi compagni per la tournée in Germania. Sfida infinita L’affare Cabal ricorda parecchio ciò che accadde a gennaio con Tiago Djalò, difensore del Lilla con contratto in scadenza che il direttore tecnico della Juventus soffiò all’Inter (i nerazzurri avevano già un accordo per prenderlo a zero a giugno) pagando un indennizzo di 3,6 milioni di euro. Copione che si è ripetuto, anche se in questo caso si tratta di un’operazione più onerosa. Cabal arriva con il benestare di Thiago Motta, che ha bisogno di un mancino dopo l’addio del brasiliano Alex Sandro e anche con la possibilità di ricoprire due ruoli, quelli di terzino e di centrale. Sulle fasce la Juventus aveva bisogno di rinforzi, visto che come esterno basso di ruolo ha solo Cambiaso, mentre Weah è considerato più un’ala di un difensore dal nuovo allenatore. A Torino Cabal avrà la possibilità di ritagliarsi spazio sulla corsia di sinistra, con Cambiaso che può essere impiegato anche destra, dopo le 22 presenze collezionate la scorsa stagione in Serie A. Giuntoli aveva messo in conto di posticipare la questione terzini, avendo altre priorità (gli esterni d’attacco e un altro centrocampista) ma quando ha fiutato la possibilità di raggiungere l’obiettivo con un esborso alla portata e senza pesare troppo sul prossimo bilancio ha deciso di spingere il piede sull’acceleratore. Anche lo stipendio del colombiano, che al Verona guadagnava meno di 500 mila euro, sarà all’insegna della sostenibilità: 1 milione all’anno (più bonus) per 5 stagioni. Duttilità Cabal nasce come difensore centrale, ma Baroni nell’ultima stagione a Verona lo ha reinventato con successo come terzino sinistro, capace di mettere in mostra buone capacità in fase di copertura. La sua duttilità è una delle caratteristiche che ha convinto la Juventus: a Thiago Motta piacciono parecchio i giocatori che sanno adattarsi e recitare diversi ruoli in commedia. Il suo acquisto non esclude l’arrivo di un altro difensore centrale (in pole c’è Todibo del Nizza, che la Juventus spera di poter prendere in prestito con diritto di riscatto) perché sulla carta il jolly sudamericano dovrebbe rimpiazzare Rugani, in uscita (per lui c’è l’interesse di alcuni club arabi). Motta punta ad avere una coppia di giocatori per ogni ruolo, perché nella sua idea di calcio non ci sono titolari fissi, e la Juventus ha la necessità di ampliare la rosa, visto che la prossima stagione sarà impegnata in 5 competizioni (oltre a campionato e Coppa Italia, ci saranno la Champions League, la Supercoppa italiana e il Mondiale per club) e Giuntoli ha visto in Cabal un’opportunità di mercato da non farsi scappare. Giovane (23 anni), con uno stipendio abbordabile e ampi margini di crescita, in linea con i piani della società. Nell’operazione con il Verona non dovrebbe rientrare Marley Aké, centrocampista 23enne che ha trascorso gli ultimi 6 mesi in prestito all’Yverdon, in Svizzera. Bianconero nel cuore La Juventus evidentemente era nel destino di Cabal, visto che andando a ritroso sul suo profilo Insta gram si può trovare una foto del 2017 con la maglia bianconera addosso e con il commento «nuovo look». All’epoca il ragazzo giocava ancora con l’Atletico Nacional, club di Medellin, e non immaginava neppure di avere un futuro in Serie A. Le ultime stories invece lo ritraggono sudato e sorridente a Folgaria, durante il ritiro con i gialloblù. Saranno probabilmente le sue ultime immagini, prima di salutare tutti e dirigersi verso Torino, dove lo attende un’altra grande avventura. Lo chef Giuntoli sceglie sempre ingredienti di prima qualità, ora toccherà a Thiago Motta farlo rendere anche ad alti livelli. Per i tifosi bianconeri averlo sfilato all’Inter, la grande rivale, è già motivo di grande goduria. Ancora di più sapere che il nuovo terzino della Signora è cresciuto in Colombia con la Juventus nel cuore.
  5. https://x.com/Claplaz/status/1813583466413613240?t=D87DPN4iun-4GyvPQCQe7A&s=19
  6. https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/ldquo-se-ripartenza-calcio-questa-non-ci-402073.htm
  7. https://x.com/Aldito11/status/1813531276281864692?t=aiHgYl-1UTGPvuQaLeHnqg&s=19
  8. https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/ldquo-39-legge-va-applicata-subito-figc-deve-402078.htm
  9. Dusan mostra i muscoli Vacanze col preparatore per essere al top da Motta Il serbo scatta e suda in ferie per presentarsi già in forma venerdì, quando sarà alla Continassa di Filippo Cornacchia TORINO · 17 lug 2024 Altro che vacanze. Dusan Vlahovic suda, scatta e mostra i muscoli via social. Il bomber serbo fisicamente è ancora lontano dalla Juventus, ma con lo spirito è un po’ come fosse già sintonizzato sulla Continassa e sul nuovo corso targato Thiago Motta. DV9, sempre maniacale nella cura del proprio corpo e nella preparazione atletica, sta sfruttando questi ultimi giorni di ferie per tirarsi a lucido in vista del ritorno a Torino grazie al supporto di un preparatore personale. Il conto alla rovescia ormai è finito: venerdì il numero nove sarà al J Medical per i test fisici e subito dopo si allenerà per la prima volta in campo con Thiago Motta. In tempo per prendere parte al ritiro tedesco di Herzogenaurach, la città dove ha sede l’Adidas. I bianconeri raggiungeranno la Germania sabato e ci resteranno fino all’amichevole del 26 luglio contro il Norimberga di Miroslav Klose. Al centro della Signora Un nuovo inizio per Dusan Vlahovic che, dopo il primo titolo conquistato con la Juventus (la Coppa Italia) e la delusione dell’Europeo, vuole provare a vincere tutto in bianconero. Il centravanti alla Continassa non troverà più Massimiliano Allegri, il maestro delle prime stagioni a Torino, bensì Thiago Motta. E il nuovo allenatore ha già fatto capire a parole – e con i fatti – di puntare su DV9 per il rilancio della Signora. Fiducia apprezzata da Vlahovic, il quale si candida per essere ancora più leader di questa Juve. Nuovo reparto Già, toglietemi tutto, ma non Dusan. Alla Continassa, dopo aver rivoluzionato il centrocampo, sono al lavoro per ribaltare e rinfrescare anche l’attacco. La sensazione è che da ora al 30 agosto possa cambiare molto - se non tutto - accanto a Dusan Vlahovic e all’altro intoccabile, quel Kenan Yildiz per il quale continuano i discorsi per il rinnovo fino al 2029. Se Moise Kean è già stato venduto alla Fiorentina, tanto Arek Milik quanto Filip Kostic sono considerati fuori dal progetto tecnico. E anche Federico Chiesa sembra sempre più lontano dalla Juve.
  10. Un’asta per Soulé LEICESTER NIENTE RIALZO MATIAS DICE SÌ ALLA ROMA LA JUVE ALLA FINESTRA di Fabiana Della Valle TORINO · 17 lug 2024 Il club inglese resta a 25 milioni più 5. I giallorossi non hanno ancora fatto l’offerta. E spunta anche il West Ham L’ultimo video postato sul suo profilo Instagram sembra quasi un addio: Matias Soulé che fa autografi e selfie con i tifosi, le visite mediche, poi la Continassa e gli allenamenti con Thiago Motta. In realtà la giornata di ieri non ha portato sostanziali novità: l’esterno argentino resta un giocatore della Juventus, perché il rilancio del Leicester non è arrivato, ma con la valigia in mano e con una lista dei corteggiatori sempre più lunga. Oltre all’ex club di Claudio Ranieri, anche il West Ham e la Roma, che non ha smesso di credere nella possibilità di regalare il gioiellino bianconero a Daniele De Rossi. Quanto piace Soulé è al centro del mercato bianconero, la gallina dalle uova d’oro che può far ripartire la campagna acquisti della Signora, dopo gli innesti di Di Gregorio, Douglas Luiz e Khephren Thuram. Un giocatore dotato di estro e fantasia che Thiago Motta avrebbe trattenuto volentieri a Torino, per inserirlo a destra nel suo 4-2-3-1, sapendo bene però fin dall’inizio che è nella lista dei sacrificabili, banalmente perché è quello da cui si può ricavare la cifra più alta. Soulé viene valutato da Cristiano Giuntoli 40 milioni, per questo motivo il responsabile del mercato juventino ha rifiutato la prima offerta del Leicester di 25 milioni più 5 di bonus. Ne serviranno almeno 5 in più da aggiungere alla quota fissa per convincere la Signora, ma al momento gli inglesi sono fermi sulla prima offerta e il rilancio atteso per ieri non è arrivato: il nuovo contatto tra il procuratore del giocatore, Martin Guastadisegno, e i dirigenti del Leicester si è chiuso con una fumata nera. Premier e Roma In casa bianconera però non sono preoccupati, sono convinti che gli inglesi torneranno alla carica e soprattutto non hanno intenzione di abbassare le pretese, anche perché nel frattempo si è fatta avanti un’altra società di Premier League, il West Ham. In più c’è la Roma sempre alla finestra, che ha trovato l’accordo con il giocatore (come il Leicester) e punta sul pressing di due ex bianconeri, Paulo Dybala e Leandro Paredes, oltre che sul gradimento totale dell’allenatore De Rossi. I giallorossi non hanno ancora fatto una proposta formale alla Juventus e non vorrebbero spingersi oltre i 25 milioni, ma restano in corsa e nelle prossime ore potrebbero farsi vivi in maniera più concreta. Giuntoli non ha preclusioni e sceglierà l’offerta più conveniente, anche se a parità di proposte preferirebbe darlo in Premier, per evitare di rinforzare una concorrente per la Champions League. Plusvalenza La sensazione è che l’epilogo possa arrivare a breve, prima della partenza della Juventus per la Germania: sabato infatti i bianconeri traslocheranno a Herzogenaurach, sede dell’Adidas, dove lavoreranno per una settimana, fino al 26. Soulé per quella data potrebbe essere già focalizzato sulla sua prossima destinazione. Che sia Premier o ancora Serie A si vedrà, dipenderà molto dalla volontà delle tre contendenti di portare a termine la trattativa. Per Matias in ogni caso sarà un upgrade: il suo stipendio attuale (meno di un milione) potrebbe essere triplicato. Anche se i soldi non sono mai stati la sua priorità: a gennaio l’argentino rifiutò una ricca proposta dall’Arabia Saudita, perché a 21 anni non è ancora il momento di mettere i soldi davanti alle ambizioni. Alla Juventus è arrivato nel gennaio 2020 per iniziare la trafila nelle giovanili bianconeri. Per la Signora può diventare una ricca plusvalenza e sbloccare gli ultimi colpi in entrata.
  11. https://www.fanpage.it/sport/ciclismo/cose-il-rebreathing-la-pratica-sospetta-che-fa-tremare-il-tour-si-inala-monossido-di-carbonio/
  12. Tutti pazzi per Soulé Il Leicester è in pole ma la Roma ci crede Giuntoli aspetta l’offerta migliore, il giocatore si rimette alla decisione della società di Fabiana Della Valle 16 lug 2024 Nella Capitale Dybala e Paredes in pressing, ma i giallorossi non hanno ancora fatto una proposta Gli inglesi Rifiutati 25 milioni più 5, si attende il rilancio: stipendio da 3 milioni per l’esterno Matias Soulé suda, sbuffa e sprinta. Sui social della Juventus nei giorni scorsi è stata pubblicata una sua foto con il volto abbastanza provato. «Stanco, Mati?», era la didascalia. Stanco sicuramente, perché gli allenamenti di Thiago Motta sono parecchio tosti, ma anche motivato per l’inizio di una nuova stagione e curioso di sapere che cosa gli riserverà il futuro. L’esterno argentino infatti è al centro del mercato bianconero: piace in Premier League e anche alla Roma, che però non ha ancora presentato un’offerta ufficiale. Ed è molto apprezzato anche dal nuovo allenatore, che però sa quanto sarà difficile riuscire a trattenerlo a Torino. Soulé è il bianconero più richiesto sul mercato e anche quello che può garantire un incasso più elevato, per questo è considerato sacrificabile. Giuntoli ha comunque promesso a Thiago Motta che lo venderà solo per un’offerta irrinunciabile: il valore che viene attribuito all’argentino è di 40 milioni, motivo per cui il club ha risposto «no grazie» alla prima offerta del Leicester di 25 milioni più altri 5 di bonus. In totale 30 milioni, ancora troppo pochi per convincere la Signora a privarsi di uno dei suoi gioielli. Posizione Juve La sensazione è che alzando la base fissa a 30 e aggiungendo premi — non troppo difficili da raggiungere — per raggiungere i 35 si possa arrivare a chiudere. Il Leicester per ora ha preso tempo e nel frattempo si è rifatta sotto la Roma, che aveva messo l’esterno nel mirino già da un po’. Piace a De Rossi, sarebbe un investimento in linea con il progetto della proprietà (che punta molto sui giovani) e ha due grandi sponsor in squadra, gli amici Paulo Dybala e Leandro Paredes. Il problema resta il costo, perché la Roma non sembra intenzionata ad arrampicarsi fino a quota 30. Per questo c’era stata la virata su Federico Chiesa, che ha una valutazione più bassa per i bianconeri (20-25 milioni). Negli ultimi giorni però è stato segnalato un ritorno di fiamma e i giallorossi potrebbero avanzare in maniera più concreta. Finora lo ha fatto solo il Leicester, che la Juventus in questo momento considera l’interlocutore più credibile. La strategia bianconera è abbastanza lineare: a parità d’offerta, logico che preferirebbe cedere Soulé all’estero piuttosto che a una diretta concorrente per la Champions League. Se però dovesse arrivare un’offerta più allettante, anche dall’Italia, verrebbe sicuramente valutata. Dalla Continassa però assicurano che la Roma non ha ancora fatto mosse ufficiali, perciò a oggi per loro c’è in piedi solo la trattativa con il Leicester. Ma nel mercato tutto può cambiare molto in fretta. Matias in bilico Nel frattempo Soulé s’allena, cercando di concentrarsi sul presente senza farsi condizionare dalle mille voci. La Premier League lo stuzzica da sempre e lo stipendio proposto dal Leicester (3 milioni di euro) è sicuramente molto allettante, però accetterebbe di buon grado un trasferimento nella Capitale, a un’ora di macchina da Frosinone — dove ha giocato nella scorsa stagione mettendosi in mostra con 11 gol — e con gli amici Dybala e Paredes. Il suo procuratore in questi giorni è fisso a Torino per seguire gli sviluppi della vicenda. La Juventus gli ha già fatto sapere che potrebbe essere sacrificato per questioni prettamente economiche e lui a sua volta, anche se non gli dispiacerebbe giocarsi le sue carte in bianconero, si adeguerà a ciò che deciderà la Juventus. Se sarà Premier o Roma dipenderà da chi offrirà di più.
  13. KOOPMEINERS ALTA FEDELTÀ E LA JUVE PREPARA L’OFFERTA L’olandese si è promesso ai bianconeri che non vogliono andare oltre i 40 milioni L’Atalanta però ne chiede 60 di Fabiana Della Valle TORINO · 16 lug 2024 Primo passo Teun ha già un accordo con la Signora: contratto da 4 milioni di euro a stagione L’estate di Teun Koopmeiners non è stata esattamente come l’aveva immaginata. Dopo l’estasi per la vittoria in Europa League, era totalmente proiettato sull’Europeo con la sua Olanda, che però ha dovuto saltare per colpa di un infortunio rimediato poco prima dell’inizio del torneo. L’estate del centrocampista olandese però non è ancora finita e nei suoi progetti c’è un cambio di casacca e di città, ma non di nazione: dal nerazzurro dell’Atalanta al bianco e nero della Juventus, restando però in Serie A, un campionato che ama e in cui si è fatto apprezzare negli ultimi anni. Per adesso tutto è ricominciato come era terminato: Koop si è ripresentato a Bergamo per il ritiro e si è rimesso a sudare agli ordini di Gian Piero Gasperini in attesa di conoscere il suo futuro. Su cui lui ha idee chiarissime già da tempo, ma il nodo resta l’accordo tra la Dea e la Signora sul costo del suo cartellino. Qualche giorno fa un tifoso a Zingonia gli ha chiesto di non andare alla Juventus, Teun ha tirato dritto senza rispondere e senza fare un plissé. Qualcuno l’ha interpretato come un indizio di mercato, la certezza è che Koopmeiners si è promesso alla Signora e non sembra intenzionato a cambiare idea. Anticipo Di sicuro i bianconeri si sono mossi bene e per tempo, raggiungendo già in primavera un accordo di massima con il procuratore del giocatore, Bart Baving, per un ingaggio di circa 4 milioni di euro a stagione (bonus esclusi), raddoppiando quanto guadagna attualmente all’Atalanta. Per questo Teun non ha fretta e la Juventus neppure, forte del gradimento del centrocampista. A rendere ancora più fiducioso Cristiano Giuntoli sulla possibilità di chiudere l’affare c’è la mancanza di offerte estere: nessuno dei top club che si erano interessati a Koop nei mesi scorsi (Liverpool in pole) si è fatto avanti in maniera concreta. Sondaggi e nulla più, mentre l’interesse della Juventus è forte e reale, perché Thiago Motta ha individuato nell’olandese il surplus di qualità e di muscoli da piazzare sulla trequarti, alle spalle di Dusan Vlahovic, nel suo 4-2-3-1. Attesa Non esiste al momento un piano B, un’alternativa che i bianconeri stanno vagliando e il motivo è semplice: la Juventus è focalizzata solo su di lui. Il problema è che l’Atalanta è una bottega cara e i suoi talenti vuole farseli pagare. E’ evidente che i bergamaschi abbiano messo in conto di cedere Koopmeiners (tant’è vero che sono forti su Ibrahim Soulemana del Cagliari e il danese Matt O’Riley del Celtic) però vogliono farlo alle loro condizioni, ovvero incassando 60 milioni di euro. Al massimo sono disposti a scendere a 55 (più bonus), una cifra considerata ancora troppo alta da Giuntoli, che ha pianificato un investimento da 40 milioni. Finora non c’è stata alcuna proposta scritta, i bianconeri devono cedere e fare cassa prima di poter acquistare ancora e sperano che il tempo giochi a proprio favore. Nel frattempo l’entourage di Koop lavorerà ai fianchi l’Atalanta, ribadendo la volontà del giocatore di trasferirsi a Torino e soprattutto facendo leva sulla promessa fatta un anno fa dal club, quando rifiutò quasi 50 milioni dal Napoli: questa stagione resti perché abbiamo bisogno di te, l’estate prossima però se arriverà una big ti lasceremo andare. Più o meno questo era il concetto. La big adesso c’è, è la Juventus, e Koop si augura che le due società trovino un’intesa. Senza fretta, perché è consapevole che la trattativa potrebbe andare per le lunghe. Muscoli, qualità e gol Koopmeiners è il tassello che manca per completare il centrocampo della Signora, che ha già cominciato a cambiare pelle con il brasiliano Douglas Luiz, preso dall’Aston Villa, e il figlio d’arte francese Khephren Thuram, arrivato dal Nizza. L’olandese è un tuttocampista che può giocare praticamente ovunque tra centrocampo e trequarti, forte fisicamente e con un buon feeling con la porta: nella scorsa stagione con l’Atalanta Teun ha realizzato 15 reti, di cui 12 in Serie A, andando in doppia cifra per la seconda annata di fila. Con il suo acquisto la Juventus completerebbe la rivoluzione della mediana, reparto considerato nevralgico dal nuovo allenatore della Signora. Koop resta in attesa, ma in questo momento nella sua testa c’è solo e soltanto la Juventus.
  14. https://x.com/MatthijsPog/status/1812944315926360542?t=BLPMQ6RRBAwGc7tEumb-EQ&s=19
  15. https://www.fanpage.it/sport/calcio/gudmundsson-allinter-in-stand-by-a-causa-del-processo-perche-laffare-non-e-ancora-chiuso/
  16. Walker doveva destreggiarsi tra moglie e amante https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/14/kyle-walker-allo-stadio-per-la-finale-degli-europei-sia-la-moglie-che-lamante-gia-allertati-i-servizi-di-sicurezza/7623370/
  17. https://www.ultimouomo.com/movimenti-calciomercato-piu-assurdi-piccini-samuele-longo-milan-futuro/
  18. Analisi di Todibo https://x.com/alecro99/status/1812798382508806504?t=2Mu1eeAPhqpMezkN3uNPLA&s=19
  19. https://x.com/mike_fusco/status/1812764972406972563?t=6h5zzPoGQH4VOyApCqTgfQ&s=19
  20. https://x.com/juventusfans/status/1812600269739352180?t=bi9oO0Urw6FDoR9V0G9LiA&s=19
  21. Carica Yildiz tra rinnovo e l’idea della 10 Oggi saluterà Thiago Motta Il turco, operato al naso, sarà alla Continassa prima di tornare in vacanza di Fabiana Della Valle TORINO · 15 lug 2024 Le vacanze di Kenan Yidiz non sono ancora finite: il fantasista turco della Signora, uscito ai quarti al Mondiale di Germania, sarà uno degli ultimi a rientrare alla Continassa, insieme ai brasiliani. E’ atteso per la fine di luglio, quando la squadra tornerà dalla mini tournée tedesca, nel frattempo però ha fatto un pit stop a Torino per un intervento al setto nasale e ne approfitterà per un saluto a Thiago Motta, che lo considera centrale nel suo progetto. Così come la Juventus. che infatti sta lavorando sul rinnovo di contratto, con la possibilità di affidargli la maglia più prestigiosa, la numero 10. L’investitura Kenan ieri è stato dimesso dalla Clinica Santa Caterina da Siena e oggi sarà al centro sportivo bianconero per incontrare il nuovo allenatore. Nel frattempo proseguono i colloqui per il rinnovo: la Juventus vorrebbe prolungare fino al 2029, con un sostanziale adeguamento dell’ingaggio, per blindare il gioiellino e dargli uno stipendio più adeguato al nuovo ruolo. La trattativa ormai è entrata nel vivo e nei discorsi con il nuovo entourage si parlerà anche della numero 10, attualmente di Paul Pogba, che però è squalificato per doping. Yildiz non la chiederà, ma se la Juventus gliela offrisse non si tirerebbe indietro. E su questo sta ragionando il club, che vorrebbe farne il nuovo simbolo della Signora. Kenan piace tantissimo alla tifoseria, in particolare ai giovani che s’immedesimano molto in lui. Il ragazzo ha esordito in Serie A con la 15 e al primo gol (realizzato contro il Frosinone alla prima da titolare) ha esultato facendo la linguaccia in stile Del Piero, il suo idolo, che di lui ha detto: «Mi piacciono la sua intraprendenza e il suo coraggio e mi fa piacere che per le sue esultanze io venga accostato a lui». Yildiz è ambizioso e determinato ma anche sufficientemente umile per fare una richiesta così ambiziosa a soli 19 anni. Però si sentirebbe onorato a ereditarla e se la richiesta arrivasse dalla società non direbbe mai di no. La Juventus ci sta pensando seriamente, però non vuole caricarlo di troppe responsabilità: sicuramente è un’opzione forte per il futuro, ma non è escluso che possa accadere già dalla stagione 2024-25. Il talento in fondo va premiato e Yildiz ha già dimostrato di averne a sufficienza. La sua maglia è diventata in pochi mesi una delle più vendute, chissà che impennata se dal 15 passasse alla mitica numero 10.
  22. TODIBO La Juve ha fretta Grandi manovre con il club francese: dopo Thuram Junior si continua a trattare per il centrale che deve completare la difesa di Thiago MOTTA HA SCELTO VUOLE IL FRANCESE ORA L’ACCELERATA PER L’OK DEL NIZZA di Fabiana Della Valle TORINO · 15 lug 2024 Khephren Thuram e Jean Clair Todibo sono stati compagni di squadra fino a pochi giorni fa, perciò niente di strano che si parlino via social. Eppure il botta e risposta sotto l’ultima foto postata dal difensore francese è diventato per alcuni un indizio di mercato e per i tifosi l’occasione per spingerlo verso la Juventus. «Khephren portalo a Torino, convincilo a venire»: la maggior parte dei commenti andavano in questa direzione, corredati da cuori bianchi e neri. Probabile che Thuram Junior lo abbia già fatto, anche se non sembra che Todibo abbia bisogno di essere persuaso. Semmai bisognerà fare opera di convincimento sul Nizza, perché quello è lo scoglio da superare per Cristiano Giuntoli per regalare un nuovo difensore a Thiago Motta. Perso Riccardo Calafiori, pronto a misurarsi in Premier con l’Arsenal, la Juventus non vuole correre il rischio di farsi sfuggire anche il piano B. Per questo ha fretta e, incassato il sì del giocatore, punta a trovare una soluzione con il club francese, che chiede una cifra molto alta per il cartellino (40 milioni). Cercasi formula La volontà di Todibo è chiara: l’agente del giocatore ha già trovato un accordo con la Signora per il suo trasferimento a Torino, con uno stipendio di circa 2 milioni di euro a stagione (bonus esclusi). Il giocatore ha già comunicato al Nizza di voler andare alla Juventus, spingendo la sua attuale dirigenza a trovare un accordo per il suo cartellino. Il difensore centrale è stato a un passo dallo United, ma il trasferimento è saltato per colpa della Uefa: gli inglesi infatti hanno la stessa proprietà (Ineos) della società francese, con cui il prossimo anno condividerà la partecipazione all’Europa League. Operazione saltata, quindi, cosa che il giocatore non ha preso bene, essendo già con le valige pronte. Quei 40 milioni che il Manchester era disposto a pagare però sono considerati un investimento troppo alto per la Juventus, che punta ad abbassare il prezzo. Giuntoli ha provato a negoziare un prestito con riscatto, al momento rifiutato dal Nizza, e adesso sta valutando altre soluzioni per arrivare all’obiettivo. Idea giovani Per esempio, l’inserimento di una contropartita tecnica per abbassare la cifra e rendere l’affare più sostenibile per i bianconeri. Sul piatto il responsabile dell’area mercato della Signora potrebbe mettere Nonge Boende, talentuoso centrocampista belga classe 2006 che nella scorsa stagione ha esordito in Serie A (e di cui si è già parlato con i francesi nella trattativa per Thuram Junior) e Tarik Muharemovic, difensore bosniaco del 2003. Entrambi hanno completato il percorso in Next Gen e sono pronti per il calcio dei grandi. Se ne riparlerà nelle prossime ore, con Todibo che resta in attesa e spera di poter raggiungere al più presto l’amico Thuram a Torino. Todibo è destro, molto abile in marcatura e con un gran fisico. Nei piani di Thiago Motta, che lo vede accanto a Gleison Bremer nella linea a quattro bianconera, dovrebbe essere però il brasiliano a sganciarsi per impostare come faceva Calafiori nel Bologna. Todibo ha avuto un’esperienza al Barcellona, ma forse ci è arrivato ancora troppo acerbo per poter sfruttare al meglio l’occasione. A fargli posto nella rosa della Juventus sarà Daniele Rugani, a cui è già stato comunicato che non rientra nel progetto del nuovo allenatore. Rugani, che ha da poco rinnovato il contratto con la Juventus abbassandosi l’ingaggio, piace in Arabia Saudita ma potrebbe anche diventare una pedina di scambio per altre operazioni di mercato. Alternative Nel frattempo la Signora valuta anche altri profili. In ribasso le quotazioni di Jakub Kiwior dell’Arsenal, salgono invece quelle di altri due difensori francesi, Maxence Lacroix e Clément Lenglet. Il primo gioca nel Wolfsburg, è più giovane (24 anni) e ha un contratto in scadenza nel 2025. Il secondo è più esperto (29enne del Barcellona) e ha scadenza 2026.
  23. Mille minuti in più per i titolari inglesi La stanchezza peserà? Per i bianchi anche più possesso palla rispetto alla Roja, che è davanti alla voce “tackle” di d G. B. Olivero INVIATO A BERLINO · 14 lug 2024 Un giorno di riposo in meno, quattro tempi supplementari in più, la durissima stagione ddella Premier League sulle gagambe: stasera il serbatoio ddell’Inghilterra sarà meno ppieno di quello della Spagna e la nazionale di Southgate dovrà ququindi gestire con intelligenza i vavari momenti della finale. L’L’allungamento delle sfide con SlSlovacchia e Svizzera potrebbe ppesare, visto che i probabili tititolari di Southgate hanno gigiocato all’Europeo più di 1.1.000 minuti in più rispetto ai probabili titolari di De La FuFuente. E a livello di brbrillantezza e intensità, la SpSpagna è sempre apparsa in uuna condizione migliore ririspetto a un’Inghilterra che nnelle sue partite ha alternato mmomenti in cui ha tenuto il riritmo alto ad altri in cui ha rarallentato, senza mai dominare glgli avversari dall’inizio alla fine. Cinque dei primi sette giocatori dell’Europeo per chilometri ppercorsi fanno parte del grgruppo di Southgate: Rice (774,9), Foden (67,9), BBellingham (65,4), Walker (665,2), Kane (63,1). E il totale dice: 737 km per gli inglesi, 72724 per gli spagnoli. La fatica, ininsomma, può essere un fafattore. La tattica Ma l’Inghilterra nell’ultimo periodo ha cambiato ca il modo di giocare e dall’approccio tattico può arrivare un aiuto prezioso per amministrare le energie. Per quanto riguarda il possesso palla medio all’Europeo, è davanti alla Spagna: 58,8% contro 57,3%. Un dato spiegabile con la scelta di Southgate di gestire i ritmi e di salire con tanti uomini in attesa di trovare lo spazio per colpire. Anche nella precisione di passaggi gli inglesi (90,3%) sono leggermente davanti agli spagnoli (90%). I giocatori di De la Fuente rispondono con una maggiore propensione al tackle (74-70, specialità in cui però il primo calciatore è incredibilmente Bellingham con 19) e con un numero superiore di palloni recuperati (255-225, in questo caso è più normale che il migliore sia Rice con 41). È come se ciascuna delle due squadre si fosse fatta ispirare dall’avversario di stasera per completare il proprio bagaglio. L’antidoto più efficace contro la stanchezza, comunque, sono i cambi: Southgate ha attinto in modo decisivo dalla panchina più di De la Fuente, basta pensare all’assist di Toney con la Slovacchia o al gol di Watkins con la Svizzera generato da un passaggio di Palmer. La ricchezza di soluzioni stasera può davvero essere decisiva.
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