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ClaudioGentile

Tifoso Juventus
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  1. La chiuderanno nel senso che la insabbieranno l'inchiesta.
  2. Farsopoli di P. CICCONOFRI del 16/09/2015 10:07:55 Caso Paparesta e Biscardi, da Oscar Prima ancora di avere tra le mani le quasi centocinquanta pagine con le quali la Cassazione ha motivato sul rito ordinario di calciopoli, ci avevano colpito due frammenti resi noti dalle agenzie di stampa attraverso la pubblicazione degli stralci delle motivazioni: "il potere mediatico di Moggi" e "il caso (o sequestro) Paparesta". Per la Cassazione, Moggi era detentore di uno «strapotere esteso anche agli ambienti giornalisti e ai media televisivi», «che lo osannavano come una vera e propria autorità assoluta». Nel corso delle udienze del processo napoletano è emerso che Il "Processo di Biscardi" era lo strumento televisivo con cui Moggi esercitava il suo “strapotere”. Ricordiamo che nel febbraio 1999 l’Associazione arbitri denunciò per diffamazione Aldo Biscardi, Maurizio Mosca, Franco Melli e Xavier Jacobelli. La tesi difensiva fu che il Processo del Lunedì amplificava a beneficio del pubblico televisivo gli argomenti dibattuti in trasmissione con chiacchiere da bar. Il pm Giuseppe Amato, sostituto procuratore al tribunale di Roma, la prese per buona e archiviò ritenendo «la credibilità oggettiva della trasmissione assai bassa». Un po’ come la credibilità di una sentenza che parla di “strapotere” negli ambienti televisivi sostenendo questa tesi. Senza dimenticare il caso Paparesta, il fiore all’occhiello delle chiacchiere da bar sport, utile per comprendere l’efficace lavoro di chi ha condotto le indagini. Il sequestro dell’arbitro, rinchiuso secondo la leggenda nello spogliatoio del Granillo, non è mai avvenuto, tanto che la Procura di Reggio Calabria chiuse immediatamente il caso senza lasciare strascichi. È chiaro che qualcuno si è fermato al racconto, ma un problema serio se a riesumare l’episodio come influente è la Cassazione. Non è uno scherzo. Hanno usato rafforzativi ed enfasi per rendere credibili due barzellette. Se veramente anche la Cassazione tenta di circoscrivere calciopoli con episodi come questi siamo veramente al punto di non ritorno.. http://www.giulemani...lio.asp?id=4423
  3. Farsopoli di P. CICCONOFRI del 16/09/2015 10:07:55 Caso Paparesta e Biscardi, da Oscar Prima ancora di avere tra le mani le quasi centocinquanta pagine con le quali la Cassazione ha motivato sul rito ordinario di calciopoli, ci avevano colpito due frammenti resi noti dalle agenzie di stampa attraverso la pubblicazione degli stralci delle motivazioni: "il potere mediatico di Moggi" e "il caso (o sequestro) Paparesta". Per la Cassazione, Moggi era detentore di uno «strapotere esteso anche agli ambienti giornalisti e ai media televisivi», «che lo osannavano come una vera e propria autorità assoluta». Nel corso delle udienze del processo napoletano è emerso che Il "Processo di Biscardi" era lo strumento televisivo con cui Moggi esercitava il suo “strapotere”. Ricordiamo che nel febbraio 1999 l’Associazione arbitri denunciò per diffamazione Aldo Biscardi, Maurizio Mosca, Franco Melli e Xavier Jacobelli. La tesi difensiva fu che il Processo del Lunedì amplificava a beneficio del pubblico televisivo gli argomenti dibattuti in trasmissione con chiacchiere da bar. Il pm Giuseppe Amato, sostituto procuratore al tribunale di Roma, la prese per buona e archiviò ritenendo «la credibilità oggettiva della trasmissione assai bassa». Un po’ come la credibilità di una sentenza che parla di “strapotere” negli ambienti televisivi sostenendo questa tesi. Senza dimenticare il caso Paparesta, il fiore all’occhiello delle chiacchiere da bar sport, utile per comprendere l’efficace lavoro di chi ha condotto le indagini. Il sequestro dell’arbitro, rinchiuso secondo la leggenda nello spogliatoio del Granillo, non è mai avvenuto, tanto che la Procura di Reggio Calabria chiuse immediatamente il caso senza lasciare strascichi. È chiaro che qualcuno si è fermato al racconto, ma un problema serio se a riesumare l’episodio come influente è la Cassazione. Non è uno scherzo. Hanno usato rafforzativi ed enfasi per rendere credibili due barzellette. Se veramente anche la Cassazione tenta di circoscrivere calciopoli con episodi come questi siamo veramente al punto di non ritorno.. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=4423
  4. ANALISI TATTICA CITY-JUVENTUS: Lavori in corso (di Davide Terruzzi) 16/09/2015 @davideterruzzi E alla fine arrivò la vittoria. Miglior debutto in Champions non ci poteva essere per la Juventus: se "vincere è l'unica cosa che conta" ormai rappresenta un gene costitutivo della Vecchia Signora, la vittoria contro il City vale di più perché arriva in un inizio di stagione desolante e rappresenta un successo notevole in una competizione che nella sua fase iniziale si gioca al meglio di sei partite. Insomma, il cammino europeo bianconero inizia nel migliore dei modi. Allegri cambia ancora: quinta partita ufficiale, quinta formazione diversa, terzo modulo utilizzato. Il 433 non è una novità assoluta per il tecnico (il modulo fu utilizzato spesso nel suo terzo anno al Milan) e nemmeno per la Juventus (a Firenze in Coppa Italia giocò in maniera similare), ma è probabile che questo sistema di gioco sia stato scelto per adeguarsi al City limitandone i punti di forza. Pellegrini ha abbandonato il 442 per passare al più fluido 4231 sebbene il principale punto di forza del sistema del tecnico cileno resta la creazione di superiorità numerica sulle catene laterali: Silva si muove moltissimo in orizzontale, gli esterni alti stringono la posizione creando lo spazio per le avanzate dei terzini. Manca Aguero sostituto da Bony, un punto di riferimento più statico (oltre che qualitativamente meno forte) e pertanto meno portato a suggerire linee di passaggio pulite. Allegri con la scelta di Morata come ala sinistra e l'inserimento di Cuadrado sulla destra ha riportato gli uomini in parità sulle corsie e ha inoltre posto un freno alle continue corse dei due esterni bassi di Pellegrini impensieriti potenzialmente dalla presenza degli avversari: se salgono vanno coperti, ma Fernandinho spesso è chiamato a proteggere Yaya Touré mentre i due difensori centrali sono più facilmente attaccabili negli spazi aperti e non sempre puntuali nel leggere correttamente la posizione. http://www.juventibus.com/content/analisi-tattica-city-juventus:-lavori-in-corso.html La Juventus resta una squadra con la scritta "lavori in corso" ben in vista. Non sappiamo quando termineranno tali opere e molto dipenderà dalla velocità d'apprendimento, e dalla bravura del tecnico, per accelerare la costruzione di una fisionomia chiara e precisa. Il City ha pressato alto l'avvio di manovra basso da parte della Juventus: la prima occasione nasce da un errore di Sturaro - spesso mal posizionato a livello di postura nel momento della ricezione del pallone - e una rapida transizione conclusasi con un errore di Sterling sotto porta. Hernanes, che ha chiuso la partita come recordman nei recuperi (ben 11), è stato schierato da regista davanti la difesa, ma non ha ancora ovviamente i tempi per riuscire a smarcarsi dettando una linea di passaggio; la posizione dei due interni è stata eccessivamente stretta generando poco movimento senza pallone: sono giocatori che si stanno ancora conoscendo e devono inserirsi dentro un sistema di gioco, pertanto alcune cattive letture possono essere anche giustificate in questo modo. Le scelte chiare di Pellegrini a inizio partita (poi Chiellini sarà spesso lasciato libero di portare la palla): Bony sul difensore, Silva su Hernanes, Touré pronto a pressare Pogba e Narsi Evra. I tre centrocampisti sono attaccati e giocano in un fazzoletto di terra. Hernanes è troppo alto, gli interni troppo bassi: per il City non è complicato controllare. Ancora una volta i tre centrocampisti sulla stessa linea. In questo caso è fondamentale il movimento a venire dentro il campo di Morata, ma il posizionamento dei tre centrali è davvero cattivo. Le giocate dei due terzini, Evra e Lichsteiner, sono state spesso frettolose cercando giocate lungolinea anche quando il passaggio non era possibile e l'uomo avanzato marcato: serve maggiore pazienza, un riciclo della manovra passando dai difensori centrali e anche da appoggi costanti e precisi dell'interno di riferimento e del regista. Mandzukic ha rappresentato il principale punto di riferimento della Juventus: il croato ha disputato un'ottima partita ed estremamente generosa diventando spesso il primo difensore. Le sue sponde hanno permesso alla squadra di salire velocemente per poi sviluppare la propria manovra: Morata e Cuadrado tagliavano dentro il campo, i terzini sfruttavano l'ampiezza e i due interni si facevano trovare pronti per l'inserimento. Ancora una volta però i giocatori di Allegri hanno dato l'impressione di non avere quella lucidità necessaria con il pallone tra i piedi per leggere il posizionamento in campo degli avversari e dei propri compagni. Classico movimento da 433. Palla a un esterno, sovrapposizione dell'interno, movimento a venire incontro della punta centrale, scarico sull'interno e taglio in profondità dell'altro esterno. Subito dopo il gol il City lascia il pallone alla Juventus. Ancora una volta Hernanes non si smarca, Morata è praticamente venuto a giocare in linea con Mandzukic ed è vicino all'esterno del lato opposto. Il City è una squadra che difende male lasciando molto spazio alle spalle del proprio centrocampo. Quella zona di campo avrebbe dovuto essere occupata, e nel secondo tempo lo è stato fatto con maggiore regolarità, con il taglio centrale dell'esterno sul lato forte e l'avanzata dell'interno su quello debole: quelle giocate tra le linee tipiche della Juventus del primo anno di Allegri non si sono viste con puntualità, altro segno di una squadra che deve ancora conoscersi e capire come muoversi in campo. Gli spazi alle spalle dei centrocampisti con squadra non compatta. Quella è la zona che va riempita con almeno due giocatori: interno di centrocampo e ala. Vero che Kolarov potrebbe fare la diagonale (ma è preoccupato dalla posizione di Cuadrado), ma l'errore è di Mangala: questo è il classico movimento di Mandzukic. Grave che lui e soprattutto Pellegrini non lo conoscano. Tra l'altro, a palla scoperta si dovrebbe scappare. La manovra del City è stata come sempre lenta e sonnacchiosa con la solitaria e grandiosa eccezione di David Silva, autentico faro della formazione di Pellegrini: i maggiori pericoli - a eccezione di quelli generati da palle perse da parte della Juventus - sono arrivati quando lo spagnolo è riuscito a liberarsi alle spalle o ai lati dei centrocampisti bianconeri fraseggiando nello stretto o con una delle due ali o con Bony. Se è vero, come è vero, che la partita della Juventus a livello difensivo è stata di buona qualità, questo non significa che ci sono state delle sbavature. Dovute anche alla conoscenza reciproca non ottimale, ma anche, e soprattutto, a uscite in pressione sul portatore di palla lasciando così scoperta la posizione; errori che la scorsa stagione erano tipici di un cacciatore di palloni straordinario quale è Vidal sono stati ripetuti da Sturaro e Pogba: i due uscivano su Fernandinho o Touré costringendo i compagni a scalate (non sempre avvenute) generando quei buchi nei quali David Silva è stato abilissimo a posizionarsi. Ecco cosa succede a farsi attrarre dal pallone. Si crea un buco. Questa situazione si è creata diverse volte nel corso della partita. In questo caso è Pogba che esce su Fernandinho senza che ce ne sia necessità: Morata dovrebbe scalare (e infatti è quello che il francese rimproverà poi all'attaccante) ma è un compito che richiede anche una determinata abitudine nonché predisposizione. In quello spazio lasciato libero ovviamente si fa trovare David Silva. Complessivamente è stata una partita controllata difensivamente da parte della Juventus nella quale gli unici sbandamenti sono dovuti a errori tecnici dei singoli e a una pericolosa sfasatura dopo il gol di Kompany, a ulteriore dimostrazione di quanto l'emotività possa togliere lucidità. Buffon ha permesso di restare in gara, la squadra è stata brava a restare con la testa dentro il match rispondendo subito con l'occasione di Sturaro e poi con il gol di Mandzukic. Subito dopo il gol. Evra esce altissimo, cosa mai fatta e quindi non preparata, sul terzino, Chiellini scala su Nasri: dietro quindi si crea un pericoloso uno contro uno, ma il buco è a centrocampo. Sturaro dovrebbe farsi trovare almeno cinque meno dietro pronto a assorbire il movimento di Silva, proprio perché la palla è sul lato opposto. La Juventus continua in Europa da dove aveva terminato. Una squadra intelligente e preparata tatticamente con una fase difensiva tra le migliori: ovviamente Allegri ha molto lavoro davanti a sé, ma la conoscenza reciproca arriva giocando assieme più che allenandosi. La partita contro il City rappresenta una miniera di informazioni sulla quale Allegri e giocatori potranno lavorare nei prossimi giorni riflettendo su quanto fatto. La scelta del 433 rappresenta probabilmente uno degli abiti migliori per i giocatori a disposizione: Cuadrado è un esterno che ha disputato un'ottima gara, specialmente a livello di sacrificio, pur manifestando gli errori di lettura che gli sono tipici; Morata, ancora lontano dalla migliore forma, deve ancora limitare le sue corse palla al piede quando si trova davanti un muro, ma in generale i due hanno svolto il compito loro richiesto. Pogba è andato a intermittenza e ha disputato una gara dispendiosa coprendo spesso lo spagnolo: forse sarebbe meglio cambiare la sua posizione con lo Sturaro di turno, sia per alzare l'asse di intelligenza calcistica e qualità sulla destra che per non spremerlo eccessivamente con sforzi difensivi. A livello assoluto Pogba deve giocare più centrale: quando Allegri avrà recuperato Marchisio e Khedira ci piacerebbe vederlo giocare vertice alto in un 4231. Ora la Juventus si ributta in campionato, dove si gioca un altro calcio (i nostri allenatori sono spesso ormai dei demolitori di gioco avversari) e i bianconeri sono chiamati a affrontare squadre chiuse che non concedono spazi: per questo è importante si lavori sull'organizzazione di gioco, sulla qualità della manovra offensiva, sulle uscite difensive puntando per questo mese su un modulo. Perché la Juventus, oltre che di vittorie, ha bisogno di certezze per togliere velocemente la scritta lavori in corso e svelarsi completamente.
  5. A CALDO CITY - JUVE 1-2: INNO EUROPEO (di Davide Terruzzi) 15/09/2015 Magari fossimo diventati come il Milan: avremmo qualche coppa in più in bacheca. Di certo la musichetta della Champions - a proposito: altro che il triste inno della Serie A - ha esaltato la Juventus. Sarà la scossa emotiva che fa svoltare la stagione? Può essere, lo speriamo. Ero e resto convinto che più del risultato sarebbe stata importante la qualità della prestazione: una vittoria può essere effimera, frutto degli episodi, mentre l’organizzazione rappresenta la struttura su cui si costruiscono le stagioni. La trasferta di Manchester conferma quanto di buono si era visto l’anno scorso in Europa: le caratteristiche del gioco europeo sembrano esaltare le peculiarità bianconere. La gara tatticamente è stata squisita: il 451, in fase difensiva, permette di coprire al meglio l’ampiezza - un problema che era stato evidenziato contro squadre di possesso - e di ripartire con più uomini. Da perfezionare, ovviamente e nettamente, la fludità della manovra e i meccanismi, anche se finché non si sarà definitivamente sistemato il centrocampo ci sarà qualche balbettio. Avrei scritto anche questo in caso di sconfitta? Sì, perché, lo ripeto, bisogna guardare a come i risultati maturano e non solo al punteggio. Serve ancora ovviamente calma e pazienza: il BVB, per fare un recente esempio, l’anno scorso si è esaltato in Europa e depresso tra le mura domestiche. La Champions è un’altra competizione, la Juventus può sfruttare quegli spazi che in Italia difficilmente troverà mai, ma questa vittoria serve a convincersi della propria forza, collettiva e individuale, perché in Serie A non esistono avversari più forti. E’ chiaro che servono più prestazioni di qualità, e risultati, di seguito per prendere confidenza e consapevolezza, ma una squadra nuova deve crescere rapidamente giocando senza eccessive ansie e isterismi. Molto bene tutti i nuovi acquisti: Cuadrado è Cuadrado nel bene e nel male, Mandzukic è il centravanti che serviva, Hernanes ha predicato e razzolato; poi c’è la BBC (Buffon Bonucci Chiellini) che deve rappresentare il muro. Speriamo la ruota sia girata, ma sta alla Juventus andarsi a prendere la fortuna: come successo a Manchester.
  6. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii e Vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Grande Allegri e grandi i ragazzi!
  7. Ma si potrebbe chiedere una revisione per queste incongruenze?
  8. Juve a Tre Stelle ‏@Juveatrestelle 5h5 hours ago Quando canta il grillo ► http://www.juveatrestelle.it/quando-canta-il-grillo/ … A cura di @GAMBELLIRic 1:45 AM - 15 Sep 2015 · Details E’ proprio il caso di dire: “Quando canta il Grillo ”. Il canto del grillo serve a richiamare la femmina che può localizzarlo e raggiungerlo. In questo caso con il canto del dott. Renato Grillo, estensore e giudice di Cassazione per il processo di Calciopoli, sono stati richiamati e risvegliati i tanti italiani che credono ancora, o fanno finta di credere, per loro tornaconto, che Calciopoli sia veramente esistita. La storia insegna che all’interno della censura dittatoriale esiste anche il controllo sistematico della comunicazione, della libertà di espressione, di pensiero, di parola e di stampa. Tutto ciò in Italia non terminò del tutto con la fine del regime fascista, nel senso che i nuovi governi democratici non misero fine del tutto al famoso ‘Codice Rocco’, pur dichiarandosi in netto favore della libertà d’espressione, come sancito dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Per il caso Calciopoli, o meglio Farsopoli, esiste ancora il ‘Codice Rocco’ in tutto e per tutto. Non si tratta di Nereo Rocco, grande allenatore milanista, ma di Alfredo Rocco, politico e giurista italiano al cui nome è tuttora legato il codice penale. Nel 2006, in risposta ad una feroce e storica aggressione di stampa verso la Vecchia Signora a senso nettamente unico, al tifoso juventino non rimase che difendersi da solo, vista l’assenza totale della Società, chiusa in un silenzio disarmante e remissivo verso gli accusatori. Nacquero allora numerosi siti, blog, che gridavano a gran voce la verità, con fatti reali e documentati, che mettevano in risalto le numerose ed incredibili stranezze del processo napoletano. Tutte confermate dalla sentenza finale in cui abbiamo capito che Moggi e Giraudo avevano ‘rizzato’ un’associazione a delinquere solo con il ‘poro’ (come si dice in Toscana) De Santis, reo di essere stato testimone ed ’artefice’ di sconfitte e pareggi di Madama, nelle partite che lo avevano visto protagonista con il fischietto. Alla faccia dell’associazione a delinquere! Non è che Moggi e Giraudo si erano associati all’ARCI e qualcuno ha preso un abbaglio? Tornando al 2006 ero convinto, durante la nostra difesa (il sottoscritto era uno dei più agguerriti) a suon di articoli e tweet, che noi tifosi juventini cantavamo e portavamo la croce all’interno di un grande recinto, nel senso che nessuno ci dava ascolto, soprattutto l’altra metà d’Italia, grande accusatrice della Triade e della Juve. Invece non era assolutamente così, l’orgoglio ferito del tifoso bianconero e le sue grida a gran voce, stavano facendo rivedere il giudizio sulla Farsa di molti addetti ai lavori, anche noti ed importanti, e di molti tifosi, quelli più intelligenti, che aprirono gli occhi sopratutto quando la ‘Divina Provvidenza’ sbobinò le telefonate di Facchetti, delle vere e proprie ‘grigliate’ con arbitri e designatori. Il tifoso juventino, con l’aiuto delle sole proprie mani e della sentenza sportiva che parla di Campionati regolari (2005 e 2006) e di nessuna partita taroccata, ha aperto gli occhi al mondo sulla verità di una Farsa, nata ad arte per affossare una grande Società e dei grandi dirigenti, incolpati di essere bravi e di vincere troppo. Ma tutto ciò, ahimè, non è bastato. Cosa è successo in questi giorni? E’ successo che un Giudice, tale Oscar Magi, per motivare l’assoluzione in primo grado di Luciano Moggi dall’accusa di aver diffamato Facchetti, ha confermato che pure l’Inter, per mano appunto di Facchetti, faceva lobby e pressioni sulla classe arbitrale. Io le chiamerei delle vere e proprie grigliate… Il dott. Magi, non ha fatto altro che confermare la relazione di Palazzi nella quale scrisse: ‘INTER responsabilità diretta ad assicurare un vantaggio diretto in classifica a proprio favore mediante condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale. Articoli 1 e 6 del codice: ILLECITO SPORTIVO’. L’Inter si è salvata praticamente grazie alla Prescrizione di cui vanno anche fieri. Di tale sentenza, quella del dott. Magi, chiaramente nessuno ne ha parlato, a parte il Direttore in persona ed i soliti siti e blog juventini. Ecco che, invece, è arrivata immediata la risposta della grande accusa, che due giorni seguenti, puntuale come i Rolex che il presidente della Roma Sensi regalava agli arbitri e guardalinee, ha fatto pubblicare sui giornali la sentenza della Cassazione di un certo Renato Grillo, che in pratica afferma la grande influenza di Moggi su tutto il mondo del calcio, pur non esistendo partite taroccate in quei due famosi campionati. Particolare importante e non irrilevante è che Renato Grillo faceva parte nel 2005 della Commissione Disciplinare della FICG, nominato da Carraro. Che combinazione che adesso si ritrovi a far parte della Cassazione che giudica Moggi! Il mondo è proprio piccolo… Quindi, pagine e pagine (rosa soprattutto) su questa sentenza, che stona ed è terribilmente contraddittoria sulla realtà dei fatti. Tutto ciò a conferma che in Italia tutto appare “fumoso”: non solo nel calcio ma in tutti i settori la verità è relativa, con la stampa e giornalisti a recitare il ruolo di interpreti, anche senza il loro volere, di questo movimento dilagante e violento come una diga che ha rotto gli argini. E noi poveri comuni mortali, poveri italiani, siamo sommersi da questa diga, inermi di fronte a tale evento, devastante per la nostra dignità di cittadini. Calciopoli è lo specchio, la proiezione di tale realtà, che orribile e puntuale come Belfagor nelle sue apparizioni nel Louvre, quasi quotidianamente ci risveglia dal nostro dormiveglia di tifosi juventini. Siamo ormai al ridicolo, nella speranza che la Società non si fermi di fronte a tutto ciò, e che venga continuata la battaglia per la restituzione dei due scudetti, soprattutto, e per il milionario risarcimento. Intanto a noi reduci del 2006 non resta che continuare a gridare a gran voce la verità, che la metà della popolazione italiana fa finta di non conoscere, e continuare a vincere ‘Sul Campo’, come abbiamo fatto in questi ultimi quattro anni e durante tutta la storia della Società. Ma in molti continuano a credere ad un’altra storia…
  9. Juve a Tre Stelle ‏@Juveatrestelle 5h5 hours ago Quando canta il grillo ► http://www.juveatrestelle.it/quando-canta-il-grillo/ … A cura di @GAMBELLIRic 1:45 AM - 15 Sep 2015 · Details E’ proprio il caso di dire: “Quando canta il Grillo ”. Il canto del grillo serve a richiamare la femmina che può localizzarlo e raggiungerlo. In questo caso con il canto del dott. Renato Grillo, estensore e giudice di Cassazione per il processo di Calciopoli, sono stati richiamati e risvegliati i tanti italiani che credono ancora, o fanno finta di credere, per loro tornaconto, che Calciopoli sia veramente esistita. La storia insegna che all’interno della censura dittatoriale esiste anche il controllo sistematico della comunicazione, della libertà di espressione, di pensiero, di parola e di stampa. Tutto ciò in Italia non terminò del tutto con la fine del regime fascista, nel senso che i nuovi governi democratici non misero fine del tutto al famoso ‘Codice Rocco’, pur dichiarandosi in netto favore della libertà d’espressione, come sancito dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Per il caso Calciopoli, o meglio Farsopoli, esiste ancora il ‘Codice Rocco’ in tutto e per tutto. Non si tratta di Nereo Rocco, grande allenatore milanista, ma di Alfredo Rocco, politico e giurista italiano al cui nome è tuttora legato il codice penale. Nel 2006, in risposta ad una feroce e storica aggressione di stampa verso la Vecchia Signora a senso nettamente unico, al tifoso juventino non rimase che difendersi da solo, vista l’assenza totale della Società, chiusa in un silenzio disarmante e remissivo verso gli accusatori. Nacquero allora numerosi siti, blog, che gridavano a gran voce la verità, con fatti reali e documentati, che mettevano in risalto le numerose ed incredibili stranezze del processo napoletano. Tutte confermate dalla sentenza finale in cui abbiamo capito che Moggi e Giraudo avevano ‘rizzato’ un’associazione a delinquere solo con il ‘poro’ (come si dice in Toscana) De Santis, reo di essere stato testimone ed ’artefice’ di sconfitte e pareggi di Madama, nelle partite che lo avevano visto protagonista con il fischietto. Alla faccia dell’associazione a delinquere! Non è che Moggi e Giraudo si erano associati all’ARCI e qualcuno ha preso un abbaglio? Tornando al 2006 ero convinto, durante la nostra difesa (il sottoscritto era uno dei più agguerriti) a suon di articoli e tweet, che noi tifosi juventini cantavamo e portavamo la croce all’interno di un grande recinto, nel senso che nessuno ci dava ascolto, soprattutto l’altra metà d’Italia, grande accusatrice della Triade e della Juve. Invece non era assolutamente così, l’orgoglio ferito del tifoso bianconero e le sue grida a gran voce, stavano facendo rivedere il giudizio sulla Farsa di molti addetti ai lavori, anche noti ed importanti, e di molti tifosi, quelli più intelligenti, che aprirono gli occhi sopratutto quando la ‘Divina Provvidenza’ sbobinò le telefonate di Facchetti, delle vere e proprie ‘grigliate’ con arbitri e designatori. Il tifoso juventino, con l’aiuto delle sole proprie mani e della sentenza sportiva che parla di Campionati regolari (2005 e 2006) e di nessuna partita taroccata, ha aperto gli occhi al mondo sulla verità di una Farsa, nata ad arte per affossare una grande Società e dei grandi dirigenti, incolpati di essere bravi e di vincere troppo. Ma tutto ciò, ahimè, non è bastato. Cosa è successo in questi giorni? E’ successo che un Giudice, tale Oscar Magi, per motivare l’assoluzione in primo grado di Luciano Moggi dall’accusa di aver diffamato Facchetti, ha confermato che pure l’Inter, per mano appunto di Facchetti, faceva lobby e pressioni sulla classe arbitrale. Io le chiamerei delle vere e proprie grigliate… Il dott. Magi, non ha fatto altro che confermare la relazione di Palazzi nella quale scrisse: ‘INTER responsabilità diretta ad assicurare un vantaggio diretto in classifica a proprio favore mediante condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale. Articoli 1 e 6 del codice: ILLECITO SPORTIVO’. L’Inter si è salvata praticamente grazie alla Prescrizione di cui vanno anche fieri. Di tale sentenza, quella del dott. Magi, chiaramente nessuno ne ha parlato, a parte il Direttore in persona ed i soliti siti e blog juventini. Ecco che, invece, è arrivata immediata la risposta della grande accusa, che due giorni seguenti, puntuale come i Rolex che il presidente della Roma Sensi regalava agli arbitri e guardalinee, ha fatto pubblicare sui giornali la sentenza della Cassazione di un certo Renato Grillo, che in pratica afferma la grande influenza di Moggi su tutto il mondo del calcio, pur non esistendo partite taroccate in quei due famosi campionati. Particolare importante e non irrilevante è che Renato Grillo faceva parte nel 2005 della Commissione Disciplinare della FICG, nominato da Carraro. Che combinazione che adesso si ritrovi a far parte della Cassazione che giudica Moggi! Il mondo è proprio piccolo… Quindi, pagine e pagine (rosa soprattutto) su questa sentenza, che stona ed è terribilmente contraddittoria sulla realtà dei fatti. Tutto ciò a conferma che in Italia tutto appare “fumoso”: non solo nel calcio ma in tutti i settori la verità è relativa, con la stampa e giornalisti a recitare il ruolo di interpreti, anche senza il loro volere, di questo movimento dilagante e violento come una diga che ha rotto gli argini. E noi poveri comuni mortali, poveri italiani, siamo sommersi da questa diga, inermi di fronte a tale evento, devastante per la nostra dignità di cittadini. Calciopoli è lo specchio, la proiezione di tale realtà, che orribile e puntuale come Belfagor nelle sue apparizioni nel Louvre, quasi quotidianamente ci risveglia dal nostro dormiveglia di tifosi juventini. Siamo ormai al ridicolo, nella speranza che la Società non si fermi di fronte a tutto ciò, e che venga continuata la battaglia per la restituzione dei due scudetti, soprattutto, e per il milionario risarcimento. Intanto a noi reduci del 2006 non resta che continuare a gridare a gran voce la verità, che la metà della popolazione italiana fa finta di non conoscere, e continuare a vincere ‘Sul Campo’, come abbiamo fatto in questi ultimi quattro anni e durante tutta la storia della Società. Ma in molti continuano a credere ad un’altra storia…
  10. Comunque vi ricordo che domani ci sara' un solo attaccante, Bony, i tre dietro sarebbero un poco sprecati
  11. Pereyra Hernanes(Lemina o Sturaro) Pogba - con a turno Pereyra e Pogba che si alzano a fare i trequartisti - Cuadrado Mandzukic Morata
  12. Allegri anche in questo periodaccio qua, se vuole costruire qualcosa gli uomini ce li ha, basta solo che non si intestardisca con il 352 con Lichtsteiner ed Evra' se no significa che non ha imparato nulla dalle due sconfitte contro Udinese e Roma, e sinceramente, lasciatemelo dire, questo sarebbe gravissimo da parte sua.
  13. Nel caso di 352, allora vi quoto un post di un altro utente, che e' allenatore: Tu metti sandro e cuadrado al posto di Licht ed evra con mandzukic punta e Morata dietro poi ne parliamo ... sarebbe un 3-4-1-2 con una delle due mezzali che a turno si alza a fare il trequartista (Pereyra e Pogba) con (per forza) Hernanes o Lemina o Sturaro a fare il basso E poi ancora: cosi come siamo ridotti ora è IMPRESCINDIBILE ... poi dipende cosa avrà in testa Allegri e anche se ci saranno confronti con la società ... come a dire, "in questo bilancio non potevamo investire, a gennaio arriva una mezzala" ... la butto li ... oggi come oggi io lavoreri come un pazzo sul 4-4-2 o 4-2-3-1 o 4-4-1-1 alla Simeone... ma non conosciamo troppe cose: - come sta Asamoah - quando rientra Khedira - quanto contano nell'immediato su Lemina - se credono in sandro come alto di sx (anche perchè qui asamoah potrebbe tranquillamente fare il suo vice) Per cui troppe varianti, credo che perseguirà con i 3.
  14. Se vuole per forza fare il 352, deve mettere Cuadrado e Sandro con Pogba Hernanes(Lemina o Sturaro) Pereyra e davanti 1+1 (Morata e Mandzukic). Oppure 433 con Cuadrado Mandzukic e Morata.
  15. Purtroppo deve trovarla piu' prima che poi, a questo punto. Inoltre, "deve trovare la soluzione giusta" ma non adeguarsi al 532 con Lichtsteiner ed Evra', altrimenti significherebbe non fare nulla per "cercare di trovare la soluzione piu' giusta."
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