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ClaudioGentile

Tifoso Juventus
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  1. Se avessimo vinto noi quella partita, con un rigore per il Chievo, a pochi minuti dalla fine, non dato, si sarebbe parlato solo di quello e ci avrebbero rotto il kazzo con la sudditanza psicologica. A cominciare dal duo antinelli zazzaroni. Invece ieri sera hanno parlato un quarto d'ora con sarri e due minuti con maran. Non appena hanno visto che maran si lamentava per il rigore non concesso, dallo studio non hanno fatto alcun commento e poi hanno subito mandato un altro servizio. Quel figlio di p*****a di antinelli!
  2. A CALDO - JUVE-ATALANTA 2-0: La tradizione del 10&21 (di Davide Terruzzi) 25/10/2015 Quella con l’Atalanta rischia di essere etichettata facilmente come la partita dello “l’avevo detto che con Dybala in campo…”: come dare torto a chi chiedeva l’inserimento negli undici del calciatore argentino? L’azione che ha portato alla seconda rete racconta molto meglio di mille parole alcuni concetti espressi nelle scorse settimane: un giocatore come l’ex Palermo è funzionale all’idea di calcio di Allegri ed è l’unico attaccante che può garantire determinate giocate. Ha sbagliato, anche, come è normale che sia: non è il salvatore della patria, lo sappiamo, ma rappresenta un'incredibile risorsa. E poi c’è Pogba. Troppo semplicemente si parla di ruoli e di moduli quando si dovrebbero guardare le posizioni in cui i calciatori ricevono e toccano il pallone: il francese non può essere sacrificato sull’esterno, deve essere al centro del gioco, coinvolto nella manovra, esaltato per le sue indiscusse qualità. La Juventus gioca complicato, cerca sempre giocate tecnicamente difficili per pescare l’uomo libero tra le linee e quindi può commettere errori in fase d’impostazione. Questa Juventus deve prendere fiducia ottenendo risultati grazie e prestazioni buone: non può più pensare “tanto il gol prima o poi arriva”, ma deve andare a prenderselo con determinazione. Con l’Atalanta l’ha fatto. Dovrà essere così anche nelle prossime partite. http://www.juventibu...e-del-1021.html
  3. Ma trovi pure tu che oggi Andrea Agnelli e' sembrato piu' in palla su farsopoli che altre volte? Ha detto cose abbastanza esplicite...
  4. La Juve non cambia idea su Calciopoli: “Stesse conclusioni del passato” Agnelli: «La richiesta danni alla Figc è ancora al Tar, come il ricorso alla Corte d’Appello di Roma per la mancata assegnazione dello scudetto 2006» Massimiliano Nerozzi TORINO Su Calciopoli la Juve non cambia idea. Spiega Andrea Agnelli, nell’intervento che ha aperto l’assemblea degli azionisti bianconeri: «Credo che sia significativo informarvi dei recenti sviluppi sulle note vicende del 2006. Abbiamo letto negli ultimi giorni, negli ultimi mesi, le motivazioni della Cassazione, e abbiamo letto con attenzione e stiamo valutando il ricorso presentato da Gazzoni (ex presidente del Bologna, ndr)». E ancora: «Abbiamo, come è vero, un costante dialogo con la Federazione e con il presidente della Figc Tavecchio, in merito alle azioni intraprese dalla Juventus nel 2011 e devo dire che ho altresì letto con interesse le dichiarazioni dell’avvocato Medugno (Figc), e ho fatto molta fatica a trovare nel bilancio delle Federcalcio gli accantonamenti a cui faceva riferimento». Morale: «Alla luce di questi nuovi eventi - chiarisce Agnelli - non riteniamo che il quadro entro il quale operiamo ci permetta oggi di trarre conclusioni diverse da quelle che ho più volte esposto». Concetto ripetuto anche dopo gli interventi dei piccoli azionisti, come sempre, scaldati sul tema Calciopoli. RESTANO I RICORSI CONTRO LA FIGC Parlando di giustizia sportiva, Agnelli non risparmia una frecciata all’Inter, pur mai nominata: «Abbiamo la fortuna che a differenza di altre squadre, l’articolo 39 (revisione dei processi sportivi, ndr) non va in prescrizione». Applauso dell’assemblea. Poi, il presidente precisa: «E’ ancora pendente al Tar del Lazio la richiesta danni alla Federazione (444 milioni di euro, ndr) e davanti alla Corte d’Appello di Roma il ricorso contro la decisione di non decidere sull’assegnazione dello scudetto (2006)». Va ricordato che la Juve aveva presentato appello nel 2012 contro la decisione del Tnas (Tribunale nazionale arbitrato dello sport), che si era dichiarato incompetente in merito all’istanza di revoca dell’assegnazione dell scudetto all’Inter. http://www.lastampa.it/2015/10/23/sport/calcio/qui-juve/la-juve-non-cambia-idea-su-calciopoli-stesse-conclusioni-del-passato-QXGTj1EP8lWxEOauinLNIL/pagina.html
  5. La Juve non cambia idea su Calciopoli: “Stesse conclusioni del passato” Agnelli: «La richiesta danni alla Figc è ancora al Tar, come il ricorso alla Corte d’Appello di Roma per la mancata assegnazione dello scudetto 2006» Massimiliano Nerozzi TORINO Su Calciopoli la Juve non cambia idea. Spiega Andrea Agnelli, nell’intervento che ha aperto l’assemblea degli azionisti bianconeri: «Credo che sia significativo informarvi dei recenti sviluppi sulle note vicende del 2006. Abbiamo letto negli ultimi giorni, negli ultimi mesi, le motivazioni della Cassazione, e abbiamo letto con attenzione e stiamo valutando il ricorso presentato da Gazzoni (ex presidente del Bologna, ndr)». E ancora: «Abbiamo, come è vero, un costante dialogo con la Federazione e con il presidente della Figc Tavecchio, in merito alle azioni intraprese dalla Juventus nel 2011 e devo dire che ho altresì letto con interesse le dichiarazioni dell’avvocato Medugno (Figc), e ho fatto molta fatica a trovare nel bilancio delle Federcalcio gli accantonamenti a cui faceva riferimento». Morale: «Alla luce di questi nuovi eventi - chiarisce Agnelli - non riteniamo che il quadro entro il quale operiamo ci permetta oggi di trarre conclusioni diverse da quelle che ho più volte esposto». Concetto ripetuto anche dopo gli interventi dei piccoli azionisti, come sempre, scaldati sul tema Calciopoli. RESTANO I RICORSI CONTRO LA FIGC Parlando di giustizia sportiva, Agnelli non risparmia una frecciata all’Inter, pur mai nominata: «Abbiamo la fortuna che a differenza di altre squadre, l’articolo 39 (revisione dei processi sportivi, ndr) non va in prescrizione». Applauso dell’assemblea. Poi, il presidente precisa: «E’ ancora pendente al Tar del Lazio la richiesta danni alla Federazione (444 milioni di euro, ndr) e davanti alla Corte d’Appello di Roma il ricorso contro la decisione di non decidere sull’assegnazione dello scudetto (2006)». Va ricordato che la Juve aveva presentato appello nel 2012 contro la decisione del Tnas (Tribunale nazionale arbitrato dello sport), che si era dichiarato incompetente in merito all’istanza di revoca dell’assegnazione dell scudetto all’Inter. http://www.lastampa.it/2015/10/23/sport/calcio/qui-juve/la-juve-non-cambia-idea-su-calciopoli-stesse-conclusioni-del-passato-QXGTj1EP8lWxEOauinLNIL/pagina.html
  6. La Juve non cambia idea su Calciopoli: “Stesse conclusioni del passato” Agnelli: «La richiesta danni alla Figc è ancora al Tar, come il ricorso alla Corte d’Appello di Roma per la mancata assegnazione dello scudetto 2006» Massimiliano Nerozzi TORINO Su Calciopoli la Juve non cambia idea. Spiega Andrea Agnelli, nell’intervento che ha aperto l’assemblea degli azionisti bianconeri: «Credo che sia significativo informarvi dei recenti sviluppi sulle note vicende del 2006. Abbiamo letto negli ultimi giorni, negli ultimi mesi, le motivazioni della Cassazione, e abbiamo letto con attenzione e stiamo valutando il ricorso presentato da Gazzoni (ex presidente del Bologna, ndr)». E ancora: «Abbiamo, come è vero, un costante dialogo con la Federazione e con il presidente della Figc Tavecchio, in merito alle azioni intraprese dalla Juventus nel 2011 e devo dire che ho altresì letto con interesse le dichiarazioni dell’avvocato Medugno (Figc), e ho fatto molta fatica a trovare nel bilancio delle Federcalcio gli accantonamenti a cui faceva riferimento». Morale: «Alla luce di questi nuovi eventi - chiarisce Agnelli - non riteniamo che il quadro entro il quale operiamo ci permetta oggi di trarre conclusioni diverse da quelle che ho più volte esposto». Concetto ripetuto anche dopo gli interventi dei piccoli azionisti, come sempre, scaldati sul tema Calciopoli. RESTANO I RICORSI CONTRO LA FIGC Parlando di giustizia sportiva, Agnelli non risparmia una frecciata all’Inter, pur mai nominata: «Abbiamo la fortuna che a differenza di altre squadre, l’articolo 39 (revisione dei processi sportivi, ndr) non va in prescrizione». Applauso dell’assemblea. Poi, il presidente precisa: «E’ ancora pendente al Tar del Lazio la richiesta danni alla Federazione (444 milioni di euro, ndr) e davanti alla Corte d’Appello di Roma il ricorso contro la decisione di non decidere sull’assegnazione dello scudetto (2006)». Va ricordato che la Juve aveva presentato appello nel 2012 contro la decisione del Tnas (Tribunale nazionale arbitrato dello sport), che si era dichiarato incompetente in merito all’istanza di revoca dell’assegnazione dell scudetto all’Inter. http://www.lastampa.it/2015/10/23/sport/calcio/qui-juve/la-juve-non-cambia-idea-su-calciopoli-stesse-conclusioni-del-passato-QXGTj1EP8lWxEOauinLNIL/pagina.html
  7. Dagospia ‏@_DAGOSPIA_ Oct 22 IL RITORNO DI CARRARO! - TAVECCHIO PENSA DI AFFIDARE A “POLTRONISSIMO” UNA COMMISSIONE IN FIGC http://ift.tt/1GsoCJZ 7:19 AM - 22 Oct 2015 · Details
  8. Dagospia ‏@_DAGOSPIA_ Oct 22 IL RITORNO DI CARRARO! - TAVECCHIO PENSA DI AFFIDARE A “POLTRONISSIMO” UNA COMMISSIONE IN FIGC http://ift.tt/1GsoCJZ 7:19 AM - 22 Oct 2015 · Details
  9. e se poi succede questo? Tra "calma e pazienza" morì la speranza Alibi nuovi per lo scialbo pareggio contro i tedeschi, ne abbiamo, oppure possiamo utilizzare quelli già noti, triti e ritriti? Continuiamo con il solito ritornello della calma e pazienza mentre ci beviamo una bella camomilla? (che probabilmente è la bevanda che viene data ai giocatori bianconeri prima delle gare). “Per vincere bisogna segnare”, ha dichiarato Allegri nel post gara. E fin qui, non ci piove: almeno su questo concetto ci siamo. Verrebbe però da aggiungere che, per segnare e quindi vincere le partite, avere un gioco, o almeno un'idea di gioco, non guasterebbe affatto e potrebbe agevolare le operazioni. Invece, nada de nada. La Juve è una squadra che “gioca” con ritmi compassati, basandosi quasi esclusivamente sulle invenzioni di Cuadrado, senza ferocia, cattiveria e determinazione. “Calma, calma”. A forza di sentirsi predicare “calma e pazienza”, probabilmente anche i giocatori tendono ad appisolarsi in campo. Fino a quando hai in rosa elementi del calibro di Tevez e Pirlo, puoi anche permetterti di giocare in modo compassato, tanto, prima o poi, con un'accelerazione, un'invenzione, o roba simile, la partita la sblocchi. Se, al contrario, non hai dei fenomeni, ma dei giocatori normali o bravi in prospettiva, devi cambiare sistama. Come li raggiungi i risultati? Solo attraverso il gioco. Peccato che questa parola sia “missing” dalle parti di Vinovo. A questo punto, però, vengono tirati in ballo i vari alibi che ormai sentiamo ripetere sino alla noia da inizio settembre e quindi possiamo stare tutti sereni e felici. A fine agosto ci hanno detto che il campionato, per la Juve, sarebbe iniziato realmente a metà settembre dopo la sosta. Poi, l'orizzonte temporale è stato spostato a Natale, con l'idea di recuperare (piano, piano, mi raccomando) qualche punto con la speranza che Babbo Natale, nel suo peregrinare, porti in dono qualche idea in base alla quale sviluppare una minima idea di gioco. Infine, dopo gli ultimi risultati non proprio brillanti in campionato, ci è stato detto che sarà comunque in primavera che si decideranno le sorti della stagione. Ecco, non vorremmo arrivare a Pasqua e sentirci dire “Ormai è tardi.....”. E' logico che non si possa sempre vincere, ma non è logico vedere una squadra così molle, priva di idee (con giocatori che non sanno mai a chi passare la palla – se non a Cuadrado) e soprattutto priva di mordente e cattiveria agonistica (se non con rare eccezioni). Si dice che le squadre rispecchino il proprio allenatore, onde per cui.... In tutto ciò, si inserisce l'assordante silenzio di una Società che, oltre a sembrare più confusa di allenatore e giocatori, pare essere proprio assente. Tra calma e pazienza, morì la speranza. Ci vorrebbe una sferzata globale, dall'alto al basso. E non è detto che per forza non si debbano cambiare gli attori in corso d'opera.... http://www.tuttojuve...speranza-257504
  10. ANALISI TATTICA - JUVENTUS-BORUSSIA: Questione d'intelligenza (di Davide Terruzzi) 22/10/2015 Il secondo zero a zero consecutivo certifica alcuni attuali limiti della Juventus di Massimiliano Allegri. La sfida col Borussia Mönchengladbach rappresentava l’occasione perfetta per blindare la qualificazione agli ottavi - sebbene i bianconeri siano davvero ben messi -, ma la formazione juventina ha palesato difetti già emersi lo scorso anno quando furono mascherati parzialmente dalla stagione fenomenale di Tevez; le difficoltà in fase di rifinitura e finalizzazione continuano a tormentare Morata e compagni e pongono diversi interrogativi sulle qualità, non tecniche, dei giocatori. Allegri conferma ancora una volta il modulo ibrido visto per la prima volta col Siviglia e recupera dal primo minuto Mandzukic, mentre Schubert schiera la sua formazione con un 442. L’atteggiamento delle due squadre si manifesta sin dalle prime battute di gioco: i tedeschi sono decisamente aggressivi, la manovra bianconera viene indirizzata sull’esterno dove scatta la trappola del pressing. Le due punte hanno il compito di schermare la linea di passaggio per Marchisio, su cui si alza sempre uno dei centrocampisti, e di attaccare i due difensori centrali per impedire alla Juventus il consolidamento del possesso e un’agevole uscita della palla dalla difesa. I bianconeri invece sono più passivi, meno reattivi e lasciano palleggiare il Borussia senza provare un pressing alto organizzato aspettando i tedeschi nella propria metà campo. Un errore, anche concettuale, perché permette agli ospiti di difendersi col pallone senza forzare le giocate attaccando i difensori: non a caso, quando i bianconeri hanno esercitato un’adeguata pressione sul portatore chiudendo le linee di passaggio, hanno creato due occasioni in transizione positiva. La partita ha raccontato di una Juventus in difficoltà nell’affrontare formazioni ben organizzate, forti fisicamente, capaci di difendersi aggressivamente: mancano movimenti coordinati tra le punte, si cerca una giocata complicata tra le linee, non si sfruttano a dovere le corsie esterne. Pochi, pochissimi cambi di campo, Cuadrado spesso chiamato a saltare l’uomo da fermo, Alex Sandro molto timido sulla sinistra: la maggior parte delle giocate bianconere testimoniano una carenza di lucidità, una frenesia nei tocchi, l’accontentarsi della prima opzione possibile. Non brillano nemmeno particolarmente le spaziature sul campo con le posizioni dei centrocampisti particolarmente strette e non sufficientemente adeguate, così come le punte sono state eccessivamente posizionate sulla stessa linea. Cuadrado riceva la palla da fermo e lontano dalla porta (così non è utile), Khedira gli è eccessivamente vicino. Le punte? Sulla stessa linea, lontani dall'azione: praticamente inutili. Sotto, le linee tratteggiate indicano dove dovrebbero posizionarsi correttamente i giocatori: Pogba dovrebbe aprirsi lasciando lo spazio a Morata. Khedira ha spesso effettuato questo movimento in sovrapposizione. Buona idea, anche, ma Cuadrado, e sulla sinistra lo stesso ha fatto Alex Sandro, si è accontentato della prima opzione servendo il giocatore che gli è andato sopra nonostante sia già chiuso. Meglio riciclare il possesso ripartendo dal centro per poi cambiare il campo. Ottima verticalizzazione di Marchisio per Morata. Le punte però si muovono in maniera non organizzata: Mandukic dovrebbe giocare sotto la punta (come suggerito dalla linea tratteggiata) offrendo allo spagnolo uno scarico per poi eventualmente chiudere l'uno-due o pescare l'inserimento di un centrocampista. Morata, invece, potrà solamente aprire il gioco sulla destra. Le difficoltà maggiori emergono però nella transizione. Come l’anno scorso, ed è un’aggravante questa, la Juventus non sfrutta molte situazioni di ripartenza: tocchi in più, no look, movimenti non coordinati, mancanza di cattiveria sotto porta. In giocatori come Morata e Pogba non si vedono miglioramenti nella gestione di questi fondamentali aspetti: il primo spesso abbassa la testa, il secondo non brilla certamente per lucidità. Anche Pereyra dimostra gli stessi limiti della scorsa stagione. Se poi è Zaza a dover gestire il contropiede, si può ben capire che l’esito non sarà brillante. Come non si porta il contropiede. E come ci si può difendere in situazioni di campo aperto. Pogba ritarda il passaggio all'eccesso per poi sbagliare l'apertura. (in no look!!) Morata avrà poi l'occasione di concludere dall'interno dell'area di rigore ma dimostra i suoi limiti di attaccante puro. Testa bassa e pedalare? Non nel calcio. Non quando si attacca. Nel video vedere cosa combina Pereyra. Se c'è un muro davanti è meglio andarci a sbattere o evitarlo? A questo punto è lecito domandarsi per quale motivo non venga schierato regolarmente Dybala: non è certamente il Messia ma è l’attaccante più intelligente calcisticamente a disposizione ed è in grado di creare superiorità numerica saltando l’uomo. Allegri, ricalcando alcune dichiarazioni estive di Marotta, sembra volerlo impostare come trequartista ma sarebbe un errore: l’argentino è una punta centrale e ha già dimostrato di essere a suo agio quando non riceve la palla con le spalle girate alla porta. Non si può ripetere il trattamento Morata: un anno fa non c’erano problemi in attacco (c’erano Tevez e Llorente), mentre ora il contesto è completamente cambiato. Altro capitolo riguarda le palle inattive: tolte le punizioni - la perdita di Pirlo si fa sentire -, la Juventus non riesce a sfruttare adeguatamente i corner nonostante sia una squadra fortemente fisica. La partita col Borussia racconta quindi di una Juve che ha ritrovato sì la solidità difensiva ma che sembra non aver lavorato sui difetti, grossi, già evidenziati la scorsa stagione. Non stiamo raccontando nulla di nuovo, insomma: ed è grave che non si vedano miglioramenti e nei singoli e nel collettivo. C’è molto da lavorare per Allegri se si vuole portare la squadra a non dipendere dalla qualità degli individui: servono movimenti guida offensivamente, spaziature corrette. Il gioco del tecnico bianconero è complicato, spesso ricerca l'uomo tra le linee: la Juve riesce ad arrivare abbastanza agevolmente sulla trequarti offensiva ma poi sbaglia sempre qualcosa. E' una questione anche di intelligenza calcistica: Morata, Pogba, Cuadrado, Pereyra sono giocatori tecnici ma ancora in grossa difficoltà nella lettura e nell'interpretazione delle situazioni: in campo bisogna sapersi muovere ed è compito anche dell'allenatore insistere su questi aspetti portando a quei miglioramenti che non si vedono. Ognuno deve sapere quello che va fatto: pochi compiti, precisi, lasciando quella libertà di scelta fondamentale per prendere la decisione più adatta. La Juventus, oggi, resta una squadra che non rispetta una regola fondamentale: non prendere un tiro per prenderne uno migliore. Si accontenta troppo: non è adeguatamente lucida, tranquilla e razionale. Così la fase offensiva continua a rappresentare il problema principale. http://www.juventibu...telligenza.html
  11. Tra "calma e pazienza" morì la speranza Alibi nuovi per lo scialbo pareggio contro i tedeschi, ne abbiamo, oppure possiamo utilizzare quelli già noti, triti e ritriti? Continuiamo con il solito ritornello della calma e pazienza mentre ci beviamo una bella camomilla? (che probabilmente è la bevanda che viene data ai giocatori bianconeri prima delle gare). “Per vincere bisogna segnare”, ha dichiarato Allegri nel post gara. E fin qui, non ci piove: almeno su questo concetto ci siamo. Verrebbe però da aggiungere che, per segnare e quindi vincere le partite, avere un gioco, o almeno un'idea di gioco, non guasterebbe affatto e potrebbe agevolare le operazioni. Invece, nada de nada. La Juve è una squadra che “gioca” con ritmi compassati, basandosi quasi esclusivamente sulle invenzioni di Cuadrado, senza ferocia, cattiveria e determinazione. “Calma, calma”. A forza di sentirsi predicare “calma e pazienza”, probabilmente anche i giocatori tendono ad appisolarsi in campo. Fino a quando hai in rosa elementi del calibro di Tevez e Pirlo, puoi anche permetterti di giocare in modo compassato, tanto, prima o poi, con un'accelerazione, un'invenzione, o roba simile, la partita la sblocchi. Se, al contrario, non hai dei fenomeni, ma dei giocatori normali o bravi in prospettiva, devi cambiare sistama. Come li raggiungi i risultati? Solo attraverso il gioco. Peccato che questa parola sia “missing” dalle parti di Vinovo. A questo punto, però, vengono tirati in ballo i vari alibi che ormai sentiamo ripetere sino alla noia da inizio settembre e quindi possiamo stare tutti sereni e felici. A fine agosto ci hanno detto che il campionato, per la Juve, sarebbe iniziato realmente a metà settembre dopo la sosta. Poi, l'orizzonte temporale è stato spostato a Natale, con l'idea di recuperare (piano, piano, mi raccomando) qualche punto con la speranza che Babbo Natale, nel suo peregrinare, porti in dono qualche idea in base alla quale sviluppare una minima idea di gioco. Infine, dopo gli ultimi risultati non proprio brillanti in campionato, ci è stato detto che sarà comunque in primavera che si decideranno le sorti della stagione. Ecco, non vorremmo arrivare a Pasqua e sentirci dire “Ormai è tardi.....”. E' logico che non si possa sempre vincere, ma non è logico vedere una squadra così molle, priva di idee (con giocatori che non sanno mai a chi passare la palla – se non a Cuadrado) e soprattutto priva di mordente e cattiveria agonistica (se non con rare eccezioni). Si dice che le squadre rispecchino il proprio allenatore, onde per cui.... In tutto ciò, si inserisce l'assordante silenzio di una Società che, oltre a sembrare più confusa di allenatore e giocatori, pare essere proprio assente. Tra calma e pazienza, morì la speranza. Ci vorrebbe una sferzata globale, dall'alto al basso. E non è detto che per forza non si debbano cambiare gli attori in corso d'opera.... http://www.tuttojuve...speranza-257504
  12. Le cose stanno come ha scritto Davide Terruzzi sotto. Praticamente: la formazione juventina ha palesato difetti già emersi lo scorso anno quando furono mascherati parzialmente dalla stagione fenomenale di Tevez. E con Dybala che intenzione ha? A questo punto è lecito domandarsi per quale motivo non venga schierato regolarmente Dybala: non è certamente il Messia ma è l’attaccante più intelligente calcisticamente a disposizione ed è in grado di creare superiorità numerica saltando l’uomo. Allegri, ricalcando alcune dichiarazioni estive di Marotta, sembra volerlo impostare come trequartista ma sarebbe un errore: l’argentino è una punta centrale e ha già dimostrato di essere a suo agio quando non riceve la palla con le spalle girate alla porta. Non si può ripetere il trattamento Morata: un anno fa non c’erano problemi in attacco (c’erano Tevez e Llorente), mentre ora il contesto è completamente cambiato. Allegri dopo che non ci e' riuscito nemmeno con Tevez, Vidal e Pirlo, sapra' riuscirci senza di loro? Secondo me no. ANALISI TATTICA - JUVENTUS-BORUSSIA: Questione d'intelligenza (di Davide Terruzzi) 22/10/2015 Il secondo zero a zero consecutivo certifica alcuni attuali limiti della Juventus di Massimiliano Allegri. La sfida col Borussia Mönchengladbach rappresentava l’occasione perfetta per blindare la qualificazione agli ottavi - sebbene i bianconeri siano davvero ben messi -, ma la formazione juventina ha palesato difetti già emersi lo scorso anno quando furono mascherati parzialmente dalla stagione fenomenale di Tevez; le difficoltà in fase di rifinitura e finalizzazione continuano a tormentare Morata e compagni e pongono diversi interrogativi sulle qualità, non tecniche, dei giocatori. Allegri conferma ancora una volta il modulo ibrido visto per la prima volta col Siviglia e recupera dal primo minuto Mandzukic, mentre Schubert schiera la sua formazione con un 442. L’atteggiamento delle due squadre si manifesta sin dalle prime battute di gioco: i tedeschi sono decisamente aggressivi, la manovra bianconera viene indirizzata sull’esterno dove scatta la trappola del pressing. Le due punte hanno il compito di schermare la linea di passaggio per Marchisio, su cui si alza sempre uno dei centrocampisti, e di attaccare i due difensori centrali per impedire alla Juventus il consolidamento del possesso e un’agevole uscita della palla dalla difesa. I bianconeri invece sono più passivi, meno reattivi e lasciano palleggiare il Borussia senza provare un pressing alto organizzato aspettando i tedeschi nella propria metà campo. Un errore, anche concettuale, perché permette agli ospiti di difendersi col pallone senza forzare le giocate attaccando i difensori: non a caso, quando i bianconeri hanno esercitato un’adeguata pressione sul portatore chiudendo le linee di passaggio, hanno creato due occasioni in transizione positiva. La partita ha raccontato di una Juventus in difficoltà nell’affrontare formazioni ben organizzate, forti fisicamente, capaci di difendersi aggressivamente: mancano movimenti coordinati tra le punte, si cerca una giocata complicata tra le linee, non si sfruttano a dovere le corsie esterne. Pochi, pochissimi cambi di campo, Cuadrado spesso chiamato a saltare l’uomo da fermo, Alex Sandro molto timido sulla sinistra: la maggior parte delle giocate bianconere testimoniano una carenza di lucidità, una frenesia nei tocchi, l’accontentarsi della prima opzione possibile. Non brillano nemmeno particolarmente le spaziature sul campo con le posizioni dei centrocampisti particolarmente strette e non sufficientemente adeguate, così come le punte sono state eccessivamente posizionate sulla stessa linea. Cuadrado riceva la palla da fermo e lontano dalla porta (così non è utile), Khedira gli è eccessivamente vicino. Le punte? Sulla stessa linea, lontani dall'azione: praticamente inutili. Sotto, le linee tratteggiate indicano dove dovrebbero posizionarsi correttamente i giocatori: Pogba dovrebbe aprirsi lasciando lo spazio a Morata. Khedira ha spesso effettuato questo movimento in sovrapposizione. Buona idea, anche, ma Cuadrado, e sulla sinistra lo stesso ha fatto Alex Sandro, si è accontentato della prima opzione servendo il giocatore che gli è andato sopra nonostante sia già chiuso. Meglio riciclare il possesso ripartendo dal centro per poi cambiare il campo. Ottima verticalizzazione di Marchisio per Morata. Le punte però si muovono in maniera non organizzata: Mandukic dovrebbe giocare sotto la punta (come suggerito dalla linea tratteggiata) offrendo allo spagnolo uno scarico per poi eventualmente chiudere l'uno-due o pescare l'inserimento di un centrocampista. Morata, invece, potrà solamente aprire il gioco sulla destra. Le difficoltà maggiori emergono però nella transizione. Come l’anno scorso, ed è un’aggravante questa, la Juventus non sfrutta molte situazioni di ripartenza: tocchi in più, no look, movimenti non coordinati, mancanza di cattiveria sotto porta. In giocatori come Morata e Pogba non si vedono miglioramenti nella gestione di questi fondamentali aspetti: il primo spesso abbassa la testa, il secondo non brilla certamente per lucidità. Anche Pereyra dimostra gli stessi limiti della scorsa stagione. Se poi è Zaza a dover gestire il contropiede, si può ben capire che l’esito non sarà brillante. Come non si porta il contropiede. E come ci si può difendere in situazioni di campo aperto. Pogba ritarda il passaggio all'eccesso per poi sbagliare l'apertura. (in no look!!) Morata avrà poi l'occasione di concludere dall'interno dell'area di rigore ma dimostra i suoi limiti di attaccante puro. Testa bassa e pedalare? Non nel calcio. Non quando si attacca. Nel video vedere cosa combina Pereyra. Se c'è un muro davanti è meglio andarci a sbattere o evitarlo? A questo punto è lecito domandarsi per quale motivo non venga schierato regolarmente Dybala: non è certamente il Messia ma è l’attaccante più intelligente calcisticamente a disposizione ed è in grado di creare superiorità numerica saltando l’uomo. Allegri, ricalcando alcune dichiarazioni estive di Marotta, sembra volerlo impostare come trequartista ma sarebbe un errore: l’argentino è una punta centrale e ha già dimostrato di essere a suo agio quando non riceve la palla con le spalle girate alla porta. Non si può ripetere il trattamento Morata: un anno fa non c’erano problemi in attacco (c’erano Tevez e Llorente), mentre ora il contesto è completamente cambiato. Altro capitolo riguarda le palle inattive: tolte le punizioni - la perdita di Pirlo si fa sentire -, la Juventus non riesce a sfruttare adeguatamente i corner nonostante sia una squadra fortemente fisica. La partita col Borussia racconta quindi di una Juve che ha ritrovato sì la solidità difensiva ma che sembra non aver lavorato sui difetti, grossi, già evidenziati la scorsa stagione. Non stiamo raccontando nulla di nuovo, insomma: ed è grave che non si vedano miglioramenti e nei singoli e nel collettivo. C’è molto da lavorare per Allegri se si vuole portare la squadra a non dipendere dalla qualità degli individui: servono movimenti guida offensivamente, spaziature corrette. Il gioco del tecnico bianconero è complicato, spesso ricerca l'uomo tra le linee: la Juve riesce ad arrivare abbastanza agevolmente sulla trequarti offensiva ma poi sbaglia sempre qualcosa. E' una questione anche di intelligenza calcistica: Morata, Pogba, Cuadrado, Pereyra sono giocatori tecnici ma ancora in grossa difficoltà nella lettura e nell'interpretazione delle situazioni: in campo bisogna sapersi muovere ed è compito anche dell'allenatore insistere su questi aspetti portando a quei miglioramenti che non si vedono. Ognuno deve sapere quello che va fatto: pochi compiti, precisi, lasciando quella libertà di scelta fondamentale per prendere la decisione più adatta. La Juventus, oggi, resta una squadra che non rispetta una regola fondamentale: non prendere un tiro per prenderne uno migliore. Si accontenta troppo: non è adeguatamente lucida, tranquilla e razionale. Così la fase offensiva continua a rappresentare il problema principale. http://www.juventibu...telligenza.html
  13. Per me ci sono due problemi di fondo: 1. Allegri ancora non riesce a dare non un gioco ma un'idea di gioco a questa squadra; 2. s'e' rotto qualcosa all'interno della societa' (AA e Nedved verso Marotta e Paratici) e secondo me la squadra non riesce o non vuole seguire Allegri (vedi dichiarazioni di Bonucci e Chiellini su Conte durante il ritiro della nazionale).
  14. Il tuo ragionamento sarebbe totalmente condivisibile, pero' c'e' un grosso problema, che l'anno passato era l'anno passato con Tevez (palla a lui e qualcosa succedeva) ed in campionato stavamo andando molto ma molto meglio di quest'anno. La mia opinione e' che Allegri non sa mettere in pratica cio' che dice di aver capito. E per me bisogna cambiare, con per giunta uno di polso che, per esempio, dica a Pogba di non tirare da fuori continuamente...
  15. Giusto cio' che hai riportato. Ma a me vengono due considerazioni da fare allora: 1. Dopo ogni partita Allegri dice sempre la stessa cosa e poi puntualmente non riesce a correggere la partita successiva cio' che ha visto di storto; 2. E' gia' almeno la terza partita che lo sento criticare la squadra, queste cose vanno dette nello spogliatoio. Per cui, per me, Allegri deve essere immediatamente sostituito, mi dispiace essere cosi' drastico, ma se consideri anche il campionato che e' altamente deficitario, questa e' l'unica soluzione.
  16. E questa domanda racchiude la frustrazione di un po' tutti noi, tranne che Allegri
  17. Quale e' il link di questo che balla, lo scrivesti gia' erano dei russi di destra mi sembra
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