Vai al contenuto

ClaudioGentile

Tifoso Juventus
  • Numero contenuti

    40693
  • Iscritto

  • Days Won

    1

Tutti i contenuti di ClaudioGentile

  1. Ma il senso di avere Lichtsteiner ancora in campo e Pogba largo a sx invece di inserire per esempio Asamoah, togliere Lichtsteiner e mettere Pogba che si scambia la posizione di trequartista con Khedira?
  2. Anzi aggiungo, questa e' la formazione con la quale nel secondo tempo nella partita contro l'Atalanta, spadroneggiammo, mettendo Dybala trequartista insieme a Pogba, con Asamoah che si allargava a sinistra per permettere gli inserimenti di Paul
  3. Farsopoli di E. LOFFREDO del 22/01/2016 11:07:57 Spiare Moggi non è reato?! Ricordate i dossieraggi della security di Telecom-Pirelli ai danni di Moggi? In un trafiletto sul Corsera di due giorni fa leggiamo che l'Inter, Telecom e Pirelli sono stati assolti dall'accusa di aver illecitamente spiato Moggi. Il Tribunale di Firenze non disconosce il fatto in sé, ma come riporta il quotidiano di via Solferino: "se anche condotte illecite «risultassero addebitabili, probabilmente alla Pirelli, Moggi non può essere stato danneggiato dall'invasione della sua sfera privata, perché oggetto di indagini penali che hanno avuto un preciso esito e una grande eco»" (Link). Amen! Il fatto è che Moggi è stato oggetto di indagini penali (cosiddetta calciopoli) dopo i dossieraggi illeciti. Quindi mancherebbe anche un ridicolo presupposto temporale. L'inviolabilità della riservatezza in qualunque tipo di conversazione o corrispondenza è garantita dalla nostra Costituzione ("C"). Solo l'autorità giudiziaria e solo per particolari ipotesi di reato può bypassare questo principio, ma solo per tutelare beni collettivi di rango superiore. Il privato né prima, né durante, né dopo indagini può invadere a quel modo la sfera personale altrui. Sono quelle cose che vanno sotto la bella etichetta di "principi di civiltà giuridica" e/o "principi di legalità", che dovrebbero garantire il cittadino, ogni cittadino (anche se si chiama Luciano Moggi) dall'uso bestiale che alcuni privati possono fare delle proprie capacità di insinuarsi nella vita altrui. A questo punto saremmo curiosi di sapere a quali principi e sotto quale costituzione ("c") operano e fanno da garanti alcuni giudici. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=4586
  4. Stava a Firenze per il processo contro l'Inter, Telecom e Pirelli Farsopoli di E. LOFFREDO del 22/01/2016 11:07:57 Spiare Moggi non è reato?! Ricordate i dossieraggi della security di Telecom-Pirelli ai danni di Moggi? In un trafiletto sul Corsera di due giorni fa leggiamo che l'Inter, Telecom e Pirelli sono stati assolti dall'accusa di aver illecitamente spiato Moggi. Il Tribunale di Firenze non disconosce il fatto in sé, ma come riporta il quotidiano di via Solferino: "se anche condotte illecite «risultassero addebitabili, probabilmente alla Pirelli, Moggi non può essere stato danneggiato dall'invasione della sua sfera privata, perché oggetto di indagini penali che hanno avuto un preciso esito e una grande eco»" (Link). Amen! Il fatto è che Moggi è stato oggetto di indagini penali (cosiddetta calciopoli) dopo i dossieraggi illeciti. Quindi mancherebbe anche un ridicolo presupposto temporale. L'inviolabilità della riservatezza in qualunque tipo di conversazione o corrispondenza è garantita dalla nostra Costituzione ("C"). Solo l'autorità giudiziaria e solo per particolari ipotesi di reato può bypassare questo principio, ma solo per tutelare beni collettivi di rango superiore. Il privato né prima, né durante, né dopo indagini può invadere a quel modo la sfera personale altrui. Sono quelle cose che vanno sotto la bella etichetta di "principi di civiltà giuridica" e/o "principi di legalità", che dovrebbero garantire il cittadino, ogni cittadino (anche se si chiama Luciano Moggi) dall'uso bestiale che alcuni privati possono fare delle proprie capacità di insinuarsi nella vita altrui. A questo punto saremmo curiosi di sapere a quali principi e sotto quale costituzione ("c") operano e fanno da garanti alcuni giudici. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=4586
  5. Allora significa che gli avranno promesso qualche promozione, se...
  6. Marco Bernardini: "Scusa Luciano, che ci fai a Firenze?"Con un suo pezzo su Calciomercato.com, il giornalista Marco Bernardini ha parlato di Luciano Moggi. Un pezzo sull'ex dg della Juventus: "E’ di ghiaccio il sole nel cielo sopra Firenze. Illumina i tetti della città sui quali il cantautore e poeta De Gregori vedeva volare Caterina, ma non riscalda. Sembra voler scappare con passo lesto la poca gente sul Lungarno, guance rosse e capelli imprestati ai capricci del vento. E’ quasi ora di colazione. Pilotato da Carlo e Cosimo, pregusto con il sapore di un piatto speciale che troverò in un’osteria anche lei talmente particolare che andrebbe iscritta al WWF, insieme con i panda, per venirne protetta. Due uova cotte sul carbone e poi arricchite con un trionfo di carciofi saltati al burro. Sembra la corona della regina Elisabetta tanto è suggestiva quella portata “finto-povera”, mi anticipano i due compagni. Non vedo l’ora. Con l’età la vista è fatalmente in calo. Non sono un’aquila, insomma. Ma l’uomo che s’avanza da lontano ha un viso famigliare. Compare sullo sfondo di Ponte Vecchio dove, per quel poco che fu presidente della Fiorentina e prima di immolarsi alla sua passione del volo, abitava Pier Cesare Baretti. Penso che mi manca molto, l’amico andato. Manca anche a Carlo, per il quale fu maestro di giornalismo. Inevitabili e un poco dolenti scampoli di “dejà vu” che si presentano puntuali ogni volta che mi capita di tornare nella città di Dante. Intanto l’uomo che avevo notato prima controluce è a pochi passi, ormai. Scusate, ma quello non è Moggi? Chiedo ai miei due compagni di passeggiata. Domanda retorica perché anche lui mi ha riconosciuto. Mi anticipa, sorridendo? “Ciao, vecchio, come stai? E che ci fai qui?”. Romba come quello di una Ferrari il motore della macchina del tempo. Il passato è adesso, di nuovo. Esistono persone che, nel bene come nel male, hanno segnato ciascuna esistenza sia per ragioni affettive piuttosto che per situazioni puramente professionali. Luciano Moggi, per quel che mi riguarda, è uno di questi. Con una differenza. Ha, per più di trent’anni, fatto da accompagnatore lungo il cammino del lavoro e anche su quello dell’amicizia. Non ho alcuna difficoltà ad ammetterlo e non provo alcun tipo di imbarazzo nel dire che “in caso di bisogno” c’era sempre una telefonata per “zio Lucianone” sapendo che lui si sarebbe fatto in quattro. Non lo incontravo più e avevo smesso di cercarlo dopo il “crollo dell’impero juventino” travolto dalla valanga di Calciopoli ovvero quel ”noir” del calcio scritto anche da Moggi su ispirazione di Antonio Giraudo. Rido mentre gli dico: ”Allora che cosa ne hai fatto dei soldi avuti dal mio giornale dopo aver vinto la causa contro di me e Padovan per diffamazione? Non erano tanti, ma un bel week end almeno…”. Lui non ride. Parla sottovoce “Guarda che io, alla fine, ho ritirato la querela. Se poi quello là è andato avanti non so”. Mi sento un po’ verme. Mica per niente, ma potevo tranquillamene evitare quella uscita servita soltanto a rimuovere il fango depositato sul fondo di una orribile storia il cui prezzo l’uomo che fu il più potente “burattinaio” del calcio ha pagato che basta. Moggi, oggi, è un uomo illustrato. Il volto segnato da mille rughe, come quelle dell’Avvocato, la camicia senza cravatta aperta sul collo come quasi mai si lasciava vedere, la barba di due giorni, lievemente ingobbito e dal passo stanco. Mi dicono, da Londra dove vive, che Antonio Giraudo sia invece bello e fresco come un fiore. Buon per lui e complimenti. Ma non è giusto che, per quel che accadde, sia stato soltanto il “braccio” a pagare mentre la “mente” ha il sederino candido come quello di un bebè. E tu Luciano, che combini di bello? E lo prendo confidenzialmente sottobraccio, come una volta. “Pendolo tra Napoli e Torino. Ti ho rubato il mestiere e scrivo. Viaggio non più per lavoro ma per interesse e svago. Come oggi qui a Firenze, tra un museo e una chiesa”. Tutto questo in tempo di mercato, pensate un po’ che roba! Giorni che per il Luciano “parte prima” sarebbero stati a dir poco bollenti oltreché assai fruttuosi. Per lui e i presidenti per i quali lavorava. Lo sono per altri. Per quelli che da Moggi hanno imparato il mestiere esattamente come lui lo aveva appreso da Italo Allodi. Anche se poi, a ben vedere, gli allievi di oggi non potranno mai superare il maestro di ieri. L’uomo che, prima di perdere la trebisonda e sentirsi inattaccabile tanto da combinare un disastro biblico, era riuscito a collezionare una serie di incredibili e inarrivabili capolavori: Paolo Rossi, Claudio Gentile, Gaetano Scirea. I primi tre che mi vengono in mente e che fanno parte di un’intera enciclopedia di campioni tutti scovati da Moggi. Ora, vederlo così indifeso ma ripulito dentro dalla consapevolezza propria delle persone intelligenti, fa persino tenerezza. “Ci vediamo, ne!”. L’abbraccio è sincero, per entrambi. Ma che freddo fa oggi sul Lungarno!". http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/marco-bernardini-scusa-luciano-che-ci-fai-a-firenze-269292
  7. Ci dobbiamo vendicare sia per la sconfitta dell'andata che per il gesto che quello stronso di digne fece a Pereyra! VENDETTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA TREMENDA VENDETTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA :Zebra:
  8. primo tempo un po' penoso da parte nostra, tre difensori centrali sono sprecati, ci vuole piu' qualita' in campo
  9. Assolutamente si e se ti possiamo aiutare, in qualche modo, faccelo sapere.
  10. E poi tu dici che non sono imparziali alla rai, un riommico che domani sera sara' laziese
  11. E che catzo e svegliateviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
×
×
  • Crea Nuovo...