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ClaudioGentile

Tifoso Juventus
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  1. Esatto, ma lo hanno fatto solo perche' era l'allenatore della Juve.
  2. Ma infatti, questo e' il ragionamento sensato da fare. Non si puo' sempre fare la guerra, ci sono anche modi piu' civili di affrontare le cose.
  3. Avete sentito come in studio gia' Jacopo Volpi gli da' ragione, dicendo che Conte ha subito uno sgarbo dalla Lega Calcio perche' doveva anticipare la Finale di Coppa Italia (dove casualmente giocava la Juve) ed uno sgarbo dalla Juve (guarda caso) perche' non ha voluto dare Bonucci squalificato per lo stage prima della Coppa Italia. Non accetto questo gioco al massacro, sempre contro la Juve. Sgarbo a chi? Bonucci e' un giocatore della Juventus e doveva allenare gli attaccanti juventini prima della Finale di Coppa Italia. NON ABBIAMO FATTO NESSUNO SGARBO A CONTE, che se lo mettessero in testa, lui e i giornalai italiani. Avevamo tutto il diritto di trattenere Bonucci per allenare i nostri attaccanti prima della finale di Coppa Italia, cosi' come avevamo tutto il diritto di non anticipare la finale, visto che stavamo lottando anche per il campionato italiano di Serie A.
  4. Conte si sta arrampicando sugli specchi sul fatto che dopo due anni abbia lasciato la nazionale. Quando se ne e' andato dalla Juve ha detto semplicemente che il percorso era finito; oggi incalzato dai giornalai ha detto che gli dispiace pero' la colpa non e' la sua ma di chi non lo ha appoggiato a fare la guerra (aggiungo io per ottenere le date degli stage non previsti dalla Fifa). No mi dispiace, ma non e' cosi', lui le conosceva le date che aveva a disposizione quando ha accettato di allenare l'Italia. Il problema e' che non doveva fare la guerra ma accettare semplicemente la situazione quale era. Se no alla fine va a finire che diranno che lui ha lasciato perche' la Juve gli ha fatto la guerra.
  5. Io speravo in Zaza gia' dopo il nostro praggio, i crucchi avevano accusato la botta
  6. Non e' vero, ora diranno che abbiamo perso perche' Zaza e Bonucci hanno sbagliato
  7. Zaza, Insigne e kazzo cerca di cambiare l'inerzia della partitaaaaaaaaaaaaaa
  8. Quando kazzo fa le sostituzioni? E' dal 60' che doveva sostituire qualcuno
  9. Se giochiamo come l'ultimo quarto d'ora e mettiamo Zaza possiamo pure vincere
  10. Higuain e lo spauracchio dell’articolo 17: da oggi può andar via (quasi) liberamente Higuain Napoli articolo 17 – Il primo luglio 2016 è una data che i tifosi del Napoli avrebbero dovuto cerchiare sul calendario: oggi incomincia la quarta stagione di Gonzalo Higuain con la società di Aurelio De Laurentiis e finisce il suo ‘periodo protetto’ da calciatore napoletano. Ora il Pipita può liberarsi dal contratto che lo lega ai partenopei con relativa facilità e accasarsi all’estero sfruttando l’articolo 17 delle Fifa Rules, senza incorrere immediatamente in sanzioni disciplinari. Se decidesse di farlo a maggio 2017, notificando la decisione entro 15 giorni dall’ultima gara ufficiale della prossima stagione, il Napoli non potrebbe opporsi e riceverebbe un indennizzo nettamente più basso della clausola rescissoria da 94,7 milioni di euro; ma se volesse andar via domani, 2 luglio 2016, Higuain rischierebbe sanzioni disciplinari e il Napoli si dovrebbe accontentare dell’indennizzo. Punto. Il ‘periodo protetto’ è un mezzo giuridico escogitato dalla Fifa per tutelare, sia dal punto di vista delle società che da quello dei calciatori, il rispetto dei contratti di lavoro nel mondo del calcio. Se un calciatore X firma il suo accordo con una società Y prima dei 28 anni – è il caso di Higuain – il ‘periodo protetto’ dura per 3 stagioni e finisce all’inizio della quarta. Il Pipita è arrivato a Napoli nel luglio 2013 e ha appena completato le tre stagioni in azzurro – ’13-’14, ’14-’15 e ’15-’16. Il ‘periodo protetto’, è specificato nell’articolo 17 del Regolamento, si rinnova ogni volta che viene siglato un nuovo contratto di lavoro ed è una delle ragioni per cui nel calcio spesso ci sono prolungamenti contrattuali molti anni prima della scadenza naturale di un precedente accordo di lavoro. Higuain, come è noto, ha recentemente rifiutato di prolungare con il Napoli; l’accordo scadrà nel 2018. “Generalmente – spiega a CF – Calcio e Finanza Tiziana Vettor, docente di diritto del Lavoro all’università Bicocca di Milano – il contratto di prestazione sportiva può sciogliersi per mutuo consenso o per giusta causa. Tuttavia, la normativa FIFA non vieta in toto ad un giocatore di risolvere unilateralmente il contratto, ma impone delle sanzioni per il caso in cui ciò si verifichi”. A disciplinare la rottura dell’accordo è proprio l’articolo 17 delle Fifa Rules. Se Higuain decidesse di ricorrere a questa norma, il Napoli si dovrebbe accontentare di ricevere un indennizzo “determinato mediante alcuni parametri predefiniti” (in immagine allegata) che dovrebbe essere versato “in solido dal giocatore e dal nuovo club”, spiega Vettor che è anche direttore del Master in diritto sportivo e rapporti di lavoro nello sport della Bicocca. Insomma, sottolinea, “Higuain potrebbe tesserarsi presso un’altra squadra estera e magari liberarsi ad un cifra inferiore rispetto alla clausola ‘rescissoria’ concordata con il Napoli”. La differenza rispetto a ieri – letteralmente – è che oggi “la risoluzione unilaterale avverrebbe al di fuori del periodo protetto, senza conseguenze disciplinari per il giocatore” – o almeno che siano immediate. Infatti, “la Fifa prevede la possibilità di infliggere altre sanzioni disciplinari – diverse dalla squalifica di 4 mesi – nel caso in cui il giocatore non notifichi al club l’intenzione di terminare il contratto entro 15 giorni dall’ultima partita ufficiale disputata, anche dopo il periodo protetto”. Questo significa che Higuiain, sottolinea Vettor, potrà “imbattersi in procedimenti disciplinari, in caso di omessa o ritardata comunicazione” se decidesse di ricorrere all’articolo 17 domani; ma non rischierebbe nulla se lo facesse al termine della prossima stagione notificando la scelta entro due settimane dall’ultima partita ufficiale. Tra l’altro, come fa notare Valentina Porzia, cultore di diritto sportivo a Roma Tre e Unicusano, “la presenza delle parole ‘possono essere applicate’ lascia margine di discrezionalità alla scelta di sanzionare o meno” il calciatore da parte della giustizia sportiva, anche nel caso in cui ci fosse mancata o ritardata comunicazione da parte dell’attaccante. http://www.calcioefinanza.it/2016/07/01/higuain-napoli-articolo-17/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter
  11. Higuain e lo spauracchio dell’articolo 17: da oggi può andar via (quasi) liberamente Higuain Napoli articolo 17 – Il primo luglio 2016 è una data che i tifosi del Napoli avrebbero dovuto cerchiare sul calendario: oggi incomincia la quarta stagione di Gonzalo Higuain con la società di Aurelio De Laurentiis e finisce il suo ‘periodo protetto’ da calciatore napoletano. Ora il Pipita può liberarsi dal contratto che lo lega ai partenopei con relativa facilità e accasarsi all’estero sfruttando l’articolo 17 delle Fifa Rules, senza incorrere immediatamente in sanzioni disciplinari. Se decidesse di farlo a maggio 2017, notificando la decisione entro 15 giorni dall’ultima gara ufficiale della prossima stagione, il Napoli non potrebbe opporsi e riceverebbe un indennizzo nettamente più basso della clausola rescissoria da 94,7 milioni di euro; ma se volesse andar via domani, 2 luglio 2016, Higuain rischierebbe sanzioni disciplinari e il Napoli si dovrebbe accontentare dell’indennizzo. Punto. Il ‘periodo protetto’ è un mezzo giuridico escogitato dalla Fifa per tutelare, sia dal punto di vista delle società che da quello dei calciatori, il rispetto dei contratti di lavoro nel mondo del calcio. Se un calciatore X firma il suo accordo con una società Y prima dei 28 anni – è il caso di Higuain – il ‘periodo protetto’ dura per 3 stagioni e finisce all’inizio della quarta. Il Pipita è arrivato a Napoli nel luglio 2013 e ha appena completato le tre stagioni in azzurro – ’13-’14, ’14-’15 e ’15-’16. Il ‘periodo protetto’, è specificato nell’articolo 17 del Regolamento, si rinnova ogni volta che viene siglato un nuovo contratto di lavoro ed è una delle ragioni per cui nel calcio spesso ci sono prolungamenti contrattuali molti anni prima della scadenza naturale di un precedente accordo di lavoro. Higuain, come è noto, ha recentemente rifiutato di prolungare con il Napoli; l’accordo scadrà nel 2018. “Generalmente – spiega a CF – Calcio e Finanza Tiziana Vettor, docente di diritto del Lavoro all’università Bicocca di Milano – il contratto di prestazione sportiva può sciogliersi per mutuo consenso o per giusta causa. Tuttavia, la normativa FIFA non vieta in toto ad un giocatore di risolvere unilateralmente il contratto, ma impone delle sanzioni per il caso in cui ciò si verifichi”. A disciplinare la rottura dell’accordo è proprio l’articolo 17 delle Fifa Rules. Se Higuain decidesse di ricorrere a questa norma, il Napoli si dovrebbe accontentare di ricevere un indennizzo “determinato mediante alcuni parametri predefiniti” (in immagine allegata) che dovrebbe essere versato “in solido dal giocatore e dal nuovo club”, spiega Vettor che è anche direttore del Master in diritto sportivo e rapporti di lavoro nello sport della Bicocca. Insomma, sottolinea, “Higuain potrebbe tesserarsi presso un’altra squadra estera e magari liberarsi ad un cifra inferiore rispetto alla clausola ‘rescissoria’ concordata con il Napoli”. La differenza rispetto a ieri – letteralmente – è che oggi “la risoluzione unilaterale avverrebbe al di fuori del periodo protetto, senza conseguenze disciplinari per il giocatore” – o almeno che siano immediate. Infatti, “la Fifa prevede la possibilità di infliggere altre sanzioni disciplinari – diverse dalla squalifica di 4 mesi – nel caso in cui il giocatore non notifichi al club l’intenzione di terminare il contratto entro 15 giorni dall’ultima partita ufficiale disputata, anche dopo il periodo protetto”. Questo significa che Higuiain, sottolinea Vettor, potrà “imbattersi in procedimenti disciplinari, in caso di omessa o ritardata comunicazione” se decidesse di ricorrere all’articolo 17 domani; ma non rischierebbe nulla se lo facesse al termine della prossima stagione notificando la scelta entro due settimane dall’ultima partita ufficiale. Tra l’altro, come fa notare Valentina Porzia, cultore di diritto sportivo a Roma Tre e Unicusano, “la presenza delle parole ‘possono essere applicate’ lascia margine di discrezionalità alla scelta di sanzionare o meno” il calciatore da parte della giustizia sportiva, anche nel caso in cui ci fosse mancata o ritardata comunicazione da parte dell’attaccante. http://www.calcioefinanza.it/2016/07/01/higuain-napoli-articolo-17/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter
  12. Atlético Madrid are another club who are said to be interested in Higuaín’s services. “[Diego] Simeone is a great coach, in the last three years he’s been in two Champions League finals despite not having a huge budget,” Higuaín’s agent added. “[Maurizio] Sarri is also a great coach, but we’ll see in the future if Gonzalo will be trained by Guardiola, Conte, or Simeone,” he added. https://www.theguardian.com/football/2016/jun/30/gonzalo-higuain-not-sign-napoli-contract-agent-chelsea
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