Vai al contenuto

Yaph

Amministratore
  • Numero contenuti

    68938
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Days Won

    16

Tutti i contenuti di Yaph

  1. Già è qualcosa che Miami giocherà una gara 5
  2. L'unico team attualmente nella Lega in cui le sue stelle sono al servizio della squadra e non viceversa. cit.
  3. Eh vabbè anche l'Inter ha fatto il triplete
  4. Tanto l'anno prossimo torneranno a essere il nulla cosmico
  5. Può e deve essere la partita di Francesco Totti. Un atleta che l’Italia sportiva intera dovrebbe assumere come simbolo, di lealtà, di impegno e di tutti i valori positivi che lo sport può dare. Penso che oltre Totti non ci sia nessun altro che possa rappresentare la faccia bella del calcio. cit.
  6. Iniziamo a prenderci il testimone Scritto da Redazione IlRomanista GIUSEPPE SANZOTTA Ogni tanto provo a pensare, parafrasando le parole di una celebre, a noi romanisti cara, canzone di Venditti cosa ci lega a questi colori. Cosa ci fa amare la Roma e il calcio. Non c’è risposta, come non c’è in ogni atto d’amore. Si ama e basta, la ragione deve lasciare il posto al sentimento, alla passione. Domenica si gioca la gara con la Juventus, abbiamo sognato a lungo che fosse decisiva per la vittoria finale. Per quello scudetto che la Roma di Garcia avrebbe meritato, che l’immagine di Totti, gladiatore, legato alla nostra maglia da un legame ben più forte di un contratto, avrebbe avuto la giusta consacrazione in una serata straordinaria. Non sarà così. L’appuntamento speriamo sia solo rimandato. Alla ripartenza avremo zero punti come tutte le altre, ma avremo comunque un qualcosa in più, la voglia di vincere e la consapevolezza che possiamo vincere. Perché siamo migliori delle altre, perché la Juventus, artefice di un campionato straordinario anche se talvolta favorito da alcune «circostanze», è alla fine di un ciclo. Conte sa che da quel gruppo ha avuto il massimo, e le altre possibili rivali sono dei cantieri in corso. Solo un miracolo può renderle competitive il prossimo anno. Fa eccezione il Napoli, squadra già collaudata. E non è difficile pensare che sarà la nostra vera rivale il prossimo anno. Ma rivale sul campo, le altre cose non le prendo nemmeno in considerazione. Se del calcio si debbono occupare le procure penali, se la rivalità sportiva fatta di leale competizione deve diventare una guerra, si rischia l’emarginazione di un gioco affascinante, capace di esaltare emozioni, di propagare entusiasmi smisurati e delusioni cocenti. Noi che amiamo il calcio amiamo lo stadio, non i tribunali. Cerchiamo gioia e pianto da una giocata, da un capolavoro acrobatico, da una magia di movimenti e di coordinazione. Così domenica saremo ad assistere alla partita più bella dell’anno. Al confronto tra la vincitrice del campionato e la sua sola rivale. Assisteremo al meglio del calcio italiano. Almeno per domenica dimentichiamo aiutini e favori. Dimentichiamo sanzioni demenziali per innocui cori e permissive sanatorie per atteggiamenti da censurare. Dimentichiamo tutto questo almeno per un giorno. Per un giorno di festa che deve essere la festa del calcio. Certo che questa partita vogliamo vincerla, dobbiamo vincerla perché rappresenti un simbolico passaggio di testimone: oggi a voi e domani a noi. Una festa del calcio, a parte ogni altra considerazione, tra le migliori compagini. Sia una partita di calcio, di quello sport che ci appassiona. Chi ama questo sport, ama vedere il buon calcio, anche se tra due squadre che non conosce, perfino tra due squadre di bambini. Applaude per una giocata, resta stupito per le imprese di un campione. Roma-Juventus può essere tutto questo. Soprattutto può essere il giusto trionfo per un campione genuino, grande e carismatico. Può e deve essere la partita di Francesco Totti. Un atleta che l’Italia sportiva intera dovrebbe assumere come simbolo, di lealtà, di impegno e di tutti i valori positivi che lo sport può dare. Penso che oltre Totti non ci sia nessun altro che possa rappresentare la faccia bella del calcio. Ma non perché sia un santino da portare nel taschino, ma perché alla sua età, con la sua fama, con i riconoscimenti avuti, dà l’esempio con il suo sacrificio, con la voglia di impegnarsi sempre. Non è un caso che nella disfatta di Catania la sola rete giallorossa porti la sua firma. Domenica è la partita di Totti, la gara preliminare alla nuova stagione in cui vorremmo la vittoria, per noi tifosi che di vittorie ne abbiamo viste troppo poche, e per lo stesso Totti che sarebbe giusto possa avere come regalo di fine carriera un titolo prestigioso. Domenica sarà una gara di calcio, di vero calcio tra le prime della classe. Da chi ha saputo segnare un solco profondo con le altre. Dobbiamo vincere per ridurre il distacco finale dalla Juventus, dobbiamo vincere perché, almeno moralmente, possiamo sentirci i più bravi tra i migliori. Dobbiamo vincere anche per arginare un poco l’arroganza bianconera. Dobbiamo vincere per salutare con una festa il campionato all’Olimpico. Un festa sobria di chi trae spunto dal successo inaspettato del secondo posto per poter puntare al primo alla prossima occasione che si ripresenterà puntuale a partire dall’autunno. Poi dobbiamo vincere per fare della Roma una squadra ancora più forte, capace di tenere i propri giocatori migliori non solo offrendo cifre elevate di ingaggio, ma soprattutto la prospettiva di far parte di un gruppo destinato ad avere un grande futuro.- Dobbiamo vincere perché siano travolti tutti gli ostacoli burocratici per dotare Roma e la Roma di uno stadio moderno, funzionale, sicuro e bello come è bella la città che rappresenta. Dobbiamo vincere la sfida con la Juventus perché Garcia e la dirigenza romanista sono portatori di una vera cultura dello sport. La stessa che ci fa dire che, risultato a parte, ci auguriamo che sia la vittoria del calcio. Vogliamo divertirci ancora, dimenticare violenti e burocrati ammuffiti. Vogliamo soltanto provare le emozioni che possono dare due squadre che stavolta non si affrontano per i tre punti, ma per onorare questo sport. E che vinca il migliore, cioè la Roma. In grassetto i passaggi salienti E ancora Un motivo per batterli? No, 100 Giovedì 08 Maggio 2014 09:06 DANIELE GALLI La Roma non ha bisogno che qualcuno la motivi dall’esterno. Ci ha già pensato da sola dopo i quattro episodici schiaffi di Catania e la strigliata di Garcia del giorno dopo. Però è utile scrivere, e ripetere come un mantra, perché Roma-Juventus non è mai “una” partita. Roma-Juventus è “la” partita. Non c’è una sola ragione per considerarla speciale. Ce ne sono cento. Cento. Sì. Cento come i punti che la Juventus potrebbe centrare anche solo pareggiando a Roma domenica, perché adesso ha 96 punti e l’ultima di campionato la disputerà in casa col Cagliari, che allo Juventus Stadium giocherà con le infradito ai piedi, proprio come al San Paolo martedì. E cento punti – un primato storico – sarebbero un traguardo fastidioso. Cento. Perché tra queste, tra le ragioni per definirla “la” partita, c’è però prima di tutto la Storia. Loro hanno sempre rappresentato l’ombra lunga del Palazzo, sono il gol annullato a Turone e quelli annullati a tutta Italia, sono il processo per doping, sono Calciopoli, sono tutto quello che noi non vorremmo essere mai anche se gli scudetti fossero 300 e non 30, perché noi non tifiamo una squadra in base alla convenienza, al blasone, ai titoli in bacheca. Cento. Perché la Roma deve e vuole dimostrare che l’1-4 di Catania è stato figlio di una distrazione, di pigrizia mentale, di una totale (e colpevole, sia chiaro) estraniazione. la Roma deve e vuole dimostrare che sul piano del gioco non ci sono i tre gol di differenza dell’andata e su quello dell’estetica non c’è partita, vinciamo facile. Basterebbero i colori: noi vestiamo quelli della luce, loro quelli dell’indistinto. Perché domenica sarà un altro giorno del ringraziamento, perché Catania non è una ferita ma una semplice sbucciatura, un livido, un incidente di percorso in un campionato spettacolare che ha visto la Roma sgretolare il record di punti della propria storia. Sarà un ringraziamento reciproco. La squadra, dicono a Trigoria, farà il suo ingresso sul prato dell’Olimpico coi bimbi al seguito, con i suoi figli. E poi saluterà la gente romanista a lungo. Molto a lungo. Cento. Perché dei sessantamila spettatori che verosimilmente saranno domenica all’Olimpico – a proposito, la Tevere è quasi esaurita – la fetta juventina sarà una fettona, si faranno sentire, saranno sparsi in tribuna. Giusto per carità, si godono un campionato vinto in anticipo. Ma proprio per questo sarebbe ancora più gustoso scrivere un’ultima pagina bella, di quelle che non lasciano il segno sulla classifica ma sul morale sì. Cento. Perché tra i sessantamila ci saranno il presidente Pallotta (sbarcherà a Ciampino domani) e il gigante Strootman in tribuna, e ci sarà Destro in campo, fermato ingiustamente per quattro giornate – anzi, tre più una – dopo la moviola della manata ad Astori. Ci sarà anche Pjanic in campo, e per Miralem potrebbe essere l’ultima volta con la maglia della Roma, perché le vie del mercato sono infinite, con o senza il rinnovo. Cento. Perché le immagini saranno trasmesse in tutti i continenti, perché Roma-Juventus non è solo un revival degli anni 80 ma una classica del mondo. Vincere sarebbe uno spot per questa società e per questi giocatori, un’altra vetrina, un passaggio sui network in una società governata dalla globalizzazione delle notizie. Cento. Sono cento le ragioni, e seppure non ci si arriva in questo articolo (per esigenze di spazio…) ci si arriva col cuore, perché ogni romanista le proprie ragioni per battere la Juve ce le ha dentro, le coltiva nell’anima, ci cresce insieme. Ci cresce da bambino.
  7. Ma i tifosi romanisti sono riusciti a tornare tutti da Palermo?
  8. Ma siamo così sicuri che Reus sarebbe un upgrade di Isla?Bah se li volete per forza belli e biondi riprendiamoci Matri a questo punto
  9. Attenzione ho trovato una foto in cui "ride" Subito dopo c'è questa
  10. Avevo un minimo di stima verso quest'uomo
  11. Tranquillo vedi i primi 10 minuti e poi lo rimetti alla fine primo tempo e non sarà cambiato un catzo
×
×
  • Crea Nuovo...