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nicolas cage

Tifoso Juventus
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  1. nicolas cage

    Perle Laziali...

    A me e' piaciuto molto questo post di un laziale "Sliver" su Lazionet: Grandissimo Pikkio, lo zenit in queste ore surreali e ridicole. Questa mattina su FB, preso da un rantolo di pena per un caro amico difettoso, gli ho scritto questa sorta di lettera aperta, rivolta a chi di loro usa ancora il cervello. Al momento l'80% delle loro risposte è pietoso. ------------- Ve lo dico in premessa: ve sto attacca’ un siluro senza fine. Siete avvertiti. Il calcio, per molti di noi, è la cosa più importante tra quelle meno importanti. Ci accaloriamo come pazzi e perdiamo tanto di quel tempo appresso a ‘sto pallone per ragioni oscure anche all’antropologia, alla sociologia e alla psicologia sociale. Anche stavolta, dopo i “fatti di Torino”, è partita la giostra volante dell'incudine e del martello. Giostra feroce, sarcastica, anche “violenta”, ma comunque parte del gioco e delle sue consuete cerimonie infantili. Domenica sera, però, la testimonianza diretta di un vecchio amico romanista, stravolto da un dolore sordo, saturo, senza sbocco, ha ridotto di un po’ i decibel della mia personale soddisfazione (come succede nel permanente derby capitolino), facendo scattare alcuni pensieri seri. I pensieri poi si sono trasformati in incredulità dopo aver letto l'interrogazione parlamentare bipartisan alla Consob “per turbativa di mercato” di alcuni noti deputati romani e il twitter rievocativo del vice-presidente della regione Lazio (“E’ dal gol di Turone che è questione di centimetri..”), e dopo aver ascoltato il commento anti-juventino in diretta, su Rai tre (Gazebo), di una importante firma dell'Espresso. Attorno a questo pallone ammaccato, in fin dei conti, si rispecchia un “dibattito” utile per capire questo strano paese e questa strana città. Succede che segni e sintomi della (spesso giustificata) polemica velenosa su arbitri, corruzione e “poteri forti” si trasformino in una lettura paradigmatica della e sulla società, della politica, dell’economia. Succede che stimati amici, professionisti, giornalisti, attivisti, quelle stesse persone capaci di analisi sofisticate e intelligenti in ogni ambito umano, decidano di dismettere i raffinati strumenti, infilandosi in tunnel senza uscita. A voi sono dedicate queste righe, senza perculeggiamenti o moralismi. Partiamo dai dati che minano le basi della verità inattaccabile che da domenica sera circola come un nuovo mantra collettivo: partita gestita a senso unico, decisa da tre gol irregolari della Juve. Assumo e sintetizzo le “controinchieste” che girano da due giorni: -Come avreste reagito se al posto di Marchisio fosse stato atterrato Totti, davanti al portiere, con un fallo da ultimo uomo? Marchisio forse eccede nella caduta, ma il fallo sembra netto e avrebbe portato alla conseguente espulsione del difensore. -L'arbitro Rocchi, già protagonista di altre sciagure (il primo derby dello scorso anno, espulsione creativa di Dias), con la coscienza sporca, entra in confusione e concede un rigore inesistente alla Juve. Il gomito di Maicon colpisce la palla fuori dall'area. -Il rigore per la Roma nasce da un fallo per niente chiaro di Chiellini su Nainggolan. Poi, prima della battuta del calcio di punizione, Totti e Lichsteiner si trattengono a vicenda, ma viene punita (giustamente, dico io) la stupidità del terzino che continua a strattonare senza guardare la palla. -Il rigore su Pogba è regolare, il giocatore viene colpito sulla linea dell'area (stessa cosa avvenne a Gervinho a Inter-Roma dello scorso anno). L'ulteriore recupero è giustificato dall'infortunio di Caceres che si ferma pochi secondi prima, offrendo a Gervinho la possibilità di segnare il 3 a 1. L'ivoriano fa bene a continuare in assenza del fischio dell'arbitro, ma a parti invertite, non vi sareste incazzati se un giocatore bianconero avesse proseguito l'azione nonostante la richiesta di interrompere il gioco? -Il gol di Bonucci, alla luce del regolamento, è regolare: è un giocatore della Roma che impalla parzialmente il portiere, che comunque vede partire il tiro, e Vidal è ad almeno 3 metri dall'estremo difensore. -Morata viene espulso nonostante subisca la reazione aggressiva di un difensore giallorosso. Partita vera, bella, dura, caotica, arbitrata male, dove però non emergono i segni inequivocabili del piano a tavolino, diventato ormai un affare di stato. In tutto questo, ovviamente, sparisce l'analisi della partita giocata, la presa d'atto che (purtroppo per voi) quei maledetti gobbi sono ancora fortissimi. Invece di concentrarsi sulla forza di una squadra che quest'anno (purtroppo) ha tutti gli strumenti per competere per tutti i titoli, scatta un vittimismo che rischia di fare danni (come io spero) soprattutto a se stessa, costruendo in primis un alibi gigantesco per giocatori, società e ambiente. Rassegnazione o "clandestinità" (portarsi via il pallone) è il bivio all’orizzonte, per non affrontare in faccia il vostro lato oscuro. Il lato oscuro. Quello che vi accompagna ogni volta che vi innamorate di un immaginario manicheo e artificioso. La vostra coperta di Liunus che vi riscalda nelle paure e nelle sconfitte del viaggio. Colpisce vedere gente che non si dà pace né spiegazioni, che vede in questa partita il segno della società “ingiusta e malata”, che trasforma la comprensibile incazzatura in un complotto in scala che presuppone l’esistenza di una forza oscura e superiore, ineffabile e totalizzante che muove i fili del destino. Davanti all'impero del male, l'impero del bene rischia di accontentarsi sempre di una sconfitta mascherata da vittoria morale. (Per evitare equivoci: ogni storia collettiva nel calcio, come ogni tifoseria, ha la sua faccia oscura. Figuriamoci quella della mia parte, spesso una ferita aperta e dolorante. Non sto facendo la classifica dei tifosi, non me ne frega niente, ognuno ha i suoi buoni motivi per tifare una squadra e odiarne un'altra. Non mi interessa fare proselitismo). Per una volta, una soltanto, non sentite la necessità di emanciparvi da questa sceneggiatura, da questa tara nefasta che ha segnato la storia recente e passata? Generazioni intere cresciute con il mito di un gol inventato (è ormai storia la manipolazione della moviola sul “caso Turone”); le bandiere già stampate “Roma campione d’Europa” del 1984; il giro di campo del sindaco Signorello prima di Roma-Lecce del 1986; il falso storico di un trofeo a inviti (la coppa delle Fiere) trasformata d'ufficio nel corrispettivo della coppa Uefa; le tante finali perse in casa (Uefa, Coppa Italia, il 26 maggio) segnate sempre da quel piglio da sicuri vincitori della vigilia; i record dei record, spesso inutili o presunti, sfornati alla bisogna per ingrossare un marketing che non vede riposo. Nel momento topico di uno scontro agonistico – la finale, la partita clou, l’evento storico - la sconfitta non è una possibilità che si dà nel vostro orizzonte, ma si presenta sempre con la faccia della beffa incredula, del tradimento ontologico della “natura” del romanista e della As Roma. Soltanto lo scherzo del destino, l’imprevista giravolta della Dea bendata, la turbativa dolosa di qualche “potere forte” possono spiegare questi schiaffi alla Storia. A Torino, le reazioni spropositate di alcuni giocatori in campo, la sviolinata di un Garcia ex uomo fair play (a mimare le provocazioni mitomani di Mourinho), i gestacci in tribuna sembrano il copione di una "pedagogia climatica" che produce sindrome di accerchiamento. Una vocazione accentratrice e “autoritaria” (nel suo obiettivo fondativo, nel 1927, di schiacciare la pluralità sportiva cittadina: la as Roma doveva essere l’unica squadra della capitale e del regime) che nemmeno l’epica popolare autentica di Testaccio è riuscita a controbilanciare, tramandando di generazione in generazione l’autopercezione collettiva di una superiorità “genetica”, che passa per l’autoassegnazione del titolo supremo di epigoni della “romanità”, dei tifosi più tifosi del mondo, gli antagonisti unilaterali dello strapotere del nord (nonostante la bacheca un po’ sguarnita), gli integerrimi nel calcio malato, i resistenti alle lobby economiche. In questo modo siete diventati oggetto del marketing diretto o indiretto di chi investe su questa “attitudine”: dalle video cassette del Corriere dello sport su Assuncao, Renato o Tomic alle breaking news sul cane di Totti che salva bambini a Sabaudia, passando per l’esaltazione lisergica di un Zeman ormai controfigura di se stesso (il detentore del record peggiore della storia dei derby, colui che diede il meglio sulla panchina biancoceleste!) fino all’iniziativa di Pallotta di trasformare il simbolo della As Roma 1927 in un sintetico, epigrafico e megalomane “ROMA” e basta. Immaginate la stessa operazione a Madrid, Parigi o Londra. Immaginate le reazioni di media e tifosi. Invece, basta scavare un po’ ed escono fuori i fatti di un mondo in cui sono pochi gli eroi senza macchia e paura: 30 anni di “Paparelli a Prima Porta” canticchiati con il sorrisetto sardonico di chi se lo può permettere; 20 anni di puncicate goliardiche finite di recente al centro di una pubblica ammenda in un comunicato della curva sud; da una parte il dito puntato (giustamente) sulle derive fasciste della Nord, dall’altra la sostanziale indifferenza o minimizzazione nei confronti della propria curva, che detiene il record della presenza indisturbata per diversi anni di uno striscione di un gruppo diretta emanazione di un partito politico neo-fascista; una società, e un dirigente in particolare, graziati in piena moggiopoli (quello si, potere vero, ma più striato e differenziale rispetto alle letture di comodo) nonostante prove certe e imbarazzanti; il ruolo oligarchico e pervasivo della Unicredit nel gestire un debito mostruoso, contro prassi, regole e regolamenti; l’investimento decisivo del marchio Sky nella Roma americana; la vicenda speculativa dello stadio di Tor di Valle, che va avanti tra i silenzi imbarazzati di tanti attivisti-tifosi o politici distratti. L'impressione è che il vero ostacolo al vostro successo sia questa corazza identitaria immaginaria che impedisce di misurarvi con il mondo del calcio per quello che è: un posto allo stesso tempo di m***a e di passione, felicità e corruzione, merito e c**o, dove si vince e si perde certamente per tanti motivi: economici, sportivi e tecnici. Dove non vige la sospensione del capitalismo, dove la Fiat conte e tanto, ma all’interno di una “classe di potere” plurale composta da filiere bancarie, commerciali, speculative e mediatiche. In cui anche la As Roma, come molte altre società, con il suo pedigree e questo presente, non può vantare alcuna speciale estraneità antisistema. Dal mio punto di vista, spero che continuerete a sentirvi i tifosi più tifosi dell’universo. Sarebbe una garanzia per la mia parte (e per questa città ;-)). Ma lo dico a te, amico mio giallorosso che domenica sera mi hai fatto preoccupare (tu che conosci la storia, non quei tifosi occasionali o d'acqua dolce che non sanno nemmeno di cosa parliamo): fattene una ragione, affila le tue armi da guerra (solo giocata) e torna a respirare tra i comuni mortali. Domenica hai perso perché loro hanno giocato meglio. Succede.
  2. nicolas cage

    Perle Laziali...

    a gennaio prendiamo Osvaldo in prestito per farlo giocare solo a Roma
  3. nicolas cage

    Perle Laziali...

    Ho visto che alla penultima c'e' Roma - Lazio. Il mio sogno e' arrivare a +1 sulla Roma .... poi noi vinciamo e pure la Lazio ... a Roma sarebbe il delirio ...
  4. e con Criscitiello che suggerisce agli inviati domande assurde da fare alla gente che si aggira dalle loro parti ... e gli inviati che lo guardano come a dire: sei proprio un c.....one !!! Sportitalia si salva con la niocca..
  5. Sondaggio: il MUTD offre 60 mln per Vidal e con questi si comprano Cuadrado, Guarin e Rabiot ... ne usciremmo rafforzati o indeboliti? P.S. Arturo e' il mio eroe da 3 anni e Cuadrado mi piace da morire...
  6. Grazie Andrea per le gioie che mi hai dato e che ancora ci regalerai. Avercene altri 2 o 3 della tua classe...
  7. il bello e' che man mano che passano i minuti, nelle tv sembra che il toro meritasse di vincere
  8. Io ho visto un primo tempo in cui abbiamo stradominato. L'unico che mi e' sembrato fuori partita mi e' sembrato Vidal. Il cambio che poteva fare Conte era Marchisio per Tevez. Probabilmente avremmo vinto.
  9. A Verona storicamente soffriamo. Quindi massima umilta' e concentrazione.
  10. Adesso mi aspetto Jovetic in prestito con diritto di riscatto
  11. Se fatta alla pari e' per me una grandissima operazione di Marotta. Vucinic sinceramente e' + rotto che sano. Per chi dice che Guarin tatticamente e' nullo, provi a pensare a come ha giocato l'Inter "tatticamente" le ultime 2 stagioni... In ogni caso grazie a Mirko, "eroe" dei due scudetti + supercoppe italiane.
  12. Nel vedere due nostri giocatori fare il verso a Batistuta a Firenze mi ha infastidito e non poco. E' normale che poi si faccia una fine del genere ... ci vuole stile quando si vince e metterci il cuore quando si perde. Oggi e' una di quelle sconfitte che passera' alla storia .. 4 tiri, 4 gol .. di cui 3 in 5 minuti presi da una squadra di fantasmi. E mercoledi' mi viene gia' da ridere al pensiero che il Real vale 5 volte la Fiorentina.
  13. Scommetto che se Isla va all'Inter fa il fenomeno. Sa giocare solo in contropiede con 50 metri di campo libero davanti ... la giocata tipica di Piangiarri. Per come usiamo noi gli esterni, avremmo dovuto avere Zuniga a destra e Marcelo a sinistra .. gente abile a giocare nello stretto (a mio modesto parere)
  14. Secondo voi abbiamo la squadra che puo' andare in semifinale in CL ???? Se va bene andiamo agli ottavi. Non uno che abbia provato a fare il tocco sotto al portiere .... incredibile ... P.S. All'inizio Marchegiani ha detto che il loro portiere era scarso...
  15. Mai visto una squadra avere c.u.l.o. come i laziali con noi sia all'andata che al ritorno in Coppa Italia (ma anche negli ultimi 2 campionati non hanno scherzato) Non vedo l'ora di affrontarli e batterli.
  16. ho visto gli ultimi 25 minuti e ho notato una condizione fisica in netto miglioramento. Sensazioni molto positive, sono molto sereno.
  17. A sentire un po' di commenti mi viene da pensare che quelli del Milan dovrebbero gia' ammazzarsi ... 30 luglio, perdi ai rigori ... squadra imballata ... mancano dei nazionali ... i nuovi devono inserirsi ... sarebbe meglio allora giocare sempre contro le rappresentative delle comunita' montane ... sai quanti 15-0 e tutti fenomeni!!!! Chi puo' vada pure in spiaggia e faccia un bel bagno per rinfrescarsi il cervello.
  18. Fognini mi fa morire quando incrocia per un po' di volte il rovescio e poi lo lascia andare facile facile in lungolinea. Non male nemmeno le smorzate ...
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