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shus

Tifoso Juventus
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  1. giovanni zamagni @giovannizam · 4 min #GPOlanda adesso non si possono più cambiare le gomme. pedrosa con le rain Ha ricevuto 0 risposte giovanni zamagni @giovannizam · 4 min #GPOlanda rossi sale sulla 2 moto, 2 slick per lui. 2 rain per lorenzo Ha ricevuto 0 risposte giovanni zamagni @giovannizam · 5 min #GPOlanda molti pilopti si fermano e ripartono con la 2 moto. marquez invece è andato subito a schierarsi Ha ricevuto 0 risposte giovanni zamagni @giovannizam · 6 min #GPOlanda scelta gomma difficilissima, pista con una linea asciutta, altre parti umide Ha ricevuto 0 risposte giovanni zamagni @giovannizam · 7 min #GPOlanda la pit lane chiude alle 14.10 Ha ricevuto 0 risposte giovanni zamagni @giovannizam · 7 min #GPOlanda si parte per 2 giri di ricognizione, poi ci si riposiziona in griglia
  2. Tweet Tweet e risposte giovanni zamagni @giovannizam · 1 min #GPOlanda ancora non è stato comunicato l'orario di partenza Ha ricevuto 0 risposte giovanni zamagni @giovannizam · 1 min #GPOlanda adesso non piove più in nessuna parte del circuito Ha ricevuto 0 risposte
  3. giovanni zamagni @giovannizam · 12 s #GPolanda condizioni in continuo cambiamento, un po' di piloti ai box, altri sulla griglia Ha ricevuto 0 risposte giovanni zamagni @giovannizam · 27 s #GPolanda motogp partenza ritardata: ha iniziato a piovere pochi minuti prima del via, con i piloti schierati con le "slick"
  4. La partenza viene ritardata per consentire ai piloti di fare due giri di allineamento viste le condizioni incerte della pista.
  5. Le qualifiche sono quelle situazioni in cui, vada come vada, chi la prende nel c**o alla fine è sempre Rossi. Dovrebbero scriverlo nel regolamento
  6. Cortesemente vi chiediamo di non quotare a ripetizione Adel. Non dategli importanza, ignoratelo. Limitatevi a usare il tasto segnala, poi provvediamo noi. Altrimenti ripulire i topic diventa impossibile, grazie per la collaborazione.
  7. ASSEN Fin dalle prime libere, si era capito subito che cera qualcosa di strano: Valentino Rossi, che dopo i test di Barcellona e Aragon aveva elogiato i nuovi scarichi della Yamaha, aveva ai box una moto con limpianto inedito e una con quello vecchio, mentre Jorge Lorenzo che, perlomeno pubblicamente, era stato piuttosto scettico sulla funzionalità, aveva due M1 con gli scarichi nuovi. Perché? «Non chiedetelo a me, non sono stato io a decidere di avere una moto con uno scarico nuovo e una con quello vecchio: ce n'erano tre, ma due sono stati dati a Lorenzo. Forse perché lui è davanti in campionato? Ah no, sono davanti io» ha tuonato ai microfoni di SKY Valentino, visibilmente indispettito per lepisodio. Poi, nella tradizionale conferenza stampa del dopo prove, lapproccio è stato più morbido. «Il nuovo scarico realizzato per aumentare la potenza ai bassi e medi regimi non porta una grande differenza, va un po meglio sotto, ma si perde in alto, ma è difficile capire qualcosa con due scarichi differenti nei 45 minuti delle libere: domani userò entrambi gli scarichi vecchi». Solo un attimo di diplomazia. Poi il tono è tornato infastidito. «E vero che a Jorge, nei test, erano subito piaciuti di più (pubblicamente, però, aveva detto esattamente il contrario, NDA) ma, di fatto, me ne ha rubato uno e non so perché: questo episodio mi fa capire che è ancora lui la prima guida, nonostante io sia davanti in campionato. Ma non fa una grande differenza». LORENZO: UNA COMPENSAZIONE PER IL TELAIO Certo, una scelta strana da giustificare e, sicuramente, non regge la tesi di Jorge Lorenzo, che a precisa domanda perché hanno dato a te due scarichi e uno a Rossi ha risposto: «Sinceramente non lo so, magari è perché mi trattano meglio In realtà, credo che sia una sorta di compensazione, perché a Valentino avevano dato due telai nuovi alla seconda gara e a me uno solo o addirittura nessuno». Una tesi che Rossi smentisce immediatamente. «Nessuna compensazione, perché lui quel telaio laveva scartato: la verità è che non ci hanno trattato alla stessa maniera!» è la replica assolutamente condivisibile. MEREGALLI: SCELTA FATTA DAI GIAPPONESI Anche se in Yamaha cercano di minimizzare («è un episodio assolutamente irrilevante») è chiaro che cè un po di imbarazzo: Maio Meregalli, responsabile MotoGP, dà la sua versione. «Fin dal primo test di Barcellona, Jorge ha subito preferito limpianto nuovo, mentre Valentino era più titubante: questo ha fatto decidere i giapponesi di dare due scarichi nuovi a Lorenzo e uno a Rossi. Purtroppo non cè stato il tempo tecnico di costruire quattro impianti, ma dal Sachsenring dovremmo averne due per entrambi i piloti». SCELTA INUSUALE. E SBAGLIATA In questi casi, solitamente, si dà uno scarico a ciascuno e si tiene il terzo come ricambio: la scelta dei tecnici Yamaha è stata davvero inusuale. Daccordo che si tratta di un particolare non fondamentale e che come ha ribadito lo stesso Rossi «Non cè una grande differenza» -, ma preferire un pilota a un altro crea inevitabilmente del malumore allinterno del box, che poi deve essere gestito. E anche se tutte le parti interessate smentiscono, viene naturale pensare alle vicende di mercato: Rossi, come ha dichiarato ieri, è vicinissimo al rinnovo, mentre Lorenzo ha qualche titubanza in più. E vero che non ha valide alternative, ma dimostrargli affetto e attenzione potrebbe aiutare la trattativa. ROSSI: «MEGLIO NEL FINALE» Tornando alle prove, ecco cosa ha detto Valentino dopo il settimo tempo nelle libere. «La posizione non è sicuramente fantastica, ma, tutto sommato, non è andata male. Alla fine abbiamo capito come mettere a posto la moto, ma dobbiamo ancora migliorare, perché dopo 4-5 giri il posteriore si muove un po troppo e dobbiamo cercare una soluzione. Nellultimo uscita, comunque, abbiamo fatto un miglioramento e questo mi ha permesso di fare un salto in avanti. A volte ci capita di fare un po più di fatica del previsto nel primo giorno di prove, perché Silvano (Galbusera, il capotecnico, NDA) ha poca esperienza su ogni pista con la MotoGP e abbiamo un po di margine di miglioramento. Siamo comunque tutti molto vicini nel passo: anche qui, però, Marquez sembra quello messo meglio». Scelta poco comprensibile, quanto ci voleva a preparare 4 scarichi invece che 3 ? Detto questo, direi che Valentino farebbe meglio a fare buon viso a cattivo gioco senza sollevare polveroni.
  8. Un solo commento mi sgorga dal cuore pensando alla nazionale Italiana e ad Abete: Prandelli ha sbagliato tutto ma lo rispetto. Per il resto:
  9. Vai Mario pareggio Mario http://images2.gazzettaobjects.it/Hermes%20Foto/2012/04/22/0M2VVYSA--300x145.jpg
  10. Mamma mia che gara ! @@ Magari vado controcorrente, ma secondo me oggi Pedrosa aveva del margine per vincere e ha gettato via una grandissima occasione. Marquez è indiscutibilmente il più forte pilota in circolazione al momento, ma oggi non era il più veloce in pista. Pedrosa ricuciva gli strappi con grande facilità, si vedeva che aveva qualcosa in più. Poteva essere un'ottima occasione per Dani, ma il corpo a corpo non è mai stato il suo forte e oggi l'ha pagato. Gara superlativa di Rossi, ancora una volta più in palla di Lorenzo. Con il vecchio regolamento avrebbe vinto dopo l'alzata di mani al 7 giro, f****o
  11. Beh dai non essere così severo con Max, hai ragione nel dire che i titoli in 250 e in Superbike sono stati oggettivamente vinti contro delle comparse e con moto superiori alla concorrenza, ma il valore del pilota non si discute.
  12. Secondo me domani sarà Rossi a rimanere fuori dal podio.
  13. Dovizioso corre pure per un team ufficiale a differenza di Iannone... anche questo va detto. Iannone appare più combattivo su quella moto, questo poi lo porta anche a stendersi. Ma ad un tifoso Ducatista credo piaccia più uno Iannone che si stende dopo averci provato piuttosto che un regolare come Dovizioso che non si stende ma fa gare senza infamia e senza lode.
  14. Neanche a me sta molto simpatico, però oggettivamente è l'unico pilota Ducati che attualmente sembra interpretare al meglio la moto.
  15. Si sono appena concluse le qualifiche al Mugello, Andrea Iannone ha colto uno strepitoso secondo tempo e la prima fila, lingegnere Gigi DallIgna mi fa salire dentro il truck Ducati alle spalle dei box. Corridoio centrale rosso lucido, quattro postazioni con altrettanti sapienti seduti in silenzio davanti agli schermi; la sala riunioni è in coda, grande tavolo e otto sedie, e adesso è tutta per noi. Il momento è solenne: venti minuti a tu per tu con il direttore generale di Ducati Corse. Conosco DallIgna dal 92, lui entrava nel reparto corse Aprilia come responsabile motori, Alex Gramigni vinceva il titolo della 125, giusto allora si mettevano le basi per il ciclo vincente di Biaggi e compagnia. Bei tempi, e dopo oltre ventanni in camicia Aprilia fa sempre un certo effetto vedere Gigi tutto bianco e rosso. Si definisce moderatamente soddisfatto. «Abbiamo portato qui un motore leggermente più potente mi conferma- ma anche un telaio più leggero e con maggiori possibilità di regolazioni; quello precedente era ormai al limite, ed era impossibile testare bilanciamenti diversi». dall'igna Gigi Dall'Igna Già che siamo in tema, puoi dirmi quali saranno gli step successivi della Desmosedici? «Subito dopo Barcellona faremo una serie di test di elettronica, importanti perché da lì potremo sviluppare una elettronica più evoluta. Poi prevediamo uno step ciclistico e una nuova carenatura entro lestate, e infine un telaio ancora diverso per le ultime gare della stagione 2014». La mia curiosità è però quella di tutti, focalizzata sulla moto del 2015, la Ducati del nuovo corso, quella firmata DallIgna e che dovrà segnare la svolta. Per cominciare è interessante sapere a che punto è il lavoro. Con laria di volermi dire più di quello che può dire, ma soltanto un pochino, DallIgna fa il punto. «Ci stiamo lavorando, abbiamo individuato esattamente come farla, e questo è stato il primo passo. Il programma è chiaro e prevede la nuova moto in pista per le prime gare del 2015». Prima di tutto, si può competere con Honda e Yamaha? «Certamente sì». Vado direttamente al punto: il motore sarà ancora V90°? «Non te lo posso dire si difende subito Gigi- anche perché ancora non lho detto a nessuno. Posso soltanto dirti che non credo che sia quello il problema principale della moto». Test Ducati Mugello 2014 (4) Qui mi pare di capire che DallIgna non escluda il 90 gradi, e questa sensazione, in mancanza di meglio, vale per me una mezza conferma. E invece il problema principale della moto adesso è? «Lingombro generale. Quello va ridotto per ottenere assetti più favorevoli di quelli di oggi, sia in entrata di curva sia nella percorrenza». Scusa lignoranza, ma quello di oggi è ancora il motore portante del progetto originale? Vi portate dietro ancora tutto quel peso superfluo? «Sì, sostanzialmente è quello». Insomma, azzardo una fotografia: una moto più compatta, più leggera, motore a V di 90 gradi come del resto quello Honda, nuova aerodinamica, nuovo comportamento dinamico. Posso chiederti chi ha deliberato la nuova moto? «Il sottoscritto con i primi livelli (i tecnici in cima alla piramide n.d.a.). Uno solo proviene dallAprilia, no il nome non te lo voglio fare, e tutti gli altri che erano già in Ducati. Ho trovato un gruppo eccellente scandisce le parole lingegnere- molto superiore alle mie attese sia per le qualità tecniche sia per quelle umane». E a ottobre, quando sei arrivato in Ducati, eri preoccupato? «Un po sì: ero, tra virgolette, il nemico da molti anni, ci eravamo combattuti fieramente in Superbike, e temevo di trovare un po di ostilità o per lo meno diffidenza. Invece qui cè entusiasmo e motivazione, si fanno le corse con la convinzione che le corse, al marchio, servano davvero». Qui DallIgna lascia capire che non sia la stessa cosa dappertutto, e vorrei chiedergli qualche parola in più. Dopotutto non è un mistero che il suo divorzio dal gruppo Piaggio sia stato complicato, a suo tempo ci sono arrivati comunicati stampa poco eleganti e poco lusinghieri sul suo conto, si accennava al suo fallimento nella gestione dei due piloti ufficiali nel 2013, e insomma, anche guardando a quello che succede ora allAprilia in SBK, trovo che Gigi qualche sassolino dalle scarpe potrebbe anche levarselo, e questa sarebbe loccasione adatta. Ma lui capisce al volo dove vorrei andare a parare e mi stoppa con un gesto: non è opportuno lasciarsi andare, non è nel suo stile, e mi devo accontentare delle mie sensazioni. Allora passo al budget: Audi mette sul piatto risorse illimitate? «Illimitate no, ma quello che serve sì. Non bisogna trovare scuse, se falliremo non sarà per una questione di mezzi, e questa taglia corto- è una motivazione in più per tutti noi». Allora passiamo ad altro. Cosa mi dici dei tuoi piloti? «Sono molto contento della loro velocità. Il Dovi è una certezza, ha confermato tutto ciò che di buono vedevo in lui, ma anche Iannone è molto maturato; lo conoscevo dai tempi della sua 125, è diventato molto bravo sia nei test, dove sa fare un lavoro molto preciso, sia nella velocità. Cade? Neanche tanto, e se cade non è perché si assuma dei rischi eccessivi, ma semplicemente perché non sa ancora gestire certe fasi della gara. Crutchlow infine è stato sfortunato in gara, e non ha ancora potuto mostrare tutte le sue qualità». Siete alla ricerca di uno dei quattro top rider del momento? «Si parla con tutti, è giusto farlo (tutti sanno che è stato Lorenzo a farsi avanti e non viceversa n.d.a.). Ma ci sono due considerazioni da fare: primo, per attirare uno di quei quattro occorre avere una moto buona; secondo, una volta che avremo la moto buona potremmo anche scoprire che i piloti pronti per vincere li abbiamo già in casa. Lho detto, i nostri piloti non mancano di velocità». iannone Andrea Iannone A questo punto passo alla SBK, e qui, raccontando a che punto è la Panigale, Gigi descrive molto bene il suo metodo di lavoro. «Abbiamo fatto alcuni progressi ed altri ne abbiamo in cantiere. Ma bisogna fare un passo alla volta e coordinare bene tutto. Perché se fai un passo troppo grande, magari seguendo unidea originale che ti pare buona, e il contorno non è ancora a posto, rischi di precipitare indietro. La moto è un insieme di elementi che vanno coordinati con armonia. Dei piloti posso dirti che li conoscevo già e sono contento». Bene, è il momento di chiudere lintervista, incombono tutte le riunioni del sabato sera, però mi resta ancora un filo da riannodare. Mi scuso se glielo chiedo, ma cè una certa confusione in giro sulla sua figura. Esattamente Gigi DallIgna come si definisce: un progettista oppure un manager? Lui non si sottrae. «Decidi tu. AllAprilia ho fatto di tutto, dai contratti con i piloti alla gestione commerciale di una squadra e alla direzione del reparto corse; e ho messo la firma su qualche progetto».
  16. Ma per fortuna che tempo 3-4 giri tutto torna normale. Pericolo scampato.Se fosse successo veramente che alcune moto potevano lottare per il podio grazie ad un regolamento ad-hoc, le gare se le potevano tranquillamente guardare Ezpeleta e co.
  17. Quindi oggi niente foto con le gnocche del paddock
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