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Never Gives Up

Tifoso Juventus
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  1. Allora: è chiaro che, anche se non lo sapremo mai, qualche trattativa ci sarà stata. Una ipotesi potrebbe essere quella che si siano accordati con la Uefa, mediatori i politici, per stoppare adesso la cosa e riproporla a tempo debito tramite la Uefa stessa. Sennò dovremmo pensare che sono veramente troppo sprovveduti.-
  2. Se poi mi spiegate le capacità imprenditoriali di Del Piero (e non solo lui....) ed i suoi eventuali poteri decisionali.......ci vogliono fuori da tutto il che significa definitivo ridimensionamento.- Elkan la Juve non la cede e torneremo simpatici con tifosi vip che, come accaduto con Moggi E Giraudo sputeranno sulle nostre vittorie.-
  3. Invece con cobolli................In Europa non ti ci fanno andare proprio, forse non lo abbiamo ancora capito. Si inventeranno qualcosa su Suarez o i debiti per mandarci in b, se ci riescono e non si fa fronte comune.-
  4. Intendevo dire che c'era del vero, sul fatto della volontà di Elkan di far lasciare la Presidenza. E secondo me Andrea non voleva. Quindi................
  5. Bargiggia rivela: "John Elkann ha chiesto ad Andrea Agnelli di lasciare la presidenza Juve o di acquisirne la proprietà al posto di Exor" 05.04.2021 11:50 di Redazione TuttoJuve Twitter: @Tuttojuve_com Vedi letture TuttoJuve.com L'esperto di mercato, Paolo Bargiggia, attraverso le pagine del suo sito internet, Paolobargiggia.it, ha rivelato in esclusiva alcune indiscrezioni relative all'assetto societario della Juventus e in particolare alla posizione di Andrea Agnelli. Ecco le sue parole: "L’indiscrezione è forte e arriva da fonte attendibile. Il fatto non si sarebbe verificato dopo il deludente pari nel derby ma comunque non troppo tempo prima. Stiamo parlando di un colloquio tra il presidente e amministratore delegato di Exor John Elkann e il cugino Andrea Agnelli. Al presidente della Juventus il potente manager che, attraverso la Holding di famiglia gestisce, tra le altre cose anche la Juventus, avrebbe chiesto di farsi da parte nella prossima stagione, nell’ottica di un rinnovamento del board che gestisce il club bianconero. Andrea Agnelli, al quale va riconosciuto il merito di aver fatto crescere sensibilmente il marchio Juventus a livello commerciale e sportivo, senza mai però centrare il sogno Champions, non l’avrebbe presa bene. Infatti in cambio, avrebbe chiesto di essere eventualmente spostato alla Ferrari in un analogo ruolo apicale. Non conosciamo ovviamente la risposta in merito di John Elkann; ma ci hanno raccontato che il numero uno di Exor avrebbe anche ventilato l’ipotesi di uscire dalla gestione finanziaria della Juventus per cederla con tutti gli oneri e gli onori, eventualmente ad Andrea Agnelli se fosse pronto ad una simile operazione. Per quest’ultimo, ovviamente, un conto è gestire un club con i soldi degli altri, un altro quello di metterci delle finanze e delle coperture personali (...). Comunque, non crediamo che, se rivoluzione totale sarà, questa dipenderà esclusivamente da un eventuale mancato ingresso in Champions. Ma, dalla voglia che avrà John Elkann di ripartire da zero e da quanto capitale vorrà eventualmente investire (...)". Quando è uscito questo articolo, tra di me, ho pensato che stava per iniziare una guerra interna tra cugini per la gestione della Juve. Siccome la storia si ripete, sappiamo bene come le risolvono queste beghe quelli là. Ho la netta sensazione che la tempistica degli annunci dell'altra sera (SL) è stata affrettata per la violenta anticipazione dei fatti da parte di quell'ominucolo di ceferin , cui qualcuno la soffiata l'avrà data. Quindi, di conseguenza, io sto con Andrea come stavo con Moggi. Questa sarà la seconda calciopoli contro di noi, forse peggiore.
  6. Bargiggia rivela: "John Elkann ha chiesto ad Andrea Agnelli di lasciare la presidenza Juve o di acquisirne la proprietà al posto di Exor" 05.04.2021 11:50 di Redazione TuttoJuve Twitter: @Tuttojuve_com Vedi letture TuttoJuve.com L'esperto di mercato, Paolo Bargiggia, attraverso le pagine del suo sito internet, Paolobargiggia.it, ha rivelato in esclusiva alcune indiscrezioni relative all'assetto societario della Juventus e in particolare alla posizione di Andrea Agnelli. Ecco le sue parole: "L’indiscrezione è forte e arriva da fonte attendibile. Il fatto non si sarebbe verificato dopo il deludente pari nel derby ma comunque non troppo tempo prima. Stiamo parlando di un colloquio tra il presidente e amministratore delegato di Exor John Elkann e il cugino Andrea Agnelli. Al presidente della Juventus il potente manager che, attraverso la Holding di famiglia gestisce, tra le altre cose anche la Juventus, avrebbe chiesto di farsi da parte nella prossima stagione, nell’ottica di un rinnovamento del board che gestisce il club bianconero. Andrea Agnelli, al quale va riconosciuto il merito di aver fatto crescere sensibilmente il marchio Juventus a livello commerciale e sportivo, senza mai però centrare il sogno Champions, non l’avrebbe presa bene. Infatti in cambio, avrebbe chiesto di essere eventualmente spostato alla Ferrari in un analogo ruolo apicale. Non conosciamo ovviamente la risposta in merito di John Elkann; ma ci hanno raccontato che il numero uno di Exor avrebbe anche ventilato l’ipotesi di uscire dalla gestione finanziaria della Juventus per cederla con tutti gli oneri e gli onori, eventualmente ad Andrea Agnelli se fosse pronto ad una simile operazione. Per quest’ultimo, ovviamente, un conto è gestire un club con i soldi degli altri, un altro quello di metterci delle finanze e delle coperture personali (...). Comunque, non crediamo che, se rivoluzione totale sarà, questa dipenderà esclusivamente da un eventuale mancato ingresso in Champions. Ma, dalla voglia che avrà John Elkann di ripartire da zero e da quanto capitale vorrà eventualmente investire (...)". Quando è uscito questo articolo, tra di me, ho pensato che stava per iniziare una guerra interna tra cugini per la gestione della Juve. Siccome la storia si ripete, sappiamo bene come le risolvono queste beghe quelli là. Ho la netta sensazione che la tempistica degli annunci dell'altra sera (SL) è stata affrettata per la violenta anticipazione dei fatti da parte di quell'ominucolo di ceferin , cui qualcuno la soffiata l'avrà data. Quindi, di conseguenza, caro Bradipo, io sto con Andrea come stavo con Moggi. Questa sarà la seconda calciopoli contro di noi, forse peggiore.
  7. E tu godi. Anche se c'è la tua squadra di mezzo (secondo me l'inter).-
  8. Nessuno te lo vuole impedire; Comunque ci sono già innumerevoli messaggi in cui hai espresso la tua opinione, contraria alla SL.- Agnelli, al contrario del cugino, mi sembra l'unico che ci difende e che ci ha tirato fuori dalla melma dopo il 2006.- Con il sistema Italia, il calcio non andrà avanti per molto e francamente a me ha stancato ricevere insulti e offese ogni giorno. Anche quest'anno, malgrado facciamo abbastanza pena, stanno facendo di tutto per buttarci fuori dalla champions e farci fallire. Ben venga, allora, la SL malgrado sia permeata di cinismo imprenditoriale e quant'altro.-
  9. Non sai leggere, evidentemente. Parlavo di poco juventinismo, non di troll, e comunque non solo di te. Ma chi se la sente, sotto sotto........Buona serata ancora e fattene una ragione di sta c**** di SL che pare t'avessero toccato la morosa te ed il bel calcio di una volta.-
  10. Ti ricordo solo un numero: 2006, io non dimentico. Buona serata, comunque.-
  11. Un applauso. Molti non hanno capito allora oppure dimenticano facilmente. Siamo in guerra dal 2006 e, è brutto dirlo, tutti i mezzi sono leciti. Andassero pure a quel paese, soprattutto gli juventini buonisti..........................
  12. Oppure provano piacere ad essere insultati (eufemismo) tutta la vita da stampa, tifosi avversari e cretini in tv, compresi politici.-
  13. Ma soprattutto: da dove saltano fuori questo ed altri utenti nell'ultimo periodo, guarda caso tutti romantici, puristi e, mi sa, poco o nulla tifosi bianconeri.-
  14. Si ma il tuo parere sulla nuova SuperLeague io voglio conoscerlo. Cosa sai, che ne pensi ?
  15. Pan per focaccia, amico. Comunque attenzione: noi conosciamo solo la versione di chi lo attacca, mica sappiamo le segrete cose. Non mi dire che sei uno di quelli che crede in toto a ciò che dicono in tv e sui giornali, mi riferisco anche ad altri argomenti, politica, covid, stragi impunite (Ustica, Moby Prince, Ponte Morandi). Abbiamo un sistema di informazione asservito, da sempre, ad interessi politici ed oltre......più su.........meglio che mi fermo io.-
  16. Comunque, Florentino uno di noi è stato già detto ?
  17. Non proprio, hanno dato spazio ad una intervista a Zoff, un'altra a Dino Meneghin e qualche altra voce fuori dal coro..........
  18. Ma mi sbaglio oppure finite le isterie stanno iniziando le aperture........
  19. Euroleague Basketball Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigationJump to search Questa voce o sezione sull'argomento competizioni cestistiche non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Euroleague Basketball Sport Pallacanestro Tipo squadre di club Federazione FIBA Europe Continente Europa Organizzatore Euroleague Basketball Motto I feel devotion Titolo Vincitore dell'Euroleague Basketball Cadenza annuale Apertura ottobre Partecipanti 18 squadre Formula regular season, play-off, final four Sito Internet Euroleague.net Storia Fondazione 1958 Detentore CSKA Mosca Record vittorie Real Madrid (10) Ultima edizione Euroleague Basketball 2019-2020 Edizione in corso Euroleague Basketball 2020-2021 Modifica dati su Wikidata · Manuale L’Eurolega (ufficialmente Turkish Airlines Euroleague Basketball[1] per ragioni pubblicitarie) è la massima competizione europea per club di pallacanestro maschili. Nella sua emanazione attuale, si tratta di una lega semichiusa a cui prendono parte in totale diciotto club facenti parte della FIBA Europe: undici sono fissi, cinque vi accedono annualmente al raggiungimento di determinati obiettivi e due partecipano su invito. L'attuale detentore del trofeo è la squadra russa del CSKA Mosca, che nell'ultima edizione (2018-2019) ha centrato l'ottavo titolo. La manifestazione, fondata nel 2000 quando la FIBA dimenticò di registrare il nome Eurolega, è stata organizzata inizialmente dalla ULEB per poi passare nel 2009 sotto il controllo di Euroleague Commercial Assets (ECA). Indice 1Storia 1.1Gli esordi 1.2Gli anni 1960 1.3Gli anni 1970 1.4Gli anni 1980 1.5Gli anni 1990 1.6Gli anni 2000 e 2010 2Formato 2.1Formato attuale 3Albo d'oro 3.1Titoli per club 3.2Titoli per nazione 4Sedi delle Final Four 5Personalità coinvolte 5.1Presidenti e commissari 5.2Giocatori 5.3Allenatori 6Premi annuali e onorificenze 7Statistiche individuali 7.1All-time leaders 7.2Migliori prestazioni 8Note 9Voci correlate 10Altri progetti 11Collegamenti esterni Storia[modifica | modifica wikitesto] Gli esordi[modifica | modifica wikitesto] Nel 1954 Gabriel Hanot, giornalista francese de L'Équipe, fu tra gli ispiratori nella creazione della Coppa dei Campioni di calcio, dopo aver assistito ad una partita amichevole tra gli inglesi del Wolverhampton e gli ungheresi del Budapest Honvéd.[2] Sull'onda del successo, pochi anni dopo, durante i Campionati Europei del 1957, il Segretario Generale della FIBA Renato William Jones, insieme agli altri membri della commissione, Borislav Stanković (Jugoslavia), Raimundo Saporta (Spagna), Robert Busnel (Francia), Miloslav Kříž (Cecoslovacchia) e Nikolaj Semaško (Unione Sovietica), avanzò la proposta alle varie federazioni europee di inviare i loro campioni nazionali alla manifestazione e L'Équipe donò il trofeo.[3] La prima edizione della Coppa dei Campioni si svolse nel 1958, e vi parteciparono 22 formazioni che presero parte al torneo; la prima edizione vide vittoriosi i sovietici dell'ASK Riga, mentre il Real Madrid venne costretto ad abbandonare in semifinale in quanto il regime franchista non lo autorizzò a recarsi in Unione Sovietica. Nelle prime edizioni del torneo, le formazioni sovietiche la fecero da padroni, vincendo ben sei titoli: 3 l'ASK Riga, 2 il CSKA Mosca, e una vittoria per la Dinamo Tbilisi. Gli anni 1960[modifica | modifica wikitesto] Nel 1961 le cose iniziarono a cambiare: il sempre maggiore successo della pallacanestro in Spagna e Italia, contribuì a rendere più competitive le formazioni occidentali, con la prima vittoria, nell'edizione 1963-1964, del Real Madrid contro i cecoslovacchi dello Spartak ZJŠ Brno. La formazione di Madrid bissò il successo anche l'anno successivo, anche grazie al fatto che le formazioni dell'Unione Sovietica non parteciparono alla competizione, dato che i giocatori vennero preventivamente convocati dalla nazionale per partecipare alle Olimpiadi di Tokyo 1964.[3] La stagione successiva la competizione venne vinta per la prima volta da una squadra italiana, la Simmenthal Milano guidata da un giovanissimo Bill Bradley, che sarebbe poi diventato una star della NBA con i New York Knicks. Dopo il successo meneghino, per altri due anni la Coppa venne vinta dal Real Madrid, grazie a stelle come Clifford Luyk, Emiliano Rodríguez, Miles Aiken, e più tardi Wayne Brabender. Nella finale di Barcellona, dell'edizione 1968-1969, il CSKA Mosca riuscì a tornare sul tetto d'Europa con la vittoria contro il Real Madrid, guidata dal giovane talento di Sergej Belov, autore di 19 punti, ma soprattutto dalla prestazione da 37 punti di Vladimir Andreev.[3] Gli anni 1970[modifica | modifica wikitesto] Ottorino Flaborea, con la prima Coppa vinta da Varese. Dopo le dinastie sovietiche e spagnole, gli anni settanta furono dominati dalla Pallacanestro Varese che giocò dieci finali consecutive (record ancora ineguagliato) vincendone cinque. Guidata dalla leggenda Dino Meneghin[3], e da Bob Morse, Manuel Raga, Ottorino Flaborea, John Fultz, Ivan Bisson e da Aza Nikolić prima, e Sandro Gamba poi, come allenatori. Durante il decennio il CSKA Mosca, sempre guidato da Sergei Belov, vinse l'ultimo trofeo prima di un lungo digiuno durato fino al 2006. Nella finale dell'edizione 1973-1974 il Real Madrid, guidato da Wayne Brabender e Carmelo Cabrera riuscì a sorprendere Varese che fino ad allora aveva dominato la competizione perdendo una sola volta. Sempre Varese, dopo altri due successi, perse la finale del 1977 contro il Maccabi Tel Aviv del duo Jim Boatwright - Miki Berkovich, autori di 43 punti in coppia nella finale. E nel 1979 fu la volta del primo successo della scuola jugoslava: il Bosna Sarajevo guidato in panchina dal trentaduenne Bogdan Tanjević, grazie ai 45 punti di Žarko Varajić e ai 30 di Mirza Delibašić riuscì a battere ancora Varese, e a salire sul trono d'Europa.[3] Gli anni 1980[modifica | modifica wikitesto] Il decennio fu caratterizzato dal Maccabi Tev Aviv (sei volte in finale, ma una sola vittoria), e ancor di più dai club italiani (sette apparizioni e cinque vittorie), con tre differenti campioni (Cantù, Virtus Roma, e Olimpia Milano) in soli 7 anni, nonché da quelli jugoslavi, primo fra tutti il Cibona Zagabria di Dražen Petrović, due volte vincitore consecutivamente (nel 1984-1985 e nel 1985-1986); seguito poi dalla Jugoplastika Spalato, vincitrice per ben tre volte consecutive (nel 1989, 1990 e nel 1991), grazie a campioni assoluti come Dino Rađa e Toni Kukoč. Gli anni 1990[modifica | modifica wikitesto] Nella stagione 1991-92 la competizione subisce una sostanziale modifica, oltre al detentore della coppa e ai campioni dei rispettivi paesi vengono ammesse anche alcune piazzate dei campionati più importanti, e prende il nome di campionato europeo FIBA. Il dominio italo jugoslavo viene spezzato nel 1993 dal Limoges che batte in finale Treviso. Successivamente il basket greco comincia ad imporsi con Olympiacos e Panathinaikos che arrivano regolarmente in finale cogliendo i primi successi. Avversarie spesso sono le squadre spagnole con il Real Madrid che conquista l'ottavo successo nel 1995 succedendo alla Joventut Badalona campione 1994. Nella stagione 1996-97 viene introdotta la fase iniziale a gironi e la competizione prende il nome di Eurolega. Tra i successi di Olympiacos e Panathinaikos, ci sono due finali per la Virtus Bologna che nel 1998 è campione d'Europa per la prima volta e nell'anno successivo viene superata dai lituani dello Zalgiris Kaunas (anche loro al primo successo). Gli anni 2000 e 2010[modifica | modifica wikitesto] Nel 2000 la ULEB (Unione delle Leghe Europee di Basket) registra il marchio Eurolega lasciato scoperto da FIBA Europe, la quale crea la Suproleague. Si crea così una spaccatura nei club europei di basket: tra le altre squadre, Panathīnaïkos, Maccabi Tel Aviv, CSKA Mosca ed Efes Pilsen rimasero con la FIBA, mentre Olympiakos, Virtus Bologna, Fortitudo Bologna, Real Madrid, Barcellona, Baskonia e Benetton Treviso hanno aderito alla ULEB. Nel maggio del 2001 l'Europa ha avuto due campioni: la Virtus Bologna nella ULEB Euroleague e il Maccabi Tel Aviv nella FIBA Suproleague. Dopo questa stagione di transizione i leader delle due organizzazioni, si sono convinti della necessità di elaborare un nuovo singolo torneo. La trattativa ha visto la ULEB in una netta condizione di superiorità e la FIBA non ha avuto altra scelta che accettare le sue condizioni. Di conseguenza, la competizione FIBA è stata assorbita dalla Eurolega ULEB. Nella nuova competizione viene introdotto il sistema delle licenze, che garantisce l'accesso pluriennale ad alcune squadre, con l'integrazione delle migliori piazzate nei campionati più importanti. Inizialmente le licenze venivano assegnate ogni tre anni in base ai risultati ottenuti nel triennio nel campionato nazionale. In seguito, oltre ai risultati, sono stati tenuti in considerazione anche altri fattori come grandezza dei palazzetti e seguito di pubblico. La lotta per il titolo ha visto spesso confrontarsi le squadre greche, spagnole ed il CSKA di Mosca che si sono spartite i titoli con l'eccezione del biennio 2004-2005 che ha visto trionfare il Maccabi Tel Aviv. Il Barcellona conquista per la prima volta il titolo nel 2003 per poi ripetersi nel 2010, mentre il CSKA torna alla vittoria dopo oltre trenta anni nel 2006 alla prima di quattro finali consecutive che gli daranno anche il titolo del 2008. Nel 2008 la ULEB lascia l'organizzazione del torneo in favore della Eurolegue Commercial Assets (ECA), la quale opera una stabilizzazione delle licenze, in quel momento tredici, che potranno essere revocate solo in caso di problemi finanziari o risultati particolarmente scadenti. A partire dalla stagione 2016-2017, anche a seguito della rinnovata rivalità con la FIBA che cerca di rilanciare dei propri tornei, la competizione cambia formato diventando un campionato a sedici squadre di cui undici licenziatarie. Sul piano sportivo in questo periodo si registra un certo equilibrio con le due principali squadre greche Panathinaikos e Olympiakos che sono le uniche a vincere più di un titolo. Formato[modifica | modifica wikitesto] Formato attuale[modifica | modifica wikitesto] A partire dalla stagione 2019-2020 partecipano 18 squadre in un unico girone all'italiana con partite di andata e ritorno. Undici squadre possiedono una licenza A pluriennale, partecipano poi le vincitrici del campionato tedesco e della lega adriatica, la prima classificata del campionato spagnolo e della VTB league che non possiedono la licenza A, la vincente dell'Eurocup e due squadre alle quali vengono assegnate delle wild card. Le prime otto squadre della stagione regolare andranno poi a disputare i playoff secondo il formato già utilizzato negli anni precedenti: quarti di finale al meglio delle 5 gare e Final Four. Per chi ha un pò di tempo, mi sembra ci siano tante analogie.-
  20. La reazione così scomposta, rumorosa, isterica direi dell'uefa mi fa pensare in positivo. E come se sapessero di avere già perso e non fanno nulla per lasciare uno spiraglio, la porta aperta ad una qualche mediazione.-
  21. La reazione così scomposta, rumorosa, isterica direi dell'uefa mi fa pensare in positivo. E come se sapessero di avere già perso e non fanno nulla per lasciare uno spiraglio, la porta aperta ad una qualche mediazione.-
  22. Fanno rientrare le tedesche..............
  23. Clamoroso in Champions: "Real, Chelsea e City saranno espulsi" Lo ha detto il membro dell'esecutivo Uefa Jesper Moller: "Mi aspetto che queste tre società vengano escluse venerdì" Non so se è già stato postato.
  24. HOME ATTUALITÀ W LA SUPERLEGA, CHE IL DIO CALCIO LA BENEDICA! W la SuperLega, che il dio calcio la benedica! di Sandro Scarpa | Aprile 19, 2021 La Superlega esplode in un giorno movimentato e in una notte storica! Si sa tutto sui 12 club che hanno fondato una nuova era del calcio, inclusi il format, le polemiche e le minacce di UEFA e Federazioni affiliate. La SuperLega non è una mossa strategica per “trattare” con la UEFA e ottenere condizioni favorevoli per la nuova “Champions League”. Un evento del genere, con 12 top club che fanno deflagrare tutto con comunicati simultanei e con capi di stato (Macron, Johnson) che tuonano contro, non è una mossa, è una BOMBA ATOMICA! Cosa accadrà ora? Le Federazioni squalificheranno i reietti? I calciatori dell’élite saranno banditi dalle nazionali (con gli Europei tra 2 mesi)? Difficile. Squalifiche del genere potevano accadere in altre ere dello sport con strappi storici e sanzioni memorabili, ora non è possibile, perché ci sono i soldi, tantissimi, una valanga. E’ credibile una Premier con contratti miliardari che mette al bando le BIG SIX? E’ immaginabile che gli sponsor di Liga accettino, per il bene dello sport e delle regole, l’estromissione di Real, Barca e Atletico? Una Serie A senza Juventus (l’abbiamo già vista), Inter e Milan, che volume di affare avrebbe, in epoca post-Covid? Pensate ad una UEFA che decida di fare una sua Champions escludendo i 12 club che hanno vinto il 90% dei titoli nell’era moderna e portano il 90% di ricavi. E come potrebbero le federazioni squalificare ora i 12 club -che non hanno ancora trasgredito alcuna regola- senza essere sommersi da ricorsi miliardari? Dopo uno sconquasso così prorompente, dopo un passo in avanti così gigantesco, anche se ipotizzato da anni, c’è perplessità: giusto o sbagliato? UEFA, Federazioni, Politici e Giornalisti hanno subito cavalcato il classico populismo antistorico (sanno fare altro?): Pochi club distruggono il calcio pensando solo al proprio interesse: dichiara UEFA e FIFA tuffandosi nei soldi intrisi di sangue del Qatar, Il merito sportivo non può essere distrutto così! Dichiara la Liga denunciando i 3 club che hanno occupato i primi 3 posti negli ultimi 10 anni Ammazzano il calcio per soldi! Dichiarano le TV che decidono date, orari e calendari perché hanno cacciato i soldi! Un baraccone egoistico che calpesta le regole! Si dichiara nel Paese in cui i tornei vengono decisi da ASL, Laboratori, Coni e baracconate! Eppure cosa cambierà? Se i tornei domestici resteranno tali (o morte certa senza l’80% di audience e soldi di chi finanzia il player trading) a soccombere sarà la Champions, quella competizione che fa brillare gli occhi per 5-6 gare l’anno e che dovrebbero essere invece 40-50 ora. Quella stessa Champions che vede in semifinale City e PSG, una bandita per 2 anni e salvata dal TAS a colpi di cavilli e carte bollate, l’altra che paga miliardi per avere giocatori grazie ai soldi di Fondazioni ed Enti del Turismo. Diciamo la verità: il calcio è in crisi irreversibile. Senza una mossa del genere sarebbe collassato. Pagare 150 milioni un cartellino, dare 20 milioni ad un 20enne per fargli giocare solo 4-5 big match l’anno è roba da sceicchi che si divertono con risorse illimitate, avulse dall’autofinanziamento di un sport che dovrebbe PRODURRE ricavi, non bruciare debiti. I ragazzini preferiscono vedere gare di FIFA e PES piuttosto che tornei domestici con i soliti 4-5 big match l’anno e altre gare -sportivamente importanti- con poche migliaia di tifosi allo stadio o in TV. Il campanilismo resterà, le “favole” sportive resteranno (che poi il Leicester era di un super-miliardario thailandese mica un’associazione sportiva di quartiere, l’Atalanta. è di Percassi nei top 30 di Forbes, mica un oratorio bergamasco). Il calcio proverà ad essere più show, più bello esteticamente e più ricco. E in mano ai Club, a chi mette i soldi e li rivuole indietro, non in mano a Federazioni che fanno disastri con pause nazionali, giustizia sportiva ridicola e mazzette varie. E la Juve? Se le federazioni terranno duro ed escluderanno le big (restringendo il volume d’affari al 10-15% dell’attuale) la Juve avrà vinto 9 degli ultimi 10 scudetti “seri” e proverà invece, all’interno di un sistema calcio più livellato in cui il gap economico rispetto agli altri tornei non ci sarà più e quello “commerciale” sarà tutto da rivedere, a vincere una SuperLega in Europa, lì dove non vince da 25 anni e dove, nonostante sforzi ciclopici e grandi stagioni non è riuscita comunque a colmare sul campo la differenza economica abissale. Siete ancora indecisi? Fatevi un giro qui per capire da che parte stare: W LA SUPERLEGA!
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