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Never Gives Up

Tifoso Juventus
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  1. Lo dico da un mese di leggere stà cosa qua...................
  2. Per ora................noi la alzeremo quando meno ce lo aspettiamo (non so cosa, però.....).-
  3. Lapo è una "persona sensibile".- Tutti a prenderlo per il....................ma certe volte penso sia il meno peggio.-
  4. Rispetto la tua opinione che, non offenderti, mi sembra ingenua.- Io scioglierei invece tutti i gruppi organizzati di tifosi di calcio...........vadano a lavorare. I tifosi sono altri.-
  5. Avrei sostituito Nedved sul 3-0 con il Real. Non avrei preso CR7 senza fargli attorno lo squadrone. Non avrei fatto la conferenza stampa dell'addio di M. Allegri prima di essere sicuro (carta scritta) di poter prendere Guardiola o Zidane.-
  6. Da Andrea Agnelli (che ha vinto un sacco, che tifa Juve come e più di noi, che vedrete ci ha visto giusto pure sulla SL e va protetto dalla proprietà per questo).- (non abbiamo bisogno di essere simpatici, nè di cristalline nè di Del PIero.......e neanche di Nedved se è per questo).- Da un dirigente serio e preparato.- Da un ingente investimento della proprietà (che può, eccome se può........) o, in alternativa, dall'ingresso di nuovi investitori.- Da un allenatore con i controcazzi.- La squadra è conseguenza di quanto succitato.-
  7. Metti uno serio e magari "provi" a vincere almeno la coppetta.-
  8. La dura carta de Real Madrid, Barcelona y Juve a los que renunciaron Denuncian presiones y amenazas, pero enviaron esta comunicación a los que preparaban su salida, antes de saber que Inter y Milan también lo dejaban El presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, en una imagen de archivo, tras un Real Madrid-Milan.CHEMA REY SERGIO FERNÁNDEZ Actualizado 08/05/2021 - 13:17 Compartir en Facebook Compartir en Twitter Compartir en Whatsapp Enviar por email 181Mostrar comentarios ¿Y ahora qué? Cinco claves para (intentar) entenderlo "Incurríamos en una grave irresponsabilidad si abandonamos" En un comunicado que han lanzado simultáneamente Real Madrid, Barcelona y Juventus de Turín han asegurado sufrir "presiones, amenazas y ofensas" para abandonar el proyecto de Superliga. Sin embargo no sería nada extraño que los nueve clubes que han decidido firmar su adhesión a UEFA de nuevo, dijeran lo mismo de las conversaciones que han mantenido a lo largo de la pasada semana. MARCA ha tenido acceso a la carta que Real Madrid, Juventus y Barcelona enviaron a siete clubes: Arsenal, Chelsea, City, United, Liverpool, Tottenham y Atletico de Madrid avisando de las graves consecuencias que sufrirían si se salían del proyecto formalmente y volvían con UEFA. Hay que destacar que Milan e Inter están en copia pero la carta no va dirigida a ellos porque, en ese punto (6 de mayo), es muy probable que los tres clubes firmantes todavía no tuvieran conocimiento fehaciente de hasta qué punto la ruptura de la Superliga era masiva y alcanzaban a los nueve clubes. El adiós de los dos italianos todavía parecía estar en el aire y no haberse concretado. ¿Por qué era importante que fuera 7 y no 9? Esto es fundamental porque, según el pacto de socios (ISHA), si se iban el 70% de los clubes, se podía disolver la sociedad (al menos así lo entienden los que se han salido). En cuanto han llegado a 9 clubes, todos menos Madrid, Barça y Juve consideran finiquitado el proyecto. Inter, y sobre todo Milan, fueron los últimos en dar el paso. Siete puntos Es una carta con siete puntos. En el primero dicen que ellos, el pacto de socios, "ISHA Investment and shareholders'a Agreement ", conocen la carta en la que los siete clubes a los que se dirigen hacían una "pública declarada intención de retirarse del proyecto de Superliga". El tono del segundo punto es bastante más frío: "Consideramos que sus acciones y conversaciones (incluyendo a terceras partes) y proponiendo firmar la Declaración -a UEFA- constituyen una ruptura de sus obligaciones con ISHA (que para evitar dudas siguen en pleno efecto de acuerdo con los términos que acordamos). Dado que son plenamente conscientes de las obligaciones de cada uno de los socios fundadores, no vamos repetir las medidas relevantes que hay en el pacto de socios". El tercer punto es más contundente: "Consideramos que firmar esa declaración (se refiere a la carta de adhesión a UEFA) constituye una ruptura formal de las obligaciones de los clubes fundadores del pacto de socios. "Les invitamos a reconsiderar" A partir de ahí el tono no se rebaja. En el cuarto reprochan a estos siete equipos que su comportamiento desde que firmaron inicialmente con la Superliga, incluyendo unos pagos y unos anuncios públicos, estaba causando daños significantes a la sociedad. En el quinto avisan de que ninguno de los argumentos que los siete que en ese momento querían volver con UEFA excusaba sus múltiple rupturas con el pacto de socios. El sexto dice: "A la luz de lo expuesto, les invitamos a reconsiderar su posición acerca de la declaración que quieren realizar (para volver con UEFA, se refiere) y asuman la totalidad de las obligaciones que adquirieron en nuestro pacto de socios (ISHA). Terminan el séptimo con el clásico: "Nos reservamos nuestro derecho de buscar medidas legales apropiadas, incluyendo daños causados... "and specific performance". El último párrafo recuerda que, desde el anuncio de la Superliga, habían pedido a FIFA y UEFA de forma colectiva que hablaran sobre el proyecto y las reformas que entendían como indispensables para la sostenibilidad del fútbol. Y que siguen abiertos a mantener esas conversaciones por el beneficio del fútbol. Superliga Europea CHI SA TRADURRE, BENE, DALLO SPAGNOLO ?
  9. Tipo come ? Abbassando la testa, forse ? Ma per piacere............gli ultras poi, a lavorare a calci li manderei.-
  10. Ma soprattutto: chi cazz'è e cosa può saperne Mirko Nicolino ?
  11. Superlega, Infantino: "No al progetto, ma nessuna sanzione". E bacchetta Ceferin Il presidente della Fifa all'Equipe contro chi vuole punire i club della Super League: "Certe sanzioni potrebbero avere conseguenze importanti e poi bisognerebbe prendersene la responsabilità". Poi apre al dialogo e bacchetta Ceferin: "Si chieda perché si è arrivati a questo" Guido Vaciago 05.05.2021 16:10 5 MIN SuperLegaCeferinJuventus © EPA Juventus Tutte le notizie sulla squadra TORINO - Superlega no, ma andateci piano con sanzioni e affini verso i club che hanno tentato di mettere in piedi la competizione alternativa. La sintesi estrema dell'intervista di Gianni Infantino all'Equipe suona come un monito alle derive giustizialiste-ceferiniane in seno all'Uefa e alle leghe nazionali. Dice il presidente della Fifa: «Certe sanzioni potrebbero avere conseguenze importanti e poi bisognerebbe prendersene la responsabilità. C'è da capire di che provvedimenti si parli, sento dire che bisogna punire i club, ma questo potrebbe voler dire castigare anche i calciatori, gli allenatori e i tifosi delle società coinvolte che non hanno nulla a che spartire con il progetto della Superlega. E' compito delle istituzionali nazionali, poi dell'Uefa e quindi della Fifa, prendere le decisioni opportune. Io, anche nelle situazioni più delicate, sono per il dialogo e non per i conflitti. Dobbiamo evitare di parlare di guerra quando si parla di calcio, soprattutto in un momento come questo in cui tutto il mondo fa i conti con una pandemia senza precedenti». VODAFONEPromo online Vodafone. Passa a FIBRA a 27,90€ al mese, zero vincoli e costi di attivazionePromo online Vodafone LA MOSSA DI INFANTINO - A tre settimane dalla detonazione notturna del progetto Super League, emerge l'abilità politica di Infantino che approfitta del momento critico per ergersi ad arbitro e pacificatore della rissa fra le istituzioni e i 12 club, con il risultato di ridimensionare il suo rivale Ceferin, che Infantino non ha esitato a soccorrere il 20 aprile, ma riprendendosi nello stesso tempo quella fetta di potere che il presidente dell'Uefa sembrava avergli eroso, proprio grazie all'alleanza con i grandi europei. Gli stessi club contro cui Ceferin si è scagliato con una mitragliata di interviste rilasciate nelle scorse settimane, a partire da quella concessa a margine del congresso e diventata un'invettiva contro Andrea Agnelli, trascesa in tono e sostanza. Non era piaciuta, ai vertici del calcio mondiale, la trasformazione dell'importante crisi politica aperta dalla Super League in lite personale. Ma, soprattutto, pare che in seno alla Fifa nessuno sia così voglioso di andare allo scontro aperto con i club più importanti e popolari. Anche alla luce del progetto WCC, ovvero World Club Competion, il mondiale per club, il giocattolo da un paio di miliardi di dollari, che Infantino vuole far partire al più presto, dopo aver rinviato la prima edizione per Covid. Portare avanti un progetto del genere senza i 12 club della Super League o anche solo senza Real Madrid, Barcellona, Juventus e Milan, potrebbe togliere non poco appeal al nuovo torneo. ELEGANTE MAZZATA - Infantino, quindi, inizia a ricucire lo strappo della Super League, non senza moniti severi ai cosiddetti "club fondatori", ma senza alcuna minaccia e, anzi, assestando un'elegante mazzata a Ceferin, quando dice: «Un leader deve anche chiedersi perché siamo arrivati ??a questo. E, da lì, come possiamo costruire il futuro insieme e per questo dobbiamo ascoltare tutti, ma soprattutto i tifosi, che sono il vero cuore del calcio». IL TRIBUNALE DI MADRID - Infantino è abile, furbo e ha certamente letto con attenzione la misura cautelare del Tribunale di Madrid (un faldone corposo che dispone anche di: «Ordinare alla FIFA e alla UEFA, nel procedimento, di astenersi dall’adottare qualsiasi provvedimento o azione; di rilasciare qualunque dichiarazione o comunicazione che impedisca o ostacoli, direttamente o indirettamente, la predisposizione della Superlega»). Fifa e Uefa hanno ovviamente i mezzi e gli uomini per combattere una guerra giuridica, nella quale il tribunale di Madrid sarebbe solo la prima battaglia, ma perché combattere una guerra quando ci si può sedere intorno a un tavolo? E Infantino lo spiega in un altro passaggio dell'intervista, nel quale da una parte chiude al progetto Super League così come è stato proposto («Perché si basa su una rottura con le istituzioni» e «perché non è concepibile un sistema chiuso»), ma dall'altra apre all'idea di «dibattere nuove idee nel rispetto delle istituzioni e senza perdere di vista i valori che hanno reso il nostro sport oggi il più popolare al mondo». Se ci fosse un Google translator delle dichiarazioni politiche, forse inserendo quella frase verrebbe fuori: «riforma della riforma Champions, per mediare tra l'inaccettabile formula antimeritocratica della Super League e l'evidente inefficienza dell'Uefa di rispondere alle esigenze di chi nel calcio mette e produce più denaro». TAVOLI PER IL FUTURO - Ma al netto delle interpretazioni troppo estensive del suo pensiero, l'Intervista di Infantino apre, dunque, alla stagione delle colombe dei tavoli, che probabilmente verranno apparecchiati al termine del frenetico finale della stagione dei club, magari in concomitanza con l'Europeo. E sarà molto interessante capire non solo la disposizione dei posti, ma anche il menù. Da non perdere
  12. Si però se stacchi la spina non è che dopo la riattacchi a comando................secondo me turnover non ne fa affatto.-
  13. son qui dall'inizio, da quella maledetta estate del 2006 (la mia targa dice 2008, ma ho cambiato nick e utente dopo due anni). Identica mia situazione. Ed anche io: complimenti sta ceppa..............
  14. No, non l'ho vista. Fonseca no. Non lo conosco bene, non ce lo vedo comunque.-
  15. C'è un nome che, da un pò, mi frulla in testa: Rino Gattuso.-
  16. Diciamo che il reato non si è compiuto...........
  17. No. All'inizio l'avevo capita come te. Intendevano 9 invitate ( di varie nazioni, probabile) come non socie fondatrici
  18. From UK - Superlega, i club di Premier hanno provato ad aumentare a 9 il numero delle invitate: no di italiane e spagnole 26.04.2021 17:40 di Alessandra Stefanelli Vedi letture TuttoJuve.com I sei club inglesi, prima di abbandonare il progetto Superlega, avrebbero tentato di convincere le altre sei società coinvolte a modificare il format della competizione. Lo rivela il Daily Mail: dopo le proteste dei tifosi e le prime reazioni contrarie, le squadre di Premier hanno proposto di aumentare da cinque a nove il numero delle squadre da invitare, per "far sembrare la competizione più aperta". L'idea è però stata scartata subito dalle italiane e le spagnole.
  19. O.T. Publy ha veramente rotto le balle.- Possiamo continuare, grazie.-
  20. Due federazioni diverse, non Nazioni.-
  21. Li sganceranno a lui, magari. Intendo all'uefa.-
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