La Giustizia Sportiva sconfina nel ridicolo, intervenga Abete
di Luciano Moggi
Ricordo che il 22 luglio scorso, la Commissione Disciplinare della FIGC, contravvenendo ad ogni precedente della giustizia sportiva, ha deciso di processare ancora il sottoscritto, ed altri, per le ormai famose Sim svizzere, non curandosi di quanto gi? pronunciato, in senso contrario, sia dal Coni, organo superiore ad ogni Federazione (lodo 27 marzo 2007) sia dalla Corte Federale, massimo organo giurisdizionale federale, che in data 21 giugno 2007 aveva dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di chi vi scrive. Consapevolmente, quindi, i giudici sportivi hanno deciso di contravvenire ai due importanti precedenti citati, ignorando cos? il principio della certezza del diritto e della necessaria uniformit? delle sentenze federali, lasciando basiti per la contraddittoriet?, lacunosit? ed infondatezza della decisione nei suoi contenuti, ma anche per la spavalderia (e non solo) con la quale si ? ritenuto di sorvolare sui gravi fatti accaduti durante la riunione dello scorso 22 Luglio. Per la prima volta nella storia della Giustizia Sportiva, una ventina di avvocati, in rappresentanza di dieci deferiti, hanno tutti, all?unisono e simultaneamente, abbandonato l?aula in segno di protesta, come un moto di reazione spontanea ed istantanea, rinunciando addirittura alla discussione sul merito delle loro rispettive posizioni. Durante la Camera di Consiglio, resasi necessaria per la decisione sulle questioni pregiudiziali e preliminari sollevate dalle difese, un addetto della Procura Federale entrava indisturbato nei locali - a tutti inibiti - in cui erano riuniti i membri giudicanti, portando in mano dei documenti e ve ne usciva privo, qualche minuto dopo, altrettanto indisturbatamente. Perch? quelle carte non erano state previamente sottoposte all?esame delle difese? Ma la cosa pi? grave ? accaduta quando gli avvocati di cui sopra hanno avuto l?ardire di chiedere chiarimenti sull?accaduto: si sono sentiti dire che l?istanza ?era irrituale? e dunque non meritava risposta. E Palazzi non ha provato neppure a negare o a giustificare in qualche modo la circostanza, come invece era auspicabile, e i componenti della Commissione non hanno avuto neanche un minimo di imbarazzo; qualcuno, anzi, se la rideva, dietro la pretesa irritualit? dell?istanza, salvo decidere poi di non farne parola in sentenza, quasi a voler fare irridente concorrenza al mago Casanova, tanto caro a Greggio ed agli altri amici di Striscia. Sul punto menzionato occorre peraltro operare un approfondimento. Infatti, il procedimento, gi? ?monco? delle fasi preliminari, non avrebbe dovuto giungere alla fase dibattimentale, dovendo appunto essere archiviato. Viene spontaneo domandarsi, a questo punto, come mai, per un procedimento cos? rilevante a parere della FIGC, venga chiesta la proroga solo il 28 giugno 2007, dall?allora capo dell?Ufficio Indagini, ed il fascicolo, per percorrere solo pochi metri di distanza dello stesso Palazzo, sia giunto al Presidente Federale solo il 4 luglio 2007, ovvero ben oltre il termine del 30 giugno, ?assolutamente inderogabile? per concedere la proroga che, comunque, non ? stata mai concessa. Mettere sull?avviso il Presidente Federale, Giancarlo Abete, circa l?esigenza di compiere ogni opportuna attivit? di accertamento sugli organi della Giustizia Sportriva operanti in seno alla FIGC ? il minimo che si possa fare. Ecco, quello appena raccontato ? uno scatto fotografico sull?attuale giustizia sportiva in Italia. Anzi no, mi sbaglio: non mi ero accorto, scusate, che mi trovavo in? Bulgaria! Trascurando per un attimo le bassezze dei manovratori del calcio, lasciate che chiuda scrivendo un pensiero sulla tragica morte del Dottor Andrea Pininfarina, esternando alla famiglia le mie pi? sentite condoglianze. Avevo avuto il piacere di conoscere ed apprezzare il Dottor Andrea, uomo di industria ma anche di sport, poich? componente del Consiglio di Amministrazione della nostra Juve vincente. Un omaggio anche al Presidente della Roma, Franco Sensi: alla famiglia, che perde un grande uomo, le pi? sentite condoglianze. Alla Roma, che perde un grande Presidente, un pensiero, il pi? sincero: che la conduzione della famiglia Sensi possa continuare tramite la figlia Rosella, alla quale va l?augurio di poter proseguire sulle orme del padre.
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