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MacNamechB&W

Tifoso Juventus
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  1. il mostro meccanico, il male fatto macchina. Praticamente il loro babàu
  2. ci vedrei bene un casino, senza accento sulla "o", ma al momento la legge non lo consente. Peccato.
  3. non ci stiamo provando noi con getti di orina corrosiva o mi sono perso un passaggio? E' vero, ci vuole tempo, ma si sa, gutta cavat lapidem.
  4. sono un bastardo cinico e freddo, spietato e senza cuore.
  5. .uff commovente si intravede il cielo, oltre a goldoni usati e siringhe
  6. notate la marca della scavatrice e fate 2+2
  7. gobbo ladro dopato ed immigrato: glik è un campionissimo che gioca per la maglia, ma tu non puoi capire Tieniti i tuoi mercenari.
  8. il momento strappalacrime la retorica della retorica l'apoteosi del luogo comune cagata @@ @@ @@ mi vedo il neo-acquisto che legge l'ultima frase e poi risponde: "Vorrei che capiste cos'è un mercenario e quindi vorrei andare al PSG con lo stipendio di ibra" :261:
  9. è ufficiale anche ferronetti che squadrone, mamma mia! siamo fottuti
  10. il complotto maFIAT @@ li riconosco sempre, li vogliamo così
  11. nessuna pietà, questi devono rimpiangere il momento in cui sono tornati a giocare con i grandi. Buongiorno, EBAT.
  12. che cazzàte spare, oggi, culicchia? p.s. piemontese da prima dell'ultima glaciazione
  13. tarzan annoni ognuno ha i miti che si merita
  14. A volte sento la necessità di spiegare a chi non è del Topo cosa significa tifare per questa maglia. Vorrei spiegarlo ad esempio allo sceicco Al Qassimi, fratello di quello del City, interessato al calcio italiano. Che con la sfiga che abbiamo noi ci capita di sicuro la moglie ripudiata di quell’altro, quella che lascia “i puffi” in giro per mezzo mondo. E poi scappa nella notte come un topo d’albergo. Per cui a lui e altri vorrei raccontare questa storia. E quante ce ne sono nel mondo granata. La personcina in questione si chiama Luca. E’ titolare di un negozio da calzolaio in corso Peschiera a Torino. Mestiere calzolaio, professione tifoso del Topo. Entrare nel suo negozio è uno spasso o una tortura, secondo i punti di vista. Perché le pareti sono tutte ricoperte da foto, gagliardetti, maglie, sciarpe, tutte vecchie e trasudate. E naturalmente al centro capeggia la foto del Grande Topo. Non c’è più un buco libero e soprattutto non c’è nessuno scopo commerciale. Ci sono tutti da Mazzola a Junior, da Dossena ad Agroppi, a Claudio Sala. L’autografo di Pat Sala. E poi Cravero, suo idolo da sempre. Radice, Mondo, Giagnoni, col colbacco. E poi Pianelli e Rossi. Non c’è Cairo. Anzi non c’è più. Ma il tifoso vive di speranza e forse la foto è solo in un cassetto. Non c’è Ventura, ci sarà, ma Luca vuole vincere un derby, prima. E poi il pomeriggio c’è una processione di tifosi, giovani e vecchi. Tutti a discutere, a raccontare, di quando “Boniperti al Fila lo chiamavano Marisa”. E lui s’incazzava. Qualcuno storce il naso, anzi mi dicono che molti appassionati dell’altra sponda, bisognosi di una risuolata, se ne siano andati incazzati. Ebbene quest’uomo s’è sposato, a maggio. Anche i più grandi cadono. Qualche mese prima davanti all’ufficiale giudiziario del comune di Torino, nel momento di decidere la data, tirò fuori un calendario, tra lo stupore di tutti e la rabbia di sua moglie: “Aspetti un attimo, ora vedo se il sabato è libero”. Disse tra l’incredulità. S’è deciso per una data, dove il Topo fosse in trasferta (Pescara). E faccio presente che si parlava di una, seppur importante, partita di serie B, non della finale di Champions. E poi viaggio di nozze, ma solo a campionato finito, e se malauguratamente ci fossero stati i play off, tutto rimandato. E pensate se a gente come Luca tornassimo a dare una squadra decente. E immaginate questa gente che si riappropria della sua storia.
  15. allora, chi non hanno acquistato i topi, oggi?
  16. sono loro a dirlo e anche in modo chiaro, esistono solo per invidiarci. Tristissimi.
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