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emanuele732001

Tifoso Juventus
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  1. «Oggi si parla dei nerazzuri ma lo facevano tutti quanti» GUGLIELMO BUCCHERI Inter-Venezia 2-1, 16 settembre 2001. Rosetti arbitro, lei uno dei due assistenti: cosa accade? «L’ho detto in aula nel processo di Napoli e lo ripeto ora. Viene cacciato Cordoba dell’Inter per un cazzotto a Bettarini. Pugno che, nel referto, sarebbe dovuta diventare un semplice gesto per divincolarsi...». Ma se lei aveva visto un pugno perchè doveva diventare un’altra cosa? «Perchè funzionava così. Qualcuno chiamava, i designatori dell’epoca (Bergamo e Pairetto, ndr) erano sensibili a pressioni e il gioco era fatto. Dopo la partita entrò negli spogliatoi Facchetti e ci disse che avevamo sbagliato nel non dare un rigore che c’era all’Inter e nell’espellere Cordoba: se avessi alleggerito il mio referto, il difensore non avrebbe preso due giornate, ma io non cambiai una virgola e non ho più fatto l’assistente in A». Lei raccontò tutto prima in Figc, poi, scoppiata Calciopoli, ai carabinieri. «Quando incontrai i carabinieri rimasi sorpreso dal loro atteggiamento: sembrava che l’argomento non gli interessasse forse perché quello che stavo raccontando non andava nella direzione da loro intrapresa. Furono molto sbrigativi dicendo che sull’Inter non avevano intercettazioni». Oggi, ci sono. «Non sono sorpreso. Ora si parla dell’Inter, ma lo facevano tutti». Perché ha parlato solo lei? «Perché io ho smesso di fare il guardalinee».
  2. . gli allenatori fan casino e lui li manda via ... Zamparini, Lotito mi sembrerebbero pi
  3. Nel caso fosse sfuggita, per me
  4. Non ride nemmeno il Milan: ecco un'intercettazione tra l'allora arbitro Collina ed il dirigente Meani Meani:
  5. Scusate se clone, non l'ho visto da nessuna parte « Quanto parlavo con l’Inter...» BERGAMO «Erano scontenti dei risultati Ma tutti mi chiamavano, mica era vietato» MARINA SALVETTI BUONGIORNO Bergamo, le nuove intercettazioni le danno finalmente ragione... «Ci sono voluti quattro anni, ma poi la verità è venuta a gal­la. E’ dal primo giorno delle in­dagini che vado ripetendo la stessa cosa». E cioè che lei in qualità di designatore arbitrale parla­va con i dirigenti di tutte le squadre e non soltanto con Moggi. «Certo, i regolamenti non lo vietavano. Tutti mi chiamava­no, ero un po’ il parafulmine delle lamentele dei dirigenti. Ma, ribadisco, ne parlai per la prima volta a Matrix da Men­tana già nel 2006». Nella stagione in cui il suo telefono è stato sotto con­trollo, il 2004-05, con i diri­genti di quale squadra ha avuto più frequentazioni te­lefoniche? «Direi l’Inter, perché aveva qualche problema, era scon­tenta dei risultati. Dopo il giro­ne d’andata, su 19 gare ne ave­va pareggiate 13 e c’era la con­vinzione che i mancati risulta­ti fossero dovuti alle antipatie degli arbitri nei loro confronti. Quindi parlavo più spesso con i nerazzurri». Con Moratti e Facchetti? «Più con Facchetti che con Mo­ratti perché lo conoscevo da più tempo ed eravamo più in con­fidenza ». E che cosa le diceva? «Era preoccupato per la squa­dra, sottolineava gli errori arbi­trali e io ribattevo quali com­portamenti sbagliati assume­vano i suoi giocatori». Era lei a chiamare oppure anche Moratti e Facchetti le telefonavano? «Chiamavo io e chiamavano lo­ro. Anche con gli altri presiden­ti succedeva la stessa cosa». Si parla di 160 telefonate di Cellino, il presidente del Ca­gliari... «Onestamente non sono anda­to a contarle». Con quali altri presidenti parlava? «Oltre a Juve, Inter e Milan, con Cipollini del Bologna, Spi­nelli del Livorno, Semeraro del Lecce, Preziosi del Genoa. Lo stesso Aliberti, della Salernita­na, in un interrogatorio ha am­messo che se la sua squadra aveva problemi arbitrali e chiamava me». Era una consuetudine, dun­que. «Non solo. Era stata una preci­sa richiesta per umanizzare l’ambiente e migliorare i rap­porti tra arbitri, giocatori e so­cietà. Avevamo iniziato un per­corso che prevedeva almeno due incontri all’anno tra le va­rie componenti». Però con i dirigenti di Ju­ventus, Inter e Milan andò anche a cena. «E’ vero e non l’ho mai negato. Sapevo che quello sarebbe sta­to il mio ultimo anno, a fine stagione avrei dato le dimissio­ni, vidi che tutte e tre le squa­dre dovevano ancora giocare a Livorno e invitai i dirigenti a casa mia. Il primo fu Facchet­ti, poi toccò a Galliani che all’ul­timo declinò perché era il pe­riodo di elezione del presiden­te di Lega. Infine, alla penulti­ma giornata, quando la Juve aveva già matematicamente vinto lo scudetto, vennero Mog­gi e Giraudo». Veniamo alla famosa inter­cettazione in cui chiede a Moratti se gli vanno bene Gabriele o Palanca per la sfida con il Bologna di cop­pa Italia, nel gennaio 2005. «Erano due arbitri sospesi per­ché sotto inchiesta per la cosid­detta “combriccola romana”. A dicembre si chiuse l’indagine con l’archiviazione e loro ven­nero reintegrati: avevano il morale sotto terra, pensai di mandarli ad arbitrare Bolo­gna- Inter e Milan-Palermo per riabilitarli e dargli fiducia. Te­lefonai a Moratti e Galliani spiegandogli la situazione». Nell’intercettazione però Moratti le disse che sarebbe andato a trovare l’arbitro prima della partita: non è proprio la prassi...» «E’ legato al ragionamento che le ho fatto prima. Moratti è sta­to disponibile a rassicurare Gabriele, che ritornava dopo sei mesi». In un’intercettazione Moggi si arrabbia con l’assistente Copelli minacciando di far­lo cancellare dalla lista per i Mondiali 2006, cosa che poi non avvenne... «Sono stato io a inserirlo, ero nella commissione arbitri del­la Fifa e lui era uno dei più bra­vi. Sia chiaro, non tutto quello che diceva Moggi accadeva. Per esempio, dopo il famoso Reggina-Juventus era così in­furiato che voleva che Papare­sta fosse fermato. Invece la do­menica successiva arbitrò re­golarmente ». Ma lei e Moggi vi sentivate spesso, però... «Spesso, poi. Nei verbali com­pare una sola telefonata tra noi due». Quella della griglia.... «Sì, in una chiamata di un’ora parlammo anche di griglie. Ma non ci vuole tanto per capire come venivano composte. In prima fascia c’erano sempre Juve, Inter e Milan, e a loro si abbinavano gli arbitri migliori e più in forma. E poi se un ar­bitro aveva avuto problemi con una squadra, chessò un rigore o un’espulsione discussa, evi­tavamo di inserirli nella stessa griglia». In un’altra intercettazione con Moratti, il presidente fa i complimenti a Bertini do­po Inter-Samp 3-2: ma non era un arbitro che faceva parte della “cupola” pro Ju­ventus? «Significa che questa “cupola” faceva acqua da tutte le parti».
  6. http://img405.imageshack.us/img405/4741/libero10.jpg
  7. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/index.asp
  8. 14:06 del 18 novembre In aula Zeman e De Santis. Calciopoli, ecco Lecce-Parma. Processo a Calciopoli: venerd
  9. Calciopoli, riammesse parti civili Lo ha deciso la Cassazione ribaltando parere Tribunale Napoli (ANSA) - ROMA, 19 OTT - La Cassazione ha riammesso nel processo 'Calciopoli', in corso a Napoli, tutte le parti civili che il tribunale napoletano aveva escluso. Il procedimento penale vede, tra gli imputati di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, Luciano Moggi. La Suprema Corte - con sentenza 39321 - ha riammesso, come parti civili, il ministero dell'Economia, quello per le Politiche Giovanili, la Rai, la Figc, il Brescia Calcio, l'Atalanta, il Bologna, la Salernitana.
  10. NON Non giocherebbe titolare nemmeno nel Chievo, sempre fermo.
  11. oggi era dalla Ventura, ha confermato di non essere stato chiuso nello spogliatoio, e ha detto che Collina prima gli aveva detto che per il designatore(cio? Collina stesso) non ci sarebbero stati problemi per reintegrarlo, poi ? stato la stesso Collina a non reintegrarlo perch? fermo da un anno.
  12. IL 3 APRILE ? Quanto dobbiamo aspettare ancora?
  13. Ranieri vattene, insieme a Cobolli Secco e Blanc
  14. magari, dei giornalisti meglio diffidare
  15. Un signore ha messo sotto controllo 350mila persone mi sembra un numero fuori dal mondo.
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