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Tiger Jack

Tifoso Juventus
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  1. In confronto, Totò era un dilettante...almeno la fontana di Trevi c'era veramente
  2. SPORTBUSINESSMANAGEMENT.IT – La AS Roma ha siglato un accordo con CAA Sports per la vendita dei naming rights e di altri servizi di sponsorizzazione relativi al nuovo stadio. “Circa due mesi fa, abbiamo fatto un importante passo avanti annunciando i nostri piani per la costruzione di un nuovo stadio e una destinazione di intrattenimento di classe mondiale,” ha detto il presidente della AS Roma James Pallotta, “L’annuncio di oggi della nostra partnership con CAA Sports, la migliore del settore, rappresenta un passo significativo per il progetto stadio“. No vabbè...ma questi sono dei fenomeni! Se riescono pure a vendere i diritti di "naming rights" sul nulla...Mandrake gli fa una pippa
  3. Sui siti dei maggiori quotidiani "Romanari" Corspor e Messaggero su tutti, della notizia del fallimento della Sais di Papalia...zero, niente, nada de nada...
  4. Caos Tor di Valle. Ora si muovono Parnasi e Comune «Un mistero». Non trova altre parole Gaetano Papalia. Dal 22 maggio la sua Sais — la società che un anno fa ha venduto per 42 milioni di euro l’area di Tor di Valle all’Eurnova di Luca Parnasi — è fallita e il destino dell’area di Tor di Valle affidato ad un curatore fallimentare, che ora dovrà decidere se il contratto tra Papalia e Parnasi tutela sufficientemente i creditori della Sais. Tutti i requisiti Un paio di settimane fa, il giudice Umberto Gentili ha dichiarato l’«inammissibilità» della richiesta di concordato preventivo e decretato il «fallimento» della società, mettendo a rischio la validità del contratto di vendita di Tor di Valle e, conseguentemente, la titolarità di Parnasi dell’area dove sorgerà il nuovo stadio della Roma, su cui ora dovrà pronunciarsi il curatore Maurizio Battista. «Eppure — denuncia Papalia — avevamo fatto le cose perbene. Le trattative con Parnasi sono cominciate nel 2010 (quando il costruttore romano pensava di sfruttare quell’area per una piccola Venezia con tanto di ponti e canali, ndr ) e il contratto con Eurnova, ulteriormente migliorato nel corso di questi mesi, era in grado di tutelare i creditori e soddisfare chi ha presentato istanza di fallimento, a cominciare da Equitalia. Insomma, avevamo tutti i requisiti, per questo a me più che un fallimento sembra un esproprio. Troppe cose non tornano». Eppure… Vediamole. La versione finale del contratto, cui si è giunti attraverso tre addenda (aggiunte al testo), avrebbe dovuto convincere il giudice perché «liberava» subito 17 dei 21 milioni che spettano a Papalia come prima tranche di pagamento e che servono a coprire la quasi totalità dei creditori (mentre la seconda parte resta ancorata alla firma della convenzione urbanistica con il Comune, che non avverrà prima di aprile o maggio 2015). Doveva essere la carta vincente, ma non è bastata. Il giudice Umberto Gentili ha rilevato nella richiesta di concordato preventivo un «vizio di asseverazione». In pratica, nella relazione tecnica presentata a ottobre i due asseveratori (garanti) certificavano la correttezza dell’operazione, ma al tempo stesso esprimevano perplessità sulla reale solvibilità di Eurnova. Una contraddizione che ha influito sul giudizio finale. «Ma che sarebbe bastato chiarire allora — fa notare Papalia —, perché non è stato fatto? Mistero». Non è chiaro nemmeno perché la Procura di Roma stia indagando sulla possibilità che in realtà tutta questa operazione sia solo una «vendita simulata» di Papalia. Che abbia influito anche questo? Non solo. Nemmeno le garanzie presentate da Parnasi — una fideiussione assicurativa da 4 milioni, una personale da 3 e la dotazione a Eurnova di un capitale sociale di 10 — hanno convinto il collegio giudicante. Non sarebbe stata più convincente una fideiussione bancaria? Appuntamenti Oggi Luca Parnasi, assistito dall’avvocato Di Gravio e rappresentato dall’ingegner Ricci, ha il primo appuntamento con il curatore fallimentare. Non è escluso che gli proponga di rilevare il fallimento di Sais, ovviamente ad una cifra inferiore ai 42 milioni pattuiti con Papalia, che garantirebbe i creditori ma lascerebbe a bocca asciutta l’imprenditore reatino. «Tra pochi giorni presenteremo ricorso», annuncia Papalia, che a questo punto vuole vederci chiaro. Come il Comune, che oggi nel corso della prima riunione della task force allestita per l’analisi del progetto presentato dalla Roma, chiederà chiarimenti all’Avvocatura dello Stato sul fallimento della Sais, di cui ha appreso dai giornali. giornalacciorosadellosport Toh...strano c'è di mezzo la Roma e si parla di fidejussioni... E su quei terreni ci vorrebbero costruire pure tre grattacieli alti 100 metri l'uno :haha: Per non parlare del Comune di Roma che di tutta questa vicenda non sapeva nulla... :261:
  5. Che poi fa pure male alla salute... (vabbè un pò cattivella...)
  6. Serie A Roma, architetto progetta tre grattacieli vicino allo stadioDaniel Libeskind sarà l'architetto che dirigerà la creazione di queste tre torri accanto al nuovo impianto del club giallorosso ROMA - Non ci sarà solo la firma dell'architetto Dan Meis nel progetto riguardante il nuovo stadio della Roma. Nella zona di Tor di Valle dove sarà costruito l'impianto giallorosso, infatti, sorgeranno anche tre grattacieli progettati da Daniel Libeskind, architetto di fama mondiale che vanta nel proprio portfolio opere come l'ampliamento Museo Ebraico di Berlino e la Freedom Tower e il Master Plan di Ground Zero a New York. Le torri, rivela Meis in un'intervista a Bloomberg, "saranno incluse nel 'business park' adiacente allo stadio". "Solitamente, ci vuole un anno per progettare una struttura come questa e poi circa due anni per costruirla - aggiunge parlando del progetto complessivo di Tor di Valle il cui studio di fattibilità è stato consegnato da pochi giorni al Comune -. In questo caso, il processo è un pò più lungo a causa del cambiamento di proprietà e perché non c'è solo lo stadio, ma uno sviluppo ad uso misto. Stiamo progettando il centro d'allenamento e il 'Roma Villagè, un luogo d'intrattenimento per tutti i giorni dell'anno con negozi e superstore della Nike". © Ansa ah...ecco il vero progetto (nascosto) è la costruzione di tre grattacieli
  7. Comunque a bigliardino sia Pedullà che Criscitiello fanno ca*are
  8. Che poi perchè lo chiamano "Stadio della Roma" se i proprietari saranno altri soggetti?
  9. Riporto uno stralcio del resoconto intermedio di gestione (1° trimestre 2014) documento ufficiale della as Roma, pubblicato sul sito della borsa italiana: ...Allo stato si prevede che la costruzione dello "Stadio della Roma" sia finanziato interamente da soggetti privati; la società non ha assunto obblighi di sorta al riguardo, ma ha fornito la propria preliminare disponibilità ad assumere l'impegno a far sì che la prima Squadra disputi le partite casalinghe nel nuovo stadio in virtù di accordi che saranno oggetto di negoziazione con le parti interessate. Traduzione: lo "Stadio della Roma" non sarà di proprietà dell'As Roma che, quindi (se mai sarà costruito...) pagherà un canone di affitto per giocarci
  10. Vabbè..mò aspettamo che risponne er comune Parnasi le fidejussioni per l'area di Tor Di Valle, le ha presentate poi al Tribunale?
  11. ROMA, DOV'E' FINTO LO STADIO? (C. Zucchelli) – «Il progetto dello stadio della Roma? Entro giovedì sarà in Comune». Nella sede di Parsitalia si respira fiducia e ci si mostra sicuri che questa sia la volta buona. In Campidoglio tutta questa certezza non c’è e, anzi, ci si limita a un laconico «aspettiamo». Sono passati due mesi (e un giorno) da quando James Pallotta, insieme al sindaco Marino, ha presentato il nuovo impianto della Roma, ma della documentazione definitiva, in Comune, non c’è ancora traccia. Ritardi La aspettavano per metà aprile, poi per i primi di maggio, adesso si augurano che arrivi entro giugno, nonostante l’estate non sia proprio il periodo più efficiente della burocrazia e dovranno essere analizzate quasi 300 pagine di business plan: «Siamo in attesa — filtra dal Campidoglio — ma la cosa riguarda la Roma, da parte nostra non c’è fretta, anche perché noi siamo spettatori ». Almeno finché non arriverà la relazione: da quel momento scatteranno i 90 giorni in cui l’apposita commissione dovrà valutare il progetto. Ne faranno parte, oltre a un pool di esperti e tecnici, gli assessori all’urbanistica (Caudo), alla mobilità e ai trasporti (Improta), alle infrastrutture (Masini) e allo sport (Pancalli). A loro il compito di giudicare non tanto l’impianto progettato dall’architetto Meis quanto tutto quello che gli ruoterà intorno. «Lo stadio — ha detto un paio di settimane fa Caudo — dovrà servire alla città e gli elementi essenziali dovranno essere contemporanei alla fine dei lavori. Sono ottimista perché negli americani c’è molta professionalità e credo che sarà una delle opere più importanti della città». Caccia al nome Ottimista sembra esserlo anche la Roma, che vorrebbe iniziare i lavori nei primi mesi del 2015 per poi inaugurare l’impianto (ancora senza nome, anche se i partner americani di Pallotta stanno contattando decine di multinazionali per la cessione del naming) nella stagione 20162017. Ad oggi però, considerando i ritardi nella presentazione del progetto, sembra davvero difficile che la squadra possa disputare soltanto altre due stagioni nel vecchio ma necessario Olimpico. gior****acciodellosport 27.05.2014
  12. Alcuni tifosi cagata l'ultima volta che hanno festeggiato uno scudetto del topo...
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