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Tiger Jack

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Tiger Jack

  1. Si, lo avevo aperto io qualche giorno fa proprio sulla cessione del Bologna ai "Quei bravi ragazzi"
  2. Marchionne carica la Ferrari: "È ora di sbaragliare la concorrenza" Il neopresidente del Cavallino agli inglesi di Autocar: "A Monza le prime 6 auto non erano nostre o con nostri motori, la pressione del sangue mi è salita. Una Ferrari che non vince non è la Ferrari, i periodi sfortunati non devono essere strutturali"
  3. Mah..speriamo, perchè anche con Caceres soggetto ad infortuni se poi ci metti pure qualche squalifica che pende sempre, corriamo il rischio di ritrovarci nel momento cruciale della stagione senza difensori. A gennaio comunque ne va assolutamente preso un altro (luisao o chi per lui)
  4. Tiger Jack

    Perle Laziali...

    Confronto Gervinho-Ghepardo
  5. Allegri in conferenza stampa ha solo detto che sta facendo lavoro differenziato...però ormai la storia di Barzagli è più di un "mistero"...doveva operarsi prima della fine del campionato
  6. Tiger Jack

    Perle Laziali...

    Li devi entrarci vestito più o meno così
  7. Anche perchè la Procura di Napoli non mi sembra proprio un porto così "sicuro" (purtroppo noi ne sappiamo qualcosa...narduccio )
  8. Credo sia partita da lì su istanza di alcuni creditori, probabilmente residenti a Napoli, della Sais di Papalia e poi trasferita a Roma per competenza territoriale.
  9. Sul Cazziere di Trigoria della notizia neanche l'ombra...però in compenso ci sono tre pagine di intervista ar piagnone
  10. In realtà la vicenda è un pò più complessa e non riguarda solo il semplice "prezzo di vendita" più o meno congruo. Ci sono di mezzo le tempistiche (atto stipultato entro i 12 mesi precedenti il fallimento) fidejussioni inadeguate, acconti irrisori, ecc...
  11. Si, ma al momento anche sul "suo" 50% c'è qualche problemino (Lo stadio da un mijardo d'euro...hanno versato solo una caparra da 600milla€ ) Tor di Valle, 5 indagati per bancarotta Versata la caparra di appena 600mila euro, Euronova è riuscita ad ottenere la modifica del contratto di compravendita. Il rischio è che l’atto di vendita del terreno venga revocato in sede civile. Ci sono cinque indagati per bancarotta fraudolenta nell’inchiesta della procura sulla vendita dei terreni su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. E il rischio è che l’atto di vendita del terreno venga revocato in sede civile. Al momento, le verifiche riguardano gli ex proprietari della società che possedeva il terreno, Antonio e Gaetano Papalia, fino a maggio dell’anno scorso ai vertici della Sais. Il pm titolare del fascicolo, Mario Dovinola, e il procuratore aggiunto Nello Rossi stanno cercando di capire se la vendita dei terreni da parte di Sais a Eurnova, la società capeggiata da Luca Parnasi che possiede l’area al 50%, nasconda una distrazione di beni ai danni dei creditori della stessa Sais, fallita con sentenza pubblicata il 22 maggio scorso. Il centro dell’inchiesta è proprio l’incrocio tra il fallimento della Sais e la vendita del terreno di Tor di Valle a Eurnova e quindi a Parnasi. L’atto con cui il 25 giugno 2013 Eurnova ha comprato il terreno dell’ex Ippodromo per 42 milioni di euro (77 a metro quadro) ha svincolato la società da tutti gli accordi che aveva preso con la stessa Sais negli anni precedenti e che prevedevano una clausola rescissoria qualora l’intesa con il comune di Roma per la trasformazione dell’area non fosse avvenuta entro il 31 dicembre 2013. CAPARRA SOSPETTA – Versata la caparra di appena 600mila euro, Euronova è riuscita ad ottenere la modifica del contratto di compravendita. Nel nuovo accordo, stipulato a pochi mesi dal fallimento della Sais, Eurnova è di fatto proprietaria dell’area grazie alla sola caparra. Si impegna a versare 13 milioni di euro in rate mensili, ma senza collegarle ad alcuna garanzia o fidejussione. Mentre gli altri 21 milioni saranno versati solo in futuro, una volta che la convenzione con il Comune di Roma sarà effettivamente stipulata e dunque, stando a quanto riferiscono il sindaco Marino e l’assessore Caudo, a maggio 2015, quando dovrebbe essere ultimato il progetto dello stadio. Anche questo secondo pagamento, per la metà dell’ammontare complessivo, non è sottoposto ad alcuna garanzia e non viene fissata una data di scadenza oltre la quale l’accordo vincolato alla convenzione non sia più valido. IL RISCHIO REVOCA – Posto che poco dopo questa intesa la Sais è fallita, il rischio è che è che il curatore fallimentare non sia in grado di garantire gli interessi dei creditori e chieda di revocare l’atto di vendita. Intanto, il pm ha delegato alla Finanza nuovi accertamenti. Lo fanno, lo fanno...procede tutto liscio come l'olio
  12. Si è sempre quello. In effetti la parte lesa spa sulla questione, formalmente, centra poco o nulla perchè loro saranno solo gli affittuari dello "Stadio daa Riomma"
  13. Certo però che sulla questione indaga la Procura di Roma e sappiano tutti come sono andate a finire tutte le altre "indagini" (fidejussioni, passaporti, ecc..) sulla parte lesa spa
  14. Lo fanno..lo fanno Roma, ecco perché la Procura indaga sullo stadio globalist.it, mercoledì 15 ottobre 2014 Singolare e 'sportiva' la formazione degli strumenti urbanistici che hanno portato alla proposta di delibera del progetto dello "Stadio della Roma". La superficie complessiva dell'intervento è pari a 1.085.520 mq di cui, tolte le infrastrutture, ne rimangono 890.808mq, per una Superficie Utile Lorda (SUL) massima di 354mila mq. Il nuovo stadio occupa una superficie di soli 5mila mq mentre ad esempio la parte ricettiva è di 15mila mq e la parte uffici di ben 247mila mq. Il 50% dell'area è di proprietà di Parnasi attraverso Eurnova, comprata da SAIS, il 42% di proprietà di altri privati, il restante 8% è di proprietà pubblica, in particolare il tratto della via del Mare/via Ostiense. Parnasi ha comprato i terreni da SAIS a 77euro/mq per un totale di 42milioni di euro e realizzerà, tra le altre cose, 247mila mq di 'non residenziale' ad un valore di mercato (finito) di circa 800euro/mq, per un valore di 197milioni di euro, cifra che praticamente coincide con l'importo delle opere infrastrutturali da realizzare che è pari a 190,2 milioni di euro. Le opere sono: - Ponte sul Tevere per congiungere la Roma-Fiumicino con l'Ostiense: 93,7 milioni di euro - Sistemazione della via del Mare, via Ostiense: 38,6 milioni di euro - Ponte ciclopedonale: 7,5 milioni di euro - Prolungamento metro B da Magliana a Tor di Valle: 50,4 milioni di euro Insomma, Parnasi avvalendosi della 'Legge sugli Stadi', che obbliga all'equilibrio economico-finanziario, tramite compensazione riottiene quello che lo Studio Busnengo nel 2011 aveva previsto per il Programma Urbano di Tor di Valle (ci 'perde' solo perché ora non ha il residenziale, ma ottiene una semplificazione amministrativa nell'approvazione del progetto, cioè una riduzione dei tempi di approvazione) che prevedeva: - Superficie Territoriale: 870.624 mq - Superficie Utile Lorda: 224.344 mq - Residenziale: 80% - Non Residenziale: 20% Lorenzo Busnengo è attualmente il progettista della parte urbanistica dell'iniziativa "Stadio della Roma" e del business park annesso. Insomma, chi non muore si rivede. Nello stesso tempo l'area di Tor di Valle diventa una "centralità a pianificazione definita", ma l'Assessore all'Urbanistica, Giovanni Caudo, non ravvisa la necessità, come previsto per le nuove centralità non inserite nel PRG, di avviare il processo di partecipazione come invece previsto da Regolamento per l'attivazione del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana (Allegato A di Delibera di Consiglio Comunale n°57 del 2 marzo 2006). Le opere di urbanizzazione cubano un totale di 270milioni di euro secondo il piano economico finanziario. Attraverso una serie di calcoli, Parnasi afferma che Eurnova non può investire più di 50 milioni di euro e dunque c'è un disavanzo di 220 milioni di euro. Per raggiungere l'equilibrio economico finanziario richiesto dalla 'Legge sugli Stadi' Parnasi è costretto a recuperare il danaro mancante attraverso nuove cubature di tipo non residenziale, arrivando così ad essere premiato con 240mila mq di SUL che moltiplicato per 800 euro al mq portano l'importo totale a 197milioni di euro. Quindi, grazie alla 'Legge sugli Stadi' e la dichiarazione del Comune di Roma sulla "pubblica utilità" del progetto, ciò che la lottizzazione del Piano Urbano Tor di Valle non avrebbe consentito (premi di cubatura e tempi velocissimi di approvazione) è ora reso possibile. COMPRAVENDITA Il PM Mario Dovinola vuole capire cosa vi sia dietro la cessione del terreno di Tor di Valle dove dovrebbe sorgere il c.d. "Stadio della Roma" e se tutto è stato fatto secondo Legge. In particolare, vuole comprendere se il prezzo della vendita, che ammonta a 42milioni di euro (77 euro al mq), sia congruo, se i termini di pagamento e le rateizzazioni, siano corretti, se si è trattato di un atto lecito o se, al contrario, si è trattato di una condotta distrattiva (la c.d. bancarotta fraudolenta) per cercare di alienare beni della società e sfuggire ai creditori. La prima udienza è prevista per il 14 dicembre, nella quale sarà verificata la consistenza della platea creditoria. Perché la Procura sta indagando? L'atto con cui il 25 giugno 2013 Eurnova ha comprato da SAIS il terreno in cui si trova l'Ippodromo di Tor di Valle (546.965 mq a 77 euro/mq per un totale di 42 milioni di euro) ha modificato due precedenti atti: quello del 23 aprile 2012 e quello del 9 agosto 2012, due normali atti di compravendita sottoposti alla condizione di essere sospesi qualora la stipula della Convenzione con il Comune di Roma per la trasformazione dell'area non fosse avvenuta entro il 31 dicembre 2013 (Programma Urbano Tor di Valle, Studio Busnengo). Questi atti prevedevano anche il versamento di una caparra a diverse scadenze temporali, che avrebbe permesso a SAIS di non fallire (perché indebitata con banche, Equitalia Sud e altri). La caparra e le integrazioni versate da Eurnova sono state pari ad un importo di soli 600mila euro. Poiché SAIS senza i versamenti di Eurnova non poteva che fallire e quest'ultima non aveva i soldi per comperare l'area, è stato escogitato dagli amministratori delle due società l'atto del 25 giugno 2013, dove nella sostanza Eurnova resta proprietaria dell'area con il solo versamento dei 600mila euro. Per la parte residua, Eurnova si accolla i debiti garantiti da ipoteca per i diversi finanziamenti delle banche e il debito nei confronti di Equitalia Sud di circa 8 milioni di euro. Eurnova si impegna a versare gli ulteriori 13 milioni in rate mensili, ma non garantisce l'operazione in alcun modo, ad esempio attraverso fidejussioni. Gli atri 21 milioni (cioè la metà del valore di compravendita) è previsto che vengano versati da Eurnova alla stipula della Convenzione (dunque, secondo quanto riferiscono il Sindaco Marino e l'Assessore Caudo, a maggio 2015, quando tra il Comune ed Eurnova si firmerà la convezione per la costruzione dello "Stadio della Roma"). Anche questi 21 milioni non vengono garantiti in alcun modo e non vi è alcuna data di scadenza per ottenere la Convenzione. Qual è il problema? Il 22 maggio 2014, il Giudice Umberto Gentili, con sentenza n° 423/2014, ha decretato il fallimento della SAIS, mettendo a rischio l'acquisto di Eurnova, dato che l'articolo 67 della Legge Fallimentare prevede la revoca degli atti precedenti fino ad un anno dal fallimento. Il curatore fallimentare, Maurizio Battista, deve decide se tale compravendita assicura i creditori di SAIS. Tradotto, se Eurnova non paga la parte dilazionata o non salda l'importo, il curatore fallimentare, che si è visto togliere da Eurnova la proprietà dell'area, non può far altro che andare in giudizio per il mancato pagamento, non essendo prevista alcuna clausola risolutiva che gli consenta ad una certa data, in caso di mancato pagamento, di far ritornare l'area nella proprietà della SAIS. Quindi non saremmo in presenza di un atto fittizio per non far fallire SAIS, ma saremmo in presenza di un evidente distrazione di bene da parte degli amministratori SAIS ed Eurnova a danno dei creditori SAIS. Se non ci fosse stato questo nuovo atto di compravendita, non essendosi avverata al 31 dicembre 2013 la stipula della Convenzione con il Comune di Roma, i precedenti atti del 2012 si sarebbero naturalmente risolti di fatto e la SAIS avrebbe avuto prima del suo fallimento sei mesi di tempo per trovare un atro compratore solvibile ed evitare così il fallimento. In questo quadro potenzialmente esplosivo il Comune di Roma, procede comunque ad una trasformazione urbanistica di notevole rilevanza per la città e fortemente criticabile dal punto di vista meramente urbanistico, con un operatore che è divenuto proprietario formale di un'area con un solo versamento di 600mila euro contro un corrispettivo che si è impegnato a versare senza prestare alcuna garanzia, normalmente e sicuramente dovute in un rapporto di trasparenza e che ora si impegna in opere per centinaia di milioni di euro. E' dunque propria la Procura a porsi la domanda sul fatto che non essendoci certezza dei tempi della firma della Convenzione attraverso la quale Eurnova pagherà i 21 milioni di euro alla SAIS, il Comune si rende parte attiva nel fallimento della SAIS. E' moralmente accettabile? Non sarebbe stato il caso di attendere gli esiti della Procura?
  15. Diego Costa, 26 anni... Sarà l'aria poco salubre di Londra...
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