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  1. Si dimette il presidente dell'Anm, Luerti, in seguito all'inchiesta Why not Luigi De Magistris Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Simone Luerti ha annunciato che si dimettera' dal suo incarico. A travolgere il quarantacinquenne gip di Milano - eletto alla guida delle toghe lo scorso 24 novembre e vicino a Comunione e Liberazione - sono state le polemiche seguite al suo incontro, avvenuto il 25 ottobre 2006 a Via Arenula con Mastella (che ha definito "innocente" l'episodio) e con l'imprenditore calabrese Antonio Saladino, poi indagato da De Magistris (anche lui vittima della sua stessa inchiesta e punito dal Csm). 'Voglio evitare strumentalizzazioni e condizionamenti esterni all'indipendenza dell'Anm', ha detto Luerti. Le sue dimissioni saranno formalizzate sabato innanzi al comitato direttivo centrale dell'Anm. Luerti ha motivato la sua decisione di dimettersi facendo riferimento a 'recenti articoli di stampa che hanno riportato informazioni incomplete e non approfondite che si sono tradotte in un sostanziale travisamento dei fatti in danno dell'immagine del presidente dell'Anm e, di conseguenza, dell'Anm stessa'. Luerti aveva sostenuto di non vedere Saladino da dieci anni ma 'L'Espresso' lo ha smentito. Sono stati i piu' autorevoli esponenti di Unicost - la corrente moderata dei giudici, della quale Luerti fa parte - a spingere alle dimissioni il 'loro' presidente per evitare uno scontro mortale con le altre correnti, soprattutto con 'Magistratura democaratica'. Se, infatti, Luerti non avesse deciso di farsi da parte (cosa avvenuta con qualche resistenza) sarebbe piu' difficile - per Unicost - rivendicare il diritto ad indicare il successore che sara' eletto sabato dal 'parlamentino' dell'Anm. E, ironia della sorte, a prendere il posto del presidente dimissionario in 'pole position' potrebbe esserci il pm romano Luca Palamara: Unicost lo aveva 'sacrificato' facendolo dimettere da segretario dell'Anm quando, meno di un mese fa, il 23 aprile, il 'governo' delle toghe si e' allargato a sinistra dando la segreteria a Giuseppe Cascini di Md. Tecnicamente, Luerti presentera' le sue dimissioni solo nella giornata di sabato.
  2. CALCIO, PROCURATORE BLASI: SU VICENDA GEA E' TRANQUILLO Davide Lippi, procuratore di Emanuele Blasi, ? intervenuto a 'Siamo Tutti Ct' su Radio Kiss Kiss. "Per quanto riguarda la posizione di Blasi al Processo Gea - ha detto - devo dire che Manuele ? tranquillo e sereno perch? quando un uomo si comporta bene deve essere in pace con se stesso. Sono certo che la vera verit? verr? fuori. Il suo futuro? Blasi ? in compropriet? tra Napoli e Juventus ed ? ovvio che pu? essere riscattato da uno di questi due club. Il mercato al momento ? chiuso, ? chiaro che ci sono squadre che si iniziano ad informare ma al momento non ? stato deciso niente. Le dichiarazioni di Pier Paolo Marino dopo la partita col Siena? Non so cosa abbia detto e non mi va di commentare".
  3. Non furono le pressioni della Gea a spingere il calciatore Emanuele Blasi a liberarsi dell?agente Stefano Antonelli per affidarsi a Davide Lippi. Smentendo quanto fino a oggi ipotizzato dalla procura e denunciato ai carabinieri nell?inverno del 2005 dallo stesso Antonelli, e? stato lo stesso centrocampista del Napoli, nel processo in corso davanti alla decima sezione penale del tribunale di Roma, a dichiarare di essersi inventato tutto, a costo di chiudere in fretta il rapporto professionale con Antonelli. ?Passai con lui nel luglio del 2004 - ha raccontato Blasi -, avevo apprezzato il suo modo di rapportarsi con me quando al Parma fui qualificato per 5 mesi per una storia di doping. All?epoca ero rappresentato da Franco Zavaglia (uno degli imputati Gea, ndr) che mi aveva un po? trascurato. Alla scadenza del mandato, 30 giugno 04, preferii non rinnovare e cambiare con Antonelli che avevo conosciuto tempo prima perche? rappresentava alcuni miei compagni del Perugia come Grosso e Gatti?. Fu per una ragione squisitamente economica che ben presto Blasi si allontano? da Antonelli e ritorno? sui propri passi affidandosi a Lippi jr (sempre Gea): ?Il primo contratto con la Juve, stagione 2002-03, prevedeva un ingaggio netto di 300mila euro: il club, pero?, mi giro? in prestito prima al Perugia e poi, l?anno dopo, al Parma, dove presi il doppio. Nell?estate 2004, di ritorno alla Juve, ripresi lo stipendio originario (300mila) e ne parlai con Antonelli nella speranza di un ritocco contrattuale. Luciano Moggi mi disse pero? che non voleva saperne di Antonelli e capii che la faccenda si sarebbe fatta dura. Aspettai qualche mese, poi, per sbloccare il tutto, inventai che c?erano pressioni della Gea, in realta? mai subite, per cambiare procuratore. Io ero giovane, ero stato convocato in Nazionale, pensavo di meritare un adeguamento dell?ingaggio che con Antonelli quelli della Juve non mi avrebbero mai fatto?. Liquidato Antonelli alla fine del gennaio 2005, otto mesi dopo Blasi ottenne 5 anni di contratto (da un milione di euro a salire) alla presenza di Davide Lippi, neo procuratore, Moggi padre e figlio, Bettega e Zavaglia, il primo procuratore liquidato. ?In quel momento la Gea era forte, era una societa? importante, scelsi di lasciare Antonelli per un motivo esclusivamente economico?.
  4. Ecco le parole di Stefano Antonelli: "Manuele mi disse chiaramente che per avere il rinnovo del contratto doveva passare alla Gea". Il momento centrale dell?udienza si ? rivelata la testimonianza dello stesso Emanuele Blasi. Il giocatore del Napolo ha infatti detto che nelle telefonate di cui sopra si era inventato tutto pur di "liberarsi" del suo agente: "Le pressioni da parte della Gea sono tutte mie invenzioni. Ho pensato che fosse l?unico modo per liberarmi di Antonelli, con cui non avrei mai rinnovato il contratto con la Juve. In realt?, io non ero contento del suo lavoro e avevo preso contatti con Davide Lippi dicendogli che avrei dato a lui la procura se mi avesse consentito di rinnovare con la Juve a cifre maggiori".. Dopo Fabio Capello e Antonio Giraudo, anche Emanuele Blasi rischia di finire sotto processo per falsa testimonianza e calunnia nell'ambito del processo Gea. Chiamato oggi a testimoniare, l'attuale giocatore del Napoli ? apparso al pubblico ministero Luca Palamara poco sincero e la sua testimonianza ? stata ritenuta "degna di attenzione" quando ha ammesso di aver detto nel 2005 al suo allora procuratore Stefano Antonelli che la Gea gli faceva pressioni e velate minacce perch? abbandonasse lo stesso Antonelli e sottoscrivesse la procura con la Gea stessa.
  5. Pioggia di smentite: Il padre di Gatti smentisce orlandoni IL CASO BLASI - In aula erano state fatte ascoltare registrazioni telefoniche tra Antonelli, ex procuratore di Blasi, lo stesso calciatore e Claudio Blasi, padre del centrocampista. In una telefonata tra Antonelli e Claudio Blasi (che ricordiamo non sono intercettazioni ambientali, ma telefonate registrate dallo stesso Antonelli e poi consegnate al maggiore dei carabinieri Attilio Auricchio), il padre afferma: ?Noi siamo ricattati, la posta in palio ? alta e quindi dobbiamo fare un passo indietro. Ogni tanto bisogna abbassare la testa?. In un'altra, invece, ? lo stesso Blasi a spiegare ad Antonelli la necessit? di lasciarlo come agente per passare alla Gea: ?Se sto con te non mi fanno firmare il contratto, con te si sono impuntati. Non mi fanno prendere i soldi?. Praticamente la Gea e Moggi gli avevano proposto un contratto da 1,3 milioni con la Juventus a patto che avesse revocato la procura con Antonelli e l?avesse data alla Gea. ANTONELLI COSTRETTO A LASCIARE LA PROCURA DI BLASI - Successivamente ? stato ascoltato anche Stefano Antonelli (procuratore di Blasi dal luglio 2004 alla fine dello stesso anno, momento in cui la sua procura passa alla Gea). Antonelli ha riferito che il giocatore gli disse chiaramente, dopo aver parlato con Luciano Moggi, che doveva dare la sua procura alla Gea: quella era la sua unica possibilit? per rinnovare il contratto con la Juve. Antonelli ha anche aggiunto che ha pi? volte tentato di contattare Alessandro e Luciano Moggi per colloqui di lavoro, ma dopo una prima telefonata a Luciano fu lo stesso dg a chiedere a Blasi di contattare Antonelli per dirgli che i due non avevano nulla da dirsi: ?Manuele mi disse chiaramente che per avere il suo rinnovo doveva passare alla Gea?. SMENTITA - Il momento centrale dell?udienza si ? rivelata la testimonianza dello stesso Emanuele Blasi. Il giocatore, attualmente al Napoli, ha infatti detto che nelle telefonate di cui sopra si era inventato tutto pur di "liberarsi" del suo agente: ?Le pressioni da parte della Gea - ha detto Blasi in aula - sono tutte mie invenzioni. Ho pensato che fosse l?unico modo per liberarmi di Antonelli, con cui non avrei mai rinnovato il contratto con la Juve. In realt?, io non ero contento del suo lavoro e avevo preso contatti con Davide Lippi dicendogli che avrei dato a lui la procura se mi avesse consentito di rinnovare con la Juve a cifre maggiori?. Alla fine della sua deposizione, infarcita di molti ?non so? e ?non ricordo?, il pubblico ministero Luca Palamara ha chiesto la trasmissione degli atti alla Procura per l?apertura di una fascicolo a carico del giocatore con l?ipotesi di reticenza, falsa testimonianza e, soprattutto, calunnia nei confronti degli imputati. LA DICHIARAZIONE - L?udienza si era aperta con la deposizione di Giorgio Chiellini, difensore della Juventus, che ha detto di aver scelto la Gea spontaneamente nel 2001 e di non aver mai ricevuto pressioni e minacce da parte di Alessandro Moggi. A domanda se avesse mai ricevuto promesse da parte di Davide Lippi riguardo ad una sua convocazione in Nazionale, Chiellini ha dichiarato: ?Non ho mai avuto n? promesse n? assicurazioni riguardo alla Nazionale?. La Procura ha incassato e chiesto un confronto tra il calciatore e Franco Baldini, che, invece, aveva detto nelle scorse udienze cose diverse in merito al passaggio alla Juve di Chiellini, allora in compropriet? tra Livorno e Roma. LE ALTRE TESTIMONIANZE - A fine udienza ? stato sentito anche Franco Gatti, padre di Fabio, il quale ha smentito Orlandini, ex procuratore del figlio, che aveva riferito di pressioni da parte di Luciano Gaucci, ai tempi in cui il giocatore militava nel Perugia, perch? Gatti desse la sua procura alla Gea. Vista la discordanza tra le deposizioni di Gatti padre e quella in precedenza resa da Orlandini, ? stato confermato un confronto tra i due testimoni.
  6. BLASI: "Mai state pressioni" PM, ATTI SU BLASI PER FALSA TESTIMONIANZA E CALUNNIA (AGI) - Roma, 28 apr. - Emanuele Blasi, attuale centrocampista del Napoli, sara' iscritto sul registro degli indagati della procura di Roma per falsa testimonianza e calunnia. Lo ha annunciato il pm Luca Palamara dopo la deposizione resa davanti al tribunale dallo stesso calciatore nell'ambito del processo alla Gea. Una deposizione, ha detto il magistrato, caratterizzata da troppi 'non so' e 'non ricordo' e per di piu' segnata da "un elemento di novita' che stride chiaramente con quanto acquisito agli atti": Blasi, quando decise di affidarsi alla Gea e di revocare il mandato a Stefano Antonelli, disse a quest'ultimo di aver subito forti pressioni dalla societa' di procuratori sportivi guidata da Alessandro Moggi. In aula il calciatore ha ammesso di essersi inventato tutto ("mai state pressioni") per liberarsi del vecchio agente. Da qui anche il reato di calunnia che sarebbe stato commesso ai danni degli stessi imputati del processo Gea. Con quella di Blasi salgono a tre le persone per le quali la procura ha chiesto al tribunale gli atti per avviare una nuova indagine. In precedenza era toccato a Fabio Capello e ad Antonio Giraudo finire nel mirino del magistrato per il loro comportamento in udienza giudicato reticente.
  7. Calcio. Commissione agenti, Figc nomina nuovo presidente Roma, 28 apr. - La commissione agenti di calciatori della Figc ha un nuovo presidente, Massimo Cetola, nominato dal presidente della Figc Giancarlo Abete. Giovanni Rossi e' il vicepresidente e i nuovi componenti sono: Ruggero Stincardini (per la Lega professionisti e la Lega di C), Luigi Albertini e Umberto Calcagno (per l'Aic), Enzo Proietti e Gastone Rizzato (per l'Aiacs, l'Associazione italiana agenti calciatori e societa'). Ex vice comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Cetola e' generale di corpo d'armata dei Carabinieri; nato a Roma il 17 luglio 1946, e' laureato in giurisprudenza. Giovanni Rossi e' presidente di sezione della Corte dei Conti, di cui e' anche magistrato, ed e' docente presso la scuola superiore dell'Economia e delle Finanze. La commissione agenti di calciatori era stata retta per quasi due anni dal vicepresidente Piero D'Amelio, da quando si era dimesso il presidente Paolo Bastia poco prima dell'esplosione dello scandalo Calciopoli nel maggio 2006.
  8. De Canio `Paparesta? Arbitrare non e` un obbligo` (AGM-DS) - 07/04/2008 16.39.01 - (AGM-DS) - Milano, 7 aprile - Gigi De Canio e` una persona schietta e decisa. E lo dimostra nel corso di una lunga intervista concessa a Datasport. Il tecnico del Qpr e` ripartito da qualche mese dopo un anno di stop, durante il quale molte voci sono girate sulla sua carriera. Illazioni tipiche di un mondo nel quale molto spesso diffamare una persona e` fin troppo facile. Voci senza fondamento che hanno stancato non poco il manager italiano. Che da Londra di certo non le manda a dire. Mister, per parlare con lei e di lei in questo momento non si puo` prescindere dalla sua carriera, dal modo in cui e` arrivato qui. Lei e` partito dal basso, dall?Interregionale, poi pian piano si e` guadagnato la Serie A. Sino alla doppia salvezza con il Siena. E li` tutto si interrompe. E? l?estate del 2006, esplode Calciopoli, e lei viene visto come un uomo della Gea. Non viene chiamato e resta fermo per un anno. Come si e` sentito? ?Le voci che sono circolate non mi hanno mai interessato. Io non ho trovato la panchina per una scelta mia personale. Le offerte non mi sono mancate, come negli anni precedenti. Pero` questa volta avevo fatto delle altre valutazioni. Insomma, se ti offrono una panchina soltanto in base ai soldi che richiedi non e` una cosa seria. Mi spiego meglio. Se mi offrono una cifra bassa perche` tanto c?e` chi si accontenta non va bene. Possono anche non darmi nulla, ma farmi sentire importante. C?e` una differenza sottile tra le due cose, eppure e` una questione importante per me. Di fare l?allenatore non me l?ha ordinato il medico. Devo farlo in certe condizioni. Ed e` per questo che sono qui. Il contratto e` biennale, ma economicamente non e` nulla di eccezionale. Sono venuto all?estero, ho firmato per una squadra che era ultima in Serie B. E l?ho fatto perche` c?e` una societa` con motivazioni importanti, c?e` l?idea di partecipare a un progetto e un?esperienza di vita diversa. Per imparare la lingua, le abitudini e tante altre cose. Poi, certo, anche la possibilita` di trasmettere delle esperienze personali agli altri. Di tutte quelle voci sono stanco di parlare. Sono luoghi comuni. Basta leggere la mia storia. Io con certe persone non c?entro quasi nulla. Ho soltanto avuto un?assistenza legale nella stesura dei contratti. E poi basta, senza alcune pressioni durante l?anno. Quelle persone con me si sono comportate sempre in maniera limpida, abbiamo avuto soltanto un rapporto di natura economica. Dopo aver steso i contratti, non abbiamo piu` avuto contatti. Basta leggere la mia storia per capirlo, non ci vuole tanto?. Eppure l?ultimo anno a Siena pare diverso. ?In quella stagione, non per scelta personale ma per necessita` della societa`, abbiamo preso tanti ragazzi dalla Juve. Ma era gente come Paro, Gastaldello, Molinaro e Volpato, ragazzi che hanno i numeri e lo stanno dimostrando. Pero` il discorso era chiaro. Il Siena era in ?fascia C?, non poteva permettersi di fare acquisti e poteva solo prendere prestiti. Le altre grandi avevano gia` fatto le loro scelte e l?unica a darci disponibilita` e` stata la Juventus. Ci fossero state altre condizioni quei giocatori li avremmo potuti anche comperare in comproprieta`, per dare un futuro alla societa`. Ma tra Juve e Siena non c?era nulla di piu`. Non c?erano commistioni e sono legami normali nel mondo del calcio. E lo si vede perche` anche quest?anno c?e` gente come De Ceglie, l?anno scorso c?era Konko. Anzi, il primo anno a Siena c?erano due giocatori della Gea e li aveva portati Simoni, uno che non aveva certo legami con quel tipo di societa`. E io a Reggio Calabria avevo messo fuori squadra Vargas, che era proprio della Gea. Io di pressioni, insomma, non ne ho mai avute. La Gea a me non ha mai fatto una telefonata per consigliarmi giocatori. Mai. Poi non ho avuto mai rapporti, non sono mai andato a cene e altro. Cosa c?entro io? E tutti quei giocatori che erano della Gea? Adesso cosa sono, delinquenti? No, non lo sono io come non lo sono loro. Io ho avuto la necessita` di farmi seguire nella stesura dei contratti da un avvocato che poi faceva parte della Gea, ma era anche un professionista indipendente. Poi che cosa posso farci io se si scopre che certe persone andavano a intimidire altre persone? Questo io non lo sapevo e poi riguarda la loro coscienza. Se hanno delle responsabilita` e` giusto che paghino. Che cosa ne posso sapere io se Moggi chiudeva negli spogliatoi un arbitro, scusatemi?. Quella e` ancora un?altra vicenda... ?Si`, ma e` paradossale. Si dice che De Canio faceva parte della Gea, pero` oggi l?arbitro Paparesta torna ad arbitrare. Uno che dice che se non avesse aiutato qualcuno non avrebbe arbitrato piu`. Io mi chiedo, ma come puo` essere? Chi gliel?ha detto che deve per forza arbitrare? Tu non hai l`obbligo di arbitrare, tu devi essere una persona onesta. E` come se un giudice dicesse che ha fatto delle cose illegali perche` era costretto. Non lo puoi fare, devi rassegnare le dimissioni e basta. Anche perche` un arbitro non e` un professionista, lui e` un commercialista e ha anche un altro mestiere con cui andare avanti. E oggi nessuno si indigna. Mi scusi lo sfogo, ma io ne ho piene le tasche di certe questioni. Posso capire che qualcuno abbia evitato di offrirmi un contratto per evitare illazioni, ma peggio per loro. E io non posso spiegare sempre certe questioni. Basta leggere la mia storia per capire che sono sempre stato fuori da certe vicende?.
  9. PALERMO, 5 aprile 2008 - Presente, passato e futuro. Alla vigilia di un Palermo-Juventus decisivo, in chiave siciliana, per la lotta salvezza, il presidente rosanero Maurizio Zamparini attraversa l?Italia e parla a tutto tondo, come consuetudine. Incita la sua squadra in un momento delicato, programma la stagione 2008-2009 e soprattutto regala inediti su storie non pi? recentissime. PROCESSO GEA - ?Miccoli poteva pure risparmiarsele quelle frasi su Moggi ? dice il numero uno rosanero ? nel calcio queste cose succedono ovunque e da sempre. Piccole minacce, come quelle che si fanno in famiglia alla moglie quando si litiga. Anche io quando i fratelli Filippini non volevano andarsene da Palermo gli risposi che se non accettavano la decisione della societ? non avrebbero giocato pi? a calcio, sono cose che si dicono in momenti di rabbia?. Il bomber salentino aveva nei giorni scorsi testimoniato al processo Gea su presunte angherie subite quando giocava nella Juve da parte dell?allora dirigente bianconero Luciano Moggi. GALLIANI E TONI - Ma la dichiarazione forte l?imprenditore friulano la riserva al suo nemico storico numero uno nel calcio, Adriano Galliani. L?aneddoto risale a qualche anno fa: ?Quando proposi al Milan Luca Toni, se non ricordo male successe tre anni fa, Galliani mi rispose che si sarebbe vergognato di far salire i gradini di San Siro a Toni con addosso la maglia rossonera. E di certo poi non si sar? neanche pentito di quella risposta visto che lui non si pente mai?.
  10. Si dice che tra totti ed aquilani non scorra buon sangue, chiss? se c'entra anche il fatto che il procuratore di aquilani ? proprio l'ex ad Gea. Aquilani alla Juve ?
  11. Conte attacca Miccoli 'Giocatore di basso livello' Il tecnico del Bari, Antonio Conte, ha replicato duramente a a Fabrizio Miccoli, che lo ha chiamato in causa nell'ambito del processo gea. "Miccoli? Un giocatore di basso livello. Ho risposto gi? su questi argomenti a chi di dovere. Per me nel calcio esistono i calciatori e i giocatori. Zidane e Del Piero sono calciatori. Miccoli ? un giocatore di basso livello. Se avesse la testa come ha i piedi sarebbe stato un buon giocatore. Invece...". Poi ha aggiunto: "Miccoli ha anche scarsa memoria: non si ricorda quando mi invit? a cena con il suo procuratore per parlare di questa questione
  12. Processo Gea: Calandro `Vinta la nostra battaglia` (AGM-DS) - 03/04/2008 18.53.42 - (AGM-DS) - Milano, 3 aprile - Francesco Calandro, procuratore di Fabrizio Miccoli, ha parlato ai microfoni di Primaradio. Un intervento fatto per chiarire la propria posizione e quella del suo assistito, dopo le dichiarazioni rilasciate dall?attaccante del Palermo sul caso Gea e sui rapporti con Luciano Moggi. ?Abbiamo vinto la nostra piccola battaglia che creera` un precedente a livello comportamentale e morale. C`e` pero` ancora un processo in atto e non si puo` dire di piu`. Aggiungo solo che le distorsioni dei sistemi nel tempo sono soggette ad essere punite dai magistrati?. Calandro ha dato atto a Miccoli di avere un legame ben oltre superiore a quello che normalmente si stabilisce tra procuratore e assistito. ?Fabrizio ha avuto un`educazione familiare di un certo tipo e non si e` fatto fuorviare da facili promesse. Lui, cosi` come altri due miei assistiti del Palermo, Caserta e Migliaccio, per non tralasciare Ferreira Pinto dell`Atalanta, ha creato un precedente per i piu` giovani. E` importante affidarsi a persone affidabili che possono aiutarti professionalmente. Nonostante le difficolta` incontrate sulla strada, non hanno ceduto di un centimetro. La fiducia del procuratore nel calciatore e viceversa e` determinante nel mondo del calcio?. Francesco Caliandro ha concluso il suo intervento negando un`ipotesi di mobbing per i problemi causati a Miccoli da Luciano e Alessandro Moggi durante la sua permanenza alla Juventus.
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