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Sbicca

Tifoso Juventus
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  1. Ma un conto è comunicare in modo corretto e su questo sì, la Juventus può fare di più. Un altro è rincorrere chiunque scrive o inveisce contro la Juventus. Non può la Juventus attaccarsi ad ogni minima sparata. Altrimenti le pagine della Juventus sarebbero un susseguirsi di repliche a un esercito di cretini.
  2. Non ho detto questo. Ho detto che le colpe della proprietà sono in gran parte dovute al fatto che la Juventus è stata affidata a chi ne ha fatto una gestione scellerata. Rimango convinto del fatto che la questione delle plusvalenze sia una porcata colossale ai danni della Juventus. Così come rimango convinto che ricorrere a quel sistema nel modo in cui è stato fatto sia deleterio per la società stessa che lo mette in pratica. Detto questo, proprio perché la Juventus è immersa in un sistema che è stato in grado (e lo è ancora) di partorire porcate ai danni della Juventus che chi gestisce la Juventus deve stare ben attento a non prestare il fianco a certe speculazioni. Ecco avrei preferito una gestione migliore, più attenta a non cadere in certe trappole, piuttosto che una società sul piede di guerra che perde tempo a rincorrere articoli di giornale o idee cretine degli Ziliani di turno.
  3. Prendiamo il caso dell'ultimo articolo che ha tirato M***A sulla Juventus. La Juventus fa partire una querela contro Fabio Licari che ha scritto un pezzo sul nulla cosmico corredata da un titolone formidabile a prova di clickbait? In una società civile sarei d'accordo con te, almeno in linea di principio, ma in una società dove nessuno si prende la responsabilità di ciò che dice e che scrive, la querela della Juventus a Fabio Licari è una mossa quanto meno bizzarra che rischia concretamente di non portare assolutamente a nulla. Non è che la Juventus deve combattere contro io Licari di turno, ma contro un sistema che sull'opinione dei Licari di turno ci formula accuse processuali...
  4. La proprietà non farà mai nulla di tutto quello che viene auspicato dai tifosi. Un po' perché quello che gli si chiede è di adottare uno stile che non è mai appartenuto alla Juventus e che invece è proprio di squadre come Inter, Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina e tutto il carrozzone antijuventino che si portano dietro. Un po' perché sanno meglio di chiunque altro che non è sui giornali o nei comunicati che si risolvono questioni del genere. La famiglia Agnelli non è diventata la famiglia più potente e influente d'Italia facendo sparate sui giornali o comunicati. Su questo personalmente mi trovo d'accordo con la linea della proprietà. Personalmente non vorrei una Juventus che inizia a rispondere al minimo starnazzare di qualsiasi giornale, con comunicati in continuazione (perché questo si tratterebbe di fare a quel punto). Perché non credo che porterebbe a nulla. Chi si permette certe sparate lo fa perché è ben consapevole di avere spalle coperte, oltre al favore di un'opinione pubblica ipocrita. Quello che farà la differenza è la volontà della proprietà e quelle che saranno state le eventuali mancanze di una dirigenza messa lì e autorizzata a fare certe scelte dalla proprietà stessa. Ed è qui il problema, perché questa situazione è frutto di una proprietà che non è stata in grado di mettere dirigenti giusti al momento giusto alla guida di una squadra (a differenza di quanto fatto anni fa quando con Andrea Agnelli si era andata a creare una struttura dirigenziale che in Italia non aveva rivali). L'errore è stato aver lasciato nelle persone sbagliate un'idea che dal 2011 ha iniziato a funzionare e a crescere come nessun'altra realtà sportiva in Italia e che è stata in grado di avvicinare la Juventus alle migliori realtà d'Europa. La gestione Paratici è stata un totale fallimento, tanto dal lato sportivo quanto (soprattutto) da quello economico e la proprietà ha fatto due errori fondamentali: permettere quella gestione e permettere che andasse avanti per 3 anni. Una gestione che ha previsto toppe ai propri errori che prestano il fianco a tutto il teatro che è stato messo in piedi. Con questo non sto dicendo che la Juventus sia colpevole di qualcosa, ma che la proprietà deve (doveva, dovrebbe...) mettere persone in grado di non permettere alla Juventus di finire in questioni come quelle che stanno affrontando. Non in mano a persone che passano il tempo a difendersi da attacchi ridicoli, mossi da giornalisti ridicoli o da altre squadre che fanno del ridicolo qualcosa di cui coprirsi in continuazione. Questo errore la Juventus lo sta pagando a caro prezzo ed è qui dove la proprietà è mancata. Così come paga il fatto di far parte di un sistema allo sbaraglio, in un paese alla deriva, che non aspetta altro che la Juventus si ritrovi in guai simili o ben peggiori. Ecco quello che vorrei dalla proprietà è avere rassicurazioni in questo senso, avere la consapevolezza che la gestione della Juventus venga affidata a persone in grado di riportare la Juventus dove merita. In questo senso, per il momento, sono abbastanza deluso.
  5. Il calcio italiano vive di illusioni, dal 2006 c'è l'illusione che con la Juventus in difficoltà tutto il movimento goda di ottima salute. Risultati del tutto o in parte fortuiti come la Champions del Milan nel 2007, quella dell'Inter nel 2010, l'Europeo del 2021, a cui si uniscono una finalista italiana in Champions di quest'anno e la Conference della Roma dell'anno scorso, non fanno altro che far crescere quest'illusione. Il calcio italiano è già a pezzi. Tra serie A e serie B ci sono sono realtà oscene che altrove non avrebbero permesso. In serie C ci sono squadre perennemente sull'orlo del fallimento. Realtà spesso salvate con norme che non fanno altro che rendere ancora più marcio un mondo che è in costante declino da 20 anni. In tutto questo marasma una cosa accomuna tutti: la convinzione che sia la Juventus la radice di tutti i propri problemi. A questo ora si aggiunge anche una UEFA che è quanto mai più simile alla FIGC in quanto a mentalità, struttura e idee.
  6. Forse è presto per dirlo, ma le premesse non sembrano buone ed è un peccato anche per Morbidelli, oltre che per Quartararo. Incide molto il fatto che quest'anno in pista ci sono due sole Yamaha (contro 8 Ducati, 4 Honda, 4 Aprilia e 4 KTM), con una Ducati che è spaziale (vedi come vanno quelle dei team clienti...) e Aprilia e KTM che hanno lavorato molto bene portando moto competitive in pista, tuttavia sembrano abbastanza indietro quest'anno. Sinceramente è un peccato vedere le Yamaha in difficoltà, così come è un peccato non vedere la Suzuki in MotoGP...
  7. Il vero problema è che Marquez non è nuovo a questo tipo di episodi. Certi "errori" li ha fatti sempre nella sua carriera, anche quando era praticamente un idolo di una parte dei fan di Valentino Rossi e in Italia veniva incensato soprassedendo sul suo comportamento in pista. Dico errori tra virgolette perché non penso si possa più parlare di errori, soprattutto per uno che ha la sua esperienza e che ha vinto tanto come lui: lui ha un modo di guidare che, come ha detto giustamente Rossi quando è stato preso di mira da Marquez, è pericoloso per gli altri piloti ed è un mistero come non siano ancora stati presi provvedimenti seri a riguardo. Martin ci ha rimesso un dito del piede, Olivera è stato davvero fortunato (nella sfortuna di essere colpito) e il provvedimento sono due long lap? Spiace dirlo ma la MotoGP era uno spettacolo migliore senza Marquez. Personalmente lo ritengo uno degli sportivi più scorretti di sempre. Per di più in uno sport in cui essere scorretti può portare a rischi incalcolabili. Quando arriveranno a squalificarlo sistematicamente per le cazzate che fa, coinvolgendo altri piloti e mettendo a rischio la loro salute, sarà sempre troppo tardi.
  8. Credo sia piuttosto difficile, oggi come oggi, per un calciatore come Pogba, fare quello che dici. Magari è circondato da persone che non pensano tanto a lui quanto ai propri interessi personali. Quest'anno l'ha passato a rincorrere il rientro, soprattutto per partecipare ai mondiali ed ha sbagliato praticamente tutto. D'altro canto però ha 30 anni, che per un calciatore oggi può rappresentare ancora l'apice della carriera. Dipende da lui e questo è vero, ma la società dovrebbe comunque guidarlo, mettendo chiaramente dei paletti. Speriamo bene, perché potenzialmente potrebbe ancora dare molto.
  9. Non sono esperto in materia e potrei prendere delle cantonate a riguardo, però la giustizia sportiva di fatto mi sembra sia molto vincolata da ciò che riguarda aspetti di giustizia ordinaria per alcuni aspetti, salvo poi prendere tutt'altra direzione. Mi pare di aver capito che una delle ragioni per cui la Juventus è finita sotto questo polverone mediatico e "sportivo" sia proprio dovuto al fatto che la procura di Torino ha portato avanti delle inchieste, proprio come fu per il caso doping. Altre procure non lo hanno fatto e la cosa è morta lì, se non sbaglio. Questo mi sembra un problema, soprattutto in un contesto sportivo. Poi è chiaro che sul piatto va messo tutto.
  10. Gli investitori stranieri in Italia investono a certe condizioni e finora molti di quelli che hanno investito hanno finito per vendere nel giro di pochi anni. Vedi l'Inter, la Roma, il Milan che mi risulta essere di nuovo in vendita e anche quando qualcuno decide di investire in squadre medio-piccole (Fiorentina, Bologna, Parma, Venezia per fare qualche esempio) i proclami non sono seguiti poi da un impegno veramente importante, in grado di aumentare la competizione. Qui in Italia c'è un problema strutturale, che parte da come sono organizzate le società sportive a tutto quello che rende una società una realtà all'avanguardia. Il merito che hanno avuto i dirigenti della Juventus degli ultimi anni (a partire da Moggi, Giraudo e Bettega) è stato quello di fare in modo che la Juventus fosse una realtà di livello europeo per strutture e organizzazione. Quando le squadre della serie A vanno in Europa, salvo rari casi, fanno una figura di M***A continua proprio in questo senso: stadi che non reggono il confronto con gli standard minimi di altri campionati, terreni ingiocabili che nemmeno in Norvegia, campi di allenamento fatiscenti e tutto un corollario di altri aspetti che altrove sono scontati e qui in Italia no. Questo è quello che ha portato l'Italia calcistica al posto dove siamo ora, l'ultimo colpo di reni è stato possibile grazie agli investimenti (su cui ci sarebbe peraltro molto da dire) di Italia '90. Poi altri paesi hanno cambiato il passo, mentre in Italia si cercava di studiare norme su come salvare società sportive al collasso (tra cui molte di vertice, vedi Lazio, Parma, Fiorentina)... Ora in un contesto simile, la Juventus, che è anche sovraesposta a livello mediatico, pur essendo appetibile in linea teorica faticherebbe a trovare investitori. Un investitore ci pensa molte volte, quando magari può buttare denaro in realtà consolidate come la Premier League (o la First Division) o in realtà in crescita come Ligue 1 o Bundesliga o ancora in contesti che non sono allo sfascio come in Italia. Gli stessi sponsor qui in Italia pagano meno, nonostante il calcio sia lo sport più seguito di gran lunga. Forse il problema è proprio che qui c'è una parte molto consistente del sistema calcio che anziché provare a seguire l'esempio della Juventus preferisce tirare giù tutti nella M***A, Juventus in primis. Poi al di là degli errori, è chiaro che questa volta c'è una forzatura palese (come a mio avviso c'era nel processo doping soprattutto) perché la questione plusvalenze, senza intercettazioni in cui un dirigente dice candidamente di averle usate furbescamente, non sussiste proprio, dal momento che non è possibile valutare in maniera oggettiva un giocatore. A me questo disturba, perché in un certo senso è palese la volontà di colpire la Juventus sfruttando ogni minimo pretesto. Però in un certo senso mi riallaccio a quanto detto sopra: la Juventus ha una struttura che ad oggi per le altre italiane è inarrivabile e che se non contrastata in qualche modo rischia ciclicamente di oscurare tutte le altre società con anni di magra per tutti. Per 9 anni la superiorità è stata devastante e di mezzo ci sono volute una pandemia e manie di grandezza di dirigenti lasciati a briglia sciolta per intaccare questa superiorità. Questo secondo me va tenuto in considerazione, al di là della stima che si nutre verso Andrea Agnelli e verso la proprietà. Oltre all'intenzione, politica, di fare la guerra alla Juventus, c'è anche un sistema mediatico che si presta senza il minimo ritegno a tutto quanto, rivelandosi un filtro in grado di distorcere l'immagine di una squadra anche a livello internazionale. Questo meccanismo a me sta facendo perdere interesse.
  11. La leggerezza forse è stata quella di dare certi poteri a Paratici che sotto quel punto di vista si è dimostrato tanto inadatto quanto sfortunato (se vogliamo concedergli la sfiga di aver avuto il periodo covid in mezzo). Per quanto riguarda le intercettazioni mi trovi d'accordo, ma c'è chi in quelle parole intercettate ci vede di tutto e di più. In questo senso il comunicato della Juventus mi sembra sia abbastanza netto ed è uno dei segnali che mi fanno stare più tranquillo rispetto alle inchieste del 2006. Primo perché sotto alcuni aspetti la posizione della Juventus non è così debole come i giornali vorrebbero far credere. Secondo, perché stavolta c'è di mezzo la proprietà, nella figura di Andrea Agnelli che nonostante tutto non verrà lasciato lì a fare la vittima sacrificale come fu per Moggi e Giraudo, e soprattutto perché è la stessa società che si è esposta con dichiarazioni e comunicati. In questo senso bisogna ricordare che parliamo di persone che ha le spalle molto coperte e che dubito si faccia ribaltare da cima a fondo una struttura come quella che c'è dietro alla Juventus. Nel 2006 la Juventus era sì tra le squadre più forti d'Europa, ma finiva lì. Non c'erano stati gli investimenti che ci sono stati negli ultimi 12 anni, grazie anche ad Andrea Agnelli, non c'era uno stadio di proprietà e tutto quello che c'è di contorno ad esso, non c'era un vero e proprio brand da tutelare, non c'era una struttura organizzativa come quella che ha adesso la Juventus tra prima squadra maschile, prima squadra femminile, seconda squadra e tutto il carrozzone delle giovanili. La Juventus, nonostante gli ultimi anni di difficoltà dal punto di vista sportivo, rimane l'unica società sportiva in Italia che ha una dimensione profondamente internazionale, con un'organizzazione che in Italia la maggior parte delle società neanche sognano e quelle che provano ad emularla trovano tremende difficoltà. Stavolta la proprietà è ben disposta a difendere con i denti tutto questo, se non per una questione affettiva almeno per una questione economica. Da qui la pressione per le dimissioni, gli uomini di fiducia posti in ruoli delicati e determinanti. Potrebbero certamente cedere su alcuni aspetti, ma non credo che stavolta permetteranno niente di simile a quanto accettarono nel 2006, anche a costo di ritrovarsi poi a dover vendere per non perdere i capitali.
  12. Questo è vero, ma penso che lo stato d'animo negativo nei confronti della Champions League nasca proprio dalle finali perse negli anni '90. Quella Juventus lì avrebbe meritato quelle tre coppe ed è incredibile come di quelle ne abbia alzata soltanto una, tra l'altro vinta ai rigori. Non saprei dirti se è una questione di ansia, di sicuro c'è la consapevolezza che se qualcosa può andare storto in una finale europea con la Juventus di mezzo ci andrà sicuramente. Resto convinto che all'ambiente farebbe benissimo anche la vittoria di una Europa League e non aver puntato con decisione a questo risultato nell'anno dei 102 punti in campionato, con la finale a Torino, resta una cosa che non mi spiego. Quello lo considerai un errore già all'epoca e oggi, col senno di poi e con due finali di Champions League perse in più lo considero ancora di più tale: quando subentrano certe componenti psicologiche e un trofeo diventa un'ossessione diventa difficile uscirne, alzare un trofeo europeo, anche diverso dalla Champions, avrebbe di certo aiutato.
  13. Fagioli e Miretti potrebbero starci, così come Soulé e De Winter. Tenerli in squadra, affiancandoli a giocatori di esperienza come possono essere i vari Danilo, Bonucci, Cuadrado e quelli che potrebbero arrivare (Pogba, Di Maria), avrebbe un senso. Rovella a me non dispiace, ma per le liste non è buono e tra quelli che hai citato lo metterei tra i sacrificabili. Dragusin non mi ha entusiasmato, ma è pure vero che ha avuto poco spazio sia alla Sampdoria che alla Salernitana, forse per lui trovare continuità potrebbe essere la soluzione migliore. Su Ranocchia non saprei cosa dire in realtà, non mi pare sia andato male però mi sembra quello meno pronto e probabilmente molto ha influito la stagione disgraziata del Vicenza. Forse non c'è momento migliore di questo per lanciarli e mi auguro che siano i primi frutti di un lavoro mirato, iniziato con la nascita dell'Under 23. Di certo però ci vorrà molta pazienza, perché per crescere avranno bisogno di tempo e anche di supporto. Ultimamente l'ambiente ha la critica facile, è avvezzo a fischi e proteste: tutto questo i giocatori giovani rischiano di pagarlo oltremodo.
  14. Nella situazione attuale servirebbe tempo a chiunque, pure a Klopp (che per inciso al Liverpool ci ha messo 2 anni abbondanti per far vedere qualcosa di buono), Guardiola, Tuchel e qualsiasi altro allenatore di tuo gradimento. Serviva tempo anche a Sarri, forse a Pirlo oltre al tempo serviva pure qualche anno di esperienza. Questo non significa però che adesso non c'è da ricostruire e rimettere in carreggiata una squadra giovane e che ha dei valori, anche se qui pare che certi giocatori arrivano in serie A e alla Juventus per caso, per botte di c**o o per chissà cos'altro... Ma, invece di sentenziare, perché non riguardare le partite dei primi 3/4 anni di Allegri, quando aveva una squadra costruita con criterio e con giocatori funzionali. Perché a me pare proprio che la questione sia diventata un partito preso, non altro. Non riesco a capire se la tua, come quella di altri utenti e altri tifosi, sia goduria per vedere la Juventus perdere e tirare M***A addosso ad Allegri, alla squadra e alla società o qualcosa di più simile a frustrazione.
  15. In certe situazioni a mio parere potranno pure giocare insieme, non li vedo affatto incompatibili. Comunque nella situazione attuale, della Juventus e di mercato in generale, è un'operazione che ha senso: è una tipologia di giocatore che alla Juventus serviva (forse indipendentemente da Ronaldo) e ha uno status per le liste che è manna dal cielo.
  16. Non ho mai giudicato nessuna squadra sulla base di due partite, non comincio certo a farlo adesso. Quando parlo di circo non parlo tanto di quello che si vede in campo ma anche di quello che c'è intorno. Parlo dei De Laurentiis, dei Lotito, dei Moratti e affini che rovinano il mondo dello sport (e pure qui vedo che si chiede ad Agnelli di fare altrettanto). Parlo di quelli che con i loro comportamenti hanno fatto in modo che per andare a vedere una partita può servire la scorta della polizia. Parlo di quei giocatori che non perdono occasione per protestare con l'arbitro ad ogni decisione contraria, per poi andare a lamentarsi in diretta davanti alle telecamere. L'unico circo che ho visto stasera sono quei tifosi frustrati che da anni non perdono occasione per fischiare ed offendere dei tesserati della Juventus. A me l'idea di Pirlo non piaceva, così come quella di Sarri ma non ho certo goduto delle sconfitte della Juventus per poter dire che avevo ragione e non ho passato le ultime due stagioni a dare sentenze e a gridare vergogna. Non piaceva l'idea di Allegri nel 2014 e sono stato contento di essermi sbagliato. Ho guardato le partite tifando, come faccio da oltre 30 anni e come continuerò a fare. Che ti devo dire? Sarò strano io che prendo il calcio come un gioco, pur soffrendo serate come questa, e non ne faccio una questione di vita o di morte. Però noto che da un pezzo è diventato pesante pure parlare di calcio qui su un forum.
  17. Quindi? Seguendo gli umori delle tifoserie, o di parte di esse, in Italia siamo pieni di società che somigliano più a dei circhi che a delle squadre di calcio.
  18. Sì, mi trovi d'accordo su questo. Applicando la stessa logica però ti dico che Allegri, a mio avviso, non doveva essere mandato via a furor di popolo nel 2019, dopo i risultati che ha ottenuto, per poi cambiare due allenatori in due anni. Come ho già scritto, senza sollevare Allegri dalle sue responsabilità su queste due partite, resto altrettanto convinto che le situazioni che si sono create negli ultimi due anni ancora pesano e che lo stesso Allegri dovrà lavorare ben più di quanto ha fatto nel 2014. Ecco perché servirà tempo e pazienza.
  19. La rivoluzione non ci sarà per due motivi: 1) Allegri e questa dirigenza (Arrivabene, Cherubini e Nedved) godono della fiducia di chi li paga e di quelli con cui collaborano. Un progetto sportivo (ma non solo) non può essere valutato su un periodo breve, soprattutto quando gli investimenti sono importanti. Ci vuole pazienza e lavoro. In Italia siamo poco abituati, però è così. Una mancata qualificazione in Champions League non gli farà cambiare idea. 2) La squadra negli ultimi anni è cambiata, l'età media si è abbassata, si abbasserà ancora e ci sono giocatori (pure tra quelli che non piacciono alla tifoseria) che hanno margini di miglioramento. Uno dei problemi del Milan è stato proprio fare continue rivoluzioni, dal 2011 fino al 2019. Erano pronti all'ennesimo cambio fino al momento in cui con Pioli, alla ripresa del campionato dopo i mesi di stop per la pandemia, hanno beccato una serie di risultati che ancora non si spiegano.
  20. La Juventus di Ferrara era partita forte, quella di Delneri fino a gennaio aveva fatto vedere qualcosa ed era in corsa pure per lo scudetto fino alla partita di Parma. Klopp al Liverpool c'ha messo quasi due anni per far vedere qualcosa. Secondo me stai correndo troppo, in ogni caso ci vuole pazienza. Poi ti dico, Allegri può fallire, come tutti, ma dopo due allenatori a cui non è stato dato tempo non si può fare lo stesso errore per una terza volta, e non si può fare perché l'allenatore non piace a una parte della tifoseria.
  21. In 2 mesi di lavoro (che poi non sono due mesi, perché due mesi fa eravamo nel pieno degli Europei, ci sono giocatori che sono rientrati da meno di un mese) non costruisci niente in un lasso di tempo così breve. E ti dico, secondo me, viste le premesse e viste le condizioni, ci vorranno mesi. Ora c'è Allegri, e ci sarà per anni, a meno di clamorosi disastri e mi pare giusto anche imbastire un progetto a lungo termine. A differenza di quanto fatto negli ultimi due anni.
  22. Quello che abbiamo visto è frutto degli ultimi 2/3 anni. Anni di esperimenti, di prove, di errori di pianificazione e di organizzazione. Prima ci si rende conto che c'è bisogno di lavoro e di ricostruire, prima si invertirà la marcia. Allegri, piaccia o non piaccia, è qui per questo, perché in passato su questo aspetto ha dato garanzie. Mentalmente la squadra è fragile, tecnicamente e tatticamente c'è una gran confusione. Sentendo i fischi dello stadio e leggendo certi commenti penso che molti non l'hanno capito, non hanno minimamente idea di quelle che sono le difficoltà di questa squadra . C'è una squadra giovane, che ha delle lacune ma anche molte qualità, che va sistemata, che dovrebbe essere sostenuta e in un certo senso protetta da un ambiente esterno che sono 10 anni che aspettava questi momenti. Evidentemente anche dall'interno c'è chi aspettava questi momenti. 1 punto dopo le prime due partite è poca roba ed è abbastanza preoccupante l'atteggiamento della squadra, che personalmente non mi aspettavo, con un periodo difficile davanti, giocatori giovani, una dirigenza che ha il compito difficile di ricostruire e una tifoseria in preda a isterismi. Personalmente penso che questo sarà un anno di sofferenza, forse più dell'anno scorso.
  23. Sono d'accordo. È un giocatore della Juventus e va sostenuto, tanto dalla società quanto dai tifosi. A me ha sorpreso veramente il suo approccio nell'ultimo anno e soprattutto quello a una prima partita di campionato che stava andando in porto senza grossi patemi. A caldo ero convinto che non si potesse accettare un atteggiamento del genere alla Juventus, poi a mente fredda dico che sono in linea di massima d'accordo con te. Giusto non massacrarlo, ci mancherebbe, ma è anche vero che c'è un portiere come Perin che negli ultimi due anni al Genoa ha fatto bene e forse, vista la condizione di Szczesny, meriterebbe una chance. Senza massacrare nessuno, ovviamente. Non sarebbe il primo portiere ad aver bisogno di fermarsi per un periodo per risolvere alcune eventuali difficoltà. Il problema è che con Buffon eravamo abituati tutti troppo bene. Pure quelli che l'hanno criticato apertamente negli ultimi anni.
  24. L'atteggiamento di Szczesny è stato imbarazzante, qualcosa che alla Juventus non è accettabile: non puoi presentarti alla prima di campionato in queste condizioni e mandare all'aria una partita che stavi portando a casa anche in maniera abbastanza tranquilla. Non penso che Perin avrebbe avuto un atteggiamento del genere e Szczesny è questo, poco di più, ma i black out li ha sempre avuti. Oggi i due punti li ha persi lui, niente storie, può starci una partita così nell'arco di un campionato, ma se inizi così è preoccupante.
  25. @Terminator-J aggiungo solo che un sistema così, dove le società non hanno la possibilità di far leva più di tanto sul costo del cartellino, potrebbe essere una delle svolte positive di tutto il movimento calcistico in futuro. Perché poi molto, se non tutto, potrebbe dipendere dalla struttura (intesa come forza della società, gestione, pianificazione, le stesse infrastrutture di proprietà, il marchio) e in quel caso, mi duole dirlo anche se da juventino sarei tentato a goderne come un riccio, il calcio italiano nel suo complesso sarebbe dietro a realtà come quelle che hanno nei Paesi Bassi, negli stati scandinavi, persino al Portogallo...
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