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Sbicca

Tifoso Juventus
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  1. Ti dico onestamente, non tremavo ma di sicuro prendere l'Inter dopo l'addio di Conte sarebbe stata una scelta migliore anche per lui e sono convinto di questo. Poi con i "se" non andiamo da nessuna parte. Allegri ha dimostrato di saper lavorare bene in certe condizioni, con squadre fatte e finite, tanto quanto ha dimostrato i suoi enormi limiti nel lavorare in altre condizioni, con squadre in costruzione. Fosse andato all'Inter, considerando il livello a cui li aveva riportati Conte e la gestione Marotta e il livello della serie A, non sono così sicuro che avrebbe fatto un disastro. Poi ti dico, non la reputavo una buona scelta riprenderlo, ma non mi sarei neanche aspettato che avesse fatto così male come negli ultimi due anni...
  2. Quando ha smesso di fare il presidente della Juventus nel vero senso della parola. Alla Juventus le cose hanno sempre funzionato quando i ruoli sono ben definiti, cosa che negli ultimi anni di presidenza di Andrea Agnelli non è accaduto. Una gestione sportiva affidata a Paratici e in buona misura anche ad Allegri, con tutto quello che ne è conseguito. Passi l'acquisto di Cristiano Ronaldo, su cui ha avuto un peso negativo anche la pandemia e sono d'accordo, ma da quel momento in poi è iniziato il declino gestionale e sportivo della Juventus. Un esempio su tutti? Pirlo allenatore della prima squadra con Tudor collaboratore tecnico. Vedi oggi dove sono Pirlo e Tudor e l'insensatezza di quella scelta diventa palese, al pari dell'inadeguatezza di chi quella scelta l'ha presa e l'ha avallata. Allegri nel 2014 fu un'ottima intuizione, perché era l'uomo giusto al momento giusto, nel contesto giusto. Allegri nel 2021 è stata una pessima scelta, perché era l'allenatore sbagliato, nel momento sbagliato e con i modi sbagliati (un quadriennale a certe cifre è fuori dal mondo, viste le difficoltà della Juventus). Richiamare Allegri è solo l'ultima scellerata scelta di quella gestione, ma è la scelta di un presidente che si espone in prima persona, quando alla Juventus dovrebbe affidarsi a chi gestisce l'area sportiva. Poi può essere una scelta condivisa o meno, ma se paghi qualcuno per dirigere la squadra, di quello ti devi fidare, altrimenti da lì cominciano i problemi. Allegri l'ha voluto lui, l'esonero di Sarri l'ha voluto lui, l'arrivo di Pirlo idem. In questo senso, pagare dirigenti per la gestione sportiva ha poco senso e crea situazioni che si trascinano, che ti condizionano e ti vincolano, come nel caso della Juventus di oggi, che paga scelte sbagliate fatte negli anni...
  3. Vedere la Lazio giocare fino alla fine per vincerla e la Juventus giocare per il pareggio è deprimente. Non ci sono parole. La squadra non c'è più mentalmente e l'allenatore si sta dimostrando incapace di dare qualcosa. Non mi piacciono i cambi in corsa, non mi piacciono i traghettatori, ma vista la situazione a questo punto cambiare di sicuro non peggiorerebbe le cose...
  4. Condivido ciò che scrive Agresti. Da non sottovalutare neanche il fatto che ad oggi sarebbe difficile trovare qualche allenatore che accetta di lavorare alla Juventus in queste condizioni, perlomeno tra quelli che potrebbero darti qualcosa in più. Un traghettatore potrebbe funzionare, ma la realtà dice che raramente funzionano. Anzi, se dovessi fare una congettura, la squadra e Allegri sono già stati informati del cambio (ipotizzo a gennaio/fine gennaio, dando la qualificazione in Champions League già per fatta) e alcuni giocatori hanno mollato un po' mentalmente. Non mi sorprenderebbe, anche perché al netto dell'inadeguatezza di Allegri nel gestire una squadra in costruzione e delle lacune della squadra stessa, le ultime 8 partite indicano un crollo psicologico che non si era visto in questa misura neanche lo scorso anno quando si parlava di penalizzazioni. Non so se perché traumatizzati (in questo senso neanche l'ambiente aiuta, tifosi compresi) o per altre ragioni. Se così fosse non lo riterrei un errore, ma avrei ritenuto più opportuno un comunicato in cui si diceva chiaramente che a fine stagione Allegri e la Juventus avrebbero preso strade diverse, una cosa inusuale nel calcio italiano ma che in certe situazioni potrebbe portare non per forza ad una svolta negativa.
  5. I risultati in Europa negli ultimi 2 anni delle italiane, con la Juventus fuori dalla Champions League, ha fatto credere a tutti che il livello del calcio italiano non fosse così distante da altre realtà europee. La realtà invece è quella che ha descritto Tudor quando allenava il Marsiglia, dicendo che "se si giocasse Empoli - Strasburgo, lo Strasburgo vincerebbe con ampio margine, lo stesso per Reims - Spezia". In Italia servirebbe una profonda riforma del sistema calcistico, ma c'è chi preferisce vedere squadre improponibili, con proprietà improponibili, tra i professionisti. Il declino del calcio italiano parte da lontano, da quando le cose andavano bene ma ci si preoccupava solo di gridare "al ladro" quando vinceva la Juventus, perché la Juventus per molti era l'unico problema e continua ad essere così. Siamo pur sempre il paese in cui i Tanzi e i Cragnotti hanno inculato azionisti delle proprie aziende e vinto trofei con le proprie squadre, il paese dei Gaucci e dei Matarrese, dei Lotito, dei De Laurentiis, dei Ferrero che portano squadre al fallimento. Non è un caso se un Manenti è stato proprietario di una squadra di serie A anche se per pochi giorni. Non è un caso se il Lecco è finito in serie B nonostante strutture inadeguate e si ritrova un presidente che chiede di intercettare i propri giocatori. Tra serie A, serie B e serie C abbiamo un centinaio di squadre professionistiche, con proprietà tremende e con strutture che in Inghilterra raramente le trovi tra i dilettanti. Però il problema continua ad essere la Juventus, e quando la Juventus non è in Europa è una condizione sufficiente per qualcuno per credere che il livello del calcio italiano è in crescita e non in declino. Qui il calcio è una mangiatoia per molti, compresi quelli che nel calcio hanno "riciclato" soldi ed oggi vengono rimpianti e considerati dei vincenti. Questo è frutto di quello che è stato permesso negli anni '80 e '90, quando il calcio italiano era un punto di riferimento, e nessuno ha mosso un dito per migliorare l'intero movimento. Le Champions League del Milan nel 2007 e dell'Inter nel 2010, la Conference League della Roma nel 2022, Euro2020 e le 3 finaliste in Europa dello scorso anno non hanno fatto altro che illudere molti che non si rendono conto che è tutto frutto del caso. Perché in Italia programmare a lungo termine è impensabile, non è conveniente. Meglio sperare nelle botte di c**o e ostacolare chi invece con la programmazione ha ottenuto risultati importanti. Quindi sì, vederli mentre si svegliano dal loro sogno rosicando e si scontrano con la realtà che hanno contribuito pesantemente a costruire è una goduria.
  6. Scelte cervellotiche sia dall'inizio che a partita in corso (al solito) e troppa imprecisione generale. Questa era una partita alla portata col senno di poi
  7. Se non sbaglio però in quel caso il TAS ha confermato quanto già deciso da Tribunale Naso Antidoping che aveva assolto Palomino. Quello che mi chiedo è se un eventuale ricorso al TAS vinto da Pogba può portare all'annullamento della squalifica o a una sua revisione. Se l'assunzione di una sostanza vietata c'è stata credo che Pogba non ne esce da questa situazione e si tiene i 4 anni di squalifica. Tuttavia sarebbe un bel colpo per la giustizia sportiva italiana, vista anche la pena, mai vista neanche lontanamente per casi del genere e sproporzionata se si considerano casi in cui l'assunzione è stata consapevole, anche con sostanze diverse e se si considera che 4 anni non li ha beccati neanche chi ha truccato le partite. Ma ho seri dubbi che sia possibile.
  8. Dispiace vedere un giocatore del suo talento finire così una carriera, dopo un declino iniziato nel 2018. Personalmente lo ritengo il più grande rimpianto del calcio moderno ed è triste che finisca così. Detto questo la sentenza ribadisce che spesso la soluzione migliore per uscirne in qualche modo è il patteggiamento e questo è un problema serio per la giustizia sportiva. Perché il rischio è, come nel caso di Conte di qualche anno fa, di patteggiare per una pena che non si meriterebbe. Non è questo il caso di Pogba, ma non ricordo a memoria un pugno così duro. In passato per casi simili ci sono state pene di qualche mese o di poco superiori a un anno.
  9. Sbicca

    Regista

    Il tuo ragionamento non fa una piega. Oggi un centrocampista alla Pirlo deve essere un fenomeno (come lo era Pirlo) altrimenti non è un valore aggiunto. Servono giocatori che sappiano impostare, che sappiano muoversi e atleticamente performanti. Andrebbe valutato anche Alcaraz, Fagioli tecnicamente può starci benissimo, ma sono d'accordo che servirebbe uno di esperienza e Kroos sarebbe perfetto (lui sarebbe un centrocampista perfetto ovunque), visto che credo che abbia ancora 2-3 anni ad alti livelli nelle gambe. Il Pogba visto fino al 2018 era il prototipo del centrocampista moderno perfetto ed è un peccato vederlo finire la carriera così. Poi è chiaro che serve pure il coraggio di fargliela giocare la palla, senza sacrificarli in ruoli non congeniali alle loro caratteristiche, altrimenti ci ritroveremo a parlare sempre del Locatelli di turno.
  10. Il livello del campionato italiano è una roba imbarazzante e, tolti i proclami e le botte di c**o che le squadre italiane hanno avuto in Europa negli ultimi 2/3 anni, la situazione non è per niente in miglioramento, anzi. L'altalena delle squadre di vertice dà la giusta misura della situazione del calcio italiano: la Juventus, ma anche il Napoli, il Milan e la stessa Inter che ha perso malamente 2 degli ultimi 4 campionati nonostante una squadra superiore alle altre, negli ultimi 5 anni hanno vinto campionati, ma non hanno certo brillato per continuità, alternando un anno buono ad altri in cui hanno avuto grossi problemi, tutta roba che non è classificabile come la classica "stagione storta". Se la Juventus ha dominato per 9 anni è perché in 7/8 anni di quei 9 la Juventus ha programmato stagione per stagione, seguendo un'idea precisa, con le giuste risorse e con ruoli ben definiti dal presidente in giù. Se torna a fare quello, con le strutture che ha e con il circolo virtuoso che si può innescare facendo partire un ciclo vincente, può tornare tranquillamente a dominare, già con pochi innesti utili a sistemare alcune lacune (che purtroppo la Juventus si porta dietro da 4-5 anni e che sono innegabili).
  11. Ben venga il cambio, ma basta con esperimenti estemporanei (vedi Pirlo) o ripieghi (vedi Sarri). Non hanno mai portato lontano, pure se andiamo a vedere al passato (vedi Ferrara e Del Neri, ancora prima Maifredi...). Cambiare allenatore va benissimo, ma chi arriverà dovrà avere tanto la fiducia dell'ambiente quanto aver dimostrato di poter garantire qualcosa. Serve un'idea concreta, puntare in maniera convinta su qualcuno come è stato per Conte nel 2011 e come per Allegri nel 2014, perché se devono cambiare tanto per cambiare la situazione non migliora di certo. Dire che chiunque sia in grado di fare meglio è troppo riduttivo. Anzi, se la Juventus vuole tornare al vertice in breve tempo e tornare competitiva nel vero senso della parola, le scelte non sono così tante proprio perché tempo e risorse per esperimenti non ce ne sono. Detto questo, se la squadra fino alla partita con l'Empoli ha seguito Allegri ed era compatta nell'inseguire certi obiettivi, realisticamente fuori portata, ad oggi la cosa preoccupante è che neanche quelli che erano i punti di forza sono più una garanzia. Questo personalmente mi farebbe auspicare a un cambio in corsa (irrealizzabile, credo), ma mi auguro che almeno a fine stagione la Juventus abbia il coraggio di cambiare, indipendentemente dai risultati perché anche una vittoria in Coppa Italia e una qualificazione in Champions League rischiano di poter essere un boomerang.
  12. Scelte cervellotiche dall'inizio alla fine. Alex Sandro titolare e in campo per 90', Yildiz e Chiesa a pestarsi i piedi a sinistra, Iling a destra, Cerri... Tutto questo condito da 8 punti persi in 3 partite, nel momento cruciale del campionato, quando si poteva mettere pressione all'Inter (sarebbe stata dura comunque vincere lo scudetto, ma farsi lasciare indietro di 7/10 punti a febbraio...). Finito l'entusiasmo per alcuni piccoli miglioramenti, nelle ultime partite si sono rivisti gli errori e i problemi degli ultimi anni. È evidente che serve qualcosa di diverso, idee diverse. Questa purtroppo è l'ennesima stagione da chiudere rapidamente per pensare alla successiva, la quinta nelle ultime cinque.
  13. Partirono addirittura con due competizioni parallele, ma credo ci fossero 22 o 24 squadre, quindi di più rispetto ad oggi. Ma non c'è proprio paragone tra l'Eurolega attuale e quella di 23 anni fa. In quel caso forzarono un po' la mano, con una discreta figura di M***A della FIBA Europa, ma se non erro già dall'anno successivo anche quelli che inizialmente erano contrari o scettici poi entrarono nel progetto. Il risultato è che il basket Europeo non è mai stato così vicino a quello americano (pur con le dovute proporzioni e i dovuti distinguo del caso, sia tra Eurolega ed NBA che tra Eurolega di Basket e un eventuale Superlega). Non è un caso se nella pallacanestro i migliori talenti europei oggi se la giocano con i migliori talenti americani...
  14. Lo sponsor principale dell'Atletico Madrid è Riyadh Air, quello della Roma è Qatar Airways, l'Inter ha debiti in grado di sotterrare qualsiasi squadra sul globo terracqueo e non può permettersi neanche solo di rischiare di rimanere fuori dalla Champions League del prossimo anno (e ultimamente si parla di fondi arabi interessati), per quanto riguarda le inglesi sono stati i primi ad accogliere i petroldollari fregandosene di tutto e che facciano la morale agli altri è sufficiente per riderci sopra (poi se vogliamo ci aggiungiamo tutto quello che ruota intorno alla Brexit?). Potrebbe sorprendere il Bayern, ma fino ad un certo punto. Una volta partita seriamente la Superlega vedi come corrono per starci dentro (prendi l'Eurolega di Basket e vedi che ci sono già dentro).
  15. Non so se già nel 25/26, ma è palese di come il progetto è tutto fuorché morto. Non appena uscita la notizia della decisione della Corte di Giustizia Europea sono arrivate comunicazioni da parte di A22 Sports e di Florentino Perez. Tutti gli altri comunicati come dici tu non contano, compresi quelli piuttosto ridicoli di Roma, Inter, Bayern e Manchester United. Li trovo ridicoli per due ragioni: 1) se la Superlega parte non appena vedranno l'opportunità di guadagnare qualche soldo in più non si faranno sfuggire l'occasione (Inter in primis, visti i debiti che si ritrova...); 2) danno neanche troppo implicitamente la conferma del clima che l'UEFA e la FIFA hanno creato, tra le altre cose colpendo duramente la Juventus. Di sicuro quelli che oggi dovrebbero preoccuparsi di più e tirare fuori idee alla svelta non sono quelli della Superlega ma Ceferin e compagnia. Visto che da un lato idee ci sono con tanto di format già ben definito, mentre dall'altro ci sono proclami e idee confuse.
  16. Gravina è l'emblema di quanto può essere "lungimirante" la politica in Italia. Purtroppo siamo un paese pieno zeppo di personaggi (politici, imprenditori, manager...) che occupano posti apicali della società pur avendo una visione miope del mondo che li circonda e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Poi a molti fa comodo vivere in mezzo a questo circo, dove a livello personale puoi pure ottenere successo come nel caso di Gravina, appunto. Un modello che si sposa benissimo con i nuovi equilibri del calcio mondiale più o meno apertamente auspicati da gente come Ceferin o Infantino. Non a caso UEFA e FIFA a "trazione araba" (parlo di trazione araba perché non si sono fatti problemi a dare il giocattolo in mano a sceicchi, a emiri e a fondi e non hanno fatto niente per contrastare gente che non ha il minimo scrupolo quando ci sono i soldi e il potere di mezzo) hanno saputo partorire porcate come la nuova Champions League, la Conference League, il mondiale per club e altre schifezze come la Nations League... In questo contesto la Superlega (che non mi entusiasma ma che trovo sia un passaggio necessario, proprio perché il mondo cambia ed è già cambiato tanto rispetto al calcio romantico di cui mi sono innamorato da bambino) è forse lo strumento migliore per far rimanere il calcio di un certo livello in Europa e renderlo di nuovo forte, anche e soprattutto dal punto di vista commerciale. Senza Superlega, all'orizzonte c'è un guazzabuglio di roba che è tutto fuorché romantico o a misura di tifoso...
  17. Forse c'entra poco, ma qualcuno ha notato delle differenze nell'applicazione del regolamento (e nell'attenzione riservata ai colpi al volto) tra il fallo di Kean su Faraoni e quello di Sulemana su Thorstvedt di ieri in Sassuolo - Cagliari? Il povero Thorstvedt, che si avvicina all'arbitro dopo aver perso 3 denti per una gomitata e non viene cacato neanche di striscio, mi ha fatto ricordare di quanto gli arbitri e gli opinionisti vari tengano all'incolumità dei giocatori, proprio come quando ritenevano fallo quello di Kean su Faraoni o il "pugno" di Gatti nel derby. Quando si dice uniformità di giudizio... Non è così palese la volontà di arbitri e addetti VAR di proteggere l'incolumità dei giocatori, soprattutto quando si tratta di colpi al volto?
  18. Vlahovic deve migliorare tecnicamente, e parecchio, per essere considerato uno dei top a livello europeo. Personalmente gli do atto di qualche piccolo miglioramento nella gestione di alcuni palloni, ma non di più, almeno per il momento. Di sicuro niente che giustifichi l'hype che c'è nei suoi confronti e il suo valore, sia contrattuale che di mercato. Ha potenzialità che però si accompagnano a grandi lacune. Quello che dici mi trova pienamente d'accordo e se c'è una cosa di cui non incolpo Allegri è proprio la gestione di Vlahovic, perché anche quando è ben servito dai compagni spesso commette errori banali. Contro il Napoli ha sprecato un'occasione al 18' che un grande attaccante non può sbagliare. Ed è solo l'ultimo degli esempi. Quando viene servito in area spesso non è nel posto giusto, spesso non sfrutta il fisico che si ritrova e altrettanto spesso si incarta con il pallone tra i piedi. Questo miglioramento lo può fare lui e soltanto lui, perché l'ambiente, soprattutto quest'anno, lo sta aiutando (i compagni lo cercano, l'allenatore gli concede minuti, i tifosi lo sostengono...). Se valorizzare Vlahovic significa essere vincolati a giocare in profondità, c'è poco da fare. Purtroppo la duttilità, soprattutto in certi ruoli, fa ancora la differenza ed è la qualità che permette ad allenatori di poter sperimentare (eh sì, anche Allegri lo sa fare, al netto del suo modo di vedere il calcio). Se un giocatore ti vincola a certi schemi e a certi moduli non è un giocatore adatto ad una grande squadra. Il calcio è pieno di esempi simili. Finché rimane alla Juventus, spero di vedere un suo netto miglioramento e sarei il primo ad esserne contento, ma forse il modo migliore di valorizzare Vlahovic potrebbe essere monetizzare con la sua vendita.
  19. Su questo mi trovi d'accordo al 100%. Leggevo che da parte del suo procuratore e dei suoi legali c'era ottimismo, mi auguro che avranno qualcosa in mano, perché altrimenti la situazione è pesante per lui (ma lo sarebbe stato anche in caso di patteggiamento, con una pena di 18-24 mesi)
  20. Sinceramente, ti aspettavi una richiesta più morbida? Personalmente mi aspettavo si arrivasse al patteggiamento, ma evidentemente hanno una strategia diversa (spero per lui che sia consigliato meglio di quanto lo è stato in passato, non solo recente passato). Con una richiesta del genere non credo che avrà una condanna tale da permettergli di rientrare nel calcio che conta. Peccato, perché di fatto ha finito la sua carriera ad altissimi livelli nel 2018, a 25 anni. Poteva tranquillamente fare altri 10 anni di carriera ad alti livelli con le qualità che aveva.
  21. Ad essere onesto il primo tempo della Juventus mi ha sorpreso. Giocatori aggressivi, precisi e ordinati. Un paio di ripartenze ben fatte, il tiro di Chiesa (che poteva fare meglio da lì) e il gol di Vlahovic, una fase difensiva attenta che ha concesso poco. Purtroppo alla lunga sono emersi i soliti problemi, una fase offensiva scarna e confusionaria e un centrocampo che non riesce a dare garanzie (ma questo, se non arriva qualcuno a gennaio, sarà un problema che ci porteremo fino a fine stagione), il gol preso nell'unico errore commesso (commesso un po' da tutti, non solo da Gatti). In questo senso, considerando il contesto e il livello degli avversari un Pogba anche a mezzo servizio e Fagioli avrebbero aiutato e ieri ne è un palese esempio. Ma tant'è: questi ci sono e con questi si gioca. Non si può dare colpe a Nicolussi che di sicuro può migliorare, ma la Juventus soffre in particolar modo a centrocampo, dove non riesce a far girare palla e a guadagnare campo. Personalmente ho visto un buon Vlahovic, che anche tecnicamente non ha sbagliato come suo solito, e di questo sono contento, continuo a sperare che mi faccia rivedere la mia opinione su di lui. Tutti possono e dovrebbero fare di più, ma ho avuto come l'impressione che ad un certo punto veramente il pareggio andava bene a tutte e due le squadre. A conferma del livello molto basso del campionato italiano.
  22. Purtroppo certi comportamenti vanno oltre lo sport e il rischio che fa parte del gioco. Con Marquez purtroppo hanno creato un precedente pericoloso e, non solo in MotoGP, troppo spesso si vedono episodi che mettono a rischio tanto la salute dei piloti quanto la correttezza delle gare. Il problema è che ci sono diversi piloti che fanno sistematicamente quello che vogliono come fossero da soli in pista e questo non è corretto. Ci può stare una cazzata, penso alla spallata di Rossi a Gibernau (lo dico da ammiratore di Rossi) e ad altri contatti che si sono visti in passato, ma questi erano episodi al limite o fuori dai limiti ma pur sempre episodi. Da qualche anno è diventato insostenibile, già a partire dalle categorie inferiori. Marquez stesso ieri con Bezzecchi ha fatto una manovra delle sue, entrando direttamente sulla moto e sulla gamba di un avversario. Il comportamento di Espargarò (non solo questo weekend, purtroppo) e quello che ha combinato Martin ieri sono la diretta conseguenza dell'abitudine ormai diffusa a non punire i piloti (o a dare sanzioni ridicole). Le squalifiche e il pugno duro ci sono stati solo per casi isolati, come la cazzata di Fenati (la squalifica fu sacrosanta, forse anche troppo leggera visto quello che aveva combinato), Oncu (quando stese tre piloti) in moto3 e poco altro. Le regole ci sarebbero pure, ma non mi sembra ci sia l'intenzione di applicarle più di tanto e così sta diventando pericoloso. Il motomondiale è cambiato dai tempi in cui si faceva a spallate, sono cambiate le moto e di conseguenza anche il tipo di competizione, con gare in cui spesso molti piloti (troppi forse) sono in lotta tra loro e permettere certi comportamenti è tremendo.
  23. Il comportamento di Martin in questa ultima gara è da squalifica. Il motorsport non ha bisogno di "fenomeni" che danno di matto in pista, anche se ultimamente se ne vedono un po' troppi Detto ciò, grandissimo Bagnaia che ha fatto qualcosa che in pochi sono riusciti a fare. Due mondiali consecutivi sono roba per pochi, anche quando hai la miglior moto.
  24. Sbicca

    Nicoló Fagioli

    Perdonami, ma chi ti dice che lui non abbia già dimostrato qualcosa alla Juventus fuori dal campo? Lui è un tesserato della Juventus, su cui la Juventus ha investito e immagino che per arrivare a proporgli un rinnovo qualcosa deve aver dimostrato, a livello umano intendo. Ma qui si arriva su aspetti che noi non possiamo minimamente conoscere, che riguardano il rapporto che c'è tra Fagioli e la dirigenza della Juventus. Noi non possiamo sapere qual è stata l'esatta dinamica della questione, né se Fagioli abbia già iniziato un percorso in accordo con la società. Avranno valutato la situazione, che come è stato spiegato non parte da ottobre ma da prima, e agito di conseguenza. E proprio perché è qualcosa che parte da lontano, credo che Fagioli non sia mai stato sul mercato, ma siano state prevalentemente chiacchiere giornalistiche quelle che lo vedevano coinvolto in trattative. Senza contare poi che avranno anche preso in esame eventuali errori di gestione da parte della Juventus, che vanno messi in conto quando un tesserato viola le regole. La strategia della Juventus ha un senso, poi può piacere o non piacere, ma perdere un giocatore che ha 22 e del potenziale, che oltretutto è cresciuto calcisticamente alla Juventus, per decisioni prese d'impulso è un rischio che la Juventus nella sua condizione attuale non può permettersi di correre. La cazzata la sta pagando perdendo una stagione intera, quando aveva anche iniziato ad essere nel giro della nazionale, e rimettendoci dal punto di vista dell'immagine. Anche dal punto di vista economico, perché a differenza della Juventus gli sponsor uno per sostituire Fagioli lo trovano senza problemi e le cifre che percepirà, anche derivanti dai contratti con la Juventus, saranno senz'altro più basse di quelle che avrebbe potuto chiedere se non avesse fatto questa cazzata. La dirigenza poi è lì anche per valutare situazioni come queste, seppur fuori dall'ordinario. Valutare se Fagioli può dare qualcosa alla Juventus nonostante il guaio che ha combinato e il danno che ha fatto anche alla Juventus stessa (come fatto notare da altri, sarebbe stato ben peggiore se avesse scommesso sulla Juventus, anche se a vedere la situazione di Tonali sembra quasi irrilevante, o se avesse combinato dei risultati con altri giocatori). Sono pagati per fare queste scelte e per farle nell'interesse della Juventus che prima di tutto è una squadra di calcio, non è che si alzano una mattina e si mettono a fare beneficenza a Fagioli e sono loro a dover valutare il danno che può aver fatto Fagioli alla Juventus dal punto di vista tecnico. Nel 2001, la dirigenza guidata da Moggi con Davids fece un ragionamento del tutto simile quando fu trovato positivo al nandrolone, in un momento in cui la Juventus era coinvolta in quella farsa sul doping e un caso come quello di Davids avrebbe potuto dar forza a tanti imbecilli che sbraitavano (e ancora sbraitano) a riguardo. Poi possiamo girarci intorno, ma se allarghiamo il discorso non è la Juventus a dover educare i ragazzi. La situazione è ben più complessa e tocca da vicino le famiglie, il sistema scolastico e la società in cui viviamo. Una squadra di calcio rimane una squadra di calcio e deve fare i propri interessi, valutando sì le persone ma principalmente quello che possono dare come professionisti, come calciatori, come staff tecnico o come dirigenti. Facendo queste valutazioni, considerando anche il danno che il giocatore può aver fatto alla Juventus, hanno ritenuto che la strategia migliore fosse rinnovare il contratto a Fagioli e se sarà un errore di valutazione sarà uno dei tanti che anche alla Juventus sono stati commessi, anche da fior fior di dirigenti.
  25. Certo, quello che dici ha senso. Il livello di questa Juventus non è in linea con gli standard di una società come la Juventus e su questo siamo tutti d'accordo. Ma il contesto in cui si "muove" la Juventus non lo possiamo escludere e il livello degli altri ti impone valutazioni ulteriori, tra cui quella sull'allenatore, ma anche sui dirigenti e sui giocatori stessi. Poi ripeto, ora serve andare in Champions League, senza fronzoli e senza rischi, e in questo senso l'approccio di Allegri ha dimostrato di poter pagare. In termini di risultati quantomeno, che oggi ti servono come il pane anche per pianificare sul lungo periodo. Dici giustamente di sperare che il livello "si alzerà anche semplicemente attendendo che diversi nostri giocatori crescano, altri che risolvano i propri problemi, e così via", ecco in questo mi sarei aspettato qualcosa in più. Sono d'accordo con te che serve tempo, ma mi sarei aspettato di vedere di più la mano dell'allenatore, non tanto a livello individuale, ma a livello collettivo, di proposta di gioco e me lo aspetto proprio perché non ritengo Allegri un totale incapace. Ma me lo aspetto anche perché gli standard alla Juventus sono ben altri e anche un allenatore deve dimostrare qualcosa in questo senso. Fossimo al primo anno di Allegri non parlerei così, come ho fatto dopo il suo ritorno, come ho fatto con Sarri e come ho fatto con Pirlo, ma siamo al terzo anno e certe riflessioni penso siano legittime.
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