Nella lunga diatriba giuridica fra i due , mi ha colpito la mancanza di rispetto nell'esporre tesi e valutazioni diverse. Non ? necessario trascendere sul piano personale, cosa che per la verit? ha fatto in maggior misura riot 85(mi pare si firmi cos?).
L'affermazione iniziale "sono juventino MA penso con la mia testa" mi ? suonata sgradevole, come incipit, perch? mi ? parsa trasudare non tanto una dissimulazione di tifo, ma un dichiarato senso di superiorit? che parrebbe appartenere ad una mente che si ritiene illuminata, al cospetto di interlocutori gi? in partenza qualificati come ottusi, o costituzionalmente parziali.Questo ? un po' offensivo, e comunque non mi pare una buona premessa per una seria e costruttiva discussione.
Nel merito, non ho la presunzione di dare una risolutiva risposta in chiave tecnico giuridica; mi pare per? che si possa ridurre la questione al buon senso, considerando che i comportamenti imputati(per molti anni, in un processo lunghissimo e mediaticamente sovraesposto)alla Juve, appartengono in linea di massima a tutte le societ? calcistiche e in genere sportive che competono ad alto livello(per la verit? non solo a quelle). Ci? indipendentemente se alla luce delle normative antidoping succedutesi e sempre mutevoli, si possano definire come illeciti. In altre parole, se i medici(per cos? dire ) della Juve sono probabilmente stati sul filo di quanto consentito(materia peraltro tuttaltro che univoca e, come detto, mutevole), le altre societ? non possono certamente definirsi come estranee ad ogni pratica di "medicina sportiva", e ingenue partecipanti ad un torneo truccato . In altre parole, ritengo chiaro che anche i successi di quegli anni siano frutto di una superiorit? tecnica, organizzativa e psicologica della squadra(team intero) sugli altri competitori.