TRE-ZE-GOL-87

anch io guarda

quando finisce il calciomercato??

non é il suo account ufficiale

calma ragazzi calma

Grazie ragazzi

VeroPogba l'unico che crea qualcosa

Calma gente calma.

Si sono fatti tutti un c**o cosi per tutta la stagione, sabato lo faranno pure

Calma gente calma

Britos, la prossima volta fallo a Tevez e poi vediamo

CI PUO STARE

NAPOLECANI NAPOLECANI NAPOLECANI VERGOGNA D'ITALIA. BASTARDI

Padoiin Padoiin che ce frega di Ronaldo noi c'abbiamo Padoiiin

Matri contratto a vita solo per la coppa italia

ho paura

Non ho parole

Vomito

Ho paura

maglia blue?

lexi dona..

nausea

ho paura

si parla di 32 + 4 di bonus e nessuna contropartita

TRIBUNA EST - Juve-Real: un altro tifo è possibile (di Emilio Targia) 07/05/2015 @EmilioTargia Quando il generoso rubinetto delle emozioni di Juventus-Real Madrid allo Stadium e in tv ha distillato anche l’ultima goccia del suo liquido prezioso, con quel colpo di testa di Llorente che sgonfia il pallone nelle braccia di Casillas all’ultimo respiro del match, quando i giocatori in campo si sono già scambiati complimenti e strette di mano e Buffon e Casillas abbracci e sorrisi, quando le telecamere smettono di frugare dentro agli sguardi di giocatori e pubblico e i microfoni si spengono sul campo e si accendono negli spogliatoi, è lì, ormai lontano dai media, che si celebra uno dei momenti più emozionanti della serata. Mentre il pubblico dei settori 111/112/113 della Tribuna Est sciama lentamente verso l’uscita, con ancora gli occhi gonfi delle immagini di uno dei match più emozionanti giocati allo Stadium, e il cuore stressato da troppi sussulti, lo sguardo quasi naturalmente si poggia sul settore ospiti, popolato dai tanti supporters del Real Madrid che hanno raggiunto la reale Torino per assistere alla semifinale. L’immagine che il settore ospiti restituisce a noi che guadagniamo l’uscita ci tocca subito il cuore. I tifosi dei Galacticos sono tutti in piedi, rivolti verso di noi, e applaudono. Era successo anche col Monaco, certo. Ed era stato un bel gesto, roba rara, negli stadi italiani. Ma stavolta accade con maggiore energia, coralità, intensità. Chi volge le spalle alla scena viene richiamato dall’amico, che gli sussurra “hey, ci stanno applaudendo”, guarda . C’è un passaparola istantaneo e istintivo, e per un attimo tutti noi ci fermiamo, ci giriamo, li fissiamo. E ascoltiamo quell’applauso come musica rara e preziosa ormai, nel football 2.0. Restiamo immobili e piacevolmente spiazzati, mentre il cuore recupera ritmi ordinari. Quel fermo immagine dura un istante, perché poi prendiamo un bel respiro e a quel punto restituiamo l’applauso, raddoppiato in potenza. E continua così per quasi un minuto, dentro a una scena magica, che tutte le tv del mondo stanno “bucando”. Come spesso accade, alle scene magiche, che si infilano nei nostri ricordi senza altro supporto che la memoria. Ma non basta. Ci avviciniamo alla vetrata che ci divide dai tifosi spagnoli, gli stewart sono tranquilli, hanno capito l’aria di fair play, e non fermano nessuno. Comincia così un dialogo italo-spagnolo attraverso il vetro, accompagnato da gesti eloquenti, disegnati però come sfotto’ all’antica, senza mai eccessi. Siamo tutti piacevolmente infilati in una scena da anni ’60. Loro mimano con le dita il risultato del ritorno, noi facciamo lo stesso. Poi citirano le loro sciarpe, e noi tiriamo loro le nostre. Qualcuno lancia agli spagnoli dei Ferrero Rocher. Le uniche “munizioni” che vorremmo vedere volare in uno stadio. Scartano, sorridono, ringraziano. Un amico fa di più. Si sfila la maglietta bianconera e gliela lancia. La serata è un preannuncio d’estate e si può tornare a casa a torso nudo. Uno di loro la prende, si sfila la sua e ricambia il gesto. Poi indossa la maglietta bianconera, mentre il mio amico indossa quella bianca del Real. Il nostro improvvisato terzo tempo sugli spalti finisce così. Ed è un’immagineche difficilmente dimenticheremo. #Unaltrotifoèpossibile.