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BigBear
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
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e ciclicamente se ne ritorna a parlare... http://www.tgcom.mediaset.it/gossip/artico...olo428832.shtml "I miei figli non vogliono vedermi" Margherita Agnelli sola e angosciata Le liti sull'eredit? hanno incrinato ogni rapporto. E ora Margherita Agnelli, figlia dell'avvocato scomparso, racconta il suo dolore a Gioia: "I miei figli? Non li vedo, non li sento, per loro volont?. Hanno le loro ruminazioni da fare . All'inizio ? stato angoscioso, ora convivo con questo dispiacere. Non capisco la loro scelta, ma devo rispettarla". Margherita, dopo i contrasti, ha perso i contatti anche con la madre Marella. John, Lapo e Ginevra, nati dal suo primo matrimonio con Alain Elkann, non hanno gradito la presa di posizione della madre, che, nel maggio 2007 ha citato in giudizio davanti al tribunale di Torino Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfrid Maron come mandatari e gestori del patrimonio personale di Gianni Agnelli. La figlia dell'avvocato non nasconde il dispiacere, ma ammette di essersene fatta una ragione. Intanto parla dei rapporti con il fratello Edoardo: ''Avevamo molte cose in comune. Spartivamo interessi e inquietudini, l'attrazione per il religioso. Un modo di sentire che ci accomunava anche a nostro cugino Giovannino. Da ragazzi c'interrogavamo molto sul senso della vita". La Agnelli parla poi della sua spiritualit?: " Io col tempo mi sono molto acquietata, ma penso che avere inquietudini sia giusto, l'importante ? distinguere quelle sane da quelle malsane. Da queste ultime non mi sono mai sentita affascinata, per? mi ? capitato di subirle con dolore''. --------------- http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/20...o,16270674.html Cronaca Agnelli/ Margherita: In casa mia mancavano manifestazioni affetto "Un giorno tornai pelata, mio padre mi vide ma non disse nulla" Roma, 1 ott. (Apcom) - Margherita Agnelli ricorda la sua famiglia e soprattutto l'austerit? affettiva che la caratterizzava: "I sentimenti si potevano esprimere nell'apprezzare un quadro, un paesaggio; le manifestazioni troppo dirette verso le persone erano invece considerate banali. Un giorno, alla fine di un percorso scioccamente tormentato, - ha dichiarato in un'intervista al settimanale 'Gioia' in edicola domani - decisi di liberarmi di una parte di me e tornai a casa completamente pelata. Mio padre mi vide e non disse nulla". Lei, invece, ha cresciuto i suoi otto figli in modo molto fisico: "Li ho allattati, ho dato loro un sacco di ceffoni che ancora oggi mi vengono rinfacciati, ho cucinato e cucino moltissimo". Non ha pi? contatti con la madre Marella e con i tre figli maggiori, John, Lapo e Ginevra, nati dal suo primo matrimonio con Alain Elkann: "Non li vedo, non li sento, per loro volont?. Hanno le loro ruminazioni da fare. All'inizio ? stato angoscioso, - spiega Agnelli - ora convivo con questo dispiacere. Non capisco la loro scelta, ma devo rispettarla". Da qualche anno vive in Svizzera col secondo marito Serge de Pahlen, si occupa di microcredito: "Usiamo male il nostro denaro: molto per corrompere, poco per risolvere i problemi della desertificazione e dell'abbandono", dice. Conferma comunque di sentirsi "una casalinga". "Quelle della mia generazione sono state iscritte fin da piccole a un destino di vita domestica, - chiude Agnelli - ma ci? non esenta gli uomini dal dovere di condividere. Tra la consapevolezza di un ruolo da donna di casa e l'emarginazione, c'? una bella differenza". -
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A tutta Fiat 30.09.2008 http://www.osservatoriobalcani.org/article...iew/10228/1/51/ Da Belgrado, scrive Aleksandra Mijalković [srpski] Mladjan Dinkic e Sergio Marchionne Siglato l?accordo di investimento congiunto tra Belgrado e l?italiana Fiat. Con un valore di 950 milioni di euro ? il pi? grande investimento mai fatto finora in Serbia. Previsti quasi 5000 nuovi posti di lavoro e il rafforzamento dei rapporti economici e politici tra Italia e Serbia Da tempo in Serbia non si vedeva una tale solennit? come quella che ha accompagnato la firma dell'Accordo di investimento congiunto nello stabilimento ?Zastava? di Kragujevac tra i rappresentanti del governo serbo e l'italiana Fiat. Siglando il documento, il ministro dell'Economia e dello Sviluppo regionale Mlađan Dinkić, uno dei protagonisti della trattativa, ha valutato che il contratto con il partner italiano, del valore di 950 milioni di euro, costituisce il pi? grande investimento mai fatto finora in Serbia; mentre l'altro firmatario, il presidente del gruppo Fiat Sergio Marchionne, ha dichiarato che si tratta di un vero e proprio esempio di collaborazione tra un'impresa privata e un'istituzione statale. I piani di Dinkić A Kragujevac e in ?umadija verranno investiti da 1,3 a 1,5 miliardi di euro, ha dichiarato il ministro per l'Economia e lo Sviluppo regionale Mlađan Dinkić dopo la sigla dell'accordo tra il Governo serbo e la Fiat. Questo, ha detto, lo si poteva solo sognare. Stando alle sue parole, tra 15-16 mesi dovrebbe iniziare la produzione del nuovo modello di automobile che sar? pi? bello e pi? moderno della famosa 500 (nella fase iniziale 200.000 mezzi, poi tra un anno altri 100.000), e il 95% della produzione sar? piazzato sul mercato dei paesi dell'UE. Questi affari d'esportazione dovrebbero portare un guadagno di un miliardo di euro. Entro la fine del 2010 si attende anche l'inizio della produzione del nuovissimo modello classe A, il cui aspetto ? per ora un affare segreto della Fiat, le cui foto pubblicate in questi giorni dai media locali e stranieri sono false, ha dichiarato Dinkić. Non sorprende quindi che all'evento abbiano partecipato i pi? alti funzionari statali, in primis il presidente serbo Boris Tadić e il premier Mirko Cvetković, e per la firma ? arrivato a Belgrado anche il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. Dopo la fastosa cerimonia al Palazzo ?Serbia? (un tempo Palazzo della Federazione) a Belgrado, Frattini ha sottolineato che il contratto sull'investimento congiunto di due stati ? significativo perch? rafforza le relazioni dal punto di vista economico e politico e, ha aggiunto, l'Italia ? interessata anche ad effettuare altri investimenti nell'?amica Serbia?, che considera partner strategico sia in politica che in economia. "La Serbia riottiene un posto prioritario per gli investimenti italiani?, ha aggiunto Frattini. Il presidente Tadić ha espresso la sua soddisfazione per l'accordo con la Fiat, in quanto la vicinanza della Serbia all'Italia e la sua disposizione a sostenere l'integrazione europea del paese ora sono confermate anche dalla sfera economica. ?Questo ? un grande giorno per il nostro paese, per la Fiat e per l'industria italiana. Dopo 55 anni, questo ? un nuovo inizio economico per la ?umadija [regione della Serbia meridionale, ndr] e per la Serbia, per questo condivido l'orgoglio dei cittadini serbi che una delle pi? grandi compagnie al mondo e principale compagnia italiana sia di nuovo nel nostro paese?, ha affermato Tadić. Oltre all'offerta di 5000 nuovi posti di lavoro, da questo affare, dunque, ci si aspetta un rafforzamento dell'occupazione anche in altri settori dell'economia serba. Tadić, invece, ha notato che gli operai della Zastava ora avranno una concorrenza molto pi? forte nel settore automobilistico rispetto a mezzo secolo fa, quando il gigante di Torino cominci? a collaborare con la fabbrica di Kragujevac. ?Coloro che 10-15 giorni fa non credevano che la Fiat sarebbe arrivata in Serbia, che non credono che otterremo lo status di paese candidato e che entreremo nella lista bianca di Schengen, devono sapere che riusciremo a fare tutto questo!?, ha dichiarato con ottimismo il presidente serbo, mentre nel cielo sopra al Palazzo ?Serbia? volavano palloncini coi colori delle bandiere italiana e serba. Nuova impresa, vecchi partner Grande gioia a Kragujevac, dove dopo la firma dell'Accordo si sono diretti gli elicotteri speciali di Dinkić e Marchionne, al seguito del sindaco di Kragujevac Veroljub Stevanović. I velivoli sono arrivati con un ritardo di 45 minuti, e ai giornalisti e ai fotoreporter ? stato vietato l'accesso alla pista d'atterraggio della Zastava. Questo per? non ha rovinato l'impressione generale secondo cui si tratta di un evento di vitale importanza per questa citt? della ?umadija, che ancora dal 1954, quando ? stato firmato il primo accordo con la Fiat, ha legato il suo futuro con il partner italiano (allora, dal nastro della fabbrica della ?Crvena Zastava? di Kragujevac ? uscita la prima Fiat 600 per licenza del produttore torinese). Tre anni fa la Zastava ha firmato un accordo con la Fiat sulla commissione e l'ottenimento della produzione del vecchio modello della Punto, conosciuto in Serbia come ?Zastava 10?. L'affare del secolo ? o la beffa del secolo L'Accordo tra il Governo serbo e la Fiat potrebbe trasformarsi da ?affare del secolo? a ?beffa del secolo?, commenta l'economista Danijel Cvetićanin. Nelle dichiarazioni per l'agenzia stampa nazionale Tanjug, ha affermato che l'accordo si potr? ritenere veramente di successo solo se le automobili di Kragujevac saranno esportate anche in Russia, e se il mercato russo ne accetter? non alcune migliaia, ma alcune centinaia di migliaia, e nella prospettiva di alcuni milioni di automobili serbe; ma se i russi non diranno di s?, e se gli italiani non investiranno o non investiranno i soldi nel modo giusto, allora questo affare pu? diventare con gran facilit? la beffa del secolo?. Un altro analista economico, Jurij Bajec, ritiene che questa sia ?l'occasione che la Serbia dimostri, con un esempio concreto e in collaborazione con un rinomato produttore mondiale, di essere pronta come paese, come autogoverno locale e come fabbrica, ad accogliere un investimento cos? grande e ad assicurare tutte le infrastrutture indispensabili, i quadri e i presupposti affinch? questo progetto resti in vita?. Il suo collega Milan Kovačević indica che sarebbe stato meglio che lo stato avesse privatizzato la fabbrica di Kragujevac invece di investire nella produzione di automobili nella Zastava, in cui la Serbia ha gi? buttato soldi a lungo come in un pozzo senza fondo. Con l'Accordo odierno sull'investimento congiunto ? stato precisato che la neonata impresa, che rileva il patrimonio di Zastava, apparterr? per il 33% alla Serbia e per il 67% alla Fiat, e vi saranno impiegati 4.750 operai. Stando alle parole del ministro Dinkić, l'Accordo permetter? alla Zastava ?di non essere pi? un'impresa in perdita, ma di diventare una compagnia dai buoni profitti e il pi? grande esportatore in Serbia?. L'investimento iniziale della Fiat sar? attorno ai 700 milioni di euro, e quello del governo serbo di 200 milioni di euro. La Serbia si ? impegnata anche a permettere alla Fiat impulsi aggiuntivi nei prossimi dieci anni, quali grandi sgravi fiscali, svincolamento da tasse locali, sicurezza delle infrastrutture e aree gratuite per l'ampliamento delle capacit?, oltre che il conferimento a Kragujevac di status di zona tax free. L'impresa congiunta a Kragujevac svilupper? la produzione in due fasi: in principio con una capacit? di produzione di 200.000 automobili (classe A) all'anno, e in seguito, a partire dal 2010, di ulteriori 100.000 (probabilmente di modelli di classe B e una versione compatta del modello Uno). Marchionne e Dinkić hanno firmato anche il Memorandum d'intesa sulla futura collaborazione di due membri del gruppo Fiat ? Iveco e Magneti Marelli - con il Governo serbo per la produzione di autobus, mezzi speciali e componenti automobilistici. Con il documento si prevede la formazione di due nuove compagnie congiunte che sarebbero per il 70% di propriet? italiana e per il 30% del Governo serbo. L'investimento iniziale di queste compagnie sar? di 240 milioni di euro, di cui la Serbia parteciper? per 60 milioni di euro, oltre allo sgravio fiscale e all'investimento nell'infrastruttura. Iveco, in qualit? di comproprietario di ?Camion Zastava?, ha intenzione di produrre in futuro anche mezzi speciali e circa 2.200 autobus all'anno, mentre la Magneti Marelli produrr? componenti ed elementi per il mercato interno serbo. Entrambe le fabbriche saranno situate nella zona industriale di Kragujevac e impiegheranno 2.350 operai. Ricordando la "Fića" Gli abitanti di Kragujevac hanno atteso il presidente del gruppo Fiat pieni di gioia e di speranza. Il sindaco Stevanović, in presenza dei media, ha solennemente consegnato a Marchionne le chiavi della citt? insieme ad un'icona di San Giorgio, patrono di Kragujevac, mentre il premier Cvetković ha evidenziato come la collaborazione con la Fiat avr? un significato particolare per l'amministrazione locale, perch? avr? un'influenza sullo sviluppo generale della citt?, dei servizi e di tutto ci? che segue l'implementazione dell'accordo. Marchionne ha detto ai giornalisti che la Fiat, tra tutte le offerte di collaborazione, ha optato per la Zastava e Kragujevac per due ragioni: in primo luogo per la disponibilit? e la velocit? con cui ? stata richiesta e realizzata la collaborazione, e in secondo luogo perch? gli abitanti di Kragujevac hanno accolto la Fiat a braccia aperte. Il presidente del gruppo Fiat ha confermato che la fabbrica di Kragujevac sar? inclusa nella loro rete di produzione mondiale, e verr? dotata delle pi? nuove tecnologie Fiat. Marchionne ha dichiarato che le auto prodotte a Kragujevac non saranno indirizzate solamente al mercato serbo, ma anche ai mercati dei paesi vicini e dell'Europa occidentale, e ha espresso particolare soddisfazione per il ritorno di Fiat in Serbia e per il rinnovo del partenariato con la Zastava. La collaborazione delle due compagnie, in generale, ? datata 1954, anno in cui ? stato firmato l'accordo sul riscatto della licenza. Tre mesi dopo a Kragujevac ? stato avviato il montaggio dei primi modelli Fiat, tra cui la leggendaria Fiat 600, nota col vezzeggiativo di "Fića". In brevissimo tempo dopo l'avvio della usa produzione, ? diventata uno status symbol della classe operaia dell'ex Jugoslavia ? ricordano le agenzie stampa odierne ? e un esemplare di questo modello, con il baldacchino, si trova oggi esposto al Museo dell'automobile di Belgrado. Con la Fiat 600 viaggiava l'ex presidente della SFRJ Josip Broz Tito, che l'aveva ricevuta in regalo dal fondatore e proprietario della Fiat Gianni Agnelli in persona. La produzione della 600 ? iniziata nel 1955, e nei successivi 30 anni, quanto ? durata la produzione, ne ? stato prodotto quasi un milione di esemplari. Secondo alcune stime, in Serbia oggi ce ne sarebbe ancora qualche migliaio di modelli in circolazione. e con tutta questa ufficialit? e cotanta cerimonia era presente il solo Marchionne e non vi ? stata traccia n? di jhonny n? di luchino il minimo -
Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
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ritornano a perdere e non si smentiscono mai con gli ex juventini gi? pienamente integrati Sport http://www.affaritaliani.it/sport/vieirain...itro300908.html Furia Inter/ Vieira riapre il fuoco: "L'arbitro ? stato decisivo nella nostra sconfitta" Marted? 30.09.2008 14:50 Veleni post derby, Moratti: errori arbitrali esagerati nel derby. Galliani: "Ora bisoga confermarsi con le piccole" Mourinho si becca con Collovati e Lotito GUARDA IL VIDEO L'Inter insiste: il risultato del derby ? stato falsato da Morganti e dalla sua terna. Dopo la rabbia di Ibrahimovic nel post partita ("Ha vinto l'arbitro") e il self control di Moratti con un pizzico di veleno incorporato ("Mi ? sembrato tutto un po' esagerato"), ? Patrick Vieira a scendere in campo. L'ex di turno (in giovent? venne tesserato dal Milan ma fu amore breve) non ha per niente digerito il ko e i titoli che hanno glorificato Ronaldinho e la banda rossonera: "Non penso che il Milan abbia giocato meglio di noi, ma ha vinto ed ? questa la cosa che conta", esordisce. Poi l'ex centrocampista dell'Arsenal se la prende con l'arbitro. Senza mezzi termini lo attacca frontalmente: "L'arbitro fa parte del gioco, una volta ? contro una volta pu? essere a favore, ma credo che in questa partita il direttore di gara sia stato decisivo. Noi, per?, non possiamo dare tutte le colpe all'arbitro, anche noi abbiamo sbagliato". Meglio dimenticare il derby e le sue scorie negative. Dal campionato alla Champions League, si prepara la sfida con il Werder Brema. "Un avversario importante, ma dobbiamo far vedere che siamo una grande squadra e in genere le grandi squadre non perdono mai due gare consecutive. Abbiamo vinto la prima gara di Champions League, adesso ? importante vincere anche contro il Werder perch? andare a 6 punti in due partite sarebbe una gran bella cosa". -
Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
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http://www.corriere.it/spettacoli/08_sette...44f02aabc.shtml a fil di rete Ma dove sono finiti i giornalisti sportivi? Jos? Mourinho ? uno sbruffone; ce ne sono tanti nel mondo del calcio Ma dove sono finiti i giornalisti sportivi? Jos? Mourinho ? uno sbruffone; ce ne sono tanti nel mondo del calcio. Quando fa le sue intemerate contro i giornalisti, assumendo toni da profeta del calcio, dimentica (e il suo presidente Massimo Moratti non glielo ricorda) che con tre attaccanti come Ibrahimovic, Adriano e Cruz (pi? tutti gli altri, la cui somma totale, in termini di ingaggio, servirebbe a ridurre il debito nazionale) anche Gianni De Biasi sarebbe un allenatore da primato. Jos? Mourinho ? uno sbruffone antipatico; ce ne sono tanti nel mondo del calcio. Anche Marcello Lippi lo ?; pi? antipatico che sbruffone. Per? Jos? Mourinho ? uno che ha capito subito come funzionano i media in Italia: da questo punto di vista ? special one. Dopo il derby perso si ? presentato, per obbligo contrattuale, davanti alle telecamere: con gentilezza, con garbo, con poche parole qualcuno avrebbe potuto fargli notare che la sua squadra di superassi non era mai stata pericolosa. Ma i giornalisti sembravano intimoriti, ponevano le domande con mille cautele. Ed ecco la trovata che permette a Mourinho di apparire un genio (per mancanze di prove). Le domande le fanno gli ex calciatori: ciao Jos?, ciao Mourinho, come stai, tutto bene? ?Pragmatismo ? pragmatismo ? dice il Nostro, gli altri lo assecondano e la mala educaci?n diventa una virt?. A Sky le domande terribili le fanno Gianluca Vialli e Billy Costacurta ma sono domande cos? difficili che nemmeno loro le capiscono. Il Nostro ha buon gioco a liquidarli in fretta. Alla ?Domenica sportiva? le domande difficili le fanno Fulvio Collovati (l'unico che ha osato criticare Mourinho ma ? subito stato fermato dai pompieri presenti in studio) e Salvatore Bagni. Gi? ? arduo per noi capire cosa voglia dire Bagni, figuriamoci per quello sbruffone di Jos?: lo ha steso in un nano secondo. Ma i giornalisti dove erano, dove sono? E cosa avr? voluto dire Carlo Paris sostenendo che Mourinho ? uno che ?parla fuori dal coro?? Aldo Grasso 30 settembre 2008 anche se l'autore del pezzo ? un giornalaio bovino -
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prima pagnia di tuttosport di oggi http://www.tuttosport.com/edicola.html secondo articolo di spalla: ANDREA AGNELLI: "JUVE TI AMO" chi riuscisse a postare l'intero articolo farebbe cosa gradita grazie -
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economia e moda http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/a...pantofola.shtml Lapo Elkann 'indossa' la Pantofola d'oro Il nipote di Agnelli nell'advisory board Nello show room del lusso 'Made in Ascoli' ? stata presentata la linea 'PDO1': frutto della collaborazione col rampollo Agnelli. Il presidente Ubaldi: ''La crescita impetuosa del fatturato impone scelte strategiche'' Ascoli, 26 settembre 2008 - ? una storia ultracentenaria quella di Pantofola d'oro destinata da sempre a scrivere una delle pagine pi? importanti del Made in Italy. Se fino a qualche tempo fa la Pantofola d'oro era sinonimo di scarpe da calcio preferite dai pi? forti campioni del pallone a spicchi oggi ? una degli artefici del successo del lusso del Belpaese. Un marchio che ha sempre fatto dell'artigianalit? il tratto distintivo del proprio successo capace di parlare al cuore dei pi? grandi atleti e campioni. Quel marchio c?? ancora, si chiama Pantofola d?Oro ed ? divenuto leggenda perch? nella sostanza non ? mai cambiato: stessa dedizione, stessa voglia di interpretare, anno dopo anno, i sentimenti del proprio tempo. Ora la storia di Pantofola d?oro si arricchisce di una nuova e importante collaborazione. Ieri nello show room del brand del lusso rigorosamente Made in Ascoli ? stata presentata l?ultima collezione che si chiama 'PDO1', frutto della collaborazione con Lapo Elkann recentemente entrato a far parte nell?advisory board. Non proprio un caso, dal momento che il prodotto di punta della collezione ? la 'Allenamento 66', evoluzione del modello omonimo, cos? chiamata nel 1966 da John Charles, bomber bianconero e pupillo dell?avvocato Agnelli. ?Una sinergia che si ? concretizzata su tutti i fronti ? spiega Kim Williams amministratore della Pantofola d'oro - in termini di prodotto, con Italia Independent, e in termini di comunicazione, con Independent Ideas. La factory creativa si ? occupata del progetto complessivo di re-branding, rivisitando l?heritage e gli aneddoti pi? significativi e poetici della storia del brand?. Come quello di Emidio Lazzarini, storico fondatore di Pantofola d?Oro, che amava regalare una polo in coordinato ai giocatori che indossavano le sue scarpe. Proprio partendendo dall'iniziativa che intraprese Lazzarini ? stata realizzata e presentata a Milano una nuova e speciale linea di magliette polo , proposte singolarmente o in abbinata alla scarpa, disponibili a partire dalla primavera estate 2009. L'ingresso di Lapo Elkannn nel capitale sociale di Pantofola d'oro ? avvenuto tramite il fondo d'investimento americano Mercurio Capital Partner che lo scorso mese di giugno ha sottoscritto una parte del capitale della Pantofola D'Oro Spa. ''La crescita impetuosa del fatturato del 2007, lievitato del 40% rispetto al precedente anno ? ha detto il presidente della Pantofola d'Oro Massimo Ubaldi - impone scelte strategiche per crescere a ritmi ancor pi? sostenuti nei prossimi anni, soprattutto all'estero''. Vittorio Bellagamba -
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Carissimo Alf24, ma da solo o accompagnato da qualcun altro, che ne so uno a caso di quelli che hai in firma (meravigliosa) -
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Caro Furi, mi piacerebbe in ogni caso conoscere questi investitori qualificati che affiderebbero la gestione dei loro risparmi a luchino il minimo -
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http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/qu...16838girata.asp 25/9/2008 (7:16) - IL DOPO PARTITA Ranieri: "Davanti sbagliamo troppo" Del Piero: ?Ci manca il killer instinct?. Cda vota il bilancio: perdita netta di 20,8 milioniJACOPO D'ORSI TORINO Lacrime di coccodrillo. Killer instinct, questo sconosciuto. Altro che Signora omicidi. La mano trema sul grilletto, il Catania salva la pelle e la Juve perde il primato. Quella dell?attacco atomico, che per? ha prodotto appena quattro gol in quattro partite. ?Abbiamo sbagliato qualche occasione di troppo - spiega Ranieri - e lavoreremo per segnare di pi?. Dovevamo chiudere la gara prima dell?1-1. Dopo il pareggio ci abbiamo provato in tutte le maniere, sbagliando tante occasioni. Dobbiamo essere pi? concreti. Ci si ? messo anche il campo, ? stato beach soccer, pi? che calcio. Non ? una giustificazione, ma giocare sulla sabbia non ci aiuta e questo spiega i frequenti lanci lunghi. Anche Chiellini ? stato tradito da un rimbalzo fasullo sul gol di Plasmati?. Di bello resta l?esordio di Giovinco: ?? stato strapositivo - chiude il tecnico - non l?ho mai visto cos? bene e l?ho fatto giocare?. Negli spogliatoi ce n?? abbastanza per avere il muso che tocca terra. Sfilano i giocatori. ?Ogni tanto l?1-0 non basta?, spiega Manninger, impallinato a met? ripresa. ?Sono felice per il gol - aggiunge Amauri - ma mi spiace che non abbia portato tre punti?. Quindi Del Piero: ?Per reagire abbiamo avuto bisogno di uno schiaffo - ? l'analisi del capitano bianconero - ma a volte non ? sufficiente dominare mezz?ora per buttarla dentro. Sul piano delle occasioni non c?? stata partita, ma la palla proprio non voleva entrare?. Come al 71?, quando lui e il brasiliano hanno colpito una doppia traversa da Guinness. ?? la fotografia della gara. Non ci tenevamo a entrare nella storia per questo, c?? rammarico, se ne vanno due punti importanti. Ci manca il killer instinct. Abbiamo subito un po? gli eventi, invece dovremmo essere noi a condizionarli: ? una lezione per il futuro?. Un ultimo pensiero al campo e all?esordio di Giovinco. ?Il prato non ? in grandi condizioni e ci penalizza nella costruzione del gioco, per Seba ? stato davvero un bell?esordio?. Il baby tascabile ha sfornato diversi assist, ma ha sulla coscienza un errore davanti alla porta sull?1-0: ?Ho avuto troppa voglia di far gol - racconta - forse dovevo servire Alex in mezzo. Per il resto sono soddisfatto, l?emozione se n?? andata via subito. Ora spero di ripagare la fiducia nei miei confronti, per il contratto non ci sar? nessun problema: la Juve sa che voglio restare qui?. Intanto ieri il cda bianconero ha approvato il progetto di bilancio al 30 giugno 2008 e ha convocato l?assemblea ordinaria degli azionisti per il prossimo 28 ottobre. Il progetto di bilancio si ? chiuso con un risultato netto negativo di 20,8 milioni, contro il saldo negativo di 0,9 dell?esercizio 2006-07, mentre i ricavi sono pari a 203,7 milioni, in aumento del 9,1% rispetto all?esercizio 2006-07. Pesa per 6,8 milioni di euro sul risultato operativo il flop (fisico) di Jorge Andrade: dopo il nuovo infortunio al ginocchio il club bianconero ha infatti ?proceduto a svalutare integralmente il valore residuo del relativo diritto pluriennale? del difensore, chiedendo la risoluzione del contratto. -
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Motivazioni La scelta dettata dalla volont? di dare proiezione internazionale ai futuri programmi di sviluppo Confermati i concambi dell'operazione. Sulla plancia di comando l'ad Carlo Sant'Albano Addio Ifi-Ifil. Adesso tocca a Exor La nuova societ? che nascer? dalla fusione tra Ifi e Ifil le due casseforti del gruppo Agnelli si chiamer? Exor. Lo hanno deciso i consigli di amministrazione delle due societ? che hanno dato il via libera definitivo al progetto di unione. ?La scelta del nome - ha spiegato un comunicato - riflette la volont? di porre la proiezione internazionale alla base dei futuri programmi di sviluppo, riprendendo l'esperienza di successo maturata da Exor in molti anni di attivit? nel campo degli investimenti internazionali. Inoltre semplifica ulteriormente la percezione del gruppo da parte dei mercati, definendo un'unica realt? dove si concentra tutta l'attivit? di investimento che fa capo alla famiglia Agnelli?. Il cambio di nome ? un'ulteriore semplificazione nel processo che ha interessato in questi anni le societ? di investimento controllate dalla famiglia Agnelli e che ha il suo culmine nella fusione per incorporazione di Ifil in Ifi. Il nome Exor indica che proprio lo sviluppo internazionale sar? l'asse portante dell'attivit? di investimento che fa capo al gruppo. Tra le societ? controllate dalla famiglia Agnelli, infatti, Exor ? quella che ha avuto pi? marcata vocazione internazionale. A partire dagli anni '70 (dapprima con il nome di Ifint, poi dal 1992 con la denominazione Exor), sotto la guida di Gianluigi Gabetti, ha realizzato circa 40 operazioni (tra acquisizioni, cessioni e fusioni), prevalentemente negli Usa, ma anche in Francia e in Estremo Oriente. Avviata con una dotazione di circa 100 milioni di dollari (oltre alle partecipazioni estere dell'Ifi) l'attivit? di investimento internazionale ? proseguita per circa 30 anni (fino al 1999), garantendo un ritorno annuo medio di circa il 20%. Tra gli investimenti pi? significativi quelli in Club Med, Chateau Margaux, Distacom, Riverwood. A fianco di Gabetti e di Tiberto Brandolini d'Adda hanno lavorato in Exor Alberto Cribiore, Mario Garraffo, Alberto Vitale, Galeazzo Scarampi, Enrico Benaglio, Andrea Grisser, Claudio Elia, Andrea Botta e Peter Ruys. Ieri i cda hanno confermato il rapporto di concambio: un'azione Ifil ordinaria per 0,265 nuove azioni Ifi ordinarie, un'azione Ifil risparmio per 0,265 nuove azioni Ifi risparmio. Previsto che il primo Cda di Exor post-fusione nomini Carlo Sant'Albano, nuovo ad, mentre John Elkann sar? presidente. http://iltempo.ilsole24ore.com/economia/20...occa_exor.shtml -
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SPORT - 24 ore Roma, 15:28 CALCIO, JUVE; LAPO: INTER NOSTRA RIVALE MENO SIMPATICA "Per la Juve l'Inter al momento ? pi? rivale delle altre e negli ultimi anni ? diventata anche la rivale meno simpatica di altri". Senza troppa diplomazia, Lapo Elkann si esprime sulla pretendente allo scudetto ai microfoni di Rai Sport. La dichiarazione ? stata rilasciata a margine della manifestazione benefica che comprendeva anche un match calcistico tra la selezione degli stilisti (nelle cui file ha giocato con la maglia n. 7) e quella delle vecchie glorie del Milan. "Comunque l'Inter ? una rivale forte - dice ancora Lapo Elkann - e anche un supermercato, visto che ha una squadra che ne comprende quattro". Sulla Juve di Ranieri Elkann dice che "? combattiva, e non molla mai, ha forza e carattere". (23/09/2008) (Spr) http://www.repubblica.it/news/sport_gen/sport_n_3324000.html -
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Alf24 ti ricordi quel detto antico " non c'? cosa pi? divina che trombxxsi la cugina " : Gossip http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=...0notte%20divina Il sabato del rampollo Lapo Elkann e cugina: notte divina Il giovane manager di casa Agnelli si lascia andare durante le notti milanesi Milano - Notte 'brava' per Lapo Elkann. Il giovane rampollo di casa Agnelli ha trascorso il sabato sera in compagnia della cugina Bianca Brandolini alla discoteca 'Divina' di Milano. Inizialmente pare abbia scambiato qualche effusione insieme alla 'fidanzata' e poi, si ? lasciato andare a balli sfrenati. Come si pu? notare dalla foto, Lapo dopo essere stato richiamato dalla 'cugina' - forse perch? circondato da troppe donne - ? tornato al centro pista per riprendere le danze. Lapo ha scelto una delle discoteche pi? antiche di Milano. Il luogo dove storicamente nasce il fashion system della 'Milano by Night', l'ambiente interno ? caratterizzato da pareti ricoperte da immense opere d'arte per accogliere gli ospiti. Il giovane Elkann, ha preferito scaternarsi in pista piuttosto che rimanere seduto. Per il responsabile Brand promotion della Fiat, la creativit? nasce ballando.. ......reintegro reintegro -
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Graduale reintegro di Lapo in seno alla Real Casa?? NEWS http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr...mp;sezione=News 21/9/2008 - CREATIVITA' Sfila la Fiat 500 Diesel, ma non va solo a gasolio L'auto ? stata realizzata in collaborazione con Renzo Rosso, patron del marchio di moda "Diesel" MILANO Si chiama 500 Diesel e gioca consapevolmente sull?equivoco del nome, dato che non necessariamente va a gasolio: ? la prima vettura prodotta dalla Fiat in ?stretta collaborazione? con un marchio della moda, Diesel appunto. Volendo evitare equivoci sulla motorizzazione, la si pu? chiamare 500 by Diesel e tutto diventa pi? semplice ma forse meno divertente. Sar? prodotta in 10 mila esemplari e verr? lanciata il 2 ottobre al Salone di Parigi ma oggi ? stata presentata in anteprima al Museo della Scienza e della Tecnologia in occasione della Fashion Week milanese, da Lorenzo Sistino, amministratore delegato di Fiat Auto, e da Renzo Rosso, patron di Diesel. In prima fila c?era anche Lapo Elkann cui si deve - ha spiegato Sistino - l?idea di questa collaborazione, nata una sera di due anni e mezzo fa, un p? per scherzo, mentre andavano, loro tre, a una partita Juve-Milan: ?Io e Lapo abbiamo lavorato vicini, nello stesso corridoio, le sue idee innovative sono servite. Siamo sempre molto legati a lui anche sul piano affettivo e siamo contenti ora di questa collaborazione?. Il giovane Elkann infatti, con la sua agenzia Italia Independent si ? ora aggiudicato la campagna di lancio della 500 Diesel e ?non perch? ? amico mio - ha sottolineato Rosso - ma perch? ha battuto le altre agenzie?. La nuova "iconica" vetturetta, per la quale Lapo ha ideato una campagna giocata sulle pillole colorate dei medicinali (simbolo di sostanze che si miscelano per dare vita a qualcosa di nuovo e positivo) verr? anche venduta su Internet, anzi i primi 500 esemplari potranno essere comprati solo in rete e verranno consegnati entro l?anno. L?ad di Fiat Auto ha insistito sul fatto che questa non ? una versione in pi? della 500, ma una 500 diversa: cerchi in lega con il logo Diesel dell?indiano e pinze dei freni gialle, tetto in vetro di serie, cinque prese d?aria come la storica 500, sedili in pelle e tessuto che ricorda il denim, impunture e tasche. Naturalmente colori nuovi, soprattutto un verde militare metallizzato ?che non esisteva - ha detto Rosso - nel mondo automobilistico?. Due cilindrate, 1200 e 1400, a benzina o nella cosiddetta "versione gasolio" (per non confondersi con il marchio Diesel). Prezzi da 15 mila a 17 mila euro, cio? circa 2000 euro in pi? delle versione normali ?ma non perch? ? una 500 griffata, solo perch? ha tanto contenuto in pi? che da solo supera davvero questa cifra?. -
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..che vorticoso fermento ILSOLE24ORE.COM http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero Fiat riorganizza le holding, titoli gi? in Borsa di Andrea Malan Fiat riorganizza la struttura delle partecipazioni, mentre in Borsa un'ondata di vendite fa crollare molti dei titoli della galassia. Le Fiat risparmio hanno perso il 12,58% a 5,523 euro, con volumi di scambio elevatissimi e pari a oltre il 5% del totale della categoria; le privilegiate hanno lasciato sul terreno il 10,23% a 5,424 euro; le Ifil risparmio, infine, sono state sospese per eccesso di ribasso e hanno ceduto in chiusura il 10,55% a 2,527. Meglio ? andata alle azioni ordinarie del Lingotto (-2,13% a 10,018 euro), mentre le Ifil ordinarie hanno perso il 4,95% e le Ifi priv. l'8,32%. Per le due categorie di Fiat privilegiate e risparmio, il calo dall'inizio del 2008 ha superato il 62% contro il -43% delle ordinarie. Il tonfo di ieri si spiega ? dicono in Borsa ? con due fattori: in primo luogo il terremoto-Lehman, che ha costretto molti operatori a "smontare" una serie di posizioni e a ricoprirsi su altre. Un riassetto che secondo il mercato potrebbe anche spiegare l'incredibile balzo della Volkswagen: nella sola giornata di ieri le azioni dell'azienda tedesca hanno compiuto un balzo del 25% a 301 euro: luned? ne valevano 207. Per quanto riguarda i titoli della scuderia Agnelli pesano anche le scommesse che una serie di fondi, soprattutto hedge, avevano fatto sul riassetto societario, andando lunghi sui due titoli citati e corti sulle ordinarie nella speranza di una conversione. Come mai un movimento cos? brusco? Alcuni operatori parlano di una singola istituzione che avrebbe iniziato a vendere gi? nelle sedute precedenti e avrebbe accentuato il movimento ieri. Uno dei nomi che circolano ? quello del fondo Amber, che nei mesi scorsi aveva fatto sapere di avere il 10% delle Fiat risparmio e si era anche posizionato ai piani superiori della catena di controllo, vendendo poi un grosso pacchetto di Ifi priv. alla holding Giovanni Agnelli & C. appena prima dell'annuncio della fusione Ifi-Ifil. Amber, interpellata ieri, ha affermato di non essere coinvolta nelle massicce vendite. Ieri in serata il Lingotto ha annunciato una riorganizzazione che prevede in sostanza lo svuotamento della subholding Fiat Partecipazioni. Quest'ultima ? controllata al 100% ad Fiat spa e ha in portafoglio Fiat Group Automobiles, Fiat Powertrain Technologies, Magneti Marelli, Teksid, Teksid Aluminum e Maserati, nonch? il 40% circa di Iveco e di Fiat Netherlands Holding (societ? controllante di Case New Holland), ed il 10,5% circa di Rcs. Tutte queste quote saranno trasferite alla capogruppo Fiat spa, che gi? detiene direttamente l'intera partecipazione di Comau, il rimanente 60% circa di Iveco e FNH e l'85% del capitale di Ferrari. Alla chiusura dell'operazione, ipotizzata entro la fine dell'anno, Fiat spa deterr? quindi direttamente le partecipazioni di controllo nei suoi settori industriali. L'operazione, che verr? attuata attraverso una scissione parziale della Fiat Partecipazioni a favore di Fiat spaS.p.A., ?oltre a consentire la semplificazione della struttura societaria?, ?ha il fine di ottenere una maggiore efficienza operativa e l'ottimizzazione dei flussi finanziari e di dividendi?. Fiat Partecipazioni (ex Fiat Auto partecipazioni) era stata creata all'epoca dell'intesa con Gm per custodire la quota in Fiat Auto; a fine 2004, alla vigilia del divorzio dal socio Usa, era poi stata trasformata in Fiat Partecipazioni e aveva ricevuto in dote tutte le quote citate sopra; ora concentrer? la propria attivit? a favore delle societ? del Gruppo nei servizi e nel settore immobiliare. Dal punto di vista contabile l'operazione avverr? a valore di libro e quindi non avr? effetti sul Gruppo e su Fiat. -
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Crazy, anche tu i miei stessi cattivi pensieri?? -
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Jobs e Jagger consulenti della commissione europea Il Ceo di Apple e la star dei Rolling Stones si sono incontrati con altri importanti dirigenti di grandi aziende IT, industria e del settore musicale. Sono stati chiamati a Bruxel dal Commissario alla Concorrenza per studiare e migliorare il mercato musicale online europeo. di Daniele Piccinelli ( 18-09-2008 ) http://www.macitynet.it/macity/aA34318/job...e_europea.shtml Ieri Steve Jobs era a Bruxel dove ha incontrato Mick Jagger, John Elkann e altri importanti nomi dell'industria IT, Internet e musicale. La riunione dei grandi nomi ? stata voluta da Neelie Kroes Commissario europeo alla Concorrenza; l'obiettivo: discutere delle opportunit? e delle barriere per il commercio elettronico in Europa, soprattutto in ambito musicale. Il commissario europeo ha dichiarato che: "Il commercio di musica su web non ha avuto i progressi che speravo, ho bisogno di sapere se le regole europee della concorrenza sono adeguate o meno". Il pool di esperti designati come consulenti dovr? stilare un rapporto sulla situazione del mercato europeo che sar? presentato alla commissione entro ottobre. Oltre al fondatore di Apple e al mito del rock Sir Mick Jagger il pool di consulenti include Ben Verwaayen Ceo di Alcatel-Lucent, Bernard Arnault Ceo di LVMH, John Donahoe Ceo di Ebay, John Elkann Ceo di Fiat, Roger Faxon Ceo di EMI, Bernard Miyet Ceo Sacem, Peter Vicary Smith Ceo dell'associazione consumatori del Regno Unito. La notizia ? stata resa pubblica con un comunicato stampa ufficiale di ieri disponibile in questa pagina Web. In questo articolo riproduciamo alcune fotografie dell'incontro di ieri: nella prima ? visibile Steve Jobs a sinistra, il commissario europeo Neelie Kroes al centro e Bernard Arnault Ceo di LVMH a destra. Nel secondo scatto sono visibili John Donahoe presidente e Ceo di eBay, il commissario Neelie Kroes al centro e al suo fianco Eddie Cue vice presidente di iTunes, mentre Jobs ? a destra. Infine riproduciamo una fotografia che ritrae Mick Jagger con il commissario europeo e la foto di gruppo con tutti i partecipanti della riunione di Bruxel. Mick Jagger nella Commissione europea per la Concorrenza 18 settembre 2008 EVADERE | Gossip/Curiosit? | Articolo http://www.diregiovani.it/gw/producer/dett...px?id_doc=13851 Il cantante dei Rolling Stones, Mick Jagger, mercoled? parteciper? insieme ad un gruppo di dirigenti grandi multinazionali, ad una riunione organizzata dal Commissario europeo responsabile della la Concorrenza, Neelie Kroes. All'et? di 65 anni, Mick Jagger assumer? un ruolo di consigliere non remunerato per la Commissione europea, che ? desiderosa di beneficiare dei suoi consigli per migliorare il commercio elettronico in Europa. I nuovi consiglieri, tra i quali figurano il francese Bernard Arnault (AD del gruppo LVMH), l'italiano John Elkann (AD del gruppo FIAT), l'americano Steve Jobs(AD della Apple) e il presidente della Sacem, Bernard Miyet, si sono riuniti a Bruxelles intorno al Commissario europeo per la Concorrenza, Neelie Kroes, per una prima riunione di lavoro. Nessun dettaglio ? trapelato sul contenuto della prima riunione tenuta questo mercoled?, ma si suppone che il leader degli Stones abbia condiviso le sue conoscienze sul mercato della musica on-line. Il Commissario Neelie Kroes ha di recente lamentato la persistenza di intralci ingiustificati allo sviluppo della vendita di musica e di contenuti multimediali su internet in Europa. Un rapporto redatto da questo gruppo di consultazione dove siede Mick Jagger ? atteso nel corso del mese di ottobre. -
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A Viareggio (Lu) il ?Festival delle culture?http://www.intoscana.it/intoscana/imprese_in_toscana.jsp?id_categoria=707&id=190065&id_sottocategoria=709&language=it Per due giorni Viareggio sar? la capitale del dialogo interculturale, con tavole rotonde e workshop che metteranno a confronto amministratori di numerose citt? europee, esperti del Consiglio d'Europa e rappresentanti di minoranze etniche, sul tema dell'integrazione. Il Festival, promosso dal Consiglio d'Europa e del Ministero dei Beni e delle Attivit? culturali, si svolger? da domani, venerd? 19, a sabato 20 settembre. Il primo giorno Alain Elkann consegner? un premio al presidente Massimo Moratti per Inter Campus, la scuola che consente a 10mila bambini in ogni parte del mondo di giocare a calcio. (Toscana Radio News) -
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Affari a picco per le due aziende gestite dal rampollo Agnelli Gli occhiali di Lapo fanno flop: in un anno utili per 209 euro TORINO 14/08/2008 - Magri affari per le societ? di Lapo Elkann, il rampollo di casa Agnelli conosciuto pi? per le intemperanze da ?viveur? che per il suo fiuto negli affari. Il bilancio 2007 di La srl, proprietaria del marchio Italia Independent attivo nel settore della moda, si ? chiuso con un utile di appena 209 euro. Ancora peggio ha fatto La Communications, che si occupa di marketing e comunicazione, che ha approvato il bilancio dello scorso anno con una perdita di 21mila euro. ?Le emergenze ci hanno aiutato a evidenziare le aree di business in cui serve una maggiore focalizzazione?, osserva una nota di Italia Independent, che prevede per il 2008 un ?significativo incremento dei ricavi e della clientela?. La strategia annunciata dall?azienda passa attraverso la gestione diretta della distribuzione degli occhiali, prodotto pi? venduto del catalogo Italian Independent, nel quale si trovano anche candelabri in carbonio, borse in kevlar, vasi in tessuto e giacche. L?intraprendenza del giovane Elkann intanto non si ferma. Dopo alcune esperienze negative, torna a mettersi in gioco nel mondo dell?industria lanciando un?iniziativa con la sorella Ginevra Elkann, figlia di Margherita Agnelli e Alain Elkann, da tempo attiva nel settore cinematografico con una societ? di successo. Secondo indiscrezioni raccolte dalla stampa di settore, Ginevra Elkann ha rilevato dal fratello una quota della societ? La srl, sia in La Communication srl. Le due societ?, che lo scorso anno hanno chiuso la prima con un utile praticamente a zero su un fatturato di 1,13 milioni e un margine operativo di oltre 200mila euro, e la seconda con un perdita di 21 mila euro, furono fondate da Lapo che detiene ancora il pacchetto di maggioranza di entrambe le imprese. Tra i principali azionisti delle societ? figurano anche collaboratori di vecchia data di Lapo Elkan quali Alberto Fusignani, Andrea Tessitore e Giovanni Accongiagioco, gi? responsabile del brand promotion di Fiat. Con queste persone Lapo lo scorso luglio ha fondato la Holding, impresa specializzata nella gestione e nella vendita di partecipazioni, di consulenze industriali e in particolare nel marketing. Proprio la Holding ? candidata a divenire la societ? di punta delle imprese controllate da Lapo, che ne ? presidente e azionista di maggioranza con l?80% delle quote a fronte di un capitale sociale di 80mila euro. http://www.cronacaqui.it/news-gli-occhiali...euro_11031.html --------------------------------------------------- Paperoni Borsa, promossi e bocciati Delude Ligresti, bene Del Vecchio Chi ha guadagnato di pi? in Borsa negli ultimi diciotto anni? Lo dice un'analisi di "Milano Finanza", che ha analizzato i guadagni conseguiti a Piazza Affari dai grandi nomi della finanza e dell'economia. Il titolo di paperoni se lo aggiudicano i Benetton, Del Vecchio, Bulgari, Caltagirone, Rocca e i Nattino. Mentre Agnelli, Ligresti, Berlusconi e De Benedetti si fanno battere dall'inflazione. Lo studio mette in evidenza come sia variata la ricchezza personale di questi personaggi negli ultimi due decenni. E da quanto emerge si fanno molte scoperte interessanti. Come il fatto che gli Agnelli siano stati largamente battuti dall'inflazione. Quanto al patrimonio di Borsa di Berlusconi, invece, questo non vale molto di pi? rispetto a quando, nel 1996, quot? in Borsa Mediaset. Mentre invece i Rocca, Del Vecchio e Benetton fanno faville. AGNELLI E LIGRESTI DELUDONO La famiglia Agnelli nel 1990 valeva in Borsa 1.218 milioni di euro e negli anni il loro controllo di Ifi non ha avuto cambiamenti significativi. Secondo i dati del luglio 2008, la loro quota personale vale 1.302 milioni, pochissimo di pi? rispetto a 18 anni prima. Se si considera la svalutazione monetaria, la quota del 1990 in euro attuali varrebbe 2.119 milioni. Quindi l'erosione di valore per la famiglia torinese risulta molto pesante, pari quasi a 800 milioni di euro. E pure la quota di Ligresti ? molto cambiata negli anni, anche in seguito alle vicende finanziarie e giudiziarie dell'ingegnere di Patern?. Infatti, dai 782 milioni di euro del 1990 (che ai valori attuali sarebbero 1.353 milioni), Ligresti ora vale in Borsa solo 279 milioni. BENETTON, RICCHEZZA SESTUPLICATA Le cose cambiano se analizziamo il patrimonio della famiglia Benetton. I quattro fratelli di Ponzano Veneto nel 1990 avevano in Borsa solo la societ? di abbigliamento e la parte che faceva capo a loro valeva 662 milioni, ovvero 1.152 milioni tenendo conto dell'inflazione. Nel 2008 i quattro fratelli a Piazza Affari valgono 6.711 milioni di euro, sei volte il valore del 1990 rettificato per la svalutazione. Tutto merito della sapientissima campagna di acquisizioni finanziata dal cash derivante dai jeans e dalle magliette ma soprattutto dalle tecniche da leveraged buyout che il loro uomo di fiducia, Gianni Mion, ha saputo mettere a frutto. Grazie alle mosse di Mion i Benetton hanno investito in Autogrill, Sme (che ? stata poi rivenduta) e soprattutto Autostrade. Unica nota stonata nella loro cavalcata trionfale finora ? stato il loro ingresso in Telecom Italia nel 2001, a prezzi tre volte superiori all'attuale. LA MEDIASET DI BERLUSCONI VALE OGGI 3 MILIARDI E MEZZO Per Silvio Berlusconi il calcolo ? un po' pi? complicato. Nel 1990 il suo patrimonio in Borsa valeva 298 milioni di euro ma solo grazie alle sue quote in Amef (la finanziaria che aveva il pacchetto di maggioranza della Mondadori) e nella Standa comprata da Raul Gardini e Sergio Cragnotti. Nel 1996 la quotazione di Mediaset (di cui deteneva il 50%) lo fece balzare a 3 miliardi di euro di valore borsistico, che via via negli anni ? salito fino a toccare i 15 miliardi nel 2000, grazie alle ipervalutazioni dei gruppi media allora in voga. Da allora, ? stata una lenta ma costante discesa, fino ai 3,5 miliardi attuali. Se si confrontassero questi 3,5 miliardi con i 3 miliardi del 1996 (che, tenuto conto della svalutazione, equivalgono a 3,9 miliardi) se ne potrebbe dedurre che neanche Berlusconi ? riuscito a battere l'inflazione. Ma in realt?, nel 2005 il premier ? passato alla cassa e ha venduto il 12% di Mediaset a prezzi quasi doppi rispetto a quelli attuali. Senza quella transazione, il rendimento borsistico 1996-2008 non sarebbe stato degno della sua fama: a parit? di quota detenuta in Mediaset, il suo valore attuale sarebbe pari a 4,2 miliardi contro i 3,9 miliardi del 1996 (rettificati per tenere conto della svalutazione). I ROCCA DECOLLANO CON TENARIS Quanto ai paperoni indiscussi degli ultimi anni, i fratelli Paolo e Gianfelice Rocca, la loro presenza borsistica risale al 1996, quando fecero la loro comparsa in classifica grazie alle quote allora possedute in Dalmine, Camfin e Bassetti. A quei tempi, il loro core-business non era ancora quotato. Lo sar? dal 2003, con Tenaris, un colosso industriale presente in oltre 30 Paesi con oltre 35mila dipendenti e una holding quotata contemporaneamente a Milano, New York, Buenos Aires e Citt? del Messico. Da allora, grazie anche alla sete di petrolio degli ultimi anni, la capitalizzazione di Tenaris ? decollata fino a consentire ai due fratelli il possesso di un controvalore di Borsa di 14 miliardi di euro, contro gli 1,8 miliardi di controvalore del 2003 corretto per l'inflazione. Quasi otto volte di pi? in cinque anni. LA SCALATA DI DEL VECCHIO La Luxottica di Leonardo Del Vecchio fu quotata nel 1992 al New York Stock Exchange e il controvalore in euro (rettificato per la svaluazione) era di 971 milioni. Al luglio del 2008 la stessa quota (a cui si sono aggiunti nel tempo prima il controllo di Beni Stabili, ora confluito in Fonciere des regions, e pi? di recente una quota nella matricola Molmed) vale 5,8 miliardi di euro, molto meno di un anno fa (9,2 miliardi), ma pur sempre sei volte in pi? di quando cominci? l'avventura in Borsa. I suoi azionisti possono essere comunque soddisfatti. Rilevantissima anche la performance di Francesco Gaetano Caltagirone, che nel 1990 era quotato solo con la societ? che porta il suo nome, e valeva 213 milioni di euro (che, adeguati all'inflazione, equivalgono a 370 milioni attuali). Nel luglio del 2008 la sua capitalizzazione personale risulta pari a 1,76 miliardi, quasi cinque volte il valore del 1990. Una performance anche questa ottenuta in parte con la quotazione di pezzi crescenti del suo gruppo (dalle costruzioni, alla Vianini, alla Cementir acquisita dall'Iri, alla Caltagirone editore quotata nel 2000) e in parte alle sue scorribande borsistiche prima in Bnl e pi? di recente in Montepaschi e Acea. Quasi quattro volte quella di partenza ? invece la performance della quota personale dei fratelli Bulgari, Paolo e Nicola, che grazie al loro intuito e al decisivo contributo manageriale dell'amministratore delegato Francesco Trapani, hanno saputo accrescere il valore della societ? del lusso, che dai 270 milioni di euro rettificati del 1995 ? cresciuta fino a un massimo di 1,87 miliardi nel 2001, e che ai valori del luglio scorso vale comunque un miliardo di euro. La performance relativa pi? alta (anche se per importi pi? bassi) ? quella dei Nattino, dinastia di agenti di cambio romani che ha saputo rinnovarsi, fino a quotare Banca Finnat per incorporazione nella loro storica (quotata dal 1939) Terme Acqui. Rispetto al valore del 1990, i Nattino in Borsa valgono nove volte tanto. DE BENEDETTI, VALORE DIMEZZATO Vale invece la met? di quanto pesava nel 1990 Carlo De Benedetti. Nel 2008 la sua quota di capitalizzazione personale ? di 279 milioni. Nel 1990 la sua quota in Cofide valeva 337 milioni di euro, 586 milioni contando la svalutazione monetaria, il doppio quindi del valore 2008. Anche in questo caso per? ? difficile fare un confronto omogeneo: negli anni la quota dell'Ingegnere ? variata sensibilmente, prima per la crisi della controllata Olivetti, poi per la quotazione di altre societ? direttamente possedute, come Cdb Webtech, grazie alla quale nel 2000 poteva vantare 1,3 miliardi di valore borsistico personale, in buona parte liquidato (come il 5% di Cdb webtech il primo giorno di quotazione, con un incasso di 150 milioni di euro). http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articol...olo424249.shtml PS: Buon Ferragosto a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii..... e che la forza sia sempre con noi -
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Pechino 2008, il know how Ferrari nello sprint degli atleti italiani 08.08.2008 10:08:29 http://www.newsitaliapress.it/pages/dettag...d_lnk=12_143983 Pechino - C'? un pizzico della Rossa di Maranello negli strumenti e nei mezzi che saranno utilizzati dagli atleti azzurri ai Giochi di Pechino. Alla fine delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, Luca Cordero di Montezemolo e il presidente del Coni Gianni Petrucci avevano siglato un accordo, entrato poi in vigore nel corso del 2007, per mettere a disposizione degli atleti italiani tutta la tecnologia di eccellenza e il know how della Ferrari. E' nato cos? un prezioso progetto di collaborazione - di cui si spera riuscire a raccogliere i frutti durante questa Olimpiade - che ha unito la competenza dell'ingegneria automotive di Ferrari agli studi biomedici sull'aumentata capacit? di prestazione degli atleti. La Rossa ha messo cos? a disposizione degli uomini del Coni strumenti e apparecchiature tra cui ? da segnalare la celebre "galleria del vento" e un superteam di 12 esperti guidati da Ferdinando Canonizzo, per studiare l'aspetto aerodinamico e tutte le caratteristiche dei materiali di veicoli come il bob, lo slittino, pattini di velocit?, skeleton, sci, parapendio, canottaggio e vela. Il progetto di studio in collaborazione con Ferrari ha richiesto da parte del Coni uno stanziamento di 1,9 mln di Euro nel triennio 2007-2009. Gli studi di settore all'interno dei quali ? articolato il programma Coni-Ferrari riguardano: aerodinamica e fluidodinamica, un altro riguarda il comportamento dei veicoli e degli attrezzi in gara e per finire l'analisi dei fenomeni di scorrimento su neve, ghiaccio e acqua. News ITALIA PRESS -
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La Cina vuol stregare il mondo http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=281713 ?Mei Li de Ao Lin Pi Ke?. I cinesi ce la presentano come la sognano: ?La bella Olimpiade?. Ideale simbolico di una cerimonia simbolica in una data, un?ora e un anno simbolici: l?ottavo giorno dell?ottavo mese dell?anno 2008 alle otto della sera di Pechino. Otto, numero che da queste parti dicono porti magia e fortuna. Otto, stella cometa che sperano accompagni la bella Olimpiade. Finalmente parte, numero 29 della storia, forse la pi? misteriosa e controversa, ammantata di smog e incerti del cielo, di tecnologia e timor di doping, di polemiche striscianti ed altre rinfocolate, di gigantismo e straordinariet?. I cinesi hanno fatto di tutto per stupirci e ci sono gi? riusciti in alcuni aspetti organizzativi. Ma stasera faranno di tutto per ammaliare il mondo e farsi riconoscere non solo nella loro faccia cattiva, sulla quale c?? dipinta una carta geografica che va dal Sudan al Tibet. Presenteranno sul vassoio del mondo, e sul satellite della mondovisione, quel Nido d?uccello dal quale hanno fatto sbocciare i Giochi e intorno al quale hanno costruito i sogni. Il Nido d?uccello ? lo stadio olimpico, di solito concepito per le cerimonie d?apertura e chiusura e per le gare d?atletica. Questo ? qualcosa di pi?: un?invenzione, un geroglifico metallico che regali subito lo stupore. E cos? dovr? essere la cerimonia. Nonostante le polemiche, l?Olimpiade avr? il mondo dalla sua. In tribuna ci saranno Bush e Sarkozy, non solo in qualit? di presidente francese ma anche dell?Unione europea, Karzai, presidente dell?Afghanistan, e Putin, premier russo, Fukuda, premier giapponese, e Lula, presidente del Brasile, il principe Felipe di Spagna, Alberto di Monaco, il ministro Frattini e il sottosegretario Crimi per l?Italia, a cui faranno compagnia Cesare Romiti e John Elkann, Miuccia Prada e Carlo De Benedetti. ....... -
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Carissimo Alf24, come al solito grandissimo, ? la stessa riflessione che mi ha attraversato la mente quando ho letto l'articolo ed ? il motivo per cui ho postato l'articolo qui jhonny con questa semplice dichiarazione ha scaricato tutti gli eventuali insuccessi futuri sull'allenatore e si ? messo il suo c**o a paratia: "ho tirato fuori i soldi e li ho spesi per comprare quei giocatori che mi ha detto l'allenatore, per cui se non si vince niente quest'anno tutti sapete con chi dovete prendervela..." -
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Serie A http://sport.kataweb.it/articolo/sport/elk...aldinho/3250638 Elkann promuove la Juve ''Amauri il nostro Ronaldinho'' Il vice presidente della Fiat fiducioso: ''Abbiamo una squadra forte, completa e voluta dall'allenatore. Gi? l'anno scorso avevamo l'attacco pi? forte del campionato, quest'anno ci siamo anche rafforzati...'' John Elkann promuove la Juve a meno di una settimana dal preliminare di Champions League contro l'Artmedia Bratislava (mercoled? 13 agosto a Torino). "Abbiamo una squadra forte, completa e voluta dall'allenatore'', ha detto il vice presidente della Fiat, in visita a Casa Italia a 24 ore dalla cerimonia d'apertura di Pechino 2008. A Ranieri sono giunte indicazioni confortanti anche dall'ultimo test, lo 0-0 di Manchester contro lo United. ''Secondo me la squadra ? forte - ha sottolineato Elkann - e questo bel mese d'agosto serve per conoscerci meglio. La stagione ? iniziata bene, il gol di Giovinco con la Nazionale olimpica ? di buon auspicio: sono fiducioso, anche se sar? dura la prima partita di sera a Firenze". Elkann, che non ha parlato di scudetto ("Se lo dice Ranieri...") e non ? entrato nel merito nel battibecco a distanza tra Mourinho ed il tecnico bianconero ("Fa parte di loro vecchi discorsi"), ? pi? che soddisfatto della campagna acquisti della Vecchia Signora. Se il Milan ha preso Ronaldinho "la Juve ha preso Amauri, un grande giocatore. Gi? l'anno scorso avevamo l'attacco pi? forte del campionato, quest'anno ci siamo anche rafforzati...". ( 07/08/2008 ) -
Disciplinare: Arrivano Altre Sentenze
BigBear ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
Ennesimo aborto giuridico - ormai si fa fatica a tenerne il conto - figlio di un procedimento che rappresenta il degno erede di procedure arbitarie ed unilaterali sperimentate ai tempi della Santa Inquisizione o del regime staliniano.... non esiste il diritto alla difesa esiste solo la fondatezza autoriaria e determinante dei teoremi accusatori che non hanno nemmeno bisono di essere dimostrati perch? la loro stessa provenienza ne prova l'autenticit?... quadro drammatico per democrazia di questo Paese con l'ennesima ripetuta violazione dei principi fondamentali sanciti dalla nostra Carta Costituzionale, tralasciando quelli relativi alla giurisdizione ed ai dirtti dei cittadini, ? sufficiente ricordare, a questi meschini figuranti ,che nellesercizo delle loro funzioni di pubblici uffici devono garantire il buon andamento e l'imparzialit? dell'amministrazione (art. 97 Cost.) provo ribbrezzo per questa gentaglia che risulta aver conseguito una laurea in giurisprudenza ed un titolo per l'esercizio della professione forense, io al loro posto me ne vergognerei Bertini si rilever? un ottimo alleato.... LA SENTENZA SPORTIVA Bertini, condanna a met? Per i giudici aveva le Sim di Moggi Assolto due anni fa in piena Calciopoli, l'arbitro Paolo Bertini ? finito di nuovo nei guai con le schede svizzere di 'Lucianone'. Per lui il giudice sportivo ha deciso una squalifica di un anno e mezzo anche se la richiesta del pm era stata pi? pesante. L'imputato ricorrer? in appello Arezzo, 7 agosto 2008 - Condanna doveva essere e condanna ? stata. Nessuno nell?entourage di Paolo Bertini, l?ex arbitro internazionale ormai da un paio d?anni nella bufera, si era fatto troppe illusioni sulla possibilit? di uscire indenni dalla tempesta delle schede svizzere di Moggi, anche se il fischietto quarantatreenne continua a negare di avere mai avuto una sim straniera, tantomeno fornita dall?ex uomo forte della Juve. E infatti, sia pure con molto ritardo rispetto alle attese, la sentenza che squalifica Bertini per un anno e mezzo (violazione delle regole di lealt? sportiva) ? giunta ieri pomeriggio intorno alle diciassette. Sorprendente semmai nelle dimensioni. Perch? nessuno degli amici dell?arbitro, neppure il suo avvocato Mauro Messeri, avrebbe mai immaginato una riduzione cos? netta delle richieste del Pm calcistico Stefano Palazzi, che aveva proposto due anni in pi?, in totale tre e sei mesi. Un secco ridimensionamento della requisitoria d?accusa, tanto pi? inaspettato perch? arriva dopo un processo ad altissima tensione, nel quale le difese avevano persino abbandonato l?aula in segno di protesta. Certo, la macchia resta. Perch? per i giudici della commissione disciplinare, il primo grado della giustizia sportiva, Bertini una scheda svizzera l?aveva e gliela aveva regalata proprio Moggi. Nell?ambito, scrivono nelle motivazioni della sentenza, di un progetto volto a creare un sistema di comunicazioni riservato fra alcuni fischietti e il 'sistema' di Big Luciano, parallelo rispetto a quello ufficiale che passava per le vie federali. Non per niente, sono stati condannati tutti, stavolta per la violazione dell?articolo uno e non per illecito sportivo: quattro anni, la pena pi? pesante, a Mariano Fabiani, all?epoca direttore generale del Messina, un anno e due mesi a 'Lucianone', un anno e sei mesi per tutti gli arbitri coinvolti, Bertini, Pieri, Ragalbuto, Cassar?, Dattilo, Gabriele e l?assistente Ambrosino. Sei mesi a De Santis. E? per questo, perch? all?onore ci tiene, che il fischietto aretino far? ricorso in appello, il testo anzi ? gi? stato preparato ieri da Messeri: potrebbe essere depositato gi? domani, anche se il termine ? di sette giorni. D?altronde, Bertini vuol restare nel mondo del calcio, da direttore sportivo o da referente arbitrale, e ci vuole restare pulito. La sua dunque sar? una battaglia all?ultima carta e all?ultimo grado di giudizio, senza sconti per nessuno, senza patteggiamenti, come quello col quale se l?? cavata il collega Gianluca Paparesta, il mezzo pentito dell?inchiesta, che ha concordato una pena di due mesi. Venti per il padre Romeo, che ha ammesso il possesso della Sim usata anche dal figlio. L?arbitro aretino, invece, non confessa niente, nonostante le conclusioni della disciplinare. Secondo i giudici sportivi, gli indizi del fatto che anche lui avesse una Sim straniera stanno nei contatti che i carabinieri hanno individuato con la cella di ricezione di Arezzo. "Inoltre - afferma la sentenza - vi ? corrispondenza tra localit? e orari delle chiamate e presenza del Bertini per partecipare a convegni tecnici (Coverciano e Milano) o arbitrare partite del campionato italiano". L?ultimo elemento, spiegano i giudici, starebbe proprio nel racconto di Gianluca Paparesta, he nell?interrogatorio davanti ai giudici di Napoli del 10 marzo 2008 avrebbe parlato di una telefonata a Bertini tramite le schede elvetiche. "Ma le cose non stanno cos? - mette le mani avanti l?avvocato Messeri - Paparesta dice che la chiamata c?? stata e che non ricorda per? con quale Sim. Infatti la telefonata risulta ma sui tabulati dei telefonini ordinari dei due arbitri". Il legale ripete ancora la verit? del fischietto aretino: "Non ha mai avuto schede svizzere, gli indizi sui quali ? basata la sentenza sono contraddittori. Il collegio ha utilizzato solo quello che faceva comodo per pronunciare la condanna". La carriera dell?arbitro Bertini finisce ufficialmente qui, anche se si era gi? chiusa con l?esclusione dai ranghi di giugno. Quella del dirigente Bertini dipender? molto dall?appello. Il caso non ? affatto chiuso. Salvatore Mannino http://lanazione.ilsole24ore.com/arezzo/20...anna_meta.shtml -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
BigBear ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Il CdS ha iniziato la campagna elettorale per luchino il minimo Sondaggio Ipsos: Calano Berlusconi e Veltroni, su Maroni e Brunetta. E Bersani batte Tremonti Boom di fiducia per Napolitano Piace all'82% degli italiani: +10 in un anno. Montezemolo (57%) secondo con Fini MILANO - Giorgio Napolitano ? la personalit? che suscita maggiore fiducia negli italiani. Il presidente della Repubblica nel sondaggio di fine luglio della Ipsos ha ottenuto l'82%. I duri attacchi in piazza di Grillo, Travaglio Co per aver firmato il Lodo Alfano non hanno condizionato il giudizio degli italiani, che vedono nel capo dello Stato una figura di garanzia: ?Napolitano ha ottenuto piena fiducia per il suo ruolo super partes, rassicurante in questo momento di dialogo interrotto tra le forze politiche?, spiega Nando Pagnoncelli, Ad della Ipsos. ?Negli ultimi dodici mesi ? continua ? la fiducia in Napolitano ? cresciuta di 10 punti e si sta avvicinando ai livelli raggiunti da Ciampi, presidente tra i pi? amati, alla fine del suo settennato: super? il 90%?. Il sondaggio della Ipsos viene aggiornato mensilmente da diversi anni e misura il grado di fiducia nei confronti di 50 personalit? del mondo politico- istituzionale e di alcuni esponenti di quello delle imprese. Al secondo posto, ma a distanza, gli intervistati hanno indicato l'ex leader di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo: ? al 57%, in crescita rispetto al 48-49% registrato quando si parlava di un suo possibile ingresso in politica. Stessa percentuale per il presidente della Camera Gianfranco Fini, che ?? cresciuto di 5 punti dopo la nomina istituzionale, premiato anche lui dalla funzione super partes ? precisa Pagnoncelli, ricordando che ?si tratta di un fenomeno simile a quello di Pier Ferdinando Casini, che ebbe un incremento di popolarit? dopo l'incarico a Montecitorio?. Insomma, le figure di garanzia istituzionale in questo momento sono premiate dagli italiani, che invece hanno tolto consensi a Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, scesi dal 56-57% di maggio al 53% il premier, al 52% il leader del Pd: ?Luglio ? stato un mese turbolento ? spiega Pagnoncelli ? con le discussioni sul Lodo e la giustizia. Chi sperava nel dialogo, tra gli elettori di Pd e Pdl, ha perso fiducia?. Sono in crescita, invece, Giulio Tremonti con il 51% (nel precedente governo Berlusconi si aggirava al 40%), Pierluigi Bersani con il 52% (5 punti in pi? rispetto a un anno fa quando era ministro), Renato Brunetta e Roberto Maroni al 50% (pi? 3 e 2 punti rispetto a giugno), dopo gli interventi sulla pubblica amministrazione e in tema di sicurezza. Francesca Basso 04 agosto 2008 http://www.corriere.it/politica/08_agosto_...44f02aabc.shtml