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gianluca88

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Tutti i contenuti di gianluca88

  1. Tappano i debiti con un prestito e pagheranno il bond emettendo un altro bond, che problema c'è?
  2. per le italiane i posti in Champions e EL sono tutti diretti, l'unica che fa il preliminare è la settima, ma per la Conference League (e noi siamo già matematicamente almeno sesti)
  3. Di solito quest'anno quelli di cui ti accorgi che sono in campo è perché hanno fatto una cagata, quindi non so se è un bene o un male questa cosa . Comunque sono dell'idea che deve giocare, almeno lui ogni tanto tira fuori il coniglio dal cilindro.
  4. Anche senza contare le 683 partite giocate e i 23 trofei vinti con la nostra maglia, basta la scelta che ha fatto nel 2006 per riconoscergli eterna gratitudine.
  5. non proprio, solo le prime dei gironi vanno direttamente agli ottavi, le seconde fanno un turno in più contro le terze dei gironi di champions
  6. Sono curioso della porcata che si inventerà Lotito per mantenere il controllo della Salernitana
  7. nessuno assente a parte Frabotta, un miracolo
  8. perché invece giudicare chi al suo posto ha fatto 1000 volte meglio non è arrogate
  9. I 9 scudetti li abbiamo vinti accumulando complessivamente 23 giornate d'anticipo, non mi sembra di ricordare qualcosa di simile i quelle 23 occasioni, così come non mi ricordo complimenti da parte di questo fenomeno
  10. ma poi, se la proprietà non fosse d'accordo, aspetterebbe tutto questo tempo prima di sostituire AA, con il rischio di subire le conseguenze minacciate dall'uefa?
  11. gianluca88

    Europa League 2020-21

    Lo United recupera il break di svantaggio, 2-2 nel secondo set
  12. Intanto, nel Calcio del Popolo...
  13. Grandina pure allo stamford bridge
  14. siamo già matematicamente almeno in EL, visto che sia noi che l'Atalanta finiremo sicuramente tra le prime 6 e che la 7^, la Roma, non può più raggiungerci
  15. Prepariamoci, perchè l'unione tra l'allenatore più idolatrato dai nostri media e la squadra più tifata dai giornalisti italiani, genererà delle mostruosità mica da poco
  16. NOOOOOO! Maledetto, mi hai anticipato
  17. la caxxetta e quella cattiva abitudine che alimenta sospetti
  18. Leggete soprattutto le parti in grassetto Inter scudetto: pazienza e talento, una vittoria che è anche una lezione di vita Spodestato il regno della Juventus, è un sigillo su un periodo che si chiude. Per il bene di tutti, probabilmente. A Torino c’era l’hybrys, la tracotanza di chi sfida gli dèi di Beppe Severgnini Campioni d’Italia, finalmente! Il diciannovesimo scudetto dell’Inter è arrivato alle 16:52 del 2 maggio 2021. Mancava da dieci anni, undici mesi e quattordici giorni. Sono andato a riprendere la mia bandiera a scacchi nerazzurri dalla cassapanca dove stava dal 2010, e l’ho appesa al balcone. Luminosa come sempre: aveva soltanto bisogno d’aria. E l’aria è arrivata. Un vento impetuoso. Uno scudetto speciale, questo dell’Inter. Perché mancava da tanto tempo, perché ricompensa la pazienza, perché ha riempito il silenzio degli stadi vuoti, perché premia le ossessioni romantiche di Antonio Conte. Perché abbiamo, finalmente, una formazione da imparare a memoria. Handovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lautaro, Lukaku. Altri si sono rivelati utili, ma questi sono indispensabili. Uno scudetto speciale perché segna un cambio di stagione. Antonio Conte lo ha ripetuto più volte. La sua idea di calcio è pugilistica: se vuoi laurearti campione, devi buttar giù l’avversario. Durante l’anno ha parlato più volte della necessità di «spodestare» la Juventus, campione d’Italia dal 2012 al 2020. Sabato sera, a Crotone, l’allenatore nerazzurro lo ha ripetuto: interrompere il monopolio dei bianconeri — di cui è stato, in passato, allenatore vincente — è come «far cadere un regno». Il regno adesso è crollato, fragorosamente. La Juve lotta con altre quattro squadre per tre posti in Champions League (il 15 maggio dovrà giocare con l’Inter campione d’Italia, in cerca di un lasciapassare). Non è crudeltà sportiva, è una presa d’atto, un sigillo su un periodo che si chiude. Per il bene di tutti, probabilmente. La sconfitta della Juventus, dopo nove scudetti consecutivi, era opportuna. Vincere sempre è controproducente. Nello sport, e non solo. Cominciamo col dire che i meriti dei campioni entranti sono indiscutibili; ma i demeriti dei campioni uscenti sono evidenti. L’imbarazzo della SuperLega, di cui la Juventus era capofila. L’inesperienza di Andrea Pirlo, mandato allo sbaraglio. L’invadenza — tattica, salariale, psicologica, mediatica — di Cristiano Ronaldo. C’è una parola antica che aiuta a capire cos’è accaduto a Torino: hybrys, la tracotanza di chi sfida gli dèi. Che esistono anche nel calcio, e non sono sempre benevoli. Non solo: la vittoria, quando diventa prevedibile, perde gusto. La felicità diventa semplice sollievo per il dispiacere evitato. I festeggiamenti juventini, negli ultimi anni, erano diventati una sorta di doveroso rituale. In ogni d’angolo d’Italia, s’è rivisto l’entusiasmo fanciullesco di una volta. Perché la gioia della vittoria, quasi sempre, è proporzionale all’intensità dell’attesa e al ricordo della sconfitta. Per noi interisti la meraviglia del 19° scudetto è figlia delle tante delusioni che l’hanno preceduta. L’incanto del 22 maggio 2010 — Triplete nerazzurro — nasce dal dolore del 5 maggio 2002, scudetto buttato all’ultima giornata. Saper perdere aiuta a vincere. Non vale solo per le società, i dirigenti, gli allenatori e i giocatori. Vale anche per noi tifosi. La lezione della sconfitta è il valore pedagogico dello sport, quello che dobbiamo insegnare ai nostri figli. So che per alcuni lettori juventini potrà sembrare una provocazione, invece vuol essere una consolazione. Torneranno a vincere. Non troppo presto, mi raccomando. https://www.corriere.it/sport/21_maggio_02/scudetto-inter-pazienza-talento-vittoria-che-anche-lezione-vita-12e44a38-ab7f-11eb-a155-ccb2f12f7395.shtml?&appunica=true Non so cosa mi fa impazzire di più, le "ossessioni romantiche di Conte", la Juve che perde "per il bene di tutti, "l'imbarazzo della superlega" come se l'Inter non centri nulla, lo stipendio di Ronaldo o il pippotto finale sul valore pedagogico della sconfitta, fatto da un rappresentante di una delle tifoserie che meno sa perdere in assoluto (eppure dovrebbero essere abituati). Da Pulitzer
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