gaba
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Disciplinare: Arrivano Altre Sentenze
gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
si ho letto saic he mitooca leggere per cercare qualcosa di interessante.. ieri ho letto un articolo di cecere su moratti che doveva andare da borrelli pensa un po.. comunque stavo guardando adesso riporto il nucini L'arbitro Danilo Nucini ROMA - Eccola qui, finalmente, la versione di Danilo Nucini, l'arbitro che dopo essere stato avvicinato da Moggi e dalla sua cupola decise di non accettare la sim svizzera e di denunciare tutto all'Inter. Un racconto suggestivo e avvincente, il suo, dal quale, oltre alle modalit? della commedia moggiana, si evince un dato: e cio? che se solo l'Inter lo avesse voluto, il coperchio sul marcio di Calciopoli si sarebbe potuto sollevare gi? nel 2003: con tre anni di anticipo. Ma l'Inter, misteriosamente, non volle. Sono le undici del mattino di marted? 12 ottobre 2006. Calciopoli volge al termine, l'Italia ? campione del mondo, la Juventus gioca in serie B e la furia estiva dell'opinione pubblica ? un ricordo sbiadito. Ma in un piccolo ufficio di Bergamo, davanti a una scrivania c'? qualcuno che ancora lavora sodo per capire cosa ? successo davvero nel calcio italiano: si tratta del procuratore federale Francesco Saverio Borrelli e del suo collaboratore, Federico D'Andrea. Hanno convocato Nucini. E vogliono che gli racconti tutta la sua storia. Lui ? nervoso, agitato - come sempre, del resto, quando racconta di quel giorno - per? stavolta non pu? schivare, come fa di solito con i giornalisti, allora prende fiato, si fa coraggio e comincia. "Era il 25 marzo del 2003. Fabiani (Mariano, braccio destro di Moggi, ndr) mi telefona e mi fissa un appuntamento, a Bergamo, di fianco all'hotel Cristallo Palace (...)". L'incontro si risolve con poche parole ("mi dice che se mi dimostro loro amico arbitrer? in serie A") e con la promessa di rivedersi. Cosa che accade di l? a poco. Il 25 settembre alle 17.30, Fabiani lo chiama e fissa un secondo appuntamento. In un luogo pi? misterioso, stavolta: "All'uscita Greggio dell'autostrada Milano-Torino. Vuole condurmi a incontrare il suo uomo. Salgo sulla sua nuova Ypsilon e lui si dirige al primo centro abitato". Qui Fabiani fa una cosa strana, apparentemente incomprensibile. Ferma l'automobile davanti a una tabaccheria, compra una ricarica per un telefonino, poi risale e torna al punto di partenza: all'uscita Greggio. "Di l?, ciascuno sulla propria macchina andiamo verso Torino. A Torino andiamo direttamente all'Hotel Concorde, in via Luigi La Grange. L?, entriamo direttamente nella stanza 404. Dove pochi minuti dopo arriva Luciano Moggi. Dopo i soliti convenevoli Moggi mi dice: "Adesso ti faccio vedere io". Prende il telefonino e chiama a turno i due designatori (Bergamo e Pairetto, ndr) con i quali sponsorizza il mio utilizzo come arbitro. Poi mi saluta invitandomi ad ascoltare il suo amico Fabiani. Quando Moggi lascia la stanza, Fabiani mi consegna una scheda telefonica e mi invita a comunicare con lui solamente tramite quella. Scendiamo e ricordo che le chiavi della Ypsilon erano state depositate nella casella del direttore, la 303". A questo punto, Nucini fa una lunga pausa. Perch? di qui in avanti si parla dell'Inter e della parte meno comprensibile di tutta questa storia. "Sono ripartito da solo per tornare a casa. Ho preavvertito Facchetti che dovevo assolutamente vederlo perch? ero arrivato al cuore del problema. Subito dopo aver parlato con Facchetti buttai la scheda anche se della stessa ho annotato il numero". Tra lui e l'ex presidente dell'Inter, aveva spiegato Nucini a Borrelli e D'Andrea, c'era un rapporto ormai consolidato. "Con Facchetti mi vidi nei primi giorni di ottobre, a casa sua, a Cassano D'Adda. E a Facchetti raccontai tutto. (...) Mi disse che tutto andava denunciato. Su questo concordammo anche se le nostre opinioni divergevano sulle modalit? della denuncia". Nucini pensava che uscendo allo scoperto da solo il suo racconto non sarebbe stato credibile. "Facchetti non intendeva scoprirsi, e questo non per mancanza di coraggio personale ma solo perch? un suo coinvolgimento avrebbe coinvolto l'Inter in un ginepraio di polemiche che avrebbero finito per danneggiare la societ? (...)". Cos? non se ne fece niente. "Discutemmo a lungo... poi le nostre frequentazioni si diradarono fino ad interrompersi". (19 dicembre 2007 il messina giocava a terni il 27 che ci fa fabiani a bergamo guardo coppa italia? insomma se questi volevano fare una rete per non farsi scoprie ti pare che al primo contatto ti dicano tutto quello che fanno o che possono fare e ti associano alla loro associazione? -
Disciplinare: Arrivano Altre Sentenze
gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
buongiorno Mario ho trovato questo da ul bolg di mister x Ecco cosa ha detto l'ex arbitro NUCINI: GLI ?APPUNTI? DI NUCINI ?Rigore inesistente di Saccani all?Udinese che, gi? salva, affront? la Juve che si giocava lo scudetto? Ecco gli appunti di Danilo Nucini, ex arbitro di A e B, relativi alla stagione sportiva 2001-02: ci sono i commenti di Berga?mo e Pairetto agli episodi nelle riunioni di Coverciano. E Juventus-Chievo (Arbitro Bolognino) - Rigore inesistente con?cesso alla Juventus: giudizio positivo. Juventus-Perugia (Gabriele) - Dopo 20? espulso giocatore del Perugia per somma di ammonizioni: giudizio positivo. Venezia-Juventus (Gabriele) - Non concesso rigore a favore del Venezia: giudizio positivo. Chievo-Juventus (De Santis) - Rigore inesistente concesso al?la Juventus: non giudicato un errore. Roma-Juventus (Cesari) - Giusta l?espulsione di Iuliano per somma di ammonizioni nel primo tempo. Irruzione di Moggi e Giraudo negli spogliatoi: Cesari non ha pi? arbitrato la Juventus. Torino-Juventus (Paparesta) - Doveva essere espulso Zam?brotta per un volontario fallo da tergo, ma non ? stato espulso: Pairetto dice all?arbitro ?Hai fatto bene? . Milan-Juventus (Paparesta) - Rigore inesistente concesso al?la Juventus: giudizio positivo. Juventus-Bologna (Braschi) - Ammonito Ferrara diffidato, salta la gara successiva (Inter-Juventus). Moggi contesta il prov?vedimento a fine gara. Braschi non ha pi? arbitrato la Juventus. Parma-Inter (De Santis) - Gol irregolare convalidato al Par?ma: giudizio positivo. Venezia-Inter (Rodomonti) - Rigore inesistente concesso al Venezia: giudizio positivo, criticata la sincerit? di Maniero sul?l?episodio. Udinese-Inter (Trentalange) - Rigore inesistente concesso al?l?Udinese: giudizio positivo. Parma-Juventus (Bertini) - Rigore non concesso al Parma e mancata conseguente espulsione di Buffon: non giudicato un er?rore, premiato con immediate designazioni: Empoli-Modena e Bologna-Piacenza. Perugia-Juventus (Gabriele) - Dopo 3? di gioco allontanato dalla panchina Cosmi: giudizio positivo. Bologna-Piacenza (Bertini) - Vince il Piacenza con tre gioca?tori ammoniti in diffida, squalificati per a gara successiva Pia?cenza- Juventus. Chievo-Inter (De Santis) - Rigore non concesso all?Inter: non giudicato un errore. Gol annullato a Ronaldo per fuorigioco: epi?sodio non commentato. L?assistente Stevanato successivamen?te ? stato impegnato in Udinese-Juventus e nel ritorno della fi?nale di Coppa Italia Parma-Juventus. Verona-Inter (Farina) - Non concesso un rigore al Verona: giu?dizio negativo. Farina non ha pi? arbitrato la Juventus o partite di vertice. Roma-Venezia (Bolognino) - Espulsione di Aldair per presun?ta chiara occasione da gol, episodio verificatosi a 40 metri dalla porta: giudizio positivo. Inter-Brescia (Rosetti) - Rigore inesistente concesso al Bre?scia: giudizio positivo. Bologna-Lazio (Treossi) - Mancata espulsione di Pancaro per fallo da tergo ai danni di Signori, il quale sarebbe stato squalifi?cato nell?ultima gara decisiva per lo scudetto Lazio-Inter. L?episodio non ? stato preso in considerazione e l?arbitro ? sta?to impegnato la domenica successiva in Torino-Roma. Lecce-Udinese (Saccani) - Rigore inesistente concesso all?Udi?nese al 90?: episodio non preso in considerazione. L?Udinese af?fronta a Juventus nella gara decisiva per l?assegnazione dello scudetto con la matematica salvezza acquisita grazie al rigore concesso. Lecce-Juventus (De Santis) - Non viene applicata la prova te?levisiva ai danni di Trezeguet che doveva essere squalificato per la gara successiva Juventus-Roma. Lazio-Juventus (assistente Contente) - Non viene applicata la prova televisiva ai danni di Trezeguet, l?assistente smentendo Collina dichiara di aver valutato l?episodio e di non averlo rite?nuto da sanzionare. L?assistente Contente nelle successive tre giornate di campionato viene premiato con Milan-Chievo, Milan?Juventus e Inter-Chievo. ==================== -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
Perch?? beh chi le ha vendute dice che se fossero state usate le modo corretto non sarebbero state scoperte letto su qualche articolo.per? boh???? un errore alla bergamo pu? essere capitato a qualcuno.. fatale come ho trovato in un articolo precedente per tutto il resto hai ragione le schede agli arbitri danno un altra parvenza anche io credo che possa essere anche qualche collaboratore brambati auriemma ceravolo la prossimit? dlle partite non ha senso mi sono visto un toto di articcoli di sedi aia dove andva in visita un arbitro con osservatori etc.. la ricarica di bergamo non l'ho mica capita.. se ? stata fatta online una traccia ci sar? insomma mi sembra un po approsimativo.. io sapevo una cosa che una scheda sim deve avere un intestario questioni di sicurezza poi anche le sul terrorismo..chi la vende deve richiedere un documento...anche l? mi sembra un po strano.. -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
E' proprio per questo che vorrei sapere se si pu? ottenere l'IMEI a posteriori.... Se si dovesse scoprire che quelle 3 schede sono state usate da 3 telefonini diversi, penso che l'attribuzione a Racalbuto subirebbe un brutto colpo... no? mah io penso di si il codice serve per bolccare il telefono in caso di furto se tu metti un altra scheda questa contatta con la cella e blocca il telefono quindi penso sia possibile io invece penso che qualche scheda sia sta inserita in un telfono di cui avevano identificato l'imei comunque uno dei primi articoli era questo dove si attribuiva la scheda a paparesta figlio L' uso ?allegro? delle schede svizzere ha messo i carabinieri sulla pista giusta: i telefonini attivi prima e dopo le partite ROBERTO PELUCCHI MILANO M oggiopoli, l' inchiesta che ha sconvolto il calcio italiano, ? come un mosaico che oggi si va a completare. Ai numerosi tasselli raccolti l' estate scorsa dalla giustizia ordinaria che hanno permesso i processi sportivi (con relative retrocessioni e penalizzazioni), se ne sono aggiunti altri nelle scorse settimane che hanno consentito ora di avere un quadro chiaro di come probabilmente (? giusto aspettare le sentenze definitive prima di emanare certezze) funzionava il meccanismo che ha permesso di condizionare i risultati durante la stagione calcistica 2004-05. Il punto debole sul quale gli accusati della grande truffa si sono sempre poggiati per sostenere la loro innocenza era: ma come poteva Moggi intervenire sul campionato con l' ausilio di un solo arbitro, De Santis? Oggi le nuove carte della Procura della Repubblica di Napoli indeboliscono parecchio questa tesi difensiva: Moggi era al vertice di ?un' associazione per delinquere? che vantava tra le sue file anche otto arbitri e un guardalinee. Gli ordini arrivavano via telefonino grazie ad alcune schede svizzere. Vediamo come gli investigatori hanno ricostruito questa rete. ECCO COME NASCE MOGGIOPOLI 2 Nel corso delle indagini effettuate per la prima parte dell' inchiesta, i carabinieri di Roma hanno sempre avuto il sospetto che i personaggi intercettati disponessero di ?canali di comunicazione alternativi a quelli monitorati?. In particolare, facevano riflettere i colloqui tra Moggi e i designatori arbitrali Bergamo e Pairetto. Mezze frasi, sottintesi, messaggi in codice, inviti ad ?accendere? il telefono. S?, ma quale telefono? Il 9 febbraio 2005 i militari hanno la conferma che esiste una ?rete alternativa? a quella conosciuta. Dalla propria abitazione Paolo Bergamo chiama Luciano Moggi sull' utenza svizzera 41764334###. Nella conversazione si fa riferimento a una precedente telefonata non intercettata sulle utenze monitorate e i due si danno appuntamento per il mattino successivo, attraverso canali riservati. Infatti, all' indomani i telefoni tenuti sotto controllo restano muti. A questo punto gli investigatori acquisiscono i tabulati del numero internazionale di Moggi (gestore Switzerland Mobile Sunrise) nel periodo tra il 1? gennaio e il 15 marzo 2005 e scoprono che il traffico telefonico avviene in Italia esclusivamente verso altre due utenze svizzere. Tutte intestate alla stessa persona: un ottantenne residente a Cernobbio. Si chiama Arturo De Cillis. IL VENDITORE DI SCHEDE PORTA A MOGGI Arturo De Cillis ? il padre di Teodosio, titolare di un negozio di telefonia a Chiasso. Il suo nome esce sui giornali e lui decide di presentarsi dai carabinieri di Como per rendere una dichiarazione spontanea. De Cillis rivela di avere venduto quelle tre sim svizzere a Giancarlo Bertolini, osservatore della Juventus, per conto di Moggi. Il rivenditore, per?, precisa che quelle non sono le uniche schede acquistate. Ce ne sono altre dello stesso gestore e alcune di Ring Mobile del Liechtenstein, queste ultime molto pi? vantaggiose perch? non richiedono una registrazione anagrafica. De Cillis fornisce agli investigatori l' elenco delle sim vendute a Bertolini e intestate all' anziano padre. L' osservatore bianconero, davanti agli inquirenti, conferma tutto. LE TRENTUNO SCHEDE SOSPETTE I carabinieri identificano 9 utenze Sunrise, 3 delle quali usate ?verosimilmente? da Moggi, Bergamo e Pairetto, e le mettono sotto controllo. Senza successo, perch? sono ormai inutilizzate dal 10 febbraio 2005, probabilmente perch? considerate ?non pi? sicure?. Dall' analisi del traffico di quelle 9 sim si risale ad altre 12 schede dello stesso gestore, ma soltanto per 10 si riesce a ottenere i dati necessari ad abbinarle ai probabili utilizzatori. Dal traffico di quelle 12, per?, se ne individuano altre 10 (9 svizzere e una slovena), ma soltanto per 4 si riesce a capire chi potrebbe averle usate. LA RETE RICOSTRUITA ATTRAVERSO LE CELLE Gi?: ma come fanno i carabinieri a identificare con un buon margine di sicurezza chi si nasconde dietro quelle utenze ?sospette?? I militari fanno tre operazioni: 1) esaminano le celle agganciate dalle utenze per individuare i luoghi frequentati dagli utilizzatori del telefono; 2) incrociano questi dati con quelli dei personaggi che si pensa possano utilizzare le schede (abitazione, luogo di lavoro, partecipazione a particolari eventi pubblici come le partite di calcio); 3) identificano le altre utenze entrate in contatto con le schede sotto controllo. Attraverso questi incroci gli investigatori riescono a stabilire ?a livello indiziario? che 21 schede sono in possesso di persone coinvolte nelle indagini: 5 Moggi; 2 a testa i designatori arbitrali Bergamo e Pairetto, il dirigente del Messina Fabiani e l' arbitro Racalbuto; una a testa gli arbitri Paparesta, De Santis, Pieri, Cassar?, Dattilo, Bertini, Gabriele e il guardalinee Ambrosino. LE TELEFONATE DI PAPARESTA Gli abbinamenti tra numero di telefono ?riservato? e utilizzatore avvengono, quindi, allo stesso modo. Per capire meglio ? il caso di prendere un caso considerato emblematico, quello di Gianluca Paparesta, abbinato all' utenza 41764329### (20 contatti in uscita e 40 in entrata tra il 15 ottobre 2004 e il 14 aprile 2005). Per associare la sim all' arbitro barese, i carabinieri fissano dei punti fermi: la via della sua abitazione, quella dello studio e quella dell' Italgreen Energy (di cui era membro del collegio sindacale), dove risultava esserci un impianto di rete fissa intestato proprio a Paparesta. Le celle pi? frequentemente agganciate dal 41764329### sono proprio quelle attorno a queste tre vie. Poi, in coincidenza con alcuni raduni degli arbitri a cui partecipa sicuramente anche Paparesta, l' utenza svizzera aggancia proprio la cella di via Soldani a Coverciano. Questo avviene il 21 ottobre e il 4 novembre 2004. Ma quando Paparesta ? assente perch? impegnato in una partita internazionale (dal 25 al 27 novembre) il 41764329### dalle parti di Coverciano non viene segnalato. I carabinieri si spingono oltre e scoprono che quando il 31 ottobre Paparesta arbitra Siena-Bologna, il 41764329### aggancia la cella nel Comune di Siena, quando il 28 novembre lui dirige Messina-Fiorentina, il telefono aggancia la cella di Messina. Stesse coincidenze per Brescia-Bologna, Lecce-Reggina, Sampdoria-Siena e Atalanta-Chievo. Ma non finisce qui: in quel periodo il 41764329### entra in contatto con numerosi altri numeri di telefonia fissa o mobile, tra cui uno intestato allo stesso Gianluca Paparesta e uno intestato ?a tale Domenico Paparesta?. Ci sono anche ben tre diversi numeri intestati a una farmacista di Foggia, uno della divisione Affari Generali della Rai in viale Mazzini, uno della Lega Dilettanti e uno dell' Inps di Capua. TELEFONATE: MA CHI PAGA? Gli inquirenti sono giunti a stabilire che Moggi aveva distribuito schede considerate a prova di bomba a designatori e arbitri per poter condizionare il campionato, ma l' utilizzo ?allegro? che qualcuno ne ha fatto ? stato un passo falso, perch? ha permesso ai carabinieri di ottenere altri elementi per associare schede a utilizzatore. Dall' analisi delle carte si scopre che con le sim svizzere Bergamo chiamava la moglie; Dattilo la moglie e l' osservatore Aia di Vibo Valentia; Racalbuto un assicuratore che si occupa di infortuni degli arbitri; Fabiani uno studio legale, Telecom e un hotel di Quarto d' Altino; De Santis la moglie, l' avvocato e l' ex segretario della Can Martino. Ancora pi? clamoroso, per certi versi, il caso di Ambrosino, che secondo gli investigatori contattava per pochi secondi Moggi su un' utenza ?non protetta? e poi, subito dopo, i telefoni ?sicuri? associati al dirigente bianconero e al guardalinee entravano in contatto tra loro. Ma chi (e quanto) pagava le bollette? Di certo non gli arbitri, come ha spiegato Bergamo agli inquirenti: ho ricevuto da Moggi ?un cellulare contenente una scheda di nazionalit? sicuramente non italiana (...) affinch? comunicassimo con tale apparecchio (...) Su indicazione di Moggi digitavo un codice numerico sulla utenza cellulare sapendo che attraverso questa semplice operazione la scheda veniva ricaricata. Ignoravo quindi quale fosse poi la persona fisica e giuridica che si accollava in quel momento la spesa effettuata per la ricarica?. SONO 106 LE PARTITE SOTTO ESAME I carabinieri riscontrano ?che all' approssimarsi dei sorteggi, nonch? successivamente al loro svolgimento e, ancora, in prossimit? delle gare e successivamente ad esse, vi ? traccia di numerosi contatti tra le varie utenze straniere (...) In particolare, emerge che in coincidenza degli eventi richiamati, risultano contemporaneamente contatti di Moggi con i designatori Bergamo e Pairetto e con gli arbitri individuati. Tra questi figurano non solo quelli designati per dirigere le gare della Juventus, ma anche altri impegnati nelle diverse gare dei campionati di serie A e B?. Attraverso l' enorme traffico telefonico, compreso tra il 29 settembre 2004 e il 16 maggio 2005, finiscono sotto esame 107 partite: 79 di A, 22 di B e 6 di coppa Italia. Per ognuna di queste partite, i militari hanno fornito ai magistrati Narducci e Beatrice un prospetto dettagliato con il numero delle chiamate effettuate dai vari protagonisti. MA NON FINISCE QUI: ALTRI INDAGATI? Come detto, su 31 schede telefoniche ?soltanto? 21 sono state associate a qualcuno, ma sulle altre 10 le indagini non sono affatto terminate. Anzi, i carabinieri ci hanno lavorato per tutto questo tempo e non ? escluso che, nel frattempo, siano gi? riusciti a identificarne gli utilizzatori. Potrebbero presto esserci altre sorprese e altri indagati. Moggiopoli bis continua. * * * Pelucchi Roberto penso che anche qui ci sia un problema di date..almeno credo -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
il pezzo di lazio.net sui viola l'hai postato per Nucini? Per quel Fiorentina - Messina 1-1 arbitrato da Nucini, che il Messina pareggi? al 6. minuto di recupero, dopo che i minuti dati dal 4. uomo erano 5? SI POI C'? ANCHE Il fiorentina bologna di bertini.. tra i 2 chi hanno scelto? sai che il messina era in b l'anno prima insieme all'atalanta...palermo livorno il braccio armato lo ricordavo fabiani comincia come direttore sportivo nel messina 3 anni poi genova e salernitana prima non c'? niente comincia nel 2002 cosa faceva? raclabuto tre schede per coprire pi? partite o magari hanno idenficato un telefono codice imei e lui ci ha messo dentro 3 schede invece di ricaricare gli davano una scheda nuova.. o un telefono con scheda nuova..? ma moggi e fabiani come comunicavano tra loro..? vivevano i 2 stanze diverse a torino 404 e 303 magari uan era al piano di sotto,come sono le unumerazioni delle stanze vanno a piani? avevano una macchina sola? -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
.bel lavoro. lazio.net, vero? certo mario buongiorno bel lavoro si stamattina guardavo l'articolo di andy54 che mi avevi detto confrontato ho notato le stesse cose che ha notato lui con le altre dichiarazioni beh non ? che ci volesse tanto poi comunque scorrendo articoli nucini non si present? la prima volta da borrelli temeva per la famigli ci and? dopo tre giorni e essere passato in tv domande del giorno fabiani aveva il numero di nucini? dal tabaccaio torinese ha comprato una scheda svizzera nel 2003? fabiani reclutava gli arbitri ma come? chiedeva a tutti? de santis che c'entra col racconto di nucini a borrelli perch? racalbuto 3 schede? mi sembra di avere capito che moggi avesse nove schede un numero lo ha fatto bergamo un altro numero lo ha fatto paparesta gli altri? moggi e fabiani comunicavano solo con sim svizzere? -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
La Fiorentina La posizione della societ? viola ? la pi? curiosa tra quelle delle quattro societ? coinvolte: gli stessi investigatori accertano che per tutto il campionato sotto lente d?ingrandimento la Fiorentina ? stata talmente danneggiata da direzioni arbitrali sfavorevoli che si ? venuta a trovare in lotta per non retrocedere nonostante i notevoli investimenti compiuti dai Della Valle ed un parco-giocatori che avrebbe dovuto consentirle di posizionarsi quantomeno a centro-classifica. La ?persecuzione? sarebbe stata dovuta alla ?politica? di opposizione al ?sistema? dominante che vedeva come momenti fondamentali la permanenza di Carraro e Galliani ai vertici di Federazione e Lega Calcio. Inoltre alcune ?battaglie? di Diego Della Valle, come la campagna per la ?collettivizzazione? dei diritti televisivi e quella per la sostituzione dei designatori arbitrali, avevano procurato alla Fiorentina forti risentimenti da parte della ?fazione? dominante nella Lega Professionisti, quella facente capo a Moggi e Giraudo. Da colloqui tra Moggi e il vice-presidente federale Mazzini si apprende addirittura che quest?ultimo stava facendo confezionare un ?dossier? compromettente su alcuni ?traffici? immobiliari poco chiari tra Diego Della Valle e il Comune di Firenze servendosi all?uopo di 2 ?ultras? fiorentini contrari alla gestione del patron viola. Ad un certo punto per? i dirigenti toscani, resisi conto della china pericolosa lungo la quale stavano rotolando cercano di porre riparo alla situazione rivolgendosi a quegli ?interlocutori? che fino a quel momento avevano avversato. Da qui in poi si mette in moto, con la benedizione di Moggi e Giraudo l?operazione di ?salvataggio della Fiorentina?. Il momento storico in cui avviene la ?conversione? ? individuato da Borrelli in un colloquio avvenuto tra il Presidente della Fiorentina Andrea Della Valle e il vice-presidente federale Innocenzo Mazzini dopo l?incontro Fiorentina-Messina del 20/04/2005 terminato 1-1 con il pareggio siciliano giunto all?ultimo dei sei minuti di recupero concessi dall?arbitro Nucini, circostanza che aveva fatto non poco arrabbiare il presidente viola. Nella relazione stranamente per? Borrelli trascura un?altra conversazione avvenuta lo stesso giorno tra Mazzini e l?ad gigliato Mencucci alla quale ? invece dato grande risalto nell?informativa dei carabinieri, contenente alcuni passi interessanti e secondo me colpevolmente trascurati. Vale la pena leggere questo stralcio particolarmente significativo: ?MAZZINI, proseguendo, chiede chiaramente ?? che C***O devo fare io, dimmelo! ?? e di fronte alla risposta diplomatica del suo interlocutore (MENCUCCI): ?? ? ? di probabilmente quello che voleva dire ? che ??? vogliamo rispetto per avere esattamente quello che ci meritiamo in campo ma non essere svantaggiati?? replica a sua volta ??ecco su questo non ci sono dubbi, ma io ti ripeto un?altra volta ma te cosa hai fatto per fare in modo che questo succeda ? ?? ponendo l?accento sulla contropartita degli aiuti che la societ? gigliata dovr? pagare ?? oh allora ? allora vuol dire che tu hai intenzione di cambiare registro secondo me. Per cui cambiare registro non vuol dire mica andare a comprare le partite?<>?io non ti dir? mai di farlo?non devi mai fare troiai che ti propone il tuo direttore generale (n.d.r. Fabrizio Lucchesi), mai! mai ! ?? e ricevuto il concorde parere del dirigente viola, MAZZINI gli fa un esempio delle modalit? per combinare il risultato di un incontro ?? Per? , vedi amico mio, quando negli, ecco avere delle persone in campo di un certo tipo, se nel sottopassaggio?.se nel sottopassaggio di Livorno , Lucarelli (n.d.r. calciatore del Livorno) trova uno di l? che gli dice si fa a pari, ma che C***O te ne frega a te, non l?hai mica fatto te, non l?ha fatto la societ?, 5 giocatori decidono di dover fare 1 a 1, mi capisci? ?<>? Te non te l?accorgi per? tu sei stato bene perch? hai preso il punto e ti sei quasi salvato. Questo vuol dire avere uomini di personalit? in campo e l?, te non ci fai niente nessuno dell?ufficio indagini, n? gli allenatori, ne i presidente perch? te? ? e di fronte alla domanda di MENCUCCI ?? allora perch? non ha accettato ? ?<>?e allora perch? se c?? stata questa proposta perch? non l ?hanno accettata mi domando io ? ? ?, MAZZINI gli spiega anche le motivazioni ??e dimmelo te. Perch? bisogna avere di l? uno , cio? della tua squadra, uno come Lucarelli che te non hai? ?. I due poi si soffermano a parlare dell?attuale direttore generale della Fiorentina e del futuro, dilungandosi su valutazioni di carattere tecnico-sportivo. Quasi prima di concludere la conversazione, MAZZINI ritorna sull?argomento principale della stessa, ovvero gli aiuti alla Fiorentina ed in particolare fornisce le linee guide su come far comportare i DELLA VALLE con i designatori ed in particolare con Paolo BERGAMO ??Bisogna che Paolo BERGAMO abbia un minimo di attenzione verso il caso Fiorentina, il che vuol dire non fare niente di strano se non quello di essere tutelati per la realt? che ? la Fiorentina? . Tutto qui. Per? come tu li hai infamati a bestia, tu vieni a Coverciano in una stanzina riservata e tu gli dici: Caro Paolo guarda che noi forse abbiamo sbagliato ?.inc? per? siamo la Fiorentina, siamo i Della Valle, siamo persone perbene da voi, noi vorremmo essere tutelati. Quando tu hai fatto questo basta e m? avanza, per? se non lo fai e ti vanno nel c**o . Io non ho da dirti altro? ? in modo tale da mettere lui in condizione di agire per il buon fine degli aiuti.? I passi evidenziati in neretto sembrerebbero indicare, nonostante i redattori dell?informativa giungano a conclusioni contrarie al significato letterale delle parole usate da Mazzini e Mencucci, che la Fiorentina, per bocca del suo ad chiedesse tutela (?vogliamo rispetto per avere esattamente quello che ci meritiamo in campo ma non essere svantaggiati??) per evitare il ripetersi di gravi errori arbitrali ai suoi danni e che Mazzini ?consigliasse? un atteggiamento pi? morbido nei confronti dei designatori (?cambiare registro?) al fine di ottenere ?attenzione? che secondo le testuali parole di Mazzini significa: ?non fare niente di strano se non quello di essere tutelati per la realt? che ? la Fiorentina? . Tutto qui ? e non necessariamente combinare le partite grazie agli arbitri. Qui si innesta il secondo profilo interessante di questo colloquio: Mazzini infatti, come si evince dai passi sopra sottolineati, indica qual ? secondo lui (che non vuole ?troiai?) il modo migliore per ?accomodare? gli incontri: avere tra le fila della propria squadra un calciatore ?carismatico? che possa prendere accordi nell?immediatezza dell?incontro (?nel sottopassaggio?, dice Mazzini) con un calciatore avversario di pari personalit? che ?garantisca? il raggiungimento di un risultato che soddisfi entrambi i contendenti. A titolo esemplificativo Mazzini cita il centravanti del Livorno Lucarelli. Questo metodo ha il vantaggio di escludere le responsabilit? delle societ? e di non poter essere perseguito dall?Ufficio Indagini. Curiosamente uno dei luoghi comuni di ?Calciopoli? ? che la sua particolarit? consista nell?essere uno scandalo che non vede la partecipazione dei calciatori ad imbrogli: forse una considerazione attenta di questa conversazione da parte degli investigatori federali avrebbe potuto far scoprire una realt? un po? diversa. Una conferma a quanto sopra sostenuto si ricava dalle frasi che Mazzini rivolge a Mencucci in seguito alla partita Bologna-Fiorentina terminata 0-0. Mazzini infatti apostrofa cos? il suo interlocutore: ?? c?? l?ufficio indagine che vi sta cercando dove siete???. I carabinieri mettono in relazione questa frase scherzosa con un?altra frase di Mazzini riferita all?arbitro dell?incontro, l?aretino Bertini (??un grande amico?) per ricavare l??aggiustamento? del match, quando a me pare pi? corretto interpretarla come una ?boutade? di Mazzini da mettere in relazione con le sue considerazioni sulle possibilit? di ?accordo? tra giocatori: le cronache infatti segnalarono Bologna-Fiorentina per il suo tasso agonistico molto relativo piuttosto che per le errate decisioni arbitrali, la partita fu talmente blanda che non ci furono episodi controversi. Palazzi miopemente accredita la tesi contenuta nell?informativa e ritiene che quest?incontro sia stato condizionato a favore della Fiorentina grazie all?operato dell?arbitro nonostante non sia emerso il minimo riscontro per avvalorare questa versione dei fatti. Dopo Bologna-Fiorentina, proseguono i rapporti tra la dirigenza viola e Innocenzo Mazzini, rapporti che testimonierebbero un asservimento dei vertici della Fiorentina al vice-presidente federale. Mazzini insiste molto perch? avvenga un contatto diretto tra Della Valle e Bergamo al fine di chiarire i contrasti che erano sorti per la posizione pubblica del patron toscano favorevole ad una sostituzione dei due designatori, posizione che secondo Mazzini, era alla base della ?maldisposizione? arbitrale nei loro confronti. In molte telefonate Mazzini si esprime in toni molto critici nei confronti del direttore generale viola Fabrizio Lucchesi, accusato di muoversi in modo non trasparente e sospettato di cercare autonomamente di aggiustare gli incontri della Fiorentina. Questo profilo disciplinare per? viene lasciato cadere dalla Procura Federale, in modo invero inspiegabile. Ricordiamo per inciso che Lucchesi era stato direttore sportivo della Roma al tempo della famosa vicenda Rolex-arbitri, in conseguenza della quale fu allontanato dalla societ? giallorossa. In questa fitta rete di telefonate l?unico accenno all?arbitro del successivo incontro dei viola lo fa Mazzini dopo il sorteggio a Mencucci, il quale non ? nemmeno troppo felice dell?esito, in quanto per lo scontro diretto contro il Chievo (poi vinto dalla Fiorentina, invero con qualche contestazione dei veronesi verso il direttore di gara) viene designato Dondarini che ne aveva combinate di tutti i colori a danno dei toscani durante il recente Sampdoria-Fiorentina.. La prova regina dell?illecito per? si trova in un?intercettazione successiva alla partita nella quale il presidente dell?Associazione Italiana Arbitri Tullio Lanese, commentando il campionato con il giornalista della giornalaccio rosa Antonello Capone, definisce ?killer? l?arbitro Dondarini e afferma che per orientare le partite non si mandano pi? solo segnali ma si telefona direttamente per chiedere un arbitro gradito. Si tratta per? di malevole considerazioni fatte da terzi di cui non si trova alcun altro riscontro: non vi sono agli atti richieste specifiche di arbitri da parte dei dirigenti viola, i quali anzi non gradiscono affatto la designazione dell?arbitro emiliano. Intanto ci si avvicina alla fine del campionato e la Fiorentina, nonostante la vittoria di Verona, ? comunque nei guai dai quali si tirerebbe fuori se battesse l?altrettanto disperata Atalanta al Franchi. Purtroppo per lei per? non va oltre un deludente pareggio a reti inviolate, ciononostante secondo la Procura Federale il ?salvataggio? passa attraverso l??aggiustamento? anche di questa partita. In realt? dalle telefonate questo non si evince: solo dopo numerose insistenze e altrettanti rinvii, i due fratelli Della Valle si acconciano ad incontrare Bergamo il sabato 14 Maggio prima di questo fondamentale scontro diretto in chiave salvezza. L?incontro viene descritto come carbonaro e documentato da agenti appostati che scattano numerose foto (ma stranamente non effettuano intercettazioni ambientali). In realt? esso avviene in pieno in giorno in un luogo pubblico e frequentato come il ristorante ?Villa La Massa? ed ? programmato di sabato proprio per evitare maldicenze, avvenendo il giorno dopo il sorteggio arbitrale, ma secondo Palazzi, questa cautela, anzich? essere dettata da motivi di opportunit?, indica una volont? complottarda, non si sa in base a quale logica. Neanche l?arbitro Rodomonti, designato per Fiorentina-Atalanta, ? molto gradito dai Della Valle, ma secondo Palazzi, in base a mezze frasi e interpretazioni ?ipertestuali? delle conversazioni agli atti, avrebbe anche lui diretto a favore dei viola perch? istruito da Bergamo (la prova? Eccola: la segretaria CAN Maria Grazia Fazi chiede al designatore riferendosi a Rodomonti: ?L?hai sentito??) ma la Fiorentina non vince perch? offre una prestazione agonistica ?deludente?, a nulla ? valso l?aiuto dell?arbitro. Naturalmente non viene fornita nessuna prova di come Rodomonti avrebbe aiutato la Fiorentina, ma questo non preoccupa il Procuratore Federale. Dopo Fiorentina-Atalanta, arriva Lazio-Fiorentina, che viene analizzata dalla Giustizia sportiva sotto due profili. Innanzitutto un mese prima dell?incontro il presidente della Lazio Lotito, intercettato al telefono con Mazzini, riferisce a quest?ultimo, parrebbe in presenza del giudice Ferri, che abbiamo gi? conosciuto, di aver ricevuto da Diego Della Valle ?una proposta da bandito?. Non vengono specificati i termini della proposta. Il patron fiorentino negher? sempre di aver cercato di combinare l?incontro, Lotito, che sul punto si era discutibilmente avvalso della facolt? di non rispondere di fronte ai magistrati napoletani, riferir? all?Ufficio Indagini che si trattava di una proposta di tipo ?associativo?, ma non verr? creduto da Borrelli, che non aveva condotto l?audizione delegata ad un suo vice, perch? all?epoca del colloquio Carraro e Galliani erano gi? stati eletti. Lotito specificher? pubblicamente che aderendo alla proposta di Della Valle, che riguardava la distribuzione dei diritti televisivi, la Lazio avrebbe avuto un mancato guadagno rispetto al contratto che stava discutendo con Mediaset (Galliani). Ma tant??, Palazzi non ha alcun dubbio, Della Valle ha tentato l?illecito, e Lotito, Mazzini e Ferri hanno omesso di denunciare. Ferri che per? ? sempre piuttosto ondivago, tanto che smentir? in audizione al CSM quanto affermato di fronte ai giudici napoletani, rifer? che Lotito gli aveva confermato che la ?proposta da bandito? riguardava una combine. Secondo l?accusa per? Lazio-Fiorentina ? rilevante anche sotto un altro profilo: rientra cio? nel complesso piano di salvataggio della Fiorentina, lo testimonierebbero i contatti tra i Della Valle, Mencucci, Moggi e Mazzini. Lo strumento naturalmente ? la designazione di un arbitro ad hoc, che verrebbe individuato nel torinese Rosetti, che per? nessuno, n? l?A.G.O. n? l?Ufficio Indagini ha ritenuto di dover ascoltare, del resto al momento dell?inchiesta sta rappresentando la classe arbitrale italiana ai Mondiali tedeschi, meglio non disturbarlo?.. Se il piano era quello comunque, probabilmente Tot?, Giacomo Furia e Peppino De Filippo (?La banda degli onesti?) avrebbero avuto pi? successo visto che il fischietto piemontese non solo non fa nulla per aiutare i viola, ma viene messo all?indice dai moviolisti in quanto non concede alla Fiorentina, sul risultato di 1-1, un clamoroso calcio di rigore per un evidentissimo fallo di mano di Zauri sulla linea di porta, infrazione che, se rilevata, avrebbe automaticamente comportato l?espulsione del terzino della Lazio. Che nei giorni successivi, i dirigenti viola si lamentino sospettando che ci fosse qualcosa di strano ai loro danni mi pare il minimo che potesse accadere. Anche la frase di Bergamo che dice come fosse tutto ?pilotato?, potrebbe logicamente intendersi che era stato designato un arbitro tra i migliori per evitare errori in una partita cos? delicata. Dopo il pareggio dell?Olimpico alla Fiorentina potrebbe non bastare nemmeno la vittoria casalinga sul Brescia nell?ultima giornata di campionato. La classifica infatti vede il Chievo a 42 punti, Bologna, Parma e Brescia a 41, il Siena a 40 e la Fiorentina a 39. Di queste ne devono retrocedere due, che faranno compagnia all?Atalanta, ormai staccata. Nell?ultima giornata si giocheranno Lecce-Parma, Roma-Chievo, Bologna-Sampdoria, Siena-Atalanta e, appunto, Fiorentina-Brescia. A questo punto scatta il piano di salvataggio, non baster? pilotare solo Fiorentina-Brescia, bisogner? intervenire anche su altre partite. Il sistema ? quello di designare arbitri compiacenti. Qui c?? la prima stranezza, per la sfida-salvezza del Franchi esce il nome di Collina, arbitro proverbialmente non condizionabile. Secondo il maggiore Auricchio la designazione del principe dei fischietti non ? una contraddizione, scrive infatti nell?informativa: ??sorteggiare ad hoc per l?incontro Fiorentina-Brescia, Pierluigi COLLINA che come ? noto, ? considerato da tutta l?opinione pubblica il miglior arbitro in attivit?, nonch? persona assolutamente sopra le parti e che mai nessuno si azzarderebbe a criticare anche di fronte ad eventuali errori marchiani.?. Parrebbe di capire perci? che l?arbitro viareggino sarebbe parte integrante del ?complotto?, anzi, verrebbe utilizzato il suo prestigio per coprire la ?combine? di fronte all?opinione pubblica. Borrelli e Palazzi invece, nonostante per solito prendano per oro colato anche l?interpretazione pi? arbitraria fornita dai carabinieri nell?informativa, in questo caso incredibilmente glissano ?tout court?, la partita Fiorentina-Brescia non entra nell?inchiesta, e ci? malgrado il fatto che in caso di mancata vittoria viola, il complesso piano di salvataggio rimarrebbe lettera morta. Perch? non si ? voluto coinvolgere Collina? Altri arbitri, come Tagliavento o Messina sono stati incolpati pur non avendo a disposizione maggiori elementi d?accusa. Un altro mistero di questa inchiesta, che ogni tanto appare affetta da ?strabismo investigativo?. Tutti gli sforzi dunque sono rivolti a Lecce-Parma, per la quale viene designato il diavolo in persona: il tiburtino De Santis, che al contrario di Collina, ? ?al di sotto di ogni sospetto?. Il suo compito non ? facile: secondo gli inquirenti, stavolta concordi nei vari passaggi investigativi, deve ?pilotare? la partita sul pareggio: infatti un arrivo a tre tra Fiorentina, Parma, e Bologna, costringerebbe queste ultime due allo spareggio, salvando immediatamente i toscani. E? un?ipotesi per? che non sta in piedi: molto pi? semplice sarebbe pilotare anche solo una delle partite delle due squadre emiliane verso la loro sconfitta,. questo sarebbe pi? che sufficiente per consentire ai viola di salvarsi senza code. Invece per Palazzi la Fiorentina ? colpevole d?illecito per una partita che non la vede protagonista e per la determinazione fraudolenta di un risultato che potrebbe essere inutile esponendola al rischio d?uno spareggio con le incognite del caso. Oltretutto Palazzi non trae dalla sua ipotesi tutte le conseguenze investigative dovute: Lecce e Parma, che comunque dal pareggio traggono vantaggio in classifica (il Lecce perch? sarebbe aritmeticamente salvo, il Parma perch? se perdesse retrocederebbe) dovrebbero essere perseguite ai sensi dell?art. 6, comma 9 del c.g.s. per ?responsabilit? presunta?. A voler essere rigorosi, ed applicando lo stesso metro usato per la Juventus per il caso delle ?ammonizioni mirate?, si potrebbe perseguire anche il Bologna, poich? anche lei si avvantaggia dell?arbitraggio di De Santis, che secondo l?accusa danneggia il Parma ammonendo dei giocatori diffidati in vista dello spareggio, che, anche se in ipotesi si avrebbe dovuto coinvolgere la Fiorentina, in realt? si disputa proprio contro i rossoblu. Come considerazione finale si potrebbe sostenere che, interpretando in modo meno malevolo quanto emerso dalle intercettazioni, tutta l?attivit? dei dirigenti viola sia stata finalizzata alla tutela del proprio investimento, messo in pericolo dai ripetuti errori arbitrali a loro danno (errori che, come si ? visto nel caso di Lazio-Fiorentina, si sono ripetuti anche quando la fantomatica operazione-salvataggio si era gi? messa in moto), e non ad ottenere qualcosa di illecito, tesi che a mio avviso non ? stata sufficientemente provata dagli inquisitori federali. E? paradossale perci? che alla fine di un campionato che ha visto sottrarre alla Fiorentina almeno 10 punti per sviste arbitrali, il Procuratore Federale ne chieda la retrocessione in B con 15 punti di penalizzazione. -
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Elementi della Rete Sim Card - la Sim Card identifica l'abbonamento dell'utente presso la rete del gestore. La rete non permette l'accesso all'utente se l'abbonamento non ? attivo o la Sim Card risulta rubata. Un altra funzione importante della Sim Card ? l'autenticazione del abbonato e la codifica criptata delle conversazioni. MS - Mobile Station - Il telefono cellulare GSM BTS - Base Transceiver Station - ? l'interfaccia radio che interagisce con la MS ed ? alla base della 'cella'. Le BTS non sono componenti intelligenti ma sono controllate da una BSC BSC - Base Station Controller - controllano una serie di BTS MSC - Mobile Switching Centre - ? l'interfaccia fra il sistema delle stazioni base e il sottosistema di indirizzamento del gestore di telefonia mobile, inoltre collega la rete cellulare alla rete fissa (PSTN). La MSC genera tutte le informazioni di addebito delle chiamate e si assicura che vengano indirizzate all'abbonamento relativo. Il compito del MSC ? abbastanza complesso, in quanto l'abbonato GSM pu? essere in qualsiasi posto coperto dalla rete del gestore, inoltre pu? muoversi durante una chiamata e passare da una cella all'altre. VLR - Visitor's Location Register - ? un database collegato alla MSC contentente le informazioni riguardo ogni Mobile Station gestita dalla MSC. Le informazioni temporaneamente immagazzinate nel VLR sono sufficienti per permettere ad ogni abbonato di fare e ricevere chiamate. Questo comprende l'identit? dalla Mobile Station, l'area in cui ? stata registrata l'ultima volta e tutte le altre informazioni riguardo l'abbonato ed i servizi supplementari da lui attivati. HLR - Home Location Register - ? il database centrale di tutti gli abbonati che contiene i dettagli sulle loro identit?, i servizi ai quali possono accedere e l'area in cui l'abbonato ? stato registrato l'ultima volta. I due elementi utilizzati per indirizzare le chiamate verso gli abbonati sono l' International Mobile Subscriber Identity (IMSI) e il Mobile Subscriber Integrated Services Digital Network (MSISDN). -L'IMSI ? un numero esclusivo assegnato all'abbonato e memorizzato nella Sim Card. E' utilizzato dal gestore per le comunicazioni. -Il MSISDN ? il numero dell'abbonato che ? collegato all'HLR. Le chiamate in arrivo per l'abbonato sono convertite nel numero IMSI dall'HLR in modo da consentire di essere indirizzare alla Mobile Station. Una volta che il numero MSISDN ? stato utilizzato per identificare l' IMSI, l'HRL verifica i dati a sua disposizione in modo che la chiamata possa essere indirizzata all'ultima posizione conosciuta dalla Mobile Station. AUC - Authentication Center - ? utilizzato per validare la Sim Card utilizzata dalla Mobile Station. Alcune informazioni segrete sono contenute nella AUC, come pure nella Sim Card ed utilizzate per un complesso calcolo matematico. Se il risultato di questi calcoli coincide, la Sim Card viene autenticata. EIR - Equipment Identity Register - assicura che tutte le Mobile Stations sono valide ed autorizzare ad operare sulla rete. Esistono nella EIR tre categorie: -White list - comprende tutti i numeri IMEI di apparecchi cellulari che sono stati autorizzati da operare. -Grey list - i telefoni cellulari elencati in questa categoria possono funzionare ma segnalano al gestore che si tratta di un apparecchio rubato o smarrito. -Black list - elenca apparecchi rubati o smarriti che sono stati disabilitati e non possono pi? funzionare. CEIR - Central Equipment Identity Register - si tratta di un database centrale gestito dalla segreteria del MoU in modo permanente a Dublino. Ogni gestore membro pu? collegare l'EIR del proprio network al CEIR. Il vantaggio del CEIR ? che permette al gestore di limitare o prevenire il funzionamento di un dato telefono cellulare su una o pi? reti collegate al CEIR. -
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da un sito di security ci sono alcune domande generali questa ? una.. con risposta Per proteggere le mie conversazioni, mi hanno consigliato di utilizzare sul telefonino 5-6 diverse schede SIM, registrate a persone inesistenti, e cambiarle continuamente. In tal caso risulta possibile l'intercettazione della mia conversazione su GSM? L'intercettazione non presenta particolari difficolt?, se esiste una autorizzazione da parte degli organi governativi ad effettuarla. Tutti gli operatori di telefonia mobile in Russia e all'estero dispongono di centri specializzati per l'intercettazione delle informazioni trasmesse via GSM (in Russia il centro SORM). Parlando attraverso il canale vocale del GSM, tutte le vostre conversazioni vengono registrate indipendentemente da quale SIM card viene utilizzata, e sono archiviate in un'unica base dati. Secondo la normativa europea, queste informazioni vanno conservate per alcuni anni. All'arrivo dei permessi di intercettazione, vengono registrate le impronte vocali della persona sotto sorveglianza, che sono uniche per ciascuno, proprio come le impronte digitali, vengono digitalizzate e utilizzate per la sorveglianza automatica attraverso un sofisticato sistema di ricerca. Quando la persona in questione comincia una conversazione con il proprio telefono GSM, il sistema di ricerca immediatamente riconosce la voce della persona, indipendentemente dalla SIM card usata, ed il suo telefono entra sotto intercettazione. -
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beh adesso sto guardando schede e spionaggio questo articolo fa capire qualcosa MobileInviaStampaIl Ros ha utilizzato tecniche sofisticate: le prime chiamata fatte con il sistema voip. Incastrati dalle carte comprate a Modena Telefonate via web e tre schede sim cos? hanno preso i killer di Roveraro PARMA - E' stato l'accurato esame delle telefonate fatte con i cellulari la chiave che ha portato all'identificazione di Filippo Botteri, ma soprattutto di Emilio Toscani e Marco Baldi, le tre persone accusate di aver sequestrato, ucciso e fatto a pezzi il finanziere Gianmario Roveraro. C'? stato anche un elemento innovativo nell'indagine. Le telefonate fatte da Gianmario Roveraro ai familiari non presentavano alcun numero chiamante. Per scoprire da dove provenissero ? intervenuta la Squadra indagini telematiche del Ros. E' stato ipotizzato che le chiamate fossero fatte utilizzando il sistema Voip. Un altro ? stato l'accertamento su tre schede Sim acquistate al Centro Commerciale Grandemilia di Modena, oltre un anno fa, il 6 giugno 2005. Quelle tre schede, fra l'altro, hanno viaggiato contemporaneamente da Parma a Milano il 5 luglio, il giorno della scomparsa di Roveraro, e coloro che le possedevano erano sicuramente, dalle 19 alle 21.30, nei pressi dell'abitazione di Roveraro "contattandosi spessissimo reciprocamente". Lo testimoniava la cella Tim di via Grancini, vicinissima a via Alberto da Giussano, dove c'? casa Roveraro. Chi possedeva quelle schede alle 21:40 ? ripartito da Milano per giungere in Emilia. A quel punto si ? trattato di incrociare i vari dati per arrivare ai possessori. Complice anche una relazione extraconiugale di Baldi, si ? arrivati all'operaio di Castelfranco Emilia, mentre grazie all'identificazione della zona da dove partivano certe chiamate e alla presenza in quei momenti di una determinata auto si ? giunti a Emilio Toscani. La "pregressa conoscenza" di quest'ultimo con Botteri era addirittura convalidata da un controllo della Volante, in data 27 dicembre 2004, quando i due erano stati trovati assieme a bordo della stessa auto oggetto degli ultimi spostamenti. Il resto lo hanno fatto le intercettazioni. (21 luglio 2006) Torna su -
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beh da napoli passano anche i collaboratori pavarese aauriemma... -
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non lo so un altro intrigo mi sa che ne troviamo un po troppi comunque per me la questione era che forse lanese avesse una scheda e che introduca paparesta A MOGGI sia quell'espsioto di cui avevo accennato hovisto un articolo su un film girato sugli arbitri nel 2001 questo espisot era l'istruttore degli arbitri napoletani moggi e fabiani vivono a napoli o sbaglio? anche il perito di fabiani sulle schede dovrebbe essere di napoli.. DE FALCO sembra uno tosto per? manca il nome.. quindi non so quale sia.. -
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Ora Lanese rischia una nuova condanna I Paparesta: era Moggi il suo referente MILANO - Le confessioni di Romeo e Gianluca Paparesta ai pm di Napoli, Beatrice e Narducci, aprono scenari inquietanti su quello che ? stato per anni il mondo degli arbitri, con tanti protagonisti ancora in piena attivit?, dopo essersi infilati nelle reti a maglie larghe della giustizia sportiva. Romeo Paparesta si ? dimesso dall' Aia; Gianluca, la cui posizione ? stata stralciata dai pm di Napoli, ? tuttora sospeso dalla Can di A e B e non si vede come possa rientrare. Ma dagli interrogatori emergono alcuni punti inquietanti. Il primo. In una situazione di vuoto di potere assoluto, il vero capo degli arbitri italiani ? stato per anni Luciano Moggi. Lo conferma il fatto che a indicare come necessario un incontro fra Romeo Paparesta e l' ex d.g. della Juve sia stato nientemeno che l' allora presidente dell' Aia, Tullio Lanese, per il quale i pm di Napoli hanno chiesto il rinvio a giudizio per associazione per delinquere. ? sconcertante che proprio Lanese sia stato riabilitato dalla Camera di conciliazione, ultimo grado della giustizia sportiva, che gli ha ridotto la squalifica da 30 a 12 mesi. In teoria, lo sconto gli consentir? di tornare a ricoprire incarichi federali dal 26 luglio, ma ? evidente che, dopo quanto emerso dagli interrogatori dei due Paparesta, la posizione di Lanese, gi? ascoltato dall' Ufficio indagini, deve essere riesaminata. ? lampante come fosse a conoscenza del sistema delle schede sim e rischia un secondo deferimento: i fatti che lo hanno portato ad essere squalificato nulla hanno a che vedere con questo nuovo capitolo. Nel suo caso non si pu? applicare il principio giuridico ne bis in idem. Rischia una nuova squalifica, con possibile proposta di radiazione. Secondo punto: come dimostra la sospensione di Paparesta dopo Juve-Lazio, finale di Coppa Italia 2004 e le vicende conseguenti, Moggi condizionava le scelte e i destini di Bergamo e Pairetto, tenuti costantemente sotto tutela. Terzo. Come gi? si era intuito, i raduni di Coverciano durante la gestione Bergamo-Pairetto, non erano un momento di attivit? didattica, ma l' occasione per giocare a poker e per coltivare strategie destabilizzanti, atte a consolidare un gruppo di arbitri considerati dai soliti noti affidabili e sicuri, con De Santis chiamato a rivestire un ruolo di garante. E qui torna alla memoria la confessione resa ai carabinieri di Roma di Trefoloni, che, a parte la questione del certificato medico non veritiero, con assoluzione da parte della giustizia sportiva, aveva ammesso di arbitrare a comando, senza conseguenze. Semmai stupisce che soltanto Gianluca Paparesta abbia denunciato questa situazione. E gli altri? Tutti silenti. Quarto punto. Quando Romeo Paparesta parla di un ?Moggi pi? tranquillo... In almeno un' occasione ho sentito dire da Moggi che quando c' era Mattei le cose, secondo lui, andavano meglio?. Segno che Calciopoli ? andata avanti anche nel 2005-2006, come si potrebbe notare anche osservando alcune designazioni effettuate non pi? per sorteggio. Eppure Mattei ? ancora nel Comitato nazionale dell' Aia. Quinto punto. Stupisce che il rappresentante dell' Ufficio indagini che aveva omesso di segnalare la presenza di Moggi e Giraudo nello spogliatoio di Paparesta dopo il famoso Reggina-Juve sia stato inserito nella struttura della nuova Superprocura federale. Monti Fabio -
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beh leggendo dovrebbe servire per rintracciare il telefonino rubato la celle indicano il luogi grazie al codice imei anche s euno cambia la scheda la cella con la sim e la memoria del telfonino fa tutta una serie di calcoli.. il gsm e le celle servono anche a quello.. che poi i carbinieri lo usino per rintracciare un telefono rubato.. dopo opportuna denuncia ovvio -
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mah avevo letto alcune dichiarazioni di lanese o un pezzo di un intercettazione in cui parlava anche di mattei che era amico di moggi sai ho guardato tante di articoli vecchi che andarli aritovare ho avuto anche problemi col pc..quindi sar? un po dure.a prendila come un informativa... magari la ritrovo mi scuso di averti messo qualche dubbio su tutto quello che hai letto forse ho postato troppe cose ho fatto anche delle conclusioni.. che a me sembravano logiche che magari portano un po fuori strada.. io non ho letto tutte le intercettazioni.. il pc ogni tanto non va ne prendo uno in prestito.. non posso scaricare di tutto per rileggere e poi oh lavoro anche io.. be dai per? gussoni non era male.. ma secondo te bergamo de santis e compania hanno richiesto i tabulati delle telfonate come mai non li hanno ancora avuti? almeno quelli svizzeri.. ma come ? possibile che uno come zamparini non abbia mai chiamato.. i designatori... -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
guarda io ho fatto solo delle ricerche su google e ho postato articoli che parlavano di sche de celle spionaggio arbitri elezioni arbitri etc solo per cercare di capire..insieme a chi legge questa parte del forum se ci sono delle cose strane non sono un tecnico di telefonia cerco solo di capire e fare capire.. penso che si capisca che solo con i tabulati agganciati a celle e al numero non si possa identificare una persona.. a meno che questa persona non abbia usato la scheda sul suo stesso cellulare o abbia chiamato prima col suo numero e poi con il numero della scheda pressapoco nello stesso momento insomma quello che ha scritto la giusrtizia sportiva non mi convince.. -
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anche io ,e poi insomma anche trocnchetti scarica su facchetti... un piano perfetto.. identificato: chiam? il ds della Juve alla vigilia della gara col Milan Calciopoli, schede svizzere ? caccia al dirigente Il sospetto dei pm: la rete di Moggi estesa ai Palazzi dello sport di MARCO MENSURATI Luciano Moggi ROMA - C'? un numero di telefono, ultime tre cifre 164, che sta facendo tremare i piani alti dello sport italiano. ? il numero della scheda Sim svizzera (operatore Sunrise Mobile) che Luciano Moggi aveva "dedicato", nella sua rigida compartimentazione delle utenze riservate, agli alti dirigenti sportivi. Non solo ai vertici dell'associazione arbitri ma anche, sospettano gli inquirenti, a dirigenti e funzionari delle massime istituzioni sportive. Gli ultimi sviluppi dell'inchiesta "Off side", quella che ha portato alla luce i segreti e gli scandali di Calciopoli, ruotano dunque attorno alla compartimentazione delle utenze effettuata da Moggi. Quello che doveva essere un sistema di sicurezza, una precauzione, si ? trasformato in una specie di autogol. Moggi aveva deciso che tre delle sue cinque utenze svizzere dovevano essere dedicate agli arbitri e agli assistenti di gara, mentre le altre due alla "testa della sua organizzazione". Ripercorrendo i grafici tracciati dai software dei carabinieri del nucleo operativo di Roma, gli inquirenti sono rimasti molto colpiti dall'uso particolare che l'ex dirigente bianconero faceva di una di queste due, la scheda "164". A differenza delle altre quattro, questa ? stata usata pochissimo: dal 29 settembre al 2 dicembre 2004. Poi ? stata sostituita. A differenza delle altre quattro ha avuto poco traffico: in tutto solo cinque numeri. Uno riconducibile a Pairetto (72 contatti in entrata e 128 in uscita), gli altri quattro "riconducibili a persone non identificate". "Persone - spiega un investigatore - che sapevano bene come utilizzare le schede svizzere, se ? vero che tre di loro hanno fatto registrare un solo contatto a testa e per il resto hanno sempre tenuto spento l'apparecchio". Chi sono queste persone non identificate? La cautela con cui hanno utilizzato il telefono dato loro da Moggi non aiuta a capirlo. Dall'analisi delle celle ? stato possibile capire solo che queste sono state agganciate da gente che chiamava da Roma citt?. Ma sono in corso ulteriori indagini tecniche e gli inquirenti si aspettano molto anche dagli interrogatori che prenderanno il via nei prossimi giorni. Ma non ? tutto. Perch? procedendo allo stesso modo, leggendo cio? i contatti delle utenze di Moggi alla luce del sistema di compartimentazione, si ? arrivati a sospettare di un altro arbitro di primissima fascia che, stando ad alcune indiscrezioni dell'ambiente, avrebbe supportato la "cupola" fino a tempi piuttosto recenti. Quest'arbitro (utenza col 584 finale) ha contattato Moggi (166 chiamate complessive in circa cinque mesi) sul numero (finale 138) dedicato agli arbitri di prima fascia (Pieri, Racalbuto, Paparesta e Bertini, per intendersi). Tanto per fare un esempio: nella settimana precedente Juventus-Milan del 18 dicembre 2004 questo arbitro ha contattato Moggi sul numero a cui hanno avuto accesso solamente Bertini (arbitro di quella partita) e Pieri. E non su quello (194 finale) attraverso cui in quei giorni sono corse la maggior parte delle comunicazioni. ? analizzando schemi come quello relativo a questa partita (riportato qui sopra) che gli investigatori sperano di risalire all'identit? dell'arbitro. (27 aprile 2007) Torna su -
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Quel Grande Orecchio ossessione della politica Amanda, la centrale di ascolto mai entrata in azione di Luca Fazzo "Tanto siamo tutti spiati da Amanda". Cosi il senatore Luigi Grillo ha commentato l'ultima ondata di intercettazioni eccellenti finite sui giornali in seguito all'inchiesta Antonveneta: dando corso cos? a un antico ma sempre vivo cruccio della classe politica italiana, quello sull'esistenza di una struttura occulta o palese in grado di origliare quasi liberamente le chiacchiere pi? o meno importanti del paese. E' una convinzione condivisa da maggioranza e opposizione, e ancora pi? radicata negli ambienti extraparlamentari di ogni epoca, in cui non c'era militante per quanto di scarso rilievo che non covasse la certezza di avere un suo brigadiere dedicato a ascoltarlo di nascosto. I responsabili di questa struttura di intercettazione occulta sono stati nel corso degli anni indicati in modo disparato: i carabinieri, i servizi segreti deviati o non deviati, le strutture investigative private. Ora la dichiarazione del senatore Grillo punta il dito esplicitamente in una nuova direzione: Amanda, secondo una serie di notizie circolate nei mesi scorsi, sarebbe infatti una struttura di Telecom Italia destinata a centralizzare l'ascolto delle conversazioni degli italiani nelle diverse forme in cui esse avvengono, dalla voce al telefono al cellulare al computer, un Grande Orecchio dalle potenzialit? infinite. Amanda, in realt?, non esiste. Un progetto in questo senso ma con caratteristiche piuttosto differenti si ? arenato per motivi politici, legali ed economici prima ancora di passare alla fase operativa. Questo per? non significa che quella sulle intercettazioni occulte sia soltanto una leggenda metropolitana. Tecniche per intercettare abusivamente sono facilmente disponibili, ed ? difficile immaginare che nessuno se ne serva. Sono tecniche a volte rudimentali, a volte costose, ma hanno un dato in comune: non lasciano traccia. Il progetto di Amanda che in realt? non doveva chiamarsi affatto Amanda, ma pi? probabilmente Enigma ? stato sottoposto dalla struttura commerciale di Telecom al sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Valentino, di An. Anche se questi ha successivamente negato di conoscere l'esistenza del progetto, la discussione tra Valentino e Telecom ? proseguito a lungo. La sostanza del progetto Enigma consisteva nella creazione di una rete unica nazionale a disposizione dell'autorit? giudiziaria (simile alla Rapu, la rete unica della pubblica amministrazione) che convogliasse su linee apposite, criptate e digitalizzate, l'intero flusso di intercettazioni oggi realizzate nel caos pi? totale dalle singole Procure della Repubblica con una spesa quantificata dal ministero in oltre 300 milioni di euro all'anno (che fa dell'Italia il paese pi? intercettato d'Europa). Anche se tecnicamente ed economicamente conveniente, Enigma avrebbe portato una posizione di oggettivo potere a chi ne detenesse le chiavi. E questo nonostante Marco Tronchetti Provera abbia scritto a diversi ministeri, invitando la pubblica amministrazione a prendersi direttamente in carico il controllo delle intercettazioni ? stato probabilmente una delle cause dell'arenamento del progetto. Tutto, dunque, va avanti come prima, tra luci ed ombre. La realt? odierna ? che tutto ? legalmente intercettabile, a condizione che vi sia una richiesta della Procura della Repubblica autorizzata da un giudice preliminare. Il codice penale stabilisce con precisione i reati per cui ? possibile ottenere le intercettazioni e le regole sulla loro utilizzabilit?, oltre alle garanzie per i parlamentari. La tecnica, dal canto suo, consente agevolmente di intercettare quasi tutte le forme di comunicazione: le uniche vere difficolt? oggi riguardano le comunicazioni a voce via Internet, il cosiddetto voip, che viaggiano utilizzando algoritmi di criptazione abbastanza difficili da aggirare. Tutto il traffico intercettato dalla polizia giudiziaria su ordine della magistratura va annotato, e negli ultimi decenni non esistono casi documentati di abusi in questo settore. Per eseguire gli ordini della magistratura i gestori telefonici hanno costituito degli uffici chiamati Centri di conformit?, che devono verificare i requisiti formali delle richieste. Dopodich? scatta l'intercettazione: oltre al vecchio sistema del traslatore piazzato in centrale sulla linea dell'indagato (sistema che ha il difetto di essere visibile da chiunque) si utilizza in genere un hardware della Urmet chiamato Dfd, che consente di azionare a distanza il controllo della linea sia mobile che fissa. Ad eseguire materialmente il lavoro sono per Telecom una struttura chiamata Cnag (Centro nazionale autorit? giudiziaria, con sede a Porta Ticinese a Milano) e per gli operatori di telefonia mobile quattro centri territoriali da cui dipendono le venti Mcs, le centrali in cui ? diviso il territorio nazionale e da cui dipendono a loro volta le Bts, le stazioni radio che gestiscono il traffico. Si tratta come si vede di una struttura complessa, potenzialmente a rischio di infiltrazioni e abusi. Per evitarle, i gestori hanno affidato le strutture agli uffici che si occupano della sicurezza aziendale, applicando software e procedure codificate sulla cui perforabilit? non esistono per? analisi indipendenti. Tutt'altro discorso va fatto per le intercettazioni illegali, da chiunque eseguite (e ovviamente non utilizzabili nei processi). Le pi? banali da realizzare sono ovviamente quelle ambientali: una microspia collegata ad una radio o a una scheda sim attivabile a distanza costa poche centinaia di euro. Poco pi? difficile ? intercettare abusivamente una linea telefonica fissa: ? sufficiente conoscere il numero che nella "scatola" (in genere collocata nelle cantine condominiali) corrisponde all'utenza e applicare l'equivalente di un traslatore. L'obiettivo pi? ghiotto sono per? le utenze mobili e per queste (tramontata l'allegra era dei telefonini Tacs, che si potevano agganciare con un banale scanner) gli abusi sono rimasti a lungo tecnicamente difficili. Ma recentemente ? entrata in commercio una atrrezzatura rivoluzionaria: una stazione radio ambulante delle dimensioni di uno zaino che, una volta agganciata la cella in cui si trova il telefono da ascoltare, consente di interporsi con un segnale pi? forte tra il telefono e la Bts, "convincendo" il telefono a registrarsi su di essa con il proprio numero e codice Imei e azzerando la cifratura. E un apparecchio dal costo intorno ai seicentomila euro, gi? sperimentato - secondo alcune indiscrezioni - da una forza di polizia italiana. Ci sono poi le intercettazioni abusive dei poveri: quelle che permettono di conoscere non il contenuto delle conversazioni ma il tabulato con l'elenco dei contatti avvenuti. Esiste un florido mercato parallelo dei tabulati, acquistabili a prezzo ragionevole da qualunque dipendente infedele di un negozio di telefonini. Ma anche questo in teoria sarebbe un dato segreto: come ha scoperto la commessa Tim che si ? trovata sotto inchiesta per essersi fatta convincere dai begli occhi di un calciatore a regalargli l'elenco degli sms inviati dalla sua famosa fidanzata. (Ndr: ripreso da La Repubblica del 1 agosto 2005) -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
mah a milano c'? parecchia gente e poi c'? il numero del palazzo attivo che per? sapeva come non farsi identificare ti ricordi un articolo di mensurati....??? ho trovato qualcos'altro sullo spionaggio e sull'identificazione del codice imei per? mi sapresti spiegare perch? le dichiarazioni di nucini vengono fatte riportare gi? al 2002 schede straniere? tavaroli che ha fatto spiare mezza italia secondo te non avrebbe fatto dare una guardatina a nucini? se tavaroli spiava, moggi ,la juve ,la federazione , fabiani simic vuoi che con qualche tecnica di quelle che ho riportato negli articoli non abbia trovato la presenza di queste schede? poi hanno aspettato il colpo di fortuna di paparesta.. per far parlare nucini.. che dici? -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
Ascolto a distanza (SpyPhone) ■ Spy-Intercept (intercettazione; conversazione a tre) ■ Spy-Record (registra telefonate) ■ Invisibilit? su gestione applicazioni ■ SMS di interrogazione invisibili ■ Copia carbone degli SMS ■ Localizzazione (standard e avanzata) ■ Lista chiamate ■ Controllo remoto ■ Key-Logging (Standard e Pro) ■ SIM Info questo fa il symbian -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
beh paparesta disse che a ogni scheda gli diede un telefonino modello simile al suo chiss? se aveva il sistema synmian, nucini mente spudoratamente poi se metti la scheda nel telefono identifichi il telefono.. ho postato qualche articolo prima inerenete a quello.. ho guardato i ruoli dell'aia e della can volendo si potrebbero tutte le schede possibili immaginabili.. tra osservatori can ab e can pro comitati regionali e etc.. io comunque non ho capito se le altre schede non sono state attribuite o non sono state attivate.. durano un anno dall'acquisto se non le ricarichi.. secondo te perch? lanese porta paparesta a incontrare moggi? secondo te perch? lanesen dice che paparesta vorrebbe di pi? secondo te perch? non hanno attribuito una scheda a lanese? secondo te chi sapeva chi aveva la scheda o no oltre a moggi e fabiani? -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
beh da quello che ho trovato e capito, dovrebbe avere un po di pi? di qualche tabulato per la giustizia sportiva a quanto pare basta la parola di nucini e quella di paparesta pensa un po.. -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
da arbitri.com il commento all'articolo ? interessante.. MILANO, 22 gennaio 2008 - Collina non cambia: ancora spazio ai giovani arbitri. Gervasoni, 32 anni, che sbaglia a San Siro? Avr? tempo di rifarsi. E il calcio pure. Per la fine del campionato il designatore vuole lasciare pronti almeno dieci nuovi arbitri capaci di andare a San Siro, di presentarsi con la schiena dritta e di finire in piedi. Che davanti ci sia l?Inter, incidentalmente campione anche di fortuna, il Milan, la Juve, la Roma o il Catania. S?, era un rischio mandare per Inter-Parma uno che aveva soltanto 11 gare. Ne prender? ancora, Collina, di questi rischi. Non ha scelta. N? lui n? il calcio. L?allenatore ha vissuto la giornata delle grandi polemiche digrignando i denti. Non ? abituato ad essere, anche indirettamente, l?immagine di qualcosa che non sia simbolo di eccellenza. E? rimasto in silenzio anche se sa che ci sono arbitri e tanti altri che preferirebbero che ci mettesse il faccione, per spiegare e per tutelare. LUNEDI? A MILANO - Collina ha scelto di spiegare pi? in l?, magari luned? prossimo quando a Milano con i suoi arbitri incontrer? capitani, allenatori, presidenti di A e B e porter? all?Oscar del Calcio dell?Associazione calciatori i migliori tre arbitri, almeno nel giudizio dei calciatori. Quanto alla tutela, Collina ritiene che ognuno debba imparare a tutelarsi da s? e a guadagnarsi la stima in campo, a costruirsi la credibilit? anche passando per qualche errore, ma mai smettendo di impegnarsi e comunque sempre comportandosi in modo da risultare inattaccabile. Pensa che il faccione del designatore che ?tutela? sia d?altri tempi, non regga pi? quelli moderni. ERRORI E STOP - Collina a vedere il giovane arbitro di Inter-Parma ha mandato un suo vice, Gennaro Borriello, che conosce benissimo Andrea Gervasoni anche perch? l?ha visto crescere a Mantova. Nella pagella finale di Collina e del suo vice sembra che ci sia scritto che Gervasoni ha sbagliato di suo a non dare il rigore per la spinta di Cordoba a Corradi e ha sbagliato, con il guardalinee Fabrizio Lanciani da Avezzano, a dare il rigore del 2-2. Il fatto ? che l?assistente ha visto chiaramente un tocco di mano di Couto, il tocco di testa proprio gli ? sfuggito. Poi appunti sulla "tenuta" dei giocatori: alcuni sono stati liberi di esprimere eccessiva fisicit?. Lunghi stop per Gervasoni e Lanciani? No, tre turni. Ma la crescita di un arbitro - secondo Collina - passa anche per un recupero veloce, se dimostra di digerire la batosta. Un esame importante anche questo. I NOMI DEL FUTURO - Alcuni dei ragazzi che Collina vuole lasciare ?pronti? a fine campionato sono Antonio Damato, Daniele Orsato, Nicola Pierpaoli, Nicola Stefanini, Gabriele Gava, Domenico Celi, Riccardo Pinzani, Maurizio Ciampi, Dino Tommasi di Bassano, oltre a Gervasoni. Per questi Collina vorr? essere ricordato, da campione anche come allenatore. IL 20% DI GUSSONI - Nell?impeto di tutela, per come la intende un dirigente antico e granitico come lui, il presidente dell?Aia Cesare Gussoni ai microfoni di GrParlamento-La politica nel pallone ha detto "anch?io avrei dato quel rigore, parlo di istintivit?". Poi diventa pi? concreto: "Su 187 partite, 37 sono state arbitrate da ragazzi al secondo anno di Can. E? in questo 20% la rivoluzione di Collina. E non parliamo di sudditanza, abbiamo voltato pagina. I giovani vanno lasciati liberi di crescere. Le auricolari? Utili, ma a volte fanno sbagliare anche loro. La prova tv? La utilizzerei con un regolamento diverso". L?ATTRAZIONE DI ABETE - Il presidente federale Giancarlo Abete: "Il gruppo ? giovane, forzatamente rinnovato per calciopoli. Collina attrae l?attenzione per il suo spessore. E? stato scelto dall?Aia, non compete a me un giudizio tecnico. Ma assecondo il progetto. L?Inter aiutata? Tutte sullo stesso piano, errori ci sono stati anche con altre. Ma anche cose buone". LA TELEFONATA DI MATARRESE - Il presidente della Lega Antonio Matarrese in consiglio federale riceve la telefonata del presidente del Parma Tommaso Ghirardi: "Ho visto la partita. Guarda, giro le tue proteste al presidente dell?Aia. Ce l?ho qui". Poi: "I presidenti hanno il diritto di lamentarsi, anche per presentarsi ai tifosi, ma non devono andare oltre. Se qualcuno parla di operazioni sporche lo querelo. Le colpe non sono solo degli arbitri, ma di un sistema che ha consentito un certo andazzo. Collina sta formando gli arbitri, non c?era altra scelta. Bisogna far migliorare anche lui come allenatore". Antonello Capone fonte:giornalaccio rosa.it Francamente.....nomi nuovi..... Ma a che serve???? Io sono convinto che tutto il sistema, a partire dalle categorie regionali, sia sbagliato. Ed ? ovvio che forse non sempre i migliori arrivino in alto. D'altronde la politica anni 90 dell'arbitraggio (che ? poi quella che ha portato questi arbitri ai livelli CAN) era quella della linea verde. Invece di privilegiare esperienza e campo, campo e ancora campo, si ? teso a mandare brevemente la gente su di categoria ad et? francamente basse. VI porto un esempio statistico: ai tempi di Agnolin designatore della C (due anni se non erro) abbiamo avuto le seguenti promozioni dalla CAN C alla CAN (permettetemi di dimenticare qualcuno): il primo anno di gestione: COLLINA di Bologna, RODOMONTI di Teramo, CONOCCHIARI di Macerata, BRIGNOCCOLI di Ancona, DINELLI di Lucca e ARENA di Ercolano; c'? da presupporre che il primo anno Agnolin si trovo' con un retaggio di arbitri di precedenti gestioni. Di questi, solo due hanno avuto lunga vita alla CAN e tutti sappiamo chi. E' il secondo anno che c'? una differenza abissale. Vengono promossi alla CAN: BRASCHI di Prato, RACALBUTO di Gallarate, BOLOGNINO di Milano, BORRIELLO di Mantova, PELLEGRINO di Barcellona PDG. Cio? 5 su 5 hanno esaurito i loro anni possibili alla CAN e 3 su 5 sono diventati internazionali. Questo vuol dire, nel bene o nel male, avergli dato una formazione gi? dai tempi della CAN C molto pi? valida di quella attuale. Se guardiamo le gestioni successive (escludendo quella di Benedetti, terminata malamente grazie allo scandalo SENZACQUA-PERUGIA) posso elencarvi tutta una serie di fallimenti arbitrali dovuti a svariati motivi: vuoi tecnici, vuoi di opportunit?, vuoi di arbitri che non hanno nemmeno avuto la possibilit? di guardare in tv la serie A. Penso a gente come ZALTRON di Bassano, GRONDA di Genova, PACIFICI di Roma1, CALABRESE di Avezzano, SIROTTI di Forli', PIRETTI di Ravenna, NEPI di Viterbo, FAUSTI di Milano e via dicendo. C'? da domandarsi: erano cosi' scarsi oppure non hanno avuto la possibilit? di crescere e farsi vedere? E se erano cosi scarsi, chi li ha giudicati in serie C ( e lo ha fatto per molto tempo) perch? ? stato ancora li a rovinare altre generazioni di arbitri (uno di questi designatori ? il futuro designatore A/B Pairetto)? Purtroppo la gestione arbitrale italiana, per le conseguenze economiche che il calcio ha, ?, nel bene o nel male una gestione molto politica. Politica nel senso della distribuzione degli arbitri negli organi tecnici (pensate solo alla distribuzione numerica dei passaggi dalla regione alla CAN D). Ci sono poi arbitri che erano dei signori arbitri in serie C che ora fanno gli assistenti alla CAN (come contentino) e che forse avrebbero meritato miglior sorte arbitrale e che non sono passati solo perch? la loro regione era gi? ampiamente rappresentata.(penso alla mia Liguria dove la famosa quaterna delle meraviglie della CAN C, De Marco, Bergonzi, Vicinanza e Liberti ha prodotto due arbitri e due assistenti, quando forse tutti e 4 avrebbero meritato miglior sorte arbitrale). Invece ci troviamo un Liberti, con 110 gare di C e una esperienza fantastica alle spalle, a sbandierare ad arbitri che magari dopo solo 3 anni di Can C sono stati ritenuti idonei alla categoria superiore (!) e dopo 2 o 3 anni di CAN se ne vanno mestamente a casa. Tanto un posto da OT in qualche commissione o CRA lo trovano sempre..... -
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gaba ha risposto al topic di Juan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
OSSERVATORI L'ORGANICO Cognome Nome Sezione Cognome Nome Sezione ACRI Camillo Novi Ligure IORI Erio Parma BARILLA' Francesco Vercelli LAMORGESE Pierluigi Matera BAZZOLI Livio Bolzano LANDUCCI Marco Pisa BERNARDONE Matteo Marsala MASONE Umberto Pavia BOLOGNINO Giancarlo Milano MASSARONI Roberto Frattamaggiore BONELLO Lorenzo Imperia MISTICONI Alberto Ascoli Piceno CAMPANER Danilo S.Don? di P. MORETTI Carlo Milano CANZONE Giuseppe Palermo NATILLA Francesco Molfetta CARRUBBA Mario Pesaro NICCHI Marcello Arezzo CATANIA Raimondo Roma 1 PADOVAN Maurizio Gorizia CECCARINI Vittorio Pesaro PIVA Enzo Udine COMITO Angelo Crotone PIZZI Angelo Viareggio CURTI Alberto Milano POLACCO Lucio Conegliano D'ELIA Pietro Salerno REDINI Giancarlo Pisa ESPOSITO Liberato Torre del Greco SERRAO Antonio Roma 1 FELICIANI Pietro Teramo SIMONE Vito S.Don? di P. FIORENZA Vincenzo Siena TORTI Andrea Genova FUSCHI Massimo Sesto S.Giov. TROCCOLI Vito Sapri buongiorno mario .bolognino ? anche a milano.......