CIRDAN

Assolutamente in disaccordo! E' danno procurato tutta la vita! Non mi interessa che doveva sparire o meno, il discorso ? semplice: Se ti assumi la responsabilit? di fare quell'intervento, devi essere sicuro di fare cambiare traiettoria al pallone, deviandolo in maniera netta, mettendo l'attacante nella condizione di non poter avere pi? la possibilit? di intervento. Non accade nell'occasione sopracitata, la palla rimane in linea con Marchionni, che se non fosse stato atterrato dalla forbice di Franceschini avrebbe potuto proseguire, il difensore nelle vicinanze ci arriva vero, grazie al fatto che Marchionni cade. CALCIO DI RIGORE GROSSO COME UNA CASA

Nello studio di Mediaset hanno appena detto che il rigore su Marchionni non c'?... O siamo troppo di parte noi, oppure i regolamenti vengono usati a piacere! Danno procurato tutta la vita, vero che tocca la palla, ma non cambia traiettoria, rimane li, la forbice sulle gambe di Marchionni rimane determinante e impedisce al giocatore juventino di proseguire l'azione................mah!

Notato anche io, ma non ho voluto inserirlo vista la netta differenza con gli altri due.

...AGGIORNAMENTO 19a Giornata JUVENTUS-SAMPDORIA 0-0 Torino, 20 gennaio 2008 ore 15:00 36' (1?tempo): Su conclusione di Trezeguet, Accardi respinge il pallone mentre sta per per insaccarsi in rete, dalla prospettiva che abbiamo attualmente a disposizione, il pallone sembra avere oltrepassato completamente la linea di porta, il piede del giocatore ? completamente all'interno della medesima, arbitro e guardalinee decidono per il proseguio dell'azione. Ad occhio nudo sembra goal, saranno le moviole a dcretare la verit? Risultato parziale 0-0 26' (2?tempo): Marchionni anticipa Franceschini all'ingresso dell'area sampdoriana, successivamente il giocatore blucerchiato colpisce il pallone, provocando per? la caduta del tornante bianconero, danno procurato, Marchionni avrebbe potuto proseguire l'azione. Calcio di rigore netto, non assegnato. Risultato parziale 0-0 30' (2?tempo): Trezeguet, liberatosi in un primo tempo di Maggio, scavalca con un pallonetto Accardi in area di rigore, il difensore ligure, disinteressandosi della sfera, provoca la caduta dell'attacante francese, danno procurato, Trezeguet avrebbe potuto concludere. Calcio di rigore netto, non assegnato. Risultato parziale 0-0 Arbitro: SACCANI Assistenti: ROSSOMANDO e STROCCHIA 4? uomo: SCODITTI Ennesima prestazione insufficiente della terna arbitrale, non convalidato un probabile goal alla squadra bianconera nel primo tempo, aspettiamo una prospettiva pi? congrua per esprimerci pi? precisamente. Nel secondo tempo non assegna due chiari calci di rigore, il primo su Marchionni il secondo su Trezeguet. Finiti sul taccuino dell'arbitro 5 giocatori, Zanetti e Iaquinta per la Juventus. Riassunto alla fine del girone di andata Rigori contro: 7 (di cui 5 inesistenti); Rigori non concessi: 8!!!!!! (0,42 a partita); Ammonizioni: 44 (2,32 a partita); Espulsioni: 4; Goal non convalidati regolari: 4; Goal irregolari convalidati contro: 3. A prescindere dalla pochezza di idee, maturate sopratutto nell'ultimo scorcio del girone di andata, e la mancanza di un gioco fluido, dovuta dall'assenza di uomini dotati tecnicamente nelle zone nevralgiche del campo, ? evidente il numero impressionante di errori comminati alla squadra bianconera, il dato che va oltremodo evidenziato ? il confronto sui calci di rigore, sia di quelli fischiati a sfavore che di quelli non sanzionati a favore. Il numero (8) dei rigori non fischiati a favore potrebbe essere condizionato dall'appartenenza di colori, ma in un'analisi attenta delle prime 19 gare di campionato, paiono esserci tutti, ed abbiamo escluso 3 episodi (da noi valutati dubbi), i quali potrebbero sommarsi a questa gi? altissima serie di errori. Dei 4 goal non convalidati, due hanno influenzato negativamente il risultato finale, entrambi di Iaquinta (Udinese e Parma), i quali avrebbero consentito alla Juventus di contare ben tre puntio in pi? in classifica. Conclusione Le partite si vncono o si perdono a prescindere dagli errori arbitrali, (in alcuni casi), ma ? altres? vero che, in occassioni come quella odierna (20/01/2008 ndr), un rigore, peraltro nettissimo, fischiato, fa cambiare l'andamento della gara, consentendo, in maniera lecita e meritata, di andare in vantaggio e poter concludere la gara con altro esito, naturalmente il rigore va trasformato, ma l'occasione rimane comunque negata.

EDIT....

Prima di aggiornare questa ennesima domenica scandalosa... Ranieri a SKY: "va bene cos?, gli episodi non condizionano le partite"... ...abbiamo visto che a fine gara ha stretto la mano all'arbitro complimentandosi... "ha arbitrato bene, non commettendo errori" ...secondo lei la palla ? dentro o no... "secondo me no, e se l'arbitro e il guardalinee hanno valutato cos? a noi va bene" SENZA PAROLE

La Juventus ha deciso: torner? al Delle Alpi La Juventus ha deciso: addio allo stadio Olimpico (ex Comunale), si torna al Delle Alpi (costruito nel 1990 per i Mondiali). Il club bianconero non sa ancora per? se il Delle Alpi rester? com'?, con piccoli ritocchi solo per la sicurezza, oppure se verr? trasformato radicalmente. Ma di sicuro all'Olimpico rester? solo il Toro. http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/s...per-i-club.html

E che c-a-z-z-o!!! Mauroooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Uno ? sulla susseguente azione citata da te su DelPiero, viene atterrato in area da Polito, e non essendoci fuorigioco era rigore. Il secondo ? su Chiellini, non ho ancora rivisto bene l'episodio, ma pare chiaro, domani ne sapremo di pi?. Chiaramente sull'episodio, glissano tutti, beH ? a nostro favore

Il riferimento a Stovini, gi? ammonito, ? il fallo che fa su DelPiero da dietro atterrandolo, dopo averlo trattenuto. concordo su Terlizzi, non ricordavo la situazione Nedved. Magari su Chiellini non era netto (le immagini di SKY messe a disposizione sono stete scarsissime, guarda caso), resta comunque la trattenuta, il pallone sarebbe finito proprio a lui. Magari domani sera il buon "Brocesso", chiarir?.....forse....

Quello al 90' Roby?

aggiornata............. 18a Giornata CATANIA-JUVENTUS 1-1 Catania, 12 gennaio 2008 ore 20:30 15' (1?tempo): Gol di Spinesi in fuorigioco, il corpo dell'attacante catanese si trova nettamente oltre la linea difensiva. Risultato parziale 0-0 25' (1?tempo): Inesistente fuorigioco fischiato a DelPiero, dopo triangolazione con Trezeguet, succesivamente atterrato in area di rigore dal portire Polito. Era calcio di rigore. Risultato parziale 1-0 37' (1?tempo): Mancata ammonizione di Stovini per reiterato fallo su DelPiero, gi? ammonito andava espulso. Risultato parziale 1-0 38' (1?tempo): Sulla conseguente punizione, non concesso un netto calcio di rigore alla Juventus, per atterramento in area di rigore effettuato da Vargas ai danni di Chiellini. Risultato parziale 1-0 Arbitro: ROCCHI Assistenti: COPELLI e STAGNOLI 4? uomo: HERBERG Imbarazzante primo tempo della terna arbitrale. Rocchi appena promosso internazionale, con la collaborazione dei suoi assistenti, non ne azzecca una. Gol in fuorigioco di Spinesi assegnato, mancata espulsione di Stovini e due rigori non concessi alla Juventus. Un disastro. Nella ripresa nulla da annotare, se non la concessione (nettissima) di un calcio di rigore alla Juventus per fallo di Biagianti su Del Piero. Ammoniti sei giocatori, di cui tre juventini: Chiellini, Salihadzimic e Nocerino.

Agnelli: giudice si riserva su eccezioni per causa eredita' TORINO (MF-DJ)--Il giudice della 2a sezione civile del Tribunale di Torino ha deciso di riservarsi la decisione sulle eccezioni sollevate oggi nella causa intentata da Margherita Agnelli sull'eredita' del padre Giovanni Agnelli. Al momento non e' stato ancora fissato il giorno della prossima udienza ma, secondo quanto riferito da un legale, difficilmente avverra' a breve. http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio...hkAgenzie=PMFNW

IL TESTAMENTO DELL?AVVOCATO? (Ansa) - Tre brevi schede scritte a mano: ecco l'insieme dei testamenti olografi di Gianni Agnelli, morto il 24 gennaio 2003, la cui eredita' e' al centro di un caso giudiziario che domani approdera' al tribunale di Torino. Nella prima scheda, datata 12 dicembre 1983, l'Avvocato prelega 'l'usufrutto delle azioni Gapi spa a mia moglie Marella Caracciolo', osservando che il prelegato 'e' da intendersi a carico di tutta l'eredita' ed e' da prelevarsi prima di ogni altra ripartizione'. Nella seconda scheda, del 14 gennaio 1985, Agnelli nomina 'esecutore testamentario l'avvocato Franzo Grande Stevens'. La terza, del 20 aprile 1999, riguarda le proprieta' immobiliari. La villa nella collina di Torino, in strada San Vito Revigliasco, e' legata 'per l'usufrutto vitalizio a mia moglie Marella e per la nuda proprieta' ai miei due figli Margherita e Edoardo in parti uguali', cosi' come le proprieta' di Villar Perosa (Torino). Una palazzina a Roma, in via XXIV maggio 14, e' legata 'per l'usufrutto vitalizio a mia moglie Marella', e altre costruzioni sulla collina torinese (in strada San Vito Revigliasco) a Edoardo. Il testamento e' stato letto dal notaio Ettore Morone il 24 febbraio 2003 davanti a tre testimoni, tra cui donna Marella. E qui di seguito posto un brevissimo OT LE CENE A CASA MORATTI? (24 minuti-Radiocor) - Tutto ? pronto al Milan per schierare in campo il tridente d?attacco brasiliano composto da Kak?, Pato e Ronaldo. Ma sul fronte interista, sia pure dietro le quinte, si sta consolidando un altro tris d?assi. Ne fanno parte Celentano, il professor Guido Rossi (grande esperto del diritto societario) e il presidente dell?Inter, Massimo Moratti. Punto d?incontro, ormai consolidato, le cene a casa di Moratti. http://dagospia.excite.it/articolo_index_37057.html

La vita dell'Avvocato in mostra a Roma Un vivere eccezionale fatto di lotte, dolori, successi e grandi passioni. Un riconoscimento mondiale di potere e carisma in un mondo non ancora "globale". Gianni Agnelli ? stato per l'imprenditoria italiana, quello che Sophia Loren ? ancora per il cinema: un'icona. Immortale, controversa, da imitare o evitare, la figura delll'Avvocato con la a maiuscola, a cinque anni dalla scomparsa, ? ancora pulsante. La Fiat, la Juventus, la Ferrari, la "dolce vita" e quell'attaccamento personalissimo alla famiglia, rivivono in una mostra che inaugura il 10 gennaio al Vittoriano di Roma: "Il secolo dell'Avvocato", un titolo forte, importante, che vuole sottolineare come, in fondo, la storia di Gianni Agnelli sia la storia del 900 italiano: delle conquiste e delle perdite di una nazione geniale e capricciosa. A rendere omaggio al patron della Fiat c'? anche una biografia illustrata, edita da Rizzoli, la cui introduzione porta la firma di Henry Kissinger, grande amico di quello che il politico americano defin? il ?re d'Italia senza corona?. http://www.luxury24.ilsole24ore.com/ArteCr...stra-roma_1.php

ABETE CERCA UN OBAMA QUALUNQUE PER EVITARE IL PLEBISCITO PER LA MARCEGAGLIA A CHI APPARTIENE LA FERRARI PARKEGGIATA NEL GARAGE BNL (ALL'AMICO MONTEZEMOLO?) Luigino Abete di lobbycontinua ha ripreso a sudare. Il presidente di BNL e dell'Unione Industriali di Roma ha visto l'agenda di gennaio fitta di impegni e si ? rimboccato le maniche. Per prima cosa ha dato un colpetto alla nuova societ?, costituita a dicembre davanti al notaio romano Luigi Fasani, nella quale confluiranno le sue partecipazioni industriali. Il nome della nuova scatola, che nasce con un capitale sociale modesto di 100mila euro, ? LUAB Partecipazioni, dove l'acronimo LUAB indica chiaramente le prime due lettere del nome e cognome del titolare. Come ha spiegato sabato scorso il quotidiano "Finanza&Mercati", della societ? - che avr? sede legale presso la stessa abitazione degli Abete - fa parte anche il figlio Antonio, mentre il padre Luigino ? amministratore delegato. Nella piccola cassaforte confluiranno la partecipazione del 5% nella Marcolin del socio e amico di merende Dieguito Della Valle, e le altre quote che Abete possiede nelle attivit? tipografiche dell'azienda di famiglia. Dopo aver sistemato gli affari domestici, l'amico di Veltroni e di Luchino ha cominciato a preparare la riunione del 16 gennaio quando i sei ex-presidenti di Confindustria si dovranno riunire per indicare una rosa di nove candidati che sceglieranno i tre saggi ai quali spetta il compito di fare un sondaggio per il prossimo presidente degli Imprenditori. All'incontro parteciperanno, oltre a Luigino, Vittorio Merloni (sponsor di Emma Marcegaglia), Sergio Pininfarina (alle prese con una forsennata speculazione sul titolo della sua azienda torinese), Luigi Lucchini, Giorgio Fossa, Antonio D'Amato e il presidente uscente Montezemolone. Saranno questi "magnifici 6" a sondare gli umori della base confindustriale e a portare il 12 marzo sul tavolo del Direttivo i nomi dei candidati. Da pi? parti si d? per scontato una sorta di plebiscito per Emma Marcegaglia, la 42enne scapigliata moretta di Mantova, laureata alla Bocconi (la madre di tutti i sapientoni), che da piccola sognava di fare la ballerina e adesso tiene le redini dell'azienda di famiglia. Abete non ha nulla in contrario contro la moretta di Mantova di cui ammira le brevi gambe nervose e i capelli corvini, ma da politico smaliziato che frequenta il Palazzo da oltre 25 anni, capisce che non pu? essere una elezione bulgara. Un vero e proprio plebiscito sulla Marcegaglia avrebbe il sapore di un diktat imposto dal presidente della Fiat e della Ferrari con una scelta di rottura in favore di una donna che rappresenta l'anima "industrialista e manufatturiera" degli imprenditori. In poche parole Luigino si pone il problema di piazzare accanto alla Hillary di Mantova un Obama qualunque che fino a questo momento per? non appare all'orizzonte. Alberto Bombassei ha fatto un passo indietro e le candidature di Andrea Moltrasio e Giorgio Squinzi sono state sussurrate, ma fino ad oggi non dichiarate. Al 60enne amico di Montezemolo e Veltroni che dal '92 al '96 ? gi? stato presidente di Confindustria, non dispiacerebbe fare un altro giro su quella poltrona, ma se il vento della politica dovesse tirare in modo favorevole al Sindaco di Roma e leader del Partito Democratico, WalterEgo Veltroni, per Luigino si aprirebbe un orizzonte pi? gratificante. Sull'agenda di gennaio l'Abete finanziere e confindustriale ha dovuto segnare anche un paio di problemi che nascono dal suo ruolo di banchiere. Sono problemi tutto sommato banali che per il momento non compromettono la presidenza di BNL, ma fanno chiacchierare i dipendenti della Banca. Qualcuno si chiede infatti per quale ragione dentro il garage che sta alle spalle di via Veneto si trovi parcheggiata da molto tempo una splendida Ferrari che pare appartenga all'amico Montezemolo. La vettura ? ricoperta da un telo, ma l'ospitalit? a spese della Banca appare piuttosto inconsueta. http://dagospia.excite.it/articolo_index_37003.html

GIOVED? APPRODA IN TRIBUNALE LA DISPUTA TRA MARGHERITA E I LUPI DEL LINGOTTO RISCHIO STOP DALLA CASSAZIONE, PER UN CONFLITTO DI COMPETENZA TERRITORIALE (LA VERA PARTITA SI GIOCA SUL POSSIBILE PATRIMONIO ?ESTERO? DEL FU AVVOCATO) Ettore Boffano e Paolo Griseri per ?la Repubblica? ?Mi trattano come una mascalzona. Eppure, fin dall?inizio, ho cercato di riportare la pace in famiglia: anche sull?eredit?. Ma che pace ? mai quella che si ? raggiunta con l?accordo del 2004? Non sono stata invitata al battesimo di mio nipote Leone e al matrimonio di mio figlio Jacki invece sono stata invitata in un certo modo... Quando mi daranno soddisfazione, anche i miei figli comprenderanno e allora torner? la vera pace...?. Sono le 12,35 del 21 novembre scorso e, in un albergo di Milano, Margherita Agnelli ha appena terminato una conferenza stampa. Dovrebbe essere contenta la figlia dell?Avvocato: poco prima, nell?aula magna dell?Universit? Bocconi, ha parlato di microcredito e di "Blue Orchard", la societ? leader mondiale nel finanziamento alla microfinanza da lei cofondata. Ma a soffocare la soddisfazione, ecco spuntare l?amarezza per una vicenda cominciata a giugno, quando Margherita aveva annunciato, sul ?Wall Street Journal?, di aver citato in giudizio il presidente dell?Ifil, Gianluigi Gabetti, l?avvocato Franzo Grande Stevens e il commercialista elvetico Siegfried Maron, definendoli i "gestori" del patrimonio di Gianni Agnelli, morto il 24 gennaio 2003, e chiedendo loro il "rendiconto" dell?eredit?. Una formula giuridica prevista dal Codice civile, ma che in parole povere significa qualcosa di pi? concreto: la signora Agnelli de Pahlen vuole sapere se quanto ha ricevuto il 2 marzo del 2004, dopo una prima lite familiare, sia davvero tutto quanto le spetta. Se cio? 125 milioni di euro liquidi, oggetti d?arte per 500 milioni, un altro assegno di 100 milioni, le residenze che segnarono la vita dell?Avvocato (a Roma, Torino e Villar Perosa) siano l?esatta met? del patrimonio del "signor Fiat", equivalente poi alla parte che tocca all?altra erede: la madre di Margherita, Marella Caracciolo. Soprattutto, se tutto questo valga la rinuncia compiuta ancora da Margherita, con un patto successorio registrato in Svizzera, alla futura eredit? di Marella e in particolare, in cambio di una valutazione di 100 milioni di euro, a quel 33 per cento della societ? "Dicembre" che consentiva a Gianni Agnelli di essere il "garante" dell?impero Ifil e Fiat. Una titolarit? piena che poi Marella Caracciolo ha trasferito al nipote John "Jacki" Elkann cos? come aveva deciso il nonno nel 1996: ?Bisogna che a comandare sia solo uno alla volta?. Dopodomani mattina tutta questa "dinasty" italiana approder? nella seconda sezione civile del Tribunale di Torino. Un procedimento a porte chiuse. Ma che cosa cerca davvero Margherita Agnelli? ?Non vuole mettere in discussione il controllo dell?accomandita di famiglia da parte di John Elkann?, ha assicurato pi? volte il suo legale, l?avvocato Girolamo Abbastescianni. Gli obiettivi, invece, sono altri due. Accertare se esista un patrimonio diverso da quello ufficiale e italiano di Agnelli e contestare (?Facendola cessare?) la ?protezione? che Gabetti e Grande Stevens eserciterebbero su John Elkann. Due intenzioni che - le mosse di Abbastescianni sono esplicite - portano entrambe all?estero. Dove potrebbe esserci un ?patrimonio parallelo dell?Avvocato?, addirittura pi? ingente di quello ufficiale, costituitosi forse prima che lo stesso Gianni Agnelli diventasse "l?uomo solo" al comando della Fiat e magari non del tutto distinto dagli interessi delle finanziarie del gruppo. Un eventuale disponibilit? estera che, se esistesse davvero, potrebbe poi sollevare problemi fiscali e di "fondi neri". E dove, infine, si celerebbe il "mistero" della forza dei due "protettori". Come aveva spiegato ancora Margherita, dopo il convegno alla Bocconi: ?? un meccanismo di identificazione totale. Loro non sono pi? solo i tutori del patrimonio di mio padre, loro pensano di "essere" mio padre. Il fatto che ci siamo io, mia madre e i miei figli, passa in secondo piano. Anche con i giornali, si autodefiniscono come i "vertici della famiglia". Ma ditemi un po?: chi sono davvero quei "vertici"??. All?estero, infatti, guardano le 16 pagine dell?atto di citazione. In esse, si indicano (?senza pretesa di esaustivit??) nove fra "trust" e societ? con sede in Liechtenstein, in Usa e nei Caraibi: Alkyone, Calamus Trading, FIMA, Cs-Group, Sikestone Invest Corp., Sigma, Portfolio Corp. e Springrest Inc. E proprio il primo di quei "trust", quello intitolato al mito di Alcione (figlia di Eolo: divenuta uccello, Zeus le concesse di deporre le uova su una spiaggia senza tempeste), sembrerebbe confermare il "teorema". Alkyone fu fondato il 16 marzo 2001 a Vaduz per gestire il patrimonio dell?Avvocato all?estero e lo statuto fa davvero pensare alla volont? di impedire "tempeste". Primo beneficiario: Marella Caracciolo, secondo: Gianni Agnelli; in caso di loro morte, subentra Margherita. Lo statuto, in inglese, stabilisce una gerarchia che pare trascendere l?esistenza in vita dello stesso Agnelli e impone la segretezza: gli amministratori ("i protector") sono quattro, l?Avvocato, Gabetti, Grande Stevens e Maron. Con la scomparsa di Agnelli, gli altri restano in carica e possono sostituire il defunto con un nuovo membro. Il "trust", inoltre, continua ad operare sino a quando almeno due dei "protector" sono in grado di intendere e di volere. Baster? tutto questo a dimostrare le tesi del legale di Margherita? L?avvocato Abbastescianni non ha mai espresso incertezze sulle questioni ereditarie. Ieri, invece, dagli ambienti Ifil ? filtrata una posizione netta: ?Grande Stevens, Gabetti e Maron sono le persone sbagliate: non hanno gestito il patrimonio di Agnelli. L?unico interlocutore possibile per Margherita ? la madre, che per? risiede in Svizzera: sorgerebbe un problema di incompetenza?. E proprio per questo i legali dei tre citati hanno chiesto il "regolamento di giurisdizione": la Cassazione dovr? dire se esiste competenza italiana per Marella e l?elvetico Maron. Spetter? ora ai giudici torinesi decidere se sospendere il dibattimento. Resta invece del tutto aperta l?altra questione: la magistratura ha il potere di accertare se Alkyone configura un ruolo esorbitante dei "protector" su John Elkann? Dagospia 08 Gennaio 2008 http://dagospia.excite.it/articolo_index_37017.html

BORSE: L'EUROPA HA BRUCIATO 250 MLD IN 4 GIORNI. SI TEME LA RECESSIONE USA Si fanno piu' concreti i timori di una recessione negli Stati Uniti e i mercati azionari reagiscono in modo negativo ai nuovi allarmanti dati americani che evidenziano un aumento della disoccupazione. Il risultato sono listini in picchiata e ieri solo in Europa sono andati in fumo oltre 130 miliardi di euro sulla base dell'indice Stoxx 600. Non poteva partire in modo peggiore il nuovo anno per i mercati azionari. Da martedi' i mercati europei hanno perso quasi 250 miliardi di euro e gli indici viaggiano sui minimi degli ultimi due mesi. Una recessione negli Stati Uniti avrebbe naturalmente impatti anche sull'economia europea ma intanto i titoli delle societa' piu' esposte verso il mercato americano accusano ribassi consistenti. Il settore auto ha registrato la peggiore performance tra i vari settori. L'indice Stoxx relativo al settore auto ha lasciato sul terreno il 5,6% dopo che il numero uno di GM ha dichiarato che nel 2008 il mercato auto in America sara' stagnante, indicazione confermata anche dalla Toyota che ha abbassato le stime sulle vendite per l'anno appena iniziato. Inoltre il settore auto sconta il prezzo del petrolio a 100 dollari al barile, la debolezza del dollaro e la questione delle emissioni con i produttori che hanno aspramente criticato i nuovi limiti definiti dalla Commissione europea. Tra i principali listini europei e' ancora una volta Londra a evidenziare la peggiore performance con l'indice Ftse-100 che lascia sul terreno oltre il 2%. Tra i maggiori ribassi i titoli della grande distribuzione mentre in netta controtendenza ancora Alliance & leicester sulle indiscrezioni che il santander potrebbe riprenedere le trattative per l'acquisto del gruppo inglese. A Parigi l'indice Cac-40 perde l'1,79%. Il settore auto quello piu' colpito dalla valanga di vendite. Renault lascia sul terreno quasi l'8% e Peugeot accusa un tonfo del 6,80%. Male anche Michelin che cede oltre il 6%. Perdita piu' contenuta a Francoforte con il Dax in calo dell'1,26%. Daimler cede oltre il 6% e il produttore di pneumatici Continental guida i ribassi con uno scivolone del 7,55%. BMW contiene la flessione a un -3% e Volkswagen ancora meglio con un ribasso dell'1,75%. Piazza Affari ha chiuso in calo dell'1,84%, con il titolo Fiat che ha ceduto il 7,29% a 15,5 euro. Sugli altri listini Amsterdam in calo dell'1,59%, Madrid -1,83%, Bruxelles -0,56% mentre Zurigo maglia nera in Europa con un tonfo del 2,30%. http://www.asca.it/ascanew/modcopertina.php

Sera...........

MARGHERITA: ?STO CASINO LO FACCIO PER IL PICCOLO E INDIFESO YAKI A POCHI GIORNI DALL?INIZIO DEL PROCESSO L?EREDE RIBELLE SPIAZZA TUTTI ? CONVINTA CHE SIANO STATI ?DIMENTICATI? I FONDI ESTERI DI PAP? GIANNI? Gianluca Beltrame per ?Panorama? in edicola domani Il 9 gennaio, presso il tribunale di Torino, si tiene la prima udienza del processo che vede Margherita Agnelli de Pahlen contrapposta a Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron (l?uomo che a detta di molti conosce gli interessi all?estero della famiglia Agnelli e del gruppo Fiat). Al centro della contesa: l?eredit? dell?Avvocato, deceduto il 24 gennaio 2003. La sua esatta entit?, a quattro anni dalla morte, non ? conosciuta, anche se si ? provato a scavare ogni dettaglio (tutto, ma proprio tutto. Perfino il parco auto dell?Avvocato, che al momento del decesso aveva intestati: 12 Panda vecchio modello, due Fiorino, sette ciclomotori e due trattori). Molto invece si ? detto e scritto su quanto Margherita, unica figlia di Gianni, avrebbe ottenuto. Si parte dalla liquidit? (125 milioni di euro) e poi arredi e opere d?arte (la celebre pinacoteca dell?Avvocato) valutati circa 500 milioni di euro, un assegno di altri 109 milioni versato da Morgan Stanley (ricordatevelo), l?incasso della vendita delle quote della societ? Dicembre (100 milioni di euro) che ha consentito a Yaki, primogenito di Margherita, di salire sul ponte di comando della Fiat. E poi gli immobili: Villa Frescot, storica residenza di Gianni Agnelli, il palazzetto romano proprio davanti al Quirinale, due immobili e un piccolo stabile in collina a Torino, la mitica villa Piccon de la Perouse a Villar Perosa. Di ognuno sono stati pubblicati nel dettaglio le quote di Margherita e quelle della madre, donna Marella, a cui va la nuda propriet?... Insomma tutto. Perfino l?ammontare della polizza vita stipulata dal Senato della Repubblica per Gianni Agnelli: 155 mila euro. Dopo tanta pignoleria viene da chiedersi: ce n?? abbastanza per far vivere nell?agiatezza alcune generazioni, ma che altro vuole ancora Margherita Agnelli? ?Vuole trasparenza e la parola trasparenza spaventa? dice il legale di Margherita de Phalen, Girolamo Abbatescianni, 52 anni, che accetta di rispondere alle domande su preciso incarico della sua cliente. Suvvia, avvocato. Alle belle parole, come trasparenza, non crede pi? nessuno, specie quando ci sono di mezzo tanti quattrini... E invece ? proprio perch? la signora non ha problemi finanziari, non li ha mai avuti, che pu? intraprendere questa azione. Una normale divisione, di solito, inizia pressappoco cos?: ?Premesso che il patrimonio ? costituito da (segue elenco)...? Ecco, nel caso di Gianni Agnelli questa premessa non c??. E quando la signora de Pahlen ha chiesto la ricostruzione del patrimonio di suo padre le risposte sono state generiche ed evasive. E di nuovo la trasparenza: ma che cosa vuole in concreto? Sul patrimonio dell?Avvocato si ? letto tutto, perfino il suo parco auto... Esiste il patrimonio in Italia, regolarmente dichiarato e diviso. L?elenco ? stato fatto dallo studio del commercialista Ferrero di Torino su richiesta di Grande Stevens. Un lavoro professionale, sul quale non abbiamo nessun tipo di contestazione da fare. Abbiamo solo chiesto ai gestori del patrimonio dell?Avvocato di sapere se vi ? dell?altro. E dunque, lo ribadisco per l?ennesima volta, non c?? alcuna pretesa sostanziale nei confronti della madre che ? stata citata in giudizio solo per un motivo tecnico. Se dal rendiconto emergessero altri beni, abbiamo chiesto che vengano divisi in via amichevole, come quasi sempre succede tra coeredi. Ma, secondo lei, esistono fondi non ancora emersi riconducibili al patrimonio personale di Gianni Agnelli? Noi non lo sappiamo. E il fatto che non ci vengano date le risposte che chiediamo non aiuta a capire... Un attimo: lei prima ha parlato di ?patrimonio in Italia?. Perch?, esiste anche un patrimonio all?estero? Ecco, questo ? il problema di fondo, la banale questione che sta all?origine di tutto. Gianni Agnelli ha avuto un patrimonio personale in Italia e all?estero. E questo patrimonio esisteva probabilmente da ben prima che lui prendesse la guida dell?azienda. Basta leggere un qualunque libro sulla storia della Fiat. Ma voi avete evidenze dell?esistenza di questo patrimonio? Noi abbiamo rivolto questa domanda ai gestori del patrimonio di Giovanni Agnelli ed ? da loro che aspettiamo una risposta che, inspiegabilmente, tarda a venire. Del resto, anche se i processi non si fanno a mezzo stampa, alcuni fatti sono di pubblico dominio... Per esempio? Margherita Agnelli ha ricevuto 109 miloni di euro dalla Morgan Stanley nel 2004, un anno dopo la morte dell?Avvocato. Quando ha chiesto informazioni sul conto dal quale provenivano quei soldi, la banca le ha risposto con una lettera che aveva come oggetto ?il defunto Sig. Giovanni (Gianni) Agnelli?. Dunque, presumibilmente, si trattava di un conto direttamente riconducibile all?Avvocato. Bene, in quella lettera ? scritto: ?Ci ? stato raccomandato dal titolare del conto (...) di non rivelare nessun dettaglio ulteriore?. Viene spontaneo chiedersi : chi ? il titolare del conto ? Quel conto faceva parte del patrimonio personale di Gianni Agnelli? Chi d? istruzioni sulla gestione di quel conto? E perch? l?unica figlia dell?Avvocato non pu? ricevere i dettagli? Forse a queste domande, come ad altre, vi sono delle semplici risposte che per? non abbiamo ancora avuto. Di recente, alcuni giornali hanno parlato di ipotesi di transazione con soldi e immobili. Cosa c?? di vero? Vi state finalmente mettendo d?accordo? No. Guardi, nessuna proposta ? stata avanzata e poi, se fossero vere queste indiscrezioni, la mia cliente si chiede, la transazione avverrebbe con i soldi e con gli immobili di chi? Chi ha la disponibilit? di soldi e immobili degli Agnelli? Se cos? fosse, allora ? vero che esiste una parte del patrimonio non divisa. Insomma, serve trasparenza. Di nuovo le belle parole: io sto cercando di capire, in concreto... In concreto, se ci fosse altro oltre a quello gi? emerso, forse pi? che un problema di denaro si tratterebbe di un problema di assetti di potere. Secondo Margherita, e mi pare argomento logico, chi gestisce fondi altrui e si rifiuta di rendere il conto ha tra le mani un potere enorme, indipendentemente da come si chiami. A proposito di potere e di Fiat: c?? chi sostiene che Margherita Agnelli si sia pentita di aver ceduto le proprie quote nel 2004, quando il titolo era ai minimi. Ora che le azioni hanno quasi triplicato il loro valore rispetto allora, lei si starebbe mangiando le mani e vorrebbe ridiscutere l?accordo. Non ? che la signora sta cercando di rientrare in Fiat? No. Non solo non ? questo il suo obiettivo, ma non sarebbe nemmeno possibile. La signora ha ceduto la sua quota nella Dicembre (la finanziaria che controlla io gruppo n.d.r.): una vendita regolare e inattaccabile. E io posso essere il pi? agguerrito degli avvocati, ma non consiglierei mai a un mio cliente di mettere in discussione un accordo inattaccabile. Voglio essere ancora pi? chiaro: non esiste alcuna battaglia sulla Fiat. Non esister? una battaglia sulla Fiat, ma questa azione legale rischia di avere ripercussioni sulla Fiat. E alla guida dell?azienda c?? Yaki, primogenito di Margherita... In una lettera, la ?lettera di Monaco?, l?Avvocato lo destinava alla guida della Fiat. E in questo senso ? stata perfettamente rispettata la sua volont?. Il che non cancella l?impressione che questa azione legale lo possa mettere in difficolt?: ? giovane e l?esperienza di persone come Grande Stevens e Gabetti gli ? preziosissima: nessuno probabilmente conosce la Fiat come loro... Certamente. Ma Margherita, che certo non mette in discussione la volont? di suo padre, vorrebbe che Yaki agisse liberamente, senza nessuno che lo condizioni. Perch?, non ? cos?? Ripeto. La mancanza di trasparenza pu? comportare situazioni di confusione in cui il consulente tende a comportarsi come proprietario. Secondo Margherita ? necessario Ristabilire chiarezza nei rapporti: i consulenti facciano i consulenti e rispondano alle domande di rendiconto, sia che vengano dall?erede dell?Avvocato sia che vengano dall?uomo destinato alla guida della Fiat. Mi creda, la signora ? mossa da una fortissima istanza etica. Si rilegga la lettera che ha scritto al ?Sole 24 Ore? il 20 Dicembre 2007 dove parla del capitalismo familiare del terzo millennio, della necessit? che l?economia italiana si apra all?esterno e che il capitalismo familiare sia portatore di valori etici. Margherita Agnelli crede profondamente a queste cose e il suo impegno per il microcredito ? l? a dimostrarlo. Se non si comprende questa molla, allora non si possono capire le motivazioni di fondo di questa azione legale. Ed ho il sospetto che a Torino si tenda a inquadrare la questione nell?ambito di una vicenda solo pecuniaria. Io posso provare a capire tutto. Continua per? a sorprendermi il fatto che una madre possa mettere in difficolt? il figlio con i suoi consulenti pi? esperti, anche se mossa da una questione etica, di principio. Perch? proprio Margherita si butta in questa battaglia? E io le ribalto il ragionamento. Margherita Agnelli non ha bisogno di soldi, ? l?erede dell?Avvocato, non pretende di rientrare in Fiat ed ? la mamma di Yaki: solo lei pu? lanciarsi in una battaglia di trasparenza che, alla fine, ? volta a beneficio di suo figlio. Dagospia 03 Gennaio 2008 http://dagospia.excite.it/articolo_index_36926.html

LAPO E UN CANE CHIAMATO ?COMODINO? "Vorrei che l'Italia abbi...un target...preferisco l'ingegneria futuristica". Cos? parla e straparla Lapo, il trentenne tragico e simpatico che cerca di ricostruirsi una vita. A gennaio ha lanciato la sua societ? "Italian Independent" che produce occhiali da 1007 euro e abbigliamento sportivo. Di occhiali ne ha venduti in un anno solo 800 paia, troppo pochi per far quadrare i conti. Il giovane figlio della temibile Margherita Agnelli salta da un aereo alle copertine di Vanity Fair, ma la sua fortuna ha i piedi di vetro. Su di lui pesa ancora il veto di Sergio Marpione, l?uomo forte del Lingotto, che ha proclamato: "Si deve fare i muscoli fuori dalla Fiat". Nella sua casa di New York, Lapo si trastulla con le belle donne e con il cane che ha chiamato "Comodino", ma la strada della resurrezione ? ancora lontana. http://dagospia.excite.it/esclusivo.html