
Braccio di Ferro
Tifoso Juventus-
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
Pensa in che situazione disastrosa siamo stati quasi vent'anni fa con entrambi... (che poi all'epoca mio fratello e il suo migliore amico, adolescenti, sono rimasti convinti per un anno e mezzo circa che si chiamasse Cobollo Gigli, Cobollo il nome...) (invece un mio caro amico, che lavorava inbound in un call center di assistenza tecnica per ADSL, fu chiamato da Cobollo in persona una sera durante uno straordinario, tipo era forse la sera di Natale o di Capodanno)- 10050 risposte
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"E in avanti fate quel che volete"
Braccio di Ferro ha risposto al topic di alessiojuve80 in Juventus Forum
Un tempo lontano ma non lontanissimo arrivò un signore in una grande squadra che proveniva da squadre minori ma che non aveva una gavetta infinita né risultati alle spalle degni di fama e gloria. Gli vidi fare (più o meno in ordine): 1) Rigenerare un attaccante sul piede di partenza (un certo Vialli) che aveva messo dentro circa dieci reti in due deludenti stagioni; credo più di una trentina nelle due successive oltre che una posizione da leader in campo e nello spogliatoio. 2) Prendere un altro attaccante considerato un gregario, una riserva e con una carriera sostanzialmente in B e C e fargli fare non solo 30 gol in un anno solare ma soprattutto insegnargli dei movimenti di calcio totale tale da farlo diventare contemporaneamente il primo difensore o difensore aggiunto della squadra, un uomo pressing a centro campo e, come già detto, uno straordinario finalizzatore (Un certo Berlusconi arrivò a dire "Ravanelli come Di Stefano"). 3) Costruire un tridente fantastico, assortito e capace di garantire sia gioco ultra offensivo che equilibrio; tridente tra l'altro che vedeva un allora ragazzo di bellissime speranze sostituire senza colpo ferire l'allora numero 1 al mondo (e vabbé, Del Piero era un fenomeno generazionale, ma i fenomeni generazionali vanno anche saputi lanciare ed istruire, chiedere ad Alex). 4) Reinventare offensivamente una squadra istruendo un altro fenomeno per farlo diventare probabilmente il miglior trequartista puro della storia o comunque tra i primissimi. Tra l'altro la squadra offriva un gioco offensivo talmente efficace da permettere a turno a tutti gli attaccanti in rosa di avere il proprio momento di gloria all'interno di quella stagione (perché ricordiamo che nel 96/97 si infortunarono a giro Del Piero, Boksic e Padovano, i due titolari e la prima riserva), compresi due ragazzini che arrivarono in primavera a stendere a casa loro una delle migliori tre squadre in Europa. 5) Al ritorno, quel signore prese a metà stagione due dei suoi attaccanti e li chiuse in una stanza con una lavagnetta appesa al muro. Iniziò ad illustrare movimenti, sovrapposizioni, giocate e i tre uscirono dalla stanza solo quando si trovò la quadra. Ah, su quella "quadra" la squadra svoltò, uno dei due vinse il Pallone d'Oro e quel modulo di gioco rimase la base sulla quale arrivarono 4 scudetti in 5 anni (sì, anche con un altro allenatore, ma...) 6) Sempre in quella squadra ad un certo punto esplose quasi a sorpresa l'ala destra di riserva durante l'infortunio dell'ala titolare. Al ritorno del titolare, quel signore là gli inventò un ruolo nuovo, grazie al quale la squadra riuscì a migliorare la produzione offensiva mantenendo un equilibrio solidissimo. 7) Negli ultimi anni di quel signore là nacque la coppia Trezeguet - Del Piero. Fino alla fine dei loro trascorsi ho visto loro fare dei movimenti sincronizzati perfetti. Chiaro che i giocatori citati sono stati tutti dei campioni ma quel signore là ha permesso loro di esprimere tutto il loro potenziale e soprattutto ha insegnato loro: non la tecnica (quella l'avevano) ma come occupare la zona d'attacco e produrre quello che per me ancora oggi è il miglior calcio mai visto. Quel signore là (non sono degno neanche di scrivere il nome) è stato un genio purtroppo poco celebrato dai media, ma quando penso ad un allenatore per la rinascita bianconera vorrei sostanzialmente un suo clone. Conte obiettivamente aveva gli elementi per poterlo fare, è però "pazzo"... (si ride ovviamente). -
Quanti punti valeva Gianni Agnelli?
Braccio di Ferro ha risposto al topic di rovigno in Juventus Forum
Ni... Il proprietario fornisce la vision e in qualche modo replica se stesso operativamente attraverso il CEO. L'Avvocato ebbe come emanazione diretta Boniperti, il sempre poco celebrato Dottor Umberto aveva Giraudo. Questa due coppie erano sostanzialmente in simbiosi. Poi un bravo CEO è in grado di gestire pienamente la società attraverso deleghe e controllo diretto, cosa in cui è bravissimo Marotta, al punto tale che riesce a farlo anche con un fondo come proprietà. Però non trascuriamo il fatto che, sebbene fondo, ci sia una vision chiara affidata ad un CEO capace di esprimere pienamente tale vision. Ecco perché l'Inter continua ad andar bene. A noi ciò che manca è una vision vincente da parte della proprietà e di conseguenza anche un CEO operativo capace di tradurla in atto. Giuntoli è solo la delega alla parte sportiva di un CEO e di una proprietà senza programma né identità. -
Quanti punti valeva Gianni Agnelli?
Braccio di Ferro ha risposto al topic di rovigno in Juventus Forum
Osservando il suo abituale abbigliamento credo sia proprio una questione di gusti di me...lma. Ogni tanto quando lo/li vedo (lui e suo fratello) mi vengono in mente i leader politici del film Demolition Man con Stallone. -
Quanti punti valeva Gianni Agnelli?
Braccio di Ferro ha risposto al topic di rovigno in Juventus Forum
Mi si è guastato lo stomaco... -
Thiago Motta, mister della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
L'unico non è ma l'abilità sta proprio nel trovare "il prossimo", sperando che sia un po' meno "pazzo". -
Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
Giuntoli sta commettendo errori ma sono anche figli di un vuoto in seno alla società. Mi spiego. Affinché un'azienda funzioni (in generale e quindi anche in una società di calcio, specialmente se big) ci vogliono: una vision chiara delineata da una testa pensante (es. Umberto Agnelli), un braccio operativo capace di tradurre la vision in mission operativa, un CEO insomma, totalmente allineato al pensiero della testa pensante (es. Giraudo, sostanzialmente una replica operativa di Umberto Agnelli con competenze fortissime applicative) e infine una delega a professionisti specifici che possano muoversi con le idee chiare in mente seguendo i direttivi del CEO (es. Moggi per la parte sportiva e Bettega per la parte rappresentativa). Giuntoli è praticamente solo, mancano i due livelli superiori e sta palesemente dimostrando di non avere le caratteristiche per accentrare su di lui tutto l'apparato precedentemente descritto, cosa che invece sa fare ad esempio Marotta o che seppe fare Boniperti diversi anni or sono e che chiaramente avrebbe saputo fare anche Moggi. Infatti Giuntoli ha performato bene con De Laurentis alle spalle che, nel bene e nel male secondo il personaggio, è sia testa pensante che operativa e che sta dimostrando, in credo quasi ventanni, di avere una chiara vision per la sua Società di Calcio.- 10050 risposte
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
No, in realtà su questo non la penso così, altrimenti torniamo indietro al messaggio iniziale. Il Grande Allenatore tipicamente ha bisogno di gavetta sostanzialmente nulla, nel grande club lo dimostra fin da subito. Ed è proprio la nostra storia a dirlo (passate e recente) ma anche quella delle altre big. Fuori dalla Juve, lo stesso Guardiola che citi ha fatto Barcelona B e poi Barcelona. Capello al Milan, in qualche modo Allegri stesso al Milan arriva e vince. Zidane al Real Madrid. Mourinho. Lo stesso Ancelotti, che da noi performò meno, fece Reggiana, Parma (che all'epoca era sostanzialmente una grande), poi Juve e dopo il "fallimento" in bianconero riprese dal Milan e vinse subito. È possibile chiaramente che un grande tecnico in erba si trovi a passare da una grande in un momento sbagliato della società. Per esempio, Pirlo sicuramente è passato dalla Juve in un momento delicato, come qualche anno prima Ferrara. Però da lì entrambi, praticamente, hanno terminato la loro carriera. Se Pirlo fosse stato un grande allenatore in erba, sarebbe venuto fuori da un'altra parte, idem Ferrara, idem Filippo Inzaghi (per uscire dall'ambito Juve). Ergo, e su questo sono d'accordo con te, Motta probabilmente un grande allenatore non lo è e non lo sarà. Poi sono un signor nessuno (calcisticamente) e quindi posso tranquillamente sbagliare. Se mi sbaglio spero di aver prestissimo la smentita (perché, e anche qui sono d'accordissimo con te, alla Juve il tempo è poco per tutti, allenatori, calciatori e anche dirigenti). Se è invece l'ambiente attuale della Juve a non permettere all'allenatore di performare, tranquillo che lo vedremo performare altrove nei prossimi anni.- 10050 risposte
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
Lo credo anche io, pensavo obiettivamente che lo potesse essere. Sarei felicissimo di essere smentito... Nel breve tempo.- 10050 risposte
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
L'estate scorsa era indubbiamente il momento ideale, anche per il cambio di società. Cinque anni fa si poteva fare comunque, probabilmente Andrea Agnelli avrebbe dovuto, con intelligenza, ripianare le divergenze. C'è riuscito Marotta che da Conte ha preso probabilmente anche qualche cartone, a quel livello si deve essere freddi. Dico che le condizioni c'erano perché Sarri fu palesemente un ripiego derivante da un obiettivo diverso sfumato a tarda primavera. Non penso che i tempi siano profondamente cambiati (soprattutto in meglio) da questo punto di vista. D'altronde se diamo come assioma che un allenatore da grande club deve aver maturato già precedente esperienza in un grande club cadiamo in un buco logico: deve esserci per forza un "primo grande club" da cui iniziare.- 10050 risposte
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
Andava scelto l'anno di Sarri dopo l'Allegri 1. L'Inter non sarebbe emersa e la nostra storia recente sarebbe stata diversa. Ad oggi probabilmente non sarebbe stato comunque il nostro attuale tecnico ma avremmo continuato e riavviato (e ravvivato) il ciclo.- 10050 risposte
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
D'accordo su quanto espresso dal topic ma sulla frase in neretto faccio però notare che la nostra Storia ci racconta di allenatori semi emergenti capaci di aprire cicli irripetibili (Trap, Lippi, Conte). Lo stesso Capello, al Milan, si trovò ad allenare un team stellare senza alcuna esperienza pregressa e vinse subito macinando record. Ho come l'impressione che per allenare Grandi Clubs non serva fare prima gavetta ed esperienza, non sempre quanto meno, servono palle cubiche più che altro (oltre alla competenza, of course). Io purtroppo vedo Motta deficitario da questo punto di vista. Magari mi sbaglio e mi sorprenderà, me lo auguro di vero e sincero cuore.- 10050 risposte
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
Condivido, anche perché sono praticamente certo (credo tutti noi) che Giuntoli sarà il nostro DS per almeno altre due stagioni, il che vuol dire che avremo il banco di prova nel tempo. Anche Marotta e Paratici i primi anni erano limitati nelle risorse ma riuscirono pezzo per pezzo a puntellare la rosa fino ad avere una squadra più che completa. Vedremo. P.S. un attaccante centrale in più (anche dalla Serie C o di 20 anni dalla Next Gen) e un centrocampista d'esperienza a basso costo li avrei comunque messi in rosa. Sulla difesa poco da dire, due crociati saltati sono una sfiga nera.- 10050 risposte
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
Non è Filosofia sebbene si discute in modo astratto, non avendo controprove. Ma quel che dice l'utente che ho quotato non è affatto da sottovalutare: arriva Conte invece che Motta, la rosa iperperforma e Giuntoli è improvvisamente un mago? Io critico ciò che da lui esclusivamente dipende, compresa certo la scelta dell'allenatore, sulla scelta dei singoli calciatori non mi sento di dare giudizi trancianti. Faccio un esempio su tutti: Marchisio e Chiellini, prima di Conte, venivano giudicati quasi dei "miracolati da farsopoli". Dopodiché sono diventati i nuovi leader della squadra. Bonucci un acquisto completamente sbagliato, poi è stato titolare dieci anni.- 10050 risposte
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Juventus Forum
Ottima osservazione. Tuttavia a mio avviso occorre precisare che la valutazione di Giuntoli non può e non deve essere fatta sulla qualità degli acquisti, la cui resa dipende da altri fattori in primis l'allenatore. Un DS va valutato invece sulla capacità di aver fornito una rosa adeguatamente allenabile al proprio allenatore: Giuntoli ha fatto in questo un unico errore che la squadra sta pagando, ovvero la rosa è corta ed in alcuni ruoli scoperta. La matrice del problema è là: perché non hai l'alternativa a Vlahovic, perché Nico è bravo sì ma si sa che è fisicamente fragile (e difatti non c'è stato finora), perché in molti ruoli hai dei giovanissimi che hanno, come è normale che sia, altri e bassi, ecc. Questo è il punto cruciale, unitamente al fatto importante (ne parlo in altro topic) che Giuntoli è praticamente solo in una società disinteressata, debole e senza una testa pensante in alto che sia voce e polso della proprietà.- 10050 risposte
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Thiago Motta, mister della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Il nome non c'è, anche perché storicamente è molto difficile, rarissimo, trovare "IL" nome a metà stagione. Il problema però è che il nome deve indicarlo la società, la dirigenza sportiva. Noi non facciamo quel mestiere là, siamo osservatori che si divertono a parlare del loro gioco preferito (e alle volte, a straparlare...). Io ad esempio credevo che Motta fosse il nome giusto. E lo credevo perché i tre Grandi (e lunghissimi) Cicli di vittorie che la Juve ha avuto negli ultimi cinquantanni sono nati sempre da allenatori poco più che emergenti e comunque emergenti assoluti su panchine di prestigio (Trap, Lippi, Conte), sempre in situazioni iniziali difficili (forse un po' meno negli anni 70). A preoccuparmi però è un altro dato: tali cicli sono sempre stati preceduti da una ristrutturazione societaria importante fatte scegliendo uomini di alto spessore manageriale e calcistico. Lo scorso anno feci personalmente l'errore di sopravvalutare l'apporto di Giuntoli alla causa: non perché incapace dal punto di vista squisitamente tecnico (lo reputo tuttora uno dei migliori sulla piazza) ma perché non in grado di assumere in modo plenipotenziario l'onere della direzione della squadra. Oggi nella Juve non solo manca una forte controparte amministrativa ma addirittura abbiamo personaggi fortemente deleteri e anonimi, nonché manca una testa pensante. Negli anni 70 la testa pensante fu l'Avvocato e Boniperti fu sostanzialmente plenipotenziario ereditando lo stile di un Maestro come Allodi, il miglior dirigente italiano fino a quel momento. Boniperti ebbe l'intuito della scelta del Trap e dei grandi giocatori che illuminarono un decennio irripetibile. Negli anni 90 la testa pensante fu Umberto Agnelli, che delegò un ambizioso progetto industriale al suo miglior manager: Giraudo. Giraudo scelse Moggi per la parte sportiva e Bettega per rappresentare la juventinità (ma non fu solo quello, Bettega aveva competenza da vendere) e fare di fatto il Presidente. Moggi ebbe l'intuizione Lippi che ereditò una Juve a digiuno quasi decennale di vittorie importanti ma che comunque era tra le prime 7-8 squadre d'Europa. Vinse al primo colpo e fu un altro ciclo irripetibile fermato e distrutto solo dalla farsa ignobile. Durante l'ultimo ciclo la testa pensante fu Andrea Agnelli ma con grossa partecipazione di Marotta, che seppe accentrare la parte amministrativa e la supervisione della parte sportiva, in parte delegata al suo fidato braccio destro Paratici. Qui l'eredità fu pesantissima: si arrivò ad iniziare partendo da una situazione disastrosa figlia della Serie B. Infatti non si partì per vincere, si partì per ricostruire puntando su Del Neri (immagino che nessuno all'epoca solo lontanamente pensasse di tornare a vincere direttamente con Del Neri). Ci fu un'immediata battuta di arresto e si decise di cambiare e vi furono a mio avviso due straordinarie intuizioni: Conte (pare che fu scelto da Andrea) e Pirlo. La squadra fu puntellata e si vinse subito. Ho ricordato la storia recente solo per ricordare in primis a me stesso che oggi il problema grave è la mancanza di una (parte della) società: Giuntoli è solo nel bene e nel male ma dubito che con questa premessa, Motta o non Motta, si possa costruire qualcosa. Poi il mio pensiero nel topic l'ho più volte espresso e ne riapprofitto: al di là di risultati e gioco, da Motta sono deluso per il deficit di Mindset della squadra; dopodiché, fossi io società, qualora a fine anno si tirassero delle somme negative, proverei a costruire un progetto a medio - lungo termine con Gasperini (prima di citare l'età già avanzata del Gasp, si può rileggere un paio di pagine dietro cosa intendo per progetto a medio - lungo termine). A prescindere da tutto, forza Juve. -
Ricordo che sei stato sempre tra i più attivi storicamente nelle discussioni attorno all'ignobile farsa e quindi credo che tu abbia un'idea in mente, chiaramente mai verificabile, così come la ho io, altrettanto inverificabile. La verità non la si saprà mai, neanche se saltasse il banco completamente, il popolo non deve mai accedere a certi fatti. Comunque, tornando indietro nel tempo ci furono degli elementi a mio avviso chiari: c'era in Italia una lotta di potere serrata tra due gruppi, entrambi composti da personaggi che apparentemente appartenevano alla stessa cerchia. Da una parte il gruppo di Montezemolo, Tronchetti Provera, Moratti, ecc, vicini alla sinistra; dall'altra il gruppo facente capo a Berlusconi, che era al governo e che, proprio nel biennio 2004 / 2005 ebbe un drastico calo di popolarità, culminato con la grave sconfitta alle regionali del 2005 e il rimpasto di governo conseguente. Il gruppo a sinistra provava in tutti i modi a dare "spallate" e contestualmente vi fu un uso criminale delle intercettazioni, con un chiaro filo diretto con una certa parte della magistratura e delle forze dell'ordine, guarda caso quella stessa magistratura presa continuamente di mira da Berlusconi. In tutto questo muoiono in rapida successione Gianni ed Umberto, quest'ultimo in modo anche prematuro. E sebbene la stampa già all'epoca (e dalla morte di Giovannino) indicasse spesso nel giovanissimo Quisling l'erede designato dell'impero, appare oggi chiaro come questa designazione sia stata tutt'altro che approvata all'unanimità. A mio avviso chi di dovere già sapeva perfettamente all'epoca di quello che oggi appare chiaramente come un golpe interno e a mio avviso non è difficile immaginare che diversi fili si mossero per cercare di capire come eventualmente mettere le mani sul più importante gruppo industriale italiano (per intero o in parte). Ho sempre avuto l'impressione che Giraudo, in quanto tutore del patrimonio umbertiano (mi pare di ricordare) e in particolare probabilmente mentore del giovane Andrea, messo sostanzialmente ai margini durante l'iniqua spartizione di cui sopra, avesse in mente una strategia precisa per utilizzare la Juventus e il seguito mediatico da essa derivante come testa di ponte per ottenere quanto meno la "fetta" di Andrea. Come, con chi e quando non è dato saperlo. È stata una guerra e hanno (abbiamo) perso.
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Thiago Motta, mister della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Quando parlo di "rivoluzione modello Barca" parlo di qualcosa da realizzare eventualmente da qui in avanti. Ovviamente sono cosciente che è utopia ma, per darti un'idea di cosa penso, copio-incollo un mio stesso post di qualche giorno fa qui nello stesso topic. Lo so, è fantascienza o fantacalcio, chiamalo come vuoi. Io avrei pensato ad un progetto in mano a Gasperini ma che andasse oltre Gasperini, articolato così: 1) Gasp allenatore per 3-5 anni della prima squadra con pieni poteri. Staff tecnico, atletico e anche il DS a seguito. 2) Si parla chiaro ai calciatori: tra l'allenatore e ciascuno di loro la Società sarà sempre dalla parte dell'allenatore, alla prima parola quella è la porta, a chi non sta bene idem, la porta è sempre là. 3) Per 3 anni non si guardano i risultati. Chiarezza con i tifosi. 4) Si prendono, magari su consiglio di Gasp stesso, due tecnici giovani e si piazzano nella Next Gen e nella Primavera. Dovranno pedissequamente seguire ed apprendere e replicare i metodi del Gasp. Le tre squadre devono giocare in modo identico. 5) Se un giocatore delle squadre inferiori è "pronto" lo si fa scalare in alto dove troverà lo stesso sistema di gioco, gli stessi metodi d'allenamento. 6) In caso di infortuni in prima squadra scala immediatamente il giocatore omologo della Next Gen o della Primavera. 7) L'idea è replicare il modello Barcelona, a Gasperini non si chiede di vincere né di rimanere a lungo, gli si chiede piuttosto di formare la nuova mentalità, di settare lo standard tecnico e di formare anche il Gasperini del futuro (uno dei due allenatori scelti per le squadre inferiori). 8) Investimenti tecnici mirati, si guarda all'uomo prima che al calciatore e possibilmente si investe sui giovani, da inserire prima in Next Gen e/o in Primavera. Poi tra vent'anni tiriamo le somme e ci poniamo l'obiettivo di lungo termine di vincere, nel ventennio summenzionato, cinque titoli europei (Champions o SuperLeague, quel che sarà). P.S. : chiaramente questo può essere fatto anche con Motta o chi reputano adatto allo scopo. Quello che mi sta dispiacendo vedere, al netto dei risultati rispetto ai quali si può pazientare e della catena abnorme di infortuni, è che sembra che Motta stia incidendo poco, non tanto in termini di gioco (si vede la sua mano) ma in termini di Mindset. È un aspetto da non sottovalutare. Mi piacerebbe vedere la Juve eventualmente perdere e vincere senza troppa continuità ma osservando progressi tecnici e "cuore e fegato". -
Thiago Motta, mister della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Sulla chiosa finale: me ne sono accorto mentre inviavo il messaggio... Sul resto sono d'accordo: anche io lo scorso anno ritenevo Motta il candidato più adatto per un discorso nuovo e a medio - lungo termine e ovviamente la speranza è che "si farà", sebbene sia un po' perplesso su quanto sta avvenendo. Termino lo scambio non potendo fare a meno di soffrire (sportivamente parlando) ancora come fosse accaduto ieri per le due finali di Champions che citavi, in particolare per quella col Borussia: che smacco! Dai quel rigore su Jugovic al primo minuto e poi vediamo che succede... Che Juve avevamo! Meritavamo almeno le due Champions consecutive, se non tutte e tre (il terzo anno, quello della finale col Real, sebbene partiti un po' col freno sia nel girone che anche in campionato, non ebbi mai per un secondo il dubbio sul fatto di arrivare nuovamente in finale, questo a testimoniare la sensazione di forza e dominio che in quegli anni la squadra e la società davano). -
Thiago Motta, mister della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Lippi 2 non mi sembra che andò malissimo o anche solo al di sotto delle aspettative: tornammo vincenti dopo due anni sottotono, 5 maggio, Pallone d'Oro, un assetto di squadra sostanzialmente immutato fino alla farsa, una Coppa persa solo per un cartellino giallo molto ingenuo. In ogni caso, sostanzialmente concordo con quanto scrivi. Ribadisco che l'unico dubbio che ho è sulla capacità di Motta di creare il Mindset giusto. Conte forgiò esso stesso dei nuovi leader: Chiellini e Marchisio su tutti, Bonucci, lo stesso Barzagli, poi Pepe ma il problema non è Conte. È avere un allenatore alla Conte, magari meno "pazzo". A mio personale avviso oggi con Conte avremmo più di qualche punto in più però voglio essere fiducioso: magari è il momento di fare la rivoluzione davvero e di perseguire un modello di sviluppo diverso, come fu per il Barcelona anni ed anni fa. Possiamo anche permetterci di lasciare il palmares "fermo" per qualche anno, il vantaggio è considerevole. Magari poi rideremo bene e "per ultimi" tra ventanni (qualche pagina fa ho fatto un post specifico sul concetto di "rivoluzione modello Barca"). Ho solo il dubbio (non la certezza) sul fatto che si sia puntato il "cavallo" giusto. -
Sì ma in Italia l'opinione pubblica è veicolabile molto più che in USA e alla fine ha molto meno peso. Ora non voglio andare off topic ma mi ricordo una famosa lettera aperta indirizzata a Berlusconi (sul web tra l'altro) in cui gli si diceva senza mezzi termini che sarebbe caduto quando "loro" avrebbero deciso di farlo cadere (era poco dopo la spallata che provò a dargli Fini) e infatti ad un certo punto arrivò il momento di Monti e Silvio in un batter d'occhio terminò la sua carriere. Non fui mai un suo simpatizzante durante la sua epopea politica ma a distanza di anni mi rendo conto di come dovette combattere come un leone (riuscendo solo molto marginalmente nel suo progetto) contro poteri forti ai quali solo apparentemente sembrava appartenere ma rispetto ai quali era invece un cane sciolto. Trump invece... Non so, ho come l'impressione che negli States le cose possano girare in maniera un filino diversa. P.S. : tornando alle cose di Juve, non mi toglie nessuno dalla testa che all'epoca della farsa Berlusconi si fosse proposto come una sorta di "socio occulto monetario" per entrare in Fiat attraverso la Juve. Gli incontri con Moggi probabilmente erano una maschera sportiva posta sopra qualcosa di più grosso (magari Moggi lì semplicemente riportava in modo riservato qualche messaggio specifico di Giraudo). Lo sospettò tra le righe anche Moncalvo in uno dei suoi interventi e lo stesso Moggi più volte fece intendere che i suoi "guai" iniziarono proprio dopo i colloqui con Berlusconi, tutti fummo portati a pensare semplicemente al senso di quel discorso ma probabilmente un po' fuori dai denti Luciano ci stava comunicando che in quel caso 2 + 2 facesse 5 e non 4...
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Thiago Motta, mister della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Il tuo pensiero è giusto e saggio; dissento in parte nel discorso iniziale sulla valutazione del merito di Conte, ma è una diatriba non solo senza fine ma anche poco interessante per il resto del tuo estremamente condivisibile discorso. Mi sento però di aggiungere una riflessione: l'aspetto che personalmente maggiormente mi preoccupa è lo stato mentale della squadra. Tecnicamente stiamo vedendo novità, tatticamente pure e teniamo conto di un po' di eccesso di sfortuna con gli infortuni. Però non percepisco una squadra che lotta, una che entra in campo con gli occhi della tigre. Anche durante il primo anno di Conte (vittoria finale o meno a parte) ci fu tanta pareggite, ci furono momenti esaltanti e poi flessioni, ma la squadra, ancora non propriamente consapevole dei propri mezzi tecnici e con alcuni uomini oggettivamente poco più che mediocri, entrava sempre in campo con ferocia assassina, pronta a morire in campo. Non voglio entrare nel merito di quanto incise Conte in questo, non è più interessante ora come ora, mi piacerebbe più che altro capire, da qui a fine anno, quanto sia Motta capace di curare un aspetto di questo tipo, forse l'unica vera caratteristica che in una squadra è quasi interamente dipendente dall'allenatore. Perché, fondamentalmente, tutte le Grandi Juve sono sempre state un mix sapientemente "cucinato" di immensa classe e tanto spirito gregario ma sempre, sempre, con l'ingrediente fondamentale delle PALLE FUMANTI in campo. Oggi, Conceicao a parte che possiede tali caratteristiche per indole, non vedo progressi in tal direzione ed è ciò che mi spaventa di più per il futuro. -
Effetto Trump... Vedremo, Trump (come fu Berlusconi) è un potente atipico: indubbiamente legato a centri di interesse e poteri forti, ma contestualmente cane sciolto. In Italia Silvio è stato fermato, con le "buone" e le "cattivissime" a più riprese, negli States c'è qualche diversa sfumatura (si veda anche la questione che affligge Google) e il ritorno di Trump lo dimostra (caso unico più che raro). Può darsi che per la situazione che riguarda Elkann / Stellantis si stia per raggiungere la "massa critica", a noi tutto questo non può che giovare. Mi sa che occorre aprire una succursale del Bar in riva al fiume...
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Altamente probabile
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Una scatolona e l'obbligo di utilizzo plurimo ad ogni interludio. Perché caso mai non fosse nato John, ora avremmo Lapo...
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