Phil17

Ammesso abbia mai fatto parte… Sì, vincere sarebbe importante, ma certo non è facile.

Concordo. La società si è autodistrutta: dopo un decennio di successi, rischiamo la B, ma anche se ci salvassimo sul piano legale la squadra è ridimensionata, il tifo svogliato e prospettive non se ne vedono. Questo mentre le italiane in Europa fanno tutte bene.

assolutamente. Lo scrivevo poco sopra: hanno imparato ad alzare il livello in Europa, come del resto il Milan, mentre noi arranchiamo da decenni

L’Inter in Europa ha alzato il livello di molto, quasi tutto l’anno. Fanno quello che noi non abbiamo imparato in anni e anni, con fior di allenatori. Sembra improbabile che possono vincere, perché City e Real Madrid sono letteralmente di un altro pianeta, ma la palla è tonda

Banalmente, quali nostri giocatori sarebbero titolari nell’Inter e al posto di chi? Non arriviamo a tre giocatori, forse. Queste non sono banalità. Abbiamo per anni avuto una rosa che era superiore all’Inter per 8/11 o 9/11; ora il contrario.

A dire il vero, ha dominato

L’Inter ha dominato: risultato giusto.

Bayern umiliato. Il City può essere fermato solo dal Real, a occhio e croce, ma la fase difensiva del Bayern allucinante. Per quei soldi, sinceramente, De Ligt non mi manca.

Sembrano più intimoriti dall’Inter che spavaldi. Il centrocampo dell’Inter è superiore e si vede.

La difesa del Bayern è allucinante, stasera. Ogni volta che cambio canale sta facendo una cazzata.

Coppia sperimentale, tra l’altro. E il centrocampo dei sogni McKennie-Locatelli. intanto, Upamecano fa venire voglia di Gatti ai bavaresi.

Prendiamo Inzaghi, dai: è avanti in Champions! O Pioli.

Barella sta spaccando la partita, davvero fantastico.

Oggi forse non li prenderemmo, chissà. Nella prima parte della stagione eravamo davvero un cantiere aperto, senza Pogba e Chiesa, con Di Maria più morto che vivo, etc.

Rigorino, non così clamoroso: pur sempre in mischia.

Di Maria è un lusso, inevitabilmente, mentre noi lo abbiamo preso per cambiare identità alla squadra, insieme a Pogba. Errore catastrofico della società, la scorsa estate, che ormai è noto al mondo. Detto ciò, siamo da così tanto tempo a corto di campioni che, quasi quasi, preferisco perdere con lui in campo piuttosto che vincere con Miretti (con il quale, in ogni caso, non si vince).

A inizio stagione lo trovavo molto ripetitivo: stesso cross, indipendentemente dalla situazione, e grosso modo stessa gamma di movimenti. Ultimamente mi ha stupito: diventa spesso padrone della fascia e va più spesso al tiro. Oggi, in Italia, come lui non ce ne sono molti - ammesso ce ne sia qualcuno.

Un altro su cui Allegri ha fatto un lavoro ottimo, anche se è evidente che non si tratti del nuovo Baresi. Prestazioni bruttine ne ha sfoderate, intendiamoci, ma ieri ha mostrato non solo solidità, ma anche personalità, di cui questa Juve ha molto bisogno. Su gente grande e grossa come Lukaku, oggi il titolare è Gatti.

Rabiot con Allegri, che ha puntato molto su di lui, dandogli forse più fiducia di quanto sembrasse meritarne, ha raggiunto l'apice della sua carriera: così non ha mai giocato. Ma che Rabiot fosse forte era certo. Purtroppo ha un carattere strano, è stato condizionato dalle pretese della madre, ha sempre avuto momenti di vuoto. Oggi è forse l'unico nostro giocatore, con Chiesa, il cui stato di salute è preoccupante, a poter giocare in una grande d'Europa: più che la nostra proposta di rinnovo, temo peseranno le sue ambizioni e volontà...

L'episodio è indubbiamente controverso, ma la totale mancanza di cultura sportiva è il cancro del dibattito pubblico sul calcio: qualsiasi persona ragionevole e onesta dovrebbe riconoscere che, sì, forse l'ha sfiorata con il braccio, sicuramente in modo involontario, ma le immagini non lo possono chiarire in modo definitivo. Ora, il VAR ha tanti difetti, ma per fortuna non quello di fondarsi sulle impressioni dei varisti: se manca la pistola fumante, è prudente affidarsi alla sensazione dell'arbitro, che è lì in campo, e che in questo caso non ha pensato fosse fallo di mano. Se lo avessero annullato, non sarebbe stato uno scandalo; non lo è nemmeno così, però, perché io dopo dieci replay non ho ancora capito se l'ha toccata o no. Detto questo, un tifoso onesto dovrebbe dire che il goal non nasce dal presunto tocco di mano di Rabiot, ma da una difesa scandalosa, che dà a un giocatore dentro l'area il tempo di alzare la testa, guardare, caricare il tiro e piazzarla: nemmeno all'oratorio.

Magari è pure una rottura di c****, ma non perdi i fondamentali perché ti annoi: a Tevez, Higuain e Ronaldo non è successo. Certo, mica si può paragonare Vlahovic a questi qui, per età e probabilmente per valore, per cui non va fatto. Sono del tutto d'accordo sul fatto che noi non comunichiamo e insegniamo grinta ai giocatori. Allegri non è certo Conte, sotto questo profilo, per cui parte della responsabilità è verosimilmente sua, ma è proprio la società Juventus che ha rinunciato a questo aspetto. Non abbiamo solo giocatori non da noi, tecnicamente parlando, ma anche giocatori che non vanno alla guerra. Quando li abbiamo avuti, abbiamo sempre ottenuto il meglio (v. i Torricelli etc.).

Non capisco il senso del paragone con Haaland: fino a quando lo fanno i giornalisti, vabbè, se lo fai lui perché sollecitato, amen, ma noi non tifosi non dovremmo nemmeno porre la questione. Oggi, infatti, Haaland è di un'altra categoria sotto tutti i punti di vista: fisico, mentale, tecnico, di risultati. Ma anche chissenefrega, direi. Pure il paragone con il Vlahovic della Fiorentina lascia il tempo che trova: la squadra giocava per lui, nel modo in cui lui poteva rendere meglio, perché era un valore aggiunto; nelle grandi squadre questo non succede mai. E' fisiologico che un giocatore giovane risenta del passaggio da una squadra di medio-basso livello a una di prima fascia, fosse anche solo per il peso della maglia. Crocifiggerlo per questo non ha senso. Certo, il numero di errori tecnici e tattici che commette durante le partite non è banale: stoppa spesso male, non fa salire la squadra, a volte non si libera correttamente in area, etc. Questo non dipende dal tecnico o dai compagni, ma da lui: deve migliorare e può farlo. La cosa più allarmante è la difficoltà mentale, resa evidente dal modo in cui ha calciato il rigore con la Samp: senza guardare, forte, come dovesse liberarsi di un peso. Va aiutato, come i tifosi allo stadio hanno correttamente fatto.

Oshimen è fortissimo e per il gioco del Napoli perfetto

Era un quasi rigore

Lukaku, Brozovic e Gosens. L’Inter ha indubbiamente una panchina superiore alla media per l’attuale Serie A.