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Phil17

Tifoso Juventus
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  1. Non si tratta di essere "vedove" di Allegri: è il passato. Più seriamente, si tratta di interrogarci sul condizionamento che alcuni modesti influencer del calcio sono stati capaci di esercitare su una tifoseria importante come quella della Juventus. Raramente, infatti, un allenatore con una storia vincente come quella di Allegri alla Juve è stato massacrato pubblicamente dalla propria tifoseria con la violenza e la costanza con cui è capitato al tecnico di Livorno. Addirittura, l'hashtag #allegriout, coniato dai tifosi della Juve, si è diffuso sul Web e sulla carta stampata. La cosa assurda non è la legittimità delle proteste contro il calcio, diventato davvero soporifero, dell'ultimo Allegri, ma la rimozione di: cinque Scudetti, due Supercoppa Italiana, cinque Coppa Italia, con due maledette finali di Champions League perse contro due squadre strabilianti, come il Real di Ronaldo (etc.) e il Barça di Messi (etc.). Non solo: quando la società si è liquefatta, Allegri ci ha indiscutibilmente messo la faccia, soprattutto nei rapporti con i media, e una Coppa Italia l'ha portata a casa da licenziato mezzo stampa. Eppure la danza macabra intorno al suo cadavere è stata riproposta per mesi soprattutto dai tifosi della Juve. Anzi, no: soprattutto da Adani&C., cioè Cassano, Trevisani e altri cui i reel hanno regalato una seconda inaspettata fase della vita e il ruolo di guru. E' Adani che si è inventato che la Juventus aveva una rosa di primo livello massacrata dall'allenatore: niente di più falso! Infatti è stata cambiata pesantemente per fornire a Motta una rosa competitiva, consapevoli che quella ereditata non lo fosse manco per sbaglio. E' Trevisani che si è inventato senza alcun elemento a supporto che Motta è un, cito, "grandissimo allenatore", addirittura "tra i primi dieci al mondo". E' Cassano che si è inventato che Mourinho, Ancelotti, Allegri hanno solo avuto molta fortuna, un po' come Cristiano Ronaldo, che è scarso ma ha la sorte lo fa segnare da vent'anni ovunque e a chiunque. E così, tra un "facciamo calcio" e un "grandissimo alleantore", si è assistito a qualcosa di indecoroso per la storia della Juventus: orde di tifosi che si sono abbeverate a simili fonti, urlando in ogni sede che si doveva cacciare un vincente - piaccia o non piaccia - per prendere "grandissimi allenatori" come De Zerbi, Motta o Italiano. Ciò significa che la proprietà è stata forzata dai tifosi? Quasi sicuramente no: fa di testa sua e si è affidata a Giuntoli. Senza l'adanizzazione di una parte della tifoseria non sarebbe cambiato nulla, quasi di sicuro. Ma l'adanizzazione c'è stata e questo tipo di virus prima lo si espelle e meglio è. Quale migliore occasione del duro bagno di realtà cui siamo stati costretti? La Juve del grandissimo Motta (che magari si dimostrerà tale altrove, perché no) che a fine marzo è fuori da qualsiasi competizione, ridicolizzata dalla Fiorentina, dopo una serie di partite tanto noiose da far sembrare Allegri una specie di Zeman qualcosa può insegnarci. Quell'Allegri che vedeva Fagioli leader del centrocampo degli anni successivi o Kean superiore a Vlahovic o ancora McKennie titolare... Oggi fa un effetto strano ripensarci, dopo che Fagioli ci ha perculato a Firenze, i tifosi della Viola hanno perculato un Vlahovic sempre più ectoplasma e Kean ha più goal di Lautaro, Thuram e Lukaku. Vuol dire, forse, che uno che vince così tanto magari di calcio qualcosa capisce? O che uno che vince così tanto lo puoi certamente mandare via, se un ciclo si esaurisce, ma con il rispetto chi si deve ai vincenti? O ancora, che prima di dar retta a chi manco con le mani infilava due palleggi di fila (o due congiuntivi) ci si dovrebbe pensare a lungo, soprattutto se si tifa la Juventus? Non lo so. Ma un briciolo di autocritica per aver fatto di Giuntoli (tutta colpa di Motta!?) un eroe per aver cacciato "l'anticalcio", forse, andrebbe fatta. In ogni caso, gli Allegri e i Motta passano: la Juve resta. Teniamo duro!
  2. Il solito discorso: asfaltati da una squadra messa in campo molto meglio, con individualità superiori, lucida sottoporta. Noi a tratti dilettanti allo sbaraglio. Abbiamo abbandonato il calcio preistorico per dedicarci all’umiliazione pubblica: fuori da tutto a inizio marzo, probabilmente anche dalla Champions. Giocatori impresentabili, allenatore da Corrida (quella di Corrado). Un anno fa, con la bava alla bocca, molti tifosi chiedevano qui la testa di uno degli allenatori più vincenti della nostra storia, invocando De Zerbi e Motta. È il collasso di tutto: dirigenza, squadra, panchina e parte del tifo.
  3. Quello che molti non hanno capito, nonostante qualcuno, anche qui, si sia sgolato per ripeterlo (per amore di discussione, mica perché fosse influente), è che con la società Juve in crisi perenne, perché siamo reduci dallo scioglimento di una dirigenza e quella nuova ha ancora poca personalità, uno come Allegri sapeva coprire anche quell'aspetto. La Juve non ha più senatori: un conto è se una cosa te la dice Del Piero, Buffon o Trezeguet, che chi catzo sei tu rispetto a loro, ma se è Gatti o Locatelli a parlarti a muso duro, probabilmente ti metti a ridere. Allegri è un allenatore di esperienza e vincente, perché i suoi scudetti li ha vinti, le coppe le ha vinte, ha giocato due finali di CL; Thiago Motta è stato un giocatore fortissimo, che ha vinto molto, ma come allenatore è ancora alle prime armi, non ha palmares, non ha un'autorevolezza consolidata. Chi parla in questa Juve? Chi può mediare tra lo spogliatoio e l'allenatore? Il cambio di ruolo, in un certo senso, cambia le carte in tavola: Pirlo giocatore godeva di venerazione, ma come allenatore è diventato presto un signor nessuno. Stare alla Juve è difficile non solo per i giocatori, ma anche per gli allenatori: ci vuole personalità, ci vogliono risultati, ci vuole un pedigree. Motta è entrato nel modo più difficile da gestire: acclamato come salvatore della patria, per via di un'allucinazione generale sul reale valore della rosa e un gioco effettivamente noioso, adesso che sta andando molto peggio di Allegri (prevedibile, a mio avviso) siamo già all'ammutinamento, o almeno pare. Detto questo e pur restando convinto che andasse tenuto Allegri, facendogli fare mercato, se è vero che una parte dello spogliatoio rema contro per me è allucinante: chi è 'sta gente? Cosa ha mai vinto, ottenuto, dove ha giocato? Scherziamo? Ma veramente Vlahovic o, che so, Koopmeiners o Nico Gonzalez possono remare contro uno come Motta, appunto gran campione e comunque allenatore di buona prospettiva? Qui siamo all'assurdo. Buffon poteva, questi no. Ed è la società che deve farlo capire chiaramente.
  4. Sono bastati due giorni per tornare alla realtà...
  5. Fino a quando non manderemo via Allegri per prendere allenatori moderni, come Motta o De Zerbi, finirà così…
  6. Ma certo che non è un fenomeno! Secondo voi, se fosse Mbappé sarebbe in prestito da noi? Chiaro che no. Però è sbagliato insistere sui suoi valori assoluti: quelli relativi - alla Juve, cioè a Vlahovic, alla Serie A - dicono bene ed è uno che può cambiare il nostro attacco, che purtroppo poggia su un giocatore modesto da anni.
  7. Conceiçao in Italia non può nascere, oggi, nonostante certo non sia Ronaldinho o Vicinius: non si dribbla più, giocatori così piccoli vengono scartati presto, non c'è quasi più l'idea di spaccare le partite con giocate individuali, per le quali serve tecnica, etc. Lo avessimo comprato a 30 milioni, sarebbe stato un gran colpo, ma ne costerà parecchi di più e ci sarà da vedere se ci stiamo dentro. Certo sarebbe un peccato scoprire di aver buttato soldi in Nico&C., quando uno come Conceiçao compensa i limiti della squadra nei momenti in cui saltare l'uomo può cambiare le partite.
  8. E' vero che la partita poteva finire un po' in tutti i modi (queste partite spesso vanno così), ma non è, per me, la conclusione da trarne. Restiamo un cantiere, la difesa balla, Motta spesso non ci piglia, ma ci sono anche dei segnali positivi da considerare: la squadra sta acquisendo una sua fisionomia, un suo senso, nonostante manchi completamente il giocatore su cui doveva fondarsi, cioè Koopmeiners, che anche quando gioca un po' meglio non sembra poter essere - a oggi - il fulcro di nulla; un altro Conceiçao in Italia, oggi, non esiste e ha una capacità non comune di spaccare le partite: non chiediamoci troppo quanto potrà rendere, sul lungo, in Europa, ma piuttosto come facciamo a comprarlo, perché è fondamentale per fare un certo tipo di gioco e in certe partite; Thuram è forte e la sua presenza in campo si sente molto, ma una nota di merito va a McKennie, che tentiamo di vendere tutti gli anni ed è uno dei migliori per continuità e senso della posizione; Kolo Muani non è, con ogni evidenza, Ronaldo il Fenomeno, ma pare tale al confronto con Vlahovic, il che fa capire con che razza di paracarro ha dovuto giocare Allegri e fino a poco fa ha dovuto fare i conti Motta: un attaccante privo di fondamentali, lento nel girarsi, spesso fuori posizione, che però guadagna uno sproposito. Trovo sbagliato criticare Savona così aspramente: ha bisogno di parecchio tempo. Continua invece a essere un oggetto poco decifrabile Nico, che è costato decisamente troppo, se è questo giocatore qui. Insomma, c'è da sorridere - anche solo per aver battuto le mierde - ma qualche riflessione su come si possa aver speso così tanto per giocatori simili senza pensare a un Kolo Muani da subito, come si possa aver tentato di liquidare McKennie, ché un altro in giro a pochi soldi non c'è, e come si possa aver tardato a comprare Conceiçao, che doveva essere una priorità di mercato, dato che lo stavamo osservando.
  9. Ennesima meraviglia che segna l’uscita dal mesozoico e l’ingresso nel calcio del futuro: presi a pallonate in casa da una squadra tutto sommato modesta, che ci ha fatto sembrare l’allenamento infrasettimanale. Mi addolora vedere tifosi che si sentono traditi dal genio del pallone che doveva, nella loro testa, portarli fuori dalle paludi di noia di allegriana memoria. Mentre io non c’ho creduto neanche un attimo, pur restando convinto che Motta abbia bisogno di tempo e che non si debbano fare scelte avventate, tanti hanno celebrato il nuovo che avanza guidati da profeti semi analfabeti ed è triste che i fratelli bianconeri si siano ridotti così in massa..
  10. Ancora una grande partita, pallone e samba, facciamo calcio, Allegti mesozoico. Quant’è bella la Juve adanizzata…
  11. E facciamo calcio! Ancora una volta, puntuale, si vede il genio innovativo rispetto al preistorico atteggiamento di chi l’ha preceduto. Una Juve divertente, la palla che gira a mille, sempre in verticale, gli avversari annichiliti. E pensare che ci allenava uno convinto che Vlahovic non fosse meglio di Kean…
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