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Sono d'accordo al punto di considerare Melli più un uomo di spettacolo che un giornalista (anche perchè alla sua età può permettersi di non portare in groppa nessuno) che però si ricorda, quando necessario, di fare giornalismo. E tra lui e i gatti morti che lo affiancano ci sono almeno tre o quattro categorie di differenza.
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Quest'anno sarebbe stato l'anno giusto se qualcuno non avesse deciso che bisognava spingere con le buone e/o con le cattive (leggi aiuti arbitrali) la seconda squadra della Capitale in CL. E cmq è difficile pensare che la Lazio riuscirebbe a fare peggio della Roma. Certi record non arrivano mai per caso, specialmente se ripetuti...
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Con molti distinguo. Ad esempio poco fa ha fatto riferimento alla partita di Bologna sottolineando come tutti i media abbiano enfatizzato il ruolo avuto dal terreno di gioco nel determinare un risultato ritenuto penalizzante per la Roma e nessuno abbia invece sottolineato i limiti e le responsabilità della squadra giallorossa emersi nel corso di quella partita (e a prescindere dagli aiutini arbitrali di Rocchi).
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Interessante dibattito in corso su RadioRadio con Franco Melli che mette sotto accusa la stampa in genere e quella romana in particolare. Per Melli la Roma paga, soprattutto in ambito europeo e anche a livello di tifoseria, una continua quanto ingiustificata propaganda in chiave giallorossa che nel presentare una realtà artefatta e completamente sganciata dai fatti oggettivi contribuisce ad alimentare senza soluzione di continuità un universo fatto di realtà parallele in cui il tifoso riommico si riconosce e si esalta. Vocalelli, neo direttore del corriere di trigoria, dice che la tesi di Melli è superficiale e ingenerosa nei confronti dei giornalisti. Io sto con Melli.