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Marmas

Tifoso Juventus
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  1. Secondo me la domanda da porsi è un'altra e cioè: chi sono i veri italiani in un paese abitato da 60 milioni di individui che non sono mai stati un popolo e che per questo è ridotto in uno stato penoso sotto tutti i punti di vista? ps: qui si va ot di brutto, meglio parlare di Juve e di stadi...
  2. Pure i grattacieli di Liberskind si fanno con capitali privati ps: ma i romani non sono italiani?
  3. Stadio della As Roma, scaduto l’ultimatum/trappolone della Regione E’ scaduto a mezzanotte il termine gentilmente concesso dalla Regione Lazio per consentire a Roma Capitale di opporsi al progetto del nuovo stadio della As Roma. Usiamo tutta questa ironia per descrivere una trappola messa a punto da Pd, Regione e tecnici del Comune per costringere la giunta Raggi a schierarsi apertamente sulla pubblica utilità della mastodontica opera da realizzarsi nella landa di Tor di Valle. Il Campidoglio si è ben guardato dal rispondere al gentile invito, depotenziando il silenzio-assenso e disinnescando un’arma che sicuramente gli si sarebbe ritorta contro. Berdini aveva dichiarato giorni fa di apprendere “con vero stupore che la Regione Lazio pretende la formalizzazione dell’esistenza dell’interesse pubblico per il progetto del nuovo stadio della AS Roma entro il 6 settembre 2016, come reso noto da un comunicato di oggi. La Regione Lazio chiede dunque al Comune di Roma di preparare il provvedimento tecnico amministrativo, di discuterlo nella competente commissione consiliare e infine di sottoporlo all’Assemblea capitolina in sole 24 ore, visto che lunedì 5 sarebbe il primo giorno utile per avviare questa complessa procedura. Forse, azzardiamo, il rientro dalla ferie è stato traumatico e ha creato confusione. Ma, volendo tornare alla serietà del rapporto istituzionale, si deve ancora una volta ricordare che il parere di sussistenza dell’interesse pubblico è già stato espresso dall’Assemblea capitolina nella precedente consiliatura. Se la Regione Lazio ritiene indispensabile che la nuova Assemblea capitolina debba confermare o smentire il precedente parere, deve chiederlo formalmente, sulla base della legislazione vigente, e concedere un congruo lasso di tempo. Il Comune di Roma ha più volte sostenuto che la conferma della sussistenza dell’interesse pubblico debba essere espressa in forma collegiale prima della formale apertura della Conferenza dei servizi, ma è ben disponibile ad accettare il percorso amministrativo che l’Ente Regione dovrà esprimere con atto formale e non attraverso dichiarazioni stampa”. Un modo ineccepibile per smarcarsi. Anche potendo, se avesse dichiarato decaduta la pubblica utilità del progetto (votata nel dicembre 2014 da tutt’altro consiglio comunale, in pieno scandalo Mafia Capitale) la Giunta Raggi si sarebbe inimicata parte della tifoseria romanista. Se al contrario si fosse detta favorevole e l’avesse confermata, in primis il M5S si sarebbe contraddetto (il movimento votò compatto per il “no” alla pubblica utilità) e soprattutto avrebbe approvato quello che a tutti gli effetti è un pastrocchio. Il progetto dello stadio a Tor di Valle è stato solennemente bocciato a parole dall’assessore all’Urbanistica Berdini, ed è chiaramente povero di un’utilità pubblica (eccetto il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto) essendo un’opera essenzialmente privata (lo stadio, ricordiamocelo, non sarà di proprietà della As Roma, che a ben guardare non è nemmeno pubblica), costruita in un’area dove si vogliono erigere, oltre allo stadio (che rappresenta solo il 14% delle cubature) ben tre grattacieli. E allora che la patata bollente passi nelle mani della Regione Lazio, controllata dal Pd. E soprattutto si prendano loro la responsabilità di dare l’ok ad un progetto pieno di lacune, carenze, problematiche riscontrate dai tecnici comunali. Dagli impianti idraulici a quelli fognari, passando per ponti, prolungamento di metropolitane e verde pubblico. Tutto rema contro la scelta di un’area veramente infelice ed inidonea. Parta pure la conferenza dei servizi in Regione, il cui inizio è stato da subito rinviato a data da destinarsi. Lo rende noto la stessa Regione Lazio con un comunicato ufficiale, che recita: “nella serata di ieri Roma Capitale ha trasmesso alla Regione Lazio ulteriori contributi sul progetto. Si ritengono quindi differiti i tempi di indizione della Conferenza dei Servizi. Entro questa settimana avrà luogo un incontro tra gli Uffici competenti di Comune e Regione per definire il prosieguo dell’iter amministrativo, con l’obiettivo di indire la Conferenza dei Servizi nei tempi previsti”. Una motivazione impeccabile nella forma, ma che significa un ulteriore rallentamento del progetto. Occorre anche sapere, inoltre, che per il via libera al progetto occorre il voto positivo dell’Assemblea capitolina riferito ad una variante del piano regolatore, utile ad edificare l’area e consentire una colata di circa un milione di metri cubi. Senza di questo, la conferenza dei servizi non potrà chiudersi. Ed ogni falla del progetto potrà essere usata come appiglio per la maggioranza pentastellata, presente nell’Aula Giulio Cesare con 29 consiglieri sui 48 totali, per non rilasciare la tanto agognata autorizzazione. Uno scenario realistico, come scontate sono le miriadi di controlli a cui verrebbe sottoposto il cantiere se il progetto dovesse andare in porto. Multe, aggravio dei costi, prolungamento dei tempi sarebbero l’effetto collaterale nell’intestardirsi a realizzare qualcosa a cui è contrario l’Assessore all’Urbanistica. L’As Roma decidesse per tempo dove costruire il nuovo stadio, tenendo bene a mente quali potranno essere gli intoppi futuri. (lultimaribattuta.it)
  4. Sgarbi la tocca piano... Stadio Roma, Sgarbi: "Quel progetto è una minaccia, una m...a di un architetto criminale" (LA 7)- Un duro attacco al progetto del Pallotta Stadium da parte di Vittorio Sgarbi. Il noto critico d'arte, intervenuto ieri sera nella trasmissione televisiva "In onda", ha parlato anche del progetto del nuovo impianto della società giallorossa. “Il Pallotta Stadium è una minaccia, non capisco perchè la Raggi e i suoi non ne parlino - le sue parole -. Lo stadio a Roma, fatto per la Roma, mentre poi non si vogliono le Olimpiadi… Ma le Olimpiadi non sono mica un fatto di Roma, sono un fatto della nazione. La Raggi, sindaco di Roma, dice no all’Italia, ma dice sì allo stadio di m***a di un architetto criminale, autorizzato da tutti? in una città meravigliosa che non ha grattacieli, tu distruggi la piana?". ----------------------
  5. Pallotta Stadium, rinviata la Conferenza dei Servizi E' stata rinviata a data da destinarsi l'inizio della Conferenza dei Servizi, ultimo passo dell'iter burocratico che riguarda il progetto del Pallotta Stadium. Lo rende noto la Regione Lazio con un comunicato ufficiale. "Nella serata di ieri Roma Capitale ha trasmesso alla Regione Lazio ulteriori contributi sul progetto del Pallotta Stadium - si legge nella nota -. Si ritengono quindi differiti i tempi di indizione della Conferenza dei Servizi. Entro questa settimana avrà luogo un incontro tra gli Uffici competenti di Comune e Regione per definire il prosieguo dell'iter amministrativo, con l'obiettivo di indire la Conferenza dei Servizi nei tempi previsti".
  6. Tor di Valle, il nodo è la variante LEGGO (L. Loi) - Lo Stadio di Tor di Valle, oggi, arriva negli uffici della Regione Lazio per aprire la conferenza dei servizi. L'avvio, che dovrebbe rappresentare di fatto un passo in avanti del progetto, in realtà manca ancora di un tassello fondamentale. La conferenza dei servizi, infatti, non potrà chiudersi finché dal Campidoglio non arriverà la variante al piano regolatore. Ed è questo lo scoglio più alto da superare. Deve essere infatti il consiglio comunale ad approvare una variazione del piano regolatore per circa un milione di metri cubi. Un'area imponente che, necessariamente, deve essere resa edificabile. Un passaggio imprescindibile, al di là delle osservazioni che potranno arrivare in Conferenza dei servizi da qui ai 180 giorni previsti per l'approvazione, come da regolamento. E allora l'Aula Giulio Cesare, tra i cui scranni siedono ben 29 consiglieri del Movimento 5 Stelle sui 48 totali, potrebbe decidere di non rilasciare mai l'autorizzazione. Va detto infatti che durante l'allora Giunta Marino, al momento di votare la delibera per l'interesse pubblico del progetto dello Stadio di Tor di Valle, i consiglieri 5 stelle misero il veto. Prima fra tutti l'allora consigliera di opposizione Virginia Raggi. Difficile immaginare che da quella stessa Aula, oggi a maggioranza 5 Stelle, possa ora uscire qualcosa di diverso. La questione del Pallotta Stadium sembra quindi giunta a una nuova fase di stallo. Oltre ai problemi che incombono sul progetto dai collegamenti per il traffico privato all'abbattimento degli alberi, fino al rischio idrogeologico, così definito dall'Autorità di bacino, che porterebbe non pochi problemi alla costruzione degli impianti idraulici e fognari, è in atto un confronto a distanza tra Regione e Campidoglio. Tanto che dalla Regione è giunto un ultimatum, scaduto alla mezzanotte di ieri: oggi infatti parte la conferenza dei servizi nonostante dal Comune di Roma, che ne ha comunque richiesto l'avvio, non sia ancora giunta la conferma dell'interesse pubblico per il progetto. L'eventuale obiezione sarebbe dovuta arrivare entro la giornata di ieri, 6 settembre, in caso contrario si parte oggi con l'analisi di documenti e certificati. Ora l'attesa, quindi, si sposta tutta sulla variazione del piano regolatore.
  7. Berdini resta, missione Tor di Valle (IL MESSAGGERO) - «Dimettermi? No, ma ci sono problemi giganteschi», ha detto ieri l'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini, dopo giorni in cui si rincorrevano i rumors su un suo possibile passo indietro dalla giunta di Virginia Raggi. Una decisione, quella di restare, che appare ispirata da una missione ben precisa: quella di farsi garante, per conto di coloro che su quella poltrona lo hanno voluto, della realizzazione del nuovo stadio, in perfetta continuità con il suo predecessore, Giovanni Caudo. Una cosa è certa: ieri è scaduto il termine, fissato dalla Regione, entro il quale il Comune avrebbe potuto opporsi al progetto, dichiarando decaduta la «pubblica utilità» che lo stesso M5S in Aula, nel dicembre del 2014, aveva contestato dai banchi dell'opposizione. Il silenzio-assenso del Campidoglio ora obbligherà la Regione a proseguire l'iter, nonostante le tante carenze già individuate dai tecnici comunali. Sono stati i Dipartimenti capitolini, nei report spediti alla Pisana, a sottolineare le lacune presenti negli elaborati consegnati da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi. Dalla viabilità, al verde, ai trasporti, agli impianti di canalizzazione dell'acqua. Senza contare tutte le falle messe in evidenza dall'Istituto nazionale di Urbanistica, che ha puntato il dito contro la «sproporzione» delle cubature: solo il 14% verrebbe destinato allo stadio, tutto il resto andrebbe a negozi, alberghi, ristoranti e uffici. Tutte criticità che andranno affrontate durante la conferenza dei servizi. Uno scoglio che, se superato, rischia di chiamare il M5S a una presa di posizione netta e non più rinviabile. Perché per dare il via libera al progetto Tor di Valle, bisognerà votare in Assemblea capitolina una variante al piano regolatore. (07.09.2016) ---------------------------- La frase grassettata in rosso...
  8. In riferimento a stadio e relativo indotto sì, poi c'è anche Parnasi che beneficerà degli utili relativi alla parte commerciale/business park. Senza dimenticare che dietro le quinte c'è sempre Unicredit che deve ancora rientrare dei capitali immessi prima per evitare il fallimento e poi per gestione di ASRoma(fia).
  9. C'entra nella veste di proponente (rappresentato dal suo presidente). Ovviamente il suo sarà un ruolo non decisionale (a meno che la "mafia" non sia intervenuta anche qui ) ma, immagino, solo di supporto nella discussione delle diverse problematiche.
  10. Per fortuna sta per finire (forse) il tempo delle chiacchiere, dei proclami, dei plastici, delle presentazioni, dei 72 scatoloni di documentazione, e sta per cominciare (forse) il tempo dei fatti (a cominciare dai nomi degli investitori e dagli importi destinati alle opere ritenute di pubblico interesse).
  11. Il Pallotta Stadium entra nell’iter finale IL TEMPO (F. M. Magliaro) - Il gong suona alla mezzanotte di oggi. È il tempo «concesso» dalla Regione Lazio al Comune di Roma perché gli uffici capitolini possano inviare una lettera formale, con la quale si assumono la responsabilità di affermare che il progetto sullo stadio di Tor di Valle non risponde a quanto stabilito dalla delibera di pubblico interesse votata a dicembre 2014 dall’Assemblea Capitolina. Lo scorso 30 agosto, il Campidoglio aveva trasmesso il progetto alla Regione con alcune relazioni allegate. Ma, per gli uffici regionali, era necessario che fosse aggiunta una sorta di dichiarazione ufficiale con la quale il Comune attestava che il progetto rispondesse alle prescrizioni contenute nella delibera. Questa posizione della Regione aveva dato vita a un paio di botta e risposta a mezzo stampa fra Paolo Berdini, assessore comunale all’Urbanistica, e la Pisana. In sostanza, il Campidoglio sosteneva che questa sorta di «conferma» del pubblico interesse fosse implicita nella trasmissione stessa degli atti. Per uscire fuori dal ginepraio, la Regione ha giocato sul silenzio-assenso: se entro il 6 settembre tu Comune non mi neghi questa conferma, la daremo per assodata. Sono le ultime ore che, da quanto si apprende, trascorreranno senza che ci siano scambi ulteriori di corrispondenza fra la Pisana e gli uffici comunali. Intanto in Regione stanno compilando la lista degli uffici da convocare per l’insediamento della Conferenza di Servizi. Il segretario generale della Regione, Andrea Tardiola, ha preparato le lettere di convocazione e sta esaminando se e come applicare la riforma Madia alla Conferenza di Servizi. In sostanza, secondo quanto "Il Tempo" ha appreso, quella che si aprirà nei prossimi giorni – la data precisa ancora non è stata fissata mentre la sede degli incontri dovrebbe essere con tutta probabilità quella degli uffici della Giunta regionale in via Cristoforo Colombo – potrebbe essere una conferenza molto ristretta: poco più di una decina di partecipanti in rappresentanza di svariati Enti e uffici. Il Campidoglio avrà un solo componente, come già previsto nella stessa Delibera del 2014 in cui si fa riferimento al «rappresentante di Roma Capitale», che parlerà per tutti i vari dipartimenti coinvolti (Ambiente, Sport, Urbanistica, Lavori Pubblici, Mobilità, Attività Produttive). La nomina sarà tecnica, è una competenza del dirigente del dipartimento in cui era incardinato il procedimento: nello specifico, quindi, spetta al direttore del Dipartimento Urbanistica, Annamaria Graziano. Che, con ogni probabilità, nominerà l’architetto Vittoria Crisostomi, direttore della Direzione Trasformazione Urbana, che, poi, è l’ufficio che specificatamente ha seguito più da vicino tutto l’iter dello Stadio. Fra gli enti e gli uffici che parteciperanno sono previsti: Atac, Ama, Acea, Terna, Enel,Autorità di Bacino del Tevere, Prefettura di Roma, Vigili del Fuoco,Soprintendenza per l’area archeologica di Roma. Da verificare la presenza della Presidenza del Consiglio e del Ministero per i Beni Culturali e del Genio Civile. Già oggi è attesa una comunicazione ufficiale da parte della Regione e, nei prossimi giorni, finalmente, Comune, Regione, Enti vari e As Roma potranno sedersi al tavolo e aprire il corposo progetto: 55mila pagine da esaminare in 180 giorni. (06.09.2016)
  12. Anche qui siamo nel campo delle illazioni visto che non esiste alcun documento ufficiale che certifichi la mafiosità del progetto
  13. Argomento già dibattuto in passato. E comunque la vicenda della Lazio dice che Capitalia (poi confluita in Unicredit) non ha fatto sconti alla società biancazzura e che per evitare il fallimento Lotito sta pagando un mutuo ventennale per sanare la situazione debitoria col fisco nel momento in cui ha acquisito il controllo della società. Tutto il contrario della Roma che nel periodo che va dalla caduta dei Sensi all'avvento degli americani è stata gestita ufficialmente dalla banca (e lo è ancora attraverso il prestanome J.P.) Detto questo, ti va reso il merito di cercare almeno un minimo di obiettività.
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