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Stadio della Roma, Pallotta vede Raggi: "Ottimista, nessun problema". La sindaca: "Incontro andato bene "Noi sappiamo quanto sia importante il progetto e lo sanno anche loro", ha detto il numero uno giallorosso dopo la riunione per discutere dell'impianto che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. "Non abbiamo parlato di dettagli tecnici che saranno affrontati in prossime riunioni", ha chiarito Raggi "Ottimista". Così si è detto il patron della Roma James Pallotta, dopo aver incontrato in Campidoglio il sindaco della capitale Virginia Raggi per discutere sul progetto per il Pallotta Stadium. "Non vedo nessun problema in particolare, è stato un buon incontro", ha spiegato Pallotta conversando con i giornalisti all'uscita. "L'incontro è andato bene. Non abbiamo parlato di dettagli tecnici che saranno affrontati in prossime riunioni", ha detto invece Raggi. Pallotta era arrivato in Campidoglio intorno alle 11: dopo una foto con la sindaca, affacciati al balcone di palazzo Senatorio, è iniziata la riunione sul nuovo impianto di proprietà del club giallorosso, che il tycoon di Boston vorrebbe veder inaugurato nel 2019 nella zona di Tor di Valle. Pallotta ieri aveva ribadito la sua volontà di realizzare lo stadio entro tre anni al termine dell'incontro con il presidente della Regione Nicola Zingaretti, che aveva invece sottolineato la necessità che l'assemblea capitolina approvi una variante urbanistica. "Tutto l'iter amministrativo è legato a questa approvazione", aveva detto Zingaretti. A partecipare al primo meeting Palazzo Senatorio anche il management di Pallotta, cioè il nuovo ad Umberto Gandini, il dg Mauro Baldissoni, e il responsabile del progetto stadio David Ginsberg, già presente ieri all'appuntamento in Regione col presidente Zingaretti. Al tavolo, ad affiancare Raggi per l'amministrazione capitolina, invece il vicesindaco Frongia e l'assessore all'urbanistica Berdini. Per pochi minuti la sindaca, Virginia Raggi, e il presidente della Roma, James Pallotta, si sono affacciati dal balcone dello studio del primo cittadino capitolino. Dopo aver salutato fotografi e cronisti, la Raggi vestita con un completo chiaro, ha dato le spalle alla vista sui Fori per le classiche foto istituzionali col patron giallorosso. Subito dopo è stato il turno del management romanista assieme al vicesindaco Frongia "È stato un grande incontro. Noi sappiamo quanto sia importante questo progetto e lo sanno anche loro", ha detto Pallotta, uscendo dal Campidoglio, un'ora dopo esserci entrato. "C'è consapevolezza a tutti i livelli, sia da parte del governo nazionale che di quello cittadino, passando per quello regionale", ha sottolineato Pallotta. Secondo il presidente c'è la possibilità che il Comune guidato dal m5s possa bloccare il progetto? "Perchè dovrebbero fermarlo? va tutto bene, sono ottimista come lo sono sempre stato fin dall'inizio". Anche sulla scelta di Tor di Valle Pallotta nega che ci siano problemi. "Se abbiamo parlato del luogo? No, è tutto a posto". Intanto in mattinata sulla questione dello stadio era intervenuto anche il consigliere regionale M5s Gianluca Perilli, ex membro del mini direttorio della Capitale. "Non siamo contrari ad uno stadio in generale, siamo per poter verificare che ci siano tutte le condizioni adatte per fare uno stadio in un luogo che sia utile e dove sia possibile costruire. Ma non deve trasformarsi in una speculazione commerciale, come è, come potrebbe essere. Il sindaco Raggi sa perfettamente come procedere nell'autonomia del proprio potere decisionale. Noi ovviamente cerchiamo di fare le nostre osservazioni". Olimpiadi. Perilli ha parlato anche della candidatura di Roma a ospitare i Giochi del 2024, sostenendo che la sindaca rifiuterà. "Vedrete che il suo 'no', come è stato anche ribadito, arriverà e sarà motivato come sempre. Noi siamo contrari non alle olimpiadi come fatto importantissimo dal punto di vista sportivo, sociale e culturale - ha spiegato Perilli - ma siamo consapevoli, e la storia ci dà ragione, che diventerebbe una occasione per una certa politica e una certa amministrazione di spendere denaro, accumulare debiti, che avrebbe una ricaduta su una città che è allo sbando e su una classe di giovani uccisa dai debiti. Il nostro no è fattuale". All'indomani delle dichiarazioni degli esponenti Cinque Stelle, Di Maio e Di Battista, secondo i quali a decidere deve essere Virginia Raggi, sui Giochi è tornato anche il presidente del Coni Giovanni Malagò: "È giusto che a decidere sia la nuova sindaca, che ha il diritto e il dovere di prendere le decisioni. Questo dovrebbe valere per tutti, tutte le decisioni strategiche per la città è giusto che le prenda la nuova amministrazione, la sindaca, la Giunta e l'Assemblea Capitolina. Non ci devono essere, a mio avviso, altri soggetti. È stata eletta per questo e fa parte del suo ruolo", ha aggiunto Malagò a margine dell'incontro con gli atleti medagliati delle Fiamme Gialle presso la Caserma 'Sante Laria' di Roma. (repubblica.it, 14.09.2016)
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Ultimi aggiornamenti... Stadio Roma, Perilli (M5S): "Non siamo contrari al nuovo impianto ma non deve trasformarsi in una speculazione" (adnkronos) Gianluca Perilli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ed ex membro del disciolto direttorio ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Pallotta Stadium. Queste le sue parole: "Non siamo contrari ad uno stadio in generale, siamo per poter verificare che ci siano tutte le condizioni adatte per fare uno stadio in un luogo che sia utile e dove sia possibile costruire. Ma non deve trasformarsi in una speculazione commerciale, come è, come potrebbe essere. Il sindaco Raggi sa perfettamente come procedere nell'autonomia del proprio potere decisionale. Noi ovviamente cerchiamo di fare le nostre osservazioni. Speriamo di poter attrarre il dibattito, anche qui in commissione regionale per poter dire la nostra su questo tema che non arriva in Consiglio e quindi non ha alcuna possibilità diretta di intervento o di iniziativa". (14/09/2016)
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Pallotta, il presidente non vedrà la Raggi domani. Incontrerà in Regione Zingaretti Continua ad aggiornarsi l'agenda, sempre fitta quando viene nella capitale, di James Pallotta: domani il presidente giallorosso non vedrà infatti il sindaco Virginia Raggi, mentre invece si recherà in Regione alle ore 12 per appuntamenti per il Pallotta Stadium. La stessa Regione Lazio ha oggi comunicato che è stata avvita la procedura per l'esame del progetto definitivo del nuovo impianto. La Regione Lazio ha reso noto che: "Domani martedì 13 settembre alle 12 il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, incontra il presidente della A.S. Roma, James Pallotta. Partecipano il Direttore Generale della Roma, Mauro Baldissoni e l'assessore regionale alle Politiche del Territorio, Michele Civita. L'incontro si svolgera' a Roma, presso la sede della Regione Lazio, Via Cristoforo Colombo 212 a Roma"
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Stadio Roma, il 3 novembre la conferenza dei servizi. "Il Comune dovrà approvare variante La Regione avvia la procedura per esaminare il progetto dell'impianto a Tor di Valle. Mercoledì l'incontro Pallotta-Raggi (repubblica.it) È fissata al 3 novembre la prima seduta della Conferenza dei servizi convocata sul progetto del Pallotta Stadium a Tor di Valle. E sarà in quella sede che "si dovrà verificare l'iter della variante urbanistica legata al progetto, che dovrà essere adottata dall'Assemblea capitolina e approvata entro il termine dei 180 giorni". A fissare i prossimi passi per il progetto stadio è l'assessore regionale alle Politiche del Territorio, Michele Civita. Intanto il presidente americano della Roma James Pallotta mercoledì alle 11 è atteso in Campidoglio dal triumvirato M5S che ha in mano il progetto di Tor di Valle: la sindaca Raggi, il vice Frongia e l’assessore all’urbanistica Berdini. "Oggi gli Uffici della Regione Lazio hanno formalizzato l'avvio della procedura per l'esame del progetto definitivo Stadio della Roma trasmesso da Roma Capitale, dandone comunicazione alle amministrazioni competenti", scrive Civita in una nota. "Nei prossimi 15 giorni, le amministrazioni potranno chiedere integrazioni documentali e chiarimenti. Ai sensi della legge 147/2013, il procedimento avrà la durata di 180 giorni a partire dalla trasmissione definitiva avvenuta in data 6 settembre 2016. Al termine dei lavori, previsto per il 6 marzo 2017, si assumerà una determinazione motivata con una relativa delibera di Giunta regionale, che chiuderà l'intero procedimento". "Il prossimo 20 settembre avrà luogo la presentazione del progetto alla presenza di tutte le amministrazioni competenti e per il 3 novembre è stata fissata la prima seduta della Conferenza dei Servizi decisoria - aggiunge - In quella sede si dovrà verificare l'iter della variante urbanistica legata al progetto (per questo motivo la Conferenza è di competenza regionale e non comunale), che dovrà essere adottata dall'Assemblea capitolina e approvata entro il termine dei 180 giorni. Sempre nel termine dei 180 giorni dovranno essere espletate anche le procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)". (12.09.2016) ------------------------------
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Se tutto dovesse andare bene Tor di Valle pronto nel 2020 IL TEMPO (F. M. Magliaro) - Mettersi l'anima in pace: per quanto presto si possa fare, prima della seconda metà della stagione 2019/2020 nel nuovo Stadio di Tor di Valle la Roma non potrà giocare. Siamo ora alla vigilia dell'apertura della Conferenza di Servizi decisoria che si concluderà, secondo il calendario ipotizzato dalla Regione, a inizio marzo 2017. Ovviamente se non ci saranno intoppi di nessun genere, se, alla fine, il progetto sarà approvato e se tutti i tempi previsti saranno rispettati. Terminata la Conferenza regionale, ottenuta l'approvazione al progetto, la Roma potrà iniziare di fatto a costruire anche se alcuni passaggi burocratici non saranno ancora perfezionati: la legge dice infatti che «il provvedimento finale [emesso dalla Conferenza di servizi, ndr] sostituisce ogni autorizzazione o permesso». Tuttavia, se per demolizioni e bonifiche dell'area la Roma ha già previsto di partire a Conferenza ancora aperta, per vedere salir su le costruzioni occorrerà attende l'assegnazione delle gare d'appalto europee per le opere pubbliche e l'autunno 2017 sarà già trascorso. Anche perché alcune di queste opere - l'allargamento-unificazione della via del Mare/Ostiense e i moli di attracco sul Tevere - sono essenziali per poter trasportare i materiali di costruzione in entrata e in uscita dal cantiere senza mandare in sofferenza l'intero quadrante. Due anni di lavori (previsti) prima di poter aprire lo Stadio, più i collaudi e la stagione 2019/2020 potrebbe vedere i giallorossi nel nuovo stadio per una delle ultime gare del girone di ritorno. (11/09/2016)
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Stadio Roma ok. Dalla Regione via ai lavori. E la Raggi tratta La Regione ha rotto gli indugi e fatto partire i 180 giorni a disposizione della Conferenza di servizi. Il conto alla rovescia è scattato il 6 settembre, con i 180 giorni che scadranno il 5 marzo. Da quel giorno, se tutto sarà filato liscio, il dossier Tor di Valle tornerà in Comune per la firma della Convenzione urbanistica e la variante al piano regolatore, atti che precederanno, la posa della prima pietra. Dalla Regione tra lunedì e martedì saranno inviate le convocazioni per l’apertura della Conferenza, a cui parteciperanno solo i 4 rappresentanti istituzionali (Comune, Città Metropolitana, Regione, Governo) e quelli delle aziende coinvolte. Intanto la sindaca Raggi si è detta disponibile a incontrare James Pallotta: i due si incontreranno il 14 in Campidoglio. (cdcr, 10.09.2016)
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Metro B a Tor di Valle, il progetto dello stadio “blocca” i nuovi treni IL MESSAGGERO (A. Marani / L. De Cicco) - Il progetto dello stadio a Tor di Valle rischia di far saltare il programma di ammodernamento nel deposito dei treni della Metro B a Magliana, un progetto di Roma Metropolitane del 2012 fondamentale per la manutenzione dei convogli e l’efficienza della linea, tanto da essere già stato finanziato per 42 milioni di euro e approvato in Conferenza dei Servizi. L’allarme è stato lanciato ieri mattina nella Commissione Trasporti capitolina presieduta da Enrico Stefano. In pratica, il progetto di Tor di Valle «influenzerebbe negativamente», in quanto insistente sulla stessa area, il potenziamento della rimessa. Si tratta di interventi che la stessa Roma Metropolitane all’indomani del decreto Sblocca Italia del 2014 definiva «indifferibili con l’entrata in esercizio della Linea B1 e il relativo aumento dei treni sulla tratta Bologna-Laurentina». Interventi, si legge ancora, «volti a incrementare l’accessibilità e la capacità di stazionamento dei convogli». Succede infatti che i treni, a causa delle dimensioni e degli spazi ristretti, entrino ed escano con una certa difficoltà dalla rimessa. E questo “intasamento”, fa sì che quando un treno si guasta e ha bisogno di essere riparato, rimanga fermo “in linea” e quindi sui binari operativi, in attesa di avere il via libera, rallentando il servizio su tutta la tratta. Un servizio funestato da continui ritardi, corse soppresse e pendolari inferociti. LA BOCCIATURA Almeno per il momento, però, l’adeguamento del deposito fulcro della linea B rimane in stand-by. Da una parte, c’è il nuovo codice degli appalti che obbliga Roma Metropolitane a farsi carico anche del progetto esecutivo, dall’altra ci sono gli elaborati di Tor di Valle. In sostanza, così è stato spiegato in Commissione, qualcuno dovrebbe decidere a cosa dare la priorità: se ai pendolari della Metro B o all’impianto sognato da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi, ancora bloccato nei carteggi tra Comune e Regione in attesa che parta la conferenza dei servizi. Va valutato soprattutto l’impatto del piano trasporti. I proponenti vorrebbero realizzare un’altra biforcazione sulla metro B, proprio dalla stazione della Magliana, in direzione Tor di Valle. Anche se questa soluzione è già stata bocciata dall’Atac e dall’Agenzia per la Mobilità, che hanno ipotizzato «la compromissione della regolarità del servizio, tale da coinvolgere 200-300mila utenti». La bocciatura formale pe (10/09/2016)
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Ultimi aggiornamenti... Stadio: la Regione accelera IL TEMPO (F. Magliaro) - Sarà l’ultima riforma del ministro Madia a scandire tempi e partecipanti alla Conferenza. Secondo quanto si apprende, quindi, ci sarà un solo rappresentante per ciascun ente: uno per il Comune, quasi certamente l’architetto Vittoria Crisostomi, direttore della Trasformazione Urbana; uno per la Regione, Manuela Manetti, direttore della direzione Territorio, Urbanistica e Mobilità. Poi uno per la Città Metropolitana e uno per lo Stato, quasi certamente un funzionario della Prefettura. A questi, se ne affiancherà uno per ciascuna delle società dei pubblici servizi. Infine, anche un delegato per i proponenti sarà presente alle sedute di lavoro, chiaramente solo come interlocutore e senza diritto di voto. In tutto, quindi, si riduce il numero dei componenti a poco più di una decina di persone tutte sotto il coordinamento del segretario generale della Giunta regionale, Andrea Tardiola. Riforma Madia che regola anche i vari passaggi di lavoro della Conferenza. Entro gli ultimi 10 giorni di settembre (data probabile ma non ufficiale: il 20) i proponenti saranno “invitati” a presentare il progetto agli uffici regionali facendo, da quel giorno, partire i 45 giorni che la norma mette a disposizione dei membri della Conferenza per la presentazione delle eventuali prescrizioni motivate. Terminato questo passaggio (il 5 novembre se la presentazione avverrà realmente il 20 settembre), si entrerà nel vivo dei lavori. Non solo, ma da quella stessa data il Campidoglio dovrebbe essere in grado di portare in Assemblea Capitolina la variante urbanistica da adottare: saranno stati, infatti, affrontati tutti i problemi legati alle opere pubbliche che determinano il calcolo esatto delle cubature concesse in compensazione. L’assessore Berdini, quindi, da quel momento potrà chiedere la calendarizzazione della variante in Aula e ottenerne l’adozione, cioè un semplice voto di “presa d’atto”, non emendabile. E non potrà che essere un voto favorevole, poiché si tratterebbe di un atto dovuto frutto di un lungo percorso iniziato con la delibera di pubblico interesse del 2014. Ottenuta l’adozione della variante, essa dovrà essere “pubblicata a fini urbanistici”, cioè affissa all’Albo Pretorio per 30 giorni entro i quali potranno pervenire le eventuali osservazioni. Trascorsi i 30 giorni, la variante e le osservazioni che fossero nel frattempo pervenute torneranno in Conferenza di Servizi per le controdeduzioni. Terminato anche questo passaggio, il testo della variante sarà inserito come parte integrante del verbale finale della Conferenza stessa. Percorso analogo, ma senza la pubblicazione, dovrà seguire anche la convenzione urbanistica, vale a dire il contratto fra pubblico e privato che regola, fra l’altro, anche l’andamento preciso dei lavori: la Conferenza dovrà redigerne il testo che poi Berdini dovrà portare in Consiglio comunale per la ratifica e, quindi, riportare in Conferenza perché venga adottato definitivamente. Se il calendario dei tempi tecnici previsti venisse rispettato, a inizio febbraio e fino al 5 marzo si valuteranno le carte e i lavori prodotti per chiudere, quindi, proprio il 5 marzo in perfetto cronometro con i 180 giorni. L’eventuale parere positivo espresso in Conferenza avrà il valore di permesso a costruire. Saranno necessari ancora alcuni atti, prima di vedere la vera prima pietra del nuovo Stadio: la Giunta regionale dovrà fare proprio il verbale della Conferenza con una delibera di Giunta. Solo in quel momento, la fase due dell’iter burocratico sarà davvero terminata. (10.09.2016) ------------------------------ ma quanto è bravo er nibbio de noantri ?
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Marmas ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2016/2017
...chissà quanti grammi di fegato gli sono rimasti- 722 risposte
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Marmas ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2016/2017
Ma chi è 'sto poraccio?- 722 risposte
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Marmas ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2016/2017
Ogni tanto qualche leggerezza (assolutamente da evitare) ma tanta sostanza e buonissima qualità.- 722 risposte
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Stadio Roma, Sgarbi: "Il disegno dell'impianto è abominevole" RETE SPORT - Vittorio Sgarbi, che nei giorni scorsi aveva apertamente criticato il progetto per il Pallotta Stadium, ha rilasciato un'intervista all'emittente radiofonica. Queste le sue dichiarazioni: "Perché un'amministrazione che ha detto no a Roma 2024 dovrebbe alterare la città con il Pallotta Stadium? L’idea delle torri prova l’incapacità di capire quello che anche il Fascismo ha capito. Questo stadio cambierebbe il destino architettonico della città di Roma. Il disegno del Pallotta Stadium è abominevole, un grattacielo a Roma è una sfortuna fin qui evitata. Mi stupisce che le autorità autorizzino un'opera come il Pallotta Stadium perché realizzato con soldi privati. Roma può vivere senza americani, sono gli americani che si devono adattare a Roma. Non siamo noi a dover mutuare da loro qualcosa, è il contrario. Fare uno stadio non è complicato sul disegno e sulle linee guida. Le gradinate intelligenti sono quelli dei teatri antichi, costruire uno stadio seguendo la tipologia romana e italiana è la cosa più semplice. Quelle torri poi, sembrano disegnate da dei maniaci sessuali... Non riesco a capire quali nuove tecnologie devono instaurare che non siano compatibili con i teatri romani"
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Stadio Roma, nuove carte dal Campidoglio La Regione le ha ricevute martedì sera, con le solite prescrizioni. Ma la Conferenza slitterà solo di qualche giorno Alessandro Catapano «Il parcheggio 03 deve essere spostato». «L’alberatura non è sufficiente ». Ci sarebbe da sorridere, se non fosse che queste ed altre amenità – nel senso di «cose piacevoli, che rallegrano lo spirito », in cui, come scriveva Giacomo Leopardi ad Angelo Mai, «si perde la mente mia» – sono il motivo per cui nella serata di martedì, quasi allo scadere, il Comune ha inviato alla Regione «ulteriori contributi sul progettostadio », per i quali, fanno sapere dalla Pisana, «si ritengono differiti i tempi di indizione della Conferenza di servizi». QUANTO? Altri cinque giorni, non di più. Questo prescrive la norma. E oltre questo limite non vuole andare la Regione, che di cinque giorni in cinque giorni non vorrebbe arrivare a Natale, quando la legge le impone di non impiegare più di 180 giorni per aprire e chiudere la Conferenza di servizi. Perché in linea teorica nulla vieterebbe al Comune di inviare altre carte, e altre ancora, se l’obiettivo, come pare ormai assodato, è prendere (e perdere) tempo. Quantomeno, fare melina. Scagliando la palla dall’altra parte. Rintuzzando l’ormai stucchevole polemica sul parere di conformità da assegnare alla pubblica utilità del progetto Tor di Valle (dovrebbe farlo il Comune, c’è scritto chiaramente nella legge). Continuando, di fatto, a rinviare la convocazione della Conferenza, la sede in cui andrebbero affrontate quelle carenze del progetto che ancora due giorni fa segnalavano dal Campidoglio, sempre le stesse di una settimana prima. Perciò, al di là del diplomatico comunicato emesso ieri – «Entro questa settimana avrà luogo un incontro tra gli uffici competenti di Comune e Regione per definire il prosieguo dell’iter amministrativo, con l’obiettivo di indire la Conferenza dei servizi nei tempi previsti» –, l’intenzione della Pisana alla prossima scadenza è forzare la mano, inviando comunque le lettere di convocazione. Costringendo il Comune a uscire allo scoperto. NON È UN GIOCO Resta lo spazio per una breve riflessione. È comprensibile che in questo momento la Giunta Raggi sia mossa principalmente da un istinto di sopravvivenza, non è accettabile (e rischia di non essere più legale) continuare a far finta che sia tutto un gioco. O folklore. Per quello basta e avanza Vittorio Sgarbi. (cdcr ed. romana) --------------------------------------- A proposito di amenità.... ecco un altro "melinaro" tipo er Nibbio de noantri...
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Frenata su Tor di Valle: «I dubbi in un dossier» IL MESSAGGERO (L. De Cicco) - Nella sfilza di stop & go che accompagna, da anni, il progetto dello stadio a Tor di Valle, ieri è arrivata l'ennesima, doppia, frenata. Da una parte i tecnici del Campidoglio, che nella notte di martedì hanno inviato in Regione una nuova relazione per confermare che, almeno per il momento, non può essere rilasciata la «dichiarazione di conformità del progetto all'interesse pubblico». Dall'altra c'è proprio l'ente di via Colombo che, ricevute le nuove carte, ha deciso di prendere tempo per analizzare i documenti prima di far partire la conferenza dei servizi, che quindi slitterà. I dossier preparati dai Dipartimenti capitolini, accompagnati da una lettera riassuntiva, hanno fatto emergere nuove lacune sul progetto di James Pallotta e del costruttore Luca Parnasi. Soprattutto sul versante dei trasporti. Desta preoccupazione la biforcazione della linea B della metropolitana. I tecnici sottolineano quanto già evidenziato dall'Atac e dall'Agenzia per la mobilità, che in due relazioni separate hanno bocciato lo «sfiocco» della linea blu, perché comporterebbe una «riduzione dell'offerta con una flessione del 40% dell'attuale servizio». Un danno di proporzioni enormi per i pendolari, tanto che la relazione avverte che è a rischio «compromissione la regolarità del servizio, tale da coinvolgere 200-300mila utenti». LA DELIBERA Un ostacolo difficilmente aggirabile, considerato che la delibera approvata dall'Assemblea capitolina nel dicembre 2014 ha stabilito come condizione necessaria per dichiarare il pubblico interesse proprio il «potenziamento dell'offerta di trasporto su ferro a servizio dell'area di Tor di Valle e della città con frequenza di 16 treni/ora nelle fasce orarie di punta giornaliere, prioritariamente attraverso il prolungamento della Metro fino a Tor di Valle». L'alternativa sarebbe il potenziamento della Roma-Lido, ma proprio i tecnici del Comune, nei nuovi documenti trasmessi alla Regione, hanno chiesto chiarimenti sull'incremento delle corse della tratta per Ostia, «per non gravare sul traffico privato». LE CARENZE I Dipartimenti comunali hanno segnalato molte altre carenze: dai progetti per le barriere acustiche sulla Roma-Fiumicino, al piano di smaltimento dei rifiuti nei cantieri, dalle previsioni sui consumi energetici agli impianti di canalizzazione dell'acqua. E ancora: le aree per i parcheggi non sono considerate sufficienti, lacunosa anche la documentazione sulla viabilità per raggiungere l'impianto sportivo e il mega-complesso di negozi, uffici, alberghi e ristoranti che ci nascerebbe accanto (l'86% delle cubature totali, il vero core-business dell'operazione calcistico-immobiliare che potrebbe portare ai privati, secondo alcune stime, fino a 800 milioni di euro). Ecco perché il Comune non se l'è sentita di confermare subito la persistenza della «pubblica utilità» accordata in via preliminare dalla delibera di dicembre 2014, rinviando tutto alla conferenza dei servizi. E chiedendo alla Regione di chiedere ulteriori integrazioni ai privati. Regione che ha deciso di analizzare con tutta calma i nuovi documenti. Solo al termine di questo lavoro di vaglio potrà essere convocata la conferenza, con «tempi differiti», quindi. E in questa sede - ragionano i tecnici di via Colombo - sarà il Campidoglio a chiedere ai proponenti di provare a colmare le tante falle che ancora gravano sul progetto. (08.09.2016)
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Il Comune fa melina sullo stadio IL TEMPO (F. M. Magliaro) - Il coup de théâtre sul Pallotta Stadium è arrivato martedì sera, intorno alle 20. A quell’ora, tramite posta elettronica certificata, il Campidoglio ha spedito in Regione non il sospirato parere di conformità del progetto alla delibera di pubblico interesse ma un’integrazione documentale di 16 pagine con le relazioni di Dipartimento Mobilità e Trasporti, Urbanistica, Tutela Ambientale, Lavori P ubblici e Acea. Una melina, di certo meno elegante di quella di Liedholm, ma sufficiente ad allungare, come in un grande gioco dell’oca, i tempi. La Regione, infatti, ha comunicato che «si ritengono differiti i tempi di indizione della Conferenza di Servizi» e ha annunciato che «entro questa settimana avrà luogo un incontro tra gli Uffici competenti di Comune e Regione per definire il prosieguo dell'iter amministrativo, con l'obiettivo di indire la Conferenza dei Servizi nei tempi previsti». Tempi ufficialmente mai comunicati ma che, secondo gli uffici regionali, saranno comunque brevi. Leggendo la lettera di accompagnamento, firmata da Annamaria Graziano, direttore dell’Urbanistica, e dall’architetto Vittoria Crisostomi, direttore della Trasformazione urbana, però, oltre che le carenze documentali nel progetto presentato, emerge anche la posizione della Giunta Raggi proprio sulla questione del pubblico interesse. È scritto, infatti: «Si è valutato che solo in sede di Conferenza di Servizi, componendo le questioni di merito individuate dai dipartimenti nel corso dell’istruttoria, anche con eventuali modifiche poste dagli altri Enti convocati, sarà possibile configurare per intero e in forma definitiva i caratteri della variante e di conseguenza il permanere dei profili di interesse pubblico, che saranno confermati o meno da un atto del medesimo organo che si è già espresso con la Delibera 132/2014 (quella del consiglio comunale proprio sul pubblico interesse, ndc)». In sostanza, la posizione della Giunta Raggi è: aspettiamo quello che esce della Conferenza di Servizi, soprattutto i pareri degli altri Enti. Finito l’esame delle carte, vediamo che ne esce prima di dire se il pubblico interesse viene confermato oppure no. E gli uffici dicono anche: spetta alla politica, nel caso, cambiare l’interesse pubblico in Consiglio comunale. E, finalmente, siamo in grado anche di verificare quali sono le carenze documentali che gli uffici capitolini hanno ravvisato nel progetto. AMBIENTE Si parte con il servizio cavi stradali che chiede l’esatta indicazione, numero e specie delle alberature da abbattere. Si passa poi al servizio aree fluviali che chiede «un puntuale approfondimento progettuale delle aree golenali e del Tevere che, benché esterni al perimetro, rappresentano un unicum territoriale». Per il servizio «sostenibilità e energie» manca la previsione dei consumi energetici su base annua. Per gli «scarichi idrici» manca una «risposta chiarificatrice» sul problema dello smaltimento delle acque industriali; mentre esprime parere negativo all’impianto di evapotraspirazione (per lo smaltimento di acque domestiche tramite le piante) perché è previsto «solo dove non sono presenti reti fognarie»; infine, «pur non essendo di competenza» del servizio scarichi idrici, si chiedono chiarimenti sull’«impatto della maggiore affluenza delle acque meteoriche». Il servizio cave e rifiuti inerti chiede un piano per la «gestione dei rifiuti prodotti» da scavi e demolizioni e di un «piano per l’utilizzo delle terre di scavo»; mentre il servizio gestione acustica chiede di «precisare numericamente l’incremento dei treni sulla Roma-Lido» e di «valutare l’impatto acustico» con le «opportune simulazioni». Inoltre, lo stesso servizio chiede un calcolo dei livelli sonori degli effetti di mitigazione del suono operati dalle barriere acustiche sulla Roma-Fiumicino. Alcune prescrizioni, poi, più che carenza documentale, entrano proprio nel merito di quanto dovrà essere discusso in Conferenza di Servizi. È il caso del «parcheggio 03» che, per il servizio autorizzazioni ambientali va spostato «al fine di evitare la compromissione delle aree (ambientali) di medio livello» o, per gli altri parcheggi a raso, viene richiesta un’incrementazione delle opere a verde. Infine verifiche vengono chieste dal servizio inquinamento olfattivo in relazione alla caratterizzazione chimica delle sostanze e alla necessità di mitigazioni olfattive. MOBILITÀ - Per il servizio «trasporto privato» mancano alcune carte, come la relazione tecnica specialistica del ponte pedonale dalla stazione Magliana della ferrovia Roma-Fiumicino Aeroporto, la documentazione sugli studi di traffico nell’ambito delle attività di vendita e i progetti sulle modalità di accesso alle «aree pertinenziali» (carico e scarico, parcheggi) dei negozi, gli elaborati definitivi della pista ciclabile e quelli dell’accessibilità allo stadio dai parcheggi e dalla Stazione. Per il servizio «trasporto pubblico», ovviamente, manca il progetto sul potenziamento della Roma-Lido che, però, non era fra quelli previsti, data la preferenza per lo sfioccamento della Metro B. LAVORI PUBBLICI - Per il dipartimento «sono stati integrati tutti gli elaborati mancanti richiesti (a giugno 2015,ndc), eccetto gli elaborati stato di fatto (quelli inerenti a com’è oggi la situazione), che necessitano di relazione generale o specialistica». Va invece integrata «la connessione del sistema Stadio con il Ponte dei Congressi. Al riguardo - si legge nella relazione - nonostante il nuovo ponte venga citato nella relazione trasportistica, esso non compare tra gli interventi da attuare. Non è quindi mai simulato il sistema delle infrastrutture di viabilità dello Stadio con quello del Ponte». Altra indicazione, poco preliminare e molto da discussione in Conferenza, è quella di «considerare l’opportunità di realizzare l’unificazione di via Ostiense e via del Mare fino a Viale Marconi e, in ogni caso, adottare soluzioni che non precludano la futura eventuale unificazione». Va ricordato che l’unificazione dell’asse via del Mare/Ostiense è previsto dal Raccordo allo Stadio, rimanendo, salvo normale messa in sicurezza, con l’attuale conformazione dallo Stadio a viale Marconi. ACEA - Per Acea, a parte alcune richieste di integrazioni progettuali su fogne e acque meteoriche, si chiedono approfondimenti sulle emissioni di odori incrementando nel numero quelle già fatte dai progettisti perché, pur se in linea con le rilevazioni di Acea stessa, non sono considerate sufficienti a fornire un quadro completo. (08.09.2016)