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Marmas

Tifoso Juventus
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  1. Berdini ha SEMPRE sostenuto che le cubature DEVONO rimanere nei limiti previsti dal PRG e cioè sotto ai 350mila mc Dopo 4 anni e mezzo manco le basi oh....
  2. è appena finita l'ennesima rappresentazione teatrale complimenti per la dimostrazione di forza di fronte ad una squadra che ha lottato col coltello tra i denti dal 1' al 90' fine OT
  3. Adesso ti lascio perchè vado a vedere la magggica.... ...mi raccomando, vedete di non rubare pure stasera
  4. di a quel pupazzo del tuo capitano di lanciare l'hastag #pallottamollalostadio
  5. Se scendono a poco più di 300.00 mc può darsi (rimarrebbero comunque altre criticità tutte da risolvere), e dipende solo dalla banda PPU. Berdini è da una vita che sostiene questa tesi.
  6. E' un progetto FUORILEGGE rispetto ai vincoli imposti dal PRG tanto da richiedere una deroga allo stesso PRG da votare in consiglio comunale. E' tanto difficile da capire ? Poi magari parliamo di tutto il resto visto che quattro anni e mezzo non sono bastati per farvi capire come stanno le cose.
  7. 'na cosetta da poco...e cioè che non si possono REGALARE 600.000 metri cubi al privato.
  8. Berdini è stato sempre chiaro Armì, e oggi ne ha solo dato l'ultima conferma in ordine di tempo. Evidentemente la sua chiarezza e la sua coerenza non bastano se ancora in tanti riescono a giustificare/invocare una porcheria del genere come un'opera utile alla città e ai romani.
  9. E' quello che sta facendo. Ma li hai letti i pareri di Roma Capitale e Città Metropolitana di Roma? Roba da matti...
  10. Dovrebbero essere condannati a risarcire gli SPECULATORI (di cosa poi?) perchè chiedono di rispettare la LEGGE? Annamo bene.....
  11. Stadio Roma, Berdini: "Spero che lo stadio si faccia, ma si deve stare dentro le regole del piano regolatore" RADIO RAI - L'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma Paolo Berdini, è stato intervistato dall'emittente radiofonica e ha ribadito la sua posizione sullo stadio della Roma. Queste le sue parole. "Spero che lo stadio si faccia, che l’associazione sportiva Roma lo voglia fare. Se stiamo dentro le regole del piano regolatore, come dico da mesi, lo stadio si può e si deve fare. Sempre che la società receda da appetiti che credo che siano un po’ troppo elevati per quell’area e per questa povera città. Il tweet di Totti? Conta, però sono le regole che fanno la differenza, altrimenti è una giungla. E’ il segnale che questa città è disponibile a qualsiasi tipo di investitore, se si rispettano le regole. Io mi sento parte di questa città. Rilanciando la città è la stessa amministrazione che vive".
  12. Stadio. E la Roma prepara il ricorso (F. M. MAGLIARO) - Il parere «non favorevole» al progetto dello Stadio della Roma di Tor di Valle potrebbe trasformarsi in un enorme boomerang sia tecnico che politico per l’assessore grillino all’Urbanistica della Capitale, Paolo Berdini. Al di là dei possibili accordi politici da trovare in Campidoglio nella riunione di oggi – e ai quali i tifosi credono sempre meno vista la doppia faccia dello stesso Berdini testimoniata dalle sue ormai reiterate e incontenibili sortite mediatiche – la questione potrebbe anche approdare rapidamente in un’aula di tribunale. Per l’esattezza al Tar. Andiamo per ordine. Il problema è sottile e giuridicamente complesso. In primo luogo, la norma che regola il funzionamento della conferenza di servizi (legge 241/90 modificata con la riforma Madia del luglio 2016) prevede che esistano solo due tipi di parere: di assenso o di dissenso. E già la semplice indicazione di «non idoneo» e «non favorevole» viola la legge. In seconda battuta, la legge stabilisce che le determinazioni delle Amministrazioni siano «congruamente motivate», vale a dire «espresse in modo chiaro e analitico» e con la specifica se il vincolo deriva «da una disposizione normativa o da un atto amministrativo generale ovvero discrezionalmente apposte per la migliore tutela dell’interesse pubblico». E il parere unico espresso dal Campidoglio di fatto non riporta nessuna di queste specifiche. Anzi: si tratta di un parere espresso in forma vaga e generica e, in alcuni casi, come quello della valorizzazione della tribuna dell’Ippodromo, anche in violazione della stessa delibera di Pubblico interesse che esclude l’ippodromo dalle opere da tutelare. Va, poi, aggiunto che il rilievo di maggior peso contenuto nel parere unico del Comune, quello relativo alla tenuta idraulica dell’area, potrebbe (e dovrebbe, secondo quanto trapela) essere superato proprio dalla lettera dell’Autorità di Bacino che, di fatto, smonta pezzo per pezzo questa opposizione indicando nell’intero progetto dello Stadio con tutte le sue opere di mitigazione idraulica un elemento risolutivo del problema in modo definitivo. Insomma, lo Stadio e le sue opere risolverebbero definitivamente qualunque rischio idraulico della zona, compreso il Fosso del Vallerano, tutte opere che il Comune avrebbe dovuto fare da decenni, che non ha mai fatto e che invece si completerebbero con la costruzione della casa giallorossa. Tanto che, nei giorni scorsi, secondo quanto trapelato, il Comune avrebbe indirizzato una lettera all’Autorità di Bacino proprio per chiedere di rivedere questo parere positivo e trasformarlo in negativo al fine di poter procedere alla bocciatura dell’opera. Inattesa, quindi, che l’Autorità depositi formalmente il suo parere, rimarrebbero aperte due strade. La prima, che prende le mosse proprio dalla legge sulla Conferenza di Servizi. La seconda, che porta dritti al Tar. Per semplificare: la Conferenza potrebbe sia correggere d’ufficio il parere comunale ritenendolo di assenso con prescrizioni (come in realtà è nei fatti) e, quindi, con una definizione sbagliata frutto di un errore materiale, oppure potrebbe addirittura arrivare a considerarlo formato contro la legge e quindi, trasformarlo in assenso incondizionato. Ovviamente questi sono passaggi che determinerebbero ripercussioni politiche serissime nei rapporti fra Regione e Comune ma che porterebbero Zingaretti e Civita nell’Olimpo dei tifosi giallorossi. La seconda possibilità, invece, è che la Conferenza si concluda accogliendo la negatività del parere comunale e quindi esprimendo un «no» al progetto. No che potrebbe essere impugnato al Tar dai proponenti (voci di corridoio parlano di avvocati già all’opera) che punterebbero sia sull’incongruenza logica di pareri favorevoli con prescrizioni trasformati in un «no», sulla tempistica sbagliata e sulla violazione del principio della leale collaborazione, visto il palese «sgarbo» fatto dal Comune in questa vicenda. E anche le parole di Berdini («l’hanno preso sui denti») potrebbero essere usate per dimostrare la doppia faccia del Campidoglio che di giorno, come Penelope, tesse la tela del sì e di notte la smonta. E se il Tar accogliesse il ricorso, si aprirebbe di nuovo la voragine del risarcimento danni. Oltre che le responsabilità «dell’amministrazione, nonché quelle dei singoli dipendenti». (IL TEMPO 07. 02. 2017)
  13. Homepage del "Corriere della Sera" in questo momento Mai viste cose del genere nè credo che in alcun paese civile al mondo potrebbero accadere cose del genere. Questi si sono comprati pure i marciapiedi di Roma pur di portare a termine una operazione speculativa di portata gigantesca e fuori dai crismi della legalità. La parola "mafia" al confronto evoca una riunione tra educande dedite a raccogliere margherite. Forza Berdini.
  14. Incredibile ma vero...per ora solo la cdcr parla di rischio squalifica per Icardi
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