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Marmas

Tifoso Juventus
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  1. Mai avuto dubbi in proposito, solo che stavolta si è andati oltre ogni immaginazione. Ammesso che il "Pallotta&Parnasi Stadium" veda mai la luce ( da 0 a 10 dico 0) saremmo di fronte non solo ad una mera speculazione commerciale/edilizia ma anche ad una vicenda caratterizzata da un colossale conflitto di interessi con Pallotta che, nella doppia veste di costruttore e usufruttuario del nuovo stadio, si ritroverebbe a pagare l'affitto a se stesso. Se fossimo in un Paese normale basterebbe questo a far smuovere le chiappe a qualche magistrato con la "m" maiuscola.
  2. Non ho cambiato idea riguardo all'ingresso degli americani nel pacchetto di maggioranza di ASRoma. Per me Pallotta era, e rimane, un uomo di Unicredit che, non dimentichiamolo, deve ancora rientrare delle proprie esposizioni (per diverse centinaia di milioni di euro) nei confronti della società giallorossa. Sono più che mai convinto che dietro alla vergognosa speculazione edilizia che si va delineando attorno alla costruzione del "Pallotta&Parnasi Stadium" ci sia Unicredit e siccome non ho mai visto una banca fare beneficienza credo proprio che i guadagni che deriveranno dal nuovo stadio (e relativi indotti) andranno all'istituto bancario milanese.
  3. No. Però si continua a parlare e a scrivere di "nuovo stadio della Roma", e a prendere per il c**o i tifosi romettari che a quanto sembra son contenti così.......
  4. As Roma: per il nuovo stadio (per ora) si profila una proprietà Pallotta-Parnasi; dalla Nike una “base” annua di 4/5 milioni Il nuovo stadio e l’accordo di sponsorizzazione con la Nike sono i principali dettagli del Prospetto Informativo depositato dalla Roma presso la Consob, relativo all’aumento di capitale varato negli scorsi giorni. Per quel che riguarda il nuovo impianto dove verranno disputate le partite casalinghe della Roma, in particolare, viene dichiarato che sarà totalmente finanziato e gestito da soggetti privati, ad eccezione delle partite della Prima Squadra, la cui gestione sarà di competenza della società. La proprietà dell’impianto sarà, dunque, almeno nella fase iniziale, dell’AS Roma SPV LLC, facente capo a James Pallotta e soci, ed Eurnova S.r.l. di Luca Parnasi, che si sono impegnate alla realizzazione del progetto stadio e a concedere l’utilizzo dello stesso alla Roma. La As Roma figura come partner sportivo, indispensabile in base alla disciplina introdotta dalla legge di Stabilità, per la presentazione del progetto al Comune di Roma. Da definire a questo punto anche il ruolo di Starwood Capital Group. A fine marzo è stato infatti annunciato che Starwood, un fondo che gestisce asset per 33 miliardi di dollari ed ha quote in alberghi, palazzi per uffici, complessi residenziali e centri commerciali, attraverso una sua società controllata, ha siglato un’alleanza con la As Roma Spv Llc (il consorzio americano che controlla il club) e ha acquistato una quota di minoranza dell’As Roma in funzione della costruzione del nuovo stadio. Stadio in linea con gli impianti di nuova generazione. Lo stadio, spiega ancora il prospetto informativo, in linea con quanto accade con gli altri impianti di nuova generazione, sarà un impianto con possibilità di ospitare eventi di intrattenimento di qualsiasi genere 365 giorni l’anno. Lo “Stadio della Roma”, inoltre, sarà autonomo ed indipendente rispetto alla Società, come testualmente riportato nel Prospetto Informativo. La realizzazione del nuovo impianto non vedrà il coinvolgimento economico e finanziario della società, dunque la Roma non sarà esposta agli oneri relativi alla costruzione dello stadio. As roma non potrà patrimonializzare l’impianto nel proprio bilancio. Le modalità di utilizzo della struttura da parte della Roma verranno accordate in seguito con la società proprietaria dello stadio. La Roma non sarà proprietaria dell’impianto. La Roma sarà “usufruttuaria” dello stadio. Come riporta il Prospetto Informativo, “AS Roma, AS Roma SPV LLC ed Eurnova S.r.l. – società proprietaria dell’area situata nella zona di Tor di Valle in cui sorgerà il nuovo “Stadio della Roma”, hanno sottoscritto un accordo per dar corso alle procedure amministrative previste dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147 volte ad ottenere il rilascio dei permessi e delle autorizzazioni necessarie a costruire lo stadio e le infrastrutture accessorie”. AS Roma SPV LLC ed Eurnova si sono impegnate a concedere l’utilizzo dello stadio ad AS Roma. Il club dovrà siglare degli accordi specifici con la società proprietaria, ma non si esclude l’ipotesi che in futuro la Roma venga inclusa tra i proprietari della struttura: “Il contratto prevede inoltre un impegno delle parti a rinegoziare in buona fede il contenuto e il corrispettivo del Media Package ove AS Roma dovesse diventare proprietario di, o la Prima Squadra dovesse iniziare a giocare le proprie partite in, un nuovo stadio”. Roma-Nike: una base da 4 milioni annui. La costruzione del nuovo stadio si collega anche all’accordo siglato dalla Roma con Nike, nuovo sponsor tecnico dei giallorossi. Il contratto decennale prevede un fisso annuale da 4 milioni di euro, con delle possibilità di aumento legate ad eventuale incremento dell’indice Istat (per il quale è previsto un aumento del compenso per il sesto e il settimo anno entro un limite massimo del 3%) e, appunto, all’eventuale apertura del Nuovo Stadio. Per l’eventuale anno di apertura dell’impianto, il compenso fisso verrà incrementato fino ad un massimo di un milione di euro, mentre per gli anni successivi aumenterà a cinque milioni di euro annui. Oltre al compenso fisso sono previste delle componenti variabili legate alle vendite nette (aumento annuo per una percentuale tra il 7,5% e il 12% in funzione del fatturato netto) e al raggiungimento di obiettivi sportivi (ma anche un taglio se si dovesse mancare la qualificazione in Europa per due stagioni consecutive). Per la vendita di qualunque prodotto con loghi, nomi, marchi o diritti di immagine della squadra è prevista una percentuale a favore della Roma pari al 50% dei proventi netti. 2 luglio 2014 Marco Bellinazzo (ilsole24ore.com) (http://marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com/2014/07/02/as-roma-per-il-nuovo-stadio-per-ora-si-profila-una-proprieta-pallotta-parnasi-dalla-nike-una-base-annua-di-45-milioni/) Il "Pallotta&Parnasi Stadium"............
  5. Stadio della Roma: dai vincoli idrogeologici al piano regolatore, ecco tutte le criticità Il nuovo stadio della Roma sorgerà su un'area a edificabilità zero e ad alto rischio idrogeologico La tutela dell’ambiente non ha partigianerie calcistiche: il nuovo Stadio della Roma, un avveniristico progetto da 60mila posti che entro il 2016 dovrebbe ospitare le partite in casa della A.S. Roma, presentato in pompa magna la settimana scorsa comincia a rivelare le prime criticità. A dirla tutta noi di Ecoblog ci eravamo occupati in tempi non sospetti dell’ipotesi di costruire tale impianto a Tor di Valle, dove sorge attualmente lo storico ippodromo (divenuto famoso grazie al film “Febbre da cavallo - La Mandrakata”); non staremo qui a ribadire i dubbi (che restano intatti) sul randioso progetto: ci limiteremo ad enunciarli. Il consumo di suolo (necessario per una nuova opera in cemento) ed il problema mobilità (nell’area di Tor di Valle la mobiltà pubblica è pressoché inesistente) sono aspetti già evidenziati oltre un anno fa, quando il Presidente della A.S. Roma James Pallotta, l’ex-sindaco Gianni Alemanno ed il costruttore Luca Parnasi (di famiglia laziale, perchè il cemento ha un unico colore, il grigio) annunciarono il progetto. Con buona pace degli architetti Julio Lafuente e Gaetano Rebecchini, che progettarono l’ippodromo da 420.000 m², il galoppatoio verrà abbattuto per fare spazio al nuovo impianto; lo “stadio più bello del mondo” della “squadra più bella del mondo” nella “città più bella del mondo” (come viene descritto dai più) ha in se altri aspetti critici: in primis il vincolo idrogeologico sull’intera ansa del Tevere dove dovrebbe sorgere la struttura (corredata da altre cubature di cemento tra negozi, palestre, museo e quant’altro). L’area di Tor di Valle, di proprietà di Luca Parnasi (imprenditore 36 enne, in città chiamato “il nuovo Caltagirone”, ideatore e collettore della grande opera Stadio della Roma) è infatti vincolata e a rischio esondazioni: di fatto l’intera area sarebbe inedificabile. Se poi a questo aggiungiamo le bellissime parole proferite durante l’intera campagna elettorale dal sindaco di Roma Ignazio Marino, che si è lungamente scagliato contro il consumo di suolo e a favore della riqualificazione di ciò che già c’è (a Roma non mancano gli stadi, si pensi allo Stadio Flaminio, in uno stato di abbandono e di degrado assoluto da quando l’Italia del rugby si è trasferita all’Olimpico), storcere il naso diventa un riflesso incondizionato. Tuttavia il raggiro verbale è perennemente in agguato, nel Paese che meglio di altri ha saputo fare tesoro delle teorie di Orwell: “Il progetto ci permette inoltre di intervenire, portando servizi di mobilità a un intero quadrante della città, ad esempio permettendo di collegare più agevolmente l’Eur con Fiumicino. Voglio essere chiaro: non si va a costruire su un’area vergine, ma su una zona già urbanizzata, nel pieno rispetto non solo della legge, ma anche dei valori che ci siamo dati per questa amministrazione, di puntare cioè sulla rigenerazione urbana, costruire meglio dove è già stato costruito.” Parole queste pronunciate dallo stesso Marino proprio il giorno dell’inaugurazione: “rigenerazione urbana” è il termine chiave, così come chiave del ragionamento è l’evidente contraddizione tra la prima e la seconda frase del periodo sopra enunciato. La certezza è una: secondo il Piano regolatore generale l’area su cui dovrebbe sorgere lo Stadio della Roma è inedificabile. Le autorizzazioni A Roma si procede con le nuove opere in cemento fregandosene semplicemente delle normative italiane e comunitarie: i lavori nei cantieri della Metro C proseguono infatti senza alcuna Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), espressamente richiesta dalle normative ma tranquillamente ignorata grazie alla straordinarietà del progetto (una metropolitana!). Luca Pancalli, assessore capitolino allo Sport, ha spiegato che per il nuovo Stadio della Roma verrà reso disponibile un “nuovo Piano regolatore speciale”, dove il cetriolo (per il cittadino) sta tutto nella parola “speciale”: la Legge di Stabilità prevede restrizioni per la costruzione di nuovi impianti sportivi? E noi andiamo in deroga con un bel progetto speciale, niente di più facile. Il decreto stadi (approvato dalla compagine governativa capitana da Letta nel dicembre 2013 e che piace tanto al sindaco Marino), che indica la direzione dello stadio di proprietà, garantisce al progetto cubature extra, in particolare accessorie all’impianto: attività commerciali, parcheggi, nuove case, tutto possibile in nome del dio pallone. Mentre però a Palazzo Chigi si approvava il decreto stadi al Campidoglio si votava (e si approvava) la Delibera 70, una sorta di cavallo di T***A per sconfessare ogni promessa elettorale. La Delibera 70 (approvata da una maggioranza incolore Pd-Pdl) di fatto proroga le “misure anticrisi” pensate e varate per i palazzinari romani dalla precedente amministrazione Alemanno: di fatto la delibera concede di costruire senza doversi necessariamente occupare delle opere di urbanizzazione (primarie, come le reti idriche e le fognature, e secondarie, come il verde pubblico o le scuole). Se il 27 marzo alle 11 è stato il tempo dei proclami (con la presentazione del progetto) il giorno successivo, 28 marzo alle ore 10, è stato il tempo delle carte bollate: Luca Parnasi è stato infatti al Tribunale di Roma per fornire le garanzie finanziarie sull’acquisto dei terreni di Tor di Valle (ma solo dopo la presentazione ufficiale del progetto), portando in pegno fidejussioni targate Goldman Sachs e Unicredit (azionista di minoranza della società A.S. Roma e principale creditore della stessa, nonchè creditrice nei confronti di Parsitalia, holding facente capo a Parnasi, di circa 200 milioni di euro). Stadio della Roma, chi paga? Il capitolo costi è anch’esso interessante: l’unico altro esempio in Italia di stadio di proprietà è quello dello Juventus Stadium di Torino, costato in toto 125 milioni di euro (105 milioni per l’impianto e i beni accessori ed altri 20 per l’acquisto dei terreni dal Comune); a fronte di ciò fa strano quanfiticare in “300 milioni di euro per il solo stadio” i costi dello Stadio della Roma, che diventano (secondo le dichiarazioni ufficiali) 1 miliardo di euro considerando l’intera area. Soldi privati, si continua a ripetere, provenienti dai portafogli di Parnasi, della A.S. Roma ma anche di sponsor quali Nike, Disney, Goldman Sachs, Unicredit ed altri. I 263 milioni pagati dalla Provincia di Roma a Parsitalia alla fine del 2012 per la nuova sede della Provincia di Roma (che dovrebbe però essere abolita a breve, come tutte le province) sono stati la carta vincente per Parnasi, che è entrato nelle grazie non solo della società A.S. Roma ma anche della sinistra capitolina (in particolare Nicola Zingaretti, Presidente della Regione). Perchè precisiamo questo? Nessun illecito, per carità, ma bisogna dire chiaramente che non è vero che l’impianto sarà tutto pagato con capitali privati: gli oneri di urbanizzazione infatti sono, per legge, versati per metà dal Comune di Roma. Le infrastrutture attorno allo stadio, detto in parole povere, saranno pagate per metà con i soldi dei contribuenti (che pure ne trarranno vantaggio, visto che ad oggi raggiungere l’ippodromo è praticamente impossibile senza la macchina e buone dosi di pazienza ed orientamento). Questo però cozza con la soppressione di quattro gare pubbliche per la modernizzazione della ferrovia Roma-Viterbo, senza la quale non ha senso costruire alcunchè in quel settore. giovedì 3 aprile 2014 (http://www.ecoblog.it/post/127387/stadio-della-roma-dai-vincoli-idrogeologici-al-piano-regolatore-ecco-tutte-le-criticita)
  6. Siamo al grottesco. Cioè......ASRoma non solo non sarà proprietaria del nuovo stadio ma non ha nemmeno assunto l'impegno nero su bianco a giocare in quello stadio le proprie partite casalinghe, limitandosi a fornire una vaga disponibilità a sottoscrivere accordi futuri in questo senso. E se per un motivo qualsiasi questi accordi non venissero raggiunti chi ci giocherebbe nel nuovo stadio ? La Lazio?
  7. Bisognerebbe mandarla a Sanzotta....quello che "dobbiamo vincere la sfida con la Juventus perché Garcia e la dirigenza romanista sono portatori di una vera cultura dello sport" :haha: :haha: :haha: ps: certo che esere considerati co*****i in Europa da chi nella propria bacheca esibisce nientepopodimenoche una coppa delle Fiere conquistata 53 anni fa è davvero il massimo......
  8. Ma si....... sono convinto che nonostante tutto ci sia qualche giocatore della Roma che lontano da Trigoria si chiede: "ma dove caxxo sono capitato?"
  9. dove si sono sempre attaccati e cioè al caxxo anche se non lo ammetteranno mai......
  10. Totti....quello che secondo Sanzotta "l’Italia sportiva intera dovrebbe assumere come simbolo, di lealtà, di impegno e di tutti i valori positivi che lo sport può dare." :haha: :haha:
  11. passi, per ovvi motivi, il non saper vincere rimane da capire perchè tutte 'ste difficoltà nel saper perdere visto che in quasi 90 anni di storia di disfatte sul campo ne hanno collezionate a iosa ........
  12. :haha: :haha: :haha: :haha: Nient'altro che disturbati mentali 'sti romettari che scrivono sul quotidiano dei tifosi più tifosi al mondo. Più li umili sul campo e più credono di poter alzare la testa. Più ribadisci sul campo le distanze siderali che rendono impossibile un accostamento tra storie completamente diverse e più credono di poter paragonare la loro storia di perdenti e di miracolati dal sistema (politico) a quella della società più gloriosa e vincente del calcio italiano. Ricordano tanto quei poveretti che popolavano i corridoi dei manicomi con il cappello di Napoleone in testa......
  13. Ma Sanzotta è l'ex direttore de "Il Tempo" di Roma? Se è lui.......mamma mia che brutta fine
  14. Peccato. Nei 180' meritavamo noi. Abbiamo pagato psicologicamente il gol del 2 a 1 all'andata e a mio avviso è mancata un pò di frescezza atletica e di lucidità a partire dal momento in cui c'è stata superiorità numerica. Grazie lo stesso al Mister e a tutti i ragazzi per l'impegno. ps: ho letto cose assolutamente vergognose.Dispiace per chi l'ha scritte e, ovviamente, dispiace anche non aver potuto sostituire in panchina Mister Conte con uno di questi fenomeni. Sicuramente avremmo sotterrato di gol il Benfica sia all'andata che stasera.
  15. Pacato. Ironico quanto basta. Duro quanto necessario nei confronti del chiacchierone peracottaro francese e della cultura del sospetto che questi rappresenta insieme alla società per la quale lavora. Grande uomo e grandissimo juventino. Credo che tutti i tifosi bianconeri debbano essergli riconoscenti.,
  16. Grandissima Juve. Grandissimi tutti i ragazzi, compreso Angelo. Immenso Antonio Conte, mister e vero capitano di questa squadra. Questa Juve ha due palle che i romettari possono solo sognare (però a rate). Un Sassuolo come quello di stasera avrebbe fatto tre pere al chiacchierone/peracottaro francese. :sventola: :sventola: :sventola: :sventola:
  17. La critica è legittima e anzi necessaria per capire dove si è sbagliato ma qui si leggono cose dell'altro mondo, giustificabili solo se chi le scrive non ha visto la partita oppure tifa per una squadra che non sia la Juve. Eccheccazzo.
  18. Certi fenomeni non si rendono conto che nei loro deliri c'è una sorta di inconsapevole proiezione di situazioni che possono essere reali. Voglio dire.....ammesso che Scuffet stasera abbia commesso degli errori (per me non ha responsabilità sui due gol) ci può stare che un ragazzino di 17 anni si emozioni di fronte ad una leggenda che si chiama Juventus. E forse è proprio questo che non va giù al rosicone giallozozzo..........
  19. Seba è un piccolo grande uomo. Si percepisce lontano mille miglia il suo attaccamento alla maglia e la sua sofferenza nel non riuscire a dare in certe occasioni quello che vorrebbe. L'impegno in ogni caso non manca mai, e quando tutto gira bene Seba riesce ad essere decisivo come stasera. Per me è da riconfermare per un utilizzo mirato come possibile alternativa ai titolari in attacco anche in relazione a possibili cambi di modulo a partita in corso.
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