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"......In tal caso il titolare dovrà restituire al Campidoglio un importo pari al contributo straordinario, al momento quantificabile in circa 160 milioni di euro......." se ti riferisci al passaggio riportato qui sopra c'è da dire che è effettivamente ambiguo ma non credo che l'interpretazione che ne dai sia quella giusta. Io dico che per non sbagliare bisognerà aspettare di leggere la delibera perchè di certi giornalisti tifosi, o peggio ancora incapaci, non ci si può davvero fidare.
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Qualche commento di cittadini sul profilo twitter del peggior sindaco che Roma abbia mai avuto: "e ora magari facciamo anche un piano per gli autobus, per gli ospedali e per la cultura?" "igna' è la sesta volta che fai st'annuncio. Dovrei infrociá in uno stadio pure quando m'alzo pe beve alle 3 de notte" "non proprio una priorità della Capitale. Ostia di domenica sarà irraggiungibile. Bravo" "ma tipo, la metro B che doveva aprì a piazzale Jonio aspettiamo che la fa la Roma o apre prima?" "bella pensata! E' proprio quello di cui sentivamo il bisogno. Sempre + lontano dalle esigenze dei cittadini" "meno male che mentre voi progettate sto schifo io sto progettando di andarmene!" "il nipote di Totti ce la farà a metterci piede prima di spirare?" "a proposito, sei passato a L.go Ponchielli X vedere se le strisce dipinte il 25/8 si vedono ancora? Attendo" "lo stadio della Roma una priorità, il trasporto pubblico allo sbando no, avanti così......" "certo che ce dovevano pensà gli americani per fare gli investimenti a Roma! Meno male che ci pensano loro!" "marino stai facendo un vero bordello strisce blu impazzite(12€) per il giornaliero e 1,50€ per ogni ora!!" "ce voleva la @OfficialASRoma x risollevare la città e dare 3000 posti di lavoro. . a sta aspettà a te" "BRAVO CONTINUA COSÌ!! Roma è sporchissima, pericolosissima,sempre più piena di irregolari!!" ------------------------------------- mitica quella sul nipote di Totti......... :haha: :haha: :haha: :haha:
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Roma, c’è il sì della Giunta per lo stadio: “Sarà pronto per il 2017″ REPUBBLICA.IT (M. MONTI) – “Una giornata memorabile per la Roma e per la città di Roma“. La Giunta capitolina ha infatti approvato la delibera di interesse pubblico del nuovo stadio di proprietà del club giallorosso che darà il via all’iter per l’avvicinamento alla posa della prima pietra. Nella riunione della Sala della Protomoteca in Campidoglio sono stati sciolti tutti i nodi che avevano circondato il progetto nelle ultime ore: “Vogliamo i servizi prima che Totti giochi la sua prima partita nel 2017“, ha detto il Sindaco Ignazio Marino che ha preso parte all’incontro insieme ai dirigenti giallorossi Mauro Baldissoni e Mark Pannes, e all’Assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo. LA GIUNTA HA DETTO SI’ - Sono 319,4 i milioni di euro – di cui 195 per le opere pubbliche – garantiti dal progetto del nuovo stadio della Roma per le infrastrutture e i servizi pubblici. Questo ha deciso la Giunta comunale, d’accordo con la società giallorossa, nell’incontro in Campidoglio per il riconoscimento dell’interesse pubblico dell’opera. Delibera favorevole e il Sindaco Marino che non ha nascosto la soddisfazione per quello che sarà il “più grande cantiere d’Italia“: “Una giornata memorabile, una decisione ‘SbloccaRoma’, molto importante non solo per il valore economico ma anche per il metodo usato. Abbiamo ricevuto una proposta da oltre un miliardo di euro – ha dichiarato il Sindaco nella conferenza stampa al termine dell’incontro - inizialmente irricevibile in quel modo, perché un’amministrazione che ha deciso di investire molto sull’ambiente e sui trasporti non poteva permettere che 21-22 mila persone arrivassero in moto allo stadio e altre 20 mila in macchina. Oggi abbiamo un modello diverso che sposta il 60% di utenti sul ferro“. 195 milioni dei 320 stanziati verranno infatti riservati agli investimenti privati per le opere pubbliche, così ripartiti: 93,7 milioni per la viabilità dello svincolo della Roma-Fiumicino, 38,6 milioni per i lavori sulla via del Mare (adeguamento fino al Grande Raccordo Anulare), 50 milioni per il prolungamento della MetroB, 7,5 per il ponte pedonale tra la stazione Magliana della FL1 e lo stadio e, infine, 5 milioni previsti per gli interventi di mitigazione per il rischio idrogeologico del Tevere. Tra le condizioni anche quella legata alla proprietà: “Lo stadio e’ della Roma – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo - e possiamo garantire che sarà legato indissolubilmente alla squadra. Gli utili che si produrranno anche da altri eventi andranno a vantaggio della società tramite una join venture – tra l’As Roma e la proprietà statunitense-. Nella norma scritta nella delibera è prevista una clausola – pari a 160 milioni di euro -in caso di rottura di questo legame: rimarrà alla Roma per 30 anni e la società avrà il diritto di prelazione sull’impianto“. PARCO DA 34 ETTARI - Una serie di interventi, compreso quello del parco da 34 ettari adiacente allo stadio, che conferiscono alla città di Roma un alto potenziale futuro anche in previsione dei posti di lavoro che verranno richiesti da un’opera di tale portata: “Stiamo parlando di lavori che inizieranno nei prossimi 8-10 mesi, con tremila posti di lavoro durante e altri tremila per il mantenimento delle opere. Penso che Roma abbia un motivo per essere soddisfatta“. Proprio sul parco, “che sarà più grande di Villa Borgese” come sottolineato da Ignazio Marino, gli investimenti previsti per la sua edificazione ammontano a circa 15 milioni. Argomento caldo di discussione nell’incontro avvenuto a New York con il Presidente James Pallotta, la green-zone sarà predisposta di un efficiente sistema di videosorveglianza di ultima generazione per far sì che “ogni singolo metro quadro venga sorvegliato per rendere l’area sicura 7 giorni su 7 come avviene nelle altre città a qualsiasi orario del giorno“. STADIO PRONTO NEL 2017 - La Roma, intesa come club, è dunque certamente soddisfatta del pronunciamento favorevole della Giunta comunale. Lo si evince, peraltro, anche dal Tweet lanciato da Mark Pannes, manager del progetto stadio, che ha ringraziato l’intero apparato istituzionale del Comune per il lavoro svolto, dichiarandosi fiducioso sul “futuro radioso” dei giallorossi. Chiusura sulle tempistiche: “Per chiarezza – conclude il Sindaco Marino - non si farà nessuno stadio e nessuna partita finché non saranno completate tutte le infrastrutture. Entro la prima meta’ del 2017 l’impianto deve essere pronto per poter permettere a Francesco Totti di giocare la sua prima partita“. Una promessa che vale la posa della prima pietra. ------------------------------------------------------------ La frase finale del sindaco, quella grassettata in blu, la dice lunga sulla serietà del progetto. Questi pensano davvero di far giocare Totti fino a 47-48 anni.......... :261:
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Twitter, la gioia di Pannes per lo stadio: “Bravi tutti. Il futuro è radioso” “Boom! Bravo al Sindaco Marino, all’Assessore Caudo, alla Giunta comunale e all’intero Comune di Roma. Il futuro è radioso“. Commenta così Mark Pannes, manager dello stadio della Roma, la delibera favorevole all’interesse pubblico dell’opera, cinguettando sul proprio profilo Twitter. :haha: :haha: :haha:
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Lo fanno, lo fanno As Roma, ok della Giunta all’interesse pubblico dello stadio. Vincoli sulla proprietà a favore del club ILSOLE24ORE.COM (M. BELLINAZZO) – La Giunta Capitolina ha approvato la delibera di interesse pubblico sullo stadio della Roma dopo che la scorsa notte in una lunga riunione tra esponenti del Campidoglio ed i proponenti del progetto si è arrivati ad un punto d’incontro per superare la questione della proprietà. La società del presidente del club giallorosso Pallotta si è impegnata a costituire una joint venture tra As Roma e proprietà Usa superando così la formula dell’affitto. L’AS Roma potrà così compartecipare immediatamente ai ricavi dell’impianto non solo per le partite di calcio ma per ogni tipo di manifestazione che sarà ospitata nello stadio. Inoltre, l’As Roma potrà esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto dell’impianto. Ultimo punto sul quale il Pd ha chiesto ed ottenuto garanzie è sull’inserimento nella delibera della clausola sulla “decadenza dei benefici in caso di vendita dell’impianto entro i 30 anni”. In tal caso il titolare dovrà restituire al Campidoglio un importo pari al contributo straordinario, al momento quantificabile in circa 160 milioni di euro. IL NODO DELLA PROPRIETA’ - Sulla proprietà dell’impianto si rischiava andare oltre i limiti posti dalla legge di Stabilità 2014 che prevede la perequazione di cubature a favore dei privati al fine di garantire la costruzione degli stadi e la conseguente ricapitalizzazione dei club sportivi, come avvenuto in altri casi italiani ed europei. Infatti la legge, ponendosi l’obiettivo di rafforzare i club calcistici, equipara gli stadi ad un’opera pubblica autorizzando lo strumento della perequazione verso privati di volumetrie e conseguenti valori immobiliari a loro favore (esclusa l’edilizia residenziale), in cambio della proprietà dello stadio alle società sportive, che sono comunque soggetti giuridici privati prevedendo procedure agevolate e derogatorie rispetto agli strumenti urbanistici ordinari. La clausola proprietaria della joint venture tra società,soggetti privati e l’AS Roma, infatti, é sicuramente migliorativa rispetto alla proposta iniziale presentata da Pallotta e soci che faceva perno sulla proprietà dello stadio ancorata alla società Usa che controlla l’As Roma (che poi avrebbe dovuto affittare l’impianto dalla controllante Usa). Per questo per un parte del Pd l’Assemblea Capitolina che dovrà ratificare l’ok della Giunta e la Regione Lazio dovrebbero ulteriormente intervenire per rafforzare con chiarezza l’interesse pubblico a favore della città, della squadra della Capitale e dei giallorossi prevedendo per l’AS Roma la proprietà al 100% dell’impianto, così come avvenuto nel caso dello Juventus Stadium, che é di proprietà esclusiva del club juventino e la cui realizzazione ha previsto una perequazione per i privati di circa 40 mila metri cubi. LE REAZIONI - “Stanziati 320 milioni per le opere di urbanizzazione, di cui 195 di interesse pubblico, esterne allo stadio. Lo stadio è della Roma, è di proprietà della Roma: la cosa che teniamo a garantirci è che lo stadio sia legato in maniera indissolubile all’As Roma”. Ha dichiarato l’assessore all’urbanistica, Giovanni Caudo. “La condizione è fare in modo che l’utile di quest’opera, parte degli utili extra-stadio, vadano a favore del club giallorosso tramite una joint venture. E’ prevista una clausola in caso di rottura di questo legame: rimarrà alla Roma per 30 anni, la società avrà il diritto di prelazione sull’impianto”. “Vogliamo i servizi prima che Totti giochi la sua prima partita nel 2017″, ha aggiunto il sindaco di Roma Ignazio Marino durante la conferenza stampa dopo l’ok alla delibera sull’interesse pubblico dello stadio della Roma. “Abbiamo avuto una riunione molto severa a New York con il patron della Roma James Pallotta e abbiamo ottenuto un parco di 34 ettari, più grande di Villa Borghese in una zona che oggi fa un pò paura, ma che sarà utilizzabile in maniera sicura. Quella di oggi è una giornata molto importante non solo per il valore economico ma anche per il metodo usato: abbiamo ricevuto una proposta e abbiamo detto che era irricevibile perché non potevamo accettare l’idea che 21-22 mila persone arrivassero in moto allo stadio e altre 20 mila in macchina. Oggi abbiamo un modello diverso che sposta il 60% di utenti sul ferro”. “Il via libera arrivato oggi in Giunta sulla realizzazione del nuovo Stadio di Tor di Valle è il sigillo definitivo al lavoro di squadra che il Pd e la Maggioranza hanno condotto negli ultimi mesi”, ha spietato poi in una nota il capogruppo del Pd in Assemblea Capitolina Francesco D’Ausilio. “Il testo approvato in Giunta ha accolto le nostre proposte di miglioramento a testimonianza di quanto sia stata fondamentale l’attività delle commissioni e dell’Assemblea, in tandem con il Sindaco Marino e l’Assessore Caudo, ai quali va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto. Il progetto è sensibilmente migliorato sul fronte della viabilità e mobilità pubblica e con le clausole sull’uso dell’impianto a beneficio dell’As Roma. Si tratta di prescrizioni chiare e trasparenti che la Giunta ha approvato e che garantiscono tutta la città. Un risultato importante al quale si è giunti attraverso l’accordo in nottata con la proprietà dell’As Roma e il riconoscimento delle clausole che abbiamo posto per garantire l’interesse pubblico dell’opera. Questa è un’occasione troppo importante per Roma, che prescinde da ragioni puramente calcistiche. Il nostro obiettivo era ed è riqualificare un quadrante che può diventare strategico, creare opportunità di sviluppo e garantire il rispetto delle regole e della trasparenza su tutta l’operazione. Roma può ritornare ad essere il palcoscenico di grandi opere pubbliche che le ridaranno centralità anche in una prospettiva europea. Ora la palla passerà rapidamente all’Assemblea capitolina, come abbiamo espressamente richiesto, per garantire una larga e formale condivisione dell’interesse pubblico approvato dalla Giunta: questa è una scommessa da vincere noi faremo la nostra parte con rigore e nell’esclusivo interesse della città”. (04.09.2014) http://marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com/2014/09/04/as-roma-ok-della-giunta-allinteresse-pubblico-dello-stadio-e-vincoli-sulla-proprieta-a-favore-del-club/ Che spettacolo...... .....eppure Bellinazzo passa per essere un giornalista serio e scrupoloso
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Guarda che quella di oggi è stata solo una grande sceneggiata dall'esito scontatissimo, e nonostante questo c'è mancato davvero un pelo che saltasse tutto per aria prima ancora di cominciare. I giochi veri devono ancora cominciare, e ci sarà da divertirsi. Altro che "prima partita nel 2017"..............
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Lo fanno, lo fanno........ Stadio della Roma, Pallotta: "Nodo proprietà ridicolo". Ed è rottura col Comune Trattativa fino alla notte. Il patron non accetta la clausola rescissoria da 160 milioni di euro in caso di cessione dell'impianto a soggetti diversi dal club di PAOLO BOCCACCI E' il giorno di Pallotta. Ma anche di un braccio di ferro che dura fino a notte e finisce con una clamorosa rottura con il Campidoglio. Il patron della Roma, infatti, non accetta la clausola rescissoria per la quale dovrebbe pagare 160 milioni di penale se cedesse lo stadio e la cittadella degli uffici a soggetti diversi dalla socoetà sportiva. La giornata era iniziata con un attacco di Pallotta. Parlando alla radio ufficiale del club giallorosso e, alla vigilia della delibera di giunta che concederà “l’utilità pubblica” al nuovo stadio, dando l’ok del Campidoglio, aveva definito «ridicola» la questione legata alla proprietà dello stadio separata da quella del club. «A questi livelli - aveva spiegato - c'è una problematica finanziaria, quindi c'è la proprietà e c'è il club. Sono società diverse ed è l'unico modo attraverso il quale si può finanziare un progetto del genere». E poi: «Non ha alcun senso per il gruppo di proprietà vendere lo stadio dopo due anni, sarebbe assurdo. Io voglio rimanere per almeno 20 o 30 anni, a meno che qualcuno non mi butti nel fiume. Questo tipo di accordo per lo stadio è la cosa migliore per la Roma, che attualmente paga 8 milioni di euro all'anno per l'affitto dell'Olimpico. Quando sarà costruito lo stadio i costi scenderanno a 2 milioni, quindi a beneficio del club. Non c'è nessuna speculazione in atto. Stiamo facendo tutto questo per la città, non solo per la squadra» Il nuovo stadio dunque non sarà proprietà direttamente del club, ma della società statunitense As Roma spv Llc che, attraverso la holding Neep Roma, possiede la squadra. Ribattono il coordinatore della maggioranza Panecaldo e il capogruppo del Pd D’Ausilio: «Ben conosciamo le norme e, come maggioranza, stiamo lavorando a clausole contrattuali che rendano efficace il vincolo di indissolubilità tra la società sportiva As Roma e lo stadio» Poi il primo aggiunge: «Un po’ di rispetto in più non guasterebbe». Ed ecco le clausole proposte: joint venture tra As Roma e la holding di Pallotta, diritto di prelazione della società sullo stadio per 30 anni e incassi dell’arena per gli eventi condivisi con il club. Il management della Roma dice no all’intestazione dello stadio alla squadra, e dice anche no alla decadenza dei benefici con una penale di 160 milioni in caso di vendita separata della società e dell’impianto. Intanto, l’assessore all’Urbanistica Caudo ha incassato il sì dell’opposizione, da Alemanno a Tredicine, e ha limato fino a tardi la delibera che nel pomeriggio sarà approvata in giunta e che dovrà essere sottoposta al Consiglio entro 20 giorni insieme con il testo della convezione speciale per lo stadio. E poi la Regione avrà 180 giorni per dare il via libera definitivo al progetto. Tra le condizioni poste l’inaugurazione in contemporanea dello stadio, della linea del metrò fino a Tor di Valle, dello svincolo sulla RomaFiumicino e del ponte sul Tevere dalla stazione di Muratella, poi l’adeguamento della via del Mare, la creazione del parco, di un sistema completo di videosorveglianza e la destinazione per sempre a “stadio di calcio”. E sul nodo proprietà il campidoglio ribadirà nella deliibera la clausola rescissoria. Eppure la giornata era iniziata in modo diverso. Patron Pallotta sembrava dominare la scena: «Il Comune sarà una giornata molto importante. Siamo fiduciosi, abbiamo preparato un grande progetto e l'obiettivo è sempre lo stesso: rendere la Roma il miglior club al mondo. Stiamo cercando di costruire un impianto per le più grandi partite di campionato, concerti, rugby, una serie di eventi che aiuterà Roma a rimanere una delle mete più ambite. L'intero progetto sarà il maggiore dagli anni ‘20. Parliamo di oltre un miliardo di euro. Non vorrei essere nei panni dei giocatori avversari. Sarà il campo più difficile al mondo». Era intervenuto anche un tifoso doc, il cantautore Antonello Venditti: «Non si tratta solo di uno stadio ma di un punto di attrazione per chiunque verrà a Roma. La struttura progettata è perfetta». In nottata poi lo scontro finale. (repubblica.it, 03.09.2014) http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/09/03/news/stadio_della_roma_pallotta_nodo_propriet_ridicolo_ed_rottura_col_comune-94966348/?ref=HREC1-4
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Roma, Pallotta: “Il nostro stadio sarà l’opera del secolo” REPUBBLICA.IT (M. MONTI / M. PINCI) – Il nodo intorno al nuovo stadio di proprietà della Roma? La proprietà stessa. Già, perché, dopo aver a lungo discusso sulle modifiche da apporre al progetto, proprio questo è stato l’argomento maggiormente trattato dal Pd romano nella riunione di martedì scorso in via delle Sette Chiese. Giovedì il giorno per l’atteso via libera da parte del Comune, che dovrà attestare lo stato di ‘pubblica utilità’ dell’opera. “Sarà una giornata molto importante. E’ un grande progetto per la città di Roma e per l’Italia intera che riporterà la Serie A dove merita di essere”, ha dichiarato James Pallotta alla radio ufficiale del club. “E’ il progetto italiano più grande dagli anni Venti ad oggi: parliamo di oltre un miliardo di euro con tutte le strutture ed i lavori annessi”. Pallotta assicura dal pulpito della radio di stato di Trigoria che lo stadio e la Roma avranno la stessa proprietà: “Non c’è alcuna razionalità nei commenti che criticano una struttura proprietaria di questo tipo, necessaria per il finanziamento dell’opera. La proprietà dello stadio e quella del club saranno separate solo per motivi finanziari. E’ l’unico modo attraverso il quale si può finanziare un progetto del genere. Non avrebbe senso vendere lo stadio dopo due anni, sarebbe assurdo -continua il manager americano -. Questo tipo di accordo per lo stadio è la cosa migliore per la Roma. Attualmente il club paga 8 milioni di euro annui per l’affitto dell’Olimpico. Quando avremo costruito questo impianto, pagherà solo due milioni”. A dir la verità, Pallotta gonfia un pochino le cifre: i contratti firmati con il Coni per la gestione dello stadio prevedono infatti un esborso di 2 milioni e 400mila euro a stagione, cifra quasi sovrapponibile con quella che la Roma spenderà per la gestione della nuova struttura. Certa è, comunque, l’intenzione del Presidente Pallotta di permettere al club di godere del nuovo impianto nel più breve tempo possibile, senza farsi scoraggiare dai tanti impedimenti affrontati anche solo in fase di progettazione: “Solitamente negli Stati Uniti non c’è tutta questa pianificazione che abbiamo svolto noi. Sapevamo che sarebbe stato un processo molto complicato e stiamo cercando di costruire uno stadio che attirerà anche una serie di eventi che continueranno a mantenere Roma una delle prime destinazioni al mondo. Negli Stati Uniti è diverso – spiega Pallotta – Quando si decide di costruire uno stadio, il processo inizia con la costruzione in sé”. Differenze sostanziali con l’Italia, dunque, dove tanti sono gli iter burocratici da seguire per il corretto svolgimento del processo di progettazione: domani il Comune fornirà il sì alla ‘pubblica utilità’ dell’opera. Poi bisognerà attendere circa sei mesi per la pronuncia definitiva della Conferenza dei Servizi che, a sua volta, dovrà discutere delle modifiche da apportare al piano regolatore (consigliate dal proponente) per realizzare le infrastrutture e le aree destinate ad uso commerciale. Un percorso lungo che terminerà con il passaggio finale per la Convenzione Urbanistica, che non sembra però preoccupare Pallotta: “Non ho nessuna intenzione di mollare a meno che qualcuno non mi butti al fiume. Se si vuole una squadra forte è necessario uno sforzo a livello finanziario. I tifosi sono grandiosi e capiscono che lo stiamo facendo: vogliamo fare della Roma il più grande club al mondo. Sono ambizioso e nessuno di noi sarà soddisfatto fin quando non lo saremo diventati”. Al suo fianco, all’interno degli studi della radio ufficiale del club giallorosso, Mark Pannes, braccio destro di Pallotta nonché manager a capo del progetto stadio. Uscito lo scorso 7 agosto dal Cda del club capitolino per far posto all’ex uomo Disney Stanley Phillip Gold, Pannes è arrivato nella capitale lo scorso 31 agosto, atterrando a Fiumicino poco dopo l’ultimo acquisto del mercato giallorosso Yanga-Mbiwa. Giorni frenetici quelli che lo hanno visto definire gli ultimi dettagli prima della pronuncia favorevole del Comune, prevista per giovedì: “Totalmente falsi i commenti che ho ascoltato sulle speculazioni edilizie, il piano è ben ponderato e tutto ciò che stiamo facendo ha senso per Roma, non solo per la squadra ma anche per la città”. Pannes si è espresso anche in merito ad alcuni aspetti specifici, tra cui la scelta dell’area di Tor di Valle: “Uno dei criteri chiave per noi – continua Pannes – era scegliere un posto di Roma dove avremmo potuto cambiare radicalmente la zona. Non c’era già una struttura sportiva e abbiamo scelto Tor di Valle perché è il sito migliore non solo nella capitale, ma di tutto il Sud Europa, che permetterà alla gente di viverla quotidianamente. Ci saranno migliaia posti di lavoro ed è una grande opportunità di cui siamo molto orgogliosi”. Chiusura sui tifosi, con un messaggio diretto dalla viva voce del Presidente: “Voglio che sappiate che siamo davvero seri. Sono di transizione nella Roma – ha detto Pallotta – io sono una piccola parte della storia del club. Siamo grati di essere nella più grande città del mondo e in quella che ritengo la maggiore squadra di tutto il panorama internazionale. Speriamo e siamo convinti che faremo il meglio al servizio della città di Roma“. Ed è l’auspicio di tutti. (03.09.2014) Lo fanno, lo fanno.......... Certo, la sparata sul "progetto italiano più grande dagli anni Venti ad oggi" poteva risparmiarsela
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Lo fanno, lo fanno...... mh Stadio Roma, Panecaldo replica a Pallotta: “Ridicola è la superficialità” (ansa). “Ben conosciamo le norme e, come maggioranza, stiamo lavorando a clausole contrattuali che rendano efficace il vincolo di indissolubilità tra la società sportiva A.S Roma e lo stadio. Se non occorreranno, meglio per tutti. La nostra sarà stata una preoccupazione magari eccessiva, ma mai ridicola”. Lo dichiara Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza in Capidoglio. “Ricordo a Mister Pallotta -aggiunge- che per lo stadio si sta lavorando per qualificarne l’interesse pubblico, cioè quello generale che va oltre la Roma Calcio, e che riguarda tutti i romani. Un po’ di rispetto in piu’ non guasterebbe. Come afferma Mister Pallotta, non avrebbe alcun senso per il gruppo di proprietà vendere lo stadio dopo due anni. Lo pensiamo anche noi. Ma dobbiamo da amministratori contemplare tutti i casi di scuola e le possibilità. Se non lo facessimo, allora si che saremmo ridicoli” (03.09.2014)
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In realtà si tratta di 2,8 milioni di euro a fronte di alcuni interventi di ristrutturazione dello Stadio Olimpico volti a migliorare la qualità dei servizi offerti previsti dall'accordo firmato con il CONI nell'aprile 2012 http://www.asromalive.it/2012/04/a-s-roma-raggiunto-laccordo-con-il-coni-allolimpico-fino-al-2015/ E' gravissimo e davvero curioso che mister Pallotta non conosca la cifra che la società di cui è presidente paga per l'affitto dello stadio ....
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LO fanno, lo fanno.......... PALLOTTA: “Non sarò soddisfatto fin quando la Roma non sarà il più grande club al mondo. Lo stadio sarà importante per l’Italia intera: useremo fondi privati” PANNES: “Domani gli assessori daranno l’ok al progetto” ROMA RADIO (trascrizione a cura di Marco Iannelli) – Il presidente della Roma, James Pallotta, e Mark Pannes, hanno rilasciato un’intervista all’emittente radiofonica ufficiale della società giallorossa. Queste le loro parole: Pannes: Sarò a capo del progetto del nuovo stadio. Sono onorato di questa opportunità che mi è stata data dalla società e dalla Roma Per Pallotta: Domani è un giorno molto importante… Domani è una giornata molto importante, siamo fiduciosi, abbiamo preparato un grande progetto per la città di Roma, per l’Italia intera. Il progetto riporterà la Serie A dove merita di essere. Domani ci aspetta un grande giorno Per Pallotta: A che punto siamo sul progetto? Quando verrà messa la prima pietra? Vorremmo essere veloci ma sappiamo che c’è ancora parecchio da fare. Finora è stato fatto un lavoro eccezionale con persone che lavorano da oltre 2 anni. Abbiamo fatto tutto e in modo dettagliato per Roma e la città di Roma Per Pallotta: Ci può dire qualcosa circa le differenze di approccio tra Usa e Italia in un progetto del genere? Negli Usa è molto diverso: come ho già detto due anni fa, abbiamo cominciato a lavorare per cercare un sito adatto. Abbiamo lavorato con architetti, ambientalisti: negli Usa non c’è questa progettazione. Con Pannes abbiamo stilato una progettazione. Stiamo cercando di costruire un impianto per le piu grandi partite di campionato, concerti, rugby, una serie di eventi che aiuterà Roma a rimanere una delle mete più ambite. Negli Usa si inizia il progetto con la costruzione in se. Noi abbiamo capito i problemi in anticipo: non volevamo arrivare allo stadio senza pensarci bene. C’è un progetto importante Per Pannes: perchè a Tor di Valle? Credo sia importante dire che fin dall’inizio siamo stati trasparenti. Il primo passo è stato lavorare con una grande società immobiliare. Ci sono state più di 90 proposte, alla fine sono rimasti 12 siti e li abbiamo controllati di persona insieme a consiglieri comunali. Alla fine è stata scelta Tor di Valle: volevamo un posto dove non c’era già una struttura sportiva. Cercavamo un posto che andava ristrutturato e rimodernato anche attraverso lo sport. Riteniamo che sia il posto migliore per Roma, uno dei migliori siti nel sud Europa. Ci sono piani per fornire accessi da Roma e fuori Roma: vanno potenziate le linee ferroviarie Pallotta: sapevamo anche che ci sarebbe stato da spendere tanto sulle infrastrutture, fondi totalmente privati per le infrastrutture che siano svincoli, strade. Stiamo cercando di prendere il meglio delle esperienze passate e incrementarle in questo progetto. Per Pallotta: parliamo di una enorme quantità di denaro L’intero progetto sarà il maggiore dagli anni ’20. Parliamo di oltre un miliardo di euro con tutte le strutture e lavori connessi. Un centianio per le infrastrutture, l’aeroporto sarà potenziato. Faremo tutto ciò che possiamo per far sì che Roma sia una delle destinazioni maggiori nel mondo. Saranno fondi privati, non c’è altro da aggiungere Pannes: Ci sono tanti gruppi finanziari che lavorano con noi. Con gli stadi non succede così solitamente: di solito il comune dovrebbe investire per le infrastrutture mentre qui abbiamo interagito benissimo con gli assessori. Sarà accessibile con la metro, la macchina, magari anche tramite il Tevere. Questo progetto permetterà di vivere la zona a livello quotidiano e siamo orgogliosi di tutto questo. Ci saranno migliaia di posti di lavoro sia prima che a progetto realizzato Pallotta: Sono stato qui negli ultimi giorni e ho visto commenti su speculazioni edilizia: non è assolutamente vero. Tutto quello che stiamo facendo è importante per Roma città Una delle problematiche principali riguarda la proprietà Pallotta: Questa è una affermazione ridicola. L’unico motivo è finanziario e riguarda tutte le società: c’è una proprietà e un club. L’accordo per lo stadio è la cosa migliore per l’As Roma. Attualmente la Roma paga 8 milioni di euro per lo stadio ma quando costruiremo lo stadio nuovo i costi scenderanno a 2. Non c’è razionalità per chi critica questa cosa. Non cambia nulla Pannes: Se si finanzia privatamente, i finanziatori vogliono una garanzia e vogliono che stadio e club siano di diversi proprietari ma poi una persona, in questo caso Pallotta, controlla entrambe le cose. Capiamo le preoccupazioni ma è un meccanismo legale e finanziario: ci sarà un affitto di 30 anni e possiamo ottenerlo a tassi più agevoli. Stiamo prendendo in prestito bei soldi e dovremo ridarli Per Pallotta: occorre prendere le migliori misure finanziarie per il futuro del club Non voglio dare un debito del genere al club, è per salvaguardare il club Per Pallotta: come si sente ad essere uno straniero che investe in Italia? Siamo molto seri e abbiamo intenzione di aiutare la serie A di tornare dove le spetta. Tutto quello che facciamo è chiaro che non possiamo farlo da soli. La Roma non è un’entità unica: noi abbiamo imparato anche dagli altri e spero che gli altri imparino da noi. Questo è un processo di crescita che aiuterà la Serie A a migliorare. Sono emozionato, siamo ancora alla fase iniziale e già abbiamo fatto molto. Uno dei cambiamenti che abbiamo visto negli ultimi 4 mesi possiamo vederlo con Roma Radio e Roma Tv. Si avverte questo entusiasmo, anche nella squadra. C’è grande creatività, sono ottimista sul nostro progetto che riguarda 20-30 anni. Non ho nessuna intenzione di mollare a meno che qualcuno non mi butti al fiume. I tifosi sono grandiosi, la gente vuole farsi le foto. C’è un grande cambiamento e la gente lo capisce e lo apprezza. Capisce lo sforzo che stiamo facendo: vogliamo fare della Roma il più grande club al Mondo. Sono ambizioso, vogliamo rendere la Roma la migliore squadra. Nessuno di noi sarà soddisfatto fin quando non lo saremo Per Pallotta: sembra che stia diventando sempre più tifoso Sono sempre stato tifoso, non avrei intrapreso questo progetto se non fossi stato tifoso. C’è un forte lato da tifoso, si capisce alle partite, odio perdere, sono molto competitivo. L’aspetto finanziario non può non esserci, ma se si vuole una squadra forte è necessario uno sforzo a livello finanziario. Sono però il primo tifoso, anche la passione dei tifosi è grandiosa, non sarebbe facile mantenere un distacco. Non so se avrò mai l’entusiasmo dei tifosi in curva ma non potrei vedermi più appassionato come con la Roma Per Pallotta: tra un paio d’anni, come si aspetta la partita nel nuovo stadio? Spero che i tifosi siano entusiasti dell’esperienza, quando arriveranno nel nuovo stadio, al centro di intrattenimento, sarà una esperienza fantastica. Una grandiosa esperienza. Non vedo l’ora che arrivi la prima partita nel nuovo stadio, stare lì in piedi a vedere la gente che entra. I giocatori dell’altra squadra che vedranno lo stadio da avversari, bè.. non vorrei essere nei loro panni. Sarà lo stadio più difficile per le squadre avversarie. Poi ci sarà il discorso per le famiglie, l’ospitalità: voglio avere il migliore stadio. Non vedo l’ora tra un paio d’anni quando lo apriremo Pannes: questa struttura è costruita dai romani. Cemento, acciaio, i romani costruiranno questo stadio. Siamo fortunati noi ad avere la possibilità di dare il via ad un progetto così nella più grande città del mondo. Domani inizierà tutto, domani gli assessori daranno l’ok Per Pallotta: può dire tutto ciò che vuole ai tifosi Volevo solo ringraziare tutti i tifosi per il loro sostegno e perché ci hanno accolti a braccia aperte. Stanno iniziando a capire cosa si tratta questo progetto. Un progetto per Roma e io mi sento parte di Roma: ci avete dato un calorosissimo benvenuto. Voglio che sappiate che siamo davvero seri. Sono di transizione nella Roma, sono una piccola parte della storia della Roma: siamo grati di essere nella più grande città nel mondo e di quella che ritengo la maggiore squadra nel mondo. Speriamo e siamo convinti che faremo il meglio al servizio della città di Roma. Forza Roma! Pannes: la Curva Sud ha una grande maturità e visione per il futuro. Dimostra che sono partecipi e credo ci sia stato un grande inizio di campionato. Forza Roma (03.09.2014)
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A volte ritornano....... Stadio Roma, Alemanno: “Vogliamo le infrastrutture e i collegamenti necessari” TRS – L’ex sindaco di Roma ed ora all’opposizione del Comune di Roma, Gianni Alemanno è intervenuto all’emittente radiofonica per parlare della vicenda relativa allo stadio della Roma. Queste le sue parole: “L’Assessore Caudo ci ha chiamato. Tutti lo vogliamo lo stadio, speriamo che questo problema venga risolto, leggeremo le carte augurandoci che ci sia una situazione in termini positivi. Speriamo che anche la Lazio faccia la sua proposta. Cosa chiediamo per dare l’ok? Vogliamo le infrastrutture e i collegamenti necessari”.
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Stadio Roma, Cento: “I proprietari siano i tifosi, propongo l’azionariato popolare”RADIO ROMA CAPITALE – “Sono favorevole allo stadio della Roma, ma questo mio giudizio sulla possibilità che la Roma abbia finalmente il suo stadio, deve essere fortemente condizionato dalle prescrizioni chiare che Comune e Regione devono porre su questa opera”. Sono le parole di Paolo Cento, conduttore della trasmissione “Ma che parlate a fa!” sull’emittente radiofonica, e Presidente del Roma Club Montecitorio. “Credo che domani il Campidoglio dichiarerà l’interesse pubblico del progetto, ma non è scontato che il progetto vada poi effettivamente in porto. Perché ciò avvenga, è necessario che siano tutelati 3 elementi fondamentali. Il primo: si deve chiarire il rapporto tra la società che costruirà lo stadio e la proprietà della As Roma. Credo sia utile lanciare una proposta di azionariato popolare sulla proprietà dello Stadio della Roma. Ben venga la società costruttrice, ben venga la proprietà, ma i tifosi non devono essere solo clienti, essendo loro il vero interesse pubblico dell’opera, con la loro passione”. “Gli altri due elementi che Regione e Comune devono inserire nel progetto sono la viabilità, con opere da realizzare insieme (se non prima) dello stadio stesso, e finanziati interamente dal privato che poi usufruirà dei profitti derivanti dallo stadio; infine, una seria riduzione delle cubature. Non si può permettere che lo stadio e la passione dei tifosi, che sognano uno stadio tutto loro, diventi pretesto per speculazione edilizia”. “Se queste tre condizioni non ci saranno, il progetto deve saltare. Credo che questo sia l’unico approccio serio sul progetto, e auspico che Regione e Comune la pensino allo stesso modo”. (03.09.2014) :haha: :haha: :haha: ps: ma come c**** fa Paolo Cento ad essere presidente del Roma Club Montecitorio visto che non è nemmeno parlamentare?
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Altrochè se lo fanno...... ''Stadio o non stadio''? Il Pd in confusione e dal vertice arriva una frenata CORSERA (E. MENICUCCI) – È il tentativo, fatto dal principale partito della Capitale, di rimettere la barra al centro, dopo un dibattito definito dal capogruppo in Campidoglio Francesco D’Ausilio «disordinato», condotto a suon di dichiarazioni che si contraddicevano l’uno con l’altro. Un dibattito dal quale è emerso un partito confuso e che — come chiosa alla fine la renziana Lorenza Bonaccorsi — «avremmo dovuto fare due mesi fa: ora già dovremmo parlare di sblocca Italia, di aeroporto di Fiumicino». Una volta si sarebbe chiamata «autocritica». Che giunge al termine di una lunga seduta psicanalitica, condotta a porte chiuse (ma con molti spifferi…) nella sede (ancora per poco) di via delle Sette Chiese. Proprio D’Ausilio, all’inizio, affonda il colpo: «Con l’abbraccio che c’è stato — dice — tra amministrazione pubblica e privati, abbiamo dato l’impressione che la cosa fosse già fatta». E, osserva il capogruppo, «anche il recente viaggio del sindaco a New York è stato criticato ». Lì, secondo i democrat, l’intesa raggiunta tra Marino e Pallotta su opere pubbliche e cubature «era scritta sull’acqua» e andava «raddrizzata». Così, nonostante il via libera condizionato dato l’altro giorno dalla maggioranza, ecco la frenata e i distinguo. Con Lionello Cosentino, segretario romano, che calca l’accento sul fatto che «si parla di un investimento privato», che «ancora non siamo al preliminare o ai progetti definitivi», che per realizzare lo stadio «devono esserci determinate condizioni». Quali? La clausola rescissoria da 160 milioni e il «vincolo indissolubile» tra stadio e squadra. Difficile, invece, agire sulla proprietà. A meno che, come propone il deputato Marco Di Stefano, «non si riesca a modificare la legge». Non è uno stop — domani, in giunta, arriverà comunque il sì «con prescrizioni» alla dichiarazione di interesse pubblico — ma sicuramente una presa di distanze. Non solo dal progetto stadio in sé, che presenta molti punti di criticità (lo snodo della metro, i parcheggi, la sorveglianza del parco, gli standard urbanistici, i tempi di realizzazione). Ma anche, pare di capire, dalla stessa amministrazione. Che sì, come dice Cosentino, «si è mossa in maniera trasparente». Ma che, allo stesso tempo, avendo messo «cappello » sullo stadio, rischia di ritrovarsi l’effetto boomerang qualora le cose andassero storte. (03.09.2014)
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Lo fanno, lo fanno........ Stadio, il nodo proprietà Una riunione dei vertici del Partito Democratico ha deciso di appoggiare l’iniziativa della Roma e del suo presidente James Pallotta per lo Stadio della Roma, inserendo però qualche paletto. Il Pd chiede la massima per quanto riguarda la sicurezza dello stadio e delle vie di accesso, oltre che la realizzazione delle infrastrutture di trasporto. Inoltre, Pallotta dovrà garantire l’indissolubilità del legame tra l’As Roma e il nuovo impianto. La novità che potrebbe rallentare i tempi, sta nell’intenzione di affidare il compito di realizzare le opere pubbliche attraverso una gara d’appalto. La procedura si allungherebbe solo di pochi mesi. Il passo successivo alla giunta di domani sarà il voto dell’assemblea capitolina, ed un voto favorevole non sembra in dubbio. A quel punto si dovrà aspettare circa sei mesi, per la pronuncia definitiva della conferenza dei servizi allargata a tutti gli enti locali interessati, dove si discuterà della modifica al piano regolatore chiesta dai proponenti allo scopo di realizzare le costruzioni collegate allo stadio e destinate a uso commerciale. Dopodiché l’incartamento passerà alla convenzione urbanistica. La Roma, in un ottica ottimistica, conta sempre di aprire i cantieri nella prima metà del 2015. (corsport, 03.09.2014)
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Lo fanno, lo fanno....... Tor di Valle, la frenata del Pd ''sull’abbraccio con il privato'' IL MESSAGGERO (S. CANETTIERI) – Alla fine il «sì condizionato» del Pd romano all’operazione calcistica-immobiliare di Tor di Valle è impastato di tormenti e autocritiche, dubbi pesanti e di «miglioreremo la delibera in Aula». E allora i paletti, gli ennesimi, diventano anche vie di uscita se qualcosa dovesse andar storto. Stupisce la tempistica: lo scetticismo dei democrat sullo stadio della Roma (e maxi cubature annesse) è arrivato all’indomani del via libera, sempre condizionato, dell’intera maggioranza e, soprattutto, a soli due giorni dalla giunta straordinaria che dovrebbe dare il benestare «all’interesse pubblico» dell’opera, seppur con una serie di prescrizioni che sembrano una linea Maginot. Ribadita ieri dal Pd: subito il 70 per cento delle infrastrutture, legame indissolubile tra stadio e Roma introducendo una penale di 200 milioni in caso di vendita dell’impianto da parte di James Pallotta, messa a gara delle opere collegate (metro B, svincolo sul raccordo e ponte pedonale sulla ferrovia). «Meglio tardi che mai», apre le braccia a fine serata Lorenza Bonaccorsi, deputata renzianissima, che da giorni a colpi di annotazioni e critiche chiede «un dibattito per evitare gli errori del passato». E ieri, un po’ fuori tempo massimo, è stata accontentata. Centottanta minuti di interventi serrati, ma a porte chiuse in via delle Sette Chiese, la sede che a fine mese sarà lasciata, destinazione Flaminio. Presenti al summit: due assessori (Marino e Leonori), diversi parlamentari (Coscia, Bonaccorsi, Di Stefano, Miccoli), molti consiglieri comunali con il presidente dell’Aula Coratti e un gruppo di consiglieri regionali (capitanati da Ciarla e Patanè) in versione auditori: dopo il sì del Comune la palla passerà alla giunta Zingaretti per la conferenza dei servizi. LO SFOGO – Il capogruppo del Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio durante il conclave, dotato comunque di un’ottima acustica anche dall’esterno, ha detto: «C’è stata l’impressione di un abbraccio tra privato e amministrazione, la sensazione che tutte fosse stato già deciso. Noi, poi, abbiamo contribuito con una discussione disordinata dove si dava l’idea di mettere la sordina a chi poneva dei dubbi sull’opera. Dobbiamo uscire dall’angolo». Nelle parole del capogruppo dem – poi addolcite davanti alle agenzie a beneficio del sindaco Marino – la voglia del Pd di smarcarsi, rimanendo a vedere come andrà a finire «sapendo che è una scommessa che si può vincere». Senza mettersi né la casacca del costruttore Parnasi né quella dei pochi amministratori euforici del nuovo stadio (e dei novecentomila metri cubi di cemento da destinare a commercio e servizi nell’area di Tor di Valle). L’AFFONDO «Il nodo della proprietà dell’impianto», rilanciato dal deputato Marroni insieme «alla messa bando delle opere pubbliche» è stato messo a fuoco anche dal collega Di Stefano, coordinatore del Pd Lazio: «Lo spirito della legge sugli stadi era un altro. Vorrei capire se è possibile inserire una clausola che modifica la legge rendendo gli stadi di proprietà dei club. Altrimenti ci troveremmo i presidenti imprenditori». Nella delibera che sarà presentata domani si lavora a questa linea: una penale di 200 milioni di euro (l’equivalente dell’interesse pubblico compensato con le cubature) qualora il presidente della Roma Pallotta volesse vendere lo stadio. Poi il tema delle infrastrutture da fare subito mettendole a gara. (03.09.2014)
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Lo fanno, lo fanno....... Il Pd: “Sì allo stadio, ma proprietà alla Roma” LA REPUBBLICA (P. BOCCACCI) – Paletti, garanzie. Dal Pd romano riunito in assemblea nella sede di via delle Sette Chiese alla Garbatella arriva un “sì” allo stadio della Roma, per il quale domani dovrebbe passare in giunta il “via libera” all’attestato di pubblica utilità, ma “condizionato” alla soluzione di tutti i nodi. E c’è chi mette il dito nella piaga di quello della proprietà. Ovvero lo stadio sarà del patron Pallotta, che è anche proprietario della Roma, a cui affitterà l’impianto per 30 anni a due milioni di euro l’anno. Ma potrebbe sempre vendere la squadra e conservare il business dello stadio con annesse torri di uffici per un totale di 900 mila metri cubi. E allora c’è chi, come il coordinatore della segreteria del partito nel Lazio, Marco Di Stefano, avverte: «Lo spirito della legge sugli stadi era un altro. La mia proposta è quella di chiedere una modifica parlamentare alla legge con una clausola che dica che gli stadi devono essere di proprietà delle associazioni sportive, che sono patrimonio delle città. Altrimenti ci troveremmo i presidenti imprenditori». Il parterre è pieno, dal segretario romano Cosentino al capogruppo D’Ausilio, al presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti, dall’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori a quello all’Ambiente Estella Marino. E poi la presidente del partito nel Lazio Lorenza Bonaccorsi, il presidente del municipio IX Andrea Santoro, il consigliere De Luca, il coordinatore della maggioranza Panecaldo, il coordinatore della segreteria romana, Enzo Foschi. Parla D’Ausilio: «Giovedì passerà la delibera sull’interesse pubblico. Questo abbraccio tra amministrazione e privati ha dato l’idea che l’opera fosse già fatta ma stiamo lavorando concretamente alla delibera per inserire le garanzie per rendere sostenibile l’intervento». Parla De Luca: «Il Comune non dice no. Ma se non è forte l’interesse pubblico vuol dire che c’è solo un interesse privato. E bisogna fare una gare per le opere pubbliche». Polemico Foschi, in particolare con le critiche di Morassut: «Consiglierei ai parlamentari di avere più fiducia nei consiglieri comunali, io ho fiducia nel lavoro fatto. Al progetto diciamo sì, abbiamo bisogno di investitori stranieri e di trovare risorse per sbloccare la città». Alla fine Cosentino conclude: «Il nuovo stadio è una bella scommessa per Roma, non solo per la Roma. Una scommessa che si può vincere. Teniamo alla qualità del progetto, al trasporto su ferro, alle opere pubbliche previste, al nuovo parco pubblico e teniamo alla trasparenza delle procedure. È per questo che ci batteremo perché la delibera tenga conto di tutte le osservazioni ». Gli interventi pubblici previsti sono la nuova stazione della linea B della metro a Tor di Valle, il ponte stradale collegato al Gra, quello pedonale dalla stazione della ferrovia regionale Muratella alla zona dello stadio, il parco e il ricongiungimento della via del Mare alla via Ostiense nel tratto compreso tra Tor di Valle e la città. (03.09.2014)