-
Numero contenuti
7623 -
Iscritto
Tipo di contenuto
Profilo
Forum
Calendario
Tutti i contenuti di Marmas
-
Tor di Valle, l’altolà degli urbanistiIL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Il progetto del nuovo stadio a Tor di Valle «stravolge lo spirito del Piano regolatore». E anche tutte le infrastrutture che la giunta comunale ha definito di «pubblico interesse» in realtà sarebbero solo a vantaggio del «nuovo gigantesco insediamento, per quattro quinti destinato a uffici, vero e proprio asteroide precipitato in mezzo alla valle del Tevere». Dopo le pesanti critiche delle associazioni ambientaliste sull’«Ecomostro» che Pallotta e il costruttore Parnasi vorrebbero tirare su accanto al nuovo impianto sportivo, ieri il progetto Tor di Valle è stato bocciato anche dall’Istituto nazionale di Urbanistica. Secondo gli esperti dell’organizzazione, riconosciuta come ente di protezione ambientale dal Ministero dell’Ambiente, la proposta di delibera votata dalla Giunta l’8 settembre e ora al vaglio dell’Assemblea Capitolina, per quanto intitolata “Stadio della Roma a Tor di Valle” «in realtà prevede un nuovo grande centro direzionale o Business park». Dell’intero nuovo insediamento, sottolinea l’Inu, solo il 14% corrisponde allo stadio (49.000 mq) mentre l’86% (305.000 mq) sarebbe destinato a uffici e negozi. E questo «stravolge lo spirito del Piano regolatore» dal momento che «la mutazione da Stadio a Centro Direzionale avviene attraverso una errata applicazione del “contributo straordinario”, la regola stabilita dal Piano regolatore in base alla quale il 66% dei plusvalori immobiliari generati da una trasformazione tornino alla città». NESSUNA UTILITÀ - La legge in sostanza prevede che con queste risorse vadano realizzate opere pubbliche che migliorino la vita dei cittadini. Secondo l’organizzazione degli urbanisti però le opere previste dal progetto Tor di Valle – soprattutto infrastrutture di trasporto: prolungamento della metro B, adeguamento della via Ostiense, nuovo ponte carrabile sul Tevere e raccordo della Roma–Fiumicino – servono solo «a far entrare e uscire gli spettatori dallo Stadio e a rendere facilmente accessibile il Business Park. Un interesse anzitutto dell’investitore». E non dei cittadini, come prevede il Piano regolatore. Secondo l’Inu a questo punto è necessaria «una radicale riformulazione dell’intero sistema delle infrastrutture che muova dalle reali esigenze del contesto urbano e ambientale e si ispiri al principio del “fare meglio con meno”». Che significa soprattutto «ridurre drasticamente» le cubature-monstre destinate «alle torri», i tre grattacieli da quasi un milione di metri cubi destinati a negozi, uffici e ristoranti già finiti nel mirino dei tecnici della Regione. L’Istituto di Urbanistica contesta anche la creazione, prevista dalla delibera, di una nuova Centralità metropolitana a Tor di Valle. «Non è giustificata né ammissibile la proposta di un nuovo, massiccio, quartiere di uffici nella valle del Tevere. Altri sono gli ambiti nei quali il Prg prevede la possibilità di una nuova offerta di spazi direzionali, già fortemente serviti dal trasporto su ferro, a partire da Pietralata». Gli urbanisti avanzano dubbi anche sui rischi idrogeologici dell’area scelta per il progetto: «La sostenibilità della riqualificazione dell’ansa di Tor di Valle non può essere affidata solo al disegno architettonico dello Stadio». (30.10.2014)
-
[ Serie A Tim ] Genoa - Juventus 1-0
Marmas ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2014/2015
Niente. Scudetto alla riomma (aveva ragione il violinista ) e stagione da buttare visto che fra qualche giorno usciremo pure dalla Champions. Non ci resta che cominciare a pianificare la prossima stagione, che dovrà essere quella del rilancio. -
Chiacchiere messe in giro da chi gradirebbe una informazione appecoronata e compiacente con il potente di turno. Anche "Il Tempo", "Repubblica", "Corriere della Sera", "Il Fatto Quotidiano" e perfino la *****acciarosa hanno scritto in merito alla vicenda del "Pallotta Stadium". Al "Messaggero" semmai va riconosciuto il merito di una informazione più attenta e approfondita in relazione ad una vicenda che, proprio perchè di pubblico interesse, presenta molteplici aspetti che sono assolutamente da chiarire fino in fondo.
-
Piccolo (ma significativo) OT Marino, il crollo del consenso: bocciato da otto romani su dieci Solo il 16% approva il lavoro della Giunta: i dati di un'indagine Swg commissionata dal Pd capitolino. Il trasporto pubblico è il servizio peggiore, rifiuti e decoro sono giudicati al collasso di GIOVANNA VITALE clicca qui
-
In effetti sembra una ipotesi senza senso oltre che in antitesi con il titolo del pezzo che a mio avviso farebbe pensare ad ulteriori paletti a garanzia non di Pallotta ma della Roma intesa come squadra/tifoseria. E tuttavia se hanno ritenuto di mettere nero su bianco uno scenario del genere ci sarà un motivo. Se fossi un tifoso della riomma non sarei molto contento di questa cosa.
-
C’è il sì della Urbanistica: ''Il Comune è garantito'' *****ACCIAROSA (M. CECCHINI) – Avanti senza fretta. Ieri le commissioni Urbanistiche e Ambientale del comune di Roma hanno dato parere favorevole all’interesse pubblico per il nuovo stadio del club giallorosso, nell’area di Tor di Valle. Non c’è stato il sì invece delle commissioni Lavori Pubblici, Sport e Mobilità per mancanza del numero legale. A questo rimedierà l’aula consiliare quando, a metà novembre, voterà sul tema. Antonio Stampere, presidente della commissione urbanistica, però ha precisato come «la data del 2017 per lo stadio non è veritiera». Caudo, assessore all’Urbanistica, ha così commentato: «Questa delibera mette il Comune in assoluta garanzia. Il proponente infatti dovrà assicurare la contestualità della realizzazione delle opere pubbliche riguardanti l’impianto per assicurarne la funzionalità già al momento della prima utilizzazione pubblica. C’è stata un’attenzione meticolosa sul progetto dello stadio della Roma. Tutte le verifiche sono state fatte». Dall’opposizione, invece, giungono questi segnali. «Serve uno svincolo dal Gra anche perché bisogna pensare ai problemi legati a sicurezza o trasporti – spiega Rossin di Forza Italia –. Poi bisognerebbe approfondire il tema trasporti ». «Siamo favorevoli allo stadio ma contrari alla location individuata – dice Frongia, dei 5 stelle - Andremo a costruire un intero quartiere solo per fare uno stadio. Il luogo non è idoneo perché vicino al Tevere ed è a rischio. Per quanto riguarda la mobilità invece c’è un impatto negativo, ci saranno code infinite». (23.10.2014)
-
Tor di Valle, vertice con rinvio. Nuovi paletti sulla proprietà IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) – L’appuntamento che tre giorni fa l’assessore Caudo aveva definito «decisivo» per il nuovo stadio a Tor di Valle alla fine ha partorito un verdetto a metà. E, di fatto, l’ennesimo rinvio. La Supercomissione comunale – composta dai membri delle cinque commissioni Urbanistica, Ambiente, Lavori Pubblici, Mobilità e Sport – ieri si è riunita per esprimersi sulla delibera votata a settembre dalla giunta. Quella che ha dato, tra decine di paletti, il primo giudizio sull’interesse pubblico della mega operazione calcistico-immobiliare che potrebbe fruttare a Pallotta e al costruttore Parnasi fino a 800 milioni di euro. Lo stesso Caudo, grande sponsor dell’inziativa, ieri ha voluto presenziare alla riunione prima del voto. Che però non è stato completato perchè non avevano il numero legale 3 commissioni su 5: Lavori Pubblici, Mobilità e Sport, che dovranno essere riconvocate. L’approdo in Assemblea a questo punto slitterà a novembre (e pensare che il voto inziale era previsto a fine agosto) e la presidente della Commissione Mobilità, Annamaria Cesaretti, ha già fatto sapre che servono «ulteriori approfondimenti». I COMITATI - Al termine del voto alcuni rappresentanti del Comitato “Salviamo Tor di Valle dal cemento” hanno esposto ai consiglieri le paure sull’«Ecomostro» che nascerebbe accanto allo stadio: una colata di cemento da un milione di metri cubi criticata dalle più importanti associazioni ambientaliste e definita «eccessiva di due terzi» dai tecnici della Regione. Solo le commissioni Urbanistica e Ambiente hanno votato la delibera, ma inserendo vincoli ancora più stretti: nei sei emendamenti approvati viene specificato che le opere pubbliche dovranno essere consegnate insieme allo stadio e che se il costo delle infrastrutture fosse inferiore al previsto, Pallotta e Parnasi pagheranno la differenza al Comune. Viene anche messo nero su bianco che l’impianto sarà legato alla società AS Roma«per 30 anni» a meno che la Roma non retroceda «per illeciti sportivi». In questo caso Pallotta non sborserebbe la maxi-penale da 170 milioni. Il Pd non ha votato compatto: il vicepresidente della Commissione Urbanistica Pedetti si è rifiutato di esprimersi favorevolmente anche se, per evitare la rottura, ha optato per l’astensione. (23.10.2014) ------------------------------
-
Progetto stadio a piccoli passiIL TEMPO (F. MAGLIARO) – Stadio, pianin pianino si va avanti. Ieri pomeriggio, le Commissioni Ambiente e Urbanistica hanno dato il loro parere favorevole alla delibera di interesse pubblico per lo Stadio di Tor di Valle. Restano al palo per mancanza del numero legale, le altre tre Commissioni – Sport, Lavori Pubblici e Trasporti – i cui membri, presenti alla riunione congiunta di tutte e cinque le Commissioni interessate dal provvedimento, non sono stati, però, in grado di assicurare il numero minimo di presenze per esprimere un voto valido. Quindi, queste tre commissioni, dovranno essere nuovamente convocate per chiudere la partita e consentire, finalmente, alla Delibera di approdare in Aula per il voto finale. A questo punto, è ipotizzabile attendersi questo voto – decisamente scontato nell’esito positivo, pur in presenza di molti mal di pancia dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione – per l’ultima decade di novembre. Un piccolo slittamento che però, anche dalle considerazioni espresse da Antonio Stampete (Pd), presidente della Commissione Urbanistica e coordinatore di questa maxiseduta, quasi una plenaria del Consiglio, lascia ormai quasi definitivamente nel libro dei sogni la possibilità di aprire i cantieri per la primavera del prossimo anno e di giocare il primo incontro all’interno del nuovo Stadio per il 2017. I mal di pancia li hanno espressi un po’ tutti i consiglieri: D’Ausilio (Pd) «La legge nazionale è scritta male»; Cantiani (NCD) «Chiedo di nuovo di avere da Agenzia della Mobilità un modello di esercizio per la metro B se si dovesse procedere con la diramazione per lo Stadio»; Bordoni (FI) «Ribadisco la necessità di approfondire i problemi sulle connessioni stradali»; Ghera (Fratelli d’Italia) «Mancano troppi approfondimenti, non si possono firmare cambiali in bianco»; Rossin (Forza Italia) «Troppi problemi irrisolti, viabilità e trasporti in primis». Alla fine il mezzo pasticcio del voto: uno slittamento sciocco ma che fa comprendere ancora quanti inciampi ci siano sulla strada del nuovo Stadio. (23.10.2014)
-
Stadio Roma, D’Ausilio (Capogruppo PD in Campidoglio): “La delibera consente di assicurare alla città un progetto con fondate garanzie pubbliche” (ansa) «Questa mattina ho espresso parere favorevole alla delibera di giunta che sancisce l’interesse pubblico per il progetto dello Stadio dell’A.S. Roma di Tor di Valle. La delibera è frutto di un lavoro positivo di confronto svolto in queste settimane da giunta, commissioni e Assemblea Capitolina. Essa ci consente credibilmente di assicurare alla città un progetto, sebbene preliminare, con fondate garanzie pubbliche: dalla mobilità e viabilità alla sostenibilità ambientale, sino ai tempi di realizzazione delle opere pubbliche». Così il capogruppo del Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio. «Porteremo subito la delibera all’esame dell’assemblea capitolina che potrà migliorarla ulteriormente – aggiunge – Dopodichè ci riserveremo di valutare i progetti esecutivi» 22.10.2014 ----------------------------------------------- Credibilmente.....preliminare.........fondate garanzie pubbliche..... lo fanno, lo fanno.......