-
Numero contenuti
1395 -
Iscritto
-
Ultima visita
Tipo di contenuto
Profilo
Forum
Calendario
Tutti i contenuti di gobbo nel cuore
-
LA JUVENTUS TORNA NELL' ECA
gobbo nel cuore ha risposto al topic di torino juventina in Juventus Forum
Intanto la giornalaccio rosa dice che stasera John sarà alla Stadium affianco ad Andrea e che l'unità d'intenti fra i cugini è massima -
LA JUVENTUS TORNA NELL' ECA
gobbo nel cuore ha risposto al topic di torino juventina in Juventus Forum
C'è un problema di fondo enorme in questa possibilità: Il fusorario!!! A che ora le faresti giocare? -
LA JUVENTUS TORNA NELL' ECA
gobbo nel cuore ha risposto al topic di torino juventina in Juventus Forum
oppure quando, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili, considerata quale competizione compatibile a tutti gli effetti con il permanere dei club fondatori nelle rispettive competizioni domestiche. -
LA JUVENTUS TORNA NELL' ECA
gobbo nel cuore ha risposto al topic di torino juventina in Juventus Forum
Questo è di ieri però Certo che fa strano che l'accordo sia riportato solo dalla UEFA e non dai club, neanche quelli quotati in borsa -
LA JUVENTUS TORNA NELL' ECA
gobbo nel cuore ha risposto al topic di torino juventina in Juventus Forum
Domani dovrebbe uscire un comunicato DURISSIMO del Barca verso la UEFA -
LA JUVENTUS TORNA NELL' ECA
gobbo nel cuore ha risposto al topic di torino juventina in Juventus Forum
Una guerra oggi sarebbe la giusta vendetta per 15 anni fa -
LA JUVENTUS TORNA NELL' ECA
gobbo nel cuore ha risposto al topic di torino juventina in Juventus Forum
Che poi le 8 che si sono tirate indietro lo hanno fatto dal progetto della competizione chiamata superleague ma restano tutt'ora membri della Società spagnola Superleague, registrata come organizzatrice di competizioni calcistiche. Nulla impedirebbe perció alle squadre che ora si sono sfilate dal progetto Superleague di partecipare ad una competizione con un formato modificato e nome diverso ma organizzato sempre dalla stessa società... -
Sta andando e finirà esattamente come mi aspettavo. Altro che Superleague...sono tutti d'accordo ed è tutto un gigantesco teatrino per giustificare la creazione di una competizione europea ristretta ai soli maggiori campionati. In pratica, hanno inscenato una rottura dando in pasto alla folla un prodotto che fin da subito si sapeva non sarebbe stato digerito, per poi finire per ad arrivare ad una (falsa) trattativa e accordarsi su quello che all'apparenza sembrerà un compromesso ma che in realtà sarà ciò che si voleva ottenere fin dall'inizio
-
Beh dai intanto per l'anno prossimo è ancora in prestito per 4 spicci
-
Ragazzi capisco che avete una certa età, ma mi sa che siete leggermente OT Poi arriva Morph e vi fa un controllo della prosta a tutti, occhio
-
Siamo alla quiete prima della tempesta, mi sa
-
The European Commission has decided that International Skating Union (ISU) rules imposing severe penalties on athletes participating in speed skating competitions that are not authorised by the ISU are in breach of EU antitrust law. The ISU must now change these rules. Commissioner Margrethe Vestager, in charge of competition policy, said: "International sports federations play an important role in athletes' careers - they protect their health and safety and the integrity of competitions. However, the severe penalties the International Skating Union imposes on skaters also serve to protect its own commercial interests and prevent others from setting up their own events. The ISU now has to comply with our decision, modify its rules, and open up new opportunities for athletes and competing organisers, to the benefit of all ice skating fans". The ISU is the sole body recognised by the International Olympic Committee (IOC) to administer the sports of figure skating and speed skating on ice. Its members are national ice skating associations. The ISU and its members organise and generate revenues from speed skating competitions, including from major international competitions such as the Winter Olympic Games, World and European championships. La Commissione Europea ha deciso che le regole dell'International Skating Union (ISU) che impongono severe sanzioni agli atleti che partecipano a gare di pattinaggio di velocità non autorizzate dall'ISU violano la legge antitrust dell'UE. L'ISU deve ora modificare queste regole. Il commissario Margrethe Vestager, responsabile della politica delle competizioni, ha dichiarato: "Le federazioni sportive internazionali svolgono un ruolo importante nella carriera degli atleti - proteggono la loro salute, sicurezza e integrità delle competizioni. Tuttavia, le severe sanzioni che l'Unione internazionale di pattinaggio impone anche ai pattinatori servire a proteggere i propri interessi commerciali e impedire ad altri di organizzare i propri eventi. L'ISU ora deve rispettare la nostra decisione, modificare le sue regole e aprire nuove opportunità per gli atleti e gli organizzatori delle gare, a vantaggio di tutti gli appassionati di pattinaggio sul ghiaccio ". L'ISU è l'unico ente riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per amministrare gli sport di pattinaggio artistico e pattinaggio di velocità su ghiaccio. I suoi membri sono associazioni nazionali di pattinaggio sul ghiaccio. L'ISU ei suoi membri organizzano e generano ricavi da gare di pattinaggio di velocità, comprese le principali competizioni internazionali come i Giochi olimpici invernali, i campionati mondiali ed europei. The Commission's investigation found that: Under the ISU eligibility rules, in place since 1998, speed skaters participating in competitions that are not approved by the ISU face severe penalties up to a lifetime ban from all major international speed skating events. The ISU can impose these penalties at its own discretion, even if the independent competitions pose no risk to legitimate sports objectives, such as the protection of the integrity and proper conduct of sport, or the health and safety of athletes. By imposing such restrictions, the ISU eligibility rules restrict competition and enable the ISU to pursue its own commercial interests to the detriment of athletes and organisers of competing events. In particular, the Commission considers that the ISU eligibility rules restrict the commercial freedom of athletes who are prevented from participating in independent skating events. As a result of the ISU eligibility rules, athletes are not allowed to offer their services to organisers of competing skating events and may be deprived of additional sources of income during their relatively short speed skating careers. The ISU eligibility rules prevent independent organisers from putting together their own speed skating competitions because they are unable to attract top athletes. This has limited the development of alternative and innovative speed skating competitions, and deprived ice-skating fans from following other events. The ISU introduced certain changes to its eligibility rules in June 2016. Despite these, the Commission found that the system of penalties set out by the eligibility rules remains disproportionately punitive and prevents the emergence of independent international speed skating competitions. Therefore, the Commission concluded that the ISU eligibility rules are anticompetitive and breach Article 101 of the Treaty on the Functioning of the European Union (TFEU). L'indagine della Commissione ha rilevato che: • In base alle regole di ammissibilità ISU, in vigore dal 1998, i pattinatori di velocità che partecipano a competizioni non approvate dall'ISU devono affrontare gravi sanzioni fino al divieto a vita da tutti i principali eventi internazionali di pattinaggio di velocità. L'ISU può imporre queste sanzioni a propria discrezione, anche se le competizioni indipendenti non comportano alcun rischio per legittimi obiettivi sportivi, come la tutela dell'integrità e del corretto svolgimento dello sport, o la salute e sicurezza degli atleti. • Imponendo tali restrizioni, le regole di ammissibilità ISU restringono la concorrenza e consentono all'ISU di perseguire i propri interessi commerciali a scapito degli atleti e degli organizzatori di gare. In particolare, la Commissione ritiene che le regole di ammissibilità ISU limitino la libertà commerciale degli atleti a cui è impedito di partecipare a eventi di pattinaggio indipendenti. Come risultato delle regole di ammissibilità ISU, gli atleti non sono autorizzati a offrire i propri servizi agli organizzatori di gare di pattinaggio e possono essere privati di ulteriori fonti di reddito durante le loro carriere relativamente brevi di pattinaggio di velocità. • Le regole di ammissibilità ISU impediscono agli organizzatori indipendenti di organizzare le proprie gare di pattinaggio di velocità perché non sono in grado di attirare i migliori atleti. Ciò ha limitato lo sviluppo di competizioni di pattinaggio di velocità alternative e innovative e ha privato gli appassionati di pattinaggio sul ghiaccio dal seguire altri eventi. L'ISU ha introdotto alcune modifiche alle sue regole di ammissibilità nel giugno 2016. Nonostante queste, la Commissione ha riscontrato che il sistema di sanzioni stabilito dalle regole di ammissibilità rimane sproporzionatamente punitivo e impedisce l'emergere di competizioni internazionali indipendenti di pattinaggio di velocità. Pertanto, la Commissione ha concluso che le regole di ammissibilità ISU sono anticoncorrenziali e violano l'articolo 101 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). Consequences of the decision The Commission decision requires the ISU to stop its illegal conduct within 90 days and to refrain from any measure that has the same or an equivalent object or effect. In order to comply, the ISU can abolish or modify its eligibility rules so that they are based only on legitimate objectives (explicitly excluding the ISU's own economic interests) and that they are inherent and proportionate to achieve those objectives. In particular, the ISU should not impose or threaten to impose unjustified penalties on athletes who participate in competitions that pose no risk to legitimate sports objectives. If the ISU maintains its rules for the authorisation of third party events, they have to be based on objective, transparent and non-discriminatory criteria and not be intended simply to exclude competing independent event organisers. While the Commission did not consider it necessary or appropriate to impose a fine in this case, if the ISU fails to comply with the Commission's decision, it would be liable for non-compliance payments of up to 5% of its average daily worldwide turnover. Conseguenze della decisione La decisione della Commissione impone all'ISU di porre fine alla sua condotta illegale entro 90 giorni e di astenersi da qualsiasi misura che abbia lo stesso oggetto o effetto o equivalente. Per ottemperare, l'ISU può abolire o modificare le sue regole di ammissibilità in modo che si basino solo su obiettivi legittimi (escludendo esplicitamente gli interessi economici dell'ISU) e che siano inerenti e proporzionate al raggiungimento di tali obiettivi. In particolare, l'ISU non dovrebbe imporre o minacciare di imporre sanzioni ingiustificate agli atleti che partecipano a competizioni che non comportano alcun rischio per obiettivi sportivi legittimi. Se l'ISU mantiene le sue regole per l'autorizzazione di eventi di terzi, queste devono essere basate su criteri oggettivi, trasparenti e non discriminatori e non devono essere intese semplicemente ad escludere organizzatori di eventi indipendenti concorrenti. Sebbene la Commissione non abbia ritenuto necessario o appropriato imporre un'ammenda in questo caso, se l'ISU non si conforma alla decisione della Commissione, sarebbe responsabile per i pagamenti di non conformità fino al 5% del suo fatturato mondiale medio giornaliero. Background The Commission opened proceedings in relation to the ISU's eligibility rules on 5 October 2015 following a complaint by two Dutch professional speed skaters, Mark Tuitert and Niels Kerstholt. The Commission sent a Statement of Objections to the ISU on 27 September 2016. Sporting rules set up by sports federations are subject to EU antitrust rules when the body setting the rules, or the companies and persons affected by the rules, are engaged in an economic activity. On the basis of EU Court case law, sporting rules are compatible with EU law if they pursue a legitimate objective and if the restrictions that they create are inherent and proportionate to reaching this objective. This assessment can be performed by national courts, national competition authorities, particularly vis-à-vis national bodies, and by the Commission, especially in the case of practices at international level. Many disputes about sporting rules raise primarily issues related to governance of the sport, i.e. relations between different stakeholders belonging or being closely connected to the structure headed by sports federations. Such disputes can usually be best handled by national courts rather than by the European Commission. The same goes for disputes resulting from the application of sporting rules to individuals, e.g. athletes being sanctioned for breach of relevant anti-doping or match-fixing regulations, which can be handled by relevant arbitration bodies or national courts. Article 101 of the TFEU and Article 53 of the EEA Agreement prohibit restrictive business practices. The implementation of Article 101 TFEU is defined in the Antitrust Regulation (Council Regulation No 1/2003), which can be applied by the Commission and by the national competition authorities of EU Member States. More information is available on the Commission's competition website, in the public case register under the case number AT.40208. sfondo La Commissione ha avviato un procedimento in relazione alle norme di ammissibilità dell'ISU il 5 ottobre 2015 a seguito di una denuncia di due pattinatori di velocità professionisti olandesi, Mark Tuitert e Niels Kerstholt. La Commissione ha inviato una comunicazione degli addebiti all'ISU il 27 settembre 2016. Le regole sportive istituite dalle federazioni sportive sono soggette alle norme antitrust dell'UE quando l'ente che stabilisce le regole, o le società e le persone interessate dalle regole, sono impegnate in un'attività economica. Sulla base della giurisprudenza della Corte dell'UE, le norme sportive sono compatibili con il diritto dell'UE se perseguono un obiettivo legittimo e se le restrizioni che creano sono inerenti e proporzionate al raggiungimento di tale obiettivo. Questa valutazione può essere eseguita dai tribunali nazionali, dalle autorità nazionali garanti della concorrenza, in particolare nei confronti degli organismi nazionali, e dalla Commissione, soprattutto nel caso di pratiche a livello internazionale. Molte controversie sulle regole sportive sollevano principalmente questioni legate alla governance dello sport, ovvero le relazioni tra diversi stakeholder appartenenti o strettamente collegati alla struttura guidata dalle federazioni sportive. Tali controversie di solito possono essere gestite al meglio dai tribunali nazionali piuttosto che dalla Commissione europea. Lo stesso vale per le controversie derivanti dall'applicazione delle regole sportive a individui, ad es. atleti sanzionati per violazione delle pertinenti norme antidoping o di partite truccate, che possono essere gestite dagli organi arbitrali competenti o dai tribunali nazionali. L'articolo 101 del TFUE e l'articolo 53 dell'accordo SEE vietano pratiche commerciali restrittive. L'attuazione dell'articolo 101 TFUE è definita nel regolamento antitrust (regolamento del Consiglio n. 1/2003), che può essere applicato dalla Commissione e dalle autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati membri dell'UE. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web della concorrenza della Commissione, nel registro pubblico dei casi con il numero AT.40208. Action for damages Any person or company affected by anti-competitive behaviour as described in this case may bring the matter before the courts of the Member States and seek damages. The case law of the Court and Council Regulation 1/2003 both confirm that in cases before national courts, a Commission decision constitutes binding proof that the behaviour took place and was illegal. The Antitrust Damages Directive, which Member States had to transpose into their legal systems by 27 December 2016, makes it easier for victims of anti-competitive practices to obtain damages. More information on antitrust damages actions, including a practical guide on how to quantify antitrust harm, is available here. Whistleblower tool The Commission has set up a tool to make it easier for individuals to alert it about anti-competitive behaviour while maintaining their anonymity. The new tool protects whistleblowers' anonymity through a specifically-designed encrypted messaging system that allows two way communications. The tool is accessible via this link. Azione per risarcimento danni Qualsiasi persona o società colpita da un comportamento anticoncorrenziale come descritto in questo caso può adire i tribunali degli Stati membri e chiedere il risarcimento dei danni. La giurisprudenza della Corte e il regolamento del Consiglio 1/2003 confermano entrambi che nei procedimenti dinanzi ai tribunali nazionali, una decisione della Commissione costituisce una prova vincolante che il comportamento ha avuto luogo ed era illegale. La direttiva antitrust sul risarcimento del danno, che gli Stati membri dovevano recepire nei loro ordinamenti giuridici entro il 27 dicembre 2016, rende più facile per le vittime di pratiche anticoncorrenziali ottenere i danni. Ulteriori informazioni sulle azioni di risarcimento del danno antitrust, inclusa una guida pratica su come quantificare il danno antitrust, sono disponibili qui. Strumento Whistleblower La Commissione ha messo a punto uno strumento per rendere più facile per le persone allertarlo su comportamenti anticoncorrenziali mantenendo il loro anonimato. Il nuovo strumento protegge l'anonimato degli informatori attraverso un sistema di messaggistica crittografata appositamente progettato che consente comunicazioni bidirezionali.
-
Il totthenam ha 1 miliardo e mezzo di debiti, non vedo come possa sopravvivere
-
Ma vedrete che i club non faranno assolutamente nulla. A muoversi per vie legali contro l'UEFA e le federazioni sarà la società spagnola appena creata. E a sedere nel CDA ci sono i dirigenti, mica i club
-
-
Cioè ma lo capite che c'è un problema logico enorme? Qui stanno vietando ai club di organizzarsi dei tornei privati in favore dei tornei UEFA a cui per partecipare si paga tra l'altro una quota d'iscrizione. E' folle e probabilmente illegale
-
"Superlega, Boris Johnson sapeva e ha approvato tutto" Secondo il The Guardian il primo ministro ora è pressato dal governo per chiarire la sua posizione e l'incontro avuto con Ed Woodard dello United Forse Boris Johnson non solo era a conoscenza del progetto Superlega prima che venisse reso ufficiale, ma aveva anche dato il suo ok alla partecipazione dei sei club inglesi (United, City, Tottenham, Arsenal, Chelsea e Liverpool). Lo rivela il The Guardian secondo il quale ora il primo ministro britannico sarebbe sollecitato e starebbe subendo forti pressioni dal governo per chiarire la sua posizione. L'incontro di Johnson con il vicepresidente dello United Quando è uscita la notizia della Superlega la posizione ufficiale di Johnson è stata da subito quella della condanna a un torneo totalmente esclusivo ed elitario. Inoltre, si è sempre detto sorpreso dell'iniziativa. Stando a quanto si legge sul The Guardian però, Johnson avrebbe avuto nei giorni precedenti alla nascita della Superleague un incontro con il vicepresidente esecutivo del Manchester United, Ed Woodard, il quale avrebbe capito che Johnson fosse a favore del torneo. Ecco perché ora il primo ministro è tenuto a chiarire quanto è accaduto, se fosse veramente a conoscenza del progetto e, soprattutto, se l'avesse appoggiato, salvo poi cambiare idea e schierarsi contro, magari convinto dalla rivolta dei tifosi.
-
Tutto giusto, ma resta il fatto che l'UEFA ha tenuto un comportamento su cui non si può sorvolare. L'UEFA, al fine di mantenere la sua posizione di monopolio, ha fin da subito messo in atto una strategia di fortissimo ostracismo nei confronti dei 12 club coinvolti, fino ad ad arrivare ad esercitare pressioni sui governi (per loro stessa ammissione) delle società, pur di mantenere il proprio status. Capite che è grave la cosa? Un conto è affermare che chi parteciperà alle competizioni della federazione competitor verrà escluso dalle proprie, un altro è di fatto impedire che questa federazione possa effettivamente nascere!
-
Boris Johnson probabilmente a breve non sarà più primo ministro UK
-
Tra l'altro la loro spiegazione è che l'inter doveva sentire prima l'opinione...dei creditori
-
Ormai non mi sorprenderei di nulla, neanche se colui che è attualmente in testa alla UEFA e si comporta da dittatore, lavorasse proprio a questo scopo, in accordo con quelli che sta demonizzando...
-
Secondo voi un formato del genere potrebbe essere maggiormente accettabile? Torneo a 20 squadre, diviso in due gironi all'Italiana da 10. I primi 4 dei due gironi passano alle fasi finali Per partecipare al torneo bisognerà essere in possesso di una delle 16 licenze disponibili, ottenibili in base al posizionamento nel proprio campionato di appartenenza, così distribuite: - N 4 Licenze alla Liga - N 4 Licenze alla Premier League - N 3 Licenze alla Lega Serie A - N 3 Licenze alla Bundesliga - N 2 Licenze alla League 1 Inoltre verranno assegnate a cadenza annuale N 4 Licenze extra. Tali licenze verranno assegnate in base ad un raking meritocratico che prende in considerazione il palmares storico dei club europei. La classifica dei club europei in base al raiking sarà stilata in base al seguente criterio 1 Punto per ogni trofeo ottenuto nelle coppe nazionali 2 Punti per ogni campionato nazionale vinto 3 Punti per ogni trofeo ottenuto nelle competizioni internazionali In pratica sarebbe nel concreto la stessa identica cosa ma darebbe una parvenza (solo illusoria) divesa e più accettabile dai tradizionalisti della "meritocrazia"
-
[ Serie A Tim ] A.S. Roma - Juventus F.C. 2-2
gobbo nel cuore ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2020/2021
Va bene tutto ma se Kulu va a battere, quella capra di Danilo deve mantenere la posizione dietro se no da quella parte non resta nessuno...ma come c**** si fa- 1485 risposte
-
[ Serie A TIM ] Juventus F.C. - Napoli Calcio 4-3
gobbo nel cuore ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2019/2020
Ma per 60 minuti ha giocato bene, poi male (come del resto i compagni di reparto, Bonucci in primis) ma era anche stanchissimo. Ps: Comunque un certo Van Dijk l'anno scorso ha iniziato malissimo eppure...- 1078 risposte