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Bianconero dentro

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Bianconero dentro

  1. Se si incazza pure @Eorlingas vuol dire che siamo veramente alla frutta.
  2. Ma in Rovella, ci vedete qualcosa di buono? A me francamente non sembra niente di che.
  3. I freddi numeri del Mimmo nazionale. Stagione Presenze Gol Assist 2021-22 33 15 17 2020-21 30 17 8 2019-20 32 14 10 2018-19 37 10 4
  4. E anche quest'anno, immancabile come un esonero di Zeman, è arrivato il momento in cui ci accostano Berardi
  5. Quello che mi fa ridere è che Di Maria stia cercando una squadra da usare come sua palestra personale...e lo devono anche pagare per allenarsi Se le cose restano così, fa prima a tornarsene al suo amato Rosario Central.
  6. Di Maria vuole solo un anno di contratto. La Juve, a questa condizione, offre 5,5 più bonus e vuole una risposta entro domani, sennò arrivederci e grazie. Fonte: un po' tutti.
  7. Ma dove sta il problema? Gli hanno proposto di spalmare su due anni, ha detto no e ora si fa l'ultimo anno a quanto gli tocca...poi l'anno prossimo si vedrà. Contento lui e contenti tutti. Non ho capito cosa avremmo ritrattato e quali errori siano stati fatti.
  8. Prima partita? Mi sono perso qualcosa? Poi hanno pure pareggiato...
  9. TORINO - Lontano dall'area di rigore, Matthijs De Ligt resta uno dei difensori più forti del calcio europeo, vista la sua capacità di cercare e trovare l'anticipo sull'attaccante e le sue doti tecniche, retaggio del suo passato da centrocampista. Nella propria area, invece, il difensore olandese è stato il bianconero a provocare i danni maggiori, ultimi dei quali i due rigori causati nella finale di Coppa Italia contro l'Inter, che di fatto hanno sancito il 4-2 finale per i nerazzurri. Arrivato alla Juventus nella stagione 2019/20, dopo averla eliminata pochi mesi prima dalla corsa Champions con la maglia dell'Ajax, il centrale ha causato sette rigori tra campionato ed Europa. Un vizio che ha avuto nella stagione 2020/21 il momento migliore con un solo penalty a favore degli avversari dopo un suo intervento: resta comunque alta la percentuale di rigori nati da una sua responsabilità (20,5%). De Ligt e i rigori provocati con le mani Nella sua prima stagione in bianconero sono stati tre i rigori nati da interventi scomposti di De Ligt. Tre penalty scaturiti da interventi con le mani o con le braccia: il primo è arrivato il 6 ottobre durante Inter-Juventus, episodio che si ripeterà altre tre volte contro i nerazzurri, la squadra che ha maggiormente beneficiato degli interventi dell'olandese. In quell'occasione la Juventus riuscì a vincere a San Siro per 2-1, mentre 20 giorni dopo, in casa del Lecce, il suo colpo di mano costò il pareggio alla squadra di Sarri grazie alla trasformazione di Mancosu. Un periodo decisamente sfortunato, con altri episodi in area non considerati rigore da arbitri e Var, prima di normalizzare i suoi interventi e non provocarne più. Fino alla trentesima giornata, quando all'Allianz Stadium ritornò l'incubo delle braccia di De Ligt: nel derby vinto con il Torino per 4-1 il suo fallo causò il rigore realizzato da Belotti, ininfluente ai fini del risultato ma non per le statistiche dell'olandese. De Ligt e i rigori provocati con i piedi L'anno successivo la stagione di De Ligt è stata tormentata più dagli infortuni che dai rigori procurati. L'unico episodio si è verificato ancora una volta contro l'Inter alla penultima giornata di campionato, con i nerazzurri già campioni d'Italia e la Juve in corsa per la Champions: un fallo commesso su Lukaku portò Calvarese a concedere il tiro dagli undici metri ai nerazzurri. Le mani non erano più un problema al punto che De Ligt ci scherzò sopra in un'intervista: "Se non avessi fatto il calciatore? Dicono che il primo anno ho fatto tanti falli di mano, forse avrei fatto il pallavolista - dichiarò sorridendo a Dazn -. Ma ho pensato sempre a diventare calciatore, ho fatto di tutto per arrivare qui". Gli errori di De Ligt nell'ultima stagione Invece il tocco con le mani era soltanto andato momentaneamente in archivio, per ritornare nella stagione sportiva 2021/22. Il primo episodio è arrivato il 9 gennaio 2022, durante la rocambolesca partita tra Roma e Juventus finita 3-4 al termine di una rimonta incredibile dei bianconeri, ritrovatisi sotto per 3-1 prima del colpo di reni finale. Uno di quei tre gol arrivò per un altro tocco di mano di De Ligt: a metterci una pezza ci pensò l'ex della partita, Szczesny, che respinse il tiro di Pellegrini. Non andò bene invece nella seconda occasione contro il Villarreal che proprio su un tocco di mano di De Ligt riuscì a guadagnare il rigore del 3-0 segnato da Danjuma, arrivato in un momento in cui la partita era virtualmente finita. Fino ad arrivare alla finale di Coppa Italia con l'Inter, un nuovo "traguardo", per quanto non piacevole da tagliare: sono stati infatti due i rigori causati dall'olandese, il primo per un intervento su Lautaro Martinez, decisione che ha scatenato le polemiche, il secondo un goffo intervento sul compagno di nazionale De Vrij. Quando il centrale scelse la Juventus, in accordo con il suo manager di allora, Mino Raiola, la motivazione fu la possibilità di imparare da due campioni come Bonucci e Chiellini. Tre anni dopo il suo arrivo a Torino, De Ligt è cresciuto molto, riuscendo anche a superare Bonucci in una statistica, quella dei rigori procurati: 6 per il centrale di Viterbo, 7 per l'olandese. Pregi e difetti di un percorso di apprendimento.
  10. Nonostante l'abbia personalmente insultato più o meno da quando è nato, diamogli almeno il merito di averci fatto vincere la gara di Roma
  11. Non so se sia già stato detto, ma comunque manca il terzino sinistro Per il resto, può andare bene anche se credo che sms e Pogba insieme non li compreranno mai.
  12. È così. Loro sono bravi e forti, e hanno mentalità. MA tutto quello che gli può andare bene gli va meglio. A noi tutto quello che può andarci male, ci va peggio.
  13. Il GIUOCO europeo di stokazzo. Alla fine, la vinci con difesa e contropiede, bravura, mentalità e una buona dose di chiappa.
  14. Per vincere sta' coppa ci vuole bravura, mentalità e un kulo abominevole. E l'ultima cosa la metterei al primo posto come importanza nelle finali.
  15. Non li sto seguendo, anche perché mi è bastato ed avanzato vederli tutti gli anni passati da noi Detto ciò, specialmente per il Kulu, i numeri li ho letti, sono estremamente positivi e sono anche contento per lui, probabilmente ha trovato un contesto ed un allenatore che lo hanno favorito. Tuttavia, da noi, entrambi hanno fatto abbastanza schifo anche con allenatori diversi e, a meno che non siano migliorati tantissimo dal punto di vista tecnico, onestamente AD OGGI non rimpiango nè l'uno, nè l'altro.
  16. E poi fai una media, perché non è tutto oro ma nemmeno tutta cacca
  17. Che kulo, ma chi se ne strafotte. Grande Nicola.
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