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Nameless

Tifoso Juventus
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  1. Alisha mi sembra perfettamente inserita, lui lo vedi sempre immusonito, per dire. Io adoro il DL visto in Premier; il problema qui alla Juve, posto che Motta gli ha dato veramente poche possibilità, specie confrontandolo con altri, è che quelle poche volte che è sceso in campo sembrava più interessato a fare virtuosismi personali per fare vedere che sa skillare con la palla che altro. Una tendenza eccessiva a tenere la palla. Può avere dato fastidio a Motta? Si. E' il motivo per cui non deve avere più minutaggio del previsto? No. E' una situazione antipatica e pessima, dove nessuno ci esce bene, nè lui nè Motta.
  2. Per me a Gennaio Giuntoli lo rifila allo United...De Ligt o Zirkzee, vedrete. A me spiace perchè il Douglas visto in Premier è un signor giocatore, e privarsene significherebbe anche tenersi Locatelli titolare. Però è evidente che qualcosa non va, non ha lesioni ma di fatto è fuori da un mese.
  3. Haaland corre il triplo e segna il quadruplo. Sto signorino sa solo lamentarsi, ma quando sbaglia davanti alla porta tipo rigore a porta vuota è perchè non è lucido???
  4. Il Douglas visto in Premier è un signor giocatore; detto ciò non sempre la ciambella esce con il buco, a volte vi possono essere problemi di adattamento, però mi spiacerebbe se non si riuscisse a trovare la quadra. Certo lui non mi sembra sul pezzo, non aveva lesioni evidenziate ma è un mese che è fermo, forse di testa qualcosa non è a posto. Mi auguro Motta riesca a renderlo un giocatore importante, perchè il salto fondamentale è a centrocampo, Locatelli non può essere il titolare in una Juve vincente. Per me l'operazione PEGGIORE è Nico Gonzalez. Si sapeva fosse un rottame, costava probabilmente meno Zhegrova. Acquisto sbagliato a prescindere.
  5. mi trovi d'accordo, per me è sempre lo stesso giocatore, magari in un contesto più organizzato fa meno cagate (come tutti del resto), ma il giocatorino che è rimane quello. Se poi a qualcuno piace evidentemente è abituato a livelli modesti.
  6. Teun Koopmeiners si è raccontato a Tuttosport Il bianconero.com ha riportato degli estratti "DORMIVO SULLA POLTRONA" - "A dire la verità l'infortunuio è stato un po’ complesso perché è un dolore che si sente a ogni movimento, anche respirare è stato difficile. Ho dovuto convivere con questa situazione per circa due-tre settimaneAnche dormire è stato complicato. Ho dovuto dormire sulla poltrona perché, se mi mettevo orizzontale sul letto, la pressione era maggiore e così avvertivo più dolore. Ma ora sto meglio. Sento ancora un po’ di fastidio, però adesso posso gestirlo". LA CONDIZIONE FISICA - "Ah, è difficile dire in numeri come mi sento. Però ora sto molto bene a livello di mentalità. Non sono al top dal punto di vista fisico perché non ho potuto correre per circa tre settimane. Ma la testa è pronta". RUOLO E PROSPETTIVE Nell’Atalanta giocavo più avanti, qui invece sono più centrocampista e aiuto dal basso. La squadra? stiamo migliorando gli automatismi ed è normale ci voglia tempo visti che siamo tanti nuovi ma puntiamo a esser sempre più veloci cosa che ci aiuterà soprattutto in Champions. TRA JUVE E PREMIER LEAGUE - "Sì, anche io sapevo che c’erano club inglesi che erano interessati a me, ma non appena ho saputo della Juventus io non ho avuto nemmeno un dubbio. Mi piace questo club dal primo momento in cui sono arrivato in Italia, ma non solo. È la più importante in Italia e nel mondo. In realtà io tifavo e seguivo la Juventus sin da quando ero bambino in Olanda. La Juve dei grandissimi campioni. Chi adoravo? Beh, Zidane! Essere qui per me è come un sogno, è quello che ho sempre inseguito da piccolo. Anche in Inghilterra ci sono belle squadre, però qui è tutto migliore: conosco il campionato, il vostro Paese che è bellissimo, le squadre da affrontare e il clima in generale". I RETROSCENA SUL TRASFERIMENTO - "Direi che tutta l’estate è stata pesante, difficile in generale come sensazioni. È stato un passaggio complicato, ma nel calcio può capitare di vivere anche questo. Se ripenso a un istante particolarmente significativo, voglio ricordare quello del viaggio in taxi da Bergamo a Torino con la mia fidanzata per raggiungere la Juventus. La sera prima avevo ricevuto la telefonata in cui mi era stato detto che tutto si era risolto. Sono andato a dormire, ma non avevo ancora metabolizzato bene la notizia. Ricordo che quando il taxi era in viaggio per Torino mi sono girato verso Rosa e le ho detto: “Finalmente!”. Ero come sollevato, come se tutta la pressione che avevo accumulato fosse andata via". Era triste allenarsi da solo? «È stata una brutta situazione, ovviamente mi è spiaciuto per come è fi nita. Ma preferisco guar- «Io tifo Juve da bambino per Zidane. Qui sogno!» dare al futuro. Il passato ce lo siamo lasciati alle spalle» È passato da una squadra di provincia, l’Atalanta, al club top in Italia, la Juventus, che ha cambiato filosofia di gioco in questa stagione. Qual è stata la differenza maggiore che ha percepito appena è arrivato, a livello di sensazione? «Devo dire che ho molta esperienza nel calcio, non ero mai stato qui ma conoscevo la storia della società e ci avevo giocato contro. Diciamo che quando sono arrivato, ho toccato con mano che tutto ciò che sapevo e mi aveva raccontato De Ligt era vero: dai servizi alle strutture, alla gentilezza delle persone. Davvero fantastico. Qui alla Juve è tutto bello: il primo giorno mi pareva di vivere un sogno. Lo ripeto, ho lavorato per essere qui sin da piccolo: alla mia fi danzata tante volte in passato avevo detto che il mio obiettivo sarebbe stato quello di diventare bianconero e ce l’ho fatta! Tra l’altro, vivendo in Italia, la mia ammirazione per la Juventus è pure cresciuta, per cui io ora qui sto benissimo». Parliamo del gioco di Motta. Quanto è diverso rispetto a quello di Gasperini e in cosa? «Gasperini per esempio punta molto sull’ìntensità e nell’uno contro uno in ogni parte del campo, sia in attacco che in difesa. Si fanno anche esercitazioni specifi che. Con Motta abbiamo sì intensità, ma con la squadra compatta che si oppone in maniera più collettiva. Quello che stiamo facendo qui alla Juve mi ricorda ciò che facciamo in Olanda: possesso palla, intensità, voler controllare la partita, creare tante occasioni, ma anche nel modo di difendere». Dal punto di vista del modo di relazionarsi con la squadra, sono uguali o un po’ diversi? «Direi che sono un po’ diversi. Ma è normale, sono due persone diff erenti e hanno anche un’età non simile. Con Motta e i suoi collaboratori parliamo molto su come viviamo le loro richieste e come ci troviamo nell’applicarle. Motta è molto interessato a capire il nostro feeling, anche se è deciso sul sistema. Il fatto che voglia comprendere la nostra impressione è importante». Con Gasperini c’era meno confronto? «Sì, lui era più un “Voglio che facciate così”. E noi dovevamo cercare di fare così». Una parola per descrivere Gasperini e una per Motta. «Non è facile. Intensità per Gasperini e tattica per Motta». Entriamo nello specifico. Come cambia il suo modo di essere utilizzato qui alla Juventus rispetto a ciò che succedeva all’Atalanta? «Adesso sono più centrocampista, a Bergamo che si giocava con un solo attaccante e io ero più offensivo. Ora anche in possesso palla devo aiutare di più quando si parte dal basso. Ma io voglio comunque continuare a fare grande pressing, assist e gol». Siete una squadra giovane sia come età che come allestimento. Avverte il fatto di rappresentare per molti calciatori baby un leader, uno a cui passare la palla se si è in difficoltà? «Sì, voglio essere un leader, per vincere c’è bisogno di calciatori che si prendano le responsabilità. Sono stato anche io giovane e so cosa si prova quando si devono fare prestazioni super rispetto a ciò che si è abituati. Io voglio aiutare i giovani: ho più esperienza di loro e devo farlo». A che punto siamo nel processo di crescita del calcio di Motta? In cosa siete una Juventus diversa rispetto alle primissime uscite? «Credo siano migliorati gli automatismi. Non si possono ottenere in un giorno, puoi parlare anche 24 ore ma serve tempo e pratica per far sì che diventino naturali. Tra l’altro, ci sono molti giocatori nuovi per cui il processo di crescita non si inventa da un momento all’altro. E poi ci parliamo molto in allenamento per vedere cosa è meglio fare, se il lancio lungo in profondità piuttosto che lo scarico nel breve, dipende dalle situazioni e quindi è normale, più partite si fanno e meglio sarà. Quando tutto avverrà in velocità, saremo più effi caci e questo sarà fondamentale soprattutto nelle partite di Champions League». La classifica rispecchia il vostro valore oppure, in realtà, per ciò che avete messo in mostra nel corso delle partite meritereste di più? «Noi in Olanda siamo un popolo molto realista. Per cui anche se certi pareggi sono stati stretti come risultati, ormai è passato. Noi vogliamo salire in classifi ca e non restare al sesto posto, quindi ci impegneremo ancora di più per riuscirci». Ha la faccia da buono. Lei è un buono o per giocare in mezzo al campo bisogna essere anche un po’ cattivelli? «Io mi ritengo una persona buona. Ma a centrocampo non si possono fare solo belle giocate o tocchi tecnici, serve a volte un atteggiamento di guerra, da battaglia. E non dimentichiamoci che poi ci sono momenti in cui per portare a casa i tre punti occorre un atteggiamento meno bello, ma più utile». Lei ha iniziato la carriera da difensore. Se dovesse servire per l’emergenza, se la sentirebbe di giocare una partita dietro? «Sì, lo faccio! Sarebbe simpatico. Tre giorni fa ho detto alla mia fi danzata: “Forse dovrei dire a Motta che ho giocato per alcuni anni come difensore di sinistra”. Se la Juve fosse in diffi coltà lo farei, certo. Io voglio giocare a centrocampo, ma se scattasse l’emergenza, perché no?». È al quarto anno in Italia. Cosa l’ha sorpresa del nostro Paese rispetto all’immagine che aveva di noi quando viveva in Olanda? «Diciamo che prima di lasciare il mio Paese ero un po’ preoccupato per tutte le novità che avrei dovuto aff rontare. In realtà, dopo pochi giorni ho capito che quello che si dice dell’Italia è tutto vero. È facilissimo vivere da voi. Da punto interrogativo è diventato un punto esclamativo». Se ha mezza giornata libera, come le piace spenderla? «Giro la città, sto conoscendo Torino insieme alla mia fi danzata. L’ultimo giorno libero che ho avuto siamo andati a visitare Palazzo Reale e poi il giardino bellissimo che c’è vicino, abbiamo pranzato lì». Le piace viaggiare? «Sì, tantissimo, mi piace molto, con Rosa abbiamo girato parecchio, ma non abbiamo ancora deciso dove andremo la prossima estate: con il Mondiale per club sarà ancora più diffi cile incastrare tutto. Siamo stati negli Stati Uniti, in molte città europee e a Cuba, davvero una bella esperienza». Da piccolo, oltre al calcio, a cosa giocava? «Da piccolo ho praticato tutti gli sport assieme a mio fratello. Mio papà era un professore di ginnastica. Mi ha fatto praticare basket, baseball, tennis e football americano». Se deve vedere uno sport in tv, quale sceglie? «Il football americano. Tifo per i San Francisco 49ers. Ma se posso, guardo anche Nba e il baseball statunitense». Chi vede favorita per lo scudetto? «Questo è un campionato diffi - cile da decifrare. Però la classifi - ca è ancora troppo corta, sono state disputate poche partite. L’Inter è forte e ha cambiato davvero molto poco. L’Atalanta può inserirsi in questa lotta, è una candidata. Ma anche il Milan che è andato a vincere sul campo del Real! La Juventus? La storia dice che si prova sempre a vincere, vediamo. Siamo una squadra nuova con tanti giovani, credo che la scelta migliore sia quella di pensare partita dopo partita». Qual è, al momento, il limite maggiore che ha la Juventus e sul quale state lavorando? «Direi due aspetti: migliorare gli automatismi da una parte e dall’altra leggere al meglio i diversi momenti della partita. Non sempre si deve giocare allo stesso modo: a seconda di come sta andando il match, si deve essere in grado di interpretarlo al meglio». Domani c’è il derby: sente arrivare il profumo del primo gol? «Speriamo, ma non è un problema. Voglio farlo e prima o poi arriverà. La cosa più importante è che la Juventus vinca. Dopo Lille, ho detto nello spogliatoio: “Ragazzi, devo fare una tripletta prima che me ne convalidino uno!”». I giocatori che l’hanno colpita di più tra i nuovi compagni? «Ci sono tantissimi elementi di qualità. Devo dire che Dusan Vlahovic è un attaccante totale: può tirare forte di destro e di sinistro, è potente fi sicamente. È un professionista al 100%, lo vedi per come si allena. Grandissimo anche Kenan. Yildiz ha un talento pazzesco e non ha nemmeno vent’anni. Straordinaria la sua sensibilità palla al piede, che gli permette di dribblare a piacimento. Incredibile poi il carisma di Danilo, quando parla in allenamento si avverte subito che è un leader. E non parliamo dei giovani: vestire questa maglia alla loro età non è scontato. Fortissimi anche loro».
  7. Non è giusto fischiarlo allo stadio; è un onesto mestierante, più di tanto non può dare, semmai è chi lo schiera che va criticato. Mai piaciuto, mai voluto, ogni tanto leggo qualche commento che ne parla come di un giocatore ritrovato. Bah, per me è l'accettazione della mediocrità, uno così non può fare il titolare alla Juve. Poi per carità, bravissimo ragazzo, si impegna anche, per cui è ingeneroso fischiarlo.
  8. Per me potrebbe provare Koop nei due in mezzo, per dire. Discorso giovani vorrei vedere più Adzic che Mbangula, che mi sembra veramente poca cosa.
  9. E' evidente anche ad un cieco che la squadra ha un'idea di gioco, diversi movimenti già codificati. Così come è chiaro che in una crescita ci sono alti e bassi, la Juve di Lippi all'inizio era bruttina forte per dire. Gli infortuni non hanno aiutato, certi interpreti sono indietro (DL su tutti, quello visto in Premier sarebbe un titolare inamovibile) ed anche l'allenatore è giovane e sbaglia (troppe rotazioni per me, anche al netto degli infortuni). Poi è una squadra giovane, non ci sono leader carismatici e tecnici. Poteva essere Bremer a livello di spogliatoio ma sfiga vuole si è rotto lui.
  10. speriamo, sparito dai radar nelle ultime uscite.
  11. Si sapeva che fosse mezzo marcio...credo che un Zhegrova l'avremmo pagato meno quest'estate... Acquisto azzardato di Giuntoli. ps: BASTA COMPRARE DALLA FIORENTINA, ce ne fosse uno decente
  12. Quando è in campo si vede che la squadra "gira" meglio; speriamo che, dubbi a parte prima esposti, sia presto al top della forma.
  13. Apprezzo che li sfrutti, mentre quello di prima era quasi restio, ma a volte non serve cambiarne 3 alla volta per svoltare, ecco. E' giovane, deve crescere pure lui, ci sta, però intanto abbiamo perso 2 punti, imho. (al Lille mancava mezza squadra...). Condivido su Thuram, può crescere e molto, non sai ancora cosa ti può dare, Mckennie sai cosa ti dà e cosa ti toglie, ecco.
  14. Ieri con i cambi ha azzoppato la squadra, imho. Capisco che voglia preservare Dusan, ma perchè Mbangula? Che mi sembra veramente poca cosa. Ieri era da vincere e basta. Il gioco si intravede, le idee ed i movimenti pure, cominciamo a valutare gli interpreti. Manca clamorosamente il cc. DL e Koop vanno recuperati, non si può ancora andare in giro con Locatelli e Mckennie, serve uno step in alto. Azzardatissimo non prendere un vice Dusan, hanno voluto prendere Nico, che può fare la prima punta, ma è fondamentalmente marcio, ma si sapeva. Luci ed ombre insomma, però c'è una voglia di giocare che non abbiamo avuto negli ultimi 3 anni, è già un qualcosa di evidente, finalmente.
  15. Koop è un ottimo giocatore, su questo penso nessuno avesse o abbia dubbi. Ma, con i problemi di rosa (manca una punta, un esterno, un centrale) che si hanno, investire 60 milioni su un profilo, per quanto bravo, che viene dall'Atalanta, mi è parsa una mossa azzardata. Ad oggi non ne vale neanche la metà, e con i suoi soldi avremmo potuto magari investire su un altro esterno e su una punta.
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