vitto81

Un popolo senza speranza più disperato al punto da barattare con un tozzo di pane virtù quali logica, coerenza, onestà intellettuale. Che quindi si accontenta di assistere a spettacolini circensi, tra l'altro pure molto mal riusciti, nel mentre che sazia i propri istinti e la propria fame con quel tozzo di pane. e allora amore mio ti amo che bella sei vali per sei ci giurerei ma è meglio lei che bella sei che bella lei vale per sei ci giurerei sei meglio tu che bella sei P.S. niente di personale neppure in questo caso ... Ognuno prosegua sulla propria strada, quella che ha scelto di percorrere. Buona domenica a tutti.

Non ci sta facendo una bella figura l'Arma dei Carabinieri nel processo a Palermo: personalmente, non ho molti dubbi. Non mi risulta troppo difficile decidere se credere a Mori o a Riccio. Ma al di là di ciò che possa pensare io, che conta zero, ancora una volta emergono scenari dislocati in zone d'ombra, ancora una volta emerge la notte fonda che avvolge la nostra democrazia. Speriamo un giorno di vedere l'alba ...

Eh ... come vuoi che stia ?!? Tra l'altro per lui è un periodaccio: un giorno viene in ufficio con i postumi non del tutto smaltiti di influenza da virus, il giorno successivo incerottato dopo aver sbattuto contro una porta (a detta sua ...), il giorno successivo con un bozzo al braccio dovuto a rottura di capillare ... che ne so Sarà il magone misto a rabbia dovuto alle vittorie juventine che non trova sfogo ... Sssso' problemi ... Brutta bestia il tifo calcistico ...

Io so che Tranquillo è morto inc...ato Vado, tranquillo ma non troppo ... Meglio veder morire gli altri

domani mattina, quando aprirò il giornale in copia gratuita disponibile in metropolitana, spero di leggere di una vittoria della Juventus. Ho un paio di colleghi interisti, uno in particolare, la cui sofferenza mi diverte, e il pensiero di vederla prolungata non mi dispiace. E' terrorizzato da un eventuale "triplete": credo sia in ansia più lui da questa mattina del più viscerale tifoso juventino in circolazione nel belpaese.

Preciso solo che il riferimento a Casson era relativo agli albori della sua carriera di magistrato e solo a quello, non ad altro. ciao ciao

Mah, io non ho dato colpe ad alcuno: ho provato ad inquadrare un po' una situazione, almeno per come la vedo io, sicuramente a mezzo di semplificazioni dovute anche ad ignoranza, ci mancherebbe. Però le dinamiche del Potere forse le ho intuite, grosso modo. Ma il fatto che ci siano magistrati che saltano per aria, omicidi eccellenti e scossoni di vario genere mi fa pensare ad una guerra ancora in essere, e immaginando quanto possa essere intensa la forza interiore di un uomo derivante dalla passione civica e dal senso di giustizia, moltiplicata per tanti uomini speciali (senza scomodare Falcone e Borsellino, penso ad esempio a uno come Felice Casson, che da magistrato ha contribuito a smantellare Gladio), allora mi si accende una luce dentro.

E' dagli anni Cinquanta che questo Paese è lacerato da una guerra che ha mietuto anche molte vittime. Per fortuna, a differenza di Pasolini, io non so, e ne sono consapevole. Dico per fortuna perché se sapessi e se fossi in grado di diffondere il mio sapere, farei la stessa fine di Pasolini. Solo provo un po' a riflettere su ciò che succede, provo ad informarmi ... Il fatto che dal dopoguerra ad oggi l'Italia sia stata un Paese a sovranità limitata, credo che ormai l'abbiano capito anche i sassi. Chiunque abbia detto no agli USA, poi a stretto giro di posta ha fatto una brutta fine, e qui penso anche a Bettino Craxi che disse un no secco niente meno che a Reagan. Dal dopoguerra i legami tra i nostri servizi di sicurezza, militari e civili, e quelli americani hanno spesso bypassato la nostra classe politica, che nel bene o nel male è pur sempre diretta emanazione della volontà popolare, altre volte invece hanno trovato in uomini politici (penso in primis a Cossiga, ad Andreotti ...) elementi di forte saldatura. Andreotti ad inizio anni 90 disse in commissione stragi che una tale struttura doveva servire a difendere l'Italia dalla minaccia del comunismo sovietico ... ma io a questa versione non credo molto ... Credo invece ad una guerra tra democrazia e apparati autoritari finanziati da chi ha i soldi. Falcone e Borsellino sono saltati, Moro lo hanno ucciso per destabilizzare e successivamente stabilizzare. Ho scritto questo mio pensiero dopo aver letto questo post in cui si fa riferimento a Mieli: un soldato, uno dei tanti. Uno al soldo dell'apparato autoritario che alimenta un'informazione di regime.

wmontero lo ricordo bene: era uno dei miei preferiti assieme alla mitica Susanna e al mitico Crazeology. Crazelogy lo leggo ancora, Susanna non più... altri "pezzi da novanta" in questi giorni non sono riuscito a leggerli: mi riferisco a Mario Incandenza, Inunmondoche ... ma l'elenco sarebbe interminabile ... Ciao a tutti Vi voglio bene

Capisco. Cose simili le avrai sentite tante volte, e sentendole sei invecchiato senza che nulla sia mai effettivamente cambiato. Beh, prendo questo tuo post come uno spunto di riflessione. Però poi mi guardo intorno e il mio umore non cambia. Non mi sento un rivoluzionario: penso al mio lavoro, penso alle mie cose, penso a concretizzare dei progetti di vita e delle speranze. Però penso anche che forse tutto ciò avrei desiderio di realizzarlo in un contesto differente. Le due cose non credo cozzino così tanto tra loro. Mi guardo intorno e vedo atti destabilizzatori che si concretizzano in stragi deliberate scientemente, che poi restando sempre impunite non possono che esser ordite da un Potere che è giunto a penetrare persino l'aria che respiriamo. Vedo commissioni private e gruppi riservati che si riuniscono non facendosi scrupoli pur di raggiungere degli obiettivi. Vedo cose che non mi piacciono. Magari tra venti anni il suv ce l'avrò per davvero, ma accanto al suv anche un disagio interiore. Adesso ho 33 anni, lasciami le ali. Eventualmente poi ci penserà il tempo a tagliarmele, ma lasciamele ancora per un po'. Ciao.

Voi riuscite a godere di queste vittorie: un po' vi invidio. Io non ci riesco. Ahi voglia a dire che la Juve è nostra! No, non è affatto così: la Juve è loro. La Juve è della Famiglia Agnelli/Elkann: decidono tutto loro. La Famiglia che la usa un po' come scudo, un po' come merce da baratto, un po' come veicolo pubblicitario per affari grossi. Tra il 2004 e il 2006 la maxi operazione di spionaggio delegata agli amici di Telecom ha consentito loro, nel medio-lungo periodo, di rafforzarsi come gruppo industriale nel complesso. Io sono piccolo rispetto a loro e ragiono da tifoso: non posso accettare certe logiche. Mi sento usato, mi sentirei il loro inutile idiota continuando a tifare come prima, fingendo che nulla sia accaduto. Per me possono andare a fare in cu.lo, assieme a tutto il calcio e a tutto il circo che si porta dietro. Vorrei dire anche di più, vorrei dire che inquadro 'sta gente nella ristretta cerchia dei serial killer delle democrazie popolari, ma mi fermo qui. Buona continuazione e buona fortuna.

no no, ma lo so bene. Io stesso sono anni che non scrivo più, proprio per i motivi che hai scritto tu. Sono solo stato colpito da una botta di nostalgia canaglia Ciao

Non trovo più quel topic mitico sul tenente colonnello Giovanni Arcangioli e sul maggiore Auricchio, se non ricordo male aperto molti anni fa dall'utente "La Triade" e, grazie al contributo di molti, divenuto negli anni un po' un piccolo specchio delle dinamiche del potere, di certi meccanismi insomma. Intrecci tra rami dei servizi di sicurezza protetti dallo Stato, un certo mondo finanziario, mafie varie ... Credo il miglior topic in assoluto su un forum i cui contenuti generali sono calcistici.

Assisterei volentieri ad una proiezione, però a Milano. A Torino mi sarebbe possibile solo un sabato sera, così approfitterei per trascorrere un bel week end torinese. Aspetto e spero ...

Ancora aperto questo bar ? Non lo frequento ormai da anni, anche se molti "clienti" hanno un non so che di familiare ... A parte la riva del fiume, c'è da dire che il resto s'è livellato, e di molto, verso il basso rispetto ai mitici anni post-farsopoli in cui vi si riversarono fior di professionisti che, coinvolgendo tutti, cominciarono l'opera della controinformazione. Opera poi rimasta incompiuta, ma non per colpa nostra.