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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Anche la redazione di La7 aveva qualche problemino.... sono segnali positivi. (secondo me)
  2. ? fantastica sta notizia.... i volenterosi servi senza stipendio...
  3. Carabinieri/ Montezemolo d? lezioni di impresa a giovani militari Il presidente della Fiat con Siazzu alla scuola ufficiali di Roma Roma, 1 ott. (Apcom) - Il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo ha tenuto una lezione su imprenditoria e leadership ai giovani ufficiali dei carabinieri. Ieri pomeriggio Montezemolo, alla presenza del Comandante generale dell'Arma Gianfrancesco Siazzu, ha incontrato, presso la Scuola ufficiali carabinieri di Roma, i giovani militari, e ha dato lezioni sul tema 'L'imprenditore oggi: leadership, innovazione e globalizzazione'. "L'obiettivo, la priorit? ? che ognuno dia il proprio contributo per il bene comune. L'Italia delle tante eccellenze, e voi le rappresentate, non merita la crescita zero", queste le parole che Montezemolo, a conclusione del proprio intervento, ha rivolto alla platea. Il Presidente della Fiat si ? soffermato sugli elementi chiave del successo delle nostre aziende che, anche in questo momento di grave crisi, esportano il made in Italy nel mondo. Ecco i segreti del successo: capacit? di investire risorse sul futuro, di affrontare il mare aperto della competizione globale, di lavorare in squadra, sotto la guida di una leadership capace di assegnare obiettivi e ruoli chiari ai collaboratori, di motivarli, ma soprattutto di far crescere i migliori attraverso una selezione tesa a premiare il merito. Montezemolo, tracciando un parallelo con la Ferrari, ha sottolineato come tutti questi ingredienti siano i punti di forza anche dell'Arma dei carabinieri nel formare i suoi ufficiali: "Voi, classe dirigente di questo Paese, portate in giro per il mondo una immagine di credibilit?, competenza, coraggio, senso di responsabilit?, orgoglio di squadra e di bandiera". Innovazione, internazionalizzazione, leadership e organizzazione dell'impresa sono stati i temi al centro dell'intervento del Presidente della Fiat, che rientra in un pi? ampio programma di incontri organizzati dalla Scuola ufficiali con autorevoli rappresentanti dei diversi settori della societ? civile. http://notizie.alice.it NON FATE BATTUTE SUI CARABINIERI. GRAZIE. .asd
  4. Il Bari paga 2,73 milioni di debiti tributari in 59 rate Il dato ? emerso nell?analisi dei conti 2007 della squadra pugliese svolta da ?il pallone in confusione?. La societ? della famiglia Matarrese, nella relazione sulla gestione, ha evidenziato che l?accordo per la dilazione ? stato sottoscritto con l?Agenzia delle entrate nel dicembre 2006, a seguito di tre comunicazioni in cui si contestavano altrettante irregolarit?. Contro di esse ? stato proposto ricorso Anche l?Associazione sportiva Bari, come altre societ? di calcio professionistiche, ha rateizzato i propri debiti fiscali. ?Il pallone in confusione? lo ha notato analizzando l?ultimo bilancio disponibile in Camera di commercio al 31 dicembre 2007 della squadra di calcio della famiglia Matarrese, chiuso con una perdita di 5,22 milioni di euro in diminuzione dagli 8,04 milioni del 2006. Lo spiegano nella relazione sulla gestione i tre parenti del presidente della Lega calcio Antonio, in cui ? evidenziato che ?? regolarmente in ammortamento il pagamento delle rate concernenti la rateazione in 59 rate, sottoscritta con l?Agenzia delle entrate Ufficio di Bari 2 in data 19/12/2006?. Nel documento non ? stata comunicato l?anno in cui ha termine la rateizzazione, n? la cadenza temporale del pagamento. L?operazione ? stata garantita con polizza fidejussoria rilasciata il 15 dicembre 2006 da Assitalia (Gruppo Generali Assicurazioni) per il tramite di Rasini Vigan? Assicurazioni. A fronte di questa garanzia, la societ? pugliese ha sottoscritto con Ina (sempre della Generali) nella stessa data un ?contratto di capitalizzazione a premio unico ? si legge nella nota integrativa che accompagna il bilancio ? con rivalutazione annua del capitale collegata alla gestione patrimoniale Euro Forte?. La consistenza iniziale della polizza Ina era di 1,65 milioni con un incremento annuo di poco pi? di 35mila euro. Sempre nella nota integrativa ? indicato l?importo complessivo della rateizzazione pari a 2,73 milioni: esso ? incluso nel paragrafo sui ?debiti tributari?, che alla fine dell?anno scorso ammontavano a 3,32 milioni. In quest?ultimo, si legge nel documento contabile, ?sono iscritti debiti per imposte ed addizionali, sui redditi da lavoro dipendente ed autonomo pari ad euro 492.419,88; Irap pari ad euro 547.794,95 ed il debito Iva che ammonta ad euro 122.833,75?. Il presidente Vincenzo, l?amministratore delegato Salvatore e il consigliere Salvatore Matarrese spiegano che la dilazione in 59 rate riguarda ?la cartella di pagamento n.014/2006/00385350/43/000 notificataci come atto propedeutico all?accertamento che la stessa A.D.E. (Agenzia delle entrate ndr.) ha effettuato a seguito dell?accesso mirato presso la sede della nostra societ? sportiva nei giorni 22-23 febbraio 2006 al fine di verificare la corretta applicazione della normativa in materia di II. DD. (imposte dirette ndr.), Iva e Irap relativamente ai periodi di imposta 2004 e 2005?. I Matarrese proseguono evidenziando che ?l?Agenzia delle entrate ha notificato alla nostra societ? n.3 comunicazioni rappresentando la presenza delle seguenti irregolarit??. Esse riguardano innanzitutto il ?tardivo versamento di ritenute e addizionali su redditi di lavoro dipendente riguardante le mensilit? da dicembre 2003 a dicembre 2004?. Seguono gli ?omessi versamenti dell?Iva periodica, dell?acconto e del saldo Iva riguardanti il periodo da gennaio 2004 a dicembre 2005?. Infine, il fisco ha contestato gli ?omessi versamenti di acconti e saldi Irpeg e Irap relativi alle annualit? 01.07.2003 ? 30.06.2004 e all?esercizio 01.07.2004 ? 31.12.2004?. Queste comunicazioni, si legge sempre nella relazione sulla gestione della societ? biancorossa, ?contenevano l?invito a versare quanto dovuto entro il termine di giorni trenta dalla loro ricezione pena la perdita del beneficio della riduzione ad un terzo delle sanzioni?. I tre Matarrese hanno ?provveduto nei termini al versamento delle sanzioni ridotte limitatamente ai tardivi versamenti di ritenute e addizionali su redditi di lavoro dipendente riguardanti le mensilit? da dicembre 2003 a dicembre 2004 per un ammontare pari al terzo della complessiva intera sanzione di euro 492.329,64?. Inoltre, gli amministratori hanno proposto il ricorso contro ?le citate comunicazioni per violazione dell?art.16 del D.Lgs.472/97?, ma hanno ?dovuto procedere alla sottoscrizione della rateizzazione per evitare ogni pi? grave e dannosa conseguenza esecutiva a nostro danno per la scadenza del ruolo notificatoci?. Per porre fronte a queste omissioni, il presidente e i consiglieri sottolineano sempre nella relazione che ? stato prudenzialmente collocato a bilancio ?un fondo sanzioni e interessi ammontante ad euro 816.641,31, ritenuto congruo da questo consiglio anche sulla scorta del reale debito residuo, considerata pagata la rata scadente a marzo 2008?. Gli interessi della rateazione del debito tributario costituiscono la quasi totalit? della somma di 145.621 euro relativa alla voce ?interessi su altri debiti?. Riguardo ai pagamenti delle scadenze, il collegio sindacale nella sua relazione ha ?constatato il regolare pagamento?. Infine, il consiglio di amministrazione ha rammentato nella relazione sulla gestione ?che per gli adempimenti previsti dai regolamenti della Figc, sotto il controllo della Covisoc, per l?iscrizione al campionato 2008/2009, non deve risultare presente alcun debito erariale corrente e non rateizzato, in pendenza con l?Amministrazione finanziaria, pena la non iscrivibilit? al campionato?. Il Bari ha sicuramente ottemperato a questi adempimenti, poich? ha ottenuto l?iscrizione al torneo di serie B, dove ha militato anche nel 2006. Marco Liguori ------------------------- Bilancio Lazio1/Patrimionio netto consolidato negativo per 9,84 milioni Nonostante ci?, la societ? biancoceleste non deve provvedere alla ricapitalizzazione. L?utile di gruppo 2007/08 ha raggiunto i 13,8 milioni: ricavi +34,4%, costi +6,03%. L?esercizio ? stato fortemente influenzato dalla partecipazione alla Champions League e dalla transazione con Unicredit-Banca di Roma La Lazio ha chiuso l?esercizio 2007/2008 con un utile della capogruppo di 6,3 milioni di euro e un patrimonio netto positivo di 80,75 milioni. A livello consolidato la societ? di Claudio Lotito, quotata in Borsa, ha ottenuto un risultato positivo pari a 13,8 milioni e un patrimonio netto negativo per 9,84 milioni. Riguardo al bilancio della spa, la societ? spiega che il risultato di periodo ?si decrementa di euro 93,43 milioni rispetto all?utile della stagione precedente, pari ad Euro 99,69 milioni?. Tali risultati sono dovuti, si spiega nei documenti contabili, ?principalmente ai proventi rivenienti dalla partecipazione alla Coppa Internazionale ed alla rinegoziazione dei contratti per la cessione dei diritti televisivi satellitari e digitali terrestri?. C?? da evidenziare anche che un anno fa, la squadra biancoceleste ebbe una plusvalenza di 104,5 milioni, conseguita dalla cessione dei marchi e del ramo d?azienda commerciale alla neocostituita controllata al 100% SS Lazio Marketing & Communications: il risultato finale fu quindi influenzato da questa componente straordinaria molto particolare, poich? i marchi passarono dalla societ? madre alla sua controllata. In pratica, come se fossero stati spostati da una tasca all?altra dello stesso vestito. ?Si segnala, tuttavia, che eliminando dal risultato della stagione 06/07 la plusvalenza di conferimento, pari a Euro 104,5 milioni, il risultato della stagione attuale, rispetto a quella precedente, migliora di Euro 11,07 milioni?. Tuttavia, per avere un quadro pi? preciso della situazione della Lazio occorre esaminare il documento contabile di tutto il gruppo, che lo rappresenta come un?unica entit?. Ed ? proprio il patrimonio netto negativo consolidato, sia pur migliorato di 14,15 milioni rispetto al 2006/07, che risalta come segnale di difficolt?. Esso significa che tutto il gruppo Lazio non ha mezzi propri, come gi? accadde l?anno scorso: nonostante ci? la societ? sottolinea che ? ?di tutta evidenza come la sussistenza di un patrimonio netto consolidato negativo non richieda gli interventi di cui all?art. 2447 codice civile?, che prevede la riduzione e la ricostituzione dl capitale sociale. Tuttavia, la Lazio correttamente evidenzia che non ha l?obbligo di effettuare l?operazione di ricapitalizzazione, poich? essa ? necessaria soltanto per le singole societ? del gruppo, nel caso in cui si trovassero con il patrimonio netto negativo. Il documento sottolinea che l?esercizio ? stato caratterizzato da tre eventi. Il primo ? la transazione sottoscritta in data 13 febbraio 2008, tra la Lazio e la Unicredit Banca d?Impresa (mandataria di Banca di Roma), che prevede ?il pagamento, da parte della S.S. Lazio S.p.A., di Euro 6,68 milioni, inserito nei debiti verso banche, con un risparmio di Euro 5,18 milioni, in otto rate trimestrali di Euro 0,8 milioni ed una di Euro 0,42 milioni, senza interessi?. A seguito dell?accordo, il fondo rischi, che al 31 dicembre 2007 ammontava ad Euro 9,45 milioni, ? stato stornato con un effetto positivo sui conti della societ? di Euro 4,07 milioni. L?altro evento riguarda l??effetto negativo sulle imposte differite per la variazione delle aliquote fiscali Ires e Irap, per Euro 3,13 milioni?. L?ultimo ? costituito ?dal pagamento anticipato, rispetto alla scadenza del 1 aprile 2009, della doppia rata prevista dalla transazione con l?Agenzia delle Entrate, mediante utilizzo del credito Iva?. L?accordo con il fisco, siglato il 20 maggio 2005 per la rateizzazione in 23 anni del debito di 140 milioni, costituisce la vera e propria ?assicurazione sulla vita? della Lazio per un duplice motivo. In forza dell?allora normativa vigente (cancellata in seguito) la societ? ha potuto regolarmente iscriversi negli anni successivo al campionato di serie A. Inoltre, ha avuto la garanzia che nessun creditore potr? presentare l?istanza di fallimento contro di essa: se lo facesse riceverebbe solo le briciole, poich? il fisco ha un privilegio assoluto su tutti gli altri. Questa assurda situazione ? stata generata dalla legge, che ha anche consentito una dilazione delle somme cos? lunga: la Lazio ne ha solo chiesto giustamente e correttamente la sua applicazione. Da segnalare che, per effetto della transazione, i debiti tributari a oltre un anno sono diminuiti dai 80,6 milioni del 206/07 ai 72,8 milioni dell?ultimo esercizio. Le somme dovute al fisco entro l?anno sono invece aumentate da 7,8 milioni a 9,86 milioni. ?Tale importo ? principalmente riferito ? si legge nel consolidato ? a ritenute Irpef operate sui redditi di lavoro dipendente, di lavoro autonomo e di collaborazione coordinata-continuativa, debiti Iva ed alla quota entro i 12 mesi per Euro 4.122 migliaia che sono stati oggetto di rateizzazione con l?Agenzia delle Entrate?. Il documento contabile consolidato evidenzia anche ?la qualificazione e relativa partecipazione al girone eliminatorio della Champions League?. La partecipazione alla competizione ha generato un incasso di 16,6 milioni, provocando un incremento dei proventi televisivi per 27,82 milioni rispetto all?anno precedente. Anche i ricavi da gare ne hanno subito un incremento, pari a circa 3 milioni. Da registrare per? il calo dell?11,98% del numero di spettatori complessivi per le partite di campionato, che ha superato i 415mila: l?incasso ? stato di 6,88 milioni (-13,46%). Quest?anno per? la Lazio non partecipa a nessuna competizione internazionale Uefa: mancheranno quindi questi cospicui introiti tra i ricavi. La societ? ha per? gi? pensato come ovviare a ci?, come nel caso dell?apertura di punti vendita di propri prodotti in franchising a Valmontone e Frosinone. Inoltre la Lazio ?ha elaborato ulteriormente il programma di realizzazione dello Centro Sportivo polifunzionale, con stadio di calcio, perfezionando i progetti tecnici, individuando le aree sulle quali potrebbe sorgere ed intensificando con le autorit? competenti i rapporti ed i programmi finalizzati al rilascio delle autorizzazione ed alla conseguente materiale realizzazione?. Non ? indicato per? quali siano precisamente le suddette aree per il nuovo impianto. Il conto economico consolidato presenta ricavi per 102,5 milioni (+34,4%), mentre i costi sono ammontati a 52,7 milioni (+6,03%) con un risultato operativo di 33,9 milioni dopo ammortamenti (in cui spiccano gli oltre 10,4 milioni per quelle dei diritti alle prestazioni dei calciatori) e svalutazioni. Riguardo ai costi, quelli per i tesserati e i tecnici sono diminuiti del 6,52%, ma si nota l?incremento (+17,88%, 8,8 milioni) di quelli per servizi esterni. Tra essi spiccano i ?costi specifici tecnici?, rappresentati in prevalenza da somme dovute ai procuratori dei giocatori, che sono ammontati a 3,4 milioni con una variazione pi? che sostanziosa del 75,82%. Marco Liguori ------------------- Bilancio Lazio 2/Formello frutta 749mila euro a Lotito Il presidente della societ? romana non ha percepito compensi nel 2007/08 per la sua attivit? di consigliere. Tuttavia ha incassato la cifra per la manutenzione e la guardiania del centro sportivo tramite due sue aziende: Gasoltermica Laurentina e Roma Union Security. La Lazio sottolinea che ?tali transazioni sono state perfezionate nel rispetto della correttezza sostanziale e procedurale? ?Si segnala che il Consiglio di Sorveglianza ed il Consiglio di Gestione hanno rinunciato a percepire compensi?. Ci? ? riportato sia nel documento di bilancio 2007/08 della Lazio spa, sia nel consolidato. Le tabelle dei compensi della societ? biancoceleste e quelli della controllata SS Lazio Marketing e Communication hanno confermato l?affermazione riportata nella nota integrativa. Quindi, neppure il presidente dei consigli di gestione della Lazio spa e della sua controllata, Claudio Lotito, ha percepito somme per la sua attivit? di amministratore. Tuttavia, nel paragrafo riguardante le operazioni con le parti correlate ? evidenziato che due societ? facenti capo al numero uno biancoceleste, la Roma Union Security srl e la Gasoltermica Laurentina spa, hanno ricevuto rispettivamente 383mila e 366mila euro. Il costo sostenuto dalla Lazio con la prima azienda ha ?ad oggetto quasi esclusivamente la vigilanza del centro sportivo di Formello?, si legge nel documento contabile. Invece, con la Gasoltermica Laurentina ? stato sostenuto ?un costo complessivo di Euro 366 migliaia, avente ad oggetto la manutenzione del centro sportivo di Formello?. In totale, 749mila euro. Entrambe possiedono anche un rapporto di credito con la societ? biancoceleste: la Roma Union Security vanta una somma di 1,2 milioni di euro, mentre la Gasoltermica ne deve ricevere ancora 694mila. ?Si segnala che tali transazioni sono state perfezionate ? si legge nel bilancio biancoceleste ? nel rispetto della correttezza sostanziale e procedurale?. Infine, nel prospetto Consob riguardante le azioni della Lazio detenute dai consiglieri di gestione e di sorveglianza si nota una particolarit?. Ad eccezione del presidente Lotto (possessore indirettamente di 41,5 milioni di azioni) nessuno di essi possiede un solo titolo: il solo ex consigliere Giovanni Gilardoni ne aveva 20.646 fino al 20/10/2007, data di cessazione dalla sua carica. Sarebbe pi? opportuno che essi si dotassero di azioni della societ? da loro amministrata: darebbero un chiaro segnale al mercato di credere nel progetto Lazio. Marco Liguori http://marcoliguori.blogspot.com
  5. La ?rupture? di Mourinho Un po? Sarkozy e un po? Celentano, ? un sasso nel nostro melmoso calcio Rifiuta i balletti di Sky, e il vuoto-immagine non ingoia lui, ma Ilaria D?Amico. Se parla ai giornalisti, fornisce la notizia e anche il titolo gi? pronto. Se non ci parla, se lascia il microfono al suo vice Baresi (rivoluzione democratica che profuma d?America, di ticket, di yes we can) la notizia ? soltanto che ?lui? non ha parlato. Se invece di sedersi in panchina tira fuori un panchetto in riva al prato, ecco il dibattito sulla comodit? dei panchetti sull?erba, e com?? che nessuno ci ha mai pensato prima. Non insulta l?arbitro, gli mette la mano sulla spalla e lo rimanda a lavorare: vai vai, che non c?? tempo. Poi dice: ?Dell?arbitro non parlo, perch? voglio essere in panchina la prossima partita?. L?ecumenismo sindacale del rispetto per i colleghi non sa neanche cos??, crede (come tutti) che il campionato sia roba di quattro squadre, ma ha il coraggio di dirlo. La sua parola ? pura sintesi e modernit?: ?Il Milan ha segnato un gol e noi nessuno. E? la storia della partita?. Una rivoluzione, in un paese dove c?? ancora gente che, pur essendo stata all?estero, si ostina a dire ?la palla non voleva saperne di entrare? come ai tempi di Carosio. Zittisce il marito di Caterina Collovati e i pensionati del bar Raisport da quegli incompetenti che sono, sciorina un italiano ficcante che met? degli italiani non saprebbe maneggiare. Met? Sarkozy met? Celentano, ? l?unico evento mediatico degli ultimi anni, costringe a fare un salto di qualit?. Ha gi? segnato il costume, ha dato un?accelerazione al sistema paragonabile a quello dell?avvento delle pay-tv. Riduttivo pensare che il suo sia uno stile: la sua ? una ?rupture? culturale e mentale nel consociativismo melmoso del calcio italiano. Come Sarkozy in politica, come Cruijff con la sua Orange Clockwork. Del nuovo calcio globale che corre tra satellite e banda larga lui ? il medium, e anche il messaggio. Ha un solo difetto, Jos? Mourinho: pretende di fare pure l?allenatore. E la prima regola del buon comunicatore ? quella di evitare con cura gli argomenti che non si dominano appieno. 30 settembre 2008 - il Foglio (versione on line)
  6. MAMMA MIA! - TRAVAGLIO: COSSIGA? LASCIAMOLO RAGLIARE ? COSSIGA: TRAVAGLIO? MEGLIO ASINI CHE IENE O SCIACALLI ? E IL GATTOSARDO AZZANNA ANCHE CARLO DE BENEDETTI: TE LO DO? IO IL PECORINO SARDO? 1 - TRAVAGLIO: COSSIGA? LASCIAMOLO RAGLIARE... (Ansa) - ''Lasciamolo ragliare'': Marco Travaglio spende solo due parole per commentare la presa di posizione del senatore Francesco Cossiga sulla partecipazione della campionessa di scherma Margherita Granbassi ad Annozero. Travaglio sul tema non dice di piu' ma sottolinea lo ''spettacolare'' risultato ottenuto dal programma di Michele Santoro sul versante degli ascolti. 2 ? COSSIGA: TRAVAGLIO? MEGLIO ASINI CHE IENE O SCIACALLI Riceviamo e pubblichiamo: ?Ringrazio il dott. Travaglio del permesso che mi ha dato, cui spero si associ anche il suo sodale on. Di Pietro, di ragliare ancora una volta, dopo per? che io osservi che comunque meglio asini che iene o sciacalli. ?Raglio? ancora una volta, quindi, per prendere atto che con il sostegno del dott. Travaglio ? cui io penso dovrebbe esser dato nell?Arma un grado non onorifico, ma effettivo, molto superiore al mio che ? di vice-brigadiere, e magari il comando di uno speciale reparto denominato ?Iene e sciacalli? - la posizione del Ministro della Difesa Ignazietto La Russa e del Comando Generale dell?Arma dei Carabinieri sul caso Granbassi si ? molto rafforzata e la mia molto indebolita. Ma perch? allora non mandare un?altra ?carabiniera?,che so, a ?L?Isola dei Famosi? ?? 3 ? COSSIGA: L?ESPRESSO E L?AGENDA DEI COLLOQUI CON GLI USA Riceviamo e pubblichiamo: Il noto settimanale L?Espresso, che con il quotidiano La Repubblica del Gruppo ?Avvelenatori di pozzi?, di propriet? del noto ecumenista ing. Carlo De Benedetti, ?ebreo con gli ebrei?, ?cristiano con i cristiani?, ?ateo con gli atei?, ?Francia o Spagna, purch? si magna?, crede di prendermi per i fondelli con il suo articolo sul?agenda di discussione con il Segretario di Stato americano quando io ero Presidente del Consiglio dei Ministri, per avere io patrocinato anche il rilascio della autorizzazione all?importazione di maggiore quantit? negli Stati Uniti del pecorino sardo, mentre non soltanto di pecorino sardo si trattava ma sopratutto di pecorino romano ed anche di prosciutti italiani, secondo le richieste formulatemi dal Ministro del Commercio Estero, nonch? la concessione dello scalo di Los Angeles all?ALITALIA, dovrebbe pubblicare anche l?agenda dei miei colloqui con il Presidente degli Stati Uniti Bush sr., che al primo punto aveva i rapporti della Societ? Olivetti con i paesi dell?Est durante la guerra fredda in violazione delle norme sul segreto e dei divieti dell?apposito comitato della NATO, proprio pochi giorni dopo che il controspionaggio italiano, anche su indicazione della CIA, aveva arrestato un agente del GRU, il servizio segreto militare dell?URSS e la segretaria di un ingegnere che era riuscito a rifugiarsi nell?Unione Sovietica. Io e l?allora Ministro degli Esteri De Michelis ci opponemmo a che si discutesse in riunione allargata di questi argomenti, e che la Societ? Olivetti fosse messa al bando. Se forse avessimo allargato il discorso, il controspionaggio avrebbe potuto arrestare anche qualche altro ingegnere? Se L?Espresso vuole, ottenuto il permesso dalle autorit? di sicurezza, gli posso dare io i documenti attinenti lo sporco affare, senza far danno ad alcuno, dato che anche i reati di violazione del segreto e di spionaggio sono prescritti.? 4 - DIPOLLINA: TE LA DO? IO LA POLENICHETTA GOSSIPPARA? Oggi su La Repubblica il critico tv Dipollina ? recensendo il ritorno di ?Annozero? ? dedica due righe a Dagospia (senza citarla, of course) e scrive: ??le timide palpitazione del paese sull?eventualit? che l?Arma dei carabinieri impedisse alla fiorettista Granbassi di debuttare come parte viva del programma. Invece (con con tanto di polemichette gossippare sul ruolo decisivo che avrebbe avuto il ministro La Russa nel concedere il benestare?.?. Ecco: visto il can can suscitato, non solo da Dagospia, ma da Cossiga, Travaglio e Vauro su la Granbassi, Dipollina ha perso una buona occasione per risparmiare lavoro alla tastiera del computer. Dagospia 26 Settembre 2008
  7. 25 Settembre 2008 Che Sar?s, Sar?s... Scrivevo di emmemmme Massimo Moratti nel blog il 23 aprile 2007, diciassette mesi fa: ?Ogni tanto il fratello maggiore Gianmarco gli chiede di mettere una firma sui collocamenti. La gente si fida di lui, del suo aspetto da Bugs Bunny buono. E cos? ? stato anche per il debutto di Saras in Borsa. I Moratti hanno incassato 1,7 miliardi di euro, ne avevano bisogno per rinforzare la squadra. Il titolo fu quotato a 6 euro in un momento di crollo del settore energetico. Chi lo compr? perse il 12% in un solo giorno. Riassunto: qualcuno decide che il prezzo di 6 euro ? giusto, i risparmiatori ci credono, comprano, perdono. I Moratti e le banche ci guadagnano e la procura indaga. La Consob dov?era? Cardia illuminaci.? Emmeemme farfugli? di querele contro di me di cui non ho avuto notizia. Quelle che ho comunque mi bastano. Diciassette mesi dopo il post ?Senza rubare?, il 23 settembre 2008, il consulente tecnico della Procura di Milano ha descritto l?operazione Saras in 400 pagine. Il consulente, come riportato da Repubblica: ?ha ipotizzato che l?incasso della quotazione sia servito soprattutto a un ramo della famiglia, quello di Massimo Moratti, per far fronte ai debiti dell?Inter. Con un contestuale danno per il mercato di 770 milioni di euro?. In sostanza le azioni sono state quotate a un prezzo molto superiore al loro valore. I Moratti e le banche hanno incassato. Chi ha comprato ha perso 770 milioni di euro. Le banche hanno offerto un aiuto prezioso per la collocazione dei titoli. Le email sequestrate dalla magistratura: - ?E? vitale che davanti al prezzo ci sia un 6?, Federico Imbert, Jp Morgan - ?Devi essere al corrente del fatto che abbiamo ottenuto 1,6 miliardi di euro, cio? da entrambi i fratelli, ma uno dei due deve ripagare 500 milioni di debiti, cos? quella parte non la vedremo per lungo tempo? Emilio Saracco, Jp Morgan - ?Parlato a lungo con Miccich? di Intesa. E? contento del lavoro fatto insieme su Saras e Intercos. E? personalmente a disposizione per stimolare forza vendita specialmente su Saras. Chiede di informarlo se vediamo problemi o sgranature. Tiene ovviamente molto al successo data l?esposizione sua e di Passera con i Moratti. E? stato da lui Galeazzo Pecori Girali di Morgan Stanley consigliando di non esagerare sul prezzo. Lui crede che lo faccia per invidia nei nostri confronti? Federico Imbert, Jp Morgan. Che Sar?s, Sar?s ?: - Moratti, incasso 1,6 miliardi di euro - Jp Morgan, incasso 26,7 milioni di euro - Banca Caboto, incasso 18 milioni di euro - Morgan Stanley, incasso 20,9 milioni di euro - Azionisti, perdita 770 milioni di euro. beppegrillo.it
  8. ABBIATI: CONDIVIDO IDEALI FASCISMO (ANSA) - MILANO, 25 SET - 'Non ho vergogna a manifestare la mia fede politica. Del fascismo condivido ideali come la Patria e i valori della religione cattolica'. In una intervista concessa a 'Sportweek', il portiere del Milan Christian Abbiati ha accettato di parlare della sua vita fuori dal campo e ha rivelato che alle ultime elezioni ha votato per La Destra. 'Del fascismo rifiuto le leggi razziali, l'alleanza con Hitler e l'ingresso in guerra, ma mi piace la capacita' che aveva di assicurare l'ordine'.
  9. Striscioni davanti al tribunale: ?Giustizia per Gabriele? Processo Sandri, l'agente non si presenta Annullata l'udienza preliminare Accolta un'eccezione della difesa. ?E Spaccarotella non c'? per paura degli ultr??. AREZZO - ? stata annullata l'udienza preliminare del processo per l'omicidio di Gabriele Sandri, il tifoso ucciso lo scorso 11 novembre nell'area di servizio di Badia al Pino. L'imputato ? l'agente Luigi Spaccarotella. L'avvocato di Spaccarotella, Gianpiero Renzo, ha spiegato che il gup Simone Salcerini ha accolto un'eccezione della difesa che sostiene che ad uno dei due legali dell'agente non ? stato notificato l'avviso di chiusura delle indagini. I legali di Spaccarotella hanno quindi affermato che ? stato annullato il decreto di fissazione dell'udienza preliminare, e che la procura dovr? redigere un nuovo avviso chiusura indagini e notificarlo alle parti interessate. Per la fissazione della nuova udienza, hanno spiegato i legali, ci vorr? un mese e mezzo o due. SPACCAROTELLA - All'udienza non si ? presentato l'agente di polizia, per il timore legato alla presenza degli ultr?. ?Chiederemo il rito abbreviato condizionato allo svolgimento di alcuni atti: l'esame delle perizie di parte e un sopralluogo per capire come erano posizionati i testimoni?, aveva dichiarato ai giornalisti l'avvocato Francesco Molino prima dell'inizio dell'udienza. ?Se il gup non conceder? il rito abbreviato condizionato non accetteremo il rito abbreviato semplice e si andr? al dibattimento?, ha aggiunto Giampiero Renzo, l'altro legale dell'agente. Linea difensiva che dovrebbe essere confermata nella prossima udienza. PAURA DEGLI ULTRAS - Sandri, tifoso laziale 26enne, rimase ucciso nel novembre del 2007 da un colpo esploso da Spaccarotella per sedare la rissa tra il gruppo di amici del giovane e alcuni tifosi juventini, scoppiata in un autogrill vicino ad Arezzo. Stando alla ricostruzione fornita allora dalla questura di Arezzo, l'agente ha sparato dalla carreggiata opposta dell'autostrada dopo essersi accorto dello scontro in corso. L'episodio aveva scatenato la rabbia del mondo ultras, e in alcune citt? d'Italia si registrarono episodi di violenza e di vera e propria guerriglia urbana. STRISCIONI - E a causa della paura degli ultr?, l'agente ha scelto di non presentarsi in aula. ?Luigi Spaccarotella non sar? in aula per i timori dovuti alla presenza di ultras e per le minacce che possono far pensare ad un pericolo concreto?, aveva annunciato Renzo ai giornalisti. ?(Di vederlo) ci speravo, ma non ci credevo?, ha commentato il padre di Gabriele prima dell'inizio dell'udienza. Alla domanda se l'agente abbia ricevuto minacce dirette, l'avvocato ha risposto: ?Non lo posso dire, non abbiamo presentato denunce, ma basta vedere a Roma manifesti e scritte che sono gi? indizi di minaccia?. La situazione fuori dal tribunale per? ? rimasta tranquilla. Alcuni amici di Sandri hanno srotolato uno striscione con la scritta: ?? ora che sia fatta giustizia per Gabriele?. 25 settembre 2008 Corriere della Sera on line
  10. Polemica a Speciale Novantesimo tra Galeazzi e Baresi, sponda Inter, che si presenta alle interviste al posto del mitico special one... "scusi ma ? la seconda volta che il vostro allenatore diserta le interviste e visto che le televisioni pagano fior di miliardi, ogni tanto vorremo parlare con lo special one invece che con lo special two"
  11. La Pravda rosa, quella della Sera e cose che voi umani? 24 Settembre 2008 Non mi pare una grande novit? che il giornale rosa che si trova sul bancone dei gelati nei bar dello sport non abbia scritto nulla (cos? mi dicono, mica la leggo io) sull'inchiesta Saras. Saras non ? un calciatore cileno, ma la societ? dei Moratti che - secondo una consulenza della Procura - sarebbe stata sopravvalutata a danno degli investitori per aiutare uno dei due fratelli a pagare 500 milioni di euro di debiti (escluso Recoba!). Vedremo come andr? a finire, ma la sabbia sembra gi? arrivare a palate. Anche dai cuginetti del Corriere, le cui pagine di calcio sono redatte alla Pinetina. Ma, in fondo, la pravdizzazione-verdellizzazione della rosea non ? una novit?. La cosa formidabile ? un'altra, letta sul Corriere (ma ? un'anticipazione di Style). L'articolo ? sulla trib? della boxe, sui vip che gi? sono vip e in pi? pensano sia figo salire sul ring. Si scopre che Giovanni Cobolli Gigli, purtroppo presidente della Juve, e Carlo Buora, vicepresidente della Telecom (e, malgrado il Corsera non lo scriva, anche della squadra che indossa scudetti altrui) ai tempi dell'Universit? erano grandi amici (s?, ok, anche adesso) e si allenavano nei sotterranei della Bocconi: " E a quanto raccontano i testimoni, tra i due era Cobolli Gigli a finire pi? spesso al tappeto". Ma va? Christian Rocca
  12. "Exor.... no limits!" (con voce un p? rauca) Si. Suona bene. :(
  13. Questa vita ci ha puniti gi?, troppe quelle verit? che ci son rimaste dentro. Oggi che fatica che si fa, come ? finta l'allegria, quanto amaro disincanto!
  14. TREMANO I MORATTI PER L?INCHIESTA SULLA QUOTAZIONE (?GONFIATA?) DELLA SARAS PROCURA MILANO: DANNI AL MERCATO PER 770 MLN PER RIPIANARE I DEBITI DELL?INTER MAIL GALEOTTA DELLA JP MORGAN: 500 MLN PER COPRIRE I DEBITI DI MASSIMO MORATTI Walter Galbiati per ?la Repubblica? Quel titolo valeva tra 4 e 5 euro per azione. Invece le banche e la famiglia Moratti lo hanno piazzato sul mercato a 6 euro. E per farlo, secondo la ricostruzione del consulente tecnico della procura di Milano, Marco Honegger, non avrebbero pubblicato alcuni dati rilevanti nel prospetto informativo. Che la quotazione di Saras, la societ? di raffinazione di Sarroch, non fosse stato un grande affare per il mercato, lo si era capito fin da subito, quando il giorno successivo alla quotazione, avvenuta il 18 maggio 2006, il titolo aveva perso oltre il 10 per cento del suo valore. Il consulente tecnico ha ricostruito in un documento di oltre 400 pagine i motivi di quella debacle. E ha ipotizzato che l?incasso della quotazione sia servito soprattutto a un ramo della famiglia, quello di Massimo Moratti, per far fronte ai debiti dell?Inter. Con un contestuale danno per il mercato di 770 milioni. Tutti, gli analisti, i banchieri e gli investitori istituzionali avevano capito, durante le varie tappe che hanno portato la Saras in Borsa, che quella valorizzazione era troppo elevata, eppure nessuno ha fatto nulla per correggere il tiro. Un dato ? emerso chiaramente dall?analisi di Honegger: l?utile di gruppo, il principale indicatore su cui calcolare il valore della societ?, era "gonfiato". ?Si ? potuto riscontrare che l?informativa da Prospetto - scrive il consulente - non aveva evidenziato l?esistenza di una considerevole componente di utili non ricorrente nei dati storici, dati unici su cui basarsi per la decisione di investimento (quantomeno per il pubblico indistinto)?. La mancanza si riferisce all?utile 2005, pari a 292,6 milioni di euro. Una cifra riportata tale e quale nel prospetto, senza avvisare i risparmiatori che il dato era "gonfiato" da utili derivanti dalle scorte di magazzino. Dalla documentazione sequestrata dalla Guardia di Finanza presso Jp Morgan, una delle banche advisor per la quotazione, invece, emerge chiaramente che nei report su Saras redatti prima della quotazione, gli analisti, compresi quelli di Morgan Stanley e Caboto di Banca Intesa (gli altri due advisor dei Moratti) prendono in considerazione gli utili depurati ("comparable") per calcolare il valore delle societ? di raffinazione. Gli unici a non farlo sono quelli di Jp Morgan. La stessa Saras, come sostiene il consulente, si accorge dell?errore e a partire dal comunicato stampa del 25 ottobre inizia a fornire i dati di utile relativi ai trimestri, cos? come lo richiede la prassi degli analisti. A febbraio 2007, in un altro comunicato, la societ? svela che l?utile netto rettificato per il 2005 ? di 230 milioni di euro. Con questi profitti, il valore per azione di Saras sarebbe stato tra i 4,1 e i 5,1 euro e non tra i 5,25 e i 6,5 euro, come indicato nel prospetto. Non vi ? nessuna giustificazione di un prezzo di 6 euro nemmeno negli studi delle tre banche che hanno partecipato alla quotazione: ?Sulla base delle valutazioni rettificate delle banche d?affari partecipanti all?operazione, il range avrebbe dovuto collocarsi tra i 4 e i 5 miliardi di euro (ossia tra i 4,4 e i 5,6 euro per azione); dunque inferiore di 700 milioni a quello definito in Prospetto Informativo?, sostiene la consulenza. Non ? un caso, quindi, che le quotazioni di Saras, dal giorno dello sbarco in Borsa a oggi, si siano allineate ai valori stimati dagli analisti. Se n?erano accorti fin da subito gli investitori istituzionali del calibro di Morley, Strategic Market Analysis, Moore, Plutus, Generali e Polygon, che gi? in fase di quotazione ("bookbuilding") avevano ridotto significativamente o cancellato gli ordini di acquisto. Perch? allora spingere il prezzo di quotazione? Le email sequestrate dagli inquirenti offrono qualche indicazione. ?? vitale che davanti al prezzo ci sia un 6?, scriveva il numero uno di Jp Morgan, Federico Imbert, a un suo collega, mentre il bookbuilding attraversava una fase critica. Jp Morgan, oltre alle commissioni per il collocamento, otterr?, cosa taciuta nel prospetto, anche il mandato dalla famiglia Moratti per gestire attraverso la sua filiale di private banking, i lauti proventi della quotazione. Un altro banchiere di Jp Morgan, Emilio R. Saracho (probabilmente del private banking) svela in una email un ulteriore dettaglio: ?Devi essere al corrente del fatto che abbiamo ottenuto 1,6 miliardi di euro, cio? da entrambi fratelli, ma uno dei due deve ripagare 500 milioni di debiti, e cos? quella parte non la vedremo per lungo tempo?. Sempre Imbert, il 14 marzo 2006, alza il sipario sui presunti interessi di Banca Intesa: ?Parlato a lungo con Miccich? di Intesa. ? contento del lavoro fatto insieme su Saras e Intercos. ? personalmente a disposizione per stimolare forza vendita specialmente su Saras. Chiede di informarlo se vediamo problemi o sgranature. Tiene ovviamente molto al successo data l?esposizione sua e di Passera con i Moratti. ? stato da lui Galeazzo Pecori Giraldi di Morgan Stanley consigliando di non esagerare sul prezzo. Lui crede che lo faccia per invidia nei nostri confronti?. In un documento, poi, trovato presso la Jp Morgan, intitolato "Materiale di discussione", si spiega la scelta di affiancare un aumento di capitale, non necessario, alla vendita di titoli da parte della famiglia. Se cos? non fosse, ?verrebbe evidenziata una scarsa propensione ad investire e si darebbe l?idea che la propriet? vuole solo fare cassa, prestando il fianco a critiche su altre iniziative (metti i soldi nell?Inter)?. ------------------------ JP MORGAN E QUELLI DI BANCAINTESA COME MICCICH? ERANO AL CORRENTE DEI MORATTI ?GONFIATI?? Sono semplicemente clamorose le conclusioni cui sono arrivati i periti della Procura di Milano sulla quotazione in Borsa di Saras, la societ? della famiglia Moratti che nel maggio di due anni fa ? entrata a Piazza Affari. Le rivelazioni sulla perizia condotta dal consulente tecnico, Marco Honegger, indicano che quella quotazione ? stata gonfiata e che il titolo non poteva essere quotato a 6 euro. Il giorno dopo la quotazione migliaia di azionisti e tifosi dell?Inter si sono accorti subito che qualcosa non funzionava perch? le azioni cominciarono a precipitare e anche oggi, nonostante il boom del petrolio, il popolo bue soffre paurosamente. L?aspetto pi? clamoroso dell?inchiesta che appare oggi su ?Repubblica? riguarda comunque le email che nel 2006 si scambiarono i banchieri protagonisti della quotazione Saras, in prima fila Federico Imbert e Emilio Saracho di JP Morgan che scrive testualmente: ?devi essere al corrente del fatto che abbiamo ottenuto 1,6 miliardi di euro da entrambi i fratelli (Moratti) ma uno dei due deve ripagare 500 milioni di debiti, e cos? quella parte non la vedremo per lungo tempo?. In poche parole la perizia dice che banchieri di JP Morgan e quelli di BancaIntesa come Miccich?, erano forse al corrente che la quotazione del titolo a 6 euro fosse gonfiata per venire incontro al fabbisogno dei Moratti e dell?Inter. Il popolo bue degli azionisti non lo sapeva, e ancora piange. Dagospia.com ---------------------- Inter - Moratti e Saras: il grande bluff... Nuovi guai giudiziari in vista per l'Inter e per Massimo Moratti? Cos? sembra, visto che la Procura di Milano e la Guardia di Finanza stanno indagando sulla quotazione in borsa della Saras, l'aziena di famiglia dei Moratti. Lo rivela questa mattina il quotidiano La Repubblica. Secondo la Procura milanese, lo sbarco in borsa del gigante petrolifero meneghino sarebbe avvenuto con numeri gonfiati con l'obiettivo di far aumentare il prezzo delle azioni e rastrellare sul mercato fondi necessari ad appianare i debiti (circa 500 milioni di euro) contratti da un ramo della famiglia verso una serie di istituti di credito, tra cui Banca Intesa. L'ipotesi di reato a cui stanno lavorando gli inquirenti ? quella di falso in prospetto. Sulla base di alcune e-mail inviate dalla banca d'affari americana Jp Morgan al vaglio della Guardia di Finanza, pare proprio che 'il ramo della famiglia' in questione sia quello che fa capo a Massimo Moratti e alla gestione dell'Inter. Insomma il massimo dirigente nerazzurro per la sua 'munifica' campagna di rafforzamento della squadra negli ultimi anni ha costretto la Saras a una serie di 'sacrifici' finanziari che avrebbero messo in crisi l'azienda, costretta a trovare un escamotage per appianare i debiti. D'altronde quando si ha a libro paga un allenatore come Mancini che guadagna un bel p? di milioni di euro all'anno per starsene a spasso, senza contare i contratti faraonici firmati (come non ricordare i 15 miliardi di lire all'anno a Recoba...) nel corso degli anni con giocatori che non sempre hanno dimostrato sul campo il loro valore, parlare di 'gestione non proprio oculata' ? solo un eufemismo... http://www.realsports.it
  15. Lapo: "Inutile parlare di Inter" Inutile parlare dei nerazzurri, meglio batterli sul campo. Questo ? l'Elkann-pensiero Lapo: "Inter, non ti vedo" TORINO - "Il ritorno in Champions della Juve ? stata un'emozione grandissima e Del Piero ha fatto un gol da fuoriclasse". Sono entusiastici i commenti di Lapo Elkann sul debutto della squadra di Claudio Ranieri nel massimo torneo europeo per club. "E' stato un ritorno in prima classe, la Champions ? la competizione pi? bella che c'? -ha detto in un'intervista esclusiva a Sky Sport24-. Con lo Zenit credo che la Juventus abbia giocato bene, gli altri erano come dei serpenti sul campo. La rete di Del Piero? Credo che sia stato un gol che ha fatto saltare tutti dalla propria poltrona o dagli spalti. E' un piacere vedere il capitano cos?, e fa piacere vedere una squadra cos?. Credo che il motore ? avviato nel modo giusto". Lapo Elkann non vuole parlare delle altre squadre di serie A, in particolare dell'Inter: "Non ho nessuna intenzione di fare confronti, n? di parlarne. Mi accontento di parlare della Juve, quando sar? l'ora di affrontare l'Inter mi auguro di batterla e di vincere". Fonte: Dire
  16. Posto anche di qua l'articolo intercettato ( ) da Drago. .read A PROPOSITO DI JANNONE... di Norberto Breda [16/09/2008] Dopo l'incursione telefonica di Angelo Jannone lunedi 15 settembre, nel corso della trasmissione L'Infedele condotta in diretta su La 7 da Gad Lerner con Giuliano Tavaroli in studio, pubblichiamo la lettera che Jannone aveva inviato alla nostra redazione a fine luglio e di cui avevamo rimandato la pubblicazione nel numero di settembre per motivi di spazio. A seguire, il commento-inchiesta dell'autore dell'articolo, Norberto Breda. Mi riferisco a Memento Mori, per segnalarvi che, essendo le notizie che mi riguardano assolutamente false (non entro nel ROS dall'inizio, ma solo nell 1995 per 1 solo anno in Calabria, non c'entro nulla con la mancata perquisizione al covo di RIINA, in quanto all'epoca ero in Calabria e comandavo "visibilmente" la Compagnia di Roccella Jonica, non sono gola profonda dell'inchiesta di Milano etc...), vi invito all'immediata rettifica del suo contenuto o ala sua cancellazione dal web. In difetto di cio' dovro' adire le vie legali. Grazie Angelo Jannone Risponde Norberto Breda. Angelo Jannone ci scrive per la seconda volta. Se La Voce non avesse subito un attacco hacker attraverso un ?animaletto? che ha provato a infiltrarsi nel sistema informatico per distruggere l'archivio telematico avremmo risposto a Jannone con piu' solerzia. Avendo lavorato in Telecom, Jannone sa cosa significa un attacco informatico del genere. Scrive Jannone: ?Mi riferisco a Memento Mori, per segnalarvi che, essendo le notizie che mi riguardano assolutamente false (non entro nel ROS dall'inizio, ma solo nell 1995 per 1 solo anno in Calabria, non c'entro nulla con la mancata perquisizione al covo di RIINA, in quanto all'epoca ero in Calabria e comandavo "visibilmente" la Compagnia di Roccella Jonica, non sono gola profonda dell'inchiesta di Milano etc...), vi invito all'immediata rettifica del suo contenuto o ala sua cancellazione dal web. In difetto di cio' dovro' adire le vie legali. Grazie Angelo Jannone?. Abbiamo avuto gia' modo di rispondere sulle colonne della Voce ad Angelo Jannone. Ma siccome la pazienza e' la virtu' dei forti ci ripetiamo. Non prima di sottolineare che la legge sulla stampa prevede di pubblicare una richiesta di rettifica, come abbiamo fatto e come facciamo sempre, ma solo una sentenza della magistratura obbliga una testata alla rettifica di una notizia. Continuiamo a non capire perche' Angelo Jannone adombri la possibilita' di adire alle vie legali. Se Jannone si e' sentito offeso nell' essere definito ?gola profonda? ricordiamo che la definizione e' entrata da tempo nel lessico giornalistico e identifica qualcuno che dall'interno di un sistema o organizzazione ne traccia, all'esterno, il modus operandi. Se nell'articolo incriminato si fosse usata ad esempio la definizione ?pentito?, Jannone avrebbe da lagnarsene ma cosi' non e'. E' noto che lo stesso Jannone ha reso testimonianza ai magistrati che indagano sullo scandalo Telecom, spiegando molte cose e rispondendo, tra l'altro, a quanto va affermando, sulla sua persona, l'indagato Marco Bernardini. La voce di Jannone proviene dall'interno della Telecom e da qui l'uso dell'espressione ?gola profonda?. Passiamo alle precisazioni sulla carriera di Jannone. Sicuramente ci sbagliamo ma sembra che l'ex-ufficiale voglia mettere quanta piu' distanza possibile tra se stesso e il generale Mori e il colonnello De Donno. Ancor di piu' che nei confronti di Tavaroli. Jannone sa che lo stato di servizio di un militare e' un atto di vietata divulgazione. La sua permanenza in Sicilia presso la caserma CC del paese di Corleone e il suo ruolo nella compilazione di un rapporto che ha come oggetto il commercialista di Salvatore Riina, Pino Mandalari, e' un fatto. Se qualche informazione, condensata peraltro in 4 righe, sulla sua carriera e sui suoi rapporti con il generale Mori e con le attivita' di questo in Sicilia, non corrispondessero a verita', ce ne dispiace. Nel suo sito Jannone scrive riferendosi all'articolo ?Memento Mori?: "Chi e' Jannone? - domanda la voce della Campania - Ex-capitano dei CC a Corleone tra la fine degli anni '80 e ?90, ha un ruolo chiave nella compilazione del famoso rapporto sugli appalti presentato da Mori e De Donno ai giudici palermitani nel 1991. Fin qui tutto vero, dice Jannone, che continua a citare la Voce. "Entra nei Ros fin dall'inizio - il ROS viene costituito nel 1992 - e fa parte della squadra che lavora, all'indomani della strage di Capaci, sull'ipotesi di trattativa tra Mori e Ciancimino per fermare la strategia terroristica di Cosa Nostra. Nei giorni caldi dell'arresto di Riina, e della mancata perquisizione del covo, lavora come uomo ombra di Mori e De Donno a Palermo. ?Niente di piu' falso! ? e' il commento di Jannone. Io in quegli anni ero in Calabria, a Roccella Jonica, visibilissimo comandante di Compagnia. Alla Voce risulta che a Jannone e' stato chiesto un parere dai Ros che in quel periodo, tra il '92 e l'inizio del '93, erano impegnati sia sul fronte della trattativa con Vito Ciancimino che sulla cattura del boss Riina. Se la nostra informazione ? come dice Jannone ? e' falsa, lo abbiamo gia' detto, ce ne dispiace. Ma crediamo che non sia certo un disonore aver avuto un ruolo in quelle vicende. Tanto che per esse nessun tribunale ha mai pronunciato una sentenza di colpevolezza. E' pensabile che l'uomo che tra i primi ha intercettato gli affari di Riina e la sua corte di faccendieri sia stato consultato dai alcuni suoi colleghi? Secondo la nostra fonte si'. Ma continuiamo a non capire cosa ci sia di ?penalmente perseguibile? in quanto abbiamo scritto. E poi: "Jannone, dalla fine degli anni '80, si fida dei metodi di intercettazione di Tavaroli e li fa utilizzare con successo; registra ad esempio i colloqui telefonici tra il commercialista di Riina, Pino Mandalari, e alcuni colletti bianchi nel mondo delle professioni. Vero - dice Jannone - ma comandavo la Compagnia di Corleone, e Tavaroli era un dirigente dell'Italtel dopo essere stato un Brigadiere dai Carabinieri a me sconosciuto. Anche qui e' la stessa cosa. Le informazioni in nostro possesso ci dicono che la conoscenza tra Tavaroli e Jannone data a quel periodo. E' reato averlo scritto? E' reato aver conosciuto Tavaroli? Se poi Angelo Jannone volesse, senza pregiudicare il segreto istruttorio, raccontare alla Voce la sua versione noi saremo felicemente disponibili. Anche sui fatti che recentemente gli sono stati contestati, come l'accesso informatico abusivo, dalla Procura di Milano. Norberto Breda http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=178
  17. Condannato l' ex sarto dell' Inter Domenico Brescia, il ?sarto della Pinetina?, l' uomo che prima di finire in cella per spaccio di cocaina entrava e usciva dagli spogliatoi e dai ritiri dell' Inter a suo piacimento magari per sistemare al volo i pantaloni e le giacche dei giocatori nerazzurri e soprattutto gli abiti dell' ex allenatore Roberto Mancini, ? stato condannato a otto anni di carcere per traffico di droga. Brescia, arrestato la sera del 15 maggio scorso dai carabinieri del Ros su richiesta del pm della Direzione distrettuale antimafia Marcello Musso, ? comparso ieri davanti al gup Simone Luerti per lo spaccio di due chili di cocaina, una vicenda che risale al 2006 e che ha visto finire in manette assieme all' amico di mister Mancini anche Francesco e Massimo Castriotta, Antonio Mazzilli e Marco Brunetti. Al termine del rito abbreviato, Brescia - nel frattempo raggiunto in cella da un altro ordine di custodia cautelare per spaccio - si ? visto condannare a otto anni di reclusione, uno in pi? di quelli richiesti dall' accusa, mentre dieci anni pi? uno per la continuazione sono stati inflitti a Francesco Castriotta, quattro al fratello di quest' ultimo e sei anni e otto mesi a Mazzilli e Brunetti. Il nome di Brescia era salito alla ribalta delle cronache soprattutto dopo la scoperta che le sue telefonate con alcuni giocatori dell' Inter e con Roberto Mancini (col quale Brescia parlava di un latitante) erano state intercettate dai carabinieri ed erano finite per la valutazione sul tavolo del pm Marcello Musso, dove del resto ancora giacciono. http://archiviostorico.corriere.it ------------------------------ Incredibile Moratti: "Maradona in arrivo all'Inter" La rivelazione ? stata fatta da Massimo Moratti all'ex direttore della giornalaccio rosa dello Sport, Candido Cannav?. Il patron nerazzurro, in una chiaccherata con il celebre giornalista, ha rivelato che l'ex campione del Napoli lavorer? per l'Inter come osservatore per il Sudamerica (nella foto Maradona appare con la giacca dell'Inter in un recente incontro del Boca Juniors) dove avr? il compito di scoprire i giovani talenti argentini. "Penso che legheremo Diego a noi - ha detto Moratti -. Lui rappresenta qualcosa di importante. Mi pare che adesso sia fuori dal tunnel". Il tutto ? nato qualche mese fa dopo una cena tra il numero uno dell'Inter e il Pibe de Oro. ELOGIO A MOURINHO - Moratti elogia non solo Maradona ma anche Mourinho di cui si ? gi? calcisticamente innamorato. "Mi sembra che sappia trasmettere il giusto carisma alla squadra. L'Inter deve ancora migliorare nel gioco ma la sua personalit? si ? vista ad Atene. Mancini? Mi spiace ma aveva rotto con la squadra". QUARESMA? UNO SFIZIO - "Quaresma l'ho preso controvoglia proprio per non lasciare buchi nel progetto di Mourinho. Ora bisogner? veder qualcuno ma non ? facile con gli stipendi che prendono qui". http://sport.alice.it
  18. E poi, aldil? di quello che si potrebbe pensare di me , la presenza di Mick Jagger nella commissione non mi consola proprio per niente.
  19. Fiat Group Automobiles - Programma Autonomy scende in campo a Milano Fiat Group Automobiles - Programma Autonomy partecipa, in qualit? di Sponsor, alla partita di calcio tra ?Nazionale Stilisti? e ?All Star Rossonera? il cui ricavato sar? interamente devoluto all?Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare e a Fondazione Milan ? Onlus. ? la seconda esperienza di questo genere cui Autonomy partecipa visto anche il grande successo della precedente edizione che ha visto scendere in campo sempre la ?Nazionale Stilisti? contro le vecchie glorie del Genoa. In pi?, questa volta l?evento sportivo si disputer? in concomitanza con l?inizio di ?Milano Moda Donna?, la kermesse internazionale che vedr? protagonisti molti degli stilisti partecipanti alla partita. La sponsorizzazione dell?evento milanese ? in perfetta sintonia con l?impegno del Gruppo Fiat che, attraverso il Programma Automomy, realizza servizi e mezzi di trasporto individuali e collettivi destinati a chi ha ridotte capacit? motorie, sempre in linea con le continue novit? di prodotto, e per favorire l?avvicinamento dei diversamente abili all?automobile. La Nazionale Stilisti ? composta dai pi? grandi nomi della moda italiana: Santo Versace, Renzo Rosso, Lavinia Biagiotti, Beatrice Trussardi, la new entry Lapo Elkann, Carlo Rivetti per Stone Island, Massimo Ferragamo. Invece, guidata dal celebre Arrigo Sacchi, la squadra ?All Star Rossonera? annovera gli ex campioni del Milan: Baresi, Leonardo, Massaro, Tassotti ed tanti altri nomi di grande fama. L?evento di sport e solidariet? sar? arricchito con momenti di intrattenimento e musica per poi concludersi con un party esclusivo presso il famoso ?Old Fashion Caf?? di Milano dove parteciperanno tutti gli stilisti dei marchi appartenenti alla nazionale. Tra l?altro, all?ingresso del locale sono esposti due esemplari di Alfa Romeo MiTo e Lancia Delta trasformate secondo i principi del Programma Autonomy e realizzati da due fra i tanti allestitori che collaborano con Fiat Group Automobiles nel settore delle attrezzature speciali per la mobilit? assistita. In dettaglio, la Lancia Delta ? stata preparata dalla ditta Kivi ed ? dotata di acceleratore elettronico a cerchiello, posto sotto il volante, e leva-freno a lungo braccio completa di blocco freno e clacson. Inoltre, il cliente pu? apprezzare la porta rototraslante elettrica che rende la porta posteriore sinistra scorrevole agevolando cos? il carico a bordo della carrozzina dietro il posto guida. Invece, preparata dalla ditta Handytech, l?Alfa Romeo MiTo ? dotata di acceleratore a semicerchio, posto sopra il volante, rivestito in pelle e con funzionamento totalmente indipendente dai sistemi originali del veicolo. Inoltre, la vettura dispone di leva-freno a lungo braccio verticale completa di blocco freno e clacson. Infine, il cliente pu? apprezzare la servofrizione elettrica: si tratta di un dispositivo, composto da un servomotore elettrico gestito da una centralina elettronica, che simula le caratteristiche di un cambio automatico. In dettaglio, su questo esemplare di MiTo il cambio marcia ? gestito da un pulsante posto sulla leva del cambio (il sistema ? neutralizzabile tramite un interruttore che ripristina le funzioni originali della frizione). Dunque, fin dal lancio il cliente di Alfa Romeo MiTo o Lancia Delta pu? avere la vettura che meglio corrisponde ai propri desideri ed esigenze. Si tratta di soluzioni semplici da installare e che si integrano perfettamente nell?abitacolo senza compromettere ergonomia, abitabilit?, comfort e sicurezza della vettura. Si affiancano ai comandi di serie consentendo cos? la guida anche a persone senza difficolt? motorie. Inoltre, si possono smontare facilmente e offrono quindi il vantaggio di poter rivendere l?auto sia attrezzata sia come una vettura normale. Infine, sono disponibili molte facilitazioni finanziarie riservate alla clientela diversamente abile. Dal 1995 ? anno di nascita del Programma Autonomy ? Fiat Group Automobiles ritiene che garantire la mobilit? a tutti sia non solo un grande obiettivo morale e civile, un traguardo al quale l?intera comunit? deve puntare, ma anche un fondamentale presupposto dello sviluppo economico e culturale della societ? moderna. Per questa ragione, da tempo si dedica con impegno ed energia ad assolvere quello che, in questo campo, ? il compito specifico di un costruttore automotive. Vale a dire progettare e realizzare soluzioni tecniche capaci di offrire a tutti la possibilit? di usare senza limitazioni di sorta un mezzo di trasporto, sia esso individuale o collettivo. Attivit? che, tra l?altro, ? perfettamente coerente con la pi? vera vocazione di un?impresa, la cui natura ? quella di operare nel mercato e secondo logiche rigorosamente economiche per soddisfare i bisogni umani. E, dunque, per rispondere alle esigenze dei clienti. Di tutti i clienti. Un esempio concreto? Nel 2007, in Italia, sono state vendute oltre 11.000 vetture di Fiat Group Automobiles, secondo i principi del Programma Automomy e pi? di 900 persone hanno usufruito dei servizi offerti dai 18 Centri di Mobilit? presenti sul territorio nazionale. In particolare, nei Centri di Mobilit? si ? accompagnati nell?iter burocratico, legale e tecnico, oltre che in una prima ?prevalutazione? dell?idoneit? al conseguimento della patente speciale (la valutazione vera e propria e il rilascio del relativo certificato spetta sempre e soltanto alle Commissioni Mediche). Merito delle tecnologie e degli strumenti pi? sofisticati messi a disposizione (quale il simulatore di guida) ma soprattutto dei tanti fisioterapisti, istruttori di guida e tecnici che operano in questi centri a titolo completamente gratuito grazie al sostegno di Fiat. http://www.genoasamp.com
  20. La patria chiama? L?Ifi insensibile La cordata costituita da Intesa Sanpaolo per il tentato salvataggio di Alitalia (al momento in cui questo numero di ?Economy? viene chiuso, il buon esito del tentativo appare ancora incerto, ndr) ? stata formata solo da aziende private, la maggior parte delle quali quotate in Borsa, societ? solide con imprenditori credibili che mettono la loro liquidit? e le loro competenze a disposizione del governo, che intende dare un servizio al Paese. Corrado Passera, dopo aver salvato la Fiat con il prestito ponte da 3 mila miliardi di vecchie lire, ha dimostrato la sua stoffa di uomo di principi solidi, rifiutando l?ingresso della Regione Lazio e della Provincia di Milano nell?azionariato di Cai. In questi giorni abbiamo letto molto sui conflitti di interesse dei partecipanti, ma l?interesse ? come il carattere: chi ce l?ha ? sicuramente conflittuale. L?operazione Alitalia ? un atto dovuto sia perch? promessa in campagna elettorale sia perch? oggi ? l?unica soluzione possibile. Il nome Cai ricorda il glorioso e familiare Club alpino italiano e gli alpinisti del Cai non si devono offendere. Infatti, il concetto di ?cordata? ? pi? importante del lock-up: le aziende stanno insieme non perch? obbligate da un vincolo quinquennale di non uscita, ma perch? destinate a diventare il nuovo salotto buono dell?economia italiana. L?alleanza di 18 aziende, legate l?un l?altra da questa corda di sicurezza, mette in risalto un?assenza eccellente: casa Agnelli. Forse sono talmente impegnati a comprare aziende in America e ad accorciare la catena di controllo delle loro finanziarie che, quando il Paese chiama, fan finta di non sentire. Ma se davvero la galassia Fiat ? risanata e tutto funziona alla perfezione, per quale ragione non hanno aderito? Ma sono stati invitati, oppure non erano graditi dagli altri partecipanti? Non essere presenti nella cordata Cai ? stata un?occasione perduta per le finanziarie di corso Matteotti. Quest?operazione sarebbe stata la dimostrazione per i mercati finanziari mondiali dell?avvenuta soluzione dei loro problemi. Vorrei dare un consiglio a John Elkann e cio? che si ricordi di due valori del nonno, patriottismo e senso del dovere, perch? nel business non bastano i numeri, ma ci vuole una dote: la sensibilit?. di Vittorio Rava? http://www.blogonomy.it
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