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s'indaga sul presunto piano per delegittimare l'ex pm del capoluogo calabrese Caso De Magistris, avvisi di garanzia per molti magistrati di Catanzaro In corso perquisizioni, sequestri e notifiche da parte dei pm della procura di Salerno CATANZARO - Numerose perquisizioni, sequestri e notifiche di avvisi di garanzia sono in corso da questa mattina, a Catanzaro, su ordine della Procura della Repubblica di Salerno, nell'ambito delle indagini, in corso ormai da pi? di un anno, sull'inchiesta ormai nota come ?caso De Magistris?. L'inchiesta parte dalla denuncia dell'attuale giudice del riesame di Napoli, trasferito d'ufficio dal Csm da suo posto di pm a Catanzaro, dopo che le sue inchieste che avevano scosso il mondo politico e giudiziario erano state avocate dagli stessi capi della procura di Catanzaro. Alla procura di Salerno sono aperti pi? fascicoli, tra cui alcuni che riguardano una serie di denunce presentate contro De Magistris ed altre, invece, su un presunto piano per delegittimare lo stesso De Magistris, poi trasferito dal Csm a Napoli al termine di un procedimento disciplinare. L'INCHIESTA - In Calabria sono giunti diversi magistrati della Procura campana, fra cui il procuratore capo Luigi Apicella, ed i due sostituti procuratori della Repubblica Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, fin dall'inizio titolari delle diverse inchieste sorte relativamente alle indagini portate avanti negli ultimi anni dall'allora sostituto procuratore in servizio a Catanzaro, ora in servizio a Napoli. Le perquisizioni ed i sequestri, con contestuale notifica dei relativi decreti, sono indirizzati a molti magistrati in servizio nel capoluogo di regione, e sono eseguiti dai magistrati di Salerno, da decine di carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Salerno, nonch? da poliziotti della Digos dela questura salernitana. In questi minuti molti degli inquirenti si trovano negli uffici della Procura ordinaria e della Procura generale di Catanzaro. Il filone investigativo a cui fanno riferimento i provvedimenti odierni ? relativo a presunti illeciti che sarebbero stati commessi nelle procedure di avocazione delle inchieste ?Poseidone? e ?Why Not? sottratte all'allora pm titolare, De Magistris. http://www.corriere.it ------------------------- I miei anni con Falcone e Borsellino E? il sottotitolo del libro ?Chi ha paura muore ogni giorno?, scritto da Giuseppe Ayala, edito da Mondadori e presentato ieri sera, al Comune di Messina, dall?autore Il Giuseppe Ayala che forse ti aspetti per capacit? dialettica ed istrionicit? di affabulatore ma che allo stesso tempo non finisce di sorprenderti con la sua intensa carica di umanit? e lucidit? intellettiva, ? il protagonista dell?incontro-dibattito di ieri sera, alle ore 18, svoltosi presso il Salone delle Bandiere del Comune ed organizzato dalla Libreria Mondadori, con la collaborazione del Collegio Sant?Ignazio, presente all?iniziativa con tanti giovani e docenti. A dialogare con Ayala inizialmente il prof. Mario Centorrino, gi? docente di Economia Politica presso la facolt? di Scienze Politiche dell?Universit? di Messina ed assessore al Bilancio nella Giunta Genovese, poi, via via, alcuni dei presenti in sala, coinvolti emozionalmente dai racconti del giudice e senatore. L?occasione la fornisce la presentazione di un libro, che ? la testimonianza di una grande, indistruttibile amicizia che supera i confini del tempo e dello spazio, vincendo anche la morte degli amici protagonisti. Il libro ? intitolato ?Chi ha paura muore ogni giorno?, che si ispira ad una delle frasi pi? note di Paolo Borsellino, tratta da un?intervista, nella quale il giudice istruttore, interrogato sul perch?, nonostante tutto, continuasse ad andare avanti e se non avesse paura, risponde: ?E? bello morire per ci? in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.? Presentando l?autore, il prof. Centorrino lo descrive come un ?siciliano a 360 gradi, che unisce nella propria persona le due tipologie dei siciliani: quello che rimane attaccato alla sua isola nat?a come uno scoglio e il siciliano d?altomare, capace di staccarsi dalla propria regione per fare grandi cose anche altrove ma la qualit? della vita del quale ? determinata in fondo anche dalle piccole cose, se egli ? capace di apprezzarle?. Il libro, nella descrizione del professore, che lo ha letto attentamente, commuovendosi e sorridendone, a seconda degli episodi narrati in esso, rappresenta una sorta di viaggio attraverso 5 aspetti, caratterizzati da un?iniziale: la lettera A. A come Amicizia innanzi tutto, perch?, come indicato dal sottotitolo del libro medesimo in copertina, ?I miei anni con Falcone e Borsellino?, rappresenta e narra questa storia di amicizia mai interrotta neppure dalla morte di alcuni dei suoi protagonisti e che riesce a varcare i limiti imposti dal tempo e dallo spazio. Il libro getta una nuova luce sui protagonisti, la cui intensa e semplice umanit? rimane quasi prepotentemente schiacciata dall?essere assurti a simbolo dopo la loro fine e ci restituisce quell?atmosfera di sana schiettezza e di semplicit? della vita di ogni giorno trascorsa insieme dai protagonisti, pur in condizioni di difficile assedio ed isolamento, composta anche di scherzi e battute. A come la narrazione di un Amore timido, pudico, descritto dall?autore. A come Amarezza, sia essa quella provata dai numerosi tradimenti accusati, sia quella riferita ai numerosi misteri non svelati, passando attraverso la mancata nomina di Falcone quale procuratore a causa delle opposizioni in seno al Consiglio Superiore della Magistratura che gli preferisce il giudice Meli, finendo con le ?sparizioni? dei contenuti del computer di Falcone e dell?agenda di Borsellino, mai pi? ritrovata. A come storia dell?Antimafia, che si concretizza proprio con la costituzione del Pool di Palermo, che affronta finalmente la Mafia quale fenomeno unico, cosa non tanto scontata nell?Italia precedente al Pool stesso. Ed infine A come Amoralit?, nella descrizione di Ayala dei Siciliani, verso i quali, da buon siciliano anch?egli, nato a Caltanissetta, ? combattuto da una sorta di dicotomia composta da intenso amore ed odio profondo, quando noi rilasciamo giudizi amorali che la dicono lunga sulla nostra pressoch? totale assenza di senso civico, quale la convinzione che ?la persona brava ? quella che mangia ma che comunque faccia anche mangiare?. ?Questo libro, in verit?, era gi? pronto nella mia mente vari anni prima? ? ci confessa Ayala in sala ? ?ed arriva almeno con 15 anni di ritardo. Non l?ho scritto prima perch? da un lato mi avrebbero certamente accusato di volermi ?arricchire sfruttando le stragi ed il sangue dei miei amici?, cercando di ottenere visibilit? e dall?altro lato perch? attendevo il momento pi? giusto per farlo: adesso mi sembra che questo momento sia arrivato, perch? proprio ora si tenta di riformare ? dicono proprio cos? ? la Giustizia e spinto da alcuni amici, che si sono dimostrati davvero tali anche in anni difficili, che mi esortano a farlo, quale ?dovere? anche nei confronti di Paolo e Giovanni. Io questo libro in realt? lo dovevo a loro? ? commenta il giudice e senatore ? ?ma lo devo un po? anche a me stesso ed esso ? stato in realt? una sorta di seduta psicanalitica, nella quale io ero contemporaneamente sia lo psicologo che il paziente, nel corso della quale ho sofferto tantissimo, con la memoria di chi comincia ad invecchiare, che ? magari incerta per le cose recenti ma vivissima e che ha sorpreso anche me per ci? che riguarda le cose trascorse: me le ricordo tutte! Mia moglie mi chiamava ? perch? ero andato a scrivere questo libro da un?altra parte per concentrarmi ? ed io non volevo sentire nessuno: stavo rivivendo drammaticamente tutto ma dopo averlo fatto gi? cominciavo a sentirmi meglio, confortato anche dal fatto che potesse servire quale testimonianza ed in realt?, nel farlo, ponendomi un duplice obiettivo: Fare conoscere Falcone e Borsellino per ci? che realmente furono nella loro, anzi, nella nostra straordinaria avventura umana; Effettuare una ricostruzione fedele e seria che rendesse onore a persone serie quali essi furono ma con quella leggerezza che li contraddistingueva di persone profondamente umane e straordinarie proprio nella loro semplicit?.? Indubbiamente la storia stessa dimostra come il Pool antimafia insediato a Palermo per volont? di Antonio Caponnetto ottenne dei risultati senza precedenti nella storia, mettendo in ginocchio la Mafia. ?Noi in realt? non abbiamo perso la guerra ingaggiata contro la Mafia? ? sostiene Ayala ? ? n? da essa siamo mai stati traditi, perch? essa era un avversario che avevamo messo perfettamente in conto di dover affrontare. Noi siamo stati invece disgregati da alcune Istituzioni dello Stato: il Pool, di fatto, non esisteva pi? dall?89, ben 3 anni prima delle stragi di Capaci e Via d?Amelio, con le quali la Mafia ha inteso distruggere la memoria storica di un qualcosa gi? di fatto scomposto per volont? altrui. I nostri veri nemici non sono stati i mafiosi: per farvi comprendere meglio con un paragone calcistico, ormai di moda, ? come se si affrontassero due squadre, nelle quali la prima gioca compatta contro la seconda e in quest?ultima, invece, alcuni giocano per la squadra avversaria. E? ovvio che in queste condizioni ? assolutamente impossibile vincere.? Il giudice, nel ricordare le sue esperienze politiche, a proposito della prima ci racconta: ?Me lo chiese Giovanni Falcone, che aveva un contatto con l?onorevole La Malfa e mi candidai per la prima volta con il P.R.I. (il partito repubblicano). Per farvi capire com?erano Falcone e Borsellino, sempre con la voglia di scherzare su tutto, nonostante la loro grande seriet? etica e sul lavoro, vi racconter? questi episodi. La mia elezione non era scontata, dovendomi scontrare con una persona di straordinaria integrit? morale come la Pucci. Viene da me Falcone e mi dice: ?Cosa posso fare per aiutarti?? Gli rispondo: ?Giovanni, che ti devo dire? Non ti scordare di andare al seggio, cos? almeno piglio il tuo voto.? Dopo un po? torna e mi fa: ?Ho trovato: organizzo subito un bel convegno sulla crisi della Giustizia?, argomento perenne e secolare. Nel frattempo arriva Paolo Borsellino, noto per le sue simpatie di destra e mi fa: ?Peppino, io faccio di tutto per aiutarti ma non mi chiedere il voto perch? tu le mie simpatie le conosci ed io non ti posso votare: io sono monarchico! Tu l?hai visto mai un monarchico che vota repubblicano?? Il giorno delle elezioni, mi chiama e mi fa: ?Peppino, sai che m?? successo? Stavo andando a votare e quando mi sono ritrovato da solo nell?aula m?? venuto uno scrupolo di coscienza. Ho pensato: e se poi Peppino non vince per un voto e finisce che gli manca proprio il mio? E cos? t?ho votato.? Questi erano i miei amici: sempre con la voglia di non prendersi fino in fondo sul serio e scherzosi fino allo spasimo, pur rimanendo le persone pi? serie che abbia mai conosciuto.? E prosegue: ?Eravamo una squadra davvero fortissima, ognuno consapevole del suo ruolo e compensandoci complementarmente. Noi lavoravamo con il vecchio Codice di Procedura Penale, nel quale la figura del giudice istruttore era centrale e i due giudici istruttori erano loro due. Poi, per presentare il lavoro e portare avanti i processi, occorreva ovviamente il lavoro del Pubblico Ministero, che svolgevo io e mi avevano scelto proprio per le mie riconosciute capacit? dialettiche. Spesso mi pigliavano in giro. Giovanni mi diceva: ?Non fare troppo lo scaltro, perch? noi siamo quelli veramente importanti. La canzone da cantare te la scriviamo noi.? Ed io rispondevo: ?Si ma se voi la canzone la date a un cane, quello ve la rovina. Invece voi avete trovato in me il vostro Frank Sinatra?. Un bel dibattito in sala ha seguito poi il convegno. Molte domande sono giunte dai tanti giovani presenti in sala a rappresentanza degli studenti del Collegio Sant?Ignazio di Messina. Ad una ragazza che ha chiesto ad Ayala come giudicasse effettivamente i suoi corregionali, il giudice ha risposto: ?Non li ho mai considerati filomafiosi ma nemmeno totalmente antimafiosi, nella loro complessit? di societ? ovviamente, poich? le eccezioni sono tante. Io non sono convinto che i Siciliani siano mafiosi antropologicamente, come sostengono alcuni, specialmente del nord: dico piuttosto che 25 secoli di storia, nella quale siamo stati sempre invasi da altri e di fatto colonizzati, hanno avuto il proprio peso nella formazione di certi atteggiamenti sociali. Il siciliano ? cos? avvezzo, per propria formazione, a ricevere favori o ad elargirli, vivendo in definitiva di questo. Io ritengo la Sicilia quasi assolutamente priva per queste ragioni della coscienza del diritto, insieme alla totale assenza di senso civico. Al di fuori del valore Famiglia, noi non riconosciamo null?altro n? c?importa davvero di altro. Questo dover vivere costantemente di favori, tenendoci vicini coloro che potrebbero elargirceli, non fa che legittimare socialmente la Mafia, presente nei salotti a livello dei suoi capi, alla stessa stregua del politico, del cardinale di turno. Il nostro lavoro ? assai complesso invece: ? come quello del medico, il quale prima individua la diagnosi e successivamente attua la terapia. Se per? le due non lavorano insieme, il malato non guarisce. Ora noi avevamo individuato la diagnosi ma alcuni pezzi delle Istituzioni non hanno permesso che venisse applicata la successiva terapia.? Alle successive domande degli studenti, Ayala, la cui disponibilit? ? enorme ed a tratti commovente, si scatena procedendo a ruota libera: ?Sul giudice Carnevale, io lo giudico un misero. Pensate che lo querelai e quello mi mand? il suo avvocato per convincermi a ritirare la denuncia. Gli risposi provocatoriamente, non pensando affatto che quello si prestasse: ?Ditegli che mi mandi una lettera nella quale la parola meno rilevante sia la parola ?Scusa?? Lo fece davvero. Ora hanno dovuto fare una legge per permettergli di restare a galla altri anni. Non ti curar di lor?? E ancora: ?Sulla mancata nomina di falcone alla SuperProcura ne ho per tanti: mi avesse risposto qualcuno di quei miserabili! Chi tace acconsente: l? la responsabilit? ? chiarissima. Per invidie personali ed altre piccolezze umane, furono alcuni dei componenti del CSM che ci bloccarono. Il fatto ? che noi, gi? appena arrivati a Palermo, costituivamo un precedente pericoloso ed inviso a gente abituata alle raccomandazioni o ad andare avanti per diritto di vecchiaia. Noi imponevamo l?ideologia della meritocrazia, perch? eravamo pi? bravi di loro e questo ce lo fecero pagare. Un nemico che non ci aspettavamo di dover combattere: la miseria umana.? Su questo punto, noi di Tempo Stretto poniamo al giudice e senatore Ayala una domanda, ovvero se per caso non ritenga, alla luce di un periodo in cui la Mafia sembra quasi essere stata dimenticata per certi aspetti ma assunta come un valore per altri, non rientri invece in quell?assenza di risposte di chi tace, alla luce della stesura del suo libro e delle affermazioni che li chiamano in causa, una sorta di strategia nel tenere un profilo basso, affinch? se ne parli poco, il meno possibile. ?E? possibile sia cos?? ? ci risponde ? ?anzi, glielo assicuro. E le dico di pi?: questo libro ? stato totalmente ignorato da tutti, a partire da politici e a finire con la stampa. E? come si volesse tacere, come se questo libro, che ha gi? venduto 50mila copie, un numero rilevantissimo per un saggio, fosse scomodo per il solo fatto di ricordare ci? che ? stato al di l? dei canoni tradizionali nei quali si pu? ricordare Falcone o Borsellino: due volte l?anno, in occasione dell?anniversario della loro morte. Nessuno mi vuole sulla stampa o sui Mass-media: nessuno m?invita. Nel frattempo per? i giornali pubblicano una storia in 6 Dvd di Tot? Riina, ripropongono il Capo dei capi, serie contro la quale io mi scaglio in modo pi? che critico e pubblicano, come fa Repubblica, addirittura una storia sulla vita in carcere di Provenzano. Ma a che serve tutto ci? se non a dare la misura di Istituzioni di fatto schierate con la Mafia, perch? la favoriscono, dimenticando invece di dare lustro a chi ha cercato di combatterla e di sconfiggerla? Sempre i maledetti pezzi d?Istituzioni che ci si scagliano addosso, come quando un?agenzia che io definisco ?funebre parallela? fece sparire dagli incartamenti dell?onorevole Moro addirittura una borsa, dopo l?attacco terroristico delle Br, che non venne mai rinvenuta. O analogamente quando sparirono delle informazioni che il Generale Dalla Chiesa teneva in cassaforte o quando il computer di Falcone venne ripulito da ci? che conteneva, ovvero delle annotazioni pesantissime sulla gestione della Procura della Repubblica di Palermo quando lui si trovava l? o ancora quando l?agenda rossa, nella quale Paolo Borsellino annotava tutto spar? e non venne mai pi? ritrovata. La tempestivit? di tale ?agenzia? mi ? sospetta: ? come se sapessero ancor prima che omicidi eccellenti o stragi vengano effettuati che essi saranno eseguiti. In definitiva? ? conclude Ayala ? ?? come se una mano parallela guidasse certi avvenimenti e ne impedisse altri, fino alla stessa pubblicizzazione ?eccessiva? del ricordo di avvenimenti scomodi, come quelli narrati nel mio libro.? http://www.tempostretto.it
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
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Schifo totale. Preferisco gli sbruffoni ai finti "etici"... -
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Non ? che voglia il male di Fruttero eh! Per? deve stare attento.... Ah! Dimenticavo di dire che il programma preferito di Johnny, manco a dirlo, ? quello di Fazio... Per questo dicevo che... Affogher?? -
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E? NATO ERNESTO ?CESARINO? GERONZI ? ?L?UNIT?? NON DECOLLA E CONCITA VOLA SUL NIDO DEL TG3? - GINEVRA ELKANN GIORNALISTA - FRUTTERO SFRUGUGLIA OCEANO ELKANN - FERITA LA FIGLIA DI LIGRESTI ? PASSERA SALZA IN VOLO IN CINA ? FINI CON BERTY E SFURIO ? I ?CAMERIERI? DI FORZA ITALIA? 1 - E' nato Cesarino Geronzi. ? il primo maschietto, dopo le femminucce dell'altra figlia, Chiara. il bimbo si chiama in realt? Ernesto, ma per tutti sar? "Cesarino". Auguri a Benedetta e Bobo Bocca. (A proposito di rampolle, oggi segnaliamo la nascita di una nuova giornalista: Ginevra Elkann, autrice di un articolone sul quotidiano di casa Agnelli, "La Stampa"). 2 - Perfido e sublime presa in giro del grande vecchio Fruttero al suo editore, Jaky Elkann. Sfrucugliato da Fabio Fazio sui nomi del c**** da rifilare ai propri beb?, il grande scrittore, collaboratore de "La Stampa", ha detto: povera creatura, chiamarlo Oceano, quando un giorno andr? a scuola chiss? come lo prenderanno per il C**O... [01-12-2008] Dagospia Fruttero... non si sa se lavorer? ancora per tanto.... Prendere in giro i reali pu? costare caro... -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
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Ifi e Ifil si fondono, nessuna concessione ai fondi da parte degli Agnelli Chi aveva sperato in un ripensamento all?ultimo minuto, magari visti i mercati ballerini, ? rimasto deluso: Ifi e Ifil hanno infatti dato il via alla fusione per incorporazione della seconda nella prima, sancendo cos? la nascita di una nuova societ?, Exor, che avr? John Elkann, ?l?erede dell?Avvocato? come presidente, amministratore delegato Carlo Sant?Albano (lo era gi? in Ifil) e Gianluigi Gabetti quale presidente d?onore. Virgilio Marrone, numero uno di Ifi, sieder? in consiglio di amministrazione. Dubbi non potevano del resto esservene, viste sia le dichiarazioni che hanno preceduto le assemblee odierne, con lo stesso Hohn Elkann che ha ripetuto il mantra secondo cui si tratterebbe di un?operazione ?di mercato equa e negli interessi delle minoranze?, e visto soprattutto che gli Agnelli, grazie ai dieci milioni di titoli privilegiati acquistati dal fondo Amber la scorsa estate, erano saliti in Ifi, tramite la Giovanni Agnelli & C Sapa, al 71,82% e al 35% del capitale privilegiato. Cosa che rende ormai ininfluente l?assemblea degli azionisti privilegiati Ifi, convocata marted?, nella quale probabilmente si prender? atto di come si ? chiusa la vicenda nonostante l?opposizione degli stessi azionisti privilegiati. Il cui rappresentante comune, Luigi Santa Maria, aveva incontrato John Elkann senza che si pervenisse ad alcun accordo anche a seguito della nuova composizione del capitale privilegiato. E questo nonostante che RiskMetrics, uno dei pi? noti ?proxy advisor? indipendenti abbia bocciato l?operazione ritenendola ?non fair? per gli azionisti di privilegiati (in larga parte fondi comuni), visto anche che i valori dei due titoli sono ormai cambiati, e di molto, dal giorno dell?annunciata fusione. http://www.affaritaliani.it ------------------------- Ifil, accomandita Agnelli al 73% capitale, MacKenzie ha 8,41% TORINO, 1 dicembre (Reuters) - Si ? aperta nel pomeriggio l'assemblea degli azionisti di Ifil (IFLI.MI: Quotazione, Profilo), che deve approvare la fusione con Ifi (IFPI_p.MI: Quotazione, Profilo), l'altra holding del gruppo Agnelli, per dare il via alla societ? denominata Exor Spa. Il gruppo Agnelli, che fa capo all'accomandita Giovanni Agnelli & C, detiene quasi il 73% del capitale totale, attraverso un 69,9% in capo a Ifi e un 3% direttamente dell'accomandita. Altro azionista di rilievo presente alla riunione ? il fondo canadese MacKenzie, con un 8,41%, di cui l'8,16% attraverso Mellon Bank. http://www.borsaitaliana.reuters.it -------------------------------------- EXOR: GABETTI SARA' PRESIDENTE ONORARIO (ASCA) - Torino, 1 dic - Gianluigi Gabetti sara' presidente d'onore della Exor la societa' nata dalla fusione tra le finanziarie del gruppo Agnelli Ifi e Ifil, approvata oggi dall'assemblea della Ifi. John Elkann ricoprira' il ruolo di presidente. Si prevede inoltre che il primo consiglio di amministrazione di Exor post fusione nomini Carlo sant'Albano nuovo amministratore delegato. Ne da' notizia una nota dell'Ifi diffusa dopo l'assemblea di questa mattina. A partire dalla data di efficacia della fusione, il cda di Exor sara' composto da 17 amministratori con la possibilita' di aumentare i componenti fino al numero massimo di 19. Pio Teodorani-Fabbri avra' l'incarico di Vicepresidente. Amministratori saranno Andrea Agnelli, Tiberio Brandolini D'Adda, Oddone Camerana, Luca Ferrero Ventimiglia, Franzo Grande Stevens, Francesco Marini Clarelli, Virgilio Marrone, Andrea Nasi, Lapo Rattazzi. Amministratori indipendenti saranno Carlo Acutis, Antonio Maria Marocco, Giuseppe Recchi, Claudio Saracco. L'assemblea straordinaria di Ifi, svoltasi questa mattina a Torino, ha inoltre approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Ifil nella controllante Ifi con un rapporto di cambio doi 0,265 nuove azioni Ifi ord, per 1 azione Ifil ordinaria e di 0,265 nuove azioni Ifi risp per 1 azione Ifil risp. L'assemblea straordinaria di Ifi ha inoltre approvato un aumento di capitale al servizio della fusione per nominali 82,9 milioni di euro mediante emissione di massime 73,8 milioni di azioni ordinarie e di 9,1 milioni di azioni di risparmio del valore nominale di un euro. L'assemblea di Ifil chiamata ad approvare il progetto di fusione si riunira' oggi alle 16. http://www.asca.it ------------------------ Seduta da dimenticare per Fiat (-4,8%) Fiat ha perso il 4,76% a 5,5 euro. Secondo quanto dichiarato da John Elkann nel corso di un?intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, la societ? automobilistica sar? in grado di chiudere il 2009 in utile anche in presenza di un calo del 20% del fatturato. Inoltre, i vertici di Fiat hanno anticipato che nel mese di novembre il mercato dell?auto in Italia avrebbe subito una flessione del 30%. Tuttavia, la quota di mercato del gruppo italiano sarebbe aumentata. Intanto, l'assemblea straordinaria di Ifi (-4,33% le azioni privilegiate) ha approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Ifil (-5,48%) nella controllante Ifi, con un rapporto di cambio di 0,265 nuove azioni Ifi ordinarie per ogni azione Ifil ordinarie e di 0,265 nuove azioni Ifi risparmio per ogni azione Ifil risparmio. http://www.soldionline.it -
Non dobbiamo dimenticare...
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Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Palamara: "Stop ai processi mediatici" luned? 24 novembre 2008 La settimana scorsa su Giustizia Giusta abbiamo pubblicato un articolo di Alessio Di Carlo in cui si criticava la pratica della celebrazione dei processi in via mediatica rilevando come questa potesse finire per condizionare pesantemente gli stessi Giudici, in particolare per quei casi (su tutti, quello di Erba) in cui chiamati a far parte della giuria sono anche i giudici popolari. Intervistato due giorni fa da Klaus Davi su YouTube (il video ? disponibile a lato), il segretario dell'ANM Luca Palamara ha dichiarato che "il processo mediatico rischia di suggestionare la realt?, creando una sovrapposizione di piani, rischiando di suggestionare le persone che sono coinvolte nel processo". L'auspicio ? che con l'intervento del Dott. Palamara - certamente pi? chiaro, esplicativo e soprattutto autorevole del nostro - davvero si voglia sollecitamente porre fine a questo fenomeno degenerativo dellagiustizia italiana di cui davvero non si avverte alcun bisogno. http://www.giustiziagiusta.info/index.php?...4&Itemid=76 2 commenti sottostanti: meglio tardio che mai...dott. Palamara! scritto da filomena, novembre 27, 2008 Il dott. Luca Palamara ha scoperto molto tardi un'ovviet?!Come mai l'ottimo magistrato non ? intervenuto durante...MOGGIOPOLI...inventata dal giustizialista-inquisitore Candido Cannav?...che...alla testa della GAZZETTAdelloSPORT...in barba a DEONTOLOGIA;REGOLE GARANTISTE-COSTITUZIONALI;COMPLETEZZA-di-INFORMAZIONE;RISPETTOdellaVITAdelle PERSONE...ECC..ECC...ha massacrato diverse persone!Naturalmente dietro il giustiziere Cannav? si sono accodati tutti i MEDIA che contano: Mieli,Verdelli,Liguori,Mentana,Biscardi,Mannoni...tutti hanno accusato,trovato verbalmente le prove ed emesso le condanne!Candido Cannav? pare avesse sul tavolo le copie delle intecettazioni telefoniche del processo Doping-Juve prima ancora che passassero sul tavolo degli auto-nominatisi GIUDICI SPORTIVI! Dott. Palamare che cosa si pu? fare per evitare queste distorsioni e magari per punirle? ATTENDO UNA RISPOSTA Giustizia Giusta ??? scritto da Gianni A., novembre 27, 2008 Il Dott. Palamara parla di Giustizia Giusta ????? e quale sarebbe la giustizia giusta, quella dei PM che formulano accuse e costruiscono teoremi accusatori sconfessati PALESEMENTE dai fatti ? Dott. Palamara ? Giustizia Giusta quella dell'accusa alla GEA di Monopolio quando i DATI OGGETTIVI, non le chiacchiere da bar, evidenziano che la societ? di cui sopra aveva la procura di circa l'11% del totale dei professionisti del calcio ? 11% (non 60-70-80%) ? monopolio ???? E' giustizia giusta quella che vuole le ammonizioni comminate prima delle gare con la Juve a giocatori diffidati, per default fraudolente (per mettere su un teorema accusatorio a dir poco RIDICOLO) a prescindere dal fatto che fossero o meno SACROSANTE ??? (faccia analizzare da un perito esperto di regolamento calcistico quella di Mesto di farsopoli, per esempio, e mi dica se ? fraudolenta o sacrosanta) Insomma ? giustisia giusta quella dei PM che sparano accuse senza preoccuparsi di fare delle semplici verifiche sulla fondatezza delle stesse ? Mi dir? che se le accuse sono delle cagate pazzesche, come nel caso di farsopoli e della GEA (mia opinione personale, ovviamente), nei processi verr? fuori; peccato che i processi in questa italietta da 4 soldi durino decenni e nel frattempo, grazie agli infimi media italioti, si ? abbondantemente ricoperto di liquami maleodoranti le persone oggetto dei fantasiosi teoremi accusatori di cui sopra e, nel caso di farsopoli, si sono distrutte squadre (una sola, per la verit?) che altrimenti avrebbero continuato a vincere per anni ed anni. Caro Dott.Palamara, se questa ? la giustizia giusta italiana a cui Lei si riferisce, c'? prima di tutto da vergognarsi di essere italiani, cosa per me gi? pi? che consolidata, e poi da augurarsi davvero di non incapprvi mai, nemmeno per sbaglio, perch? se no... -
Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
SPORT - CALCIO Una a 3 giorni dalle regionali. Nel mirino, l'ex presidente della squadra, deputato Pdl "Ha messo la societ? in mani oscure, nuoce al partito e alla nostra citt?" Pescara, gli ultras al premier "Soglia ti far? perdere le elezioni" Il numero uno uscente accusato tra l'altro di controllare di fatto il team che milita nella Prima Divisione, la vecchia C1, del campionato di calcio ROMA - La crisi del Pescara calcio e le elezioni in Abruzzo. A tre giorni dalle Regionali l'umiliante situazione del club di Prima divisione - niente stipendi n? acqua calda al campo - ? diventata l'argomento elettorale principe. Il pi? sentito, il pi? scivoloso. La questione sta regalando cene segrete tra l'allenatore triste (Giuseppe Galderisi) e i futuri padroni della societ? (Giuseppe De Cecco, fratello minore e in minoranza nella grande famiglia che produce pasta). E lettere degli ultras a Silvio Berlusconi. L'altro giorno i minacciosi Rangers hanno scritto, e quindi distribuito, una missiva al premier che riassume i metodi degli ultimi padroni del Pescara 1936 e chiede: "Presidente, faccia pulizia nel suo partito". Ha scritto la Curva Nord a Berlusconi: "E' passato poco pi? di un anno da quando abbiamo avuto modo di incontrarla nella piazza centrale di Pescara e sul palco con lei era presente l'allora presidente del Pescara calcio: Gerardo Soglia. Questa persona, eletta successivamente alla Camera dei deputati nelle liste del suo partito, ha perso il senso delle cose. Da mesi calciatori, dipendenti, collaboratori non percepiscono stipendi. I fornitori non vengono pagati. La societ? di calcio ? stata ufficialmente venduta a una societ? anonima svizzera, la Eurocat sa, e la mancata sostituzione delle garanzie bancarie fa immaginare che il passaggio delle quote sia stato solo fittizio e che l'onorevole Soglia abbia ancora un peso per il presente e il futuro del Pescara". Ecco: "Quest'uomo ci ha consegnato in mani oscure compromettendo il futuro di una storica societ? di calcio e ridicolizzando il nome della citt? di Pescara, sede dei prossimi Giochi del Mediterraneo. Sicuramente", e qui arriva l'affondo degli ultras, "sta minando l'immagine del suo partito, peraltro alla vigilia di un delicato appuntamento elettorale". Gi?, "c'? il rischio che i tifosi attuino l'equazione onorevole Soglia uguale Pdl maturando la voglia di esprimersi diversamente in sede elettorale". L'avvertimento ? chiaro. Delle vicende del Pescara calcio, e dei cattivi pagamenti di Gerardo Soglia, eletto ad aprile con Forza Italia nel collegio di Salerno, oggi segretario della commissione Bilancio alla Camera, ? stato informato anche l'abruzzese Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Gi?. Soglia ha tenuto in mano il Pescara per un anno, fino allo scorso ottobre, cedendolo quindi all'Eurocat, societ? svizzera di amministratori italiani tra cui quel Valentino Rizzuto che nel 2003 tent? di lucrare sul fallimento Fiorentina acquistandone il marchio e tentando di rivenderlo alla famiglia Della Valle. Soglia, figlio del costruttore dello stadio Arechi di Salerno, possiede diversi alberghi sul territorio italiano, alcuni di eccellenza, e nel 2007 ottenne il Pescara calcio dalla Cassa di Risparmio di Pescara non appena si impegn? a prendere la decotta Compagnia italiana turismo: la Cit, gli cost? 70 milioni. E' interessante notare come la Caripe abbia preferito i Soglia a un solido gruppo formato da undici imprenditori tra cui Filippo De Cecco (il capostipite della famiglia), Carlo Toto di Air One, il gruppo Sarni (catering negli autogrill). Questa associazione temporanea di compratori anticip?, a evidenziare le proprie intenzioni, 100 mila euro a testa: un milione e 100 mila euro depositati in un conto Caripe. Di questi, 450 mila euro vennero girati all'allora presidente del Pescara, Dante Paterna. Ma la calata calcistica del gruppo fu stoppata. L'operazione, come tutto quelle che in seguito sarebbe nato intorno al moribondo Pescara, venne governata dal giovane sindaco Luciano D'Alfonso, Pd, tradizione Margherita, desideroso di trovare soluzioni locali per un club in crisi ventennale. Nelle scorse settimane, a campagna elettorale avviata, l'albergatore forzista Gerardo Soglia ha offerto il 50% del Pescara a Riccardo Gaucci, a costo zero. Ottenendo un rifiuto. E allora il sindaco D'Alfonso, avversario politico, ha messo a punto un piano che prevede un prossimo "fallimento pilotato" del club, simile a quello realizzato la scorsa stagione dal Lanciano: un'operazione che consentirebbe al Pescara di restare in Prima divisione (l'ex C1) senza risvegliare automaticamente l'interesse della magistratura, e ai nuovi imprenditori di risparmiare sugli ingenti debiti erariali (10,8 milioni). Per quanto riguarda i 2 milioni dovuti a giocatori e fornitori, sarebbero i futuri proprietari a dettare tempi e modi per il saldo. E i contratti firmati in nero dalla precedente propriet? (2,5 milioni) con la nascita della nuova societ? si trasformerebbero in carta straccia: inesigibili. In queste ore D'Alfonso sta lavorando a questo progetto con l'imprenditore alimentare Antonio Oliveri, gi? vicepresidente del Pescara guidato negli Ottanta dal commendatore e genero Antonio Scibilia. Sul fronte Federcalcio i referenti dell'operazione sono Gabriele Gravina, ex presidente del Castel di Sangro, oggi consigliere federale senza club alle spalle: candidato del presidente Giancarlo Abete alla direzione generale della Figc, Gravina ? stato segato dalla pubblicazione delle intercettazioni di Calciopoli bis. Poi c'? Vincenzo Marinelli, accompagnatore della nazionale Under 21: fu presidente del Pescara, lui, all'inizio degli Ottanta quando i De Cecco erano solo sponsor. Questo giro pescarese ha garantito per stagioni intere Andrea Iaconi come direttore sportivo. E infatti Iaconi, oggi all'Arezzo, ? pronto per il rientro a Pescara a gennaio. Sull'asse federale Gravina-Marinelli passa la valorizzazione dei giovani della futura societ?: l'Under 21 ? una selezione nelle man i dei club, ne subisce le pressioni. E il Pescara calcio, nonostante il dissesto finanziario, possiede ancora un vivaio forte. Da valorizzare. Gi?, l'operazione "fallimento soft" ? tutta tesa a riportare alla guida della societ? la famiglia De Cecco, seppure attraverso il fratello minore gi? proprietario dei dilettanti dell'Angolana e del centro sportivo di Citt? Sant'Angelo dove oggi il Pescara si allena. Insieme ai pastai rientrerebbero una serie di personaggi orbitanti nell'area Scibilia, il padre dell'indebitamento del club. Per allontanare in fretta i fratelli Soglia - invitti all'intera citt?, peraltro - il Comune di Pescara ha trasformato in ingiunzione un debito, 2,5 milioni, che da vent'anni vantava con il Pescara. E per offrire il primo sostegno ai calciatori al verde, D'Alfonso ha messo mano ai 52 mila euro residui del fondo "Amici di Pescara" (quello degli undici imprenditori stoppati), per lungo tempo bloccato dalla magistratura. La partita elettoral-calcistica ne sta aprendo una terza, affaristico-edilizia. Il 29 giugno 2009, in Abruzzo, partiranno i Giochi del Mediterraneo, mini-olimpiade che tra cento scontri ha fatto inaugurare nuovi cantieri in regione: su tutti, la profonda ristrutturazione dello stadio Adriatico a Pescara e l'immenso campus universitario attorno al villaggio atleti di Chieti. (27 novembre 2008) http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/s...ara-ultras.html -
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? 2008-11-27 15:03 Il Messina e' fallito Lo ha dichiarato il tribunale della citta' peloritana (ANSA) - MESSINA, 27 NOV - Il tribunale di Messina ha dichiarato il fallimento dell'Fc Messina, la societa' calcistica dei fratelli Vincenzo e Pietro Franza.La Procura aveva chiesto il fallimento nell'ambito dell'inchiesta sul falso in bilancio, dopo aver visionato gli atti sequestrati il 15 ottobre e le perizie depositate dai consulenti. La sezione di Pg della GdF aveva allora sequestrato gli atti e i bilanci relativi alla gestione delle due societa' a partire dal 2006. Attualmente il Messina gioca in serie D. -
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Per la serie 'Amicizie che non si dimenticano': Berlusconi riceve Capello e...Giraudo! I due ex bianconeri a Palazzo Grazioli. A Palazzo Grazioli, dal premier Silvio Berlusconi, vengono ricevuti personaggi a lui cari. E l'onore della visita al capo del governo, oggi. ? toccata a due amici del mondo del calcio: Fabio Capello e, a sorpresa, Antonio Giraudo. Il primo ? legato a Berlusconi dalla lunga militanza nel Milan, quando fu Berlusconi stesso a volerlo come capo allenatore (Capello era manager delle sue aziende) quando se ne and? Sacchi. Giraudo, invece, si ? trasferito in Inghilterra dopo essere stato investito dal caso Calciopoli con la Juventus, alla guida della quale c'era guarda caso proprio Capello con il quale ha ripreso a frequentarsi ora che vive a sua volta in Inghilterra... http://www.goal.com ----------------------------------- CALCIO: CAPELLO E GIRAUDO DA BERLUSCONI = (ASCA) - Roma, 26 nov - Il Ct della nazionale inglese, Fabio Capello e l'ex Ad della Juventus, Antonio Giraudo sono stati ricevuti nel pomeriggio a Palazzo Grazioli. cer/mcc/ss 262036 NOV 08 -------------------------- CALCIO: CAPELLO E GIRAUDO A PALAZZO GRAZIOLI DA BERLUSCONI = (AGI) - Roma, 26 nov. - Silvio Berlusconi nel tardo pomeriggio ha ricevuto il ct dell'Inghilterra, Fabio Capello, e l'ex a.d. della Juventus, Antonio Giraudo. A Palazzo Grazioli sono stati ricevuti anche il coordinatore di Fi, Denis Verdini, e il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. (AGI) Gil/Dma Per me ? un fatto positivo. -
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Anche perch?, mio caro amico alf24, quandanche ci ridessero gli scudetti, faccio per dire, fantascientificamente, io voglio una bella punizione anche per l'Inter, che ? ora che paghi per tutti gli imbrogli che da anni regala al calcio italiano. Ovviamente questo tipo di cose non credo che saranno mai in programma nella Casa Madre..... e la tua e la mia dignit? di tifosi se la sono gi? venduta con l'idea di non ricomprarla mai pi?. Magari qualche scudetto e una sanatoria, a forza di rompere le palle, forse, un giorno... Ma sul resto non credo proprio che.... Per fare una roba cos? ci vogliono le palle... chi le ha in famiglia? Nessuno. La discesa in B ? avvenuta quando gli uomini di serie A sono morti. L'attuale gente di B ha solo seguito la propria natura.... :( -
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Andrea l'ho archiviato. Non voglio pi? saperne di nessun Agnelli/Elkann. Vendere vendere vendere. Fuori dalle balle. Tutti. -
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Lapo e John furono interpellati per calciopoli, e hanno ENTRAMBI detto si. Per motivi diversi, ma ENTRAMBI hanno detto si. Lapo ? stato l'ultimo della famiglia a convincersi, ma quando si ? convinto ha detto si. Ergo, ? a 13 scudetti. Ergo, non pu? vantarsi di essere della Juventus... E' interista. Mi conoscete, non dico mai minkiate tanto per fare il fenomeno... le battute solo le battute.... ma questo ? un fatto molto serio. -
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Bruno Tucci 'Peggio di una dittatura' ?Qualsiasi mordacchio alla stampa, in qualsiasi momento, ? sempre sbagliato. Ma cos? ? peggio di una dittatura?. ? questa, in sintesi, la reazione del presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, di fronte alla presa di posizione della Roma. Dopo le notizie pubblicate dal "Romanista" sul caso Aquilani, il direttore tecnico Bruno Conti ha annunciato la chiusura di ?ogni tipo di rapporto? con il giornale ?in considerazione della palese volontariet? nel diffondere notizie false e fuorvianti al solo fine di destabilizzare l'ambiente? Presidente, ha seguito la vicenda? ?Certamente, leggo tutti i giornali ogni giorno. Il Romanista ha avuto delle notizie, le ha verificate e le ha pubblicate?. E della reazione della societ? che cosa ne pensa? ?Qualsiasi mordacchio alla stampa, in qualsiasi momento, ? sempre sbagliato. Basterebbe ricordare come inizia l'articolo 21 della costituzione: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non pu? essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Anche Berlusconi parla con i giornali di sinistra e Veltroni parla con i giornali di destra. Un atteggiamento come quello assunto dalla Roma ? fuori luogo. Cos? ? peggio di una dittatura?. Ed ? gi? in atto da tempo. Al Romanista non vengono concesse interviste esclusive ai giocatori della Roma da pi? di un anno e mezzo. ?Lo so bene. Scrissi anche una lettera indirizzata alla societ? insieme al presidente dell'USSI Ferrajolo, chiedendo la fine di questo stato di cose. Ma non c'? mai stata una risposta?. Come si spiega questo atteggiamento? ?Non me lo spiego. Ed ? un caso unico. Lotito ? criticato in continuazione, ma risponde per le rime. Galliani non si tira mai indietro. Moratti lo vedi sempre sotto il suo ufficio, pronto a parlare con tutti?. ? un problema specifico di come viene gestita la comunicazione sulla Roma? Le parole di Conti sono molto simili a quelle che si sentono ogni giorno in una radio. ?Ci sono atteggiamenti eccessivi e c'? troppa acredine. Quando si ? davanti a un computer o a un microfono, non bisognerebbe ragionare per ideologie, ma lasciarle da parte. E' quello che cerco di spiegare ad ogni praticante o pubblicista alle prime armi?. Si dice che il nostro giornale faccia il male della Roma. ?Se anche la societ? la pensasse cos?, dovrebbe comportarsi all'opposto. Non bisognerebbe chiudersi verso chi ti critica, ma parlare, anzi, soprattutto con chi ti critica. Perch? in questo modo parli anche ai lettori, e quindi ai tifosi, del giornale che ti critica. Cos? sarebbe la societ? stessa a fare il bene della Roma?. Forse si pensa che bastino giornali senza critiche per fare il bene della Roma. ?Non c'? niente di peggio di un organo di informazione servile. E' sbagliato. E poi il lettore alla fine non ? stupido, se ne accorge, lo capisce da solo che non pu? essere sempre tutto "rose e fiori". Un giornale che facesse cos? perderebbe automaticamente credibilit??. Conosce Bruno Conti? ?Ho avuto spesso a che fare con lui. E' una persona garbata e gentile. Squisita, direi. Capisco che quando si ? al servizio di una societ? bisogna comportarsi di conseguenza, ma stavolta non lo approvo?. (Il Romanista ) http://www.calciomercato.com/index.php?a=103088 -
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A Cobolli quel che ? di Cobolli 21 Novembre 2008 Il nuovo stadio della Juventus, cos? come si vede nel video presentato a Torino, ? fantastico. Nasce, naturalmente, da un?idea, da una programmazione e da un?operazione immobiliare della precedente dirigenza, ma complimenti a Cobolli & co. per aver fatto (con l?acquisto di Sissoko e l?assunzione di Ranieri) la loro migliore operazione da quando guidano la societ?. Christian Rocca http://www.camilloblog.it -
Il Match Della Settimana: (vol.2)
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Travaglio durante la puntata di Annozero, nella sua introduzione, ha accennato che Gabetti e Stevens sono stati rinviati a giudizio. Per?, per?, per?, per?... solo un piccolo accenno, dopodich? di nuovo contro Silvio, come al solito... ? stato leggerissssssssssssssssimo nel toccare il tema.... gabetti stevens... ma SILVIO... solito stile. -
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20/11/2008 (7:29) - LA POLITICA METTE LE MANI SUL PALLONE Sarkozy il moralizzatore spacca il calcio europeo Il piano Ue: ?Fuori i club con troppi debiti?. Le big tremano GABRIELE MARCOTTI LONDRA ? bufera sull?Europa del calcio a seguito delle proposte della presidenza francese dell?Ue. Nicolas Sarkozy, nelle ultime settimane del suo incarico, vuole lasciare il segno sullo sport con una serie di normative che stanno destando grande preoccupazione tra i grandi club europei. Il 27 e 28 novembre a Biarritz si incontreranno i ministri dello Sport dell?Ue, e a loro verr? chiesto di approvare un documento comune che contenga i principi elencati da Sarkozy. Se tutto andr? secondo i piani del Presidente francese, due settimane dopo toccher? ai capi di governo. E, in caso di nuovo okay, il pacchetto rimbalzer? alla Commissione europea. Ma perch? tanto subbuglio tra le grandi del calcio? Il motivo ? che il progetto Sarkozy (elaborato, pare, con la benedizione dell?Uefa) prevede la creazione di un organo di controllo pan-europeo. Una specie di Covisoc transnazionale, ma con poteri ben pi? ampi di quella nostrana. Un organismo - dicono i critici - in grado di stravolgere l?indipendenza e la sovranit? dei singoli campionati. Questo perch? si ascriverebbe poteri sul calendario, sui trasferimenti dei giocatori e, soprattutto, sui requisiti finanziari dei club. In pratica, toccherebbe a questa nuova entit? - e non alle singole leghe - decidere se i bilanci dei club sono in ordine. E ci? che terrorizza le ?big? - in particolare quelle della Premier League - ? che Sarkozy ha preso come modello la ?Direction Nationale du Control de Gestion?, organismo francese tra i pi? rigorosi d?Europa. La Dncg ha infatti ampissimi poteri e, soprattutto, non vede di buon occhio l?indebitamento. Secondo fonti inglesi, se i parametri della Dncg venissero applicati in Premier League, 16 squadre su 20 rischierebbero l?esclusione dal campionato (comprese tutte le big, salvo l?Aston Villa). E, probabilmente, anche la nostra serie A sarebbe su quei livelli, per non parlare in Spagna di Real Madrid e Barcellona, anche loro club stra-indebitati. Ma gli effetti della proposta vanno ben oltre. In gioco vi ? la ?governance? dello sport europeo: ? competenza dei singoli Paesi o dell?intero continente? Il grande problema ? che ogni Paese ha norme, tradizioni e modelli diversi. In Francia i club ricevono sussidi dal governo o da enti parastatali, in Germania non hanno scopo di lucro, in Inghilterra non ricevono aiuti e vi ? una deregulation quasi totale, in Spagna molti seguono il modello Real Madrid, con soci che eleggono un presidente. Come armonizzare tutto ci? in un modello coerente e funzionale? Impossibile, dicono in Inghilterra, dove aggiungono che l?obiettivo di Sarkozy ? quello di far scivolare il resto dell?Europa ai livelli francesi e non aiutare realmente lo sviluppo sano del calcio. Anche dall?Italia arriva subito uno stop. Dice Antonio Matarrese, presidente di Lega: ?? una strada impraticabile: noi abbiamo gi? la nostra Covisoc, con i suoi parametri rigidi per i club? ( ). Dalla segreteria della presidenza francese dell?Ue, a Bruxelles, parlano di ?allarmismo?. ?Vogliamo difendere un modello pi? sano dello sport e del calcio - afferma un portavoce -. Pi? regolamentazione, pi? trasparenza, pi? giustizia sportiva. Non vogliamo imporre nulla, vogliamo avviare un movimento per portare maggiore moralit? nello sport e nel calcio in particolare?. Il timore, per?, resta. Innanzi tutto, perch? quasi tutti i grandi club europei - per motivi diversi - hanno debiti consistenti (anche se, in alcuni casi, vedi Inter e Chelsea, sono verso i proprietari stessi e quindi, almeno in teoria, facilmente estinguibili; mentre in altri, vedi Arsenal, sono stati accumulati per costruire lo stadio e quindi si tratta di investimenti reali). Poi, perch? cedere il bastone del comando non piace a nessuno. In particolare, l?idea di passarlo a un modello francese (con i livelli di burocrazia e centralismo che ne conseguono) non piace affatto, tanto pi? che lo sport transalpino in questi ultimi anni non si ? coperto di gloria. Ma le perplessit? non finiscono qui. Questa ? la proposta dell?Ue, con la collaborazione dell?Uefa. Ma nel panorama europeo vi sono ben 26 nazioni membri dell?Uefa e non dell?Ue: cosa ne sar? di loro? E ancora, questa normativa riguarderebbe tutti gli sport, non solo il calcio. Che impatto avrebbe su realt? minori e discipline semiprofessionistiche? Il prossimo passo ? in mano ai politici e visti i molti intrecci tra grandi club e politica (non solo in Italia, ma anche in Spagna e Inghilterra) ? probabile che la proposta di Sarkozy non avr? vita facile a Biarritz. Specialmente se, come sembra, i grandi club sono pronti a fare pressing sui loro governi. Magari con l?ausilio della Fifa di Blatter che, zitta zitta, vorrebbe limitare il potere dell?Uefa e tenere l?Ue ben lontana dal calcio. http://www.lastampa.it -
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MORATTON DE MORATTONI - SENZA GLI ASSEGNI DEL PRESIDENTE L?INTER STAREBBE MESSA COME ALITALIA: PERSO MEZZO MILIARDO DI ? IN 4 ANNI ? OGNI SCUDETTO ? ?COSTATO? Pi? DI 137 MLN DI ? - E IL FUTURO?... Ettore Livini per "la Repubblica" L?Inter macina-successi si conferma nel 2008 per la terza volta consecutiva non solo campione d?Italia sul campo ma anche regina incontrastata nella serie A dei bilanci in rosso. I nerazzurri hanno chiuso l?esercizio al 30 giugno con l?ennesima perdita monstre: 148 milioni (siamo a quota 500 in quattro anni), una cinquantina meno dell?anno prima quando per? sui conti pesava la maxi-svalutazione legata allo spalmaperdite. A tappare la voragine e tranquillizzare i revisori ci ha pensato - more solito - il presidente, che ha messo mano al portafoglio staccando tra giugno e oggi tre assegni per un totale di 68 milioni e impegnandosi a versarne a breve altri 85. ?Il socio di riferimento - scrive il collegio sindacale - ha espresso il consueto impegno a supportare anche in futuro la societ??. Un esercizio faticoso costato a Moratti negli ultimi due anni 275 milioni, 137,7 a scudetto. L?ultimo bilancio di via Durini, tra l?altro, sembra segnare un piccolo passo indietro nella politica di austerity contabile (termine in questo caso forse un po? esagerato) avviata senza troppa fretta negli ultimi anni. A preoccupare non ? tanto il calo delle entrate - meno 9% per una lieve flessione dei diritti tv legato ai risultati in Champions? League e al crollo delle plusvalenze - quanto l?aumento dei costi. Le buste paga dei giocatori sono cresciute da 156 a 175 milioni, a causa anche di un?impennata dei premi rendimento da 21 a 28 milioni. Merito (o colpa visto dal punto di vista finanziario) dei successi dell?ex-allenatore nerazzurro Roberto Mancini il cui licenziamento prematuro si ? tradotto in un?altra mazzata per i conti della societ? costretta ad accantonare 10 milioni per ?oneri relativi a personale tecnico esonerato?. Senza la generosa disponibilit? di Moratti, l?Inter si troverebbe in una situazione non troppo differente dalla vecchia Alitalia visto che per ogni euro che entra in cassa la societ? ne spende oggi 1,7. La situazione, numeri alla mano, non ? felicissima nemmeno dal punto di vista della solidit? finanziaria: a giugno il club aveva un patrimonio netto negativo per 12 milioni (reintegrato dagli assegni versati dal presidente) a fronte di debiti per 418 milioni. Niente di preoccupante, spiega il verbale dell?ultima assemblea, perch? il valore dell?intera rosa ? calcolato in bilancio a 99 milioni di euro ?cifra che ? superfluo ricordare pu? essere realizzata solo vendendo tre o quattro giocatori?. Il vero valore della squadra riscontrato ?tramite offerte ricevute? (segno che qualcuno si ? fatto avanti per rilevare l?Inter) e analisi settoriali ? pari ?a 3-4 volte le cifre indicate nei conti?. Cio? 300-400 milioni. E il futuro? La societ? ? prudentemente ottimista. I risultati sportivi - quelli che interessano davvero ai tifosi - per ora non si discutono. Per quelli finanziari, invece, il cantiere ? aperto. Le entrate - recita il verbale dell?assemblea - aumenteranno grazie ai rinnovi degli accordi con gli sponsor e all?impulso dell?attivit? commerciale. I costi, promette il cda, diminuiranno perch? ?il potenziamento del settore giovanile fa gi? da ora credere che si riuscir? a formare calciatori idonei ad essere immessi in rosa riducendo salari, costi e ammortamenti?. Chi domenica ha visto l?Inter in campo con 11 titolari (e 3 sostituti dalla panchina) tutti stranieri sa per? che il percorso ? ancora lungo. http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-1468.htm -
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LA FESTA ? FINITA: TREMA LA SACRA FAMIGLIA DEGLI AGNELLI. DOPO L'ALITALIA TOCCHER? ALLA FIAT? Gli ultimi operai della Fiat non perdono il loro tempo a cazzeggiare su Facebook, il portale dei frustrati che con la scusa di farsi degli amici sperano di scopare gratis. Per loro vale molto di pi? la lettura del "Wall Street Journal" e ci? che dice la CNN sulla crisi dell'automobile in America. Le notizie che arrivano d'Oltreoceano sono devastanti e qualcuno comincia a pensare che gli orologi di Torino possano tornare indietro di quattro anni quando dopo la morte di Umberto Agnelli arriv? Sergio Marpionne con il suo pullover pezzente. Per quella che Peter Drucker ha definito "l'industria delle industrie", lo scenario ? terrificante e anche se gli esperti scommettono sul fallimento di Crysler, General Motors e Ford, l'attenzione ? rivolta a ci? che accadr? in Europa dove la Merkel ha gi? detto che potrebbe andare incontro alla crisi della Opel e delle altre case tedesche. Pochi giorni fa Ernesto Auci, il giornalista ex-direttore del "Sole 24 Ore", ha ricordato in televisione che General Motors nel 2004 considerava il valore della Fiat uguale a zero, e da 20 miliardi di capitalizzazione adesso ? sull'orlo del fallimento. Non ci vuole la memoria storica dell'elegante Auci e della bella giornalista Sarah Varetto (sicuramente una delle migliori di Sky) per ricordare l'euforia con cui l'italo-canadese Marpionne nel 2005 comprava azioni Fiat (pochi giorni prima della trimestrale!), e un anno fa diceva che a 15 euro il titolo sarebbe stato da comprare a occhi chiusi. I fasti e la festa sono finiti; nonostante il calo del prezzo del petrolio il popolo dell'automobile non entra pi? nelle concessionarie perch? ? in preda a una sorta di panico e pensa soprattutto a mettere insieme il pranzo con la cena. Ai piani alti della Fiat continuano a sostenere che le stime del 2008 saranno confermate, ma nessuno, nemmeno il Marpionne che siede come vicepresidente nella banca svizzera Ubs, ? in grado di scommettere sul 2009. Se non ci fosse il mercato brasiliano e i trattori di Cnh, qualcuno si sarebbe gi? buttato dalle finestre del Lingotto. Eppure una soluzione ci sarebbe per mettere gli animi tranquilli e riportare gli ultimi operai su Facebook. ? una soluzione dura da digerire ma ? la stessa che hanno gi? praticato le grandi banche (Intesa e Unicredit) quando hanno annunciato che per quest'anno non sar? distribuito il dividendo agli azionisti. E qui salta fuori un problema enorme che tocca sulla pelle la Sacra Famiglia degli Agnelli che controlla la Fiat attraverso la "Giovanni Agnelli e C. Sapa", una societ? in accomandita dove si ritrovano pi? di 100 membri della Famiglia sabauda. L'idea che le sorelle dell'Avvocato e i loro rampolli possano rinunciare alla cedola degli utili ? semplicemente folle, ma lo spettro degli anni bui sta calando su Torino. E qualcuno comincia a chiedersi se dopo il 2008 dell'Alitalia, non arriver? il 2009 della Fiat. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1455.htm ----------------------------- Aiuti all'automobile, l'altol? della Fiat Ora che la crisi finanziaria si ? spostata dalla finanza all'industria quella che rischia di provocare maggiori ricadute sul tessuto occupazionale dei paesi pi? industrializzati ? l'auto. Cos?, dopo che le grandi case americane hanno chiesto aiuto al governo federale per superare una crisi produttiva che le ha portate sull'orlo del fallimento, le case europee non indenni dalla recessione hanno cominciato a temere che l'intervento a favore di Detroit, sede di Gm e Chrysler, possa in realt? celare una sovvenzione ai produttori in grado di interferire con il gioco della libera concorrenza nei mercati mondiali. L'Unione Europea ha infatti scelto per tutelare le produzioni di avviare interventi solo temporanei e mirati. Una cosa ben diversa dalla ciambella di salvataggio chiesta dalle aziende statunitensi. Cos? ieri a puntualizzare il non gradimento per misure di seminazionalizzazione del settore negli Usa ? intervenuto Sergio Marchionne, ad del gruppo Fiat: ?Gli aiuti al settore auto devono essere per tutti o per nessuno?. Il numero uno del Lingotto ha poi meglio spiegato che ?bisogna evitare che si crei una interferenza che modificherebbe l'equilibrio industriale dei mercati. Una cosa che la Fiat non potrebbe accettare?. L'avvertimento ? arrivato ieri a margine di un incontro tra esponenti del mondo economico piemontese e i rappresentanti dello Stato brasiliano di Minas Gerais. Se gli Stati Uniti si muovessero, dice Marchionne, ?cambierebbe l'equilibro in Europa. ? una questione che non possiamo non seguire con attenzione?. Una posizione espressa anche dal presidente del Lingotto, Luca Cordero di Montezemolo, secondo il quale ?quella dell'auto ? una crisi mondiale e avrebbe bisogno di una ricetta globale. L'Europa deve trovare una ricetta comune? che serva da stimolo al settore. Marchionne ha ribadito che ?la Fiat non ha chiesto assolutamente nulla al governo?, e che ?in questo momento non ha bisogno dello stesso tipo di sostegno degli americani?. ?Le differenze tra i mercati sono sottili. Per questo - ha continuato Marchionne - auspico che non si crei un dislivello tra l'America e l'Europa e che, specialmente in Europa, non si creino protezioni a livello nazionale che abbiano un impatto sul mercato europeo. Se dovesse intervenire qualcuno per dare sostegno alla Opel, in Europa sarebbe completamente impossibile escludere gli altri produttori?. Eppure, proprio ieri il commissario Ue all'Industria Gunther Verheugen, ha sostenuto che i problemi dell'Opel sono legati ?esclusivamente alla situazione di crisi della casa madre negli Usa? e questo rappresenta ?circostanze straordinarie che non valgono per altri produttori e che giustificano misure eccezionali?. Insomma anche in Europa le posizioni sono distanti tra chi sente ormai l'acqua alla gola come la casa tedesca partecipata dagli americani e chi, come la Fiat, teme che il precario equilibrio raggiunto nelle vendite possa essere messo a rischio da interventi di salvataggio. http://iltempo.ilsole24ore.com ------------------------------ LAPO CHIAMA, I LUPACCHIOTTI DI ROMA RISPONDONO - DA ZIA SUNI A ZIA MARIASOLE. BACI E AUGURI ALL?UNICO NIPOTE UMANO - LAPO TAGLIA E CUCE: FA IL GRANDE SARTO NEL MONDO DELLO STILISMO AVANZATO? Gabriella Sassone per Il Tempo.it Lapo, (lupi) e Agnelli: tutti insieme appassionatamente in nome del made in Italy. Anzi in nome del Lapo-style. Per l'amatissimo e discolo Lapo Elkann versione stilista, che sceglie Roma per presentare le sue creazioni modaiole higt tech "Italia Indipendent", sfornate dopo gli occhiali in carbonio da 1070 euro, si muove buona parte della famiglia. Lui, definito da Vogue America nel giugno 2007 "l'uomo meglio vestito del mondo", proprio come nonno Gianni, arriva nel concept-store Fleur di via Bocca di Leone sgommando al volante della sua Alfa Romeo grigia; l'autista ? seduto al suo fianco, serve da soprammobile, evidentemente. Ad attenderlo ci sono gi? zio Carlo Caracciolo, Giampaolo e Rossana Letta, il bel tenebroso Brando Giorgi, orde di telecamere e paparazzi. Lapo ? in gran forma, sorride, bacia, abbraccia, saluta tutti, risponde a modo suo alle domande dei cronisti, svicolando gli argomenti tabu come l'amore ("Va vissuto ma non va raccontato", dice). Si mette in posa gentile con tutti quelli che bramano una foto con lui, in puro stile Berlusconi. ? vestito di bianco, con giacca doppiopetto "democratico" di panno della sua collezione, jeans candidi, camicia nera, stivaletti di camoscio beige usurati a mestiere. Poi passa a illustrare i pochi curatissimi pezzi che ha creato: camicie, giacche nere da smoking in cordura con i revers di raso unisex (1700 euro), giubbotti in goretex (1700 euro), giacconi marinari dall'interno termosaldato come le tute degli astronauti. Vanno a ruba i particolarissimi vasi da fiori in tessuto tecnico, la cosa pi? abbordabile: 170 euro. "La mia moda ? democratica, alla portata di tutti", dice Lapo, indicando la giacca che indossa. Senza considerare che in tempi di crisi 1700 euro per tanti sono davvero troppi. Anche lo zio Carlo Caracciolo bonariamente lamenta i prezzi troppo alti. Arrivano Susanna Agnelli con Marisela Federici, Maria Sole Agnelli col figlio Edoardo Teodorani e la sua ex fidanzata Yvonne Sci?, attualmente in crisi col marito Stefano Dammicco. Lapo ? contentissimo e fa gli onori di casa, camminando mano nella mano con zia Suni. "La famiglia ? molto importante, ? sempre meglio se rimane unita", commenta alle telecamere. Si complimentano con il suo estro stlistico-imprenditoriale Maurizio Beretta, direttore generale Confindustria, e Ernesto Auci. In motorino approdano Ferdinando Brachetti Peretti e la bella moglie Mafalda d'Assia. Pap? Alain Elkann arriva per ultimo, con la splendida moglie Rosy Greco imparruccata e la figlia Ginevra col fidanzato blasonato Giovanni dell'Aquila d'Aragona. "E' proprio un gran figo", sussurra la Greco che prova subito la giacca in smoking firmata da Lapo che le calza a pennello. E la compra subito. Entra Roberto D'Agostino e Lapo si inchina per baciare la sua mano. La principessa Alessandra Borghese ? col cagnolino Pucci: Dago lo prende in braccio e sbotta: "Ecco il cane ascellare!". Cartellino timbrato per Pierluigi Diaco: saluta l'amico hair stylist Roberto D'Antonio, che ha un negozio anche dentro "Fleur". Ecco la bella attrice Michela Quattrociocche, Francesco Apolloni, Sergio Valente e Barbara Federici, Micaela Calabrese, Daniele Ciccaglione, Guglielmo Giovanelli Marconi e Giuseppe Ferrajoli, Benedetta Lignani Marchgesani. Valentina De Laurentiis ? senza un filo di trucco e si aggira con la modella testimonial della sua linea di borse, Giada Colucci. Rita Caldana, chiss? perch?, c'?. La scarpara di "Vic Mati?" Nenella Impiglia Cursi invita tutti al suo party-charity il 3 dicembre: lancer? una linea di collarini e guinzagli per cani Vip, il cui ricavato andr? alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane. "Ottimo: io di cani ne ho sei", cinguetta la De Laurentiis. Elettra Giulia Gorietti in look grunge ? con la bella mamma quarantenne Nicole, che sembra la sorella. Lapo saluta e bacia persino il suo paparazzo preferito, Max Scarfone, quello dello scoop Sircana-trans, stavolta elegantissimo in veste di ospite. Si beve, si chiacchiera fino alle 22, quando il giovane Elkann riparte sgommando con la sua Alfa grigia. http://www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/articolo-1472.htm Li seppelliremo tutti, loro e i loro 13 scudetti rubati. -
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Cobolli: "Scudetto o Champions? Beh, un'altra Coppa Campioni la vorrei, ne dovremmo avere di pi?, se confrontiamo a quante ne ha il Real Madrid... da questo punto di vista Milan e Inter fanno impressione" ------------- Torino, 14:02 CALCIO: JUVE; COBOLLI: NON CERCHIAMO VENDETTE MA LA VITTORIA Nessuna vendetta, la Juve a Milano andr? per fare risultato: ''Bisogna guardare avanti e lasciarsi il passato dietro le spalle. C'? in ballo uno scudetto" ha detto il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli: "Un pronostico? Segner? Camoranesi, paregger? Cruz, che ? la nostra bestia nera, e poi faranno il gol decisivo o Amauri o Del Piero". (Nic. Api) (18/11/2008) (Spr) -------------------- Cobolli: "Tiago ? tornato in nazionale, Quaresma invece mi pare non sia stato chiamato..." La Juventus vola sull'onda del filotto delle sette vittorie consecutive, ed allora ci si pu? avvicinare alla madre di tutte le partite con una fiducia che sconfina nella stilettata agli eterni avversari dell'Inter. Intervistato dal Corriere dello Sport, Giovanni Cobolli Gigli parte da Tiago, bollato troppo presto come bidone, per arrivare ad uno che in materia pacchi sta facendo passi da gigante... "Il portoghese finalmente ci ha fatto vedere quello che ci aspettavamo da lui. E' diventato il nostro metronomo, ? tornato anche in nazionale il che significa che avr? da qui in avanti uno stimolo in pi?. Quaresma invece mi sembra non sia stato chiamato...". -------- Cobolli: Quando smettera' di giocare, ''Del Piero fara' quello che vorra' e, se la proprieta' sara' d'accordo, potra' intraprendere la carriera di dirigente. Non al mio fianco, ma al mio posto''. eurosport.it ------------------- Cobolli:"fu Ibra Ad Andarsene" "Erano una coppia impossibile - dice riferendosi a Ale e Ibra, che hanno giocato insieme dal 2004 al 2006 -, difficilmente declinabile nella stessa squadra: separandosi ognuno dei due ha dato il meglio di se stesso". Secondo Cobolli Gigli il passaggio dello svedese all'Inter ha regalato a Del Piero una seconda giovinezza:"Mi domandavo che cosa sarebbe stato Del Piero con Ibrahimovic, il grande Del Piero sia della serie B sia della serie A: penso questo quando voglio consolarmi del fatto che non c'? pi? Ibrahimovic e adesso, poi, abbiamo anche Amauri. Lo vedo pi? agile rispetto al passato e credo che, tra il matrimonio e la nascita del figlio, sia diventato pi? uomo. ? un campione a tutto tondo, a 34 anni ha ancora fame e sono convinto che sogni anche di giocare altre partite ad alto livello con la Nazionale. Altri giocatori, alla sua et?, hanno rinunciato" ADDIO - Cobolli Gigli torna anche sul divorzio dall'attuale attaccante dell'Inter: "? stato Ibrahimovic a rinunciare alla Juve e non viceversa. Blanc ha lavorato per una notte con il procuratore di Ibrahimovic per trattenerlo. Siamo amici, comunque, ma ? lui che se ne ? voluto andare". INTER - Il numero uno bianconero lancia poi la sfida all'Inter, a cui la Juve far? visita sabato sera, con una metafora navale: "Siamo pronti ad affrontare la portaerei - dice Cobolli Gigli -. Abbiamo le munizioni sufficienti per combattere alla pari". -
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Eh! Loro poi sono poveri e.... Meno male. C'era il rischio di pagare l'esame del dna svendendo un altro paio di scudetti. Uno schifo immenso. -
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Da Sergio Marchionne nel 2007 a Gianluigi Gabetti nel 2008, per il Tartufo dell'anno Alba conferma la simpatia per la Fiat e l'Ifil della famiglia Agnelli VISTO DA PIER CESARE PELLEGRINO/ "UN GRANDE UOMO ITALIANO, CHE RAPPRESENTA UN ORGOGLIO TUTTO PIEMONTESE E HA RADICI A MURAZZANO" Aveva le lacrime agli occhi, nel momento in cui, sul palco del Teatro Sociale di Alba, gli hanno consegnato il Tartufo dell?anno. Ma lui ha subito voluto precisare che, seppure la sua emozione fosse forte, le lacrime dipendevano invece da una congiuntivite. Per dire della concretezza del personaggio. Un uomo di 84 anni, ma lucido e preciso, che si chiama Gianluigi Gabetti, e che ? fratello del famoso architetto Roberto Gabetti, oggi deceduto, che ? stato progettista, con altri, ad Alba, del nuovo Tribunale, come pure del quartiere Europa, che per la gente ? invece ?Tetti blu?. Ma Gianluigi Gabetti ? personaggio di grande spessore di suo. Lo ha ricordato bene il sindaco Rossetto. Come pure il presidente della Fiera internazionale del tartufo e consigliere regionale Alberto Cirio, illustrando le motivazioni del Premio: ?Un grande uomo italiano, che rappresenta un orgoglio tutto piemontese, e con forti radici proprio anche nelle Langhe, a Murazzano in particolare?. Ma si ? voluto ricordare soprattutto di lui come fosse stato chiamato, agli inizi degli anni ?70, quando era presidente della Olivetti americana, dall?avvocato Agnelli alla direzione dell?Ifi, l?Istituto finanziario industriale, e cio? la finanziaria della famiglia Agnelli, diventandone anche amministratore delegato. Tra il 1993 e il 1999 fu anche vicepresidente della Fiat. Ed oggi ? ancora presidente onorario e membro del Consiglio di amministrazione della Ifil della famiglia Agnelli, che controlla la Fiat e le altre societ? del Gruppo, dopo che nello scorso maggio la presidenza ? passata a John Elkann, primogenito di Margherita Agnelli e dello scrittore Alain Elkann. Apriamo una parentesi: va ricordato, per completezza di informazione, che nello scorso settembre i due Consigli di amministrazione di Ifi ed Ifil hanno deliberato di fondersi, per incorporazione della controllata Ifil nella controllante Ifi, per semplificare la struttura societaria del Gruppo. Il completamento della fusione ? previsto per l?inizio del prossimo anno, e l?Ifi assumer? la nuova denominazione di Exor Group. Un nome che rinvia a quell?operazione dell?agosto del 2005 che permise alla Ifil di mantenere il controllo della Fiat e su cui, proprio agli inizi di questo mese, la magistratura torinese ? intervenuta, con dei rinvii a giudizio, non sull?operazione in s?, ma per ?aggiotaggio informativo?, cio? a riguardo dei comunicati diffusi il 24 agosto 2005, in cui dietro la richiesta della Consob, la societ? affermava invece di non aver intrapreso iniziative particolari. Gianluigi Gabetti, allora presidente della Ifil, in seguito al suo rinvio a giudizio (assieme all?avvocato Franzo Grande Stevens, consulente legale e consigliere d?amministrazione di Ifi e Ifil, e all?ad di Ifi Virgilio Marrone), ha dichiarato di essere certo di avere rigorosamente rispettato la legge nel tutelare gli interessi dela Fiat in un momento drammatico e di non dubitare che ?ci? mi sar? riconosciuto nelle debite sedi, nella consapevolezza che esiste pur sempre una differenza tra accusa e condanna?. Ovviamente di tutto questo non si ? minimamente parlato sul palco del Tetro Sociale. Anche se l?episodio avrebbe potuto disturbare non poco la cerimonia di premiazione. Va per? detto che la designazione del nome di Gianluigi Gabetti per la consegna del Tartufo dell?anno 2008 era stata fatta da tempo, mettendo fin da subito in evidenza proprio il suo ?aver lavorato in un momento di transizione e di enormi difficolt?, per dare stabilit? al primo gruppo industriale italiano, contribuendo in modo significativo al superamento della crisi?, cosa che il presidente della Fiera Alberto Cirio ha ancora voluto richiamare nella motivazione del Premio. E cos? concludendo:?Testimone in prima persona, e spesso protagonista, di oltre mezzo secolo di storia economica italiana, Gianluigi Gabetti rappresenta, con stile e personalit? inconfondibile, la figura del presidente, che sa guardare lontano e nel contempo affronta con senso del dovere e responsabilit? i problemi di ogni giorno?. Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti il sottosegretario alle Infrastrutture Bartolomeo Giachino e il presidente della Provincia Costa. Tra il pubblico alcuni nomi importanti come quelli dell?ad della Fiat Sergio Marchionne, a cui era stato assegnato il Tartufo lo scorso anno; di Carlo De Benedetti e del presidente della Juventus Cobogli Gigli. Da sottolineare che, dopo aver annusato ed aver fatto annusare, compiaciuto, il tartufo che gli ? stato consegnato, il dott. Gabetti ha fatto annunciare che accettava il Premio, ma non ritirava il tartufo, destinandone il ricavato ad una comunit? per disabili. Pier Cesare Pellegrino http://www.cuneocronaca.it -
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Plusvalenze, indagata anche la Juve Per societa' procedimento parallelo a quello per Giraudo e Moggi (ANSA) - TORINO, 17 NOV - La Juventus e' indagata dalla procura di Torino per i reati societari commessi dai vertici della gestione precedente. Lo si e' appreso oggi in occasione dell'udienza preliminare nei confronti di Giraudo, Moggi e Bettega per l'inchiesta sulle plusvalenze realizzate attraverso la compravendita di calciatori. La societa' viene chiamata in causa come 'persona giuridica' e, in caso di riconoscimento di responsabilita', sara' condannata a una pena pecuniaria. http://www.ansa.it Cobolli ha firmato la querela di parte. :( -
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Appero, addirittura il secondo? Guardi, noi siamo contenti. Il punto ? che cambia il nome ma i fatti resteranno quelli che tutti noi conosciamo. Fatti vergognosi, tanto per la cronaca. Il 2 novembre era meglio per inaugurare la Exor. E poi con collaboratori telefonisti ? pi? facile far bene senza rivali scomodi. Concordo. Anche perch?, detto moooooooooooolto sinceramente, di Agnelli io nella vostra famiglia non ne ho mai visti. Ho visto sempre tanti lupi. Ecco io invece non sempre capisco quello che dice.... sar? anche bravo, (forse), ma quando apre bocca non convince nessuno. In che senso scusi? Mi volete dire che alle vostre cene bisogna essere sempre giacca e cravatta? Per forza? anche se ? una robetta familiare senza importanza? Ma voi blindate solo i profitti da quello che ne so io. Le persone all'occorrenza sono sempre state vendute/cedute volentieri... o no? Sar? meglio che ve lo togliete dai piedi, e col classico calcione nel c**o pure. E' un piccolo consiglio che vi regalo.... di voi, quello l?, se ne fotte, e tanto. Vediamo se sto management di cui parla ? fornito di sale in zucca. E sull'Equity Swap non dice niente lei? Sull'inchiappettamento ai risparmiatori? Tutto buono? Tutto lecito? Regolare? Aaaaaaaaaaaaaaah nnamo bene..... proprio bene. Per me, scusi se le faccio notare questa cosa eh, ma se uno manda la Juve in B volontariamente, ? un uomo di serie B. E' proprio dentro che ? di serie B. Se avesse venduto il club per disinteresse ? un conto, se invece tifa Inter insieme alla moglie di nascosto, senza farsi vedere dal popolo bianconero.... ? un B good. ? a 13 scudetti nerazzurri che puzzano di anfetamine. Non so se rendo l'idea... Jaki B Good Lapo certi giorni ? da ricovero. Lei lo sa credo. Bisognerebbe aiutarlo sto ragazzo. Il fatto che sia interista anche lui non vuol dire niente. Bisogna aiutarlo. E' un ragazzo in difficolt?, l'umanit? prima di tutto. Sbaglio o appoggiate molto Silvio? Ma l'Avvocato sarebbe contento? Mi sa di no. Ma a che gioco stiamo giocando MarySun? E' quello che penso io? Dai su che pensavate di pi? alle reali chiappe. Dai su. Non pigliamoci per il culettino dai. Alcuni incarogniti di noi sperano nel vostro tracollo... pensi un p? come siete riusciti a farvi odiare... ? la prima volta nella storia della vostra famiglia che c'? cos? tanta gente che vi odia.... Guardi che quando si prospett? quella operazione voi mangiavate M***A a tonnellate. Stavate collepezzearculo.... non facciamo i fenomeni per piacere. Vi ? andata bene. Tutto qui. Andate a mettere le mani anche l?? Pare che l'intezione ci sia no? Propriet? e rischi ad altri, voi a governarla? Si vabb? ma questa ? masturbazione vera e propria.... ma davvero appoggiate Silvio in modo cos? spudorato? strano. Oppure neanche un p?. Brava. Spero che Sarko a questo punto si compri una cagnolina e le dia il suo nome. Tanto per contraccambiare. Conoscendo l'avvocato mi sa che qualche cosa avrebbe detto eh.... C'? un libro scritto da un giornalista che mi sa tanto non uscir?..... Ci sar? un veto su quello. Non ? vero? Ah si? L'unica donna con le palle della famiglia vi rattrista? Io invece ho deciso per il contrario. Non ho pi? paura della vostra mancanza... Fuori dalle balle, con tanto disonore. Vergognatevi tutti. ju29ro lo legge? Come strapazzate le uova voi della famiglia.... non ci sono rivali eh.... ci avete proprio strapazzato... ma adesso basta. Fuori dalle balle, con tanto disonore. Vergognatevi tutti. -
Il Match Della Settimana: (vol.2)
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Notizia del 17 novembre 2008 - 14:35 Il co*****e e il maggiordomo Epica lite in tv tra Marco Travaglio e Daniele Capezzone. Il primo accusa l'ex radicale di essere servo di Berlusconi, l'altro si scaglia contro le simpatie dipietriste del giornalista. Imperdibile Momenti di grande televisione durante il programma della 7 Otto e mezzo condotto da Lilli Gruber e Federico Guiglia. Lo studio si ? trasformato in un vero e proprio ring sul quale si sono fronteggiati a viso aperto, e non senza colpi bassi, Daniele Capezzone e Marco Travaglio. Il tema della puntata era Berlusconi: o si ama o si odia? e lo svolgimento ha dimostrato chiaramente che non solo il punto di domanda dovrebbe essere sostituito da un bell'esclamativo, ma che l'estremizzazione dei sentimenti coinvolge anche seguaci e oppositori. La bagarre, durata quasi 10 minuti, ? iniziata quando Capezzone ha raccontato la discesa in campo del Cavaliere come la vittoria di un outsider. Travaglio ha commentato ironicamente: "Un piccolo fiammiferaio..." ed ha acceso la miccia. L'ex radicale ha subito invitato il giornalista a trattenersi da certe battute e la Sinistra a "elaborare il trauma dell'usurpatore". A questo punto sono intervenuti i conduttori, che hanno cercato di calmare gli animi ricercando le comuni origini liberali dei due. Travaglio si ? subito dissociato da "quello che intende lui per liberale", definendosi "montanelliano". E Capezzone l'ha invitato a lasciare in pace Montanelli "che non pu? esprimersi", beccandosi uno sguardo furioso in risposta. Di fronte all'inarrestabile deputato Travaglio ha poi chiesto come si staccasse la macchinetta, per farlo tacere, e l'ha accusato di stare a ogni elezione dalla parte opposta a quella precedente. Ma lo scontro doveva ancora salire di tono, con Capezzone ad attaccare Travaglio per la "lingua in bocca con Grillo" e l'altro a dirgli che Berlusconi era il suo "padrone pro tempore" e lui il "maggiordomo" del premier. Di fronte all'ennesima interruzione, Travaglio ha quindi definito Capezzone "fastidioso... sta mosca... un ronzio...", scatenando una bagarre a base di "questo lo dici a tua sorella", "il tuo padrone ogni sera ti manda in televisione a raccontare palle", "ma non dire fesserie". Gran finale sulle frasi di Di Pietro contro Berlusconi accusato di essere come Videla: Capezzone chiede le scuse, Travaglio rivela che i due stavano nella P2 insieme, Capezzone grida "ma stai zitto, vergognati! Loro stavano nella P2, tu nella PCoglione". Facile allora per il giornalista dire: "Parla come il suo padrone, gli ha insegnato anche il vocabolario". Il politico ha cercato allora di rispondere con un polemico: "Comprategli il libro e fategli una mancia". Ma la chiusura ? spettata ancora a Travaglio: "... che a te la d? gi? Berlusconi... Abbiamo visto la civilt? di un altro Sgarbi, di un altro replicante. Li sfornano a raffica". Purtroppo, poi, mamma Lilli ha mandato tutti a nanna con una blanda tirata d'orecchie. (Libero News)