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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Moggi: "Vi racconto i miei Juve-Milan... Temevo Gattuso, ora lo rimpiango" "Due club amici, ma in campo ce le davamo di santa ragione. E nessuno parlava di arbitri". "Indimenticabile quel 6-1 per noi a San Siro nel 1997. Il dispiacere? 3-1 per loro nel 2004". "Il colpo? Sicuro Davids. Furono dei signori a darci Abbiati. Domenica punto su Pato e il mio Del Piero" BUONGIORNO signor Moggi. Domenica si gioca Juventus-Milan, per caso le viene in mente qualcosa? ?Ci mancherebbe, ? stata per anni la sfida scudetto del nostro campionato. Sono sempre state grandi battaglie, per quei novanta minuti ce le davamo di santa ragione e il rapporto amichevole e di grande correttezza fra le due societ? scompariva per poi ricominciare dal giorno dopo?. Infatti, raramente si sentivano polemiche dopo una sfida fra bianconeri e rossoneri, eppure qualche svista arbitrale c?? stata negli anni... ?Il desiderio di protestare veniva quasi spontaneo, ma tutto iniziava e finiva in cinque minuti e si dimenticava una volta andati via dagli spogliatoi. I direttori di gara sbagliavano a favore nostro o a favore loro, ma mai in maniera decisiva, perch? alla fine erano i valori in campo a determinare il risultato. Ma quando due club hanno (avevano?) relazioni pi? che cordiali tutto passa in secondo piano, anche i torti?. Torniamo a quella che si definiva la santa Allenaza fra la Triade juventina e il Milan ?berlusconiano?... ?Certe definizioni sono puramente giornalistiche, ma non si pu? negare che ci fosse grande feeling fra i due club. Un esempio su tutti: quando nell?estate del 2005 Buffon s?infortun? nel Trofeo Berlusconi dopo uno scontro fortuito con Kak?, il Milan volle venirci incontro offrendoci in prestito gratuito (in effetti dai bilanci Juve risulta oneroso, per 200mila euro, ndr) Abbiati. Furono molto carini, apprezzammo tanto quel gesto?. Guai a pestarvi i piedi sul mercato, per?... ?Si prendevano strade diverse. Oppure ci si scambiava giocatori. Il miglior affare l?ho fatto prendendo Davids, che non rientrava pi? nei programmi dei rossoneri. Non era ?bollito? come qualcuno sosteneva, tant?? che noi riuscimmo a rilanciarlo alla grande. Per?, io non avrei mai ceduto uno come Ibrahimovic alla concorrenza, n? al Milan, n? tantomeno all?Inter?. Torniamo ai suoi Juve-Milan: visto dalla tribuna, ci dice qual ? stato il pi? bel duello sul campo di gioco? ?Sarebbe troppo semplice parlare di uomini-gol, dei campioni dal tocco raffinato, perch? ce n?erano tantissimi. Ma io vi dico che ero molto pi? tranquillo quando sapevo che i rossoneri non avrebbero schierato Gattuso, un vero fenomeno. Rino permetteva al Milan di giocare con tre o quattro attaccanti, perch? era capace di coprire davanti alla difesa e giocare in appoggio ai bomber. E perci? la sua assenza mi rendeva felice. E certamente sar? un bel vantaggio anche per la Juventus domenica?. Ma se le piaceva tanto perch? non lo ha portato Gattuso alla Juventus? ?Lo ammetto, ci ho provato, quando era a Perugia. Ma non ci riuscii, e riconosco pure che il Milan ? stato pi? bravo. Ed io lo rimpiango?. Una partita contro il Milan da ricordare e una da dimenticare... ?Ahi, ahi. Sulla seconda la memoria un po? mi tradisce, ma a pensarci bene ci fu un 3-1, quello del marzo 2004 a Torino, che mi fece restare male. Per?, ho ancora nella mente una delle pi? belle partite dei bianconeri: gi?, proprio contro il Milan, vincemmo 6-1 a San Siro il 6 aprile 1997. Doppiette di Vieri e Jugovic, segnarono anche Zidane e Amoruso. Che spettacolo ragazzi, una Juve straordinaria?. Torniamo invece all?attualit?: chi pu? decidere la sfida di domenica? ?Ah, se gioca Ronaldinho, allora decide qualcuno della Juventus... (risata, ndr) No, scherzo. Piuttosto, scommetto su Pato, ammesso che sia in campo, e occhio all?attacco della Juventus. Uno come Amauri pu? far male sempre, e se Del Piero ? in forma son dolori per tutti?. http://quotidianonet.ilsole24ore.com
  2. ....e Murigno risponde! (AGM-DS) - Milano, 13 dicembre - Mourinho non le manda a dire a Mihajlovic sulla gestione di Adriano: "? giusto dargli una seconda possibilit?". Alla vigilia del match contro il Chievo, in casa nerazzurra a tenere banco ? la polemica sollevata dal tecnico del Bologna, vice di Mancini ai tempi dell`Inter, che ha ricordato come fosse realmente difficile la gestione dell`attaccante brasiliano. "All`Inter il clima ? assolutamente umano, ? giusto dare una seconda possibilit? ad Adriano - ha affermato - d`altra parte l`Inter ha dato una possibilit? a Mihajlovic di fare il secondo allenatore nonostante in campo abbia sputato ad un avversario. Mi sembra che il nostro allenatore in seconda sia Baresi, che parla meno di Inter rispetto a Mihajlovic". (FONTE: DataSport)
  3. Caso Adriano, Mihajlovic attacca Murigno Il caso Adriano non ha lasciato indifferente uno dei protagonisti della storia recente nerazzurra, Sinisa Mihajlovic, attualmente allenatore del Bologna.Il serbo ha colto l'occasione per attaccare il collega Mourinho, che ha preso il posto di Mancini (e, di conseguenza, il suo) sulla panchina dell'Inter: "Mourinho e i suoi collaboratori sono arrivati all'Inter sostenendo di essere i pi? bravi e che loro sapevano come gestire il gruppo. Invece mi sembra che siamo ancora alle solite. Noi abbiamo gestito Adriano per 4 anni, evidentemente quando Mancini lo lasciava fuori un motivo c'era. Per? quando non giocava c'erano sempre polemiche e Roberto veniva attaccato dai media. Con Mourinho questo non succede". (FONTE: TuttoMercatoWeb)
  4. Calcio, Moratti: Del Milan temo la qualit?, della Juve il carattere MILANO - Il patron dell'Inter, Massimo Moratti, getta acqua sul fuoco sui presunti casi Adriano e Maicon: ''E' solo un equivoco, credo che chiariranno tutto con Mourinh?'. Poi una battuta su Juve-Milan: "Sar? una bella partita tra due squadre forti che hanno in mente di fare sempre meglio. Ma ? molto importante anche la nostra partita, perch? condizioner? quella di Torino. Il Milan fa paura per la sua qualit? e la Juventus per il carattere. Non riesco a calcolare cosa sia meglio per noi". (Agr) http://www.instablog.org/sport/22417.html
  5. Inter: Adriano, altri guai, stavolta "a luci rosse" 13.12.2008 Non c'? pace per Adriano. Ci sarebbe infatti anche il nome dell'attaccante nerazzurro tra quelli dei frequentatori di un locale di lap dance di Vicenza chiuso l'altra notte dai carabinieri perch? nascondeva un giro di prostituzione. A fare il nome di Adriano ? stata una delle ragazze romene fermate nel locale al momento del blitz dei militari, l'altra notte. La giovane avrebbe infatti detto di aver visto e riconosciuto in un'occasione nel locale il bomber nerazzurro. Il nome di Adriano, stando a fonti investigative, comparirebbe anche in un'intercettazione telefonica risalente allo scorso settembre fra il titolare del "Bunny Ranch" e un amico del calciatore, nella quale questi chiedeva la disponibilit? del club per una serata speciale cui doveva intervenire Adriano. Ma nelle registrazioni effettuate dai carabinieri nel locale il volto del giocatore non appare mai. Secondo le indagini, all'interno del night c'era un giro di ragazze, provenienti soprattutto da Romania e Slovacchia, che nei priv? avevano rapporti sessuali a pagamento con i clienti. CIrca 20 le ballerine identificate nel corso della retata. Fonte: Repubblica.it
  6. Fiat (-5,9%) tra i peggiori a Milano Fiat protagonista in negativo a Piazza Affari. Il titolo del gruppo automobilistico ha registrato una flessione del 5,93% a 5,155 euro, in linea con l?andamento del settore, dopo che il Senato degli Stati Uniti ha bocciato il piano di salvataggio da 14 miliardi di dollari per il settore automobilistico. In avvio di seduta il titolo era sceso sotto quota 5 euro. Intanto, il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne, ha aperto la porta a un?alleanza strategica, anche se un?operazione di questo tipo dovr? essere conclusa da una posizione di forza. Secondo gli analisti di Ubs un partner per Fiat potrebbe essere la francese Peugeot. Sono arrivate alcune bocciature dalle banche d?affari. Morgan Stanley ha tagliato a 2,4 euro il target price su Fiat, mentre il rating ? ?Underweight? (sottopesare). Equita sim ha sforbiciato a 6,9 euro il prezzo obiettivo sul gruppo automobilistico, in seguito alle pessime notizie provenienti da Oltreoceano. Il giudizio resta ?Hold? (mantenere). http://www.soldionline.it Il 17 Johnny ? atteso a Palazzo Chigi.
  7. CROLLA L'AUTOMOBILE: MARPIONNE SENZA SPONDE E SENZA MARCEGAGLIA Non era affatto allegro Sergio Marpionne quando ieri ha riunito i dirigenti per gli Auguri di Natale. Per il manager italo-canadese che indossa il pullover anche davanti al Papa, bruciano le notizie che arrivano dall'America e dalle banche d'affari. Mentre ricordava ai suoi collaboratori che il 2008 segner? per la Fiat il risultato operativo pi? alto in 109 anni di storia, gli fischiava nelle orecchie il report di Morgan Stanley che ha stimato il valore del titolo a 2 euro, un declassamento che roviner? le feste alla Sacra Famiglia degli Agnelli. In genere le case d'affari compilano i loro report con freddezza burocratica, ma una di queste ha intitolato il suo documento sulla Fiat "mamma mia che disastro!", un linguaggio davvero inconsueto. Forse Marpionne sapeva gi? ci? che ? avvenuto stanotte al Senato americano dove il piano di salvataggio da 15 miliardi di dollari per le industrie automobiliste ? stato bocciato spalancando il terrore su questo venerd? nero che porta General Motors, Crysler e Ford sulla strada del fallimento. La Borsa di Tokyo ? finita nell'abisso e il titolo Fiat ha aperto stamane a -8%, e da luned? i cancelli della fabbrica torinese saranno chiusi per 58mila operai che speravano nel miracolo. A questo punto non c'? alternativa: Fiat dovr? trovare un partner e lo dovr? trovare al pi? presto per sopravvivere. Gli ultimi operai di Mirafiori scommettono che la scelta cadr? entro febbraio sul gruppo francese Peugeot Citroen che produce 3,5 milioni di macchine, mentre non credono all'ipotesi di un'alleanza con i giapponesi di Honda e i sudcoreani di Hyundai-Kia, troppo lontani per diventare compagni di strada. Anche la banca svizzera Ubs spinge sull'alleanza con i francesi di Peugeot e questo orientamento non sembra casuale perch? Marpionne siede come vicepresidente non esecutivo nel board dell'istituto. Per il 56enne manager di Chieti che in tre anni ha rivoltato la Fiat come un pedalino ? il momento della verit? e dell'orgoglio. L'orgoglio lo ha spinto a rifiutare qualsiasi complicit? con la politica romana e ogni idea di aiuto di Stato. Adesso si trova profondamente solo e senza sponde. Il governo ha fatto l'elemosina ai poveri con la social card e si ? preoccupato di Alitalia, ma nulla impedisce di pensare che gi? ieri nell'incontro di Bruxelles Sarkozy e Berlusconi abbiano affrontato il dramma delle quattro ruote. Un'altra sponda su cui Marpionne non pu? contare ? Confindustria, dove Luchino di Montezemolo ha tirato la volata a Emma Marcegaglia pensando (nella migliore tradizione Fiat) di avere una quinta colonna nell'Associazione degli imprenditori. Non ? cos? perch? a Dagospia risulta che nel Direttivo che si ? svolto mercoled? pomeriggio a viale dell'Astronomia, appena la moretta di Mantova ha accennato all'eventualit? di aiuti e incentivi per l'automobile, c'? stata un'autentica rivolta. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1988.htm
  8. FIAT: EPIFANI, NON HO CAPITO E NON CONDIVIDO IDEA MARCHIONNE... (AGI) - L'idea dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, di fare aggregazioni nel settore auto per sopravvivere, non piace al segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. "Onestamente - ha spiegato Epifani, a margine di un convegno dello Spi-Cgil, non ho capito questa idea e non la condivido. Penso che se Marchionne la pone in termini di scuola, non si pone prima che parta la Cig. Se nasconde qualche altro progetto e' bene invece parlarne con i sindacati". Riguardo invece ad aiuti nel settore auto, che proprio ieri sono arrivati dal Governo Usa, il leader della Cgil ha aggiunto: "se l'auto viene sostenuta in tutti i Paesi, questo dovra' essere anche in Italia. C'e' un problema di reciprocita'". http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1976.htm
  9. ? 2008-12-10 12:18 Fiat corre a Piazza Affari (+3%) John Elkann conferma ipotesi di aggregazione paneuropea (ANSA) - MILANO, 10 DIC - Ancora non si fanno nomi sul possibile partner ma a Piazza Affari piace l'ipotesi di un'aggregazione paneuropea per Fiat. La strategia e' stata confermata anche da John Elkann in un'intervista al Wall Street Journal. Il titolo prosegue la seduta sui massimi, in rialzo del 3,02% a 5,8 euro sull'eco delle dichiarazioni del vicepresidente del Lingotto e presidente di Exor. 'La priorita' e' trovare il partner giusto', ha detto Elkann.
  10. As Roma/ Titolo vola +21,7% su voci interesse Libia... (Apcom) - Giornata boom per il titolo As Roma che ha chiuso la seduta con un guadagno del 21,7%, dopo essere stato fuori dalle contrattazioni per l'intera seduta per eccesso di rialzo. A spingere gli acquisti sono state le indiscrezioni di stampa che parlano di un interesse di fondi sovrani libici insieme alla compagnia petrolifera Tamoil per un ingresso nel capitale della squadra capitolina. L'indiscrezione ? stata per? smentita da Italpetroli, societ? della famiglia Sensi che controlla l'As Roma, che ha negato qualsiasi contatto sia diretto sia indiretto con rappresentanti dei fondi libici o di Tamoil. No comment, invece, da parte di Unicredit che, secondo la stampa, sarebbe il tramite fra i libici e la Roma.
  11. Libici "puntano" la Roma,obiettivo quota di minoranza "Interesse pi? che concreto, modalit? stile Juve" (Mf) Roma, 9 dic. (Apcom) - I fondi libici orientati ad acquisire una partecipazione nell'As Roma. Purch? ci sia un partner italiano disposto a guidare la societ?. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza. "Dopo Eni e Unicredit - si legge nell'articolo - il prossimo target nel mirino dei fondi libici potrebbe essere una partecipazione di minoranza nella squadra di Francesco Totti, da sempre considerato dal leader Muammar Gheddafi e dal suo entourage 'un giocatore straordinario, il miglior giocatore italiano'". Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, "l'interesse per una quota nella Roma sarebbe pi? che concreto e le modalit? di partecipazione sarebbero simili a quelle che hanno ispirato l'ingresso col 7 percento nel capitale della Juventus, ma in questo caso con una quota superiore". Nel 2009 - secondo le fonti di MF - dovr? trovare sistemazione definitiva Italpetroli, la holding della famiglia Sensi cui fa capo la Roma, partecipata al 49 percento da Unicredit. "Proprio la banca di Alessandro Profumo potrebbe giocare un ruolo chiave in questa partita. La famiglia Sensi - scrive MF - ? infatti pesantemente esposta nei confronti della banca guidata da Profumo (oltre 350 milioni i debiti che dovranno essere coperti entro il 2010). E, secondo il piano di ristrutturazione siglato tra i Sensi e Unicredit nel luglio scorso, la prima tranche di pagamento prevede un assegno da 130 milioni che dovr? essere staccato entro il 31 dicembre prossimo. Un assegno che potrebbe essere pi? facilmente coperto se a mettere mano al portafoglio fossero anche i libici". Al momento - si precisa - non c'? evidenza che le trattative siano state avviate, in ogni caso la soluzione - qualora la famiglia Sensi dovesse abbandonare la partita - passerebbe per l'ingresso, accanto ai libici, di un imprenditore italiano il cui nome verrebbe suggerito all'istituto di credito di Piazza Cordusio. http://sport.alice.it
  12. ADDIO FIAT, LA FESTA ? FINITA ? MARPIONNE: SOPRAVVIVER? SOLO CHI PRODUCE PI? DI 5 MILIONI E MEZZO DI AUTO ALL?ANNO - TARGET OGGI RAGGIUNTO SOLO DA GM, TOYOTA, FORD, VOLKSWAGEN E RENAULT-NISSAN ? FIAT BIVIO: O SI FONDE O MUORE? Sole 24 Ore.it Sopravviver? solo chi produce pi? di cinque milioni e mezzo di auto all'anno. Lo ha dichiarato Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, in un'intervista pubblicata oggi sul quindicinale dell'industria dell'auto "Automotive News Europe". Questo target oggi ? raggiunto solo da General Motors, Toyota, Ford, Volkswagen e Renault-Nissan. Secondo il numero uno della Fiat, la crisi porter? ad una forte ristrutturazione del mercato dell'auto perch? ?non pu? continuare ad andare avanti come in passato: l'indipendenza in questo settore non ? pi? sostenibile?. La parola d'ordine ? concentrazione: ?La nostra strategia delle alleanze industriali mirate era un metodo per arrivare a un certo tipo di aggregazione. - spiega Marchionne - Ma vista la situazione dei mercati e quel che ci aspetta in futuro, quanto fatto finora non basta?. Secondo l'amministratore delegato della Fiat ?tra due anni potrebbero restare solo sei grandi produttori: uno statunitense, uno tedesco, uno franco-giapponese con una possibile ramificazione negli Usa, uno in Giappone, uno in Cina,e infine resterebbe lo spazio per un altro soggetto europeo?. Stando all'ipotesi, la casa torinese potrebbe trovare spazio proprio in questa combinazione europea che potrebbe includere anche attori non europei. Tra i possibili candidati per la costituzione del "sesto" grande gruppo globale ci sono la Bmw e Daimler Benz. ?Se ci? non avverr? - ha affermato Marchionne - i mercati finanziari reagiranno con tolleranza zero. Dobbiamo quindi sederci intorno a un tavolo e riconoscere che la festa ? finita. Non tutti gli attuali protagonisti del settore ce la faranno a sopravvivere?. Le parole di Marchionne sono in linea con quelle rilasciate da John Elkann in un'intervista al Sole 24 Ore: ? Stiamo attraversando una crisi epocale da cui il mondo dell'automobile uscir? radicalmente mutato, e Fiat potrebbe giocare un ruolo nel suo consolidamento?. Intanto il top manager del Lingotto sta lavorando per mettere al sicuro il gruppo Fiat Group Automobiles dalle conseguenze della crisi: ? Sto tirando i freni su tutto, sto tirando i freni su nuovi modelli il cui sviluppo non ? ancora arrivato all'80% o al 90% - ha spiegato Marchionne - La nuova Alfa 147 uscir?, questo ? sicuro, ma se mi chiedete se investir? in un nuovo Suv per l'Alfa la risposta ? no? http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1876.htm
  13. ?TESORETTO QUERCIA? IN BRASILE - GIRA IL VENTO: IL TRIBUNALE DI TORINO HA RESPINTO LA RICHIESTA DI DANNI (MEZZO MILIONE DI EURO) AVANZATA DAI DS E D?ALEMA NEI CONFRONTI DEL GIORNALISTA DELLA ?STAMPA? PAOLO COLONNELLO E DEL SUO DIRETTORE GIULIO ANSELMI? Michele Brambilla per Il Giornale Siccome si dice sempre che i giornalisti danno notizia delle indagini sui politici ma tacciono poi sulle assoluzioni, ecco una storiella al contrario che forse riequilibra un po? torti e ragioni. Il tribunale di Torino ha respinto la richiesta di danni (mezzo milione di euro) avanzata dai Ds e da Massimo D?Alema nei confronti del giornalista della Stampa Paolo Colonnello e del suo direttore Giulio Anselmi. A far infuriare D?Alema era stato un articolo del 6 giugno 2007, in cui Colonnello dava notizia di un dossier della Kroll, un?agenzia di investigazioni americana fra le pi? importanti al mondo. In quel dossier, chiamato ?Project Tokio?, si diceva che secondo ?fonti d?intelligence in Italia? c?erano, in Brasile, conti segreti di alcuni esponenti dell?allora maggioranza di governo, ?in particolare del ministro degli Esteri Massimo D?Alema?. La notizia era stata intercettata dagli uomini della Security Telecom di GiulianoTavaroli, e finita quindi all?attenzione della magistratura milanese. Il giorno dopo, l?intero mondo politico (maggioranza e opposizione, va detto) s?era schierato contro ?l?ennesimo caso di malcostume giornalistico?. Al Tg1 D?Alema aveva detto: ?Quello che colpisce ? che un giornale serio come La Stampa, che ha quella propriet?, utilizzi questa spazzatura, la faccia diventare notizia e la getti nella vita politica italiana. Questo colpisce, ferisce e preoccupa?. Quindi aveva beffardamente annunciato la causa civile per danni e il sicuro incasso: ?Il conto ?Quercia? adesso diventer? il conto ?Ulivo? con il Partito democratico... ?. Invece, il giudice Maria Francesca Christillin ha ora rigettato il ricorso di Ds e D?Alema condannandoli a pagare 5.500 euro di spese processuali. Questo non vuol dire che D?Alema avesse un conto (che non ha mai avuto) in Brasile. Vuol dire che, come ha scritto il giudice, Colonnello ha semplicemente riportato la notizia di un?indagine in corso, oltretutto contestualizzandola tra i ?veleni? sparsi in quel momento sulla politica. Colonnello e La Stampa avevano quindi fatto, e bene, il loro dovere. Ma ? questo che a volte non si tollera. Per mesi si parl? di ?fango?, l?Unit? diede lezioni di giornalismo a Colonnello e ci furono inviati della Stampa che, a differenza dei colleghi degli altri giornali, non poterono seguire le missioni del ministro degli Esteri sugli aerei di Stato. Cos?, tanto per far capire quale, tra le due?caste?, abbia poi maggiori poteri di pressione. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-1874.htm
  14. Il Ros ha sbagliato tutto ed ha depistato i magistrati di Catanzaro di Gioacchino Genchi 7 dicembre 2008 Ritengo di poter diffondere questa parte della relazione che ho inviato a Salerno e che risulta solo in parte riportata nel decreto. Come dimostrato il ROS non ha saputo nemmeno acquisire correttamente l'intestario dell'utenza cellulare di Mastella, che non era da tempo intestata alla "Camera dei Deputati" ma al D.A.P. (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) quando ne sono stati acquisiti i tabulati. La SIM non era nemmeno la stessa (vedi il codice IMSI) ed era pure passata pi? volte dalla TIM alla WIND e viceversa. All'epoca delle intercettazioni con Saladino, che ho esaminato e considerato mesi dopo, l'utenza era invece intestata alla "Camera dei Deputati". La SIM aveva un codice IMSI (International Mobile Station Identity) diverso, operante sulla TIM e non sulla WIND, come risultava dagli ultimi tabulati di Saladino. Ora posso aggiungere che dall'esame delle intercettazioni (pi? recenti) dell'indagine "Toghe Lucane", Mastella era stato pure indirettamente intercettato, mentre trattava di alcune faccende con locali esponennti del centro-sinistra, su un altro numero. Mai e poi mai avrei potuto ipotizzare e/o supporre, quando ho acquisito il tabulato, che quel numero fosse di Mastella. Peraltro non mi sarebbe servito a nulla, posto che ove avessi voluto dimostrare i contatti di Mastella con Saladino questi sarebbero gi? emersi dal suo tabulato. Quindi o io sono troppo bravo - come sostiene oggi con cattiveria Giuseppe D'Avanzo, visto che mi stavo pure occupando di qualche amico suo - o io sono un idiota. Allo stato l'unica certezza - a volere riconoscere la buona fede dei Magistrati di Catanzaro, che si sono comportati comunque con prudenza, senza nemmeno iscrivermi nel registro degli indagati - ? che il ROS ha fatto un accertamento completamente sbagliato, guardando solo il vecchio intestatario TIM dell'utenza e non quello WIND (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria), che ? poi risultato alla data di acquisizione dei tabulati e nell'epoca precedente (dall'08-09-2006), che interessava proprio il decreto di acquisizione incriminato del 20-04-2007, emesso a Palermo dal dr. Luigi de Magistris - presso il mio studio - subito dopo avere letto la relazione che ho riprodotto, stampato e firmato in sua presenza (lo stesso giorno). Su chi e come, poi, ha svolto gli accertamenti sul mio conto e su cosa stavo io accertando ed avevo gi? accertato su di lui e su alcuni suoi colleghi del ROS, sar? oggetto della prossima puntata e delle altre che seguiranno. Intelligenti pauca. Saluti Gioacchino Genchi il resto qui: http://www.antimafiaduemila.com/content/view/11410/48/
  15. L?ARCHIVIO ?ILLEGALE? BY DE MAGISTRIS-GENCHI: 578MILA REPORT SU POLITICI E GIUDICI - VIOLATI I DIRITTI DI MASTELLA CHIEDENDO L?ELENCO DELLE TELEFONATE CON SALADINO - A CHE TITOLO AVREBBERO VAGLIATO ANCHE "UTENZE COPERTE DAL SEGRETO DI STATO"? L'ARCHIVIO "ILLEGALE" BY DE MAGISTRIS-GENCHI: 578 MILA REPORT SU POLITICI, GIUDICI E 007 Giovanni Bianconi per il Corriere della Sera I magistrati di Catanzaro impegnati nella ?guerra? con Salerno sostengono di aver scoperto, nelle carte del processo Why not sottratto all'ex pubblico ministero Luigi de Magistris, la ?illegale costituzione e conservazione, ad opera del consulente tecnico dr. Genchi, di una banca dati, telefonica e telematica, per molti aspetti acquisiti in modo illegale ed in spregio di guarentigie costituzionali, nei confronti delle massime autorit? dello Stato, di parlamentari, appartenenti all'ordine giudiziario, ai Servizi informativi e di sicurezza?. ? uno dei motivi per cui hanno bloccato le carte sequestrate da Salerno. ?Per tali profili, di estremo allarme sociale e pericolo per la stessa sicurezza dello Stato - hanno scritto nel decreto di contro-sequestro - si rende necessario evitare la diffusione di tali dati inevitabilmente connessa alle conseguenze del sequestro disposto dal pm di Salerno ?. Dietro il conflitto tra i due uffici giudiziari, dunque, c'? anche il maxi-archivio accumulato dal perito di de Magistris, il poliziotto in aspettativa Gioacchino Genchi, gi? consulente delle Procure di mezza Italia: 578.000 record di richieste anagrafiche, denunciano i magistrati calabresi, che ?attentano al diritto alla privacy ? e conterrebbero ?perfino utenze coperte da segreto di Stato?. In una delle innumerevoli note contro de Magistris, il procuratore generale di Catanzaro Jannelli - appena proposto dal Csm per l'avvio di una pratica di rimozione, al pari del procuratore di Salerno Apicella - aveva denunciato la ?perniciosa anomalia ? del suo lavoro: ?La delega al consulente Genchi per le indagini su tabulati telefonici relativi a utenze sequestrate agli indagati, dai quali individuare ulteriori utenze e da quest'ultime ancora altre ed altre ancora, con risultati paradossali: migliaia e migliaia di numeri telefonici, costitutivi di una vera e propria banca dati, al fine di provare contatti, senza contenuto, tra persone indagate e non, nel contesto di un procedimento privo, alla data dell'avocazione, della possibilit? di formulare ipotesi concrete e circostanziate di reato?. Il lavoro del perito, che dall'ufficio palermitano in cui lavora nega di aver mai commesso illeciti, ? pure al centro della controversa indagine a carico dell'ex ministro della Giustizia Mastella, che un anno fa avvi? l'azione disciplinare contro de Magistris dopo che questi aveva gi? inquisito il premier Romano Prodi e si preparava a indagare il Guardasigilli, proprio nell'inchiesta Why not. All'indomani dell'avocazione dell'inchiesta da parte della Procura generale di Catanzaro, i carabinieri del Ros sequestrano a Genchi tutto il materiale. Lo studiarono, e conclusero che quando il perito chiese i tabulati di un telefonino intestato alla Camera dei deputati poteva e doveva sapere (per i dati di cui disponeva da quasi un mese) che quel numero - in contatto con l'altro indagato Antonio Saladino - era in uso a Clemente Mastella, all'epoca Guardasigilli e senatore, dunque coperto dall'immunit? parlamentare. La relazione del Ros ? uno degli elementi per i quali, nell'aprile scorso, un giudice di Catanzaro ha archiviato il procedimento a carico di Mastella: il tabulato dell'utenza fu acquisito senza la necessaria autorizzazione della Camera di appartenenza, e dunque ? inutilizzabile. Davanti ai magistrati di Salerno, de Magistris e Genchi hanno sostenuto tutt'altre versioni. Il magistrato dice che iscrisse Prodi e Mastella nel registro degli indagati proprio per ?richiedere l'autorizzazione a procedere per l'acquisizione e l'utilizzo di tabulati e intercettazioni telefoniche ?. Il consulente afferma che quando sollecit? i tabulati del numero del Guardasigilli, ?oltre a non disporre di alcun riferimento sulle intercettazioni di Saladino con Mastella (che secondo il Ros svelavano chi utilizzava quel numero, ndr), non risultava nemmeno correttamente accertato l'intestatario dell'utenza?. I magistrati di Salerno si schierano con la coppia de Magistris-Genchi, ritenendo che le drastiche conclusioni del Ros si fondano su molte ?presunzioni? e nessuna ?certezza?. E in uno degli ultimi interrogatori- denuncia posti a fondamento del sequestro degli atti di Why not, de Magistris mostra di non considerarsi vinto: ?Attendo con immutata fiducia che la Procura di Salerno evidenzi le illiceit? di rilevanza penale poste a fondamento del decreto di archiviazione nei confronti di Clemente Mastella emesso dal giudice di Catanzaro, in modo da impedire anche ulteriori condotte illegali da parte di persone preposte ai procedimenti disciplinari e paradisciplinari nei riguardi dei magistrati?. IL VESCOVO A SALADINO: ASSUMI MIA NIPOTE Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera Tra le intercettazioni di Antonio Saladino spunta un vescovo con ?nipote? da sistemare. Il 1˚ marzo 2006 dalla curia di Lamezia Terme chiama Saladino che lo invita a cena. L'Eminenza obietta: ?Veramente oggi sono le Ceneri non... Sai se c'? un giornalista che fa lo scoop...?. Saladino lo rassicura: ?Vedi la questione di tuo nipote la sto risolvendo... c'? un problema... ma io gli ho detto voi fate cos? e io finanziamenti non ve ne faccio avere pi??. Nel colloquio successivo si parla di ?una ragazza nipote del vescovo? da sistemare. All'Eminenza, Saladino racconta le furbizie: ?Ho un gruppo che fattura 100 milioni di euro... e non ? mio?. E le ?truffe?: ?Il progetto Policoro ormai ? passato tra tutti che ? una truffa?. E l'Eminenza: ?Purtroppo con i vescovi bisogna parlare chiaro?. Il vescovo di Lamezia Terme, Luigi Cantafora, minimizza: ?Non c'? nessuna nipote. Io e tutti i preti mandavamo i ragazzi da Saladino che aveva uno sportello lavoro e aiutava tutti?. ?IO, DENUDATO: UN AFFRONTO INASPETTATO? ?Essere perquisito per un abuso d'ufficio non me lo sarei mai aspettato?. Salvatore Curcio, 46 anni, oltre una decina passati a combattere la mafia prima di finire perquisito sorride amaro: ?Io non sono accusato come altri di corruzione?. E stato denudato? ?Dettagli non ne do. Sono ottimista, la situazione si rasserener? e si vedr? chi aveva torto e chi ragione. Lo posso dire perch? qualche "processetto", l'ho fatto anch'io... Ho fatto il maxiprocesso Galassia a 181 persone e poi il Galassia bis con la prima videoconferenza con i detenuti in 41 bis: sembrava 90˚ minuto. E ho risolto una lupara bianca in Olanda?. (V.Pic.) http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-1868.htm
  16. http://www.youtube.com/watch?v=U9LMNKZorkI...feature=related
  17. ? 2008-12-08 09:38 TORINO, LITE PER UN CANE: UN MORTO E TRE FERITI di Mauro Barletta TORINO - Un cane in liberta' infastidisce una bimba di due anni, il padre rimprovera il padrone dell'animale: nasce da qui la mezz'ora di follia e violenza che, a Torino, ha prodotto un morto, tre feriti e ha portato un uomo, descritto da tutti come una bravissima persona, agli arresti per omicidio e tentato omicidio. E' successo nella tarda serata di ieri nel quartiere Santa Rita in piazza Montanari, vicino allo stadio Olimpico, una zona della citta' considerata relativamente tranquilla. La discussione fra il papa' della bambina, Mario Catelli, 32 anni, e il proprietario del cane e' degenerata in rissa, e poi sono spuntate fuori le pistole. Il tutto davanti a numerosi testimoni, alcuni dei quali non hanno trascurato di filmare la scena con il telefonino. L'arrestato, Antonio Catelli, 59 anni, e' una guardia giurata (da giovane presto' servizio nei carabinieri) ed e' autista dell'imprenditore Sergio Pininfarina. Intervenuto per sottrarre il figlio a un vero e proprio pestaggio, ha detto agli inquirenti di avere sparato, con la sua pistola regolarmente denunciata, solo quando si e' visto puntare contro un'arma. ''Un caso di legittima difesa'', dice l'avvocato Cesare Zaccone, che lo assiste. Tutto e' cominciato quando un dogo argentino, cane di una razza che il Ministero della Salute ha inserito nel 2008 nell'elenco degli animali pericolosi, nello scorazzare per il giardino senza guinzaglio e museruola (cosa non permessa) ha urtato la piccola strappandola dalle mani del papa' e facendola cadere in terra. Mario si e' lamentato ma, quando dalle parole si e' passati alle mani, e' stato sopraffatto dal padrone del cane e dai suoi amici. ''Erano peggio delle bestie'', ha detto uno dei numerosi testimoni: ''Mario era a terra e loro continuavano a tempestarlo di calci''. Arriva Antonio, che prende la sua razione di botte, e poi nella lite si inserisce qualcun altro: e' in quell'istante che si sentono i colpi, chi dice due, chi dice tre. ''Un uomo che prima non era nella piazza - ha raccontato Antonio Catelli - ha tirato fuori dal giubbotto una semiautomatica. Voleva usarla. Allora ho sparato. L'ho visto cadere in terra e ho visto qualcun altro cercare di raccattare l'arma, cosi' ho dovuto sparare di nuovo''. Luca Ragusa, 39 anni, definito ''pregiudicato'' dai carabinieri, muore al pronto soccorso dell'ospedale Mauriziano. Carlo La Tona, 40 anni, indicato da alcuni come il padrone del cane, ha l'intestino perforato all'altezza del colon, e' operato alle Molinette e ricoverato in chirurgia: non e' in pericolo di vita. Mario Catelli ha il naso rotto, Antonio un trauma cranico (''non commotivo'', precisano i medici) con in piu' dei tagli e delle tumefazioni al volto. Entrambi vengono dimessi rapidamente, ma solo Mario puo' tornare a casa. Al pm Fabio Scevola, che coordina il lavoro dei carabinieri, il compito di decidere se si tratta di un omicidio o se, come ipotizza l'avvocato Zaccone, al massimo di un eccesso colposo in legittima difesa. ansa.it
  18. Calcio, Torino: Contestazione tifosi fuori da stadio (domenica 07 dicembre 2008 17:50) Dopo la sonante sconfitta contro la Fiorentina che potrebbe costare la panchina a De Biasi, i tifosi del Torino hanno deciso di contestare la squadra e l?allenatore. http://torino.repubblica.it/notizie-dal-we...stadio/55079242
  19. Stankovic, che vi manca per vincere la Champions? "Un po' di c..." Il centrocampista serbo ? disposto a raggiungere a piedi Appiano Gentile. Lo scorso anno un calo di rendimento e gi? le prime affrettate sentenze che lo etichettavano come "bollito". Adesso, Dejan Stankovic, ? tornato ad essere l'instancabile centrocampista che negli ultimi anni ha incantato nella nostra Serie A, convincendo Jos? Mourinho a dargli sempre pi? spazio. "Io ho sempre dato il massimo - ha detto il giocatore in esclusiva per il Corriere dello Sport - E alla fine il lavoro paga". Il rombo ideato dallo "Special One", lo sta portando a ricoprire il ruolo di trequartista: "Le mie caratteristiche non sono quelle - ha precisato - ma posso essere utile e magari posso migliorare in fase realizzativa". Anche senza i goal di Stankovic, l'Inter ha gi? racimolato un vantaggio di ben 6 punti sulle due pi? immediate inseguitrici, vale a dire Juventus e Milan: "Sono entrambe molto forti, ma il nostro vantaggio ? meritatissimo perch? siamo la squadra pi? forte". E la Champions? "In passato, specie in occasione delle partite con Valencia e Liverpool c'? mancato il "fattore c" - ha detto il centrocampista serbo - A livello di club ? l'unico trofeo che mi manca e a differenza della possibilit? di vincere un Mondiale con la Serbia, questo non sarebbe un miracolo, anzi..." E per la coppa dalle grandi orecchie, Dejan farebbe persino un voto: "Verrei a piedi da casa mia ad Appiano Gentile, una bella maratona di quaranta chilometri". Insomma, l'ex centrocampista della Lazio ha le idee chiare, cos? come chiare lo sono relativamente al proprio futuro: "Giocher? altri tre o quattro anni, poi vorrei chiudere la carriera all'Inter, sempre se mi sar? data l'opportunit?". http://www.goal.com
  20. L' allenatore della Lazio, Delio Rossi: "Avevamo preparato un' altra partita, purtroppo il gol preso subito ha scombussolato tutti i nostri piani. Abbiamo una squadra di giovani di talento, purtroppo stasera paghiamo qualche ingenuit? letale quando si affrontano grandi squadre come l' Inter. Oggi ci ? andato tutto storto, anche gli episodi. Ci hanno annullato un gol, la loro terza rete ? in fuorigioco, forse c'era un rigore su Foggia. Peccato. (FONTE: TuttoMercatoWeb) Intorno al 15' della ripresa succede di tutto: Kolarov batte una punizione dal limite e accorcia le distanze, ma lo fa mentre Orsato sta ancora invitando la barriera a indietreggiare. Tutto l'Olimpico protesta vivacemente, cos? come i padroni di casa. Tare viene espulso dalla panchina, Julio Cesar viene ammonito perch? chiede che il punto di battuta venga spostato pi? indietro. Insomma, il secondo tentativo di Kolarov si infrange contro la barriera e il discorso finisce l?. (FONTE: Voce d'Italia)
  21. pausetta riflessiva.... Gigol?: "Ho clienti in Serie A" "Alcuni giocano anche in Nazionale" Di nomi non ne fa ma le sue dichiarazioni faranno di certo rumore. Un giocatore che milita in Lega Pro fuori dal campo fa il gigol? e tra i suoi clienti ci sono una dozzina di clienti di Serie A. "Millecinquecento euro per qualche ora. I calciatori pagano senza fiatare. Molti sono bisex, anche sposati. Li incontro spesso in albergo la domenica sera dopo la partita. Alcuni giocano anche in Nazionale e sono terrorizzati dall'idea di essere scoperti". Victory fa la doppia vita: professionista della Lega Pro, fidanzato e poi anche gigol?, che tra i suoi frequentatori ha anche giocatori di Serie A: "Ci vediamo dopo le partite - ha rivelato in un'intervista che andr? in onda su La7 - Chiedono di rilassarsi. Non hanno problemi a farsi baciare sulla bocca per? sono terrorizzati dall'idea di essere scoperti". Il gigol? non fa alcun nome ma non si risparmia nei particolari: "In tre occasioni mi hanno chiesto di fare l'amore in gruppo con pi? giocatori della stessa squadra ma anche con amici di formazioni diverse - continua - E' solo una questione sessuale, niente parole. Tengono molto alla privacy e hanno una dannata paura di essere scoperti e di scoprirsi. Lo sanno che gioco anch'io, ma non vengo richiesto per questo. Molti di loro sono bisex. In Italia nessun calciatore ammetter? mai di essere gay, almeno per ora". www.sportmediaset.it/calcio/articoli/articolo18582.shtml
  22. Di Pietro ?sparito? dagli atti di Why not di Massimo Malpica e Gian Marco Chiocci Dove sono finiti i riferimenti ad Antonio Di Pietro contenuti nell?inchiesta Why Not? Perch? nei voluminosi atti dell?indagine del pm catanzarese Luigi De Magistris ci sono pi? nomi di un elenco telefonico, ma ? fatica sprecata cercare quello del buon Tonino? Per il solo fatto di aver parlato o di comparire nelle agende del principale indagato, Antonio Saladino, in tantissimi ci hanno rimesso in salute, in denari per avvocati, in mascariamenti a mezzo stampa. Tanti, tranne Di Pietro. Eppure l?ex pm, strenuo difensore di De Magistris (gli propose invano di candidarsi con l?Idv, come ha confermato il magistrato calabrese il 14 febbraio scorso) era anche lui in rapporti con il ?feroce Saladino?. Lo testimonia proprio quest?ultimo che ieri, a proposito dei nomi eccellenti dei quali si ? tornati a parlare in seguito alla guerra tra procure, ha sbottato: ?Con il signor Di Pietro ho intrattenuto una serie di rapporti fino al febbraio 2006, allorch? mi ? stato notificato un primo avviso di garanzia. In quel momento ho contattato una persona vicina a Di Pietro per fargli sapere che era opportuno cancellare un appuntamento gi? fissato per i primi di marzo proprio per evitare imbarazzi al leader dell?Idv?. Ma c?? di pi?. Di questi rapporti ?ovviamente c?? un riscontro nelle conversazioni telefoniche intercettate?, aggiunge Saladino. Intercettate, ma non depositate. Se quell?incontro venne cancellato, in precedenza ce n?erano stati altri. Attraverso il suo avvocato Francesco Gambardella, Saladino ricorda: ?Con Di Pietro ho avuto pi? incontri, ora non ricordo quanti ma di certo almeno due prima che finissi coinvolto nell?inchiesta?. Dei presunti rendez-vous peraltro fece cenno, quando Why Not entr? nel vivo, un periodico che non ricevette smentite e fu sequestrato dalla magistratura. Nella sua agenda, sequestrata ma mai depositata, Saladino avrebbe annotato un primo incontro all?aeroporto di Lamezia Terme. Da l? i due sarebbero andati insieme all?Hotel Capo Suvero di Gizzeria, vicino Catanzaro, e strada facendo - secondo le ricostruzioni - l?ex pm avrebbe proposto a Saladino, allora non ancora indagato, di correre per l?Idv. Ma non se ne fece nulla. Il secondo incontro, a margine della campagna elettorale per le politiche del 2006, sarebbe avvenuto a Roma. Anche qui l?approccio era finalizzato a offrire all?uomo chiave di Why Not un posto nelle liste dell?Italia dei Valori, ma l?incontro non avrebbe avuto esito. Il terzo meeting di cui il settimanale d? notizia ? quello ?fantasma? di marzo 2006. A fare da intermediario avrebbe provveduto un uomo che lavorava nella segreteria di Nicola Mancino, ma - come detto - lo stesso Saladino ?per evitare imbarazzi all?onorevole Di Pietro? prefer? declinare. Punto. E a capo: ?A me non interessa chi c?era e chi non c?era nell?agenda, o perch? qualcuno figura e qualcun altro no nelle intercettazioni?, dice Saladino alla presenza del suo legale. ?Sono tanti i nomi che non sono usciti, tante le circostanze rimaste fuori dall?inchiesta. Quando sar? possibile, ovvero dopo l?interrogatorio del giudice, penser? io stesso a dire come stanno le cose con una conferenza stampa?. Spiazzato, Di Pietro ? corso subito a puntualizzare. ?Non so se Saladino abbia commesso qualcosa di penalmente rilevante, mi auguro di no. Certo i miei rapporti con lui non sono stati n? opachi n? illeciti, solo incontri elettorali senza alcun altro fine?. Singolare come la memoria di Di Pietro sia cambiata in pochi mesi. A maggio scorso, infatti, Clemente Mastella ironizz? sulle frequentazioni Di Pietro-Saladino, ricordando come lui, a causa di simili frequentazioni, fosse finito sotto indagine e triturato sui giornali. Tonino replic? sdegnato, e con toni molto diversi da quelli usati ieri: ?Non so chi sia questo Antonio Saladino, n? il suo nome n? il suo volto mi dicono niente?. A meno che, ammetteva vago, ?non sia una di quelle migliaia di persone che mi si avvicinano in occasione delle campagne elettorali?. Di fronte al riferimento sulle annotazioni nell?agenda e sulle intercettazioni non depositate, oggi Tonino ricorda molto meglio. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=312129
  23. Zeman, io e Mourinho simili Boemo premiato da Inter club ammette somiglianza con nerazzurro (ANSA)- ROMA, 3 DIC - Premiato dall'Inter club di Palazzo Madama e accostato a Mourinho, Zeman ammette una certa somiglianza di comportamenti col tecnico nerazzurro. 'E' uno dei pochi che dice quello che pensa e anche io ho sempre cercato di farlo - dichiara il boemo - forse poi lui se lo puo' permettere e io no: ma questo e' un discorso diverso'. Zeman, per sua stessa ammissione 'un po' fuori dal calcio', ha ricevuto in Senato, dall'Associazione cuori Neroazzurri, il premio per l'etica sportiva. http://www.tuttosport.com Non ho parole. Onest? dilagante irregolare taroccata e da annullare.
  24. UN TIRO MANCINO DA CATANZARO ? BOMBA DE MAGISTRIS: NAPOLITANO CHIEDE GLI ATTI ? NICOLA MANCINO, VICE PRES CSM: Non ho mai telefonato a Saladino. SE SCREDITATO POSSO LASCIARE - PECORELLA: E? GUERRA PER BANDE IN MAGISTRATURA? DE MAGISTRIS, NAPOLITANO CHIEDE GLI ATTI... Da "La Stampa.it" - Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra, su incarico del Presidente Giorgio Napolitano, ha oggi inviato al Procuratore Generale presso la Corte di appello di Salerno, dott. Lucio Di Pietro, la seguente lettera: ?La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha effettuato ieri perquisizioni e sequestri nei confronti di magistrati e uffici della Procura Generale presso la Corte di appello di Catanzaro e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di quella citt??. ?Tali atti di indagine, anche per le forme e modalit? di esecuzione, hanno avuto vasta eco sugli organi di informazione, suscitando inquietanti interrogativi. Inoltre, in una lettera diretta al Capo dello Stato, il Procuratore generale di Catanzaro ha sollevato vive preoccupazioni per l'intervenuto sequestro degli atti del procedimento cosiddetto "Why Not" pendente dinanzi a quell'ufficio, che ne ha provocato la interruzione. Tenendo conto di tutto ci?, il Presidente Napolitano mi ha dato incarico di richiederLe la urgente trasmissione di ogni notizia e - ove possibile - di ogni atto utile a meglio conoscere una vicenda senza precedenti, che - prescindendo da qualsiasi profilo di merito - presenta aspetti di eccezionalit?, con rilevanti, gravi implicazioni di carattere istituzionale, primo tra tutti quello di determinare la paralisi della funzione processuale cui consegue - come ha pi? volte ricordato la Corte costituzionale (tra le altre, con le sentenze e le ordinanze n. 10 del 1997, 393 del 1996, 46 del 1995) - la 'compromissione del bene costituzionale dell'efficienza del processo, che ? aspetto del principio di indefettibilit? della giurisdizione?. MANCINO: SE SCREDITATO POSSO LASCIARE... Da "La Stampa.it" - ?Il giorno in cui una campagna di stampa dovesse incidere sulla mia autonomia non ho difficolt? a togliere l'incomodo?. Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, in apertura del plenum di questa mattina, riferendosi alle notizie secondo le quali sarebbe coinvolto in una inchiesta a Salerno sul caso De Magistris. ?Non vorrei avere sulla mia persona neppure l'ombra di un sospetto - ha detto Mancino - il giorno che dovesse accadere non avrei esitazione a lasciare. Ho sempre operato al servizio delle istituzioni e sono venuto al Csm per cercare di conciliare politica e magistratura, probabilmente me ne andr? senza aver raggiunto questo obiettivo, ma ci? dipende anche da quello che si muove all'esterno del Csm. Io, quando ero ministro dell'Interno, ho appreso come bisogna mantenere i rapporti politici all'interno di culture diverse?. ?Non ho mai telefonato a Saladino, la chiamata partita da uno dei miei numeri di telefono ? stata fatta da un'altra persona, da un rappresentante di Comunione e liberazione, Angelo Arminio, che nel 2001 era nella schiera dei miei collaboratori?. ha esordito Mancino, in apertura del plenum ribadendo di non aver mai avuto rapporti con l'imprenditore Antonio Saladino. ?Nel 2001?, ha ricordato ancora Mancino, ?ho cessato di fare il presidente del Senato, e quel collaboratore ha smesso di far parte della mia segreteria?. Inoltre, a quel tempo ?De Magistris non era ancora destinato a Catanzaro?, ha osservato il vicepresidente del Csm, ?dove ? andato solo nel 2002. Si fa tanto clamore, dunque -ha concluso- per una telefonata che non ho fatto?. Lo solidariet? del plenum ? stata assoluta. ?Dobbiamo un apprezzamento alla sensibilit? mostrata da Mancino, non ne avevamo bisogno - ha detto il togato di Magistratura Democratica, Livio Pepino, - eravamo ampiamente consapevoli che l'operazione in atto, attraverso gli attacchi al vicepresidente, mira a colpire tutti noi. Bisogna avere grande rigore e trasparenza con una risposta dura che ci porta a non farci intimidire?. Passata l'amarezza, ha aggiunto Giuseppe Berruti, rappresentante di Unicost, ?Mancino capir? che la sua missione ? quella di questo consiglio, che riuscir? a reggere in questo momento difficile. Si rifiuta da parte di giudici il controllo sul processo e si cercano vie surrettizie per colpire chi controlla. Ci? determina un attacco furibondo nei confronti dei sistemi tradizionali, che sono fragilissimi e possono crollare sotto il peso della delegittimazione. I grandi poteri di controllo, per?, servono nei momenti limite della democrazia come ? questo?. PECORELLA: E' GUERRA PER BANDE IN MAGISTRATURA... (Agi) - "Sta accadendo quello che non poteva che accadere, e cioe' che una volta entrata la politica nella magistratura questa finisce per intaccare e tagliare le radici della stessa magistratura". Lo ha detto a Radio Radicale il deputato del Pdl Gaetano Pecorella, secondo il quale "con questo sistema per cui le informazioni di garanzia, le notizie sui giornali, le telefonate piu' o meno interessanti vengono pubblicate, si finisce per lasciare in mano a questo o quel magistrato delle forme di epurazione". In questo modo, osserva Pecorella, "si colpisce l'intero Csm perche' Mancino lo rappresenta: se dovesse dimettersi lui ci sarebbe da rivedere l'intero attuale Csm. Oggi, attraverso una guerra per bande la magistratura, ha in mano persino la organizzazione interna, chi deve fare il vicepresidente del Csm, chi il procuratore generale della Cassazione e cosi' via. Credo che sia un danno gravissimo per il Paese che comporta una perdita di fiducia, il Paese non sa se a Catanzaro c'e' una specie di associazione a delinquere fatta di magistrati con ramificazioni che arriverebbero addirittura al Csm oppure se c'e' un gruppo di magistrati che ha sentito la necessita' di scrivere 1700 pagine per fare una perquisizione con lo scopo evidentemente di diffondere dati e notizie, perche' credo che sia la prima volta che per un decreto di perquisizione si occupano 1700 pagine". Tutto questo, secondo l'esponente del Pdl, "alla fine non produce altro che una perdita di credibilita' e fiducia di tutte le istituzioni. Non ne usciremo finche' non faremo davvero profonde e radicali riforme che cambino i poteri dei magistrati e la composizione del Csm". SUL "CASO DE MAGISTRIS" UNA GUERRA TRA MAGISTRATI... (Antonio Massari per "La Stampa") - Il ?caso de Magistris? s'? trasformato in un aspro scontro tra due procure, quelle di Salerno e Catanzaro, che ha gi? coinvolto il Csm, il ministro di Giustizia, Angelino Alfano, e persino il presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano ieri ha chiesto d'acquisire elementi dell'inchiesta sui magistrati di Catanzaro. Il ministro Alfano ha chiesto di esaminare gli atti per verificarne gli aspetti disciplinari. Il Csm, invece, ha gi? aperto una pratica sul caso. E sotto lo ?scontro? cova la brace racchiusa nelle 1700 pagine firmate dai pm Dionigio Verasani, Gabriella Nuzzi e dal procuratore di Salerno Luigi Apicella. Se il loro teorema accusatorio fosse provato, saremmo dinanzi a un'inchiesta devastante, sia per l'immagine della magistratura, sia per i rapporti tra politica e giustizia. I pm salernitani parlano di ?accordo corruttivo? tra alcuni indagati nelle inchieste ?Why Not? e ?Poseidone? e alcuni tra i magistrati che hanno ereditato quelle indagini dopo il trasferimento di De Magistris disposto dal Csm. Per la precisione parliamo dei vertici della procura di Catanzaro: il pg Enzo Iannelli, l'ex reggente Dolcino Favi (che avoc? l'inchiesta Why not a De Magistris), i sostituti pg Domenico De Lorenzo e Alfredo Garbati, il procuratore aggiunto Salvatore Murone, l'ex procuratore capo Mariano Lombardi. Indagati, a vario titolo, per reati che spaziano dall'abuso di ufficio alla corruzione in atti giudiziari. La procura di Salerno ipotizza un ?disegno illecito orientato a favorire - mediante la deviazione del regolare corso dei procedimenti penali, pilotata da intrecci di interessi, costituitisi in precisi accordi tra gli attuali indagati - le persone sottoposte a indagini?. Tra gli indagati di ?Why not? e ?Poseidone?, coinvolti in questi accordi, secondo la procura, ci sarebbero l'ex ministro di Giustizia Clemente Mastella, il responsabile calabrese della Compagnie delle Opere Antonio Saladino, il senatore del Pdl Giancarlo Pittelli. I magistrati di Catanzaro avrebbero favorito, ?mediante reiterati atti contrari ai doveri di ufficio, e in cambio di utilit? promesse e/o ricevute dai predetti indagati, l'esautorazione dalle inchieste? di De Magistris. E non solo: il decreto di perquisizione si parla di ?parcellizzazione dei vari filoni di indagine, disintegrazione degli originari disegni investigativi coltivati, progressivo dissolvimento di tracce investigative, anticipata definizione, in senso favorevole agli indagati, di vicende delittuose necessitanti di approfondimenti investigativi ulteriori?. ? in questo contesto che sarebbero state archiviate la posizioni di Mastella, del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, del senatore del Pdl Pittelli. A Salerno ritengono che l'avocazione dell'inchiesta Why Not e la revoca dell'inchiesta Poseidone siano un passaggio dell'intero disegno criminoso, volto a delegittimare De Magistris, e a disintegrarne poi le inchieste. Il decreto di perquisizione ? zeppo di verbali, dai quali compare anche il nome di Lorenzo Cesa, indagato in Poseidone. Dalla segreteria dell'Udc sarebbe partita una telefonata a casa dell'ex procuratore capo Mariano Lombardi proprio il giorno prima che revocasse l'inchiesta a De Magistris. I pm di Salerno hanno sequestrato ai colleghi di Catanzaro gli atti delle inchieste Why Not e Poseidone, un atto che vanta pochi precedenti, e che ? destinato a suscitare ulteriori polemiche. Nelle 1700 pagine del decreto di perquisizione, infine, emerge che il ruolo di primo piano, nel ?caso de Magistris?, l'avrebbe avuto Antonio Saladino, leader calabrese della CdO, in contatto - oltre che con Mastella - con i massimi vertici della giustizia, tra i quali l'ex presidente dell'Anm, Simone Luerti (interrogato dalla procura di Salerno), che avrebbe abitato a Lamezia Terme in una casa riconducibile proprio a Saladino. Inoltre, sarebbero emersi contatti tra Saladino e il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, che per? ha smentito drasticamente: ?Mai avuto contatti con lui?. 7 AVVISI GARANZIA A MAGISTRATI DI SALERNO... (Agi) - Le forze dell'ordine stanno notificando sette avvisi di garanzia a magistrati salernitani emessi dalla procura generale di Catanzaro nell'ambito delle indagini sulla complicata vicenda giudiziaria che ha al centro il magistrato Luigi de Magistris. Gli avvisi di garanzia sarebbero scaturiti dal sequestro di documenti effettuato martedi' scorso a Catanzaro, relativi alle inchieste 'Why not' e 'Poseidone', ordinati dai magistrati salernitani sulla base della denuncia presentata dall'ex pm. Non si conoscono i reati contestati negli atti. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-1804.htm
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