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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. BLANC: NOSTRO SEGRETO? APPROCCIO MANAGERIALE Un "approccio manageriale". E' questo il segreto degli ultimi successi della Juventus secondo l'amministratore delegato bianconero, Jean Claude Blanc. L'ad in un'intervista ad Hurr? Juventus fa il bilancio di met? stagione e promuove il tecnico Claudio "Di lui apprezzo la concretezza - dice - e mi piace che abbia sposato la linea verde della societ?". "Se abbiamo superato le difficolt? di inizio stagione - spiega Blanc - ? perch? la nostra organizzazione funziona. Non esistono societ? e squadra, ma un gruppo dove si lavora insieme. E Ranieri interpreta molto bene questo modo di intendere i rapporti". Una "visione comune", dunque, in base alla quale "c'? una squadra sola - sottolinea l'ad francese - che ? la Juventus. E la sua sfida ? quella di creare un mix vincente di grandi giocatori e giovani di qualit?". (07/01/2009) (Spr) http://www.repubblica.it
  2. Un utente. Certi periodi scrive poco certi altri scrive molto. Ma c'?. Credo quasi tutti i giorni. Il motivo per cui il topic si chiama cos?... ? lunghissimo da spiegare....
  3. Verissimo. Ma il punto ? che Fede sai gi? con quale lente devi leggerlo, ? lui stesso che ti fornisce la lente, Travaglio invece no. Se ti permetti di dire che spara cazzate, lui tira fuori le fotocopie e comincia a sciorinare cose che spesso non vogliono dire niente... Legge gli atti ufficiali a modo suo. Interpreta cose in modi palesemente errati, anche quando ha ragione. Secondo me Travaglio, D'Avanzo, Gomez, ecc, sono personaggi che vanno staccati dalle redazioni in cui lavorano..... vanno letti in un modo un p? diverso. non so se mi spiego.
  4. 2 cose gradevoli (?) di Mughini... http://it.youtube.com/watch?v=f4UzUjFS_X8 http://it.youtube.com/watch?v=UvJW50JIJas le ho trovate per caso e ho fatto che.... roba inutile. Per?.... Cos
  5. Falso, autenticamente falso Attualit? di A. ROSSETTO del 01/12/2008 Chiariamo subito un dubbio: questa non ? una notizia dell?ultima ora, anzi, risale a circa diciotto mesi or sono, dunque appena calmatisi la tempesta mediatica che governava (e indirizzava forse?) la farsa messa in atto nella primavera-estate del 2006, con tema calciopoli. Come tutti sanno lo sponsor unico dei campionati di calcio professionisti di serie A e B e della Coppa Italia ? un?azienda di telecomunicazioni, con tanti complimenti ai vertici federali per un simile accostamento dopo la bufera delle intercettazioni. Ebbene, questa azienda di telecomunicazioni che, ripetiamo ? sponsor unico dei campionati, a rigor di logica (e non solo, se si pensa alla tutela della concorrenza) dovrebbe tenere un comportamento "commerciale" improntato alla neutralit?. Invece, scorrendo i prodotti offerti dalla stessa nel proprio sito web, ci si imbatte in un cordless tutto dedicato ad una squadra milanese, che non ? quella di propriet? dell?attuale Presidente del Consiglio. Ora, lo sponsor unico di ben compagini calcistiche dovrebbe offrire ai consumatori o un?intera gamma di prodotti che riproducono i colori sociali di tutte le squadre, oppure, buon gusto vorrebbe, che si limitasse a reclamizzare ed accoppiare il proprio marchio in qualunque collegamento radiotelevisivo inerente al campionato. Un vecchio adagio recita che a pensare male si fa peccato ma si indovina sempre e non vorremmo che anche stavolta la saggezza popolare avesse la meglio sulla razionalit? e legalit? umana. Infatti, ? quantomeno curioso che questo cordless tutto dedicato alla seconda squadra di calcio milanese sia stato messo in commercio dopo il 2006, ? quantomeno sospetto che ai vertici della suddetta azienda di telecomunicazioni sedevano persone che occupavano posizioni di vertice nel CdA della squadra in oggetto, ? quantomeno sospetto il fatto che un futuro presidente dell?azienda nei giorni bollenti di calciopoli ricopriva l?incarico di commissario straordinario in seno alla Figc, ? quantomeno sospetto che le intercettazioni telefoniche date illegalmente in pasto all?opinione pubblica attraverso la stampa non riguardassero minimamente la seconda squadra di calcio milanese. E, si badi bene, queste cose non le scrive un semplice cittadino (e non solo tifoso), ma sono facilmente reperibili anche in rete; ecco, ad esempio quanto riporta Wikipedia, la libera enciclopedia del web: "dal 15 settembre 2006, dopo un delicato periodo legato all?inizio di un processo riorganizzativo, alla presidenza della societ? torna il prof.Guido Rossi, che succede al dimissionario Marco Tronchetti Provera, gi? presidente di Pirelli e altre societ?. Vice presidente ? Gilberto Benetton, che ? anche presidente della finanziaria Edizione Holding e di Autogrill. Vice presidente esecutivo ? Carlo Buora, l?amministratore delegato ? Riccardo Ruggiero. Tra i consiglieri spiccano Massimo Moratti, Carlo Alessandro Puri Negri (di Pirelli), Gianni Mion (di Benetton), nonch? Giovanni Consorte (di Unipol), quest?ultimo tra gli indagati per lo scandalo Bancopoli (poi dimessosi). Alcuni mesi dopo, Rossi si dimetter? e sar? sostituito da Pasquale Pistorio, che a sua volta rassegner? le proprie dimissioni lasciando la presidenza a Gabriele Galateri di Genola, in carica dal 3 dicembre 2007. Inoltre, non volendo e non potendo entrare nel merito delle inchieste giudiziarie in corso e che riguardano in tutto o in parte l?azienda in questione, ci limitiamo a riportare una rapida cronologia inerente al cosiddetto scandalo delle intercettazioni illegali:[?..] ? stata coinvolta, insieme al Sismi, nello scandalo delle intercettazioni abusive legato a varie vicende del 2005-2006, tra cui il caso Abu Omar e lo spionaggio di Alessandra Mussolini prima delle elezioni regionali nel Lazio, nel 2005. Secondo la procura di Milano, gli intercettati erano giudici, giornalisti, politici e uomini di altri servizi (l?indagine peraltro ? correlata al suicidio, avvenuto nel 2006, di Adamo Bove, manager di Telecom avente incarichi nel campo della sicurezza). Il 20 settembre 2006 Giuliano Tavaroli, l?ex capo della Sicurezza di Pirelli e Telecom, viene arrestato insieme ad altre 20 persone. L?accusa ? quella di spionaggio e corruzione. Lo scandalo ? partito da un?inchiesta compiuta dai giornalisti del quotidiano "La Repubblica" Giuseppe D?Avanzo e Carlo Bonini. Il 13 dicembre 2006 Marco Mancini (ex numero due del Sismi) ? stato inoltre arrestato nell?ambito dell?inchiesta sulle intercettazioni illegali Telecom, insieme a Giuliano Tavaroli (gi? in carcere) ed Emanuele Cipriani, investigatore privato fiorentino. L?accusa per tutti ? quella di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla rivelazione del segreto d?ufficio. Cipriani avrebbe realizzato oltre 30 tra fascicoli e pratiche illegali con il contributo di "dati segreti" procacciati illecitamente da Mancini, che avrebbe ricevuto da Cipriani e Tavaroli somme di denaro indeterminate. Nel Maggio 2007 Telecom vince il Premio Big Brothers Award per Peggiore Azienda Privata in fatto di riservatezza dei dati. Il 14 luglio 2008 la Procura della Repubblica di Milano deposita le 350 pagine dell?avviso di chiusura delle indagini dopo aver convocati in Procura, come ultimo atto investigativo, i vertici Telecom di allora, Marco Tronchetti Provera (ex presidente) e Carlo Buora (ex amministratore delegato) in quanto persone informate sui fatti. Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, il gruppo Telecom (unitamente al gruppo Pirelli) risulta indagato in base alla legge 231 sulla responsabilit? amministrativa delle societ?, pur non essendo stati mossi addebiti contro l?ex presidente e l?ex amministratore delegato Telecom. Una lunga serie di reati sono stati invece contestati a 34 persone, accusate a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere al cui vertice c?era l?ex capo della security Giuliano Tavaroli. Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura delle indagini, Tavaroli si difende dando la propria versione dei fatti e scaricando le responsabilit? sui suoi superiori, che gli avrebbero commissionate le indagini poi risultate illecite." Illecite, aggiungiamo noi, furono invece le pubblicazioni su giornali e televisioni con l?inchiesta in corso. Alla luce di quanto esposto appare chiaro che i problemi del calcio italico sono ben poca cosa rispetto a tanti altri guai che affliggono la Penisola, ma, tuttavia, interpretando il calcio (o lo sport in generale) come metafora della vita, occorrerebbe che i tifosi-consumatori siano ben coscienti del fatto che i soldi spesi per una partita di calcio(direttamente allo stadio o via etere) in realt? sono destinati ad una sorta di wrestling dove i contendenti sono due sportivi (in questo caso squadre) che si preoccupano di intrattenere il pubblico offrendo agli spettatori una vasta gamma di azioni spettacolari, spesso oltre il limite del lecito; inoltre il risultato di ogni match ? predeterminato:falso, autenticamente falso. Questa disciplina, derivata (solo dal punto di vista storico) dal catch, si ? sviluppata in Gran Bretagna e da una nazione all?altra ? possibile riscontrare differenze pi? o meno significative nella struttura e nella tipologia dello spettacolo, oltre che nelle regole e nella cultura sportiva locale: per questo motivo in Italia si parla ancora di calcio.
  6. Apprezzo molto questo tuo intervento. Tu sostieni che, in buona sostanza, anche un Travaglio serve. Comunque sia ? un'altra campana, una di quelle campane che in un modo o nell'altro alimenta riflessioni. Istintivamente ti rispondo che hai molte ragioni su questo punto. Certamente in un modo o nell'altro ? sempre controinformazione. Per? c'? un piccolo problema di fondo. Si tratta di un piccolo problema formale, per cos? dire. La differenza tra Emilio Fede e Travaglio ? che, uno ammette pubblicamente di essere, metaforicamente parlando, un amante di Silvio, l'altro si pone come uomo superpartes che trova difficolt? a lavorare nei giornali perch? scomodo per tutte le parti politiche del paese. Ergo, si tratta di un giochetto subdolo per avere pi? lettori. La cosa non mi piace proprio per niente. Per carit?, ? vero che sono molti i giornalisti che in Italia si comportano cos?. Non ? certo una novit?. Ma spesso in quei giornalisti la verit? la si vede anche se la nascondono.... basta leggerli. Su Travaglio invece, le cose sono molto nascoste e bisogna andarle a cercare. Teni conto poi che spesso, secondo la mia opinione, Travaglio sfora nella diffamazione. Ma non alla Grillo che spara contro populisticamente parlando, qui si tratta di uno che fa passare come verit? certificate da documenti ufficiali, verit? che invece non sono. Non siamo pi? nella controinformazione, siamo nella disinformazione. Siamo sicuri che ci serve gente cos?? Io da un bel po' di tempo ho seri dubbi a riguardo. Concordo che se ci fosse un Travaglio anche a destra non sarebbe male, se non altro per avere un p? di equilibrio. Certo per? che siamo davvero alla frutta se speriamo in questo tipo di cose. O no?
  7. 5/1/2009 Moggi e il processo Gea: carte in tavola ROBERTO BECCANTINI Nell?ambito del processo Gea, non credo ?all?associazione a delinquere finalizzata all?illecita concorrenza con minacce e violenza? che Luciano Moggi avrebbe organizzato per schiavizzare il calcio italiano. O mi sono perso qualche passaggio o gli undici anni chiesti per la famiglia Moggi (sei al padre, cinque al figlio Alessandro) non stanno in piedi. Lo scrivo prima del verdetto di primo grado, atteso a Roma per gioved? 8 gennaio 2009. Lo scrivo perch? le munizioni e le raffiche del pm Luca Palamara, presidente ad arringhe alterne dell?Associazione nazionale magistrati, hanno trasformato Moggi in un personaggio che, se davvero esistesse, e se davvero avesse fatto tutto quello che gli ? stato attribuito, andrebbe deportato in Siberia. E noi giornalisti con lui, per omesso controllo. Molti si ostinano a parlare di Moggiopoli. Fa comodo. Ripeto: o mi sono distratto o dipingere la Gea come l?ultima Spectre non sta n? in cielo n? in terra. Certo, in assenza di norme che, all?epoca regolassero il traffico, le parentele e gli ingorghi fra procuratori, i Moggi l?hanno usata e ne hanno abusato, e proprio per questo avrebbe dovuto occuparsene la giustizia sportiva che, viceversa, la sfior? senza trovarvi nulla di torbido. Il problema ? etico, non penale. E non riguarda soltanto i burattinai, tocca anche i burattini. Tanto per rendere l?idea, alle Fiere sponsorizzate dalla Gea andavano i presidenti dell?Anti-trust (Catrical?) e fior di opinionisti: il tutto, sotto l?egida del Coni, il cui presidente, Petrucci, appena poteva volava da Roma a Milano, della Federazione e della Lega calcio. Nel corso dell?ultimo derby fra Everton e Liverpool, trasmesso in diretta da Sky, Massimo Marianella ricordava come Rafa Benitez, allenatore dei Reds, avesse deciso di privarsi in estate di Jermaine Pennant, e dal momento che costui non voleva saperne di togliere il disturbo, lo avesse ?minacciato?: se resti, ti sbatto in panchina. Una roba cos?. Minacciare, minacciato. Ecco il punto. Dottor Palamara, cosa facciamo di Benitez? Nessun dubbio che la Gea avesse una posizione dominante, e che il capofamiglia spendesse a cuor leggero il nome Juventus. Non solo: le amnesie di Antonio Giraudo e Fabio Capello fanno sghignazzare, cos? come il ?pezzo di m.? che Lucianone ha rivolto a Franco Baldini, vedi alla voce Oriali & passaporto di Recoba, ? stato giustamente censurato. Ci? premesso, per arrivare a sei anni ci vuole molto di pi?. Infinitamente di pi?. Nel caso specifico, ci sono stati testi dell?accusa che hanno ?giocato? in difesa e per la difesa. E un giocatore, Marco Cassetti, oggi alla Roma, ha confessato che l?Inter gli avrebbe garantito un signor contratto qualora si fosse smarcato dal suo agente, casualmente Alessandro Moggi. Si deve parlare di minacce tout court oppure, trattandosi della castissima Inter, conviene usare le virgolette (?minacce?)? La Gea ? saltata per aria ed ? stata soppiantata da nuovi consorzi, come insegna la legge della giungla. Moggi ? tutt?altro che un santo o un martire, ma neppure quel mostro spietato che la pubblica accusa ha tratteggiato. In una guerra per bande, come ? da anni il calcio mercato, sono molti i mezzi che giustificano il fine, a maggior ragione se corredati da soffiate ai giornalisti amici. Nessuno meglio di noi, quando viene titillato, sa creare l?atmosfera. Aver costruito una Juventus fortissima ? un?aggravante e non un?attenuante, soprattutto in relazione al modo in cui l?ex direttore generale ha gestito i rapporti con i designatori e gli arbitri, fermo restando che San Dulli, con le sue sentenze a capocchia, ha scavato un fosso troppo profondo tra la Juventus e le altre, tra Moggi e gli altri. Pesa Arbitropoli, non Geapoli, le cui sanzioni - per le testimonianze rese e le prove emerse - avrebbero dovuto essere esclusivamente sportive. http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr...=5&sezione= Ah, dimenticavo.... Il bello non ? l'articolo, ma la fonte.
  8. all'utente giuann Noi non diciamo che Travaglio dice solo cose giuste o solo cose sbagliate. Noi facciamo un discorso un p? diverso. Noi, in particolare io, credo, (che lanciai il primo topic Match della settimana , dopo essere stato ad una delle sue tante conferenze e dopo averlo messo alla prova con una domanda diretta), abbiamo dimostrato la malafede di questo personaggio che, guardacaso, in mezzo ad un mare di verit? pupulistiche che racconta, ci infila interpretazioni fallaci di fatti specifici, nasconde alcuni fatti specifici, e interpreta comunque sempre i fatti in modo accusatorio gridando "Vergogna arrestateli!". Non ? che non possa avere delle ragioni quando parla di certe cose, e questo vale anche per Veltroni Prodi Berlusconi Fini Bertinotti Bossi, o chi vuoi tu. Tutti possono dire delle cose giuste, bisogna vedere per? quante uno ne dice e con che scopo. Da un giornalista che si vende come uomo integerrimo superpartes, che ? di un livello intellettuale alto, che dimostra un impegno invidiabile nel fare il suo lavoro, con grandi capacit? di sintesi, con grandi capacit? di semplificazione per aiutare il lettore nei casi pi? complessi, che non ha interessi specifici a parlare male di Tizio o Caio, mi aspetto che non si dimentichi molto casualmente di guardare anche ci? che propone la difesa... Mi aspetto che non confonda i fatti con le sentenze, mi aspetto che non interpreti le sentenze mettendoci sopra gli aquerelli.... le sentenze si leggono non si interpretano, soprattutto se non si ? capaci di farlo. E se proprio vuole giocare a fare il complottista, che almeno lo faccia sempre nello stesso modo con tutti..... senn? non si pu? che considerarlo in malafede... per quello che riguarda la Juve, meglio che lasciamo perdere il caso doping.... e se proprio vogliamo parlare di Silvio, mi deve spiegare come mai non si ? indignato sul fatto che il Milan ? rimasto in A e perch? non ha gridato allo scandalo Berlusconimafiosoanchenelcalcio tutelato da quegli sporcaccionidellasinistra, e gliinteristispioni che hannospiatoancheme bisognerebbemetterlituttiingabbia.... eranotuttidaretrocessionevergogna! Ma lui non ? quello che sa tutto? Eppure dice orgoglioso di votare per Di Pietro.... Ma lui sa come ha inaugurato Di Pietro il suo partito? Oppure fa finta di non saperlo? http://it.youtube.com/watch?v=2-JqexOZ2YE Io infatti sono andato oltre in quel vecchio topic perduto, e ho chiesto ai lettori: Per chi lavora DAVVERO Travaglio? Perch? se guardi bene quali sono le sue vittime, c'? qualcuno che non viene praticamente quasi mai toccato... Chi ? quel qualcuno?
  9. Calciopoli/Oliviero Beha al TG3: "Ho Paura di una Giustizia Cos?" Oliviero Beha ? intervenuto al TG3 delle 19,00. In sintesi questo il succo delle sue affermazioni: "Del processo GEA non si ? saputo niente. I mezzi di informazione hanno taciuto su tutto. Nessuno ci ha detto cosa ? risultato dalle carte. Al contrario di quanto ? avvenuto per il processo della strage di Erba, dove i giornalisti hanno contato anche i peli delle sopracciglia degli imputati" "Della GEA facevano parte anche la figlia di Geronzi e De Mita Jr.. La loro posizione ? stata stralciata ed archiviata. Succede! Succede nelle migliori famiglie e qui ? successo!" "Mi piacerebbe sapere su quali basi il PM ha chiesto ben 6 anni per Luciano Moggi, visto che i testi hanno ritrattato tutto." "Se chi aveva deposto contro la GEA ha ritrattato tutto, allora costoro devono essere a loro volta indagati per aver dichiarato il falso. Invece, qui c'? qualcosa che non quadra. Se poi fa pi? comodo avere un Moggi colpevole, un Barbabl?, un mostro da sbattere sulle prime pagine dei giornali, allora ? un altro discorso." "Vi dico francamente, HO PAURA DI UNA GIUSTIZIA COSI'" video: http://www.rai.it/mppopupvideoSL/0,,News-T...5E23723,00.html al minuto 24:20
  10. Presidente, mio Presidente! 04 gennaio 2009 Da qualche giorno, o forse da qualche mese, o forse da qualche anno, girano voci incontrollate presso alcuni organi di stampa, secondo le quali la presidenza di Cobolli Gigli alla guida della Juventus ? arrivata quasi al capolinea. ..... .......... ............. Continua qui: http://www.ju29ro.com/tutto-juve/25-tutto-...residente-.html
  11. Ti abbassi i pantaloni? Ti premio In molti ricordano il gesto di Gianvito Plasmati lo scorso 16 novembre, quando, nel mezzo della gara Catania-Torino, si abbass? i pantaloncini per rendere pi? difficoltoso un intervento al portiere ospite Sereni. Alle tante critiche ricevute nei giorni seguenti, ora per Plasmati si ? aggiunta un'onoreficenza, perch?, come riporta "Il Giornale", l'attaccante ? stato premiato a Matera, suo luogo di nascita, "per aver reso pi? famosa la citt?". Il sindaco Nicola Buccico aveva del resto difeso Plasmati sin dal primo momento, indicandolo come "esempio di professionalit? e valori" e aggiungendo che "il gesto di Gianvito fa parte dello show, perch? il Catania ? una provinciale e per difendersi dalle grandi squadre deve lottare con ogni mezzo" come riportato ancora da "Il Giornale". Diversamente la pensava la madre del calciatore, che lo aveva rimproverato definendolo "sporcaccione". L'attaccante degli etnei ha cos? ricevuto il riconoscimento nella sala Giunta, in Municipio a Matera. Da notare come, per un giocatore al primo anno di Serie A, pi? delle reti realizzate contro Inter e Juventus sia valso mostrare le parti poco nobili... 3 gennaio 2009
  12. Inter, gli ultimi 2 scudetti costati 350 milioni. Campione d'Italia dell'oculatezza l'Atalanta Mentre Mourinho ritrova Adriano, rientrato con il solito 'giallo' dal Brasile alimentando le voci sulla sua cessione gi? a gennaio, il presidente Moratti fa i conti delle ultime due stagioni: i due scudetti, bilancio alla mano, sono costati 350 milioni. La perdita netta ascritta al bilancio del 30 giugno 2008, approvato dai soci lo scorso 30 ottobre, ? di 148 milioni, ai quali vanno aggiunti i 206 dell'anno precedente. Ma se il rosso si ? ridotto, a pagare non sono stati i calciatori: l'Inter ha chiuso il 2008 con la spesa pi? alta mai pagata da una societ? sportiva italiana per il personale, oltre 190 milioni. Ai 180 milioni della stagione in corso si sono aggiunti infatti i 10 milioni accantonati per lo stipendio dell'ex tecnico Roberto Mancini e del suo staff. Da record l'ampiezza della rosa stipendiata da Moratti e soci: 55 giocatori tesserati per i nerazzurri campioni d'Italia. A pagare, come sempre, ? il patron Massimo Moratti, con adeguate 'ricapitalizzazioni': quest'anno, se non ci saranno sorprese, si tratter? di scucire altri 86 milioni. Una cifra pi? che sufficiente a comprare uno qualunque dei club iscritti alla serie A, con esclusione delle altre 'grandi, Milan, Juventus e Roma. Il campionato ? lo stesso: ma mentre l'Inter incassa dai diritti tv 124 milioni, 32 da sponsor e pubblicit?, 31 dal botteghino, societ? di media classifica gestiscono un fatturato pari ad un quinto, un ottavo di quello del club campione d'Italia. L'inchiesta de Il Mondo Il settimanale economico ha analizzato le spese delle venti societ? del campionato di serie A, dividendo il monte ingaggi per il punteggio finale, o, come nel caso del torneo in corso, la proiezione sulla media punti prima della pausa natalizia dopo la diciassettesima giornata. In base a questo conteggio, in testa troviamo altri nerazzurri: l'Atalanta quest'anno ha speso 231mila euro per ogni punto guadagnato in classifica (undicesimo posto reale con 24 punti), mentre lo scorso anno avrebbe vinto lo scudetto "virtuale" con 239mila euro per ogni punto. Alle spalle dell'Atalanta, sia nella scorsa stagione che in quella attuale, si ? piazzata l'Udinese con 286mila euro a punto (lo scorso anno erano stati 252mila), seguita dal Catania (357mila euro a punto), mentre il Napoli di Aurelio De Laurentiis e la Lazio di Claudio Lotito hanno un rendimento economico simile a quello reale, rispettivamente settimo (433mila euro a punto) e nono (450mila euro a punto) posto. Disastroso, invece, il rapporto qualit?/prezzo delle grandi, a cominciare dal Milan di Silvio Berlusconi, ultimo a met? campionato con un milione e 622mila euro spesi per ogni punto guadagnato (i rossoneri sono terzi a quota 33). Retrocessione sarebbe poi anche per Juventus (penultima con un milione e 420mila euro a punto) e per l'Inter capolista di Massimo Moratti e Jos? Mourinho (un milione e 276mila euro a punto). Arriverebbe invece appena alla salvezza la Roma della famiglia Sensi, diciassettesima con un milione e 203mila euro a punto. Ma almeno le quattro grandi bene o male i loro soldi li usano per arrivare a competere per scudetto e Champions League. A spendere malissimo, sempre secondo l'inchiesta de Il Mondo, sono invece Torino e Chievo, che oltre ad avere un monte ingaggi molto alto, sono in fondo alla classifica reale: i granata del presidente Urbano Cairo (757mila euro a punto) sono quart'ultimi a quota 15, mentre i veronesi del presidente Luca Campedelli (700mila euro a punto) sono ultimi a quota 9. http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=90159
  13. Ti piace Zelig? Allora ti do la notizia del giorno. Da domani, (mi sembra sia proprio domani), in edicola con la giornalaccio rosa ci sar? il primo di una serie di dvd proprio su Zelig. Il primo dvd ?: Checco Zalone. Giornale sportivo, dvd comici. Sembra una barzelletta a pensarci bene. Sono nella m***a fino al collo, non sanno pi? cosa inventarsi. Peccato. Perch? rcs in teoria avrebbe i mezzi per fare delle cose serie.... Purtroppo sono quello che sono e..... meglio cos?, visto che li voglio in mutande... Io avevo apprezzato, per esempio, i dvd di Tot? col corriere della sera, ne ho beccato qualcuno usato su qualche bancarella e l'ho preso. (boicotto il nuovo) Sono fatti bene, ma la diffusione non credo sia stata devastante, anche perch? sono arrivati dopo La Fabbri, e dopo un altro editore (non mi ricordo pi? chi....... forse Oggi), oltre a quelli originali venduti in tutti inegozi e persino da mediaset (mediashopping). Insomma, anche quando hanno un'idea e perch? la scopiazzano. Ed ora, dopo le spillette, dvd di cinema, dvd di calcio di vario tipo (GOL!, campioni vari, ecc), dvd NBA, medagliette mondiali 2006, videogiochi, e cazzate varie.... finalmente la gazza ? arrivata anche ai dvd di comicit?.... Fetecchie forever.
  14. ? 2009-01-02 21:19 INTER: ADRIANO DISERTA IL PRIMO ALLENAMENTO DELL'ANNO APPIANO GENTILE (COMO) - Adriano ha disertato il primo allenamento del nuovo anno dell'Inter. Il brasiliano non e'infatti rientrato a Milano in mattinata con Julio Cesar e Mancini, ma e' arrivato solo in serata. L'episodio potrebbe riaprire il caso nonostante Mourinho avesse dichiarato nell'intervista alla giornalaccio rosa dello Sport che l'attaccante brasiliano ''e' segnato come un nome importante per il mio primo allenamento del 2009". Adriano ha avuto piu' giorni di vacanza rispetto ai compagni, giustificato dall'infortunio muscolare che aveva fatto tanto discutere. E' possibile che questo nuovo comportamento acceleri la separazione del brasiliano dall'Inter. ansa.it
  15. Si ma dopo questa botta qualcosina perder? anche lui... Teniamo conto che ? uno che spinge molto dialetticamente in tutte le trasmissioni a cui partecipa, se cominciano a girare brutte voci sul suo conto, la gente potrebbe mangiare la foglia... le tv hanno dato spazio alla cosa... A quel punto anche l'ultimo pezzo di sinistra sarebbe colpito. A sinistra non c'? pi? niente. E allora potrebbe tuffarsi un uomo molto importante per salvare la baracca e fare da leader. A quel punto il prossimo obbiettivo della magistratura o dei telefonisti potrebbe essere Silvio.... new scandal e via. Per fortuna serve ancora tempo per realizzare una roba del genere. E poi la mia ? solo un'ipotesi.
  16. Si e no. Dipende. Basta togliersi la maglia di appartenenza e mettersi ad indagare.... spulciando un p? di materiale. Alcune verit? assolute le si trovano, magari non tutte, per carit?, ma qualcosa si trova.
  17. pezzi vecchi ma buoni: .read "CRISTIANO FACCIA UN PASSO INDIETRO" - IL CASO DI PIETRO IMBARAZZA I GIROTONDINI Francesco Bei per La Repubblica Senza scomodare Longanesi e il "tengo famiglia", la vicenda del figlio di Di Pietro, intercettato mentre raccomandava alcuni amici a Mario Mautone, ha lasciato l?amaro in bocca a qualche girotondino e dipietrista della prima ora. E solo la risposta dell?ex pm - ?l?inchiesta vada avanti, non c?? figlio che tenga? - ha potuto salvare in extremis una situazione altrimenti imbarazzante. Baster?? ?? vero che i padri non devono rispondere delle colpe dei figli, ma forse Di Pietro avrebbe fatto bene a non candidarlo proprio il figlio?, osserva ad esempio Gerardo D?Ambrosio, che di Tonino fu collega al pool di Milano negli anni arrembanti di Mani Pulite. ?Il problema ? uno solo - allarga lo sguardo il senatore del Pd - e io l?ho ripeto ormai da tempo: il sistema delle raccomandazioni sta rovinando l?Italia. Certo per l?Italia dei valori ? un momento di grande crescita e a Di Pietro non giova il fatto che il figlio venga beccato a fare queste stupidate. Per questo l?ha rimproverato aspramente e ha fatto bene?. E tuttavia ormai in gioco c?? anche la carica di Cristiano Di Pietro, consigliere provinciale a Campobasso, viste le campagne giustizialiste per l?esclusione dal Parlamento di condannati e inquisiti. Di Pietro junior, come ancora ieri ricordava una nota dell?Idv, ?non risulta indagato?, ma Pancho Pardi, senatore dipietrista e leader storico dei girotondi, non si accontenta: ?Forse il figlio dovrebbe fare un passo indietro, indipendentemente da quello che dice il padre. Ormai ? un uomo, un gesto del genere ? rimesso alla sua sensibilit??. Pardi comunque ritiene che Di Pietro senior sia stato all?altezza delle circostanze: ?Mi sembra che abbia adottato una posizione giusta, non ha fatto una difesa familistica. Si ? distinto da tutti gli altri specialisti nell?accampare scuse?. E se qualcuno prover? a ?strumentalizzare? la vicenda di Cristiano, Pardi ? convinto che trover? il fatto suo: ?Di Pietro ha detto: continuate a indagare, usate le intercettazioni. ? la cosa pi? in armonia con i principi che sostiene?. Alza lo scudo a difesa di Tonino anche Giovanni Pecora, giornalista e animatore della pi? riuscita manifestazione girotondina, quella del Palavobis di Milano. ?Mi sembra che il padre abbia avuto una reazione molto dignitosa - sottolinea Pecora - e, anche se tante volte ha commesso degli errori politici, Di Pietro si ? sempre schierato dalla parte giusta?. Chi invece non fa sconti a Tonino ? il suo ex braccio destro Elio Veltri, ormai da anni in prima fila nel denunciarne i vizi pubblici e privati: ?Intanto il contesto di questa vicenda ? quello tipicamente italiano, dove i genitori che fanno politica in genere sistemano tutta la famiglia. E nel, caso Di Pietro, stanno tutti l??. Veltri ? inesorabile: ?Il nostro ? un Paese in cui le parole non servono pi? a nulla, contano solo i comportamenti. E l?omologazione di Di Pietro agli altri ? totale. Inoltre mi pare di aver capito che questo Mautone prima era un amico di famiglia e poi, da un giorno all?altro, ? diventato uno a cui non si doveva neppure rispondere al telefono. E tutto questo un anno prima che si sapesse dell?inchiesta, curioso no??. La stessa "curiosit?" che spinge Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl in Senato, a sfidare il leader dell?Idv ?a un pubblico confronto? sul tema: ?Come ha fatto il babbo a sapere che erano intercettate le telefonate tra il pargolo e Mautone? Di Pietro non se la caver??. L?ex pm replica annunciando una singolar tenzone con Gasparri in Tribunale: ?Lo citer? in giudizio per le sue diffamazioni, sperando che non voglia avvalersi dell?immunit? parlamentare. Vedremo chi ha ragione?. Ma il pi? feroce critico di Di Pietro ? un altro figlio d?arte, Bobo Craxi, che ora se la ride: ?? una vicenda in cui spero che Di Pietro ne esca con le ossa rotte. Cristiano Di Pietro faceva raccomandazioni? ? la politica, bellezza...per lui questa vicenda assume toni drammatici?. Per il figlio di Bettino non pu? che trattarsi di legge del contrappasso: ?Di Pietro ? uno che predica bene e razzola male. L?ho trovato patetico in questa sua difesa famigliare e temo che per lui e per il suo clan ce ne sar? anche di peggio?. http://www.dagospia.com ----------------------------------- Di Pietro e Mastella jr: due figli, due "sentenze" Tutti uguali, questi figli di pap?. Ogni scarrafone ? bello a babbo suo. Di questi tempi la cronaca giudiziaria ce ne ha fatti conoscere in particolare due, di rampolli, che sembrano fatti con lo stampo. Prendi Di Pietrino e Mastellino: due vite parallele, due biografie fotocopia, due curricula identici spiccicati, come no. Vogliamo scommettere? Vogliamo fare il confronto? E facciamolo. Cominciamo dal carattere. Elio Mastella, 30 anni: ai tempi delle indagini sul padre da parte della procura di Santa Maria Capua Vetere, combatte in piazza, a Ceppaloni: ?Mio padre non ? un boss, spulciatemi pure?. Cristiano Di Pietro, 35 anni: in questi giorni di accuse pure lui combatte, nel salotto di casa sua, a Montenero, davanti al capitone alla brace, giocando a tressette con gli amici suoi e del pap? Antonio. Stessa tempra, stesse abitudini battagliere, dunque. Elio Mastella va in tv e parla subito fuori dai denti, respinge le accuse al padre, e in un celebre video che ha sbancato Youtube zittisce l'inviato delle Iene Sortino: ?Io sono ingegnere a 24 anni, tu lavori in tv e sei il figlio del commissario dell'Autorithy per le comunicazioni, di che vogliamo parlare??. Uguale natura Cristiano Di Pietro: oggi si limita a dire che ?mi ha travolto una valanga?, ma poi basta perch? tanto a rilasciare dichiarazioni ci pensa il pap? Antonio. Gi?, tutti uguali, questi figli di pap?. A 19 anni Elio Mastella si diploma al liceo scientifico statale di Benevento. A 19 anni Cristiano Di Pietro di scientifico ha una cosa sola: la scelta della leva militare, trascorsa casualmente in polizia al tribunale di Milano, nella scorta del pap? Antonio. Arriviamo cos? ai 20 anni, quando Elio Mastella studia ingegneria all'universit? di Napoli, condivide un appartamento con cinque studenti a Fuorigrotta, 250mila lire a testa la rata d'affitto. A 20 anni Cristiano Di Pietro condivide il primo lavoro del pap? Antonio, giura da poliziotto alla presenza di Saverio Borrelli e del pap? Antonio, poi si stabilisce a Milano in un appartamento affittato dalla Cariplo al pap? Antonio. A questo punto ci pare chiaro che son tutti uguali, questi figli di pap?. L'unica differenza, al massimo, ? che Elio porta gli occhiali, e Cristiano no. Ma per il resto, stessa storia, stessi percorsi, davvero due carriere indistinguibili. A 22 anni Elio Mastella prepara la tesi ingegneristica a Bruxelles, e concepisce un logaritmo per controllare i sottotitoli dei film. A 22 anni Cristiano Di Pietro concepisce il diploma da privatista all'istituto tecnico di Pratola Peligna, voto 39 su 60, prova finale a porte chiuse per motivi di sicurezza, d'altronde ? il figlio del pap? Antonio. Potremmo continuare all'infinito: due vite equivalenti in tutto e per tutto. Ma proseguiamo: a 25 anni Elio Mastella si laurea in Ingegneria Elettronica a Napoli con il massimo dei voti. A 25 anni Cristiano Di Pietro si sposa con il massimo del giubilo, in presenza del questore di Bergamo e del pap? Antonio, con annessa festa nella masseria del pap? Antonio, non lontano dall'attico di 173 metri quadri dove andr? ad abitare, ovviamente un regalo del pap? Antonio. E ancora. A 26 anni Elio Mastella fa il pendolare, lavora nell'azienda Selex, e percorre ogni giorno 48 chilometri. A 26 anni Cristiano Di Pietro percorre invece la strada verso casa, perch? pur essendo poliziotto di prima nomina, viene magicamente trasferito in un baleno dalla Lombardia a Vasto, a due passi da pap? Antonio. Tutti uguali, questi figli di pap?. Oggi Elio Mastella lavora in una grande impresa, stipendio 1.800 euro al mese, inquadrato come dipendente nel settimo livello. Mentre Cristiano Di Pietro oggi ? inquadrato come consigliere comunale nel paese di pap? Antonio, consigliere provinciale nella provincia di pap? Antonio, iscritto al partito di pap? Antonio, ha saputo coltivare ottimi rapporti con l'ex ministro dei Lavori pubblici, cio? il pap? Antonio. Tutto questo per dire che, almeno stavolta, i luoghi comuni sono azzeccati: ? vero, ? la solita razza, i soliti privilegiati, sono tutti uguali, questi figli di pap?. Se poi il pap? si chiama Antonio, diventano persino pi? uguali degli altri. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=317152 --------------------------- COSSIGA PICCONA DI PIETRO - HA DIMOSTRATO UNA GRAN FACCIA DI C... A INTERVENIRE IN DIFESA DEL FIGLIO - SE LA PROCURA DI NAPOLI HA UN GATTO INNAMORATO DELLA GATTA DI UN CORRISPONDENTE DI UN GIORNALE DI NAPOLI ? NORMALE CHE NASCA UNA LIAISON... Roberto Scafuri per Il Giornale Presidente emerito Francesco Cossiga, ha visto? Preso in castagna, Antonio Di Pietro ha sgridato pure il figlio Cristiano. ?Guardi, se Di Pietro dice buongiorno, io son certo che ? gi? sera. Quando dice buonasera, sono sicuro che ? l'alba?. Che c'azzecca, presidente? ?C'azzecca, perch? mi tocca riconoscere che, avendo torto su tutto, stavolta Tonino la dice giusta: le raccomandazioni possono essere fatte da chiunque e non sono certo un comportamento penale. Io non le faccio pi? soltanto perch? non me le chiedono...?. Di Pietro allora l'ha imbroccata, per una volta. ?Pu? capitare. Per? mi chiedo che cosa avrebbe detto se le stesse intercettazioni avessero riguardato un esponente del Pdl o del Pd. Avrebbe sostenuto che la raccomandazione ? un reato gravissimo e che le intercettazioni sono necessarie. Anzi, che bisogna aumentarle, prevedendole di routine?. Non ? tutto oro quello che luce, nei comportamenti dell'ex pm. ?Oro di Campobasso, pi? falso di quello di Bologna?. Per? bisogna ammettere che almeno ha parlato degli errori del figlio. ?Piuttosto, ha dimostrato una gran faccia di c... a intervenire in questa materia?. C'? da rabbrividire? ?Ci? che mi ha fatto e fa davvero spaventare ? che ci siano ancora dei cittadini italiani che gli credono, e degli elettori che lo votano?. Ma neppure il fatto che le intercettazioni siano uscite subito dopo il voto in Abruzzo la intenerisce? Di Pietro ha scoperto la giustizia ?a orologeria?... ?Se la Procura della Repubblica di Napoli ha un gatto innamorato della gatta di un corrispondente di un giornale di Napoli ? normale che nasca una liaison... come ci fu tra Corriere della Sera e Procura di Milano ai tempi di Mani pulite, per fare un esempio. Sempre di amorosi sensi felini, si tratta...?. Gatta ci cova, quando c'? di mezzo Di Pietro. ?Che vuole? Lui ? una manifestazione dell'antipolitica, che ha captato molto bene, perch? il naso ce l'ha?. Almeno una qualit?, al Molisano, gliela riconosce. ?Per? non ? neppure tanto furbo come si crede, oltre a non saper parlare italiano e a non capire un'acca n? di codice penale n? di procedura penale. Tanto ? vero che il Pool di Mani Pulite lo ha usato e poi buttato a mare?. Altra vicenda rimasta nell'oscurit?. ?Tonino deve ancora spiegare agli italiani perch? si sia dimesso dalla magistratura: io e lui lo sappiamo bene, e anche il Gip di Milano, Ghitti...?. Potrebbe dirlo anche a noi. ?No, lo deve dire lui. Cos? come ancora deve spiegare come and? quella questione dei cento milioni presi in prestito e restituiti in una scatola, come se fosse la cosa pi? normale di questo mondo?. Non tirer? in ballo pure la notissima vicenda della Mercedes? ?Gi?, ma la restitu? poi, o no? In una scatola? Un modellino??. Non scherzi, presidente. ?Uno di questi giorni stamper? e distribuir? in giro le motivazioni dell'archiviazione dell'inchiesta del Gip di Brescia sui suoi colleghi magistrati... Molto istruttive sull'uomo e sul politico?. Non d? molto credito all'ex pm. ?? un gran bugiardo: come quando raccont? di essersi dimesso dalla magistratura perch? contrario all'avviso di garanzia a Berlusconi nel '94... O quando dice di aver rifiutato il posto di ministro dell'Interno, mentre in realt? brigava per avere un ufficio al ministero delle Finanze...?. Fatti che lei conosce bene e lui non ha mai voluto chiarire. ?Ne parlo soltanto per difendere i magistrati che conoscono il diritto penale e si comportano facendo il loro dovere. Certo, non quelli che fanno parte dell'Anm?. L'Anm, un'altra delle sue ?bestie nere?. ?Noo... Mi limito a dire che Di Pietro ha la faccia molto pi? intelligente di quello l?, Palamara, un cognome che avrebbe fatto la fortuna del tonno in scatola?. Presidente, forse aveva ragione a non credere all'ex pm: mentre parliamo Di Pietro ha rettificato il tiro, sostiene che il figlio ha fatto il suo dovere. ?Anche se avesse preso tangenti, avrebbe sostenuto che era suo dovere prenderle...?. Per?, almeno in privato, chiss? che sfuriata gli avr? fatto. ?Tonino, gi? detto il "giustiziere della notte"... Certo, pu? darsi: mica per quello che ha fatto, ma per l'imprudenza. E sa quello che cosa gli ha risposto??. Il figlio? Avr? sub?to, o no? ?Pap?, gli ha detto, e se avessero intercettato le telefonate tue, agli amici, quando eri ministro delle Infrastrutture? Sai che casino sarebbe successo??. Buon sangue non mente. ?Che vuol farci? 'E figlie so' piezz'e core?. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-2309.htm
  18. Prendo da Rocca e posto questi 2 link: http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagw...ntArticle=KBTZJ http://www.camilloblog.it/?s=metodo%20travaglio
  19. Intervista esclusiva al figlio di Umberto e nipote dell?Avvocato Per la prima volta parla di Juve, raccontando il suo attaccamento, i suoi ricordi e i suoi sogni legati ai colori bianconeri, che per lui significano ?passione e amore? ? Calciopoli ? stata giustizia sommaria? ?Attendo le sentenze dei magistrati per capire veramente? ?Se Moratti ricorda sempre la stessa storia significa che un po? la patisce. Per me non ci sono scudetti sporchi e puliti: esistono gli scudetti e basta? VITTORIO OREGGIA BUONA FINE d?anno, Andrea Agnelli. Il 2008 ? stato molto importante per lei e il 2009 forse lo sar? ancora di pi?. ? Sto seguendo con grande im?pegno due progetti: la Lamse, una holding finanziaria, e la crescita del Royal Park golf club, che a maggio ospiter? l?O?pen d?Italia. Personalmente, co?me consigliere federale, avr? l?occasione di seguire da vicino l?organizzazione di questo even?to eccezionale. La mia testa ? l??. E la Juventus dov??? Lontana? ? Tutt?altro, come potrebbe? Continuo a seguirla, ? ovvio, anche se in maniera diversa ri?spetto a qualche anno fa a cau?sa dei miei impegni professio?nali ?. Cosa rappresenta per lei? ?Passione e amore?. Il primo ricordo della Juven?tus che le viene in mente? ? Molti anni fa, mio padre mi port? a Villar Perosa, dove era in ritiro la prima squadra. Mi chiese vicino a chi volessi seder?mi durante il pranzo e risposi d?istinto: Paolo Rossi! Mi dia retta, non sono diverso da mi?lioni e milioni di tifosi di calcio che popolano il nostro pianeta. Il mio trasporto emotivo ? il medesimo. Ripeto, passione e amore?. Vivendo la Juventus ?da den?tro? cosa si percepisce di pi? e di differente? ?Non ho dubbi: pi? sei a contat?to con i campioni e pi? ne scopri l?assoluta normalit?. La loro forza e le loro debolezze?. Restiamo ai tifosi. In parecchi temono che prima o poi la Fa?miglia entri nell?ordine di idee di disfarsi della Juventus. Pu? tranquillizzarli? ?Fino a che la Famiglia rester? unita la Juventus non verr? toccata. Funzionava cos? anche quando erano in vita l?Avvocato e il Dottore?. Che poi era suo pap?. A pro?posito, Antonio Giraudo cosa rappresenta per lei? ?Un secondo padre?. Scendiamo di parentela: Mog?gi? ? Un intenditore sopraffino di calcio. Le cito alcuni esempi, gli ultimi: Chiellini, Marchionni, De Ceglie, Giovinco, Marchisio, Molinaro, Paolucci, Lanzafame, Pasquato. Ma sapeva pure sce?gliere i collaboratori migliori, come Franco Ceravolo, l?allora capo degli osservatori?. Un passo indietro, doloroso: Calciopoli. ?C?? stata una giustizia sporti?va sommaria, perch? dettata da tempi ristretti. In due settima?ne di discussione all?Olimpico non si ? avuta nemmeno la pos?sibilit? di leggere tutti gli in?cartamenti, la compilazione dei calendari incombeva... Ma c?? anche la giustizia ordinaria, che ha tempi pi? lunghi, e solo alla conclusione di questi pro?cedimenti si potr? capire cosa ? stata davvero Calciopoli. Il mio invito ? alla pazienza. Rimane comunque una considerazione di carattere sportivo da svilup?pare ?. Quale? ?La Juventus non ha giocato e vinto solo in Italia. Ha giocato e vinto anche all?estero, nella no?stra bacheca sono finite la Champions League, la Coppa Uefa, la Supercoppa europea. Siamo diventati campioni del mondo a Tokyo nel 1996 e sia?mo andati tante volte in finale di Champions. Aggiungo anche tre Palloni d?Oro: Zidane, Ned?ved, Cannavaro. E, chiudo, nel?la finale del Mondiale di Ger?mania in campo c?era una mon?tagna di bianconeri. Quindi...?. Moratti non perde occasione per girare il coltello nella pia?ga. ?A Massimo voglio bene, per? il fatto di ricordare sempre la stessa storia significa un po? pa?tirla. A mio avviso non esistono scudetti puliti o sporchi, esisto?no gli scudetti e basta?. Sia sincero, la serie B come l?ha attraversata. Di rimbalzo, con sofferenza? ? I ragazzi che l?hanno giocata la definiscono, con il senno di poi, un?esperienza straordina?ria ?. Suo padre consegn? la Juventus a un management composito, non solo di estrazione calcistica. La parola d?ordine era conti in ordi?ne e vittorie, una formula che si ? rivelata micidiale per la concor?renza... ?Non ? l?unico modello. Il trading dei campioni e il trading immobi?liare era un sistema di gestione. Un altro pu? essere quello di puntare sui giovani da affermare, copiando l?idea di Ajax e Arsenal. Dipende, insomma, da pianificazioni e pro?spettive ?. Quelle della Juventus? ?Avere sempre una grande squa?dra. L?attuale dirigenza ha proget?tato di tornare al successo in cin?que anni?. Qualche giocatore che le piace?rebbe applaudire in bianconero? ?Tanti...?. I nomi? ?Nessun nome. Anzi, faccio un?ecce?zione per un sogno: Messi?. Ci raccontava che segue sempre la Juventus... ?S?, la seguo con amore e passione. Che poi ? l?eredit? lasciatami da mio padre?. E si diverte? ?I conti si fanno alla fine. Non ? fon?damentale vincere o perdere tre partite, sono fondamentali i risul?tati al 30 giugno?. Un risultato soddisfacente per lei quale sarebbe? ?Restare nell?elite della Cham?pions League. Poi, sa, a volte ? que?stione di un palo, una traversa, un rigore non dato?. Alzare la Champions ? una even?tualit? possibile? ?Ho parlato con alcuni giocatori, il doppio trionfo contro il Real Ma?drid ha trasmesso loro la sicurezza di poter andare ovunque e contro chiunque senza timore?. Ritiene che in una squadra sia preminente il gruppo o l?allenato?re? ?Una squadra di calcio ? una curio?sa alchimia, dipende dalla societ?, dai giocatori e dall?allenatore?. A suo parere, Del Piero ? un mira?colo biologico? ?I miracoli non esistono, semmai esiste la professionalit?. Alessan?dro smette di allenarsi, va a casa e fatica ancora con il personal trai?ner. Mi aggancio a una riflessione di un mio amico su Sergio Mar?chionne: lavora come un matto, dalle sei di mattina a mezzanotte, disse. Ma i risultati si ottengono co?s?. Naturale?. E siamo allo stadio, la bella casa della Juventus, il vecchio proget?to della Triade finalmente realiz?zato. Considerazioni a margine? ?Rimango in tema: si tratta di un risultato ottenuto dopo 14 anni di battaglie. La vecchia dirigenza, con l?acquisto dell?ippodromo di Vinovo e del Delle Alpi, ottenendo impor?tanti concessioni commerciali, da un lato ha costruito il Centro spor?tivo, dall?altro ha gettato le basi per finanziare il nuovo stadio. Il punto nodale, per?, ? un altro: sar? diffi?cile avere dei fruitori che lo sfrutti?no nella maniera giusta. Questione di abitudini, di mentalit?. E? un po? il discorso del merchandising: Ju?ventus e Milan non sono potenzial?mente inferiori al Manchester Uni?ted, solo che in Inghilterra appena inizia la stagione tutti i tifosi vo?gliono indossare la maglia nuova, in Italia invece la si tiene per cin?que di anni e alla fine la si ricom?pra. Taroccata?. Cambiamo argomento: la Formu?la Uno risentir? della crisi mon?diale? ?Dipende da quale sar? il sistema di finanziamento del mondo sporti?vo. Se a monte gli sponsor decide?ranno di praticare una politica di?versa, anche a valle ci saranno ri?percussioni. Senza dimenticare i diritti tv, che garantiscono la mag?gior parte dei denari per disputare una stagione di corse. Ma in asso?luto ritengo che il campionato, una volta partito, far? la sua strada?. Alonso alla Ferrari piace tanto al?la gente. Perch? Raikkonen ? troppo freddo e Massa troppo mi?nimalista... ?Sia Raikkonen sia Massa hanno dimostrato di essere piloti da Fer?rari. E onestamente era pi? logico vincere questo Mondiale rispetto a quello dell?anno scorso. Massa ha perso per un filo?. Si ? avvertita l?assenza di Jean Todt nella gestione sportiva? ?Todt ? stato un grande personag?gio della Ferrari, un periodo di as?sestamento era inevitabile. Ma Stefano Domenicali ne ha raccolto con entusiasmo e professionalit? il testimone. In fondo, la Rossa ha conquistato un mondiale costrutto?ri e un secondo posto onorevolissi?mo ?. Hamilton ? proprio un fenome?no? ?Il suo curriculum ? straordinario. Se dimostrer? di essere davvero un campione potr? permettersi certi atteggiamenti... particolari?. L?Open di golf a Torino cosa rap?presenta? ?Una tappa di passaggio per arric?chire il programma che dovrebbe consentirci di portare la Ryder Cup al Royal Park?. Un?occasione un po? prematura? ?Un treno che andava preso al vo?lo. Il nostro obiettivo ? quello, entro tre anni, di collocare l?Open d?Italia a livello di competizione di seconda fascia. Per il momento siamo in li?nea con l?Open del 2008?. Tiger Woods verr? mai a Torino? ?Solo con la Ryder o quando avre?mo organizzato un Open all?altez?za. Lavoriamo duro per questo, il tempo stringe. La nostra idea ? av?vicinare il golf alla citt?, costruen?do campi pratica comunali, in ma?niera da incentivare il movimen?to ?. Franco Chimenti si ? candidato alla presidenza del Coni: cosa ne pensa? ?Chimenti ? stato ed ? un ottimo presidente del golf e ritengo che sa?rebbe anche un ottimo presidente del Coni. Se verr? eletto?. Sponsor dell?Open? ?Il principale dovrebbe essere Bmw?. Un paradosso, proprio nella citt? della Fiat? ?Pu? suonare strano, ma ? un even?to che ci ? stato assegnato dalla Fe?derazione con contratti gi? in esse?re ?. Andrea, se non fosse innamorato della Juventus, per quale squa?dra tiferebbe? ?Mi viene in mente lo spot di una nota marca di bibite: puoi tradire tutti, ma non la tua squadra del cuore?. Il 2009 sar? un anno di mutamen?ti per lei? ?Di applicazione massima ai miei progetti?. Molti tifosi la vorrebbero alla gui?da della Juventus. Un Agnelli al comando, il fascino sta nell?accop?piamento di cognome e societ?... ?Ma la Famiglia c?? gi?. Io adesso mi dedico a Lamse e Royal Park: con mio cugino John Elkann mi confronto quotidianamente anche su questo?. Lei ? appassionato di sci e fre?quenta Sestri?re: come si spiega che la stazione regina della Via Lattea rischi di non avere la Cop?pa del Mondo? ?Non me lo spiego. Per?, per tutto quanto ? stato fatto negli ultimi 20 anni, sono sicuro che la Coppa del mondo ce l?avr??. VITTORIO OREGGIA Ha aperto per noi l?album del cuore tutto in bianconero C?? UN ALBUM di fotografie sul tavolo di cristallo della sala riunioni di Lamse, la holding finanziaria che Andrea Agnelli, figlio del dottor Umberto, nipote dell?avvocato Giovanni, cugino di John e Lapo Elkann, amministra da qualche anno. Le fotografie sono quelle indimenticabili dei trionfi juventini: ? Vuole sapere cosa significa per me questa squadra? Ecco, sfogli pure... ? . Istantanee che sono pietre, immagini che sono scolpite nell?immaginario collettivo, ricordi di un passato che non torna pi?. Donna Allegra in bianco e nero, l?abbraccio con Antonio Giraudo, il ? secondo padre ? , la posa con Romy Gai, amico di sempre, e in lontananza Luciano Moggi, la Champions League alzata al cielo, Gianluca Vialli nudo e coperto solo dalla Supercoppa manco fosse una foglia di fico, Didier Deschamps felice. Fotografie che servono per capire, caso mai ce ne fosse bisogno, cosa rappresenta uno dei ? gioielli di Famiglia? per questo ragazzo assolutamente normale pur essendo assolutamente diverso - come status - dalla maggior parte dei suoi coetanei. A trentatr? anni non ? pi? lo sbarbatello di certi ? scatti? privati e datati ma ? un uomo che ha moglie, figlia, responsabilit? sulle spalle e una grande voglia di fare. Come suo padre, per?, preferisce lavorare dietro le quinte, scansando i sensazionalismi dei personaggi importanti e le facili etichette appiccicate addosso ai rampolli di casate illustri. Forse non ? un caso che dopo una stagione di lunghi silenzi abbia accettato di svelare le sue passioni e i suoi progetti sportivi proprio adesso, alla fine di un anno delicato, all?inizio di un anno fondamentale. Non una confessione da settimanale patinato, piuttosto un racconto ponderato di se stesso e delle sue cose, tra le quali non possono mancare la Juventus, la Ferrari, il golf e lo sci. Gli amori del pap? e dello zio, gli ? sfizi? di una volta, il business di adesso. E quando, alle undici e rotti della sera, reduce da Londra con breve passaggio a La Mandria, si spengono le luci dell?ufficio in pieno centro a Torino, un attico ex sede diplomatica degli Stati Uniti alle Olimpiadi, probabilmente Andrea Agnelli ? un po? meno Andrea e un po? pi? Agnelli di quanto non fosse prima di cominciare una chiacchierata interrotta da un paio di sigarette, da una lettura dell?introduzione della storia del calcio, da una telefonata brevissima con l?amico Luca. V.O. Fonte: Tuttosport
  20. PRIMO PIANO MARIA SENSI: "Scudetto alla Roma? C'era un centenario da rispettare" Parole forti quelle di Maria Sensi a surriscaldare un fine anno con il botto. La moglie del defunto Presidente Franco ha parlato in radio a Centro Suono Sport e non ha usato mezzi termini gettando pi? di un sospetto sulla lotta scudetto della scorsa stagione. Le parole della Sensi fanno eco all'intervista rilasciata dal portiere Doni al Corriere dello Sport (e riportata su Romagiallorossa) quando dice che la Roma nel 2008 poteva vincere il tricolore "Ma sono successe cose strane...". ?La Roma meritava lo scudetto - ha detto la signora Sensi- Il 2008 non ? stato positivo, n? per la famiglia e neppure per la squadra. La Roma meritava lo scudetto, un regalo anche per il suo presidente Franco Sensi. Ma c'era un centenario da onorare e da rispettare, per?. Cos? ? stato?. Il riferimento ? ovviamente ai cento anni festeggiati proprio nel 2008 dall'Inter. http://www.romagiallorossa.com/?action=rea...;idnotizia=7013 che fetecchie....
  21. Il giovane rampollo della Famiglia sar? il presidente della Juventus Cos? John Elkann prepara la discesa in campo nel 2009 CALCIO 31/12/2008 - La famiglia Agnelli torna alla presidenza della Juve. Non ? fantamercato ma uno scenario che si potrebbe concretizzare da qui a poco tempo. A fine stagione, l?attuale presidente Cobolli Gigli potrebbe infatti lasciare il suo ufficio di corso Galileo Ferraris per far posto a John Elkann. GIOCATTOLI DI FAMIGLIA Dopo aver conquistato la presidenza di IFIL e IFI (ora Exor), rispettivamente la finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli e l?Istituto Finanziario Industriale (fondato, manco a dirlo, dal nonno Giovanni Agnelli, ndr), ed essere stato nominato vice presidente di Fiat, John Elkann potrebbe arrivare presto alla guida anche della Juventus. Il primogenito di Margherita Agnelli e di Alain Elkann ? sempre stato vicino alla societ? di corso Galileo Ferraris, specialmente nell?anno della caduta in B, e non ha mai fatto mancare l?affetto a dirigenti, tecnici e giocatori. Ora potrebbe essere arrivato il suo momento, in un virtuale passaggio di consegne tra passato e futuro della Juventus. LA FAMIGLIA Se la prossima estate si concretizzasse la ?successione?, John Elkann sarebbe il quarto elemento della famiglia Agnelli a salire alla guida della Juventus: il primo in ordine cronologico a vestire i panni di presidente fu Edoardo Agnelli, figlio di Giovanni Agnelli il fondatore della Fiat, in carica dal 1923 al 1935. Edoardo ebbe sette figli e tra questi Gianni, che molti ricordano semplicemente come l?Avvocato, e Umberto, anche loro alla guida della Vecchia Signora: il primo dal 1947 al 1954 e il secondo dal 1955 al 1962. Elkann sarebbe dunque il quarto esponente della casata a sedere su quella sedia che fu per prima di Eugenio Canfari fondatore della Juve. LINEA VERDE Dopo ?Calciopoli?, la Juve si ? distinta anche per una politica di ringiovanimento della squadra ?non comune? a molte formazioni di serie A. Una politica che sta iniziando a produrre i suoi frutti e che potrebbe permettere al club bianconero di impostare anche un diverso discorso economico per il futuro. Sulla stessa lunghezza d?onda ? stato impostato anche il lavoro dirigenziale e presto in casa Juve potrebbe trovare spazio anche Lapo Elkann, fratello di John, altro rampante dirigente in erba e grandissimo tifoso della Juve. VOGLIA DI JUVE A seguito di quanto successe nell?estate del 2006, quando la Juve fu spedita in serie B dopo lo scandalo ?Calciopoli?, c?? stata la volont? da parte della famiglia Agnelli di restituire l?immagine di un tempo. Un immagine che oggi si riflette proprio nella figura di John Elkann, mai banale, mai fuori posto e ora pi? che mai pronto a prendere in mano le redini della squadra, magari supportato dai consigli di gente come Giampiero Boniperti e Franzo Grande Stevens, presidenti di un glorioso passato scritto dalla famiglia Agnelli. http://milano.cronacaqui.it alf24 dove sei? che ne dici? ci siamo capiti.
  22. SENSI, TERRENI IN VENDITA MA LA ROMA NON SCADE Debiti verso Unicredit, domani prima verifica DI ALBERTO CORTI Ventisette ettari che tengono saldamente la famiglia Sensi attaccata alla Roma. Tale ? l'estensione dei terreni in zona Torrevecchia di propriet? dei Sensi che il principale creditore del gruppo Italpetroli, l'Unicredit banca di Profumo, sta vendendo al miglior offerente in questi giorni per rientrare di parte dei 274 milioni di euro d'esposizione nei confronti dei Sensi. Il piano di rientro siglato ad agosto d'altronde parla chiaro. Entro domani Italpetroli deve coprire almeno 130 milioni di debito, e la famiglia Sensi possiede diversi beni, soprattutto immobiliari, ma scarseggia in fatto di liquidit?. Ed ecco che allora la politica, da sinistra a destra, ha dato una mano alla famiglia Sensi trasformando i terreni di Torrevecchia in edificabili grazie ad una delibera dell'aprile 2006 (sindaco Veltroni) raccolta dall'attuale sindaco Alemanno che sta attendendo solo la conclusione delle conferenze dei servizi per consegnare il suo "visto, si costruisca". Periziati a 99 milioni, i terreni sono stati messi in vendita a 90 e Unicredit sta stringendo gli ultimi dettagli per venderli a 70 a un famoso "palazzinaro", che a Roma non manca mai. Anche se 70 milioni non bastano, per ora Profumo si accontenter? di portare a casa un risultato positivo e abbattere in parte il debito. Poi torner? alla carica, ma c'? tempo. Intanto di certo non toglier? le mani di Rosella Sensi sulla Roma, visto che nel piano di rientro la squadra di calcio ? inserita nel settore ?entertainment? che non fa parte dei beni vendibili, per ora. Ne fan parte invece i depositi petroliferi di Civitavecchia, denominati settore Oil, che erano oggetto di interessamento della societ? petrolifera libica Tamoil guidata da Roger Tamraz. Situazione che resta in divenire, dato che tali depositi potrebbero essere stati giudicati obsoleti e quindi di difficile valutazione economica. Altri asset sono in fase di dismissione, piccole industrie (tipo Svila srl, surgelati) o terreni come il Borgo di Perolla, una tenuta in Toscana di grande valore. Il gruppo Italpetroli ha, peraltro, debiti anche con altri istituti di credito per altri 84 milioni, per un totale di 357. In tutto questo, il pi? penalizzato appare Spalletti, che avrebbe bisogno di un paio di rinforzi dal mercato di gennaio e che difficilmente avr?. Un secondo portiere e un attaccante, visto che Totti rester? fuori per un po'. Per il portiere i contatti pi? decisi sono con Fontana, svincolatosi da Zamparini, al quale sono stati offerti sei mesi di contratto. Difficile che per fare mercato Prad? si privi di qualche gioiello, tipo Aquilani. La mezzala ? richiesta in tutta Europa, ha il contratto in scadenza nel 2010, la trattativa per il rinnovo langue, ma per ora non si vende, a meno che i giallorossi stecchino la qualificazione alla prossima Champions. Obiettivo non cos? scontato, visto che il quarto posto ? distante nove punti (e una partita in pi? da giocare). La Stampa.it
  23. CAIRO E MISTER X ? IL TORINO POTREBBE DIVENTARE UN VERO AFFARE PER URBANO - COMPRATO A ZERO, INVESTITI 23,5 MLN ?, ORA UN MISTERIOSO COMPRATORE ? PRONTO A SBORSARE DAI 40 AI 60 MLN ? MA QUAL ? IL GIUSTO PREZZO DEL CLUB GRANATA? Oddenino e Vergnano per "La Stampa" Tutto cominci? con quei 23,5 milioni che Urbano Cairo, salvatore della patria granata, invest? per far ripartire una societ? destinata al fallimento e presa a costo zero. Quello fu il primo ed ? tuttora il pi? oneroso esborso del patron, abile nelle stagioni successive a gestire il Toro senza mai rischiare l'osso del collo e limitando a quasi nulla le esposizioni personali. Mister X, il compratore mascherato, ha fatto sapere tramite i suoi avvocati di avere fra i 40 e 60 milioni per rilevare la societ? e rilanciarla ai massimi livelli. Cifra enorme per gli addetti ai lavori, del tutto sproporzionata alla reale valutazione del club che Cairo dirige dall'agosto del 2005. I pi? prudenti sostengono che non si va oltre i 20 milioni. Ma quanto vale realmente il Toro? Una societ? di calcio non ? come un Modigliani che ha una valutazione definita e immobile, ma dipende da tante variabili, alcune molto complesse. Non sappiamo se il compratore mascherato abbia gi? potuto fare delle stime precise. Non essendo in possesso dei libri contabili dubitiamo che sappia con esattezza cosa vale il Torino. Quindi la sua generosa offerta, sempre che nel giro di un mese venga confermata, ? del tutto ipotetica. In attesa che gli esperti di Mister X abbiano la possibilit? di mettersi al lavoro, diciamo che ci sono criteri generali da considerare prima di avventurarsi nel molto particolare mondo del calcio. Un noto commercialista torinese, che ha sicuramente una certa pratica nel settore, spiega: ?Si procede come quando si fa una valutazione standard di un'azienda commerciale: una squadra di calcio lo ?, anche se molto particolare. Bisogna fotografare l'esistente, cio? la situazione patrimoniale con verifiche del caso. Si valutano le perdite, se sono stati rispettati i valori del codice civile sulla capitalizzazione e poi bisogna capire debiti, contributi (soprattutto quelli verso lo stato, il tallone d'Achille dei club di calcio), affitti. Poi si verificano le voci all'attivo, i valori immobiliari e le propriet? che per? sono rare nel calcio?. Nel caso del Toro quest'ultimi sono addirittura inesistenti, visto che anche la sede sociale ? in affitto. Ma una delle voci pi? importanti ? quella legata al patrimonio giocatori. In genere tocca al tribunale nominare un perito. Uno dei pi? richiesti italiani ? l'ex granata Eraldo Pecci. Secondo una stima dell'attuale ?rosa? del Toro, il valore del gruppo di Novellino si aggira sui 38 milioni. Spiega ancora l'esperto: ?Quello dei giocatori e dei loro contratti ? un problema delicato. Bisogna verificare quanto sono lunghi gli accordi, ricordando che a scadenza il valore ? zero, quanti anni hanno, quanto sono costati e che cosa possono offrire?. Stabilito questo valore, si passa a esaminare costi e ricavi. I costi si sanno pi? facilmente, il flusso dei ricavi invece ha mille situazioni. Biglietti e abbonamenti ormai sono la fetta minore degli introiti di una societ? di calcio. Aggiunge il commercialista: ?Il vero valore sono gli sponsor, e il Toro non ha grandissime risorse, cos? come per marketing, e diritti tv. Questi determinano la ricchezza di una societ? e non a caso la retrocessione in B viene vista come un fallimento perch? crollerebbero quelle voci, a differenza del valore dei giocatori che resta tale in A o B. La Juve, pur retrocessa, incass? molto dalla cessione dei suoi migliori calciatori, ma and? in perdita su sponsor e diritti tv?. Per capire quanto pu? produrre davvero l'azienda Toro ci sono due metodi comunemente usati per le normali imprese: ?Si pu? adottare il metodo del patrimoniale puro, ma nel calcio si procede con l'attualizzazione dei flussi di cassa, calcolati su un certo numero di anni. Anche se ? difficile farlo con squadre altalenanti fra A e B?. In ogni caso per l'esperto il valore attuale del Toro ? comunque inferiore ai 40 milioni di euro che il munifico compratore ha fatto sapere di avere presto a disposizione. [29-12-2008] dagospia
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