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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. FIAT-CHRYSLER, PATTO TRA MORIBONDI Troppo vistoso e precipitoso ? stato l'annuncio sparato dai giornali sul colpaccio di Sergio Marpionne con l'americana Chrysler. Per questa ragione si ? mossa stamane all'alba la Consob dove Lamberto Cardia e i commissari hanno rinunciato alla tazzina di caff? e ai commenti sportivi, per chiedere alla Fiat un comunicato e qualche precisazione. ? vero che nel maggio 2007 Marpionne, davanti agli studenti della Bocconi, faceva dichiarazioni trionfalistiche del tipo "potremmo comprare Ford o General Motors", ma quella era l'et? dell'oro e delle vacche grasse in cui l'azienda di Torino produceva 2,3 milioni di veicoli l'anno contro i 630 al giorno di oggi. Che il manager italo-canadese sia un uomo dalle decisioni veloci e i neuroni rutilanti, sono tutti d'accordo, anche la Sacra Famiglia degli Agnelli che sta con il fiato sospeso per capire dove l'azienda andr? a parare. Oggi a Parigi Sarkozy ha convocato gli stati generali dell'automobile al quale sembra (cos? scrive il "Corriere della Sera") che abbia invitato anche Marpionne, deciso a declinare l'invito. Il marito di Carla Bruni ? un altro decisionista che oltre alle scarpe con i tacchi ? dotato di una grinta notevole, ma ha fatto capire ai francesi di Peugeot-Citroen che non beccheranno un euro qualora intendessero smobilitare la loro presenza in Francia. Forse ? questa la ragione per cui il manager dal pullover sgualcito ha scelto la strada americana e ha aperto un dialogo con la disastrata Chrysler dal forte contenuto commerciale. La storia si capovolge. Nel 2000 la General Motors firm? a Milano l'acquisto del 20% di Fiat Auto e in cambio i torinesi entrarono con il 5,15% nel capitale dell'azienda americana. La joint-venture fu salutata con enorme entusiasmo, ma tre anni dopo fu proprio Marpionne a chiudere la joint-venture portando al Lingotto 3mila miliardi di vecchie lire. Da quel successo ? iniziata l'irresistibile ascesa del manager italo-canadese al quale si deve la rinascita della Fiat prima del crollo dei mercati. Per lui che vive in Svizzera e ha il mondo come orizzonte, il governo italiano ? un fantasma, incapace di affrontare il dramma di un'azienda che dalle istituzioni pu? ricevere soltanto dosi massicce di cassintegrazione. Ci? che davvero ? poco credibile ? che Torino sia pronta ad acquistare il 35% di Chrysler perch? anche se nell'accordo non ? previsto scambio di denaro, ma soltanto di tecnologie e di reti commerciali, solo un pazzo potrebbe diventare azionista di un'azienda che sta sull'orlo dell'abisso. Le prossime ore serviranno a capire che cosa c'? di vero in questa avventura. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-2837.htm
  2. ? 2009-01-19 21:15 Fiat tratta alleanza con Chrysler Lo riferisce il sito AutomotiveNews Europe (ANSA) - ROMA, 19 GEN - Fiat e' in trattative con Chrysler per creare una partnership strategia che potrebbe includere l'acquisto di una quota nella casa Usa. Lo scrive AutomotiveNews Europe. Fiat potrebbe dare alla Chrysler l'accesso alla sua gamma di piattaforme per permetterle di costruire auto a trazione anteriore e bassa emissione. Intanto le stime di analisti Fiat indicano che i conti del 2008 dovrebbero chiudere in calo sul 2007 con un risultato di gestione ordinaria a 3,27 mld e un utile netto di 1,76 mld.
  3. E' troppo lungo e complicato da postare, per via dei corsivi ecc... Vi do il link. Hey Stoopid http://www.ju29ro.com/senti-chi-parla/39-s...ey-stoopid.html
  4. In realt? i giornalisti sono i protagonisti dell'articolo, ma questa ? una lettura che pu? essere utile a Sandulli, sugli aspetti giuridici in particolare: Hey Stoopid http://www.ju29ro.com/senti-chi-parla/39-s...ey-stoopid.html
  5. 19 Gennaio 2009 Borsellino: omicidio di Stato? Testo: "Buongiorno a tutti, oggi parliamo di un processo scomparso, un processo dimenticato. Anzi, per nulla dimenticato. Proprio perch? chi di dovere lo sa che non ne parla. E dopo capirete il perch?. A Palermo, in un?aula della quarta sezione penale del Tribunale, si sta processando l?ex capo dei servizi segreti civili, cio? l?ex capo del SISDE. Che ? un prefetto, ma ? anche un generale dei Carabinieri e si chiama Mario Mori. Un omino piccolo, un valoroso ufficiale dell?Arma, che ha lavorato con Dalla Chiesa ai tempi del terrorismo, che ha lavorato al R.O.S. ? il Reparto Operazioni Speciali dei Carabinieri ? ha guidato il R.O.S. E? un pluridecorato e plurimedagliato per la cattura di Riina e altri latitanti mafiosi, eppure pare nasconda dei segreti. Pare. Nessuno ? in grado di affermarlo con certezza. Il processo ? in corso. Ma io ne sarei abbastanza certo in quanto penso che questo sia una delle massime eccellenze investigative che abbiamo avuto in Italia. E che evidentemente nella stagione delle stragi di mafia ? stato investito da un qualche potere che non conosciamo ? ecco perch? dico ?pare? che nasconda dei segreti ? del compito, dell?ingrato compito, del terribile compito di trattare con la mafia mentre l?Italia veniva messa a ferro e fuoco dalle bombe, in Sicilia nel ?92 e addirittura nel continente, a Milano, Roma e Firenze, nel ?93. Il mancato arresto di Provenzano nel 1995 Ora per? non ? imputato per quello, ? imputato per una questione che potrebbe spiegare quella trattativa e potrebbe spiegare quel misterioso episodio che ? stato oggetto di un altro processo che immediatamente precede l?episodio per il quale Mori adesso ? imputato, la mancata perquisizione del covo di Riina dopo la sua cattura. Questo processo si riferisce a un altro episodio, che segue di due anni la mancata perquisizione del covo di Riina e risale al 1995 e precisamente al 31 ottobre 1995. Che cosa accade il 31 ottobre del 1995? Un colonnello dello stesso R.O.S. dei Carabinieri, grazie a un mafioso suo confidente sotto copertura ? infiltrato nella mafia, ma confidente dei Carabinieri ? riesce a scoprire dove ? nascosto Provenzano. Provenzano nel 1995, due anni dopo la cattura di Riina, due anni dopo le ultime stragi, ? il capo indiscusso di Cosa Nostra. Il confidente avverte il colonnello dei Carabinieri, che si chiama Michele Riccio, il consulente si chiama Luigi Ilardo. Il Carabiniere riesce a scoprire dove ? nascosto Provenzano. Di pi?, incontra Provenzano. Ha un appuntamento con Provenzano in questo capanno di Mezzojuso. ? un centro di campagna, una trentina di chilometri a sud di Palermo. Quindi dice: ?Sto per incontrare Provenzano, venitemi dietro che vi faccio catturare Provenzano!?. Il colonnello Riccio entusiasta parla con i vertici del R.O.S., che sono i generali ? c?? il colonnello Mori che ? il capo operativo ? c?? il braccio destro di Mori che ? l?allora maggiore Mario Obinu, i quali decidono di non catturare Provenzano, ma semplicemente di far pedinare il confidente a distanza per vedere dove va, e poi cercare di catturare Provenzano quando saranno tutti pronti. Purtroppo passata quella occasione, Provenzano non ne consentir? un?altra. Fino a quando, undici anni dopo, all?indomani delle elezioni vinte dal centro-sinista quasi tre anni fa, Provenzano verr? catturato, o verr? consegnato, o si consegner?, o si lascer? prendere. Perch? sapete che le catture dei boss in Sicilia destano sempre degli interrogativi, dubbi, interpretazioni pirandelliane, come quel gioco di specchi, dove non si riesce mai a capire chi ha fatto che cosa. Esattamente come la cattura di Tot? Riina nel ?93. Lo Stato era compatto nella lotta alla mafia? Ecco, questo processo, se uno lo conosce, consente alla gente di capire ? non solo gli esperti, ma la gente comune ? cosa ? successo tra lo Stato e la mafia negli ultimi quindici anni. Potrebbe riscrivere, questo processo, la storia della mafia e dell?antimafia degli ultimi quindici, vent?anni. E infatti i pubblici ministeri ? il pubblico ministero principale (sono in tre che lavorano: sono Nico Gozzo, Antonio Ingroia e Nino Di Matteo), quello che si ? occupato fin dall?inizio di questa indagine ? Nino Di Matteo, il 15 luglio dell?anno scorso quando ? iniziato il processo, dopo il rinvio a giudizio di Mori e di Obinu, ha tracciato davanti ai magistrati la sua ipotesi accusatoria. Dicendo: ?in questo processo intendiamo dimostrare questo, questo e quest?altro, con le seguenti prove e le seguenti testimonianze ecc.? Naturalmente ? intervenuto l?avvocato Pietro Miglio, in rappresentanza della difesa dei due ufficiali, il quale invece ha detto: ?noi dimostreremo che i nostri due clienti, Mori e Obinu, sono innocenti, che non c?? nessun mistero, che Provenzano non si faceva catturare.? Qual ? l?ipotesi accusatoria che a noi interessa? Non ? tanto interessante sapere se Mori e Obinu hanno commesso dei reati, quelli sono fatti loro, dei magistrati, degli avvocati. Quel ? il processo nel suo aspetto giuridico. Poi c?? l?aspetto pubblico e cio? quello che interessa a noi, o dovrebbe interessare a noi se qualcuno ce li raccontasse, e cio? sapere chi ha fatto che cosa e perch?. Sapere poi se quello ? un reato o no, poco importa. Importa sapere se lo Stato era tutto compatto nel combattere la mafia, se lo Stato aveva una sola strategia per combattere la mafia, se ? vero che la mafia e lo Stato si sono sempre contrapposti in questi ultimi vent?anni e se ? vero quello che ci veniva raccontato mentre esplodevano le bombe che uccidevano Falcone, la scorta e la moglie, poi Borsellino e la scorta e tanti innocenti cittadini comuni presi per caso dalle bombe di via Palestro a Milano o di via dei Georgofili a Firenze, e delle basiliche di San Giorgio al Velabro e San Giovanni in Laterano a Roma, per non parlare dell?attentato di via Fauro contro Maurizio Costanzo. Se quello che ci veniva detto, e cio? ?non abbasseremo la guardia!?, ?nessuna piet?? era vero o era solo una declamazione retorica. Qui sembrerebbe che dietro le quinte, mentre lo Stato faceva la faccia feroce davanti alle telecamere, dietro le quinte fosse in realt? affaccendato a trattare con in mafiosi evidentemente perch? l?aveva sempre fatto in passo, ed evidentemente perch? l?ha sempre fatto in futuro. Ed ? interessante quindi questa storia per capire un po? tutto. Perch? se fosse vera l?ipotesi accusatoria ? il reato che viene contestato a Mori e a Obinu ? piuttosto grave: favoreggiamento aggravato e continuato a Cosa Nostra, in particolare a Provenzano. Qual ? questa tesi accusatoria? La tesi accusatoria ? che, nel 1992, mentre a Milano esplode Tangentopoli, la Corte di Cassazione conferma le condanne dei mafiosi che Falcone e Borsellino con grande fatica sono riusciti a far condannare nel maxiprocesso nato dalle dichiarazioni di Buscetta e di altri due pentiti, Contorno e Calderone. La mafia si aspetta che la Cassazione con il solito Carnevale annuller? tutto e rimander? liberi e belli i boss nelle loro case, e invece Carnevale non presiede il Collegio quella volta, perch? ? stato istituito una sorta di principio di rotazione, e lo stesso Carnevale ha preferito per opportunit?, nel pieno della polemica, cedere il passo a un altro presidente. Basta il cambio di un presidente per far s? che quasi tutte le condanne vengano confermate in Cassazione. Per la mafia ? uno shock bestiale, la fine della sua impunit? storica ed ? anche un problema materiale: i boss invece di uscire restano dentro con la prospettiva di non uscire pi?, o quasi. Anche perch? sono piuttosto agees i boss mafiosi quando vengono presi, di solito. La strategia delle stragi dopo il maxiprocesso C?? quindi una reazione della mafia che ? per met? una vendetta nei confronti dei referenti politici istituzionali perch? evidentemente non hanno mantenuto le promesse o non sono riusciti a mantenere l?immunit?, che sempre avevano garantito a Cosa Nostra, e quindi c?? l?eliminazione di Salvo Lima il 12 marzo 1992 a Palermo, c?? l?eliminazione di uno dei due cugini Salvo, Ignazio l?altro, Nino, era gi? morto per conto suo. E poi c?? l?omicidio Falcone che ? un salto di qualit?. Non ? la vendetta verso un vecchio amico della mafia che ha tradito, ci mancherebbe altro, ? semplicemente un attentato preventivo per impedire a Falcone di continuare a fare ci? che stava gi? facendo. ? grazie a Falcone se si era acceso un faro sulla prima sezione penale della Cassazione e sul ruolo di Carnevale e se Carnevale non aveva presieduto quel Collegio al maxiprocesso perch? Falcone, dirigente del Ministero della Giustizia sotto il ministro Martelli, aveva metto sotto il mirino Carnevale, che era considerato da lui, e non solo da lui, il tappo che impediva le condanne definitive ai mafiosi. Viene ucciso Falcone, viene ucciso Borsellino perch?? Perch? nel frattempo si ? avviata una trattativa. Tra chi? Tra l?allora colonnello Mori e il suo collaboratore del momento pi? fedele, il capitano De Donno, e Vito Ciancimino, un sindaco mafioso di Palermo che in quel momento stava agli arresti domiciliari a Roma, per motivi di salute. Cio? questi due alti ufficiali dei Carabinieri vanno da un noto mafioso, condannato per mafia, e gli chiedono di fare da tramite coi vertici di Cosa Nostra. In quel momento, siamo nel 1992, c?? ancora la diarchia Riina - Provenzano. Ciancimino ? pi? uomo di Provenzano che non di Riina, in ogni caso fa da tramite ? i Carabinieri diranno di aver voluto avviare quella trattativa nella speranza di avere un aiuto per arrestare dei latitanti mafiosi e di iniziare in qualche modo le stragi che erano iniziate con quella di Capaci. Il risultato ? che Riina capisce esattamente a rovescio, e cio? vede i Carabinieri, lo Stato, col cappello in mano dopo la strage di Capaci, e si felicita per aver avuto quella brillante idea di ricattare lo Stato con una strage dopo l?altra. Il patto tra mafia e Stato Riina voleva naturalmente non lo scontro con lo Stato, lui voleva punire chi aveva tradito per conto dello Stato gli accordi con Cosa Nostra e voleva fare un nuovo accordo con persone che fossero in grado di rispettarlo. Voleva un nuovo trattato di reciproca non belligeranza, convenienza, convivenza, connivenza. E dato che la classe politica se ne stava praticamente andando con l?indagine di Mani Pulite, bisognava attrarre qualche nuovo soggetto politico in grado di prendersi la responsabilit? di fare questo nuovo accordo con la mafia. Per questo Riina mette le bombe, per questo si felicita che siano arrivati subito i Carabinieri col cappello in mano. E allora Riina dice: ?perch? cedere subito per un piatto di lenticchie? Possiamo rilanciare alzando il tiro con altre stragi e alzando quindi la posta della trattativa, cos? lo Stato ci dar? molto di pi??. La trattativa prosegue, parte subito dopo la strage di Capaci, e produce ? questo ? molto probabile ? la strage di via D?Amelio, perch? Borsellino ? il simbolo vivente del partito della non trattativa. Adesso c?? tutta una polemica nata dalle rivelazioni dei figlio di Ciancimino e ripresa giustamente da Salvatore Borsellino a proposito di un incontro che ci sarebbe stato al Viminale il 2 luglio del 1992 tra Borsellino e l?allora ministro dell?Interno Mancino, dove secondo alcuni avrebbe fatto capolino anche Bruno Contrada e dopo il quale incontro Borsellino sarebbe rientrato agitatissimo nell?interrogatorio che stava facendo con Gaspare Mutolo che guarda caso era uno dei primi pentiti che parlavano di Andreotti, di Contrada e di Carnevale. Agitatissimo perch?, cos? sostiene il figlio di Ciancimino, Borsellino era stato in qualche modo informato al Viminale che c?era in corso una trattativa e si chiedeva il suo consenso. E immaginate se Borsellino avrebbe acconsentito a trattare con la mafia che il mese precedente gli aveva ammazzato il migliore amico. ? evidente che Borsellino diventa l?ostacolo numero uno sulla strada della trattativa e Riina lo intende cos? tant?? che lo elimina da quella strada, per spianare la strada della trattativa. Dopodich? vengono pianificati gli attentati del ?93 ai monumenti e ai simboli dell?arte, della religione, ai simboli dell?Italia praticamente, ma Riina il 14 gennaio del 1993 viene arrestato dagli stessi uomini del R.O.S. che stanno trattando con Cosa Nostra. E l? succede quel fatto increscioso: il R.O.S. arresta Riina promette che sorveglier? giorno e notte la casa dove Riina era latitante per vedere se arrivavano altri mafiosi, perch? i mafiosi non sapevano che era stato scoperto il covo, Riina era stato arrestato lontano da casa, dopodich? ingannando la procura di Caselli, gli uomini del R.O.S. abbandonano il covo, lo lasciano incustodito e lo lasciano perquisire a Cosa Nostra. Che l?abbiano fatto apposta, che non l?abbiano fatto apposta, che si siano dimenticati, che si siano sbagliati, non lo sappiamo. Il processo che si ? tenuto fino a due anni fa a Palermo, non ha appurato il dolo, non poteva del resto appurare che Mori e l?allora capitano Ultimo avessero fatto apposta queste omissioni per favorire la mafia, questa era l?accusa, da questa sono stati assolti, ma il processo ha appurato che il covo non ? stato sorvegliato e non ? stato perquisito e quindi chi lo ha perquisito? Cosa Nostra, capeggiata da chi? Dopo l?arresto di Riina, da Provenzano. C?erano i segreti, le carte della trattativa? C?era il famoso ?papello? che il figlio di Ciancimino assicura essere stato passato da suo padre al generale Mori, con le l?elenco delle richieste che la mafia faceva allo Stato per interrompere le stragi? Fine dei pentiti, fine del 41bis, fine dell?ergastolo, revisione del maxiprocesso e fine del sequestro dei beni. Non lo sappiamo. Sappiamo che lo Stato rinuncia a perquisire il covo di Riina. Cosa succede subito dopo? Succede che due anni dopo c?? la possibilit? di prendere Provenzano. C?? la possibilit? di prendere Provenzano perch? il confidente Ilardo porta praticamente a casa di Provenzano i Carabinieri. Ma, dice il colonnello Riccio che gestisce il confidente Ilardo, il R.O.S. dei Carabinieri Provenzano non lo voleva prendere. Per chi vuole entrare nel dettaglio di questo processo, non dimenticatevi che alla fine di questo mese, il 30 gennaio, uscir? un piccolo librino che ho curato io, un fascicoletto insieme alla rivista Micromega. L? troverete tutti i dettagli con le parole, la versione dell'accusa, la versione della difesa e tutto il racconto del colonnello Riccio, che ? spaventoso. Le parti pi? spaventose sono due. La prima ? quando Riccio racconta che Ilardo, che nel frattempo stava decidendo di diventare un collaboratore di giustizia, di uscire da quella veste ambigua e rischiosa dell'infiltrato dentro la mafia confidente dei Carabinieri - col rischio di essere ammazzato da un giorno all'altro - e quindi di entrare con la sua famiglia nel programma di protezione dello Stato. Fanno una riunione a Roma per stabilire i termini della sua collaborazione con i magistrati interessati: Caselli, procuratore di Palermo; Tinebra, procuratore di Caltanissetta; il generale Mori, che nel frattempo ha fatto carriera. Ilardo, appena vede Mori, gli va incontro, nemmeno lo saluta, gli dice subito: "guardi, colonnello, che le stragi che abbiamo dovuto fare noi le avete commissionate voi dello Stato. Questo ? il concetto. Immaginate un ufficiale dei Carabinieri che ha combattuto il terrorismo, che ha combattuto la mafia, si sente dire da un mafioso che le stragi le ha fatte lo Stato. Che fa? Gli mette le mani addosso, gli dice "ne racconti un'altra, come si permette?". Che ne so. Il racconto di Riccio ? agghiacciante perch? sostiene che Mori rimase irrigidito per qualche secondo: silenzio, paralisi, tensione. Poi gira i tacchi e se ne va. Il secondo episodio agghiacciante ? quello che succede subito dopo quella maledetta riunione che si tiene il 2 maggio del ?96 a Roma nella quale viene deciso che Ilardo diventer? un collaboratore di giustizia. Ilardo torna in Sicilia perch? ha chiesto una settimana per avvertire i suoi parenti di quello che sta per succedere, perch? dovr? andar via poi per sempre dalla Sicilia, insomma quello che succede con in pentiti e con i testimoni di giustizia. E appena arriva in Sicilia, qualcuno fa sapere a Cosa Nostra che lui in realt? ? un mafioso che sta tradendo Cosa Nostra che sta per cominciare a parlare e a mettere a verbale e quindi viene ucciso da un killer di Cosa Nostra a Catania. La collaborazione viene soffocata nella culla. Il giorno prima che lui entrasse nel programma di protezione, la mafia lo elimina perch? qualcuno dei pochissimi esponenti delle istituzioni che sapevano del suo imminente pentimento ha fatto la fuga di notizie. Deve essere qualcuno che partecipava a quella riunione a Roma o che ha parlato con qualcuno che aveva partecipato a quella riunione. Ilardo quindi muore. Il colonnello Riccio pagher? un prezzo altissimo perch? due anni dopo essersi scontrato coi vertici del R.O.S. che non avevano voluto catturare Provenzano viene arrestato a sua volta dal R.O.S., cio? da suoi colleghi, per delle operazioni antidroga a Genova, molto controverse. Secondo alcuni erano delle operazioni brillantissime ? la DEA gli aveva anche dato degli encomi solenni (la DEA ? l?anti droga americana) ? secondo altri erano operazioni disinvolte. Viene arrestato con dei suoi collaboratori per traffico di droga e viene condannato in primo grado a nove anni. Secondo alcuni potrebbe essere una manovra per delegittimare il suo racconto. Perch? il colonnello Riccio aveva un?agenda dove aveva segnato tutte le confidenze che Ilardo gli faceva sui rapporti mafia-politica. E gli aveva parlato di Dell?Utri, e gli aveva parlato di Andreotti, e gli aveva parlato di Mannino, e gli aveva parlato di Salvo And? e gli aveva parlato di altri politici che secondo lui avevano rapporti con la mafia. E gli aveva parlato anche con quel Dolcino Favi che all?epoca era in servizio a Siracusa nella magistratura e che poi arriver? a fare il procuratore generale reggente di Catanzaro e troveremo due anni fa a togliere l?inchiesta ?Why Not? dalle mani di De Magistris. Tutte cosa naturalmente da verificare. Resta il fatto che alla vigilia della verbalizzazione delle rivelazioni, Ilardo viene con precisione cronometrica assassinato e quindi quello che ha detto assume una discreta importanza. Gente di 'casa nostra' In questo processo, tramite il colonnello Riccio, Ilardo dall?aldil? parla tramite le agende del colonnello Riccio. E il colonnello Riccio conclude i tre giorni, lettura e udienza, dedicati al suo esame, alla sua deposizione ricordando che il generale Mori gli ordin? di non scrivere nei rapporti investigativi nessun nome politico tra quelli fattigli da Ilardo, nemmeno quello di Dell?Utri. Mori e altri spiegarono al colonnello Riccio che Dell?Utri e Berlusconi stavano facendo le stesse battaglie contro i giudici che interessavano al R.O.S. e che insomma, questa fu l?espressione, ?Berlusconi e Dell?Utri sono di 'casa nostra'. Cio? noi dei R.O.S. dei Carabinieri, apparteniamo alla stessa casa di Berlusconi e di Dell?Utri?. Nel processo vedremo se questa mancata cattura di Provenzano ? reato, se ? stata fatta per favorire la mafia oppure no, gi? sappiamo, per quello che dice Riccio, che Provenzano poteva essere catturato undici anni prima, quando era ancora un po? pi? in carne, un po? pi? in forze e soprattutto un po? pi? potente, un po? pi? importante. Soprattutto sappiamo che di questo processo non si deve parlare. Non si deve parlare perch? ci riporta alle stragi e alle trattative tra Stato e mafia. E quello ? un tema che non pu? essere affrontato dall?informazione italiana perch? ? un tema che riguarda la nascita della Seconda Repubblica. Una Seconda Repubblica che non ? purtroppo nata dal sangue della Resistenza, ma ? nata dal sangue delle stragi e quindi chi ne parla o chi ne vuole parlare, letteralmente, muore. Passate parola!? Marco Travaglio da beppegrillo.it
  6. Ieri per? mi sono perso questa chicca: 18/01/2009 giornalaccio rosa: Zamparini parla di Moggi e degli arbitri Nel corso dell?intervista rilasciata a ?La giornalaccio rosa dello Sport?, il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, parla anche della condanna inflitta a Luciano Moggi e del sistema arbitrale. Che ne pensa della condanna a Luciano Moggi ad un anno e 6 mesi per violenza privata? ?Ridicola, perch? allora a me avrebbe dovuto dare 3 anni se parliamo di pressioni su giocatori da mandare via. Io vedo Moggi una volta la settimana a Milano, lui capisce di calcio pi? di tutti. Dal punto di vista penale non ha commesso reati, sotto il profilo etico invece merita l?ergastolo, come lo meritano alcuni nostri rappresentanti delle istituzioni?. Esiste ancora secondo lei una cupola, o se vuole dei poteri forti in questo calcio? ?Per forza. Io ho detto a Moggi che non si pu? vincere a briscola rubando l?asso. Voglio dire: si deve vincere con lealt?, in questo calcio tutti sono furbi e chiedono favori. I dirigenti insegnano ai giocatori tutti i trucchi per vincere, gli attaccanti si buttano a terra per un rigore. Manca la cultura dello sport. Io voglio portare avanti il mio calcio pulito. A Moggi l?ho sempre ripetuto: con me presidente non avrebbe mai fatto quello che ha fatto. Ditemi voi: era forse solo? I suoi datori di lavoro dov?erano? Sono spariti tutti?. Lei ? stato appena multato (40mila euro) e inibito un mese per le frasi del dopo Cagliari sugli arbitri Rizzoli e Banti: crede che la sua durissima presa di posizione contro il sistema sia servita a sensibilizzare tutti sul Palermo? ?Penso proprio di no. Magari nel ?Palazzo? si saranno allarmati un p?, ma qui si deve avere il diritto di parlare e criticare, certe regole andrebbero riscritte?. http://www.mediagol.it/articolo.asp?idNotizia=20614
  7. Oggi l'Inter ne ha presi tre dall'Atalanta. Meno male. Ci voleva proprio.
  8. Ma quei due scudetti sono della Juve Repubblica ? 17 gennaio 2009 pagina 49 sezione: SPORT Monsieur Blanc, davvero la Juventus un giorno chieder? indietro quei due scudetti? Alle spalle dell' amministratore delegato Jean-Claude Blanc, dentro un ufficio circondato da vetri, alberi e, pi? lontano, montagne, c' ? uno scaffale di legno chiaro dove le mensole reggono due coppe dorate. Sulle targhette alla base dei trofei c' ? scritto: "campionato 2004-2005" e "campionato 2005-2006". Quei due scudetti, appunto. ? una provocazione, monsieur Blanc? ?No, niente affatto, ? la storia. Come dice il nostro capitano, quegli scudetti sono stati vinti sul campo?. Jean-Claude Blanc, il capo della Juventus, si volta e indica le Coppe con un ampio gesto: ?Sono in questo ufficio, non nell' ufficio di qualche altro club. Quando i nostri giocatori vengono a firmare il contratto, li faccio sedere proprio l?, di fronte ai trofei?. Dunque, quanti scudetti ha vinto la Juventus? ?Ventinove, di cui due revocati: l' abbiamo anche scritto sul nostro sito Internet e sulla carta intestata. Ora ? troppo presto per discutere di eventuali restituzioni, ? tutto troppo caldo: ne riparleremo tra qualche anno, alla fine del processo di Napoli?. Come vanno i rapporti con l' Inter? ?Un grosso passo avanti l' abbiamo compiuto l' anno scorso, vincendo a San Siro?. Il prossimo scudetto ? possibile? ?Quattro punti in meno di loro non sono niente. Stanno sentendo il nostro soffio, il nostro fiato?. Era proprio necessario dare Ibrahimovic a Moratti? ?Ibra voleva l' Inter e stop. Si era gi? accordato, mesi prima. E nessuno ? venuto da noi con un' offerta pari a quella nerazzurra?. Quando ? cominciata davvero la nuova Juve? ?Quando Buffon decise di rinnovare il contratto, dopo la stagione in B. A ruota lo seguirono Trezeguet, Camoranesi e Del Piero. Gigi ? stato il primo a credere nel progetto anche se poteva andare dove voleva?. Del Piero sar? il Boniperti di domani? ?Semmai, di dopo dopodomani. Domani sar? ancora un giocatore, il nostro capitano decisivo in campo e fuori. Poi, se vorr? cominciare una nuova carriera in societ? saremo felicissimi: l' abbiamo detto anche a Nedved, Buffon, Camoranesi e Trezeguet. Siete le nostre radici e la Juve ? la vostra casa: potrete fare gli osservatori, gli ambasciatori, i tecnici, i direttori sportivi. Per? bisogna faticare, nel calcio non s' improvvisa?. Tra le grandi, la Juventus ? la societ? che d? pi? spazio ai giovani: volete diventare l' Arsenal d' Italia? ?Vogliamo che si dica: la Juventus ha la migliore scuola calcio di tutti, puntando sulla tecnica e sulla capacit? di educare. C' ? un lungo corridoio, nel centro sportivo di Vinovo dove si allenano le nostre formazioni: collega il settore giovanile alla prima squadra. Ogni ragazzo che esordisce, vede la sua maglia appesa in quel corridoio. Ogni bambino sa di poterci arrivare?. Lei parla di "calcio sostenibile": cosa significa? ?Equilibrio tra costi e ricavi. Continuit? di risultati senza operazioni straordinarie per ripianare i bilanci. Significa non comprare Ronaldinho, semmai Pato, e provare a costruirli qui. Significa non dover dipendere da nessun Abramovich, che magari un giorno si stanca del calcio e cambia investimento?. Per? il vostro monte-stipendi ? tra i pi? elevati del campionato. ?? il terzo dopo Inter e Milan. Inevitabile: accanto ai giovani devi metterci i campioni, e i campioni costano?. La Juventus, come l' Inter, potrebbe mai schierare undici stranieri? ?Impossibile, sarebbe incoerente con la nostra storia e con il progetto della nuova Juve?. Forse voi non avreste mai preso Beckham: ma come valuta l' operazione del Milan? ?Ottimamente, perch? all' estero si parla di nuovo del nostro campionato. Oggi sulla mappa mondiale siamo ben poco visibili, ? la realt?. Contiamo poco?. Ranieri ? un esperto gestore del gruppo o un grande allenatore? ?? di prima fascia, mai avuto dubbi. Come Lippi, Capello, Mourinho?. Il nuovo stadio ? il vostro pi? grande investimento, e il nome lo dar? uno sponsor: quando verr? svelato? ?Spero gi? ad aprile, quando inizier? la costruzione. E si tratter? di un nome degno della Juve, probabilmente italiano. L' integrazione tra parte sportiva e commerciale sar? assoluta: non vogliamo uno stadio con davanti un ipermercato. E vedrete che in questa nuova casa torneranno le famiglie e usciranno i violenti?. I soldi per lo stadio saranno sottratti al mercato? ?No, il nuovo impianto si autofinanzia. E abbiamo gi? pronto il piano economico di rafforzamento fino al 2012, con osservatori in tutto il mondo. I ragazzi pi? bravi non li pu? mica prendere tutti Wenger?. Cosa pensa, oggi, di Moggi, Giraudo e Bettega? ?Sta per iniziare il processo, preferisco non commentare, ? una questione di rispetto. Posso solo dire che la Juventus ? pi? degli ultimi dodici anni: la Juventus ha 111 anni di storia?. Dovendo scegliere, e giocando un po' : scudetto o Champions League? ?Siccome il presidente Cobolli Gigli dice sempre Champions, io dico campionato. Perch? dimostra chi ? il pi? forte a lungo termine?. Cos' ?, secondo lei, la Juve? ?Un gioiello dell' Italia, un pezzo di storia anche sociale di un' intera nazione, nonch? l' unico esempio al mondo di gestione sportiva di una sola famiglia da ottant' anni. E sono certo che i giovani Elkann daranno continuit? a questa passione. Inoltre, come francese sento l' orgoglio e l' impegno di guidare una grande macchina italiana?. Monsieur Blanc: dal momento che la Juve ha vinto 29 scudetti, se vincer? anche il prossimo cucirete la terza stella sulla maglia? ?Eh, vedremo...?. A volte un sorriso ? la pi? eloquente delle risposte. - MAURIZIO CROSETTI TORINO
  9. Penso che sia pi? possibilista di Cobolli, ma ugualmente vuoto di contenuti. Non dice niente.
  10. Platini contro Blatter. I club europei vogliono soldi Il matrimonio ? finito. Saltato. Ci riferiamo a Sepp Blatter, numero 1 del calcio mondiale, e Michel Platini, presidente dell'Uefa. I due dirigenti avevano sempre viaggiato di comune accordo, almeno sino agli ultimi tempi. Ora i rapporti fra i due massimi organismi del calcio sono pi? che freddi. Ognuno va per la sua strada: l'Uefa fa gli esperimenti dei due giudici di area sembra quasi per dispetto alla Fifa, la Fifa spinge per il 6+5 contro il parere dell'Uefa. Blatter propone una cosa. Platini un'altra. Sembra che la facciano apposta. D'altronde, era prevedibile: Blatter soffre una personalit? forte, dinamica come quella dell'ex campione della Juventus. E i club europei sono gi? sul piede di guerra: il 9 e 10 febbraio si riunisce a Nyon l'Eca, European club association, di cui ? presidente Rummenigge e fra i vice c'? anche Umberto Gandini, "ministro degli esteri" del Milan. Le societ? chiederanno conto alla Fifa di molte cose che aspettano una risposta da tempo: l'ipotesi di spostare da sabato a venerd? le gare internazionali, la limitazione delle partite fuori Continente, la ridistribuzione ai club dei ricavi dei Mondiali (quella degli Europei ? gi? in vigore), il 6+5 cavallo di battaglia di Blatter, eccetera. C'? aria di frizione, forse non ancora di rottura. Ma i club vogliono certezze. Non si capisce comunque come mai Figc e Lega Calcio non abbiano mai tenuto conto delle capacit? e delle conoscenze internazionali di Gandini, dirigente stimato molto anche da Platini. E poi ci si lamenta perch? il nostro calcio all'estero conta poco... http://www.repubblica.it
  11. A Napoli per? di Arcangioli non si parla. Solo di Auricchio.
  12. TAPIRO PER TRAVAGLIO Pare che la giustizia italiana ce l'abbia col povero Travaglio. Ogni sua tesi accusatoria si trasforma in condensa non appena si arriva ad un pronunciamento del giudice. Oggi abbiamo detto persino addio a "moggiopoli", tutto il teorema accusatorio montato da "faccia da tonno" si ? volatilizzato e la montagna ha partorito il topolino. Il giudice, da parte sua, non poteva certo dire: "il presidente dell'ANM vi ha raccontato una barzelletta!" e ha dato il contentino della violenza privata. Reato per cui ? prevista una pena fino a 4 anni e qui ne hanno data una di poco pi? di 1 anno che verr? cancellata dalla sentenza d'appello, da enunciarsi rigorosamente in sordina per evitare la derisione del tonnato. Tramite Dagospia mi appello a Striscia: portate un tapiro a Travaglio, prima che fugga in Svizzera col comico mangiafuoco. http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-2529.htm
  13. Da "Il Giornale" del 16/01/2009 C?? un giudice anche a Roma: Travaglio diffama di proposito di Filippo Facci Le motivazioni della condanna a 8 mesi per le accuse a Previti: "Ha distorto la realt?, sul caso Riccio sospetti creati ad arte" Il presunto collega Marco Travaglio diffama sapendo di diffamare, versione giornalistica del mentire sapendo di mentire: ?, questo, il passaggio cruciale del provvedimento con cui il giudice del Tribunale di Roma Roberta Di Gioia, il 15 ottobre scorso, ha motivato la condanna di Travaglio a 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa per diffamazione ai danni di Cesare Previti. A quest'ultimo andr? anche un risarcimento di 20mila euro pi? 2.500 di spese processuali, pecunia che sar? probabilmente sborsata dal settimanale l'Espresso che il 3 ottobre 2002 ospit? l'articolo ritenuto diffamatorio; la direttrice Daniela Hamaui ? stata perci? condannata a 5 mesi e 75 euro di multa, pena che rapportata al di lei ?omesso controllo? pare invero eccessiva. Ma siamo solo al primo grado, e la pena in ogni caso ? stata sospesa per entrambi: ? coperta dall'indulto. ?Ricorrer? in Appello? aveva annunciato Travaglio dopo la condanna: questo dopo che in pi? occasioni si era detto favorevole all'abolizione dell'Appello. ?Vedremo le motivazioni della sentenza? aveva poi commentato il presunto collega: ora che le ha viste, per?, si ? ben guardato dal renderle note, e a leggerle si capisce anche perch?. Ma prima ricostruiamo la diffamazione. L'articolo galeotto, del 2002, era sottotitolato cos?: ?Patto scellerato tra mafia e Forza Italia, un uomo d?onore parla a un colonnello dei rapporti di Cosa nostra e politica. E viene ucciso prima di pentirsi?. Era un classico copia&incolla dove un mafioso ?pentito? raccontava che Forza Italia era stata regista di varie stragi e aveva fatto un patto elettorale con Cosa nostra. Un pezzo a tesi discretamente ignobile, ma non ancora diffamatorio: la disonest? intellettuale di Travaglio doveva ancora dare il meglio. Il racconto di questo pentito, Luigi Ilardo, fin? in un rapporto redatto nel 1993: ma poi, tre anni dopo, il pentito venne freddato da due killer talch? ?quello che avrebbe potuto diventare un altro Buscetta non parler? pi?. Una fuga di notizie, quasi certamente di provenienza ?istituzionale?, ha avvertito Cosa nostra del pericolo incombente?. Notare il ?quasi certamente?, ma proseguiamo: ? solo spazzatura, la diffamazione non ? neppure qui. Chi aveva raccolto le confidenze del pentito assassinato? Era stato il colonnello dei carabinieri Michele Riccio: il quale, nel 2001, venne convocato nello studio del suo avvocato Carlo Taormina assieme a Marcello Dell'Utri e al tenente Carmelo Canale, quest'ultimi imputati per concorso esterno in associazione mafiosa. E che cosa successe in quello studio? Cose losche, secondo il colonnello Riccio: aggiustamento di deposizioni, manovre per scagionare Dell'Utri, cose del genere. Sicch? Travaglio, nel suo articolo, citava un verbale reso proprio da Riccio nel 2001 e che viene fatto concludere cos?: ?In quell?occasione, come in altre, presso lo studio dell?avv. Taormina era presente anche l?onorevole Previti?. Fine dell'articolo: Travaglio chiude attorno a questa suggestione e lascia che su Previti si allunghino ombre di traffici giudiziari e patti con Cosa nostra e regie superiori. Peccato che il verbale di Riccio, in realt?, proseguisse con quest'altre parole che Travaglio ha omesso: ?Il Previti per? era convenuto per altri motivi, legati alla comune attivit? politica con il Taormina, e non era presente al momento dei discorsi inerenti la posizione giudiziaria di Dell'Utri?. Lo spiega bene il magistrato Roberta Di Gioia: ?La circostanza relativa alla presenza dell?onorevole Previti in un contesto di affari illeciti e di pressioni indebite, ? stata inserita nel corpo dell?articolo mediante un accostamento indubbiamente insinuante, con l?effetto di gettare una pesante ombra sul ruolo avuto da Previti in quella specifica situazione e con chiara allusione ad un suo coinvolgimento nella vicenda, acquisendo perci? una evidente connotazione diffamatoria?. Evidente. Cos? come ?? evidente che l'omissione del contenuto integrale della frase di Riccio, riportata solo parzialmente nell'articolo redatto da Travaglio, ne ha stravolto il significato. Travaglio ha fornito una distorta rappresentazione del fatto riferito dalla fonte le cui dichiarazioni lette integralmente modificano in maniera radicale il tenore della frase che nell'articolo ? stata agganciata ad arte, in maniera parziale, subito dopo la descrizione del nebuloso contesto di intrecci relativi ad affari illegali, al precipuo scopo di insinuare sospetti sull'effettivo ruolo svolto da Previti?. Ma il peggio deve ancora venire, perch? secondo il giudice ?le modalit? di confezionamento dell'articolo risultano peraltro singolarmente sintomatiche della sussistenza, in capo all'autore, di una precisa consapevolezza dell'attitudine offensiva della condotta e della sua concreta idoneit? lesiva della reputazione di Previti?. In lingua corrente: Travaglio l'ha fatto apposta, ha diffamato sapendo di diffamare. E l?incredibile non ? neppure questo: incredibile ? che un giudice, per una volta, l?abbia messo nero su bianco. ------------------------------ Sentenze di condanna Nel 2000 ? stato condannato in sede civile, dopo essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di un articolo sull?Indipendente che definiva quest'ultimo "futuro cliente di procure e tribunali". Il tribunale civile di Roma ha ravvisato in questa frase contenuto diffamatorio in quanto all'epoca del fatto (1995) "nessuna indagine era aperta nei confronti dell'on. Previti". Travaglio sostiene che la condanna ? stata determinata dalla mancata produzione di elementi di prova decisivi circa l'esistenza di procedimenti penali a carico del parlamentare. In conseguenza della condanna, il tribunale ha ordinato il pignoramento dello stipendio del giornalista per lire 79 milioni. Il 20 febbraio 2008 il giudice unico della VII sezione civile del Tribunale di Torino ha condannato in primo grado Marco Travaglio, il quale dovr? risarcire Fedele Confalonieri e Mediaset s.p.a. con 26.000 euro, a causa di un articolo pubblicato nella rubrica Uliwood Party su l'Unit? il 16 luglio 2006. La sentenza afferma che Travaglio si ? espresso ingiuriosamente nei confronti della persona di Fedele Confalonieri e in termini di "certezza" circa ipotesi di accusa non accertate a carico di Mediaset[14]. Travaglio ha annunciato la sua intenzione di ricorrere avverso la sentenza ? stato condannato in primo grado[16] dal Tribunale penale di Roma per il reato di diffamazione aggravato dall'uso del mezzo della stampa, ai danni di Cesare Previti, ad 8 mesi di reclusione con sospensione condizionale e al pagamento di 100 euro di multa. Il reato, secondo il giudice monocratico, sarebbe stato commesso mediante l'articolo Patto scellerato tra mafia e Forza Italia pubblicato sull?Espresso il 3 ottobre 2002[17]. In sede civile, a causa del predetto reato, Travaglio ? stato condannato in primo grado[16], in solido con l'allora direttore della rivista Daniela Hamaui, al pagamento di 20mila euro a titolo di risarcimento del danno in favore della vittima del reato Cesare Previti[18]. Procedimenti con estinzione del reato per remissione della querela Dal 2004 ? stato oggetto di un procedimento penale per il reato di diffamazione aggravata dal mezzo della stampa, a seguito degli articoli ?M?illumino d?incenso? e ?Zitti e Vespa?, pubblicati sul quotidiano l'Unit? nei giorni 12 marzo e 6 maggio di quello stesso anno. Il procedimento ai danni del giornalista si ? concluso nel 2008 dopo che la persona offesa, il giornalista Antonio Socci, ha deciso di rimettere la querela[19] a seguito delle scuse pubbliche di Travaglio.[20] http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Travaglio
  14. Giochi del Mediterraneo. La Procura di Pescara apre un'inchiesta. Scoppia lo scandalo. Nei guai Aracu, Petrucci,Pagnozzi. Per il presidente del CONI un addio alla poltrona. Rischia grosso Pescante.Su come siano stati spesi i 70 milioni erogati dal governo Prodi per la realizzazione dei Giochi del Mediterraneo sta indagando la Procura della Repubblica di Pescara. Gli atti delle indagini saranno poi trasmessi alla Corte dei Conti della Regione Abruzzo per la verifica di un eventuale danno erariale. Si rinnova la storia dei Giochi di Bari del 1996. Antonio Mattarese e Raffaele Pagnozzi, presidente il primo e componente il secondo del Comitato organizzatore locale ( Col ) , furono condannati a risarcire all?erario rispettivamente 70 e 25 milioni di lire. Il presidente del Col pescarese Sabatino Aracu, presidente della federazione pattinaggio a rotelle, parlamentare del Pdl,si ? dimesso, in precedenza si erano dimessi i vice presidenti Petrucci e Pagnozzi. Il governo ? intervenuto nominando commissario straordinario Mario Pescante, parlamentare del Pdl. Circola a Pescare una lista di super compensi ad alcuni degli organizzatori della manifestazione per un importo complessivo di 1.500.000 euro. E? la punta di un iceberg considerando che sono stati costituiti 10 comitati non si sa bene per quali compiti n? quante siano le persone che vi operano.Ci? che ? accertato ? che sono 82 i componenti del consiglio di amministrazione del Col. I dati di bilancio 2007 e 2008 sono ignoti. Sono notizie che provengono dal commissario straordinario che sta mettendo le mani avanti per non farsi coinvolgere nell?inchiesta della magistratura. Ma rischia egualmente grosso. Non dovr? comunque pagare l?avvocato avendo ottenuto la copertura finanziaria dal governo in caso di processo.La Procura di Pescare si ? mossa allertata da numerose denunce anonime in particolare nei confronti di Aracu che ora grida al complotto.Le responsabilit? dello scandalo amministrativo e di gestione dei Giochi in fase di realizzazione ricadano anche su Petrucci e Pagnozzi che sono scappati quando hanno avvertito puzza di bruciato. Si sono nascosti dietro Pescante rinunciando al loro ruolo di presidente e segretario generale del CONI, l?ente patrocinatore della manifestazione tenacemente voluta in Italia. Un brutto affare che dimostra ancora una volta l?incapacit? dell?ente pubblico di saper gestire eventi internazionali. Credo che sia ormai giunto il momento di liberarsi sia di Petrucci e sia di Pagnozzi. Renato Corsini. http://www.corsera.it/notizia.php?id=665
  15. "IL CONI VIOLA LA LEGGE BIAGI" SOTTO INCHIESTA 40 FEDERAZIONI EUGENIO CAPODACQUA, MARCO MENSURATI Una nuova scossa di terremoto scuote le fondamenta dello sport italiano, proprio nella fase pi? delicata della sua vita politica: la campagna elettorale per il rinnovo della carica di presidente del Coni. L`epicentro ? sempre l?, al Foro ltalico,nella sede dellaConi Servizi Spa, la societ? creata nel 2002 per risanare e gestire l`Ente pubblico, voluta dall`allora ministro Tremonti e difesa nel tempo dagli attuali vertici dello sport italiano (e della Spa stessa), Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi. In quegli uffici, da qualche mese a questa parte, si ? registrato un costante viavai dei carabinieri del Reparto operativo del Comando per la tutela del lavoro. Cosa ci sia dietro quest`attivit? investigativa ? presto detto: da questa estate, la Coni Servizi Spa e i presidenti di quaranta federazioni sportive sono sotto inchiesta perla violazione della legge Biagi (nr. 276 del 10 settembre del 2003). L`ipotesi dei carabinieri ? che la Spa si stia comportando ?di fatto? come ?un`agenzia di lavoro pur non avendone i requisiti?. Stia cio? ?somministrando? lavoro in maniera illegale alle Federazioni. Un`accusa che mette in discussione soprattutto il modello organizzativo dello sport italiano, che da ormai sette anni vive, tra una polemica e un`altra, sul doppio binario Coni ente-Coni Servizi. La Spa venne creata proprio per ?scaricare? l`Ente dei propri oneri burocratici, per snellirne procedure, costi e dimensioni. Comprese quelle relative al personale. Ed ? proprio su quest`attivit? di snellimento del personale che si innesta l`indagine dei carabinieri. Non senza sollevare un mare di polemiche, negli ultimi anni la Coni Servizi Spa ha collocato nelle varie federazioni sportive i propri dipendenti (esercitando contemporaneamente su di essi un certo pressing affinch? acconsentissero a un passaggio formale e definitivo). ?Un semplice distaccamento?, ha sempre detto il comitato olimpico. ?Una manovra illegale finalizzata al licenziamento di centinaia di persone?, hanno ribadito i dipendenti (molte federazioni hanno meno di 15 dipendenti e quindi le garanzie peri lavoratori sono sensibilmente di meno). Un illecito, ipotizzano ora i carabinieri negli atti della loro inchiesta. Che cominciail 19 giugno scorso. ?Dopo una visita ispettiva alla federazione italiana pesca - scrivono gli investigatori- si accertava che in detta federazione erano impiegati propri dipendenti nonch? lavoratori in forza alla societ? Coni Servizi Spa, i quali svolgono la propria attivit? nell`interesse e sotto la direzione e il controllo dell`utilizzatore. In questo modo la Societ? Coni Servizi Spa si interpone tra l`utilizzatore ed il lavoratore( ... ) Inoltre dall`ulteriore accesso del 24 giugno, dalladocumentazione acquisita e dal colloquio avuto con il direttore delle risorse umane dott. Nicola Schiavone si ? accertato che l`attivit? di illecita somministrazione svolta dalla Spa in favore della Federpesca si verifica analogamente per le altre 39 federazioni?. Gi? a giugno i carabinieri avevano imposto alle federazioni e al Coni ?d`immediata cessazione della somministrazione di manodopera nei termini sopra descritti?. Ma le parti avevano chiesto una deroga. Che ? scaduta ieri e che non verr? rinnovata. Nel frattempo per? i militari sono andati avanti nella loro indagine arrivando a procedere con l`identificazione e l`elezione di domicilio di tutti e quaranta i presidenti delle federazioni ?per la notifica di eventuali atti giudiziari?. ?Il Coni in questa vicenda ha sempre agito nel rispetto della legge e portando tutto a conoscenza dei ministeri competenti, che sono Economia e Welfare. I nostri avvocati Bongiorno e Valori ci dicono che siamo nel giusto?, commenta il Coni. ?Questa vicenda- spiega il professor Nicola De Marinis, avvocato di molti dipendenti Coni - ? il frutto di una gestione della cosa pubblica molto in voga nell`Italia deinostri tempi: di fronte a un problema, si creano a livello istituzionale soluzioni ad hoc in contrasto con il quadro giuridico vigente. In fondo, quanto accaduto con il Coni ? molto simile a quanto accaduto conAlitalia-Cai?. Da "LA REPUBBLICA" di venerd? 9 gennaio 2009
  16. Fiat, Sergio Cravero nuovo Ad Alfa Romeo al posto di De Meo TORINO (Reuters) - Fiat riorganizza le strutture del settore auto dopo l'uscita di Luca De Meo. Al suo posto come Ad del marchio Alfa Romeo e' stato nominato Sergio Cravero, che fino ad oggi ne ? stato il capo del marketing. Parallelamente ? stata decisa "la costituzione di quattro nuove funzioni, che lavoreranno in maniera trasversale per i marchi", dice una nota. Per l'ad del gruppo, Sergio Marchionne, "la riorganizzazione decisa oggi rappresenta un passaggio importante per Fiat Group Automobiles, perche' mette l'azienda nelle condizioni di affrontare le prossime sfide dei mercati in modo piu' efficiente ed immediato". La nota non parla del ruolo di De Meo a livello di gruppo, come responsabile del marketing. Con la nomina di oggi, responsabili dei brand sono Lorenzo Sistino per il brand Fiat e Fiat Professional, Olivier Fran?ois per Lancia, Sergio Cravero per Alfa Romeo, Harald Wester per Abarth (che resta anche Chief Technical Officer di Fiat Group e Ad di Maserati). Le nuove funzioni trasversali saranno articolate in "Sales", affidata a Lorenzo Sistino, "Brand Marketing Communication", affidata a Olivier Fran?ois, "Product Portfolio Planning & Automotive Institutional Relations", affidata a Daniele Chiari, "Product Concept", affidata a Sergio Cravero. http://www.borsaitaliana.reuters.it
  17. (11 febbraio 2005) giornalaccio rosa dello Sport Montezemolo: ?Giraudo sbaglia i toni Ma ? una tempesta in un bicchiere? TORINO Il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ha voluto sdrammatizzare lo scambio di battute fra Lapo Elkann e l' amministratore della Juventus, Antonio Giraudo. Montezemolo ha detto: ?Giraudo ha sbagliato nei toni, forse anche perch? in questi tempi nel calcio la pressione ? molto alta. Ma mi sembra essere una tempesta in un bicchier d' acqua e non prendiamoci troppo sul serio. Sorridiamo di pi?, ma soprattutto continuiamo a sostenere la Juve che ? in testa al campionato e la societ? e la squadra lo meritano?. La polemica era divampata mercoled?, con la piccata replica dell' amministratore delegato ad alcune esternazioni del nipote dell' Avvocato, entrambe sulle onde di Radio Italia Network. Queste le frasi di Lapo Elkann: ?Le campagne contro gli arbitri? Avrebbero tutti bisogno di uno smile (un sorriso) sulla giacca. E ci vorrebbero giocatori simpatici?. E poi: ?Non mi occupo di acquisti, ma Cassano ? un giocatore che mi piace. Se gestito bene, pu? diventare il pi? grande talento italiano?. Risposta di Giraudo riportata anche sul sito internet bianconero: ?La Juventus ? una delle societ? pi? solide a livello economico: risultato raggiunto senza che gli Agnelli abbiano avuto la necessit? di immettere denaro nella societ? in questi ultimi dieci anni. L' intervista di Lapo Elkann, membro autorevole della famiglia, aiuta a farci tornare il sorriso, perch? parlando di ambiziosi programmi che delineano l' acquisto di Cassano, lascia intendere che la famiglia vuole tornare a investire come hanno fatto in tutti questi anni Berlusconi, Moratti, Abramovich, Sensi...? E poi ancora: ?Il nostro stile senza smile ? tipico dei torinesi: mi viene in mente la FiatAuto dell' ingegner Ghidella che sorrideva veramente poco, ma aveva il 60% del mercato italiano e macinava utili? LE FRASI BOTTA E RISPOSTA APRE LAPO ?Vorrei che nel calcio si sorridesse di pi?. Cassano? E' un giocatore che mi piace? RIBATTE GIRAUDO ?Senza sorrisi vinti 5 scudetti. E da 10 anni gli Agnelli non devono mettere soldi?
  18. Thyssen/ Sostituiti tre giudici popolari, s? a riprese tv Articolo di giornale decisivo per rinuncia dei giurati Torino, 15 gen. (Apcom) - E' iniziato con un colpo di scena il processo ai sei dirigenti della ThyssenKrupp imputati per l'incendio divampato il 6 dicembre 2007 dall'acciaieria torinese costato la vita a sette operai: la sostituzione di tre dei sei giudici popolari. Decisivo l'articolo pubblicato ieri dal quotidiano La Stampa che conteneva alcune loro affermazioni, prive di "giudizi o pareri" sull'imminente processo, ma comunque fonte di possibili "intralci procedurali". Da l? la loro richiesta, accolta del presidente del tribunale di astenersi. La sostituzione ha comunque causato un avvio ritardato di quasi due ore e mezza, della prima udienza. Gi? alle 9 la maxi aula 1 del Palazzo di giustizia di Torino era piena di parenti e colleghi delle vittime, operatori televisivi venuti anche dalla Germania e curiosi. All'esterno uno schieramento di forze dell'ordine e uno striscione listato a lutto, della rappresentanza sindacale dell'azienda tedesca che il 19 dicembre 2008 ha chiuso lo stabilimento torinese. Un'affluenza "discreta", l'ha definita Ciro Argentina, delegato della Fiom-Cgil, che per? si aspettava di pi?. "La citt? ? cambiata - ha commentato - e c'? pi? interesse per un processo come quello come quello di Annamaria Franzoni". Tra i parenti delle vittime prevale l'ansia per le decisioni della corte e la rabbia nei confronti dei presunti responsabili dell'incidente: "Li hanno ammazzati loro e devono andare in galera" ha detto Rosina Demasi, madre di uno degli operai morti sulla linea 5 dell'impianto, auspicando l'ergastolo. Una pena quasi impossibile, ma comunque si tratta di un processo storico nel quale, per la prima volta, si discute di omicidio volontario per morti sul lavoro. La Corte d'Assise, presieduta da Maria Iannibelli, ha deciso di autorizzare, sentito l'orientamento negativo della difesa e positivo di accusa e parti civili,le riprese televisive in considerazione del "rilevante interesse sociale del processo". Una scelta che Antonio Boccuzzi, unico sopravvissuto alla strage e oggi parlamentare del Pd, ha definito "importante" perch? questo processo a suo parere, "ha un alto valore civile" e potr? essere utile per creare "una nuova giurisprudenza e una nuova attenzione verso la sicurezza sul lavoro". Giuseppe Salerno e Cosimo Cafueri, rispettivamente direttore dello stabilimento di Corso Regina Margherita e responsabile della sicurezza dello stesso impianto, sono gli unici due imputati che oggi si sono presentati in aula. Intanto la difesa dei sei imputati ha integrato il pool, nominando il penalista romano Franco Coppi. Secondo quanto si ? appreso Coppi si dovr? occupare in particolare di fronteggiare le richieste per il risarcimento danni. 54 operai hanno chiesto di costituirsi parte civile. Se ne parler? il 22 gennaio, alle 9, nella seconda udienza. Ezio Audisio, difensore dell'amministratore delegato della ThyssenKrupp Ast, Harald Espenhahn , ha gi? annunciato che presenter? una questione di nullit? per il decreto che dispone il giudizio. http://notizie.alice.it
  19. MIELI INCARACCIOLITO SU JACARANDA - PER GLISENTI ?STIPENDIO DI UN TRAMVIERE? - La notizia DEI fitti gonfiAti BY ligresti non ? ritenuta interessante dal Corriere, dal Sole 24 ORE, dal Messaggero... E LA Repubblica la confina nelle pagine locali a cura di Massimo Riserbo e Falbal? AVVISI AI NAVIGATI Avranno anche fatto un piccolo matrimonio per raccattare insieme pubblicit? su internet, ma tra Rcs e Gruppo Espresso non tira aria di inciuci. Il "Corriere" scaglia in prima pagina il nuovo tormentone che agita il Palazzo: "L'eredit? contesa di Caracciolo: due cause e test del Dna". Pezzo poco pi? che compilativo, rispetto a quanto gi? svelato da Milano Finanza, Sole 24 Ore e Dagospia, ma con un finale super-allusivo: "I figli naturali di Caracciolo (che al contrario dei Revelli non avrebbero alcuna intenzione di svelarsi) non sarebbero solo Carlo Edoardo e Margherita Revelli...Ma questa ? veramente un'altra vicenda, che non diventer? mai legale". E diventer? mai notizia? Ah, saperlo... "Expo, scure di Tremonti sullo stipendio del manager" (Corsera, p.20). Il quotidiano di Paolino Mieli denuncia con coraggio il mobbing che il tributarista di Sondrio sta facendo al povero Paolo Glisenti, capalbiese doc. L'attacco del pezzo di Elisabetta Soglio sembra scritto da zia Lina (Sotis): "Lo stipendio di un tranviere. Meno di quello che prende una baby sitter ben referenziata in centro citt?". Sono la miseria di 30 mila euro. "Rosso record a Torino. E' la citt? pi? indebitata". La Stampa affossa in prima pagina il mito di Chiamparino bravo amministratore . Enzo Ghigo, candidato sindaco del centrodestra, si frega le mani: anche al Lingotto sta girando il vento. Nello stesso giorno, L'espresso strilla in copertina: "Comuni. I migliori Venezia e Torino". Ai tempi dell'Avvocato e del Principe, ci si metteva un po' pi? d'accordo. LA BELLA POLITICA Paolo Pillitteri, l'indimenticabile cognato di Craxi che fu sindaco di Milano, sintetizza amabilmente il significato politico dell'avviso di garanzia a Di Pietro junior: "Ora la sinistra si ritrova con il morto in casa" (intervista sulla Stampa, p.5) "An blinda i gioielli prima della fusione. Una fondazione per gestire il patrimonio immobiliare" (Stampa, p.6). Mentre Fini incontra Berlusconi per discutere regole e poltrone del nuovo partito unico, il tesoriere Pontone mette al sicuro un centinaio di appartamenti, "Il Secolo d'Italia" e una tenuta agricola. E l'oro di Dongo? MA FACCE RIDE! "Io lavoro per fare il Pd e rinnovarlo", il cacicco Antonio Bassolino fa autocritica con Alberto Statera su Repubblica (p.13). Alemanno e Roma possono sforare impunemente sul deficit? Privilegi? "No, Roma sconta soltanto i buchi della sinistra", Giuseppe Scopelliti, virtuosissimo sindaco aennino della virtuosissima Reggio Calabria (Il Giornale, p.6). DISECONOMY Don Salvatore Ligresti perde in primo grado la causa sul caro affitti a Milano: "Affitti gonfiati. Ligresti sconfitto dagli inquilini" (La Stampa, p.18). La notizia non ? stata ritenuta interessante dal Corriere, dal Sole, dal Messaggero... E Repubblica la confina nelle pagine locali. "Tremonti-bond al tasso del 7,5%. Banchieri con le spalle al muro". Giovanni Pons spiega come l'alto costo dell'emissione costringe le banche italiane a battere altre strade per finanziarsi (Repubblica, p.24). FREE MARKETT Moody's minaccia di declassare il rating sul debito Fiat. "Paura?", come direbbe Lucarelli? Ci pensa Raffaella Polato sul Corriere: "E' un quadro che Marchionne non nega. Anzi. Pu? vantare di reggere meglio di altri (...). Ma era stato comunque l'amministratore delegato della Fiat uno dei primi, mesi fa, ad avvertire dei rischi di contagio dalla finanza all'economia reale". (p.25). Avvertiva, avvertiva. Tanto ? vero che ancora nella tarda primavera rimpinzava di dividendi i suoi azionisti. "Mutui variabili sempre pi? convenienti". Il Messaggero di Caltapap? spara a pagina 2 un vero notizione. Peccato che nessuno abbia il coraggio di firmarlo e anche la foto, splendide palazzine di periferia in una giornata di sole, ? priva di didascalie. Che sia Roma, lo s'intuisce dalle erbacce in mezzo alla strada. Il Sole 24 Ore canta le lodi di Luciano Benetton e di Trib? ("Lo yacht di Benetton attracca in Argentina", p.35). "Trib? ? uno yacht verde, premiato con la Green Star, un prestigioso certificato ecologico". C'? la crisi e Ulisse-Luciano non riesce a tornare a casa. Per evitare le sue autostrade intasate, ? costretto a fare il giro del mondo. UN PAESE ALLO SBANDO Raffaele Lombardo piagnucola sul Sole: "Cos? non va. Neppure un casin? ci fanno fare" (p.13). Qualcuno gli spieghi che nella sua Sicilia c'? la mafia. O vogliamo far risparmiare ai picciotti anche il pedaggio autostradale per andare a riciclare a Saint Vincent o a San Remo? CARO, PRENDITI UNA VACANZA "Cambiati pi? leader che canottiere", Walter Veltroni lava i panni sporchi nel segreto della sezione Pd di Ponte Milvio. Lo pizzicano perfino quelli del Sole 24 Ore (p.12). ORA D'ARIA Igor Man e la sua rubrica auto celebrativa sulla Stampa sfrattati per fare spazio all'arcivescovo di Milano. Dionigi Tettamanzi parte in stile Rifkin: "Dovremmo forse cominciare a riflettere sulla giusta dimensione della crescita economica, perch? non si pu? fra crescere all'infinito la domanda di cose, e uso appositamente il termine di "cose". Intanto la "cosa" pi? vicina alla sua riflessione, in prima pagina sulla destra, ? la foto di "Victor, profumo di vittoria". Il ladrone di sinistra, invece, propone di comprar case in Costa Azzurra ("e proteggi i tuoi risparmi"). E' la stampa, Sua Eminenza! [16-01-2009] DAGOSPIA
  20. CALCIO, PICCHIO' L'EX COMPAGNA, REATO PRESCRITTO PER VUCINIC Il giudice monocratico del tribunale di Lecce, Roberta Maggio, ha dichiarato prescritto il reato reato di lesioni personali gravi ai danni dell'ex compagna contestato all'attaccante della Roma Mirko Vucinic. Il giudice ha tenuto conto del fatto che la persona offesa, Raffaella Grasso, di 31 anni, di Tricase (Lecce), ha rimesso la querela dopo aver firmato un accordo stragiudiziale (anche economico) con il quale si impegna anche a non rilasciare dichiarazioni. I fatti risalgono al 31 dicembre 2003, in occasione dei festeggiamenti per fine anno. Secondo l'accusa, il giocatore montenegrino, al termine di un violento litigio con la giovane, la colp? al viso con un pugno provocandole lesioni gravi all'occhio destro. Lesioni giudicate guaribili in 70 giorni ma che hanno lasciato una carenza permanente del visus, secondo quanto attestato dalla consulenza fatta fare nel corso delle indagini dal magistrato inquirente Maria Cristina Rizzo. Le indagini furono avviate sulla base della querela presentata dalla donna. (15/01/2009) (Spr) http://www.repubblica.it ------------------ Calcio, pesante squalifica a presidente Empoli Il presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi ? stato inibito dal giudice sportivo fino al 16 febbraio prossimo. Il provvedimento, preso sulla base della relazione dei collaboratori della Procura federale, si riferisce alla gara fra i toscani e il Mantova del 20 dicembre scorso. Corsi ? stato ritenuto responsabile di essere entrato, durante l'intervallo e senza autorizzazione, negli spogliatoi e avere "rivolto all'arbitro e ad un assistente espressioni offensive e intimidatorie". http://it.eurosport.yahoo.com
  21. L'unico posto dove voglio manifestare ? davanti all'Ifil Exor di corso matteotti a Torino. Tutto il resto viene dopo.
  22. Procura Figc: deferiti Stefano Tanzi e Baraldi Il Procuratore Federale ha, invece, archiviato la posizione del Parma per prescrizione Gli scambi di giocatori a cifre gonfiate hanno, a distanza di anni, fatto scattare dalla Procura Figc nuovi provvediment... (continua) Gli scambi di giocatori a cifre gonfiate hanno, a distanza di anni, fatto scattare dalla Procura Figc nuovi provvedimenti. Il Procuratore Federale Stefano Palazzi ha deferito alla Disciplinare Stefano Tanzi e Luca Baraldi ed ha archiviato la posizione del Parma. Il reato ascritto a Tanzi junior, all'epoca dei fatti presidente del CdA del Parma in amministrazione straordinaria, e' la violazione dei principi di lealta' e probita' sanciti dall'articolo 1, comma 1, del codice di giustizia sportiva 'per aver sottoscritto alcuni contratti attinenti a diritti alle prestazioni sportive di alcuni calciatori, con abnorme e strumentale valutazione dei diritti stessi'. Deferito anche Luca Baraldi, all'epoca dei fatti amministratore delegato del Parma, 'per aver contabilizzato nel bilancio chiuso al 30 giugno 2003 plusvalenze fittizie derivanti dalla stipula di contratti attinenti a diritti alle prestazioni di calciatori con corrispettivi di gran lunga superiori a quelli realmente attribuibili ai diritti medesimi'. Baraldi e' stato deferito per la violazione dell'articolo 1, comma 1 del codice di giustizia sportiva e per illecito amministrativo previsto dall'articolo 8 comma 1 del codice di giustizia sportiva. La Procura Federale ha, invece, archiviato la posizione del Parma per 'intervenuta prescrizione'. http://iltempo.ilsole24ore.com/datasport/?...TMxOTAueG1sIjt9 La Commissione ha inoltre inflitto due punti di penalizzazione in classifica al Venezia da scontarsi nella corrente stagione sportiva e 20 mila euro di ammenda per illeciti amministrativi; infine sono stati comminati nove mesi di inibizione nei confronti di Michele Pirro (Amministratore delegato del Venezia) e sei mesi di inibizione a Sandro Mazza (Responsabile del controllo contabile della societa'). http://www.asca.it
  23. I romanisti! 5 scudetti rubati alla Roma? :haha: :haha: Perdenti! :haha: :haha:
  24. Onorato di essere citato da Moggi: "La banda degli onesti" Crazeology
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